Si è conclusa la prima fase dei playoff di NFL, con emozioni incredibili e suspense degne del miglior film thriller.
La strada che porta al Super Bowl XLVIII in New Jersey è ancora lunga e piena d’insidie per tutte, infatti questa prima fase ha già dato esiti che hanno ribaltato i pronostici.
Nelle prime due sfide in programma per i Wild Card Rounds in A. F. C. i Colt effettuano una rimonta incredibile strappando il passaggio del turno ai Kansas City Chiefs. 45-44 il punteggio a favore di Indianapolis dove si segnala la grande prestazione di Andrew Luck, capace di snocciolare tre touchdown pass in fase di rimonta per i Colts, mentre nella prima parte di gara lo stesso quarterback ha regalato altrettanti intercetti alla difesa di Kansas City. Alla fine della prima parte di match i Chiefs erano avanti 31-10, ma i Colts infilano la seconda rimonta più ampia nella storia dei playoff e ribaltano il risultato: protagonista è proprio Luck, che a 4:38 dalla fine lancia un passaggio da 64 yards per il touchdown di Hilton, che fa esplodere i propri tifosi e fa continuare la maledizione dei playoff per Kansas City arrivati alla nona sconfitta consecutiva nella post season.
Al Lincoln Financial di Philadelphia, gli Eagles escono di scena, battuti 26-24 con un field goal da 32 yards di Shayne Graham, che spedisce i Saints a giocarsi il prossimo step contro Seattle. E’ allo scadere dei tempi regolamentari che si decide tutto. Protagonista dei Saints, Graham che realizza ben quattro field goal più gli extra point post touchdown, per un totale di 14 punti in dote a New Orleans. Ora per i Saints ci sarà il durissimo scoglio rappresentato dalla rivelazione stagionale, i Seattle Seahawks. Gli Eagles salutano i playoff con il rammarico di aver buttato via una stagione portata avanti benissimo fino a qui.
Con un field goal negli ultimi istanti di gara, Phil Dawson dei San Francisco si allinea con il clima della serata, gela il pubblico di Green Bay e permette il salto dell’ostacolo al proprio team in una partita dominata dal freddo.La temperatura arriva fino a -29. Ai Packers non basta però l’apporto di 70 mila tifosi infreddoliti per avere la meglio sui 49ers.Al Lambeau Field di Green Bay il match è combattutissimo e passerà alla storia come l’incontro più gelido della storia dell’ NFL. Aaron Rodgers, quarterback dei Packers, ci mette un quarto d’ora prima di riuscire a completare un passaggio, poi però come un diesel tiene a galla i suoi. Dall’altra parte Colin Kaepernick è in stato di grazia e i suoi compagni sono straordinari facendo una partita incredibile fino all’ultimo secondo, e i 49ers vanno avanti.
Per il terzo anno consecutivo Cincinnati abbandona i playoff al 1° turno: San Diego vince 27-10.I Bengals, tengono l’equilibrioper una mezz’ora grazie a Andy Danton, poi nella seconda parte di gara il quarterback di Cincinnati commette troppi errori sui passaggi e così è tutto facile per l’attacco dei Chargers con Brown e Woodhead in una difesa quasi perfetta.
La griglia dei playoff è così composta con i Chargers che affronteranno i Broncos e i 49ers contro i Panthers. Seattle-New Orleans e New England-Indianapolis gli altri match in programma.
Nella settima giornata della NFL prestazione mostruosa degli Houston Texans che dopo lo stop della scorsa settimana contro i Gree Bay Packers, tornano a dominare infliggendo una pesante sconfitta ai Baltimore Ravens, non proprio gli ultimi arrivati. Nel 43-13 finale brilla la grande difesa dei texani, capace di asfissiare l’attacco avversario (Flacco subisce 4 sack e 2 intercetti) ed Arian Foster fa il resto con 2 touchdown. Molto hanno influito gli infortuni di Lewis e Webb per Baltimore ma il KO deve indurre a riflessioni profonde.
Bene anche i Packers, con un Aaron Rodgers tornato ai livelli di M.V.P. che abbatte la resistenza dei Rams: per il quarterback gialloverde 342 yard, 30/37 nei lanci e 3 touchdown pass.
Grazie ad un touchdown di Washington a pochissimo dalla fine i Titans battono a domicilio i Bills. In evidenza Chris Johnson che per gli ospiti segna 2 touchdown e corre per 195 yard.
Andrew Luck piazza 2 touchdown su corsa che portano alla vittoria i suoi Indianapolis Colts contro i Cleveland Browns. Attacco di Cleveland penalizzato dall’assenza di Trent Richardson.
Brees fa a fette la difesa dei Buccaneers e i Saints espugnano Tampa Bay: nel 35-28 finale per il quarterback di New Orleans ci sono 377 yard su lancio con 4 touchdown pass ed 1 intercetto. Sfortunati i padroni di casa che nell’ultimo drive si vedono annullare il touchdown del possibile overtime per ben 2 volte (il primo di Jackson, il secondo di Williams). Il quarterback Freeman realizza il suo career high in yard lanciate con 420 (senza subìre intercetti). Jackson mostruoso con 216 yard in ricezione in sole 7 prese (1 touchdown).
Peterson guida i Vikings all’affermazione sui Cardinals, al terzo KO di fila dopo una partenza con 4 vittorie consecutive: il runningback di Minnesota corre per 153 yard e firma una marcatura regalando ai compagni il quinto successo (con sole 2 sconfitte) della stagione.
I Giants abbattono la resistenza di Washington grazie al touchdown nel finale di Cruz da 77 yard, Dallas torna a sorridere superando in trasferta i Carolina Panthers, Pittsburgh vince l’importante scontro divisionale contro i Bengals e scavalca i diretti rivali in classifica.
Serve l’overtime ad Oakland per avere la meglio sui Jaguars (finale 26-23), decisivo il field goal di Janikowski, stesso esito a Boston dove i Patriots trionfano sui Jets al supplementare (29-26): dopo essersi fatti rimontare 13 punti negli ultimi 4 minuti di gioco, New England riesce a prendersi la “W” con il field goal nel prolungamento che porta il team del Massachusetts in testa alla Division. Nota importante, nella AFC ci sono solo 3 squadre con record in attivo su 16 totali, a testimoniare il dominio della Conference opposta, la NFC.
Stanotte chiusura del turno con il Monday Night tra Detroit Lions e Chicago Bears.
San Francisco 49ers-Seattle Seahawks 13-6
Minnesota Vikings-Arizona Cardinals 21-14
Carolina Panthers-Dallas Cowboys 14-19
Tampa Bay Buccaneers-New Orleans Saints 28-35
Saint Louis Rams-Green Bay Packers 20-30
New York Giants-Washington Redskins 27-23
Buffalo Bills-Tennessee Titans 34-35
Houston Texans-Baltimore Ravens 43-13
Indianapolis Colts-Cleveland Browns 17-13
New England Patriots-New York Jets 29-26 (overtime)
Oakland Raiders-Jacksonville Jaguars 26-23 (overtime)
Cincinnati Bengals-Pittsburgh Steelers 17-24
Chicago Bears-Detroit Lions Monday Night lunedì ore 2.30
Turno di riposo per: Atlanta Falcons, Denver Broncos, Kansas City Chiefs, Miami Dolphins, Philadelphia Eagles, San Diego Chargers
LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):
AFC East Division
New England Patriots 4-3
Miami Dolphins 3-3
Buffalo Bills 3-4
New York Jets 3-4
AFC North Division
Baltimore Ravens 5-2
Pittsburgh Steelers 3-3
Cincinnati Bengals 3-4
Cleveland Browns 1-6
AFC South Division
Houston Texans 6-1
Indianapolis Colts 3-3
Tennessee Titans 3-4
Jacksonville Jaguars 1-5
AFC West Division
San Diego Chargers 3-3
Denver Broncos 3-3
Oakland Raiders 2-4
Kansas City Chiefs 1-5
NFC East Division
New York Giants 5-2
Philadelphia Eagles 3-3
Dallas Cowboys 3-3
Washington Redskins 3-4
NFC North Division
Chicago Bears 4-1
Minnesota Vikings 5-2
Green Bay Packers 4-3
Detroit Lions 2-3
NFC South Division
Atlanta Falcons 6-0
Tampa Bay Buccaneers 2-4
New Orleans Saints 2-4
Carolina Panthers 1-4
NFC West Division
San Francisco 49ers 5-2
Arizona Cardinals 4-3
Seattle Seahawks 4-3
Saint Louis Rams 3-4
La quinta giornata della NFL vede la conferma degli Atlanta Falcons che battono i Washington Redskins a domicilio per 24-17 restando così ancora imbattuti (in attesa del Monday Night di stanotte tra i Jets ed i Texans, altra squadra che finora non ha subìto ancora sconfitte in stagione). E’ la migliore partenza della storia per i Falcons che mai avevano accumulato 5 “W” di fila: il trascinatore è sempre il solito Ryan che lancia per 345 yard con 2 touchdown pass ed un intercetto. Bene il tight end Gonzalez ed il ricevitore Julio Jones, il touchdown che decide l’incontro è di Turner a 3 minuti dalla fine. Pesa sul match l’infortunio al quarterback dei Redskins Griffin III che esce nel terzo periodo con Washington in vantaggio e deve assistere alla sconfitta dei suoi compagni che nell’ultima frazione subiscono un parziale di 17-7 che ribalta le sorti del match.
Affermazioni rotonde ed importanti per Bears e Niners: Chicago demolisce Jacksonville nella ripresa con 38 punti (di cui 28 nell’ultimo quarto) che stritolano i Jaguars per 41-3 (2 intercetti della difesa riportati in end zone), San Francisco annienta i Buffalo Bills (alla seconda sconfitta pesante in 2 partite dopo il KO contro i Patriots) per 45-3. Grande partita del quarterback Alex Smith che lancia per 303 yard e 3 passaggi da touchdown, incredibili le 621 yard totali di guadagno in attacco dei 49ers, nuovo record di franchigia. Bills decisamente bocciati.
Partita dal basso punteggio a Kansas City dive i Baltimore Ravens si impongono per 9-6: tutti i punti sono messi a segno dai kicker, 6 sono di Succop dei Chiefs, 9 quelli di Tucker dei Ravens. Difesa di Baltimore quasi impenetrabile, ma attacco da rivedere.
Sorpresa a Cincinnati dove i Miami Dolphins, dopo 2 KO in overtime di fila nelle precedenti giornate, tornano alla vittoria sbancando il campo dei Bengals per 17-13: ottima gara per il quarterback rookie di Miami Tannehill (223 yard su lancio), male invece il suo diretto avversario Dalton autore di 2 intercetti pagati a caro prezzo.
Sempre a proposito di sorprese, cadono i Green Bay Packers (non sembra proprio essere il loro anno) sul campo degli Indianapolis Colts (30-27) alla prima partita senza il capo allenatore Chuck Pagano che ha temporaneamente abbandonato il team dell’Indiana per gravi problemi di salute (deve curare la leucemia): gli ospiti guidano 21-3 all’intervallo ma la prima scelta assoluta Andrew Luck nella ripresa trascina i padroni di casa alla clamorosa rimonta. Il suo passaggio a Reggie Wayne consente il sorpasso ad un soffio dal termine ma nel tempo rimanente Rodgers guida l’attacco dei Packers in posizione di field goal, tentativo però fallito dal kicker Crosby (dalle 51 yard) a 3 secondi dalla sirena. Rodgers chiude con 3 passaggi da touchdown, Luck fa registrare 362 yard su lancio e 2 touchdown pass ai compagni, uno dei quali a Wayne che fa segnare 212 yard di guadagno in appena 13 ricezioni.
Kicker decisivo anche nel derby della Pennsylvania tra Pittsburgh Steelers e Phialdelphia Eagles: Suisham mette tra i pali un piazzato dalle 34 yard e consente agli Steelers il sorpasso per 16-14 sugli acerrimi nemici proprio in extremis. Tra gli Eagles da segnalare i soliti turnover del quarterback Michael Vick.
Dopo un primo quarto decisamente giocato male (sotto per 14-7), i Giants si rimettono in carreggiata e passeggiano contro i Browns: Eli Manning lancia 3 passaggi da touchdown, a beneficiarne è il suo ricevitore Victor Cruz (che fa segnare il suo careerhigh nelle marcature in un sola partita). Cleveland desolatamente sul fondo della classifica ed unica squadra a non avere ancora vinto un incontro (0-5).
Seattle batte Carolina per 16-12 in un match tutt’altro che entusiasmante, i Vikings invece si confermano la sorpresa del campionato (4 vittorie ed una sola sconfitta) battendo i Titans per 30-7: protagonista del match il ricevitore Percy Harvin capace di segnare non solo su lancio ma anche su corsa (come se fosse un runningback).
L’attesissima sfida tra i Denver Broncos di Peyton Manning ed i New England Patriots di Tom Brady (2 leggende della NFL) va a quest’ultimo che ha la meglio sul rivale (31-21): Brady completa 23 passaggi su 31 per 223 yard, con 1 touchdown pass ed uno segnato personalmente. Manning fa meglio nei numeri (31 su 44 per 345 yards e ben 3 touchdown serviti ai compagni), ma perde un pallone “sanguinoso” nel terzo quarto. E quel fumble ha permesso ai Patriots di gestire l’ampio margine nell’ultimo quarto (si è partiti dal provvisorio 31-14).
Infine da registrare la prima vittoria in stagione dei New Orleans Saints dopo 4 sconfitte di fila (31-24 su San Diego) ed il super record di Drew Brees: il quarterback dei Saints supera il mitico Johnny Unitas per quanto riguarda i match consecutivi con almeno un passaggio da touchdown a referto (ora aggiornato a quota 48!). Per lui alla fine gara da 370 yard su lancio e 4 touchdown pass (1 intercetto), sulla stesa linea il suo avversario Rivers (354 yard lanciate con 2 touchdown ed 1 intercetto) ma il parziale di 10-0 nell’ultimo quarto condanna i Chargers alla sconfitta. Da sottolineare che in settimana Brees aveva scritto personalmente al Commissioner Roger Goodell chiedendogli di permettere l’accesso allo stadio agli squalificati (per via del celeberrimo “Bountygate”) Sean Payton (head coach), Joe Vitt (assistente di Payton) e Mickey Loomis (General Manager). Brees voleva dividere il momento del record (qualora fosse arrivato) soprattutto con il suo coach, e mentore, Sean Payton. La richiesta è stata accordata in barba alle regole che impongono una sorta di “daspo” (non è permesso l’accesso all’impianto sportivo) agli squalificati NFL.
Stanotte si completa il turno con il MondayNight tra New York Jets (che giocano in casa) e Houston Texans, forse la squadra favorita in vista del SuperBowl (finora imbattuta).
Saint Luois Rams-Arizona Cardinals 17-3
Pittsburgh Steelers-Philadelphia Eagles 16-14
Indianapolis Colts-Green Bay Packers 30-27
New York Giants-Cleveland Browns 41-27
Washington Redskins-Atlanta Falcons 17-24
Cincinnati Bengals-Miami Dolphins 13-17
Kansas City Chiefs-Baltimore Ravens 6-9
Carolina Panthers-Seattle Seahawks 12-16
San Francisco 49ers-Buffalo Bills 45-3
New England Patriots-Denver Broncos 31-21
Jacksonville Jaguars-Chicago Bears 3-41
Minnesota Vikings-Tennessee Titans 30-7
New Orleans Saints-San Diego Chargers 31-24
New York Jets-Houston Texans Monday Night lunedì ore 2.30
Turno di riposo per: Oakland Raiders, Tampa Bay Buccaneers, Detroit Lions, Dallas Cowboys
LE CLASSIFICHE (i numeri accanto alle squadre indicano prima le vittorie ottenute e poi le sconfitte subite in stagione):
AFC East Division
New England Patriots 3-2
New York Jets 2-2
Buffalo Bills 2-3
Miami Dolphins 2-3
AFC North Division
Baltimore Ravens 4-1
Cincinnati Bengals 3-2
Pittsburgh Steelers 2-2
Cleveland Browns 0-5
AFC South Division
Houston Texans 4-0
Indianapolis Colts 2-2
Jacksonville Jaguars 1-4
Tennessee Titans 1-4
AFC West Division
San Diego Chargers 3-2
Denver Broncos 2-3
Oakland Raiders 1-3
Kansas City Chiefs 1-4
NFC East Division
Philadelphia Eagles 3-2
New York Giants 3-2
Dallas Cowboys 2-2
Washington Redskins 2-3
NFC North Division
Minnesota Vikings 4-1
Chicago Bears 4-1
Green Bay Packers 2-3
Detroit Lions 1-3
NFC South Division
Atlanta Falcons 5-0
Tampa Bay Buccaneers 1-3
Carolina Panthers 1-4
New Orleans Saints 1-4
NFC West Division
Arizona Cardinals 4-1
San Francisco 49ers 4-1
Saint Louis Rams 3-2
Seattle Seahawks 3-2
Tom Benson, 84 anni, è il nuovo proprietario dei New Orleans Hornets. Il miliardario, nativo proprio della “Big Easy” che possiede già i New Orleans Saints della NFL, ha acquistato la franchigia NBA per la cifra considerevole di quasi 340 milioni di dollari, non proprio una fesseria considerando che gli Hornets sono al momento una delle peggiori squadre della Lega professionistaica di basket americano con un record di 17 partite vinte (l’ultima nella notte contro gli Utah Jazz) a fronte di 42 gare perse.
Si chiude così il periodo di gestione della NBA sugli Horntes che circa un anno fa (dicembre 2010) aveva dovuto comprare la squadra dal vecchio proprietario Shinn per salvarla dal falliento e dalla crisi (il costo allora fu di 318 milioni di dollari)
In Louisiana gioca ormai dal 2010 il nostro Marco Belinelli, diventato un punto fermo della squadra. Tom Benson ha vinto la concorrenza dell’altra cordata guidata dall’imprenditore Raj Bhathal, dall’ex allenatore NBA Mike Dunleavy e da un socio di minoranza della precedente gestione Shinn, ovvero Gary Chouest. Benson dovrà versare immediatamente allq Lega il 10% della cifra pattuita.
Benson, che nel corso della sua gestione ai Saints ha portato il trofeo del Super Bowl a New Orleans (prima volta nella storia per il team oro e nero), ha dichiarato che la sua intenzione è quella di rendere la franchigia degli Hornets una delle più forti dell’ intera Lega. Inoltre ha aggiunto di essere contentissimo di essersi lanciato in quest’altra avventura. Il compito si prospetta difficile dato che il team è in piena ricostruzione ed attualmente occupa il terz’ultimo posto della classifica NBA.
Così il magnate Tom Benson diventa di fatto il “padrone” del grande sport professionistico della Louisiana, proprietario ora sia della squadra NFL che di quella NBA. Benson infatti si è impegnato anche a mantenere la franchigia di basket in città nonostante il richiamo di altre piazze come Anaheim e Seattle (che casomai ottenesse di nuovo un team sarebbe pronta a ridenominare la franchigia ottenuta con il precedente nickname SuperSonics come la vecchia squadra che abbandonò la città (sotto la spinta di David Stern e del neo proprietario Clay Bennett, per trasferirsi nel 2008 ad Oklahoma City).
Arriva la stangata della NFL, per mano del commissioner Roger Goodell, ai New Orleans Saints che erano stati scoperti dagli investigatori della Lega a praticare il cosiddetto “bounty program” ovvero instituire all’interno dello spogliatoio (e segretamente) delle taglie per mandare KO i giocatori avversari.
In molti auspicavano una punizione esemplare che è arrivata puntualmente: la franchigia della Louisiana perde per tutta la prossima stagione il capo allenatore Sean Payton, squalificato quindi in vista dell’annata 2012/2013 ed a cui è stato tolto lo stipendio. Payton era a conoscenza della pratica vietata ed ha la grave colpa di non averne impedito la prosecuzione. Mano pesante anche sul General Manager Mickey Loomis che non potrà esercitare le sue funzioni fino a metà stagione (potrà tornare dopo l’ottavo turno di campionato), a sommarsi a queste 2 punizioni c’è anche la perdita di 2 scelte nei prossimi Draft, la seconda di questo 2012 e la seconda del 2013. Inoltre viene squalificato anche il vice allenatore dei Saints, primo assistente di Sean Payton, ovvero Joe Vitt che prende 6 giornate di squalifica.
Insomma tolleranza 0 doveva essere e tolleranza 0 è stata, questa sentenza è una mannaia sui Saints che escono da questa situazione con le ossa rotta ed un futuro molto buio. Chi non avrà più niente a che fare con la NFL è invece Gregg Williams, il coordinatore difensivo di New Orleans nelle stagioni 2008-2011, passato qualche mese fa ai Saint Louis Rams: per lui squalifica a tempo indeterminato, probabilmente per sempre. Sotto la sua guida il settore difensivo del team della Louisiana aveva visto la nascita di questa orrenda pratica che retribuiva i giocatori che erano capaci durante la partita di mandare all’ospedale gli atleti avversari, con premi raddoppiati nei playoff quando la posta in palio era più alta. Un vero peccato perchè tutto questo getta comunque un’ombra incancellabile sul titolo vinto nel 2009 dai Saints, una favola che alla fine non ha visto il lieto fine. Per chiudere il tutto la franchigia dovrà anche pagare una salatissima multa di mezzo milione di dollari alla NFL.
Resta da stabilire tuttavia la sanzione che colpirà i giocatori, 27 in totale stando alle prime indiscrezioni, che nelle ultime 3 stagioni (ma soprattutto in quella della vittoria del Super Bowl del 2009) aderirono al bounty program e intascarono le taglie per aver spedito gli avversari in ospedale: 1000 dollari di ricompensa se l’avversario usciva in barella, 1500 se non tornava più in campo, questi gli accordi in seno allo spogliatoio. Esaminando le sanzioni per la squadra è molto probabile che la mannaia di Goodell si abbatta anche sui giocatori, anche perchè il commissioner da sempre è stato promotore della sicurezza in campo in quanto il football è uno degli sport più duri per via degli energici contatti fisici durante le partite. Tutelare l’integrità degli atleti (soprattutto delle Stelle di questo sport) è l’obiettivo primario.
Intanto nella notte è andato in scena uno scambio che farà parlare molto: i Denver Broncos dopo aver preso il 36enne quarterback Peyton Manning spediscono ai New York Jets il titolare fino allo scorso torneo Tim Tebow, che ora si giocherà il posto con Mark Sanchez. Denver ha aggiunto una settima scelta per tradarlo mentre dalla squadra della Grande Mela i Broncos ricevono il quarto ed il sesto pick di questo Draft.
Prosegue a gonfie vele il mercato NFL: nella notte italiana è termianta la telenovela Peyton Manning che tra tutte le pretendenti ai suoi servigi (erano almeno una decina le squadre interessate) sceglie i Denver Broncos dove molto probabilmente firmerà un contratto faraonico da 95 milioni di dollari per 5 stagioni.
Il 4 volte M.V.P. della Lega, che compirà 36 anni tra qualche giorno, era stato rilasciato dagli Indianapolis Colts (dopo 14 anni insieme) che al prosimo Draft sceglieranno con la prima chiamata assoluta il fenomenale quarterback da Stanford University Andrew Luck che diventerà il suo erede nell’Indiana. L’interesse maggiore per Manning veniva da Miami Dolphins, Tennessee Titans e San Francisco 49ers, ma alla fine la sua scelta è caduta sui Broncos.
Denver sta così cercando una sistemazione al quarterback titolare nell’ultima stagione, quel Tim Tebow che era stato capace di portare la franchigia al Divisional Round dei playoff perso poi contro i Patriots. Tebow, molto amato dai tifosi e fenomeno mediatico per la sua religiosità e per il famoso gesto della preghiera che accompagna ogni sua giocata in partita, è inseguito ora da Miami, Jacksonville e New England che sta già pensando alla sostituzione, per i prossimi anni, del quarterback Tom Brady.
Manning è reduce da una stagione intera di inattività per i famosi problemi ai nervi del collo ma lo staff dirigenziale di Denver è stato convinto a concludere l’operazione dopo alcuni provini di lancio che l’ex Colts ha effettuato in North Carolina che hanno rassicurato sulle sue condizioni fisiche tornate quindi alla normalità. Ovvio che con lui in cabina di regia i Broncos diventano una delle candidate principali nella corsa al Super Bowl. Anche per queste sue favolose capacità tecniche e di leadership all’interno dello spogliatoio i Titans avevano proprosto un contratto in bianco ed a vita a Manning che però ha scartato l’ipoteso accasandosi in Colorado.
L’effetto domino della scelta di Peyton è già iniziato: il richiestissimo quarterback Matt Flynn, ex Packers, passa ai Seattle Seahawks, Alex Smith dei 49 ers potrebbe firmare per Miami, in attesa di sapere dove giocherà il già citato Tebow.
Per quanto riguarda invece gli altri movimenti di rilievo degli ultimi giorni c’è da segnalare la firma per i Tampa Bay Buccaneers della guardia offensiva attualmente più forte nella NFL, Carl Nicks, che era diventato free agent e che i New Orleans Saints stavano cercando di trattenere ad ogni costo. Nicks ha però scelto una delle avversarie divisionali della squadra della Louisiana ed il prossimo anno giocherà quindi 2 partite come grande ex contro i Saints. Per lui ingaggio da quasi 9 milioni di dollari a stagione che ne fanno la guardia più pagata nel pianeta del football americano per la soddisfazione dei “Bucanieri” che continuano nella loro sensazionale campagna acquisti dopo le firme del miglior ricevitore disponibile sul mercato (Vincent Jackson) e di uno dei cornerback più polivalenti come Eric Wright.
Bene anche i Buffalo Bills che al costo di 96 milioni di dollari complessivi mettono a roster il fenomenale defensive end Mario Williams svincolatosi da Houston. I 49ers rafforzano il reparto offensivo con Mario Manningham, grande protagonista con i New York Giants nell’ultimo Super Bowl con una ricezione decisiva ai fini del risultato nei minuti finali dell’incontro.
Con l’inizio della free agency arrivano i primi colpi di mercato in NFL: i Saint Louis Rams prendono il forte cornerback Cortland Finnegan che finora aveva giocato con i Tennessee Titans. Pierre Garcon, wide receiver, lascia i Colts e firma un corposo contratto con i Washington Redskins.
Vincent Jackson dal prossimo anno giocherà per i Tampa Bay Buccaneers: l’ex ricevitore dei San Diego Chargers, uno dei migliori in circolazione sia per efficacia in end zone che per stazza (molto simile al fenomeno dei Detroit Lions Calvin Johnson) arriva in Florida per dare man forte all’attacco della squadra rosso-peltro attesa al riscatto dopo un annata deludente.
Ma non ci sono solo le notizie degli agenti liberi a prendere la scena: i Saints hanno trovato l’accordo con il loro primo ricevitore Marques Colston che continuerà a formare con il quarterback Drew Brees un asse solido in attacco per la formazione della Louisiana sulla quale pende però il giudizio del commissioner della lega in merito alla deprorevole vicenda delle taglie sugli avversari, vicenda per la quale New Orleans rischia veramente tanto anche in termini di futuro.
Un altro ricevitore, Reggie Wayne, rifirma per gli Indianapolis Colts e molto probabilmente con Andrew Luck in regia (che la squadra dell’Indiana molto probabilmente prenderà al draft) sarà il primo bersaglio in zona offensiva nella prossima stagione.
Chiudiamo invece con uno scambio sul mercato davvero inaspettato: il wide receiver Brandon Marshall, M.V.P. all’ultimo Pro Bowl con ben 4 ricezioni da touchdown (siglato un nuovo record per l’evento), passa dai Miami Dolphins ai Chicago Bears in cambio di 2 scelte al Draft di metà aprile (entrambe al terzo giro, una proveniente da Carolina). Marshall ritroverà così il suo compagno di squadra ai Denver Broncos, il quarterback Jay Cutler, con il quale formava un’ottima accoppiata: nella stagione 2008 infatti i 2 hanno combinato per 104 ricezioni per 1265 yards di guadagno e 10 touchdownd. Poi il passaggio di Cutler ai Bears e quello di Marshall ai Dolphins avevano diviso i 2 atleti che ora si ritrovano sperando di portare sempre più su Chicago nella difficilissima NFC North Division.
E’ una vera e propria bufera quella che si sta abbattendo nelle ultime ore sui NewOrleansSaints, per una vicenda che potrebbe portare gravi conseguenze alla franchigia della Louisiana in vista del prossimo campionato NFL. In sostanza la Lega avrebbe scoperto alcune “taglie” che circolavano all’interno dello spogliatoio della squadra nero-oro: queste taglie (ovviamente illegali) stabilivano dei premi in denaro come ricompensa ai giocatori per provocare quanti più infortuni possibili al team avversario di giornata.
La pratica, secondo fonti ben informate, era in uso da ben 3 anni ed ha avuto inizio proprio nell’anno in cui i Saints si laurearono campioni del Mondo battendo nel 44esimoSuperBowl gli IndianapolisColts. Lo staff difensivo di New Orleans, capitanato dal defensive coordinator GreggWilliams (da qualche mese passato ai SaintLouisRams), con questo discutibile metodo incentivava i giocatori a colpire in modo molto duro gli atleti dell’attacco avversario e ciò che mette i brividi in tutta questa storia è che se si provocava un infortunio a qualcuno dell’altra squadra, il premio della “taglia” aumentava drasticamente!
I giocatori coinvolti in questa vicenda sarebbero dai 22 ai 27, ovviamente tutti facenti parte del reparto difensivo dei Saints, oltre allo staff è finito nell’occhio del ciclone anche il capo allenatore SeanPayton, che non solo era consapevole ma appoggiava anche il metodo delle taglie all’interno dello spogliatoio.
Erano gli stessi giocatori ad alimentare il montepremi delle taglie, passando poi a riscuotere in caso di “successo”: 1000 dollari di ricompensa se gli avversari lasciavano il campo in barella, 1500 invece in caso di abbandono definitivo della partita! Ovvio lo stupore all’interno del mondo della NFL, tra i tifosi, tra gli addetti ai lavori, quando è trapelata l’indiscrezione. Una notizia shockante a dir poco ancora di più se si considera che da accordi presi tra staff difensivo e giocatori i premi venivano raddoppiati nei playoff visto che la posta in palio era maggiore.
L’inchiesta, condotta dal Security Department della Lega, si e’ sviluppata attraverso l’esame di 18.000 documenti e oltre 50.000 pagine. Osservati speciali nei playoff del 2009 furono Kurt Warner, quarterback degli Arizona Cardinals e Brett Favre, quarterback dei Minnesota Vikings ma nella lista nera di Williams ci sarebbero una ventina di giocatori in totale che avrebbero per così dire “beneficiato” del trattamento riservato loro dai difensori dei Saints.
La NFL si sta impegnando molto per dare sempre più importanza alla sicurezza dei giocatori e alla sportività in campo ed anche per questo i Saints sono dunque entrati nell’occhio del ciclone, come confermato dal commissioner della Lega di football americano RogerGoodell attraverso una nota:
“E’ nostra responsabilità proteggere i giocatori e l’integrità dello sport, questi tipi di comportamenti non saranno tollerati. Abbiamo fatto progressi significativi cambiando la cultura relativa alla sicurezza dei giocatori e non abbiamo intenzione di compiere passi indietro. C’è ancora tanto da lavorare“.
Il football è uno degli sport più duri (se non proprio il più duro in assoluto, a prova di questo si vedano le protezioni che usano gli atleti in ogni partita) per la violenza dei colpi che si scambiano i protagonisti in campo ma tutto è sempre contenuto nei limiti del regolamento. Per via di gravissimi infortuni nel corso della storia (che fanno veramente impressione) ogni anno la NFL ha cercato sistematicamente di migliorare la sicurezza in campo. Ora invece questa brutta vicende getta una lunga ombra sulla sportività delle squadre. Intanto i Saints, che sono stati scoperti, rischiano veramente grosso: negli sport professionistici americani, come tutti sanno, non ci sono retrocessioni per poter penalizzare le squadre. Ma esistono altri metodi punitivi, innanzitutto sembra probabile che NewOrleans possa perdere la scelta del primo giro al prossimo Draft (se non tutte e 7 le sue scelte!), poi potrebbero arrivare forti multe che potrebbero avere influenza nelle trattative di rinnovo contrattuale con i giocatori già a roster o più semplicemente con i free agent che si vogliono ingaggiare sul mercato. In ultimo ma non meno importante, ci sono da contemplare le eventuali squalifiche sia allo staff tecnico che agli atleti coinvolti. Per non parlare poi delle possibili cause giudiziarie intentate dai giocatori che hanno subìto infortuni proprio contro i Saints (eventualità tutt’altro che remota secondo gli esperti americani).
I Saints tremano perchè da questa vicenda potrebbero uscire veramente male e rischiano di dover ricostruire la squadra di nuovo da 0 in vista dei prossimi anni.
Dopo aver esaminato e dato i voti della stagione alla Conference AFC, passiamo ora in rassegna i team appartenenti alla NFC.
ARIZONA CARDINALS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 6,5. Finale di stagione in crescendo per i Cardinals che hanno dimostrato di poter dire la loro ponendosi in una buona posizione in vista del prossimo campionato. Con qualche buon innesto in difesa Arizona potrebbe essere protagonista nel 2012.
ATLANTA FALCONS (record 10 vittorie e 6 sconfitte): 6,5. Anche se per l’ennesima annata sono arrivati i playoff, i Falcons si confermano come eterna incompiuta non riuscendo a fare strada nella post season. Anche se Atlanta è uscita per mano dei Giants poi campioni NFL, ha sorpreso la gara negativa giocata a New York, un 24-2 inequivocabile a dimostrazione di una partita molto negativa soprattutto per l’attacco che invece dovrebbe essere uno dei migliori della Lega avendo degli interpreti di spicco. Sufficienza risicata.
CAROLINA PANTHERS (record 6 vittorie e 10 sconfitte): 6. Dopo essere stata la squadra peggiore della stagione 2010/2011, Carolina ha evidenziato netti progressi, dovuti in larga parte dalla prima scelta assoluta Cam Newton, quarterback dalle qualità notevoli che ha stabilito già dal primo anno parecchi record. Su di lui dovrà essere costruita la squadra del futuro, ma già da ora i Panthers hanno tutti i presupposti per continuare a fare bene.
CHICAGO BEARS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 6. Buona la prima parte di campionato, poi l’infortunio del quarterback Jay Cutler ha tolto i Bears dalla corsa playoff (è questa la scusante che regala a Chicago un voto finale positivo). Il recupero di Cutler sarà fondamentale per le sorti di questa squadra che comunque dovrà avere innesti di qualità in sede di mercato per diventare ancora più pericolosa.
DALLAS COWBOYS (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 5,5. Il crollo finale, con i playoff che sembravano ad un passo e che invece sono stati quasi regalati ai Giants, sarà duro da digerire per i Cowboys e conseguentemente il voto per Dallas è poco sotto la sufficienza. Urge trovare una soluzione per la quadratura del cerchio perchè altrimenti la post season sarà un miraggio anche nel prossimo torneo.
DETROIT LIONS (record 10 vittorie e 6 sconfitte): 8. Grandissima stagione per i giovani Lions che dopo anni di delusioni (e di umiliazioni) sono finalmente tornati ai playoff. Detroit ha dato fastidio a molte squadre più blasonate nel corso del campionato e se i progressi saranno confermati anche nel prossimo anno la squadra del Michigan potrà ambire a traguardi ancora più prestigiosi. Ad un attacco atomico che può contare sul formidabile duo Stafford (quarterback) Johnson (ricevitore) dovrà essere abbinata una difesa di valore assoluto dato che in molte circostanze quest’anno il settore difensivo ha lasciato a desiderare.
GREEN BAY PACKERS (record 15 vittorie ed 1 sconfitta): 8. Vedendo il record è ovvio il voto positivo. Per le potenzialità della squadra però dobbiamo togliere qualcosa per la prova offerta nei playoff contro i Giants in cui si sono visti dei Packers sotto il normale standard di rendimento (anche per la grande partita giocata da New York c’è da dire). Saranno in corsa per il titolo anche nel prossimo campionato ma è necessario sistemare quello che non ha funzionato nella post season. Rodgers (M.V.P. della stagione) è un quarterback fenomenale ma dovrà trovare intorno compagni all’altezza della situazione per evitare che si ripeta la debacle contro i Giants.
MINNESOTA VIKINGS (record 3 vittorie e 13 sconfitte): 4,5. Stagione orrenda per i Vikings che senza un quarterback di valore si sono sciolti (forse) ancor prima di iniziare la regular season. Dal Draft arriveranno scelte molto alte (la terza assoluta al primo giro) quindi è necessario ponderare bene le mosse e vedere cosa serve veramente al team. Anche per fugare via tutte le voci che circolano nell’ambiente di un possibile spostamento dei gialloviola dallo Stato del Minnesota (per la questione dello Stadio).
NEW ORLEANS SAINTS (record 13 vittorie e 3 sconfitte): 8,5. Beffati letteralmente dai Niners in un finale di gara pazzesco nel Divisional Round dei playoff, i Saints si affacciano al futuro con la grana Drew Brees, che potrebbe lasciare New Orleans nel prossimo mercato visto che è free agent. Le fortune della squadra passano necessariamente dalle sue mani dato che Brees in questa regular season ha demolito il record di yard lanciate in un singolo torneo che apparteneva a Dan Marino entrando di diritto nella storia del football americano. La sua conferma darà ancora la possibilità ai Saints di giocarsi il titolo, altrimenti arriveranno tempi duri in Louisiana.
NEW YORK GIANTS (record 9 vittorie e 7 sconfitte): 9,5. Il 10 sarebbe stato il voto per la stagione perfetta, senza nessuna sconfitta. Resta il fatto però che quello che hanno costruito i Giants dalle ultime giornate di regular season fino alla vittoria del Super Bowl è qualcosa di clamoroso, un’escaltion inarrestabile sotto la guida di Eli Manning che ormai può essere messo sullo stesso livello del ben più osannato fratellone Peyton dei Colts. Squadra compatta, difesa quasi insuperabile ed attacco stratosferico. Su queste basi, se l’atteggiamento mentale sarà quello giusto, New York parte favorita anche per la prossima stagione.
PHILADELPHIA EAGLES (record 8 vittorie ed 8 sconfitte): 5. Un team che alla fine chiude con un record positivo non dovrebbe avere un voto negativo. Non è il caso degli Eagles che dopo una sontuosa campagna acquisti nel marcato estivo si affacciavano al campionato con la nomea di Dream Team. Di squadra dei sogni Philadelphia ha avuto ben poco, delusioni in serie (ad inizio torneo) ed un’alchimia tra i giocatori che è tardata ad arrivare e che si è intravista solo nelle ultime partite. A tutti sarà data una seconda possibilità nel 2012 ma è ovvio che non si potrà più sbagliare.
SAN FRANCISCO 49ERS (record 13 vittorie e 3 sconfitte): 9. La squadra che di più ha sorpreso nell’ultimo campionato. Reduce da annate al limite del disastroso, il nuovo allenatore Jim Harbaugh (coach of the year) fratello di John dei Ravens, alla prima esperienza nella Lega ha trasformato i Niners in una squadra solida e dalla difesa di ferro. Un piccolo (ma alla fine decisivo) errore nell’overtime della Finale di Conference contro New York li ha tolti dalla corsa al titolo, ma per il prossimo anno San Francisco sarà pronta a dare nuovamente battaglia.
SEATTLE SEAHAWKS (record 7 vittorie e 9 sconfitte): 6. Altra squadra che ha finito in crescendo. Nonostante la mancanza di un quarterback di livello Seattle si è ben comportata. Per rimediare a questo “buco” nel roster si sta pensando di ingaggiare il grandissimo Peyton Manning che ad Indianapolis pare aver esaurito i suoi giorni di gloria. Se la trattativa di mercato andrà in porto è probabile che i Seahawks saranno un brutto cliente per tutti gli altri team che si metteranno sulla loro strada nella prossima stagione.
SAINT LOUIS RAMS (record 2 vittorie e 14 sconfitte): 4. Rams al limite della decenza come i Colts. Escluso il quarterback Sam Bradford (out anche per qualche gara nella passata stagione) ci sarà molto da fare per rifondare ed il neo coach Jeff Fisher avrà molto da lavorare. Per il resto meglio dimenticare (ed anche in fretta) questo campionato.
TAMPA BAY BUCCANEERS (record 4 vittorie e 12 sconfitte): 4. Forse la squadra che più ha deluso vista la giovane età e le potenzialità. Reduce da un 2010 eccellente (grande lotta con i Packers poi campioni NFL per l’ultimo posto playoff disponibile nella NFC), l’ultima annata è stata un disastro completo con la difesa che ha riscritto (ma in negativo) molti record di franchigia. Dopo la sesta giornata (record 4-2 con la “W” sui Saints) il buio completo con 10 sconfitte di fila, solo i Colts hanno fatto peggio ma ad inizio anno. Servono innesti di qualità in sede di mercato, giocatori che possano portare un pò di esperienza ad un gruppo forse troppo giovane. Se tutto ciò avverrà può darsi che i Bucs ritornino a splendere al più presto perchè il talento non manca di certo.
WASHINGTON REDSKINS (record 5 vittorie ed 11 sconfitte): 5. Trovare un quarterback per ritornare ad alti livelli. Senza un regista di valore i Redskins hanno il destino segnato. Staremo a vedere le scelte della dirigenza in vista del prossimo campionato.
2 partite completamente opposte quelle disputate nella notte NFL e valide per la prima giornata del DivisionalRound: A San Francisco spettacolo ed emozioni fino all’ultimo secondo in una gara pazzesca che si è infiammata negli ultimi 4 minuti di gioco e che dopo aver vissuto tanti ribaltoni ha visto prevalere i padroni di casa dei Niners che hanno avuto la meglio sui Saints. Gara senza storia invece a Boston dove i padroni di casa dei Patriots del quarterback Tom Brady hanno demolito i rivali dei DenverBroncos guidati da Tim Tebow. Brady ha ridicolizzato il collega entrando nella storia della NFL con ben 6 touchdown lanciati nell’incontro, nessuno ha mai fatto meglio di lui in una singola partita.
SAN FRANCISCO 49ers-NEW ORLEANS SAINTS: Le emozioni maggiori della notte le ha riservate la sfida del CandlestickPark, stracolmo per l’occasione. I San Francisco 49ers hanno battuto i New Orleans Saints, in un incontro memorabile, per 36-32. Partono forte i padroni di casa che grazie ad una difesa aggressiva provocano ben 5 palle perse nel solo primo tempo mettendo in seria difficoltà il collaudatissimo e pericoloso attacco degli ospiti guidato da Brees (per lui anche 2 intercetti). Proprio le giocate difensive sono fondamentali per mettere a segno 14 punti nel primo quarto per San Francisco (touchdown di Vernon Davis e Crabtree). I Niners allungano nel secondo quarto con il field goal del kicker Akers per il provvisorio 17-0. I Saints, con le spalle al muro, iniziano a macinare gioco e già sul finire del primo tempo arrivano sul 17-14 grazie alle marcature di Graham e Colston. Terzo quarto molto tattico con le difese che prevalgono sugli attacchi, segna solo Akers su calcio piazzato (20-14). Il reparto arretrato dei 49ers è scatenato e riesce a mantenere il vantaggio (23-17 per via di un field goal per parte dei kicker Kasay per gli ospiti e del solito Akers per i padroni di casa) fino a 4 minuti dalla fine quando l’intensità difensiva crolla clamorosamente per via dell’enorme sforzo nei minuti precedenti e lascia spazio alla furia dell’ attacco, fino a quel momento non proprio brillante: Brees porta avanti la sua squadra (24-23) trovando Sproles in campo aperto a 4 minuti dal termine, la reazione dei Niners è affidata al quarterback Alex Smith che segna personalmente i punti del 29-24 (fallendo però la conversione da 2 punti) a 120 secondi dalla fine. Sembra una gara chiusa invece in meno di un minuto Brees pesca il solito Graham che si invola verso la end zone per il nuovo vantaggio di New Orleans (32-29 grazie alla conversione da 2 punti). A San Francisco basterebbe arrivare in una buona posizione di campo per il field goal del pareggio e portare la gara in overtime ma nei 60 secondi rimanenti succede l’incredibile con Smith che deposita tra le mani di Davis un lancio che taglia in 2 la difesa ospite ed il tight end arriva a ridosso della end zone dei Saints. Coach Harbaugh capisce le difficoltà degli avversari nell’arginare Davis ed ordina a Smith di continuare a lanciare su di lui e così il fenomeno dei Niners riesce a segnare il touchdown della vittoria (36-32) ad una manciata di secondi dalla conclusione dell’incontro. L’ultimo disperato tentativo di New Orleans viene arginato dalla difesa di casa e la festa sugli spalti ha inizio! Tra le fila di San Francisco in evidenza il quarterback Smith (299 yard di lancio per 3 touchdown pass), lento e macchinoso, a tratti quasi insicuro, per 55 minuti, ma letteralmente in trance agonistica negli ultimi istanti di gioco dove segna personalmente un touchdown e guida la sua squadra alla vittoria grazie all’asse con Vernon Davis, fenomeno assoluto con 2 mani fantastiche, capace di arpionare qualsiasi cosa passi dalle sue parti (180 yard ricevute per 2 touchdown). Mostruosa come al solito la difesa che provoca 5 palle perse all’attacco dei Saints: 3 fumble, 2 intercetti a cui si aggiungono 3 sack a Brees, il leader è Justin Smith, assolutamente incontenibile per la linea offensiva degli ospiti. A New Orleans non basta dunque un monumentale Jimmy Graham (2 touchdown) ed un Colston in palla (136 yard ricevute ed 1 touchdown), mentre il quarterback Drew Brees fa segnare il nuovo record di franchigia per tentativi di passaggio con 63 (462 yard su lancio per 4 touchdown) ma pesano su di lui i 2 intercetti ad inizio match. Ora per San Francisco ci sarà, nella Finale di Conference (il Championship), la vincente di Packers-Giants. In california fanno tutti il tifo per New York per avere ancora a disposizione il vantaggio del fattore campo, cosa che non si verificherebbe se passasse Green Bay.
HIGHLIGHTS SAN FRANCISCO 49ers-NEW ORLEANS SAINTS 36-32:
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NEW ENGLAND PATRIOTS-DENVER BRONCOS: Nell’altra partita della notte non c’è storia tra Patriots e Broncos: il quarterback Tom Brady spazza via la fragile resistenza di Denver e del rivale Tim Tebow e conduce i Patriots alla vittoria per 45-10. In vantaggio già per 14-0 nel primo quarto (grazie a Welker e Gronkowski), addirittura per 35-7 all’intervallo lungo (per Denver segna McGahee, per i padroni di casa altri 2 touchdown dello scatenato Gronkowski ed uno di Branch) New England dimostra tutta la sua forza e chiude definitivamente i conti nella ripresa con il sesto passaggio da touchdown di Brady (record assoluto nei playoff, mai nessuno aveva lanciato per 6 marcature in un singolo incontro) per Hernandez (42-7). A fissare il risultato sul 45-10 finale sono 2 calci piazzati di Prater (Broncos) e di Gostkowski (Patriots). Formidabile la prestazione offensiva dei padroni di casa con Brady (già detto del record mette assieme anche 363 yard su lancio) ed il tight end Gronkowski (3 touchdown personali con 145 yard ricevute) sugli scudi. Su Denver c’è poco da dire: male un pò tutti, in primis Tebow che soccombe di fronte al rivale Brady completando solo 9 passaggi su 26 per 136 yard complessive. Serviva lanciare per mettere in difficoltà la difesa di New England che è molto debole nelle secondarie ma impenetrabile sulle corse ma il quarterback di Denver non ha dimostrato di saperlo fare cercando sempre il guadagno, nei vari drive, con le solite corse che si sono rivelate improduttive. La franchigia di Boston attende ora la vincente della sfida tra Texans e Ravens, forte del fatto di poter giocare anche il Championship sul terreno amico.
HIGHLIGHTS NEW ENGLAND PATRIOTS-DENVER BRONCOS 45-10: