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  • NBA, Milwaukee sbanca Miami. Indiana batte i Lakers

    NBA, Milwaukee sbanca Miami. Indiana batte i Lakers

    5 le partite disputate nella notte NBA e non sono mancate di certo le sorprese: i Miami Heat vengono appunto sorpresi sul proprio parquet dai Milwaukee Bucks di un super Brandon Jennings che dopo i 36 punti firmati sul parquet dei Knicks ne piazza altri 23 in Florida. Altra vittoria poco pronosticabile è quella degli Indiana Pacers a Los Angeles, contro i Lakers: gli ospiti si confermano una squadra in ascesa anche se a volte poco continua, per i gialloviola KO pesante. Boston ferma l’emorragia di risultati negativi battendo Washington pur senza il playmaker Rondo, out per l’infortunio al braccio, i Clippers senza Paul superano facilmente i Raptors privi di Andrea Bargnani. Nella sfida tra le povere della Lega i Nets hanno la meglio sui Bobcats.

    LeBron James | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Manca Rajon Rondo tra le fila dei Celtics ma un immenso Paul Pierce, capitano di mille battaglie, si carica la squadra sulle spalle e con una performance da 34 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi trascina i suoi compagni alla vittoria scacciando, almeno momentaneamente, il periodo di crisi di Boston. Kevin Garnett tira con il 70% dal campo (17 punti alla fine) e grazie al contributo di Pietrus (14 punti) e Bass (13) dalla panchina i “Verdi” si rimettono in marcia. Per i padroni di casa, arrivati inutilmente nel finale a contatto degli avversari, ci sono i 19 punti di Young e la tripla doppia sfiorata da John Wall che infila 27 punti con 10 rimbalzi e 7 assist.

    Successo più facile di quanto alla fine non dica il risultato per i Clippers che abbattono la resistenza di Toronto che senza Bargnani si dimostra ancora una volta squadra molto mediocre. Primo quarto terribile per i Raptors chiuso sul 27-11, lo svantaggio non viene più recuperato ed i padroni di casa amministrano il risultato con sapienza nonostante l’assenza del playmaker Chris Paul. Alla fine decisivo Mo Williams che dalla panchina porta ben 26 punti (di cui 17 nell’ultimo quarto), 18 punti per Blake Griffin e doppia doppia di tutto rispetto per DeAndre Jordan da 16 punti e 16 rimbalzi. I canadesi si aggrappano a Barbosa (19 punti), Kleiza (16) e DeRozan (15) ma non trovano assistenza dagli altri compagni ed ecco che si materializza l’ottava sconfitta di fila (la sesta da quando Bargnani si è infortunato), attualmente la serie negativa peggiore in tutta la Lega.

    Partita senza storia anche tra Nets e Bobcats (2 delle peggiori squadre della NBA) con New Jersey che si prende la vittoria guidata dai 20 punti del rookie Brooks e dai 19 a testa per Deron Williams (vicino alla tripla doppia aggiungendo 10 assist e 9 rimbalzi) e per Morrow. Charlotte ha in Kemba Walker il miglior marcatore a 16 punti seguito dal costante Gerald Henderson che ne infila 15.

    Milwaukee si prende una vittoria di prestigio ed ampiamente meritata sul campo degli Heat, che ancora non possono disporre di Dwyane Wade. Il trascinatore della formazione del Wisconsin è Brandon Jennings che conferma il suo grande momento di forma (30 punti contro Denver, 36 contro i Knicks nelle ultime partite) piazzandone altri 23. Importanti contributi arrivano anche da Ilyasova (16 punti portati direttamente dalla panchina e decisivo in alcune azioni nel finale di gara) e da Bogut (13 punti ed 8 rimbalzi). Miami non gira al meglio e paga moltissimo l’assenza di uno scorer puro come Wade, inutili i 28 punti e 13 rimbalzi di LeBron James ed i 23 punti di Chris Bosh.

    Sorpresa anche a Los Angeles dove i Lakers padroni di casa vengono superati dai Pacers che non  rubano nulla giocando una grande gara. I gialloviola partono meglio piazzando un parziale di 27-14 nel primo quarto ma gli ospiti reagiscono e già all’intervallo sono sotto solo di 3 punti (49-52). Indiana riesce ad essere efficace con tutti i suoi giocatori mentre i Lakers iniziano ad avere difficoltà con le seconde linee. Nel finale di partita una giocata di Collison regala il vantaggio ai Pacers mentre a 6 secondi dalla sirena il tentativo di Bryant di agguantare il pareggio per andare all’overtime trova solo il ferro. 6 giocatori in doppia cifra per gli ospiti tra i quali spicca Hibbert con 18 punti. Non bastano invece a Los Angeles i 33 punti del solito Kobe Bryant.

    Risultati NBA 22 gennaio 2012

    Washington Wizards-Boston Celtics 94-100
    Was: Wall 27, Young 19, McGee 13
    Bos: Pierce 34, Garnett 17, Pietrus 14

    Los Angeles Clippers-Toronto Raptors 103-91
    Cli: Williams 26, Griffin 18, Jordan 16
    Tor: Barbosa 19, Kleiza 16, DeRozan 15

    Miami Heat-Milwaukee Bucks 82-91
    Mia: James 28, Bosh 23, Chalmers 12
    Mil: Jennings 23, Ilyasova 16, Bogut 13

    New Jersey Nets-Charlotte Bobcats 97-87
    N.J.: Brooks 20, Deron Williams 19, Morrow 19
    Cha: Walker 16, Henderson 15, Biyombo 11, Brown 11

    Los Angeles Lakers-Indiana Pacers 96-98
    Lak: Bryant 33, Bynum 16, Barnes 14
    Ind: Hibbert 18, Granger 16, West 15

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Billups stende Dallas. Thunder battuti a sorpresa dai Wizards

    NBA, Billups stende Dallas. Thunder battuti a sorpresa dai Wizards

    Nelle 11 partite disputate nella notte NBA continua il buon momento dei Denver Nuggets che nonostante la pessima serata di Danilo Gallinari (solo 3 punti) sbancano il parquet dei Sixers dopo un tempo supplementare. La sorpresa di questo turno arriva direttamente da Washington dove la migliore squadra della Lega, i Thunder si fanno battere dal peggiore team della NBA, i Wizards. New York prosegue nel suo cammino imbarazzante e viene beffata in casa dai Suns, primo successo fuori casa per gli Spurs che interrompono la striscia vincente dei Magic. Boston batte Toronto ma trema per l’infortunio di Rajon Rondo, Billups con un gran tiro stende i Dallas Mavericks a fil di sirena.

    Chauncey Billups, Los Angeles Clippers | © Harry How/Getty Images

    Gara combattuta a Philadelphia ma alla fine trionfa Denver dopo un overtime nonostante la serata opaca per il nostro Danilo Gallinari (solo 3 punti). A trascinare i Nuggets è l’ex di turno Andre Miller con una prova sontuosa da 28 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi. Ai Sixers non bastano i 22 punti di Young e la doppia doppia del redivivo Turner da 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Clamoroso a Washington: il testa-coda tra Thunder (squadra con la migliore percentuale di vittorie in NBA) e Wizards (team peggiore) va ai padroni di casa che hanno la meglio per 105-102. Kevin Durant torna nella sua città e scrive a referto 33 punti ma sbaglia il tiro finale del possibile pareggio dopo aver guidato la rimonta nei minuti conclusivii. Ancora meglio fa Russell Westbrook che arriva a quota 36 punti ma Oklahoma City deve inchinarsi alla coppia Young-Wall con i 2 che segnano rispettivamente 24 e 25 punti. Ottimo Crawford in uscita dalla panchina (18 punti) mentre nel pitturato Blatche e McGee (19 punti e 21 rimbalzi in combinata) dominano contro i rivali Perkins ed Ibaka (6 punti e 15 rimbalzi insieme).

    Gli Spurs vincono per la prima volta in trasferta e lo fanno al cospetto di una delle migliori squadre del momento, i Magic: Redick pareggia l’incontro alla fine dei tempi regolamentari ma in overtime è una tripla di Gary Neal a 28 secondi dalla fine a spezzare l’equilibrio. Sull’ultimo tentativo di vincere l’incontro Orlando prima sbaglia con Anderson, Howard prende il rimbalzo e scarica per Redick che però tira oltre il tempo rimasto ed il suo tiro da 3 viene annullato e San Antonio trionfa per 85-83. Top scorer del match è Tony Parker con 25 punti, mentre Neal segna solo il tiro da 3 decisivo (3 punti per lui). Ai padroni di casa non basta un mostruoso Dwight Howard da 24 punti e 25 rimbalzi.

    Privi ancora una volta di Andrea Bargnani i Raptors cedono nettamente in casa dei Celtics: Boston quindi torna a sorridere ma contemporaneamente incrocia le dita per l’infortunio al braccio di Rajon Rondo (miglior marcatore con 21 punti) a causa di un brutto fallo dei difensori canadesi.

    I Nets tornano al successo grazie alla tripla doppia sfiorata da Deron Williams (24 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi) ed all’ennesima grande performance del rookie Brooks (22 punti). Per i Warriors non bastano i 30 punti di uno scatenato Monta Ellis

    Ancora una prestazione non all’altezza dei New York Knicks che si fanno battere a domicilio dai non proprio irresistibili Phoenix Suns: è Steve Nash con 26 punti ed 11 assist il protagonista per gli ospiti mentre ai padroni di casa non bastano i 23 punti di Stoudemire (grande ex) ed i 20 di Shumpert. Malissimo Carmelo Anthony (12 punti con 22 tiri presi).

    Atlanta si conferma una delle squadre meglio costruite ed ha la meglio sugli ostici Blazers: decisivi i 24 punti di Joe Johnson, a Portland non bastano i 22 punti dell’ex Jamal Crawford ed i 20 della stella Aldridge.

    Memphis sbanca New Orleans (10 punti per Belinelli). Gli Hornets hanno 27 punti da parte di Jack ma devono cedere il passo ai Grizzlies, tornati competitivi, grazie al dominante Marc Gasol (per lui 22 punti, 12 rimbalzi e 7 assist).

    Minnesota conferma il buon momento di forma e supera i Pistons: ancora una doppia doppia per Kevin Love (la 14esima consecutiva dall’inizio della stagione con 20 punti e 12 rimbalzi), incanta in cabina di regia il funambolo Ricky Rubio (alcune azioni saranno nel video della Top 10 odierna) che flirta con la quadrupla doppia dopo una performance da 9 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 6 recuperi! Per Detroit brilla il solito Prince con 29 punti.

    Sacramento interrompe la striscia vincente dei Pacers imponendosi per 92-88. Pessimo ultimo quarto per Indiana che avanti di ben 14 punti (80-66) viene tenuta a soli 8 punti segnati. Protagonista il centro Cousins che infila 13 punti e pareggia il career high in rimbalzi con 19. Agli ospiti serve a poco aver portato tutto il quintetto titolare in doppia cifra nei punti segnati.

    E’Chauncey Billups l’eroe della serata per i Clippers: il playmaker losangelino infila la tripla della vittoria a fil di sirena dopo che Terry aveva fatto lo stesso pochi istanti prima per i Dallas Mavericks. Per il sostituto di Chris Paul (ancora out) ci sono 21 punti, Mo Williams ne aggiunge 26 e Blake Griffin arriva a quota 14 punti e 17 rimbalzi. Per i campioni in carica 12 punti di Terry e 17 a testa per Nowitzki e Delonte West.

    Risultati NBA 18 gennaio 2012

    Philadelphia 76ers-Denver Nuggets 104-108 (overtime)
    Phi: Young 22, Turner 20, Brand 16
    Den: Miller 28, Nenè 20, Afflalo 14

    Washington Wizards-Oklahoma City Thunder 105-102
    Was: Wall 25, Young 24, Crawford 18
    Okl: Westbrook 36, Durant 33, Harden 16

    Orlando Magic-San Antonio Spurs 83-85 (overtime)
    Orl: Howard 24, Anderson 17, Wafer 15
    S.A.: Parker 25, Duncan 17, Jefferson 11

    Boston Celtics-Toronto Raptors 96-73
    Bos: Rondo 21, Garnett 15, Bass 13
    Tor: Forbes 18, DeRozan 11, Davis 9, Calderon 9

    New Jersey Nets-Golden State Warriors 107-100
    N.J.: Deron Williams 24, Brooks 22, Humphries 18
    G.S.: Ellis 30, Wright 17, Thompson 12, Lee 12

    New York knicks-Phoenix Suns 88-91
    N.Y.: Stoudemire 23, Shumpert 20, Fields 17
    Pho: Nash 26, Hill 14, Brown 14

    Atlanta Hawks-Portland Trail Blazers 92-89
    Atl: Joe Johnson 24, Smith 17, Teague 13
    Por: Crawford 22, Aldridge 20, Matthews 10

    New Orleans Hornets-Memphis Grizzlies 87-93
    N.O.: Jack 27, Ariza 18, Smith 14
    Mem: Gasol 22, Conley 18, Mayo 16

    Minnesota Timberwolves-Detroit Pistons 93-85
    Min: Love 20, Pekovic 11, Tolliver 11, Johnson 11
    Det: Prince 29, Gordon 18, Monroe 13

    Sacramento Kings-Indiana Pacers 92-88
    Sac: Thornton 17, Garcia 16, Cousins 13
    Ind: Granger 16, Collison 16, West 13, Hibbert 13

    Los Angeles Clippers-Dallas Mavericks 91-89
    Cli: Williams 26, Billups 21, Jordan 19
    Dal: Nowitzki 17, West 17, Mahinmi 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Gallinari manda KO Miami. Bryant ancora super per i Lakers

    NBA, Gallinari manda KO Miami. Bryant ancora super per i Lakers

    Nelle 11 partite disputate nella notte NBA continua a brillare la stella di quel fenomeno di Kobe Bryant che infila un altro match da oltre 40 punti (42 per la precisione) e conduce alla vittoria i suoi Lakers contro Cleveland. Bene anche Gallinari che batte i Big Three di Miami.

    Senza l’infortunato Andrea Bargnani i Raptors giocano una gara di orgoglio ma alla fine devono cedere al cospetto dei Pacers. Decisivi i tiri liberi sbagliati dal centro canadese Magloire nel finale di gara. Ai padroni di casa non basta un grande DeRozan da 23 punti, per Indiana ci sono 22 punti di George Hill dalla panchina.

    Denver Nuggets | © Doug Pensinger/Getty Images

    Successo agevole di Philadelphia contro i modesti Wizards: Jodie Meeks infila 26 punti con uno stratosferico 6/7 da 3, buono il ritorno in campo del centro Spencer Hawes con una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi. Tra i Wizards si salva solo Rashard Lewis con 16 punti.

    Detroit espugna Charlotte guidata dai 22 punti (pareggiato il career high) di Jonas Jerebko. Ancora un’ottima gara per il rookie Brandon Knight che fa registrare una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi. B.J. Mullens è il top scorer dei Bobcats con 18 punti.

    I Bulls sbancano il Garden di Boston e sugli scudi finisce il solito Derrick Rose che piazza 25 punti, Sostanzioso anche l’apporto di Deng (21 punti e 16 rimbalzi) e di Noah (10 punti e 12 rimbalzi). Ai Celtics, autori di una grande rimonta nella seconda parte di gara non andata però a buon fine, non servono a molto i 16 punti di Ray Allen e l’ennesima prova a tutto tondo di Rajon Rondo che chiude con 14 punti, 11 assist, 4 rimbalzi e 4 recuperi.

    Minnesota batte a domicilio gli Hornets di Marco Belinelli (inutili i suoi 20 punti). L’Azzurro fissa la parità a quota 78 a 2 minuti dalla fine del match ma i Timberwolves si affidano allo stratosferico Kevin Love (34 punti e 15 rimbalzi) che dalla lunetta (17/18 totale) chiude i giochi. Partita dopo partita diventa sempre più indispensabile l’apporto di Ricky Rubio (12 punti, 9 assist e 6 rimbalzi) autore di alcuni numeri da giocoliere nei passaggi.

    Houston ha la meglio su Sacramento grazie al playmaker Kyle Lowry (25 punti, 9 assist e 7 rimbalzi), a Luis Scola (21 punti ed 11 rimbalzi) ed all’ex di turno Sam Dalembert (21 punti, 16 rimbalzi e 4 stoppate). Male i Kings che hanno un solo giocatore in doppia cifra tra i titolari (Evans con 27 punti).

    Vittoria facile per i Mavericks campioni in carica contro i Milwaukee Bucks: ai texani bastano 17 punti di Jason Terry e 16 di Vince Carter. Bucks che ripongono ogni speranza sulla stella di Jennings ma i suoi 19 punti non sono sufficienti per strappare la “W”.

    San Antonio con un grande ultimo quarto (parziale di 34-18) riesce a superare gli ostici Blazers. E’ Tony Parker il protagonista nell’ultimo periodo (alla fine 20 punti per lui), Portland ha il top scorer in LaMarcus Aldridge, 29 punti complessivi.

    Vittoria esterna per i New Jersey Nets di uno scatenato Deron Williams, a Phoenix: il playmaker nell’ultima frazione di gioco si accende ed alla fine mette assieme cifre notevoli raggiungendo quota 35 punti a cui aggiunge 14 assist. I Suns (privi di Nash e Grant Hill) portano tutto il quintetto titolare in doppia cifra ma i 20 punti e 10 rimbalzi di un ottimo Gortat non bastano per trionfare.

    Danilo Gallinari (14 punti) e Ty Lawson (24 punti) mandano KO i Miami Heat dei Big Three. Tutta Denver gira al meglio ed alla fine ci sono 6 uomini in doppia cifra. Per gli ospiti tanto nervosismo e 35 punti di James, 17 di Bosh e 12 di Wade, uscito però anzitempo per un infortunio alla caviglia.

    Un’altra performance mostruosa di Kobe Bryant trascina letteralmente i suoi Lakers al successo contro i Cavaliers. Per l’asso gialloviola ci sono 42 punti segnati sui 97 di squadra, bene i lunghi Bynum (15 punti ed 11 rimbalzi) e Gasol (19 punti e 10 rimbalzi). Per i Cavaliers brilla sempre la prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving che piazza 21 punti ma gli ospiti alla fine devono arrendersi alla squadra dell’ex coach Mike Brown.

    Risultati NBA 13 gennaio 2012

    Toronto Raptors-Indiana Pacers 90-95
    Tor: DeRozan 23, Barbosa 20, Calderon 15
    Ind: Hill 22, Hibbert 15, West 13, Hansbrough 13

    Philadelphia 76ers-Washington Wizards 120-89
    Phi: Meeks 26, Williams 19, Iguodala 13, Brand 13
    Was: Lewis 16, Seraphin 12, Crawford 12

    Charlotte Bobcats-Detroit Pistons 81-98
    Cha: Mullens 18, Walker 16, White 10, Thomas 10
    Det: Jerebko 22, Monroe 19, Gordon 14

    Boston Celtics-Chicago Bulls 79-88
    Bos: Allen 16, Rondo 14, Pierce 13
    Chi: Rose 25, Deng 21, Boozer 12, Brewer 12

    New Orleans Hornets-Minnesota Timberwolves 80-87
    N.O.: Belinelli 20, Okafor 16, Summers 11
    Min: Love 34, Ridnour 13, Rubio 12

    Houston Rockets-Sacramento Kings 103-89
    Hou: Lowry 25, Scola 21, Dalembert 21
    Sac: Evans 27, Thomas 13, Garcia 11, Greene 11

    Dallas Mavericks-Milwaukee Bucks 102-76
    Dal: Terry 17, Carter 16, Beaubois 15
    Mil: Jennings 19, Livingston 15, Ilyasova 9

    San Antonio Spurs-Portland Trail Blazers 99-83
    S.A.: Parker 20, Splitter 14, Green 13, Blair 13
    Por: Aldridge 29, Felton 13, Wallace 12, Matthews 12

    Phoenix Suns-New Jersey Nets 103-110
    Pho: Gortat 20, Dudley 18, Price 18
    N.J.: Deron Williams 35, Brooks 20, Morrow 16

    Denver Nuggets-Miami Heat 117-104
    Den: Lawson 24, Nenè 17, Fernandez 15, Harrington 15
    Mia: James 35, Bosh 17, Cole 13

    Los Angeles Lakers-Cleveland Cavaliers 97-92
    Lak: Bryant 42, Gasol 19, Bynum 15, Barnes 15
    Cle: Irving 21, Sessions 12, Varejao 11, Casspi 11

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, derby italiano a Gallinari. Bryant trascina i Lakers, Indiana batte Boston

    NBA, derby italiano a Gallinari. Bryant trascina i Lakers, Indiana batte Boston

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    Dopo 2 vittorie consecutive arriva uno stop inatteso per i Raptors di Andrea Bargnani (17 punti per lui) che si arrendono ai New Jersey Nets di uno scatenato Deron Williams con 24 punti e 9 assist ed alla grande prova di Morrow (anche per lui 24 punti).

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Chris Graythen/Getty Images

    Un ottimo Jodie Meeks porta al successo i Sixers contro Detroit. Per la guardia di Philadelphia ci sono 21 punti, altra performance sostanziosa per il centro Hawes con 16 punti e 14 rimbalzi, mentre ai Pistons non bastano i 22 punti conditi da 7 rimbalzi del centro Greg Monroe.

    Soffre ma vince New York che ritorna alla vittoria in casa di Washington. A fare la differenza il solito Carmelo Anthony che infila 37 punti. Doppie doppie per Stoudemire (23 punti e 12 rimbalzi) e per Chandler (12 punti e 15 rimbalzi). Inutili in casa Wizards i 46 punti in combinata della coppia di guardie Wall-Young.

    Ancora una gara finita all’overtime per Atlanta (dopo i 3 di ieri nella sconfitta contro Miami) che espugna Charlotte guidata dalla doppia doppia di Josh Smith da 23 punti e 13 rimbalzi, ben coadiuvato da Marvin Williams e da Al Horford che chiudono la loro gara entrambi con 15 punti. Per Charlotte ci sono le buone prove di Augustin (21 punti e 12 assist) e di Kemba Walker (19 punti per il rookie dei Bobcats).

    6 uomini in doppia cifra permettono agli Indiana Pacers di vincere a Boston: Granger infila 15 punti ma sono importanti anche i 14 di Collison, i 13 di Hill, i 12 a testa di George ed Hansbrough e la doppia doppia di Hibbert da 11 punti e 12 rimbalzi. Ancora una volta il leader dei Celtics è Ray Allen ma i suoi 23 punti non sono sufficienti per ottenere la “W”.

    Il trio Rose (21 punti e 10 assist) Boozer (20 punti e 13 rimbalzi) Deng (21 punti) segna 62 dei 97 punti totali dei Bulls che si impongono ad Orlando. Per i Magic c’è la solita doppia doppia di Dwight Howard da 28 punti e 15 rimbalzi ma a condannare i padroni di casa è il quasi 60% nel tiro da 3 dei rivali (8/14 complessivo).

    Il derby italiano se lo aggiudica Danilo Gallinari che con i suoi Nuggets va a vincere in Louisiana contro gli Hornets di Belinelli. Per il “Gallo”serata da protagonista con 23 punti, Belinelli chiude a quota 13 ma i suoi punti non bastano ad evitare l’ennesimo KO stagionale a New Orleans.

    Tutto facile per i Thunder che si sbarazzano degli Houston Rockets grazie alle buone prestazioni della stella Kevin Durant (26 punti) e di James Harden (23 punti). I texani, mai in partita, trovano 13 punti a testa da Kevin Martin e Terrence Williams.

    Prima brutta prestazione stagionale per Minnesota che finora anche nelle sconfitte aveva ben figurato. Cleveland si porta a casa il successo con i 22 punti di un incontenibile Jamison e con i 14 aggiunti dalla prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving. Ai Timberwolves non serve a molto l’ennesima prestazione monstre di Kevin Love che chiude con 29 punti e 14 rimbalzi.

    In casa i Jazz si dimostrano ancora una volta un osso duro per tutti ed hanno la meglio sui più quotati Grizzlies. 5 giocatori in doppia cifra per i padroni di casa tra i quali spicca Al Jefferson con 20 punti. A Memphis non sono sufficienti i 42 punti in coppia (equamente divisi) dello spagnolo Marc Gasol e della guardia Tony Allen.

    Dopo aver dato spettacolo nelle ultime partite i Blazers a sorpresa cadono pesantemente a Phoenix al cospetto dei Suns e di un ottimo Dudley (18 punti), Nash aggiunge 17 punti e chiude l’incontro senza sbagliare un solo tiro dal campo (5/5 da 2, 2/2 da 3 e 1/1 ai tiri liberi). Per Portland solo 3 uomini in doppia cifra tra i quali c’è da segnalare un Aldridge da 14 punti.

    Infine i 39 punti di Kobe Bryant trascinano i Lakers alla vittoria contro i Warriors. Doppia doppia per Pau Gasol da 17 punti ed 11 rimbalzi, 16 sono i punti di Matt Barnes. Golden State ha in Ellis il top score con 18 punti (anche 10 assist) e Lee scrive a referto una doppia doppia da 15 punti ed 11 rimbalzi.

    Risultati NBA 6 gennaio 2012

    Toronto Raptors-New Jersey Nets 85-97
    Tor: Caldero9n 19, Bargnani 17, Butler 11, Davis 11
    N.J.: Williams 24, Morrow 24, Stevenson 15

    Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 96-73
    Phi: Meeks 21, Hawes 16, Williams 16
    Det: Monroe 22, Knight 10, Bynum 10, Maxiell 10

    Washington Wizards-New York Knicks 96-99
    Was: Young 24, Wall 22, Blatche 15
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 23, Chandler 12

    Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-102 (overtime)
    Cha: Augustin 21, Walker 19, Mullens 17
    Atl: Smith 23, Williams 15, Horford 15

    Boston Celtics-Indiana Pacers 74-87
    Bos: Allen 23, Garnett 12, Rondo 11
    Ind: Granger 15, Collison 14, Hill 13

    Orlando Magic-Chicago Bulls 83-97
    Orl: Howard 28, Jason Richardson 17, Turkoglu 12
    Chi: Rose 21, Deng 21, Boozer 20

    New Orleans Hornets-Denver Nuggets 88-96
    N.O.: Vasquez 16, Landry 15, Jack 15
    Den: Gallinari 23, harrington 14, Miller 13, Afflalo 13

    Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 109-94
    Okl: Durant 26, Harden 23, Westbrook 15
    Hou: Martin 13, Williams 13, Dragic 10, Scola 10, Patterson 10

    Minnesota Timberwolves-Cleveland Cavaliers 87-98
    Min: Love 29, Williams 12, Milicic 11
    Cle: Jamison 22, Irving 14, Varejao 13

    Utah Jazz-Memphis Grizzlies 95-84
    Uta: Jefferson 20, Millsap 14, Howard 13
    Mem: Allen 21, Gasol 21, Gay 17

    Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 102-77
    Pho: Dudley 18, Nash 17, Brown 14
    Por: Aldridge 14, Batum 12, crawford 10

    Los Angeles Lakers-Golden State Warriors 97-90
    Lak: Bryant 39, Gasol 17, Barnes 16
    G.S.: Ellis 18, Lee 15, Thompson 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Kirilenko non rientra e resta al CSKA Mosca

    NBA, Kirilenko non rientra e resta al CSKA Mosca

    E’ ufficiale: Andrei Kirilenko resterà in Europa a giocare fino al termine della stagione con il CSKA Mosca, squadra per la quale ha firmato un contratto triennale con opzione di uscita verso la NBA durante il lockout che ha tenuto ferma la Lega professionistica americana di basket. Kirilenko ha rinunciato a tale opzione decidendo quindi di terminare l’annata 2011/2012 con il team russo. Poi probabilmente tornerà negli Stati Uniti per il prossimo campionato.

    Andrei Kirilenko | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Nei giorni precedenti Kirilenko sembrava molto vicino a firmare come free agent con i New Jersey Nets del magnate russo Mikahil Prokhorov ma nelle ultime ore l’ala grande ex Utah Jazz ha cambiato idea preferendo portare a termine gli impegni che lo hanno già visto protagonista in Europa. Una brutta notizia per tutte le squadre di Eurolega che indebolite dai rientri negli States di molti giocatori appena è stata scritta la parola fine sul lockout ora dovranno continuare a fare i conti con la fortissima armata rossa che in Europa ha tritato tutti i club che si sono messi sulla sua strada chiudendo la prima fase di Eurolega imbattuta (unico team a riuscirci) e con un filotto di 10 vittorie consecutive. Ovvio che la permanenza di AK 47 rende la squadra moscovita la principale candidata al massimo titolo continentale.

    Nonostante sia fuori da qualche tempo per un infortunio subìto nel campionato nazionale contro Samara dove ha riportato la frattura del setto nasale con una forte commozione cerebrale, il talento russo è pronto a tornare in gioco (la ripresa agonistica è prevista per il 3 gennaio) e finora in Eurolega ha mantenuto numeri da All Star chiudendo con 14 punti, 9 rimbalzi, 3.5 assist, 3 stoppate e 2 recuperi di media nelle 5 gare giocate. Cifre da vero campione che possono cambiare il volto di una squadra.

    Kirilenko, classe 1981, in NBA ha giocato solo ed esclusivamente con gli Utah Jazz (per 10 stagioni) che lo scelsero al Draft del 1999 come 24esimo assoluto. Inizia la sua carriera da professionista nella Lega nel 2001 e diventa una delle basi della franchigia di Salt Lake City dove disputa le prime 5 stagione ad altissimo livello. Nonostante un minutaggio notevolmente diminuito negli anni seguenti a sèguito di alcune incomprensioni con il coach Jerry Sloan, Kirilenko mantiene uno standard di prestazioni sempre alto. Per natura e stazza fisica è il cosiddetto all around player, un giocatore totale, a tutto tondo capace di districarsi nel migliore dei modi in più ruoli, dalla guardia al centro. Dotato di un gran tiro e di un buon atletismo è abile nel catturare i rimbalzi e nel chiudere i buchi sotto canestro non disdegnando le stoppate. In difesa inoltre è capace di leggere istantaneamente il gioco avversario e di recuperare diversi palloni durante le gare, apprezzabile anche la sua capacità negli assist ai compagni quando le difese avversarie si stringono su di lui. E’ uno dei pochi atleti in NBA a possedere le qualità per la cosiddetta “quintupla doppia” dove un giocatore deve raggiungere la doppia cifra in ogni specialità di gioco. In questo caso va fatta menzione della gara disputata nel gennaio 2006 quando contro i Los Angeles Lakers il russo fece registrare 14 punti, 8 rimbalzi, 9 assist, 6 recuperi e 7 stoppate! Una performance davvero notevole che dà modo di far capire le grandi doti cestistiche di AK 47, unico giocatore con una prestazione del genere ad avvicinarsi al grandissimo Hakeem Olajuwon, centro degli Houston Rockets, che è stato fino ad ora il solo a scrivere cifre simili in una partita nella storia della NBA (anno 1987 contro i Seattle SuperSonics, score impressionante per “The Dream” con 38 punti, 17 rimbalzi, 12 stoppate, 7 recuperi e 6 assist).Un giocatore di tale calibro, Kirilenko, che avrebbe fatto comodo a qualsiasi team NBA ma per il momento ogni discorso dovrà essere rimandato alla stagione 2012/2013. Ora il suo talento è a disposizione del CSKA Mosca.

    Contento per la decisione Kirilenko, ma ancora più soddisfatto il Presidente del CSKA, Andrei Vatutin:

    Questo è il miglior regalo che potessimo ricevere per l’inizio del nuovo anno!

  • NBA, vincono Bargnani, Gallinari e Belinelli. Lakers e Bulls KO

    NBA, vincono Bargnani, Gallinari e Belinelli. Lakers e Bulls KO

    12 le partite giocate nella notte NBA, da sottolineare l’esordio stagionale con vittoria per i 3 italiani della Lega, con Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets che espugnano Dallas, Andrea Bargnani ed i Toronto Raptors che vanno a vincere a Cleveland e Marco Belinelli ed i New Orleans Hornets che nel finale sbancano il parquet di Phoenix.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Dopo un brutto avvio di partita i Nets si ricompattano e grazie al duo Deron Williams (23 punti, 8 rimbalzi ed 8 assist) Kris Humpries (21 punti e 15 rimbalzi) hanno la meglio sui Washington Wizards che pagano la brutta serata del leader John Wall (solo 13 punti per lui).

    D.J. Augustin ed il rookie Kemba Walker con 4 punti nel finale di gara ribaltano il risultato e permettono ai Bobcats di battere Milwaukee. Grande prova per Boris Diaw che va molto vicino alla tripla doppia con 9 punti, 11 rimbalzi e 9 assist mentre ai Bucks non bastano i 22 punti di Jennings.

    Buona la prima per Andrea Bargnani ed i Toronto Raptors che vanno a vincere a Cleveland. Il “Mago” è decisivo nel finale con 2 grandi giocate, alla fine per lui 13 punti, sono 7 i giocatori canadesi in doppia cifra tra i quali spiccano le doppie doppie di Amir Johnson (13 punti e 13 rimbalzi) e di Calderon (15 punti ed 11 assist). Delude la prima scelta assoluta dell’ultimo Draft Kyrie Irving che non va oltre i 6 punti segnati e per i Cavs è notte fonda.

    Il redivivo Turkoglu segna 23 punti e permette ai Magic di superare Houston. Bene anche Howard che infila 21 punti e torna a dominare a centro area. Per i Rockets da segnalare la doppia doppia di Kyle Lowry da 20 punti e 12 assist e la pessima gara della “Stella” Kevin Martin che sbaglia ben 9 delle 10 conclusioni tentate.

    Tutto facile per i nuovi Pacers contro Detroit: esordio convincente tra le fila di Indiana per David West autore di 11 punti e 12 rimbalzi (di cui 7 in attacco), doppie doppie anche per Hibbert (16 punti e 14 rimbalzi) ed Hansbrough (15 punti e 13 rimbalzi). Per i Pistons ottimo rientro sul parquet, dopo un anno di stop per infortunio, di Jerebko (17 punti).

    I Minnesota Timberwolves dimostrano che saranno un brutto cliente per qualsiasi avversario in questa stagione e fanno sudare i Thunder fino alla fine. La gara si decide negli ultimi 90 secondi quando a schiodare la parità ci pensano Perkins e Westbrook. Per Kevin Durant altra prova da oltre 30 punti segnati (33 per la precisione), 28 invece quelli di Westbrook. Per i Wolves non basta la coppia Love-Beasley (46 punti in combinata), esordio nella Lega promettente per Rubio.

    Gli Spurs si prendono una piccola rivincita sui Grizzlies che lo scorso anno eliminarono i texani dai playoff pur partendo molto sfavoriti. Decisivo Manu Ginobili ed i suoi 24 punti. Per Memphis non basta l’ottimo ritorno sul parquet di Rudy Gay autore di una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi.

    Altra delusione casalinga per i Dallas Mavericks che vengono distrutti dai Denver Nuggets di Danilo Gallinari (15 punti per l’Azzurro) e da un Ty Lawson incontenibile (27 punti). Buono l’apporto della panchina di Denver mentre ai texani campioni in carica sono inutili i 20 punti del tedesco Dirk Nowitzki.

    Sorride anche Marco Belinelli (10 punti per lui) dato che i suoi Hornets espugnano Phoenix grazie al neo arrivato Eric Gordon nel finale di gara. Per l’ex Los Angeles Clippers ci sono 20 punti ed il canestro decisivo a 5 secondi dalla sirena finale. Nelle fila dei Suns bene il solito Steve Nash con una doppia doppia da 14 punti e 12 assist e Robin Lopez con 21 punti.

    Portland si dimostra più forte delle avversità (ritiro di Brandon Roy qualche giorno fa, Oden ancora out per tutta la stagione, Aldridge in campo ma con problemi cardiaci) e batte i Sixers. I Blazers guidano sin dal primo minuto di gioco ma vengono recuperati da Williams ed Iguodala che però nel finale sbaglia la tripla del pareggio. Per gli ospiti nonostante la sconfitta c’è la superba prestazione del centro Spencer Hawes che dimostra di avere 2 mani fantastiche (per lui tripla doppia sfiorata con 10 punti, 14 rimbalzi e 9 assist).

    Sorpresa Kings che battono di autorità i più quotati Lakers nel derby californiano: Sacramento conduce il match sin dalla palla a 2, e ringrazia le prove di Thornton (27 punti) ed Evans (20 punti), per i gialloviola 29 punti di Bryant, 19 di Metta World Peace (il fu Ron Artest) ed un orrido 5% da 3 punti (1/19)!

    I Chicago Bulls pagano lo sforzo della partita giocata 24 ore fa contro i Lakers e perdono ad Oakland: i”Tori” dell’Illinois provano la grande rimonta nel finale di match, dopo una partita condotta sempre dai Warriors (da -19 a -6 nell’ultimo quarto), ma questa volta la fortuna non assiste la squadra di coach Thibodeau. Rose paga lo sforzo della sera prima chiudendo con 13 punti ma solo 4/17 dal campo, si conferma arma micidiale Deng con 22 punti e 10 rimbalzi. Per Golden State 26 punti di Ellis, 22 di Lee e 21 di Curry.

    Risultati NBA 26 dicembre 2011

    Washington Wizards-New Jersey Nets 84-90
    Was: Young 16, Crawford 15, Wall 13
    N.J.: Williams 23, Humpries 21, Morrow 16

    Charlotte Bobcats-Milwaukee Bucks 96-95
    Cha: Augustin 19, Henderson 18, Walker 13
    Mil: Jennings 22, Bogut 17, Livingston 14

    Orlando Magic-Houston Rockets 104-95
    Orl: Turkoglu 23, Howard 21, Redick 20
    Hou: Lowry 20, Scola 19, Lee 15

    Cleveland Cavaliers-Topronto Raptors 96-104
    Cle: Sessions 18, Jamison 15, Gee 15
    Tor: DeRozan 15, Calderon 15, Barbosa 14, Davis 14

    Indiana Pacers-Detroit Pistons 91-79
    Ind: Granger 16, Hibbert 16, Hansbrough 15
    Det: Jerebko 17, Stuckey 17, Gordon 14

    Minnesota Timberwolves-Oklahoma City Thunder 100-104
    Min: Beasley 24, Love 22, Barea 14
    Okl: Durant 33, Westbrook 28, Harden 16

    Dallas Mavericks-Denver Nuggets 93-115
    Dal: Nowitzki 20, Kidd 12, Williams 12
    Den: Lawson 27, Miller 18, Harrington 18

    San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 95-82
    S.A.: Ginobili 24, Parker 15, Jefferson 14
    Mem: Gay 19, Gasol 13, Conley 11

    Phoenix Suns-New Orleans Hornets 84-85
    Pho: Lopez 21, Nash 14, Gortat 13
    N.O.: Gordon 20, Landry 14, Ariza 13

    Sacramento Kings-Los Angeles Lakers 100-91
    Sac: Thornton 27, Evans 20, Salmons 13
    Lak: Bryant 29, World Peace 19, Gasol 15

    Portland Trail Blazers-Philadelphia 76ers 107-103
    Por: Aldridge 25, Wallace 21, Matthews 16
    Phi: Williams 25, Iguodala 22, Holiday 13

    Golden State Warriors-Chicago Bulls 99-91
    G.S.: Ellis 26, Lee 22, Curry 21
    Chi: Deng 22, Rose 13, Watson 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, analisi Atlantic Division. New York insidia Boston

    NBA, analisi Atlantic Division. New York insidia Boston

    Iniziamo la nostra analisi della stagione NBA, dopo mesi e mesi di un estenuante lockout, dall’Atlantic Division. Negli ultimi anni i Boston Celtics hanno avuto il predominio di questo raggruppamento, riuscendo sempre a prevalere con relativa facilità. Ma in questo campionato dovranno guardarsi molto bene le spalle dall’attacco dei rinnovati New York Knicks che da febbraio, tra scambi ed acquisizioni di free agent, hanno completamente rivoluzionato il roster, ponendo delle ottime basi per arrivare a primeggiare nella Lega. Più staccati i Philadelphia 76ers, che si aspettano risposte importanti dai tanti giovani presenti in squadra, ed i New Jersey Nets, che proveranno a convincere Deron Williams (la stella della squadra) a prolungare il contratto in scadenza a giugno, con l’acquisizione di qualche giocatore importante (Dwight Howard?) dato che il playmaker ha fatto presente che resterà solo se avrà una squadra pronta a competere per il titolo. Chiude la divisione Toronto, in fase di ricostruzione dopo l’addio di Chris Bosh nell’Estate 2010. Per Andrea Bargnani si prospettano tempi duri, dovrà essere il leader emotivo di una squadra che dovrà crescere con il passare dei mesi.

    Amar

    BOSTON CELTICS: Il ruolo di favoriti nella Division è ancora appannaggio dei “Verdi” del Massachusetts. Il quintetto, sebbene un pò anziano, regala ancora ampie garanzie a coach Doc Rivers che punterà tutto sulla fame di vittorie dei suoi Big. Rajon Rondo in cabina di regia sarà affiancato dal solito Ray Allen, diventato nell’ultima stagione il miglior tiratore da 3 punti nella storia della NBA. Paul Pierce, il capitano, sarà l’anima della squadra, l’uomo dei momenti decisivi, mentre sotto i tabelloni Kevin Garnett dovrà tenere a bada i lunghi avversari. Il ruolo di centro sarà affidato a Jermaine O’Neal ed è qui che potrebbero sorgere grossi punti di domanda. Peserà tanto l’assenza di Jeff Green, il probabile sesto uomo dei Celtics, che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento al cuore e salterà tutta la stagione. Per arrivare a lui lo scorso febbraio era stato sacrificato il centro Kendrick Perkins, mossa che al momento, per  i problemi fisici di Green, non ha pagato. Il suo posto nelle rotazioni sarà preso da Brandon Bass, arrivato dai Magic in cambio di Glen Davis, beniamino del Boston Garden. Occhio anche alla tenuta atletica dei giocatori nelle partite ravvicinate data l’età non più verdissima. L’obiettivo resta comunque quello di vincere il titolo NBA.

    ROSTER BOSTON CELTICS

    NEW JERSEY NETS: Tutto ruoterà sull’asse Deron Williams-Brook Lopez. I risultati dei Nets saranno legati necessariamente alla buona intesa tra i 2 giocatori. Per il resto la formazione di coach Avery Johnson presenta molti punti interrogativi: dati per certi i posti in quintetto a Williams (playmaker) e Lopez (centro), il resto appare poco definito con tanti giocatori a giocarsi il posto in squadra. La guardia titolare comunque dovrebbe essere Anthony Morrow, mentre l’ala piccola Damion Jones. A completare il tutto il neo arrivato Shelden Williams (strappato ai cugini dei Knicks), atleta che però potrebbe soffrire a giocare come ala grande non avendo i chili necessari per il ruolo. Sarebbe importante per questo la riconferma di Kris Humpries ma ancora il giocatore non è stato rinnovato. Poca roba dalla panchina, da cui emergono gli ex Lakers Vujacic e Farmar. Tutto però potrebbe cambiare se i Nets riuscissero ad arrivare a Dwight Howard nei prossimi mesi: il team potrebbe in quel caso anche pensare ai playoff!

    ROSTER NEW JERSEY NETS 

    NEW YORK KNICKS: Al momento la franchigia più interessante in NBA. Della squadra che ha iniziato il campionato 2010/2011 sono rimasti in 3 (Fields, Douglas e Stoudemire che era appena arrivato dai Suns come free agent). In 12 mesi a New York hanno smantellato il roster e lo hanno ricostruito tramite scambi e giocatori liberi acquisiti nell’ultimo mercato. Ed il risultato finale non è niente male. I Knicks hanno 2 dei migliori lunghi della Lega con Tyson Chandler ed Amar’è Stoudemire, una superstar come Carmelo Anthony capace di segnare da qualsiasi posizione e cambiare l’esito di un incontro ed in più hanno aggiunto il tassello mancante, quello del playmaker, con l’acquisizione di Baron Davis. Ecco perchè New York appare ora completa sotto ogni punto di vista, anche in panchina dove ci sono giocatori capaci di entrare subito nel vivo del match. Nelle prime partite il play titolare sarà comunque l’ottimo Toney Douglas, dato che Davis deve recuperare da alcuni problemi alla schiena. Da tenere in considerazione il rookie Iman Shumpert. Dopo 8 anni di assenza il team bluarancio nello scorso torneo è tornato ai playoff venendo eliminato al primo turno dai Celtics. Ora l’obiettivo è migliorarsi, con la speranza che riuscendo in tempi brevi a trovare il giusto gioco di squadra, si possa arrivare anche al titolo.

    ROSTER NEW YORK KNICKS

    PHILADELPHIA 76ERS: La concorrenza nella Eastern Conference è aumentata ma i giovani Sixers proveranno lo stesso a farsi strada. Il quintetto di partenza è uno dei più atletici della Lega, il playmaker sarà Holiday, affiancato dalla seconda scelta assoluta al Draft del 2010 Evan Turner. Iguodala sarà il leader della squadra e giocherà in ala piccola, mentre Elton Brand in ala grande. Centro il possente Spencer Hawes capace di segnare anche dalla distanza. Dalla panchina sarà importante il contributo di Louis Williams e di Thaddeus Young. Difficilmente però Philadelphia riuscirà a migliorare il risultato della scorsa stagione, ovvero l’approdo al primo turno della post season. Per risultati migliori serve che i giovani maturino un pò di esperienza in più ed i frutti potrebbero essere raccolti tra un paio di stagioni.

    ROSTER PHILADELPHIA 76ERS

    TORONTO RAPTORS: I Raptors al momento sono una squadra in forte ricostruzione e lo spettro di un’altro campionato perdente aleggia pericolosamente in Canada. Il roster di Toronto presenta tanti giocatori di talento (ma ancora troppo acerbi) ad iniziare dal nostro Andrea Bargnani, reduce dalla sua migliore stagione in NBA ad oltre 21 punti di media. DeMar DeRozan, guardia dai numeri pazzeschi, potrebbe essere la sorpresa del campionato, Amir Johnson ed Ed Davis 2 giocatori pronti all’esplosione. C’è però da coprire un buco in ala piccola, dove Kleiza non offre le necessarie garanzie. Calderon in cabina di regia è chiamato a smentire gli scettici. Il nuovo coach Dwane Casey baserà tutto sulla difesa (punto dolente nelle ultime stagioni). Tuttavia per i Raptors è probabile una nuova stagione da Draft Lottery.

    ROSTER TORONTO RAPTORS 

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  • NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    E’ finita la telenovela del mercato NBA: Chris Paul, playmaker corteggiato in questi giorni da metà delle squadre della Lega, passa dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Clippers. L’accordo è stato trovato poche ore fa e prevede il contemporaneo passaggio di 3 giocatori ed 1 futura scelta alla franchigia della Louisiana. In sostanza la seconda squadra di Los Angeles acquista Paul ed in cambio cede a New Orleans il centro Chris Kaman, l’ala piccola Al-Farouq Aminu e la guardia Eric Gordon ed in più una prima scelta al prossimo Draft, che sarà quella di Minnesota che i Timberwolves diedero ai californiani nel lontano 2005 in aggiunta allo scambio tra Sam Cassell e Marko Jaric. David Stern (commissioner NBA ma al momento anche Presidente degli Hornets), dopo essersi opposto per ben 2 volte alla cessione di Paul, prima ai Lakers in uno scambio a 3 team con l’inserimento degli Houston Rockets, poi 2 giorni fa proprio nei confronti dei Clippers dai quali pretendeva per cedere la sua “Stella” l’inserimento di Eric Gordon, ha finalmente dato il suo benestare visto che alla fine i Clips hanno accontentato le sue richieste. E tanta la soddisfazione sia a New Orleans (che è passata dal perdere Paul praticamente gratis a giugno 2012 ad un pacchetto importante di atleti ed una scelta altissima al prossimo Draft) che a Los Angeles, dove per una volta la squadra meno nobile della città parte leggermente favorita nei pronostici di inizio anno rispetto ai plurititolati cugini dei Lakers. Paul, 26 anni, convocato per 4 volte all‘All Star Game (in tutte le ultime 4 edizioni a partire dal 2008) è arrivato in Louisiana nella stagione 2005/2006 da Wake Forest University, chiamato come quarta scelta assoluta. Per lui 6 stagioni in maglia gialloceleste con una media di 18.7 punti, 9.9 assist e 2.4 recuperi di media a partita, realizzando numerosi record di franchigia. Ora l’avventura in California, dove lo aspetta una formazione altamente competitiva che potrà dire la sua in questa stagione anche ai playoff. I tifosi già sognano pensando alle magie che potrà regalare l’accoppiata che formerà con il fenomeno Blake Griffin, lo scorso anno rookie of the year, giocatore dall’atletismo spaventoso.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    L’altro oggetto del desiderio delle rimanenti squadre NBA è Dwight Howard. Nel pomeriggio di ieri si era fatta largo la voce che voleva il centro degli Orlando Magic in procinto di trasferirsi ai New Jersey Nets in uno scambio che avrebbe coinvolto anche i Portland Trail Blazers. In sostanza la trade avrebbe visto l’approdo di Howard, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu (pesanti contratti di cui Orlando vuole disfarsi) ai Nets che avrebbero girato il centro Brook Lopez e 2 future prime scelte alla franchigia della Florida. Queste 2 scelte abbinate ad una dei Magic sarebbero poi finite a Portland in cambio di Gerald Wallace, talentuosa ala che avrebbe formato una grande coppia con Lopez sotto canestro ad Orlando. Ai Trail Blazers infatti avrebbero fatto molto più comodo 3 prime scelte future per ricostruire la squadra, ora povera di talento dopo il ritiro dell’asso Brandon Roy a soli 27 anni per problemi alle ginocchia, e vista la situazione molto delicata dell’altro uomo franchigia Greg Oden, centro dal potenziale incredibile ma limitato in questi anni da diversi infortuni ai legamenti di entrambe le ginocchia. In serata però è arrivato il dietro-front dei Magic che per ora hanno tolto il loro giocatore simbolo dal mercato nella speranza che un eventuale titolo NBA a fine campionato possa far ritornare Howard sui suoi propositi decidendo magari di rinnovare il contratto in scadenza a luglio e restare avita in Florida.

    Richard Hamilton, scaricato dai Detroit Pistons tramite clausola Amnesty, firma un biennale con opzione per la terza stagione ai Chicago Bulls che quindi sopperiscono al mancato arrivo di Marco Belinelli (che ieri ha prolungato per un’altra stagione con gli Hornets) prendendo un giocatore perimetrale esperto che potrà dare un grande contributo nell’arco del torneo.

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  • NBA, Dwight Howard vuole lasciare gli Orlando Magic

    NBA, Dwight Howard vuole lasciare gli Orlando Magic

    Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, attualmente il più forte nel suo ruolo nell’intera NBA, ha chiesto ufficialmente la cessione alla dirigenza della sua squadra. Si prevedono dunque giorni infuocati ad Orlando dopo le dichiarazioni del giocatore che ha espresso il suo desiderio anche alla stampa locale.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    La franchigia della Florida ha dato così  il permesso al procuratore di Howard di trattare con 3 club ma non ha fissato la data entro la quale dovrebbe avvenire il trasferimento. I team interessati sono i New Jersey Nets, che mirano all’acquisto del centro per cercare di trattenere nel roster anche il playmaker Deron Williams che a fine anno sarà free agent, i Dallas Mavericks, ora più defilati dopo l’acquisto di Lamar Odom dai Lakers, e gli stessi gialloviola che preso atto delle dichiarazioni di Howard hanno decisamente cambiato obiettivo sul mercato, mettendo da parte (o meglio rinunciando quasi definitivamente) alla trade che avrebbe portato Chris Paul dai New Orleans Hornets in California per mettere nel mirino proprio l’atleta nato ad Atlanta. In questa ottica infatti va letta la cessione di Odom ai campioni in carica dei Mavericks, dal quale sono state ottenute diverse scelte nei prossimi Draft che dovrebbero finire ad Orlando in un pacchetto comprendente anche l’ala grande Pau Gasol ed il centro Andrew Bynum.

    Per i Magic sarebbe proprio questa l’offerta migliore dato che permetterebbe di mantenere sempre una buona competitività all’interno della Lega con l’acquisizione di 2 giocatori molto forti e validi. L’offerta dei Nets prevede invece l’inserimento del centro Brook Lopez, di 2 prime scelte future ed eventualmente di un altro giocatore del roster ad eccezione di Deron Williams. Ma non è da sottovalutare nelle ultime ore l’inserimento dei Chicago Bulls che avrebbero offerto al team di coach Stan Van Gundy qualsiasi atleta nella loro rosa ad eccezione del solo Derrick Rose che nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe formare un’accoppiata fenomenale con Howard. Situazione in evoluzione, nelle prossime ore si attendono grosse novità.

    Per completezza riportiamo le dichiarazioni di Howard ai giornalisti dopo il primo giorno di training camp dei Magic:

    Non si può premere il tasto “reset”. Questo non e’ “Call of Duty” (esplicito riferimento al videogame del momento), lì quando muori, ricominci. Qui è totalmente diverso: non posso riportare indietro il tempo. Ho fatto tutto per questa città. Non penso che la gente capisca quanto amo questa città. Se ora mi odiate perché voglio cambiare allora non mi avete mai amato!

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  • Deron Williams da record, 50 punti in EuroChallenge

    Deron Williams da record, 50 punti in EuroChallenge

    E’ il giocatore più forte tra tutti quelli che hanno lasciato temporaneamente la NBA per giocare in Europa, ma la prestazione di Deron Williams di ieri sera in un incontro di EuroChallenge ha veramente dell’incredibile: il playmaker dei New Jersey Nets, in prestito al Besiktas per il lockout che sta tenendo ferma la Lega professionistica americana, è riuscito a siglare ben 50 punti, una performance superlativa che ha lasciato incantati gli spettatori presenti sugli spalti.

    Deron Williams | © Warren Little/Getty Images

    Nella sfida contro la formazione del Goettingen Williams è stato superlativo trascinando i suoi compagni al successo in una sfida che nonostante la sua prestazione si è mantenuta sui binari dell’equilibrio fino a circa 2 minuti dal termine. Alla fine il Besiktas l’ha spuntata per 105-94 ed il gioiello dei Nets l’ha fatta da padrone insaccando 50 punti nel canestro avversario con uno strabiliante 10/13 da 2 punti, 7/10 dalla lunga distanza, 9/11 ai tiri liberi a cui ha aggiunto, giusto per non farsi mancare nulla, anche 3 rimbalzi ed 1 assist, il tutto subendo ben 9 falli e perdendo solo 2 palloni in tutto il match (36 minuti il suo impiego sul parquet).

    Nonostante la grande prestazione di Williams il Besiktas però ha appreso nel post partita dell’infortunio occorso al suo centro Semih Erden che in uno scontro di gioco si è rotto il pollice della mano destra. Già alla ricerca di un “lungo” di valore (in questi mesi la squadra turca ha cercato in ogni modo di tesserare i vari Carlos Boozer, Luol Deng e Kevin Love, ma tutti i giocatori contattati hanno rifiutato l’ingaggio) ora si dovrà cercare di sveltire le operazioni di mercato dato che il settore dei centri è rimasto davvero ridotto ai minimi termini. L’ultima idea per rimpolpare il reparto è stata quella di Lamar Odom, ala grande dei Los Angeles Lakers, che proprio in questi giorno dovrà valutare l’offerta turca e dare una risposta.

    Intanto vi lasciamo con le incredibili prodezze di Deron Williams.

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