Diamo i voti della stagione alle 30 squadre della NBA, partendo dalla Eastern Conference, più precisamente dall’Atlantic Division (nei prossimi giorni verranno prese in considerazione, via via, anche le altre 5 divisioni).
BOSTON CELTICS: 7. Pronosticati ad inizio anno come la squadra possibile finalista della Eastern Conference per dare vita all’ennesimo scontro con gli acerrimi rivali dei Los Angeles Lakers (super favoriti ad Ovest), i Celtics hanno dovuto combattere fin dall’inizio della stagione con tanti infortuni che alla lunga hanno inciso pesantemente sul rendimento nella post season. La grande partenza (con 3 vittorie in altrettante partite contro i Miami Heat dei nuovi “Big Three” LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che poi si sono ripresi tutto con gli interessi nello scontro playoff) ha lasciato spazio ad una seconda parte di campionato un pò sottotono. Per molte partite i Celtics si sono ritrovati a giocare senza un vero centro vista la contemporanea assenza di Shaquille O’Neal, Jermaine O’Neal e Kendrick Perkins, tutti out per problemi fisici più o meno gravi. Il voto abbastanza alto è dovuto al fatto che tra le formazioni di punta i “Verdi” sono stati quelli più falcidiati dagli infortuni, ed anche se l’approdo in Finale non si è verificato resta tuttavia la buona impressione lasciata agli addetti ai lavori, con un ottimo gioco di squadra ed una super difesa. L’età avanzata dei giocatori chiave non lascia molte speranze per il futuro anche se non sarà facile riuscire ad affondarli, l’orgoglio dei Celtics è rinomato ed il prossimo anno saranno ancora una volta lì a dare battaglia. Mezzo voto in meno per la mossa della dirigenza (nella persona di Danny Ainge) di dare via troppo facilmente Kendrick Perkins alla fine del marcato a febbraio: a ringraziare sono stati i Thunder che hanno fatto molta più strada, in post season, rispetto a Boston.
nba.com
NEW JERSEY NETS: 4. Stagione disastrosa per i Nets (24 vittorie e 58 sconfitte) che si affacciavano al campionato con propositi di playoff. Invece la squadra è andata alla deriva fin da subito, non riuscendo a competere mai ad alti livelli. Il miliardario russo Prokhorov, owner della franchigia, aveva promesso grandi colpi per formare un grande team ma tutto ciò non si è realizzato, ed il russo ha subito anche lo smacco da parte di Carmelo Anthony che ai suoi Nets ha preferito i cugini dei Knicks. Preso per il collo il proprietario ha chiuso l’affare per Deron Williams dagli Utah Jazz, giocatore di valore assoluto che però a fine stagione 2011-2012 sarà free agent e se non verrà trovato un accordo lascerà New Jersey nei guai perchè per prenderlo i Nets hanno sacrificato 2 giocatori come Harris e Favors più la scelta che quest’anno sarà utilizzata da Utah per prendere il terzo giocatore del Draft. Una mossa che, considerato il contratto in scadenza, forse non vale il prezzo del giocatore. La strada per la dirigenza è ancora tutta in salita perchè per arrivare ad alti livelli urge un completo restyling anche per dare un supporting cast adeguato a Williams ed invogliarlo a rimanere. Ma la situazione dei Nets resta in bilico sull’orlo del baratro.
NEW YORK KNICKS: 6,5. Se New Jersey piange, New York può iniziare a sorridere. Dopo tanti anni di attesa finalmente i Knickerbockers sono riusciti a fare i playoff, merito dei 2 grandi acquisti (uno estivo, l’altro in chiusura di mercato a febbraio) ovvero Amar’è Stoudemire, preso dai Phoenix Suns, e Carmelo Anthony, arrivato sacrificando Danilo Gallinari (ed altri 3 giocatori importanti) da Denver. Con loro 2 i Knicks diventano potenzialmente una delle prime 3 squadre della Eastern Conference e l’opera di rinforzamento potrebbe anche non essere chiusa visto l’interesse per altri grandi nomi (in primis Chris Paul e Dwight Howard). Il record di 42 vittorie e 40 sconfitte non è stato esaltante (tuttavia erano diversi anni che a New York si chiudeva sempre con un record perdente e questo rappresenta già un primo miglioramento) ma New York ha fatto intravedere le grandi potenzialità che potrebbe esprimere il prossimo anno (lockout permettendo). Il secco 4-0 subito dai Celtics al primo turno playoff è anche un pò bugiardo perchè nelle prime 2 partite della serie, giocate in trasferta, i Knicks hanno rischiato di vincerle tutte e 2, e solo delle chiamate arbitrali piuttosto discutibili nei minuti finali, hanno condannato la squadra di Mike D’Antoni. E’ anche per questo che comunque il team della “Grande Mela” merita un voto positivo, in attesa del solito mercato che potrebbe regalare un playmaker di primissimo piano come Chris Paul agli arancioblu. La trattativa con gli Hornets non sarà semplice ma il giocatore pare deciso a lasciare New Orleans, ora oppure il prossimo anno gratis dato che andrà in scadenza ed i Knicks hanno tutto il suo gradimento visto che lì giocano i suoi 2 amici Stoudemire e Paul. Se si completasse questo fantastico trio avremmo i rivali dei Miami Heat nei prossimi anni della NBA.
PHILADELPHIA 76ERS: 7,5. La vera sorpresa ad Est assieme ai Chicago Bulls. La squadra non era sicuramente di primo piano per accedere alla post season (lo scorso anno finirono tra gli ultimi e il Draft regalò loro al seconda scelta assoluta materializzatasi in Evan Turner), ma i Sixers, condotti da un grandissimo allenatore come Doug Collins, hanno dimostrato il loro valore, in una stagione che doveva essere di transizione in vista di un futuro migliore. Philadelphia è riuscita a bruciare le tappe ma dal prossimo anno ci si aspetta un ulteriore passo in avanti ed infatti lo staff manageriale sta lavorando per migliorare l’organico. La chiave del successo dei Sixers è stata la freschezza atletica dei tanti giovani a roster (unita comunque ad un’ottima organizzazione sia difensiva che offensiva) che ha permesso di poter giocare un basket senza soste nei 48 minuti sul parquet che ha messo in crisi le squadre che avevano un’età media relativamente avanzata. Su queste basi si dovrà continuare a lavorare in futuro, per migliorare il record di 41 vittorie ed altrettante sconfitte dovuto comunque alla piccola flessione avuta sul finire di stagione dopo aver giocato per 3 quarti di campionato a 1000 all’ora. La fortuna non ha neanche aiutato Philadelphia che ha subito un pesante 4-1 in post season dai Miami Heat, squadra poi finalista nella Lega ed uno dei pochi team che atleticamente poteva contenere i giovani Sixers, sarebbe andata meglio contro Boston, squadra più vecchia e lenta anche se sempre talentuosa. Le basi però ci sono e sembrano buone, bisogna solo lavorare nel contorno.
TORONTO RAPTORS: 3. Secondo peggior record della Eastern Conference (22 vittorie contro ben 60 sconfitte), terza peggiore squadra della NBA dietro solo ai Minnesota Timberwolves ed ai Cleveland Cavaliers. Un disastro completo, una squadra senza capo nè coda, situazione determinata non solo dai giocatori ma soprattutto dallo staff tecnico e dirigenziale (coach Jay Triano, General manager Maurizio Gherardini e Presidente Bryan Colangelo) che non ha saputo capire i mali della squadra e non ha posto rimedio a difficili situazioni interne (condizioni viste e riviste già nel corso degli ultimi anni). Non si è salvato neanche il nostro Andrea Bargnani che ha messo sì in mostra numeri interessanti nelle cifre (21.4 punti di media a partita) ma non è riuscito a prendere la leadership di un gruppo che ne aveva un bisogno disperato dopo l’addio del capitano Chris Bosh andato in Estate a Miami a far compagnia ai 2 amici Wade e James. Toronto non è stata fortunata nella Draft Lottery che ha relegato i canadesi dal terzo posto virtuale (in funzione del terz’ultimo posto della regular season) al quinto per ordine di chiamata dei prospetti delle Università d’America, sopravanzata da Utah e dalla scelta dei Clippers acquisita da Cleveland. Tuttavia la dirigenza è decisa a dare una svolta al team e vorrebbe ricostruire partendo proprio dalla cessione di Bargnani per poter acquisire qualcosa di buono, in termini di giocatori e prossimi pick al Draft, dato che l’italiano sembra l’unico giocatore dei Raptors ad avere mercato.
In definitiva il futuro di Toronto è un’incognita, posto il fatto che saranno DeMar DeRozan ed Ed Davis gli unici punti fermi della squadra. Il resto sarà in continua evoluzione e sviluppo, sperando che una volta ogni tanto nella città canadese riescano a capire come comportarsi.
La NBA ha reso noti i 2 migliori quintetti dei rookie della stagione 2010/2011.
Questo l’esito della votazione (l’unanimità è stata raggiunta solo da Blake Griffin che ha ottenuto solamente voti da primo quintetto):
Primo team rookie:
PG: John Wall (Washington Wizards-punteggio 57) SG: Gary Neal (San Antonio Spurs-punteggio 44) SF: Landry Fields (New York knicks-punteggio 56) PF: Blake Griffin (Los Angeles Clippers-punteggio 58) C: DeMarcus Cousins (Sacramento Kings-punteggio 54)
Secondo team rookie:
PG: Eric Bledsoe (Los Angeles Clippers-punteggio 19) SG: Paul George (Indiana Pacers-punteggio 12) SF: Wesley Johnson (Minnesota Timberwolves-punteggio 26) PF: Derrick Favors (Utah Jazz-punteggio 18) C: Greg Monroe (Detroit Pistons-punteggio 42)
4 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno dei playoff.
Grazie all’intensità messa sul parquet negli ultimi minuti di match, i Sixers evitano lo sweep degli Heat e si portano sul 3-1 mantenendo ancora viva la serie che comunque sembra ormai compromessa. Decisivo il parziale di 10-0 che ribalta l’inerzia del match e porta Philadelphia in vantaggio (decisivo Williams con la tripla del sorpasso ad 8 secondi dalla fine) che gela Miami e costringe la squadra della Florida ad un’ulteriore partita. Turner gioca una buona gara infilando 17 punti, gli stessi di Williams, eccellente anche il contributo di Iguodala con 16 punti, c’è anche la doppia doppia di Brand da 15 punti d 11 rimbalzi. Miami trova in James il leader offensivo (31 punti per lui), Wade ne aggiunge 22 e Bosh 12, ma il resto del team combina per soli 17 punti sugli 82 segnati. Si torna a Miami per gara 5, ancora ultima chiamata per Philadelphia, ma gli Heat devono chiudere la serie per evitare ulteriori complicazioni.
La prima squadra ad accedere alle semifinali di Conference sono i Boston Celtics che battono anche in gara 4 i Knicks e chiudono la serie con uno sweep (4-0). Gara dominata dai “Verdi” per 3 quarti, poi viene a galla l’orgoglio di New York che riduce il divario dal -20 al -4. Gli ospiti si ricompattano e chiudono la pratica agevolmente. Sugli scudi Kevin Garnett con 26 punti e 10 rimbalzi e Rajon Rondo con 21 punti e 12 assist. Non bastano i 32 punti di Carmelo Anthony ai padroni di casa che dopo l’infortunio di Billups in gara 1 e i problemi fisici di Stoudemire non hanno avuto chances per passare al turno successivo. I Celtics ora aspettano molto probabilmente i Miami Heat in semifinale.
Atlanta mette un altro mattoncino verso la qualificazione (3-1 ora la serie) battendo ancora una volta in casa i Magic: Hawks avanti per tutto il match, messi sotto pressione solo nel finale che genera anche il tiro del possibile pareggio sulla sirena fallito però da Turkoglu. Fattore decisivo è nuovamente Crawford che piazza 25 punti, Johnson arriva a quota 20 mentre ad Orlando non serve la prova di un Howard dominante con 29 punti e 17 rimbalzi e di un Arenas tornato pimpante (20 punti). A castigare gli ospiti le pessime percentuali da 3 punti (2/23, per un misero 8%) segno che Atlanta ha trovato le contromisure giuste per limitare i temibili tiratori dei Magic. Per gara 5 si torna in Florida, ma Orlando pare davvero essere appesa ad un filo, servirà un’impresa per ribaltare le sorti della serie.
Un immenso e fenomenale Chris Paul permette agli Hornets di restare ancora in corsa nella serie contro i Lakers (2-2 ora il parziale) ma il maggior tasso tecnico e le rotazioni più ampie dovrebbero permettere ugualmente ai californiani di passare il turno. In gara 4 il playmaker di New Orleans segna 27 punti con 13 rimbalzi e 15 assist per una sontuosa tripla doppia. Ad aiutare il piccolo regista della formazione della Louisiana sono Ariza e Landry (rispettivamente 19 e 16 punti), buono anche l’apporto di Belinelli con 7 punti. I gialloviola portano tutto il quintetto titolare in doppia cifra con Bryant a fare la parte del leone con 17 punti ma inutili di fronte alla determinazione degli avversari. Per gara 5 si torna a Los Angeles, i favori del pronostico sono tutti per i campioni in carica.
Risultati playoff NBA del 24 aprile 2011
Philadelphia 76ers-Miami Heat 86-82 Phi Turner 17, Williams 17, Iguodala 16 Mia James 31, Wade 22, Bosh 12
New York Knicks-Boston Celtics 89-101 N.Y. Anthony 32, Stoudemire 19, Carter 11 Bos Garnett 26, Rondo 21, Allen 14, Davis 14
Atlanta Hawks-Orlando Magic 88-85 Atl Crawford 25, Johnson 20, Horford 14, Hinrich 14 Orl Howard 29, Arenas 20, Bass 11
New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers 93-88 N.O. Paul 27, Ariza 19, Landry 16 Lak Bryant 17, Artest 16, Gasol 16
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 3-1 Heat Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 4-0 Celtics (Celtics qualificati) Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 1-3 Hawks Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 3-1 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 2-2 San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 1-2 Grizzlies Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 2-2 Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 3-0 Thunder
3 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno dei playoff.
Boston ottiene una importantissima vittoria a New York ed ora conduce la serie per 3-0. La gran difesa dei Celtics ed un terzo quarto quasi perfetto permettono alla truppa di coach Doc Rivers di costruire un vantaggio di 23 punti che basta per portare a casa il successo. Nelle fila dei “Verdi” c’è la tripla doppia di un Rajon Rondo tornato da un paio di partite su livelli eccelsi (per lui 15 punti, 20 assist ed 11 rimbalzi), Ray Allen e Paul Pierce mandano a segno 14 triple (8 per il numero 20 e 6 per il capitano) ed alla fine il box score recita 38 punti per Pierce e 32 per Allen. Tutto storto invece per i padroni di casa, con un Anthony poco consistente (15 punti), Stoudemire non al meglio per un problema alla schiena segna solo 7 punti. Boston ora ha la serie in pugno.
Sorride Atlanta che vince gara 3 e si porta nuovamente a condurre la serie (2-1) contro Orlando. Partita molto equilibrata, spezzata nel finale dall’incredibile tiro da 3 punti di Crawford che regala il +4 agli Hawks con 5 secondi da giocare. L’eroe della serata sigla 23 punti, il suo compagno di reparto Johnson ne mette 21, importante anche la doppia doppia di Smith da 15 punti e 10 rimbalzi. Orlando ha nel solito Howard il punto di riferimento con 21 punti, 15 rimbalzi e 3 stoppate. Male invece gli esterni dei Magic che combinano per un complessivo 8/28 da 3 (28%), unico a salvarsi Quentin Richardson che dalla distanza piazza un 3/3.
I Lakers ribaltano le sorti della serie contro gli Hornets e dopo aver perso il vantaggio del fattore campo in gara 1 vanno a riprenderselo a New Orleans. Ora la serie è sul 2-1 per i gialloviola. Lakers sempre padroni delle operazioni e del punteggio, gli Hornets inseguono ma vengono tenuti sempre a distanza di sicurezza. Protagonisti della serata Bryant (30 punti) e Gasol (17 punti e 10 rimbalzi, ritorno alla normalità dopo le prime orribili 2 gare) con un Bynum in doppia doppia da 14 punti ed 11 rimbalzi. Per i padroni di casa Chris Paul mette 22 punti. Bene Landry che chiude a quota 23 mentre c’è un’altra gara da dimenticare per Belinelli che tira 2/8 dal campo sbagliando 6 delle 7 triple tentate per soli 5 punti. Per gli Hornets la vittoria di gara 1 sembra già un lontanissimo ricordo.
Risultati playoff NBA del 22 aprile 2011
New York Knicks-Boston Celtics 96-113 N.Y. Shawne Williams 17, Anthony 15, Douglas 15 Bos Pierce 38, Allen 32, Rondo 15
Atlanta Hawks-Orlando Magic 88-84 Atl Crawford 23, Johnson 21, Smith 15 Orl Howard 21, Richardson 14, Nelson 13
New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers 86-100 N.O. Landry 23, Paul 22, Okafor 15 Lak Bryant 30, Gasol 17, Bynum 14
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 3-0 Heat Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 3-0 Celtics Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 1-2 Hawks Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 3-0 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 2-1 Lakers San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 1-1 Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 2-1 Mavericks Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 2-0 Thunder
Salta la prima panchina dopo la conclusione della regular season NBA.
Gli Houston Rockets (record in stagione di 43 partite vinte e 39 perse) hanno deciso di non estendere il contratto di Rick Adelman rinunciando ai suoi servizi per il prossimo anno. A dare l’annuncio è stato il G.M. dei Rockets Daryl Morey che ha sancito al consensuale separazione dopo 4 anni di collaborazione.
Il record dell’ex allenatore di Houston è comunque notevole (193 vinte e 135 perse) e lascia un pò perplessi sulla decisione della dirigenza di fare a meno di un coach così esperto e preparato che riesce a trarre il meglio dai suoi giocatori anche nelle situazioni di difficoltà.
Sebbene infatti i Rockets siano rimasti fuori dai playoff per il secondo anno di fila, Adelman ha dimostrato di poter competere a livelli altissimi soprattutto in considerazione che il progetto iniziale prevedeva l’impiego, per puntare al titolo, 2 All-Star di primo livello che però a causa di infortuni non hanno potuto dare il loro contributo in questi 4 anni. Stiamo parlando di Tracy McGrady e Yao Ming, l’asse centrale su cui i Rockets ed Adelman avrebbero dovuto incentrare il loro gioco ma che è rimasto in verità un sogno nel cassetto: McGrady è stato ceduto lo scorso anno dato che i problemi fisici lo hanno purtroppo relegato ad un giocatore di secondo piano, Yao ha invece avuto 2 fratture da stress ai piedi in periodi diversi che ne stanno mettendo a rischio la carriera.
Tuttavia senza queste 2 “Stelle” il ruolino di marcia di Adelman è eccellente come dimostra il record, ancora di più se si considera che la squadra non ha una vera e propria super star ma si basa su un gioco corale e di squadra che risulta uno dei migliori della Lega.
Adelman in passato ha portato Portland a 2 finali NBA nei primi anni 1990, ed è stato licenziato dopo la stagione 1993-94. Ha passato 2 stagioni a Golden State con record perdente, prima di costruire a Sacramento una delle squadre più forti della Western Conference di quegli anni (2000-2006).
Adelman, che ha 64 anni e in 1561 panchine di regular season da head coach ha vinto 945 partite nella Lega (è stato allenatore dell’anno nel 2007-2008), non sembra comunque intenzionato a smettere, e si rimetterà sul mercato diventando uno dei prezzi pregiati tra gli allenatori NBA. Su di lui sembrano esserci le mire dei Los Angeles Lakers per il dopo Phil Jackson (che a meno di clamorosi ripensamenti è all’ultimo anno sulla panchina gialloviola), ma mezza NBA è pronta a fare carte false per accaparrarsi l’ex allenatore dei “Razzi”. Anche i Knicks sembrano in prima fila, volendo fare di Adelman il coach del futuro per puntare al titolo.
I Rockets invece devono decidere quale strada intraprendere: i sogni si chiamano Mike Brown e soprattutto Stan Van Gundy (che però è sotto contratto con Orlando, ma potrebbe cambiare area in caso di flop ai playoff), ma tra i candidati ci sono anche gli assistenti Elston Turner e Jack Sikma per non parlare dell’assistente di coach Gregg Popovich agli Spurs ovvero Mike Budenholzer.
3 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno playoff.
I Magic riescono ad impattare la serie dopo la sconfitta, anche un pò inattesa, di gara 1 contro Atlanta. Dwight Howatd, appena eletto difensore dell’anno, rimane in campo tutti i 48 minuti della partita mettendo a referto 33 punti, 19 rimbalzi e 2 recuperi. E’ in difesa che Orlando vince il match limitando gli avversari a soli 82 punti (Crawford è il top scorer degli ospiti con 25 punti), l’allungo decisivo arriva nel terzo parziale con uno score di 10-1 che mette la gara sui binari dei Magic. La serie ora si trasferisce ad Atlanta per le prossime 2 partite.
Sofferenza completa per i Boston Celtics che rischiano di perdere contro i Knicks anche in gara 2 ma alla fine riescono (così come in gara 1) a risolvere il match a loro favore nel finale di partita. Boston sembra piazzare il parziale decisivo nel terzo quarto quando si porta a +11 dai rivali, ma nell’ultimo periodo arriva la rimonta degli ospiti grazie ai 13 punti segnati in un paio di minuti da Carmelo Anthony che riporta in partita la sua squadra. A decidere l’incontro sono il jumper di Garnett a 13 secondi dalla fine e la palla persa di Jeffries che condanna la squadra della “Grande Mela” ad una sconfitta forse ancora più bruciante rispetto alla gara precedente. I Celtics ringraziano la prova di Rondo da 30 punti ed il 4/4 di Ray Allen da 3 punti (per 18 complessivi) che toglie i padroni di casa dai guai nei momenti in cui serve. Per New York, priva di Billups e con Stoudemire limitato da un infortunio a soli 17 minuti sul parquet, grande prestazione di Carmelo Anthony che segna 42 punti (quasi la metà della squadra) con 17 rimbalzi, 6 assist e 2 stoppate. Ma per sperare nel colpaccio (che non sembra comunque impossibile viste queste prime 2 partite) serve che Billups e Stoudemire recuperino dai loro acciacchi. La serie si sposta ora a New York e se i Knicks vorranno restare vivi servono obbligatoriamente 2 vittorie.
Vantaggio per 2-0 nella serie contro i Blazers anche per Dallas che supera i rivali grazie ai 33 punti di Nowitzki ed ai 21 di Stojakovic, ancora una volta viene concessa troppa libertà a Kidd che risponde con 18 punti. Portland si affida al solito Aldridge (24 punti e 10 rimbalzi) e a Gerald Wallace (18) ma ci sono i soliti problemi, ovvero il poco carattere nelle gare in trasferta. La serie si sposta in Oregon per le prossime 2 partite, i Mavs vanno per chiudere, i Blazers per riaprire una serie che sembra prendere sempre di pù la direzione del Texas.
Risultati playoff NBA del 19 aprile 2011
Orlando Magic-Atlanta Hawks 88-82 Orl Howard 33, Nelson 13, Turkoglu 10 Atl Crawford 25, Smith 17, Johnson 14
Boston Celtics-New York Knicks 96-93 Bos Rondo 30, Pierce 20, Allen 18 N.Y. Anthony 42, Douglas 14, Jeffries 10
Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers 101-89 Dal Nowitzki 33, Stojakovic 21, Kidd 18 Por Aldridge 24, Wallace 18, Miller 18
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 2-0 Heat Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 2-0 Celtics Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 1-1 Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 2-0 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 0-1 Hornets San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 0-1 Grizzlies Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 2-0 Mavericks Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 1-0 Thunder
4 le partite disputate nella notte NBA, match validi per il primo turno dei playoff.
Memphis sbanca San Antonio e ribalta il fattore campo favorevole agli Spurs: la squadra del Tennessee ringrazia i suoi lunghi, ovvero Randolph e Marc Gasol che dominano in area al cospetto delle torri avversarie. Sono 25 i punti messi a segno da Randolph che aggiunge anche 14 rimbalzi, mentre Gasol si ferma a 24 con 9 rimbalzi. Decisivo però il tiro da 3 di Shane Battier che regala la prima vittoria nella storia dei playoff ai Grizzlies dopo 12 gare andate a vuoto. Per i neroargento ha pesato tanto l’assenza di Ginobili, inutili i 20 punti di Parker ed i 16 di Duncan. Gara 2 è in programma mercoledì 20 sempre in Texas, ma per i padroni di casa è già un match fondamentale sperando nel recupero di Ginobili.
Vince, ma soffre oltremodo, Boston contro i Knicks: decisivo Ray Allen (24 punti) con un tiro da 3 ad 11 secondi dalla fine che regala il vantaggio alla sua squadra. Nell’ultima azione Anthony prova a rispondere con la tripla del contro-sorpasso ma il tiro si ferma sul ferro. Ennesima rimonta subita nel quarto periodo per New York e tanta delusione dopo una gara giocata molto bene contro i più quotati avversari. Fattore importante della partita la difesa di pierce su Anthony che limita il numero 7 a soli 15 punti segnati, mentre Stoudemire (28 ed 11 rimbalzi) domina contro i lunghi biancoverdi ma deve arrendersi anche lui nel finale. Da valutare l’infortunio di Billups per i bluarancio, la sua eventuale perdita vorrebbe dire strada spianata per i Celtics verso le semifinali di Conference. Intanto già domani si torna in campo per gara 2.
Oklahoma City porta a casa gara 1 contro i Nuggets sfruttando il talento dei suoi 2 uomini principali, Kevin Durant (41 punti e 9 rimbalzi) e Russell Westbrook (31 punti, 6 rimbalzi e 7 assist), autori di 72 punti dei 107 totali di squadra. La prima partita di Danilo Gallinari nei playoff è purtroppo una sconfitta, non bastano i suoi 18 punti alla truppa di coach Karl. In gara 2, in programma sempre ad Oklahoma City mercoledì 20, urge trovare una soluzione contro le magie di Durant, altrimenti sarà vita dura per la squadra del Colorado.
La sorpresa di giornata arriva però da Los Angeles dove i campioni in carica si fanno battere dagli Hornets privi di West e con le rotazioni ridotte. Gara di spessore da parte degli ospiti che tengono sempre il controllo della gara, aiutati all’inizio dagli 8 punti di Marco Belinelli (10 per lui alla fine). Eroe di serata Chris Paul, autore di una prova incredibile da 33 punti, 14 assit, 7 rimbalzi e 4 recuperi, una delle migliori prestazioni singole di sempre per un giocatore nella post season. Il playmaker degli Hornets spezza la gara nel quarto periodo mettendo 17 punti, infilando il canestro avversario a ripetizione. Anche sfortuna per New Orleans che già ridotta all’osso dagli infortuni, perde anche il lungo Gray per un brutto infortunio dopo una gara eccellente (12 punti). Per i Lakers si salva Bryant con 34 punti. Gara 2 è in programma mercoledì 20, per i gialloviola urge portare in parità la serie, Hornets che invece cercheranno il nuovo colpaccio, ma alla luce del nuovo infortunio sembra obiettivamente difficile, ora più di prima, riuscire a passare il turno.
Risultati playoff NBA del 17 aprile 2011
San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 98-101 S.A. Parker 20, Duncan 16, Hill 15 Mem Randolph 25, Gasol 24, Conley 15
Boston Celtics-New York Knicks 87-85 Bos Allen 24, Pierce 18, Garnett 15 N.Y. Stoudemire 28, Anthony 15, Billups 10
Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 107-103 Okl Durant 41, Westbrook 31, Maynor 12 Den Nenè 22, Gallinari 18, Felton 12
Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets 100-109 Lak Bryant 34, Artest 16, Bynum 13 N.O. Paul 33, Landry 17, Jack 15
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 1-0 Heat Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 1-0 Celtics Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 0-1 Hawks Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 1-0 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 0-1 Hornets San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 0-1 Grizzlies Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 1-0 Mavericks Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 1-0 Thunder
Questo il programma completo dei playoff NBA con le date e gli orari delle 8 serie valide per il primo turno. Ricordiamo che le serie sono giocate al meglio delle 7 partite. Alcuni orari non sono stati ancora resi noti dalla NBA.
EASTERN CONFERENCE
1-Chicago Bulls vs 8-Indiana Pacers:
gara 1: Chicago Bulls-Indiana Pacers sabato 16 aprile a Chicago, ore 1:00 p.m. (ore 19.00 in Italia)
gara 2: Chicago Bulls-Indiana Pacers lunedì 18 aprile a Chicago, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 3: Indiana Pacers-Chicago Bulls giovedì 21 aprile ad Indianapolis, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 4: Indiana Pacers-Chicago Bulls sabato 23 aprile ad Indianapolis, ore 2:30 p.m. (ore 20.30 in Italia)
*gara 5: Chicago Bulls-Indiana Pacers martedì 26 aprile a Chicago, orario da definire
*gara 6: Indiana Pacers-Chicago Bulls giovedì 28 aprile ad Indianapolis, orario da definire
*gara 7: Chicago Bulls-Indiana Pacers sabato 30 aprile a Chicago, orario da definire
2-Miami Heat vs 7-Philadelphia 76ers:
gara 1: Miami Heat-Philadelphia 76erssabato 16 aprile a Miami, ore 3:30 p.m. (ore 21.30 in Italia)
gara 2: Miami Heat-Philadelphia 76ers lunedì 18 aprile a Miami, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 3: Philadelphia 76ers-Miami Heat giovedì 21 aprile a Philadelphia, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
gara 4: Philadelphia 76ers-Miami Heat domenica 24 aprile a Philadelphia, ore 1:00 p.m. (ore 19.00 in Italia)
*gara 5: Miami Heat-Philadelphia 76ers mercoledì 27 aprile a Miami, orario da definire
*gara 6: Philadelphia 76ers-Miami Heat venerdì 29 aprile a Philadelphia, orario da definire
*gara 7: Miami Heat-Philadelphia 76ers domenica 1 maggio a Miami, orario da definire
3-Boston Celtics vs 6-New York Knicks:
gara 1: Boston Celtics-New York Knicks domenica 17 aprile a Boston, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 2: Boston Celtics-New York Knicks martedì 19 aprile a Boston, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 3: New York Knicks-Boston Celtics venerdì 22 aprile a New York, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 4: New York Knicks-Boston Bruins domenica 24 aprile a New York, ore 3:30 p.m. (ore 21.30 in Italia)
*gara 5: Boston Celtics-New York Knicks mercoledì 27 aprile a Boston, orario da definire
*gara 6: New York Knicks-Boston Celtics venerdì 29 aprile a New York, orario da definire
*gara 7: Boston Celtics-New York Knicks domenica 1 maggio a Boston, orario da definire
4-Orlando Magic vs 5-Atlanta Hawks:
gara 1: Orlando Magic-Atlanta Hawks sabato 16 aprile ad Orlando, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 2: Orlando Magic-Atlanta Hawks martedì 19 aprile ad Orlando, ore 7:30 p.m. (ore 1.30 in Italia)
Gara 3: Atlanta Hawks-Orlando Magic venerdì 22 aprile ad Atlanta, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
Gara 4: Atlanta Hawks-Orlando Magic domenica 24 aprile ad Atlanta, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
*gara 5: Orlando Magic-Atlanta Hawks martedì 26 aprile ad Orlando, orario da definire
*Gara 6: Atlanta Hawks-Orlando Magic giovedì 28 aprile ad Atlanta, orario da definire
*gara 7: Orlando Magic-Atlanta Hawks sabato 30 aprile ad Orlando, orario da definire
WESTERN CONFERENCE
1-San Antonio Spurs vs 8-Memphis Grizzlies:
gara 1: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies domenica 17 aprile a San Antonio, ore 1:00 p.m. (ore 19.00 in Italia)
gara 2: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies mercoledì 20 aprile a San Antonio, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
gara 3: Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs sabato 23 aprile a Memphis, ore 7:30 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 4: Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs lunedì 25 aprile a Memphis, orario da definire
*gara 5: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies mercoledì 27 aprile a San Antonio, orario da definire
*gara 6: Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs venerdì 29 aprile a Memphis, orario da definire
*gara 7: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies domenica 1 maggio a San Antonio, orario da definire
2-Los Angeles Lakers vs 7-New Orleans Hornets:
gara 1: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets domenica 17 aprile a Los Angeles, ore 3:30 p.m. (ore 21.30 in Italia)
gara 2: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets mercoledì 20 aprile a Los Angeles, ore 10:30 p.m. (ore 4.30 in Italia)
gara 3: New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers venerdì 22 aprile a New Orleans, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 4: New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers domenica 24 aprile a New Orleans, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
*gara 5: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets martedì 26 aprile a Los Angeles, orario da definire
*gara 6: New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers giovedì 28 aprile a New Orleans, orario da definire
*gara 7: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets sabato 30 aprile a Los Angeles, orario da definire
3-Dallas Mavericks vs 6-Portland Trail Blazers:
gara 1: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers sabato 16 aprile a Dallas, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 2: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers martedì 19 aprile a Dallas, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 3: Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks giovedì 21 aprile a Portland, ore 10:30 p.m. (ore 4.30 in Italia)
gara 4: Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks sabato 23 aprile a Portland, ore 5:00 p.m. (ore 23.00 in Italia)
*gara 5: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers lunedì 25 aprile a Dallas, orario da definire
*gara 6: Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks giovedì 28 aprile a Portland, orario da definire
*gara 7: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers sabato 30 aprile a Dallas, orario da definire
4-Oklahoma City Thunder vs 5-Denver Nuggets:
gara 1: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets domenica 17 aprile ad Oklahoma City, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 2: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets mercoledì 20 aprile ad Oklahoma City, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
gara 3: Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder sabato 23 aprile a Denver, ore 10:00 p.m. (ore 4.00 in Italia)
gara 4: Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder lunedì 25 aprile a Denver, ore 10:30 p.m. (ore 4.30 in Italia)
*gara 5: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets mercoledì 27 aprile ad Oklahoma City, orario da definire
*gara 6: Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder venerdì 29 aprile a Denver, orario da definire
*gara 7: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets domenica 1 maggio ad Oklahoma City, orario da definire
L’analisi dei playoff NBA prosegue esaminando le 4 sfide della Eastern Conference.
1 Chicago Bulls (62-20) vs 8 Indiana Pacers (37-45)
Indiana è l’unica squadra che si è qualificata per i playoff con un record perdente (37 vinte e 45 perse), da quando esistono i playoff a 16 squadre (stagione 1984) solo 38 team si sono qualificati alla post-season con record perdente e di queste 38 solo i Seattle Sonics, nel 1987, sono riusciti a superare il primo turno. L’impegno è molto proibitivo per i Pacers. In stagione regolare le sfide tra i Bulls e Indiana hanno visto prevalere Chicago per 3-1 e solo nell’ultima partita delle 4 Granger e compagni hanno strappato un sofferto successo (tra l’altro è stata l’unica sconfitta dei “Tori” nelle 16 sfide della propria division comprendente anche Bucks, Pistons e Cavaliers). La formazione dell’Illinois punta tutto su Derrick Rose (probabile M.V.P. stagionale) e sulla difesa, che è la migliore del campionato. Inoltre la squadra pare completa in ogni reparto. Anche Indiana dispone di un roster molto equilibrato e in prospettiva talentuoso, ma potrebbe pagare a caro prezzo l’inesperienza nei playoff. Danny Granger, stella di Indiana, dovrà giocare ad altissimi livelli per dare una speranza ai suoi compagni. Per quanto riguarda la marcatura di Rose, l’uomo più adatto a questo compito è Danthay Jones (anche se in questa stagione ha avuto poco spazio, ma resta un difensore eccezionale), inoltre se casomai il playmaker dei Bulls dovesse avere la meglio nei suoi confronti, sotto canestro dovrà farsi trovare pronto il centro Roy Hibbert, con le sue doti intimidatorie. Resta da dire un’ultima cosa: i Pacers sono stati tenuti nelle sfide dirette al 38% di media dal campo dai Bulls (non proprio una grande percentuale), lo United Center è quasi inespugnabile (Chicago ha vinto 36 partite e ne ha perse 5 sul proprio parquet, miglior rendimento interno della Lega). Indiana però non ha niente da perdere e proverà a sfornare la sorpresa.
2 Miami Heat (58-24) vs 7 philadelphia 76ers (41-41)
Miami è l’unica squadra del campionato ad essere nei primi 5 posti sia per maggior numero di punti segnati in attacco che per minor numero di punti subiti in difesa. Inoltre è la squadra che più di tutte in NBA si affida ai punti segnati dai titolari, in particolare deve questo rendimento al trio James-Bosh-Wade, che molto spesso arriva a produrre l’80% del fatturato offensivo di squadra, Philadelphia invece ha nella panchina il suo punto di forza, dato che a livello di contributo in punti è sempre una delle prime della Lega. Proprio questa appare l’unica arma per poter impensierire gli Heat, che invece hanno poca produzione offensiva dalla panchina e devono affidarsi necessariamente alle magie del “magnifico trio” su cui l’estate scorsa hanno puntato tutto. In stagione regolare le sfide recitano un netto 3-0 in favore della squadra della Florida, obiettivamente ci sono poche chances per i Sixers, che dovranno trovare risorse quasi inaspettate se vorranno provare il colpaccio.
3 Boston Celtics (56-26) vs 6 New York Knicks (42-40)
Si parte dal presupposto che tra le 2 squadre c’è una rivalità storica ed incredibile, si potrebbero spendere fiumi di parole sulle innumerevoli sfide del passato che hanno segnato molte epoche della NBA, ma non è il caso ora di soffermarci su questo. L’attenzione ora va focalizzata sul momento attuale delle 2 squadre: nella regular season c’è stato lo sweep (ovvero il cosiddetto cappotto) dei Celtics sui Knicks, un 4-0 inequivocabile. Per New York arrivare alla post season era l’obiettivo minimo (l’assenza era di 7 lunghi anni) soprattutto dopo la trade che ha portato Chauncey Billups e la superstar Carmelo Anthony in maglia bluarancio, dando a Stoudemire 2 degni compagni. Tuttavia per portare i 2 giocatori nella Grande Mela si è deciso di sacrificare la panchina dato che Chandler e Mozgov erano 2 tasselli molto importanti nel gioco della squadra di Mike D’Antoni, in più si deve sommare anche l’addio di Felton e del nostro Danilo Gallinari, che stavano facendo tutto sommato bene fino alla loro cessione. Al momento i Knicks sono una squadra molto similare ai Miami Heat, con 3 stelle ma poca panchina, grazie al trio Billups-Anthony-Stoudemire i Knicks possiedono il terzo attacco della Lega, in considerazione che gli ultimi 2 citati sono, classifica dei cannonieri stagionali alla mano, tra i primi 5, due bocche da fuoco difficilmente eguagliabili su cui si basa il gioco di New York. La difesa è invece il punto debole, al contrario dei Celtics che difendono duro in ogni singola azione del match e dispongono di un attacco molto più organizzato dalla regia di Rajon Rondo che spesso e volentieri regala a capitan Paul Pierce, a Ray Allen e a Kevin Garnett dei tiri molto puliti ad alta percentuale di riuscita. L’organizzazione difensiva di Boston è seconda solo a quella dei Bulls e proprio qui sarà la chiave della serie: i Knicks infatti, basando quasi tutto sull’attacco atomico di cui dispongono, devono essere limitati a livello di percentuale dal campo: il record di New York dice che è a quota 8 vinte e 29 perse quando non supera il 45% ed è a quota 13 vinte e 32 sconfitte quando non riesce a segnare più di 10 triple a partita, segno che il team di D’Antoni viaggia spedito o meno a seconda della vena realizzativa dei suoi bomber. Le speranze per Anthony e compagni passano anche da un eventuale calo fisico e mentale degli avversari (cosa che nel finale di stagione è anche successa ma i playoff poi sono un discorso a parte), abbinato anche a qualche infortunio di troppo che ha decimato la presenza sotto canestro dei “Verdi” (e qui pesa anche la cessione di Kendrick Perkins ai Thunder che ha reso molto più debole il reparto). Se questo tipo di problemi verranno risolti non c’è ombra di dubbio che Boston approderà al turno successivo, a meno di miracoli del trio Billups-Stoudemire-Anthony.
4 Orlando Magic (52-30) vs 5 Atlanta Hawks (44-38)
Atlanta ha sempre sofferto i Magic nelle ultime stagioni (anche nei playoff dello scorso anno il risultato fu di 4-0 in favore di Orlando). Tuttavia in questa regular season gli Hawks si sono presi una piccola rivincita dato che il computo delle 4 sfide li vede in vantaggio per 3-1. I problemi, però, per la squadra della Georgia sono molto evidenti dato che viene da una striscia negativa di 6 partite e la compattezza di inizio anno sembra ormai un lontano ricordo. Inoltre il sistema offensivo e difensivo dei Magic pare difficilmente contrastabile dagli Hawks che non dispongono di adeguate contromisure a centro area per arginare la potenza ed il dominio fisico del centro Dwight Howard nè tanto meno mettere la museruola ai tanti tiratori perimetrali di Orlando, che è una delle migliori formazioni (se non la migliore) nella percentuale del tiro da 3 punti, marchio di fabbrica del coach Stan Van Gundy. Al Horford e Josh Smith non hanno i centimetri necessari per rendere la vita difficile ad Howard. In questo senso saranno molto importanti le rotazioni dei lunghi di Atlanta, con il compito specifico di gravare il centro di falli per poterlo tenere fuori gioco, in panchina, il più a lungo possibile: proprio questa appare a prima vista la chiave della serie perchè con la cessione di Gortat ai Suns i Magic non dispongono di un valido sostituto che possa rimpiazzarlo a dovere. Il lavoro degli esterni dei “Falchi” dovrà essere ineccepibile soprattutto si spera che Joe Johnson possa salire notevolmente di rendimento e trascinare i suoi compagni e la sua squadra. Difficile però ribaltare il pronostico della serie, la formazione della Florida ha fatto vedere più volte di possedere il sistema di gioco perfetto per distruggere gli Hawks e pensare di arginare Dwight Howard (vedendo il fisico del numero 12 di Orlando) è una cosa più facile a dirsi che a farsi.