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  • NBA: I risultati della seconda giornata della Summer League di Orlando

    Seconda giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo tutte le 8 franchigie iscritte alla manifestazione.

    Spunti di rilievo anche ieri notte: Gli Utah Jazz hanno inflitto ai padroni di casa Orlando Magic la seconda sconfitta in 2 partite. Buone le prove del rookie Gordon Hayward, prima scelta dei Jazz, con 14 punti e 13 di Koufos che ha aggiunto anche 11 rimbalzi chiudendo in doppia doppia. Per i Magic ancora una volta ottimo Patrick Ewing Junior con 17 punti, mentre ha nuovamente deluso Daniel Orton, prima scelta della franchigia della Florida con soli 2 punti (segnati ai liberi) e nessun canestro dal campo su 6 tentativi per un complessivo di 1/14 in 2 partite contando anche la prima gara contro i Pacers. Da rivedere alla prossima sfida.

    Un canestro a tempo scaduto di Jeremy Pargo (7 punti per lui) permette invece ai Charlotte Bobcats di battere gli Oklahoma City Thunder e restare imbattuti. Grande prova anche di Gerald Henderson con 21 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, ben coadiuvato dai 2 lunghi Derrick Brown e Alexis Ajinca con 14 punti a testa e 14 rimbalzi complessivi. Benissimo il quintetto dei Thunder, tutto in doppia cifra, guidato da uno scatenato James Harden che sta facendo vedere meraviglie (19 punti), 18 punti per Maynor, 14 punti per D.J. White e un ottimo Kyle Weaver, 12 per il sostituto del centro titolare Cole Aldrich (ancora indisponibile), ovvero Mullens che non sta demeritando affatto. In definitiva ad OKC è mancata la panchina, anche perchè Ibaka non è sceso in campo per alcuni fastidi.

    Nuova sconfitta invece per i Celtics, contro i Philadelphia 76ers del rookie meraviglia Evan Turner che chiude con 13 punti alla fine. Bene il solito Jodie Meeks con 18 punti mentre Speights è autore di una doppia doppia da 12 punti e 11 rimbalzi. Per Boston in evidenza il solito Harangody con 14 punti e 12 rimbalzi e Carroll con 14 punti.

    Infine i New Jersey Nets asfaltano gli Indiana Pacers grazie alla superba prova di Terrence Williams da 24 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. Senz infamia e senza lode la terza scelta assoluta Derrick Favors con 12 punti a referto. Per i Pacers si salvano il solito Lance Stephenson con 15 punti e McRoberts con 11. Il rookie Paul George, decima scelta assoluta, chiude con 10 punti, 8 rimbalzi, 3 assist e 7 palle rubate: con un pò di precisione in più nel tiro da 3 (0/7) il suo score sarebbe stato eccellente. Ma le basi per un gran futuro ci sono tutte.

    Risultati Summer League di Orlando, seconda giornata:

    • Utah Jazz – Orlando Magic 78-73
      (Uta: Hayward 14, Koufos 13, Augustine 7, Gaines 7 – Orl: Ewing 17, Davis 13, Taylor 12)
    • Charlotte Bobcats – Oklahoma City Thunder 86-85
      (Cha: Henderson 21, Brown 14, Ajinca 14 – OKC: Harden 19, Maynor 18, Weaver 14, White14)
    • Boston Celtics – Philadelphia 76ers 69-86
      (Bos: Harangody 14, Carroll 14, Gaffney 10 – Phi: Meeks 18, Turner 13, Speights 12)
    • Indiana Pacers – New Jersey Nets 69-80
      (Ind: Stephenson 15, McRoberts 11, George 10 – NJ: Williams 24, James 21, Favors 12)
  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [7 luglio 2010]

    Il rumors principale, come già scritto nell’articolo dedicato a LeBron James (Leggi l’articolo), riguarda i Cleveland Cavaliers, che pur di trattenere il loro fenomeno in Ohio, starebbero pensando di creare una super squadra pronta a vincere il titolo e a sbaragliare tutta la concorrenza. Ovviamente si tratta solo di una voce ma secondo alcune fonti autorevoli, la notizia non pare campata in aria.
    Dunque, per rendere ancora più competitivi i Cavs, il proprietario Dan Gilbert non baderebbe a spese e la dirigenza, forte del messaggio lanciato dall’owner, si sarebbe mossa per operare un “sign and trade” con i Toronto Raptors per Chris Bosh, talentuosissima ala grande, in ottimi rapporti proprio con James e scelto allo stesso Draft (anno 2003) del fenomeno numero 23, che andrebbe a rinforzare il reparto sotto i tabelloni. I Cavaliers però dovrebbero trovare per i canadesi adeguate contropartite tecniche che alla fine non mancano ma dovrebbero andare tutte ad incastro.
    Più complicato il discorso per arrivare ad un’altra superstar, ovvero Chris Paul! Il più forte playmaker della Lega è molto legato a coach Byron Scott, nuovo allenatore degli orogranata, che potrebbe da parte sua cercare di convincere il regista al trasferimento. C’è da dire che Paul ha già espresso il desiderio di avere una squadra da titolo a New Orleans, ma la prospettiva appare lontana anni luce visto che gli Hornets sono in ricostruzione partendo dai giovani. Ecco perchè Paul potrebbe puntare i piedi e nonostante il suo valore sul mercato sia molto alto, si potrebbe tuttavia trovare un accordo anche vantaggioso con Cleveland in modo da accontentare tutti.
    Una squadra con Paul come playmaker, James ala piccola e Bosh ala grande avrebbe veramente pochi avversari sui parquet NBA, un pò come fecero i Boston Celtics del 2008 che a Paul Pierce unirono prima Ray allena dai Seattle Sonics e poi Kevin Garnett dai Minnesota Timberwolves per assemblare una formazione che in quell’anno asfaltò letteralmente tutti quanti (ne sanno qualcosa i Lakers che in Finale, in gara 6 furono sommersi sotto quasi 40 punti e videro i Celtics prendersi il titolo NBA). La similitudine ci sta perchè riunire 3 superstar in un unico team non è cosa semplice e non è cosa da tutti ma i Cavs vogliono provarci per riuscire finalmente a trionfare.

    Per quanto riguarda le altre voci sembra che i Knicks, dopo l’acquisizione di Stoudemire sarebbero interessati a Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz. Boozer è seguito anche dai cugini dei Knicks, ovvero i Nets, che come piano secondario, se dovessero fallire la trattativa con l’ala dei Jazz, starebbero trattando David Lee proprio di New York!
    I Knicks però sarebbero interessati a fare uno scambio a 3 in cui proprio Lee dovrebbe andare a Minnesota, Al Jefferson dei T-Wolves ai Golden State Warriors e la guardia Monta Ellis dalla squadra della California andrebbe a New York.

    Lee in queste ore è il più ricercato sul mercato visto che a lui sono fortemente interessati i Phoenix Suns che devono sostituire Amar’è Stoudemire passato proprio ieri a New York.

    I Dallas Mavericks invece si sono interessati al “lungo” Jermaine O’Neal, nell’ultima stagione ai Miami Heat, e alla guardia Raja Bell che si è detta fortemente interessata a provare l’avventura in quel di Dallas.

    Tony Parker dovrebbe restare a San Antonio, anche perchè non ha il contratto in scadenza, ma New York vorrebbe fare un tentativo per strapparlo agli Spurs. Come alternative, nella testa di Mike D’Antoni, ci sarebbero Raymond Felton (svincolato dai Charlotte Bobcats) e ultima novità Luke Ridnour dei Milwaukee Bucks.

    I Boston Celtics sono in trattativa con Kyle Korver, fortissimo tiratore lasciato libero dagli Utah Jazz. Per il ruolo di ala piccola, per dare qualche minuto di riposo al titolare Paul Pierce, nei giorni scorsi i Celtics avevano provato ad arrivare a Rasual Butler e Antoine Wright, ma ora il nome di Korver si è fatto strada prepotentemente e la soluzione del rebus potrebbe essere proprio questa per Boston.

    Carmelo Anthony sarebbe sul punto di prolungare il contratto con i Denver Nuggets sulla base di 65 milioni di dollari per 3 anni. Ma su questa notizia si aspettano ancora conferme.

    Infine i Portland Trail Blazers hanno firmato il rookie scelto (tramite Minnesota) al Draft di quest’anno, ovvero Luke Babbitt.
    Stesso discorso per i Milwaukee Bucks che sono vicini a chiudere il contratto con la loro prima scelta Larry Sanders, chiamato a giocare nei “Cervi” con il pick numero 15.

  • NBA, free agent: Giovedì la decisione di LeBron James sul suo futuro in diretta tv

    Poche ore e sapremo tutto: LeBron James ha annunciato che giovedì, in una speciale conferenza stampa, che sarà trasmessa da uno dei maggiori canali sportivi degli Stati Uniti, comunicherà la squadra NBA in cui giocherà per le prossime stagioni.
    Il 2 volte M.V.P. della regular season si è incontrato recentemente con 6 squadra della Lega professionistica americana (i Cleveland Cavaliers, sua ex squadra che sta tentando in tutti i modi di trattenerlo, i Miami Heat, i Chicago Bulls, i Los Angeles Clippers, i New York Knicks e i New Jersey Nets).
    Ieri James ha giocato, assieme ai suoi ex compagni dei Cavs, una partita organizzata dalla Nike contro atleti di scuola superiore.
    Ma alla fine dell’incontro, nonostante numerosi giornalisti si siano precipitati verso di lui per cogliere qualche intervista e magari strappare qualche dichiarazione, il fenomeno numero 23 non ha aperto bocca.
    Anche i compagni non sanno nulla, come ha dichiarato Daniel Gibson alla stampa alla fine della partita:

    • Ne so quanto voi. Onestamente non so nulla neanche io, nè tutti gli altri compagni di squadra. Questa è una decisione sua e ancora non vuole dire nulla“.

    Si dice comunque che per far restare James in Ohio la proprietà sia disposta ad operare un “sign and trade” con i Raptors per portare alla corte di “King James” Chris Bosh, ala grande di Toronto e grande amico del numero 23. In più la scelta come allenatore di Byron Scott da molti è stata letta come una possibilità di arrivare a Chris Paul, playmaker dei New Orleans Hornets, il migliore in circolazione, che con Scott ha un legame molto forte, e che ancora non ha perdonato alla dirigenza della Louisiana il licenziamento dell’amico lo scorso anno come head coach. Certamente Paul ha un valore di mercato molto alto ma ha già dichiarato che se New Orleans non gli metterà a disposizione una squadra competitiva per il titolo, probabilmente lascerà la franchigia. E agli Hornets, purtroppo per loro, c’è aria di ricostruzione e non di competitività!
    E una squadra con Paul playmaker, James ala piccola e Bosh ala grande sarebbe veramente devastante per qualsiasi altro avversario!

  • NBA: Dumars declina l’offerta dei Nets che ora pensano all’ex Blazers Kevin Pritchard, Del Negro ai Clippers

    Come già detto ieri, anche il mercato dei General Manager sta entrando nel vivo e sono state tante le voci che si sono “rincorse” nelle ultime ore.

    Sicuramente la più importante riguarda il nuovo interesse dei New Jersey Nets, che devono trovare un sostituto di Thorn che il 15 luglio sarà dimissionario dal ruolo di G.M.
    Ieri la franchigia aveva pensato a Joe Dumars, ma visto il desiderio dell’ex giocatore dei Detroit Pistons di restare con la sua attuale squadra (sempre i Pistons!), i Nets si sono buttati in fitte conversazioni con l’ex General Manager dei Portland Trail Blazers Kevin Pritchard, fresco licenziato dalla squadra dell’Oregon.
    Pritchard nel corso degli anni ha mostrato grandi qualità nel ruolo, riuscendo ad operare bene sia in sede di mercato che di Draft, selezionando o scambiando sempre prospetti interessanti che hanno avuto ottime carriere in NBA o che tuttora sono delle vere e proprie star.
    Il rapporto con i Blazers si era logorato inesorabilmente, ma il progetto partito qualche anno fa era molto ben impostato per riportare ai vertici della NBA Portland, ma la sfortuna (incredibili tutti gli infortuni subiti dai giocatori nel corso delle ultime 3 stagioni) ha un pò tarpato le ali allo sviluppo delle squadra: basti pensare che Greg Oden, che nel 2007 fu selezionato dai Blazers come prima scelta assoluta, in 3 anni ha giocato appena 82 partite (come se avesse disputato solo una regular season), saltando in pratica, per una microfrattura al ginocchio, tutta la prima annata e disputando a metà, sempre per problemi alle articolazioni, le 2 successive. Oden avrebbe dovuto essere l’erede di Shaquille O’Neal in NBA nel ruolo di centro e avrebbe dovuto dominare l’NBA per un decennio ma a questo punto molti si chiedono cosa succederà sia al ragazzo che al progetto Blazers vista la fragilità fisica del numero 52. Probabilmente è per questi motivi che pochi giorni fa il proprietario Paul Allen ha licenziato il suo G.M. di fiducia dopo una collaborazione pluriennale, ma sicuramente sono tante le squadre che sono interessate a lui.
    Se la trattativa non dovesse andare a buon fine i Nets hanno pronta l’alternativa: Troy Weaver, assistente di Sam Presti agli Oklahoma City Thunder. Presti era stato corteggiato nei giorni scorsi proprio da New Jersey ma sicuramente non abbandonerà il progetto messo in piedi ad Oklahoma City come già detto ieri nell’articolo dedicato ai movimenti dei General Manager (Leggi l’articolo) e allora i Nets hanno pensato al suo assistente che dovrebbe aver imparato dal “maestro” i trucchi del mestiere.

    Chiudiamo con la notizia che Vinny Del Negro sarà il prossimo allenatore dei Los Angeles Clippers. Non si sa ancora durata del contratto e compenso ma a breve dovrebbe essere comunicato anche questo “piccolo dettaglio”.

  • NBA: I risultati della prima giornata della Summer League di Orlando

    Prima giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo 8 franchigie, tra cui i Boston Celtics finalisti NBA, I Philadelphia 76ers del rookie Evan Turner, gli Orlando Magic, gli Utah Jazz e gli Oklahoma City Thunder.
    Ovviamente mancavano tutti i “Big” visto che la Summer League (che tra qualche giorno si sposterà a Las Vegas e vedrà impegnate molte più squadre) è fatta apposta per sviluppare i giocatori provenienti dalle Università o per chi dovrà disputare il primo anno in NBA o al massimo il secondo.

    Molto interessanti tutti i confronti di ieri notte: I Charlotte Bobcats, grazie ai 2 rookie della passata stagione (ora quindi sophomore) Derrick Brown e Gerald Henderson, autori di 20 punti a testa, si sono sbarazzati degli Utah Jazz, che hanno sbagliato l’ultimo tiro del possibile vantaggio o quantomeno della parità. 85-83 il risultato finale con la prima scelta dei Jazz, Gordon Hayward, che ha segnato 8 punti (100% dal campo in 25 minuti) con 5 rimbalzi in aggiunta.

    Gli Indiana Pacers invece, grazie alla superba prova di Lance Stephenson, rookie classe 1990, con 21 punti hanno battuto i padroni di casa Orlando Magic che hanno avuto in Patrick Ewing Junior, figlio del grandissimo centro dei Knicks e ora allenatore personale di Dwight Howard ai Magic, il top scorer con 15 punti. Bene anche la prima scelta dei Pacers, Paul George con 12 punti, Jeff Adrien per Orlando ha messo a segno una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi. Piuttosto maluccio invece Daniel Orton con 3 punti frutto di un inguardabile 1/8 dal campo e di un brutto 1/4 ai liberi. Se vorrà essere la riserva di Howard in squadra sarà chiamato a prove più consistenti. Risultato alla fine 86-77.

    Vittoria per Philadelphia contro New Jersey: la seconda scelta assoluta dietro a John Wall, al Draft, Evan Turner mette a referto 12 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, Holiday è il top scorer con 23, buono anche l’apporto di Meeks con 18 punti. Per i Nets benissimo Terrence Williams con 23 punti e 7 assist, mentre la terza scelta assoluta Derrick Favors va vicino alla doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi in 25 minuti scarsi. 84-74 il finale.

    Chiudiamo con la vittoria degli Oklahoma City Thunder che recuperano uno svantaggio di 21 punti e battono i Boston Celtics. Il clamoroso recupero ha messo molto di cattivo umore il G.M. dei Celtics Danny Ainge che nel post partita ha avuto dure parole nei confronti dei suoi giocatori.
    Sotto lo sguardo della loro stella e del loro leader Kevin Durant in panchina per stare vicino ai compagni, i Thunder partono male e Boston prende il largo. Ma il secondo tempo dei giovani di Oklahoma è stratosferico e grazie ai 24 punti di Mullens (che al momento occupa il ruolo di centro titolare per OKC in attesa di poter schierare Cole Aldrich dall’8 luglio in poi), ai 19 di un James Harden che lascia intravedere il suo vero talento, e ai 15 punti di Eric Maynor, il risultato viene ribaltato. A nulla servono i 23 punti di Harangody e le buone prove di Lafayette, Thompson e Carroll. Il finale dice 87-82 Thunder che già da ora fanno la voce grossa e mostrano i muscoli per essere protagonisti e continuare a sorprendere nella stagione 2010-2011.

    Risultati Summer League di Orlando, prima giornata:

    • Boston Celtics – Oklahoma City Thunder 82-87
      (Bos: Harangody 23, Lafayette 14, Thompson , Carroll 13 – OKC: Mullens 24, Harden 19, Maynor 15)
    • Charlotte Bobcats – Uta Jazz 85-83
      (Cha: Henderson 20, Brown 20, Williams 8, Ajinca 8 – Uta: Augustine 20, Rice 12, Gaines 11)
    • Indiana Pacers – Orlando Magic 86-77
      (Ind: Stephenson 21, Rolle 13, George 12 – Orl: Ewing 15, Adrien 13, Taylor 12)
    • New Jersey Nets – Philadelphia 76ers 74-84
      (NJ: Williams 23, Uzoh 11, James 11 – Phi: Holiday 23, Meeks 18, Turner 12)
  • NBA: Si scatena anche il mercato dei General Manager, Joe Dumars verso i Nets

    Non è solo il mercato dei giocatori a tenere banco in NBA. Anche i General Manager hanno tantissime richieste visto che alcune franchigia non solo stanno rifondando i propri roster ma addirittura rinnovando gli assetti societari.

    Negli ultimi giorni si sta facendo strada la voce che Joe Dumars, Presidente e G.M. dei Detroit Pistons, dopo una carriera piena di vittorie con la squadra del Michigan anche come giocatore, sarebbe stato contattato dai New Jersey Nets, interessatissimi a fare dell’ex guardia tiratrice dei “Bad Boys” di Detroit il loro dirigente principale.

    Dumars ha il grande merito di aver costruito pezzo per pezzo i Pistons vincenti degli anni 2000-2007, ma negli ultimi 2 campionati le sue scelte non hanno avuto lo stesso acume delle precedenti, gettando i Pistons nell’anonimato (vedi scambio Allen Iverson- Chauncey Billups con i Denver Nuggets come ultimo esempio).
    Ora i Nets sono pronti ad affidargli le sorti della società dato che il 15 luglio diverrà ufficiale il divorzio da Rod Thorn che ha già presentato le dimissioni da General Manager delle “Reti” del New Jersey.

    Dumars ha comunque rilasciato un’intervista dove ha escluso un suo spostamento dal Michigan e i Nets per cautelarsi hanno parlato anche con Jeff Bower, G.M. ed ex allenatore nella scorsa stagione dei New Orleans Hornets. Con l’arrivo di Monty Williams come head coach, Bower è ritornato alle sue vecchie mansioni nella Louisiana, ma il progetto dei Ntes potrebbe portarlo via dagli Hornets. Per sostituirlo, se dovesse cedere alle lusinghe di Avery Johnson (nuovo allenatore di New Jersey) i “Calabroni” avrebbero pensato allo stesso Dumars. Insomma un intreccio molto difficile da districare, ancor di più se si pensa che alcune fonti in NBA rimaste anonime comunque, sono pronte a giurare che il vero obiettivo dei Nets sarebbe Sam Presti, General Manager dei Thunder: Presti ha dimostrato, dal 2007 (anno in cui ha preso le redini della dirigenza dei Seattle Sonics, poi trasferiti ad Oklahoma City e diventati Thunder) di saper operare meravigliosamente sia in sede di mercato che di Draft e in soli 3 anni ha portato i Sonics/Thunder ad essere una squadra di primo rilievo nell’intero panorama della NBA. Con le ultime acquisizioni al Draft dello scorso 24 giugno i Thunder sono diventati completi sotto ogni punto di vista (proprio da New Orleans è arrivato il centro Cole Aldrich, undicesima scelta assoluta, in cambio della 21esima e 26esima scelta di Oklahoma City, che dovrebbe tappare il buco sotto canestro che negli scorsi playoff è costato l’eliminazione contro i Lakers al primo turno visto che Gasol, Bynum e Odom hanno fatto quello che volevano sotto i tabelloni).

    Oklahoma è indicata già come la probabile antagonista dei Lakers nella Western Conference la prossima stagione, pur avendo la squadra più giovane in NBA con un’età media vicina più ai 20 che ai 25 anni, e per l’enorme tasso di talento riuscito ad ammassare proprio da Presti in questi pochi anni grazie ad oculatezza ed operazioni mirate. Insomma uno dei manager più ambiti (anche per via dell’acquisizione al Draft 2007 di Kevin Durant, sicuramente la stella più promettente in NBA) e prima o dopo, siamo sicuri, riceverà la chiamata delle franchigie più nobili della Lega, e a quel punto Oklahoma sarà chiamata a trattenere il suo manager con una super offerta.

  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.

  • NBA Draft 2010: John Wall è il numero 1

    Come preannunciato dagli esperti di basket, John Wall, talento di Kentucky University, combo-guard che può ricoprire i ruoli di play e guardia tiratrice, è stato selezionato dai Washington Wizards con il numero 1 assoluto nel Draft NBA 2010.

    Alle sue spalle si è piazzato Evan Turner, ala piccola di Ohio Stae University, che era considerato il secondo miglior prospetto universitario ed è stato selezionato dai Philadelphia 76ers, squadra che aveva la scelta numero 2.

    Primo degli “umani”, dietro i 2 fenomeni, irragiungibili da tutti quanti i rimanenti atleti usciti dal college, si è fatto strada Derrick Favors di Georgia Tech University che è stato scelto dai New Jersey Nets che usufruivano della terza scelta assoluta, per dare una scossa nel ruolo di ala grande, un pò scoperto negli ultimi anni dopo la partenza di Kenyon Martin per Denver.

    Per quanto riguarda l’elenco completo delle scelte tra poche ore ci sarà l’ufficialità del Draft che ha vissuto già qualche scambio interessante. Al più presto aggiorneremo la situazione fino a renderla definitiva.

  • NBA: I Nets scelgono Avery Johnson come coach, Phoenix conferma Hill e tratta per Stoudemire

    2 notizie molto importanti dal mondo NBA: i New Jersey Nets hanno ufficializzato l’ingaggio di Avery Johnson come capo allenatore.
    Johnson torna dopo 2 stagioni di assenza dalla panchina, in seguito al licenziamento da parte dei Dallas Mavericks. Ha accettato un contratto triennale. Nuova sfida dunque per l’ex playmaker NBA dopo l’avventura conclusa nella stagione 2007/08 alla guida dei Mavericks, con i quali raggiunse anche le Finals del 2006 (perse 4-2 contro i Miami Heat).
    Ecco le sue parole rilasciate ad una televisione americana:

    • Ci sarà da lavorare molto, sarà dura ma sono pronto per questa avventura“.

    Il “Sergente” è stato corteggiato da quasi tutte le franchigie NBA a partire dai Philadelphia 76ers, passando per i New Orleans Hornets per arrivare addirittura ai Cleveland Cavaliers.
    I Nets vengono dalla peggior stagione della loro storia, chiusa col record di 12 vittorie e 70 sconfitte e coach Johnson ci ha anche scherzato su:

    • A vederli, a prima vista, non sono un granché! ma sono molto fiducioso che ci riscatteremo“.

    Impresa ostica per Johnson ma in passato ha già dimostrato che con il duro lavoro può portare le sue squadre a livelli altissimi.

    L’altra notizia proviene da Phoenix dove i Suns hanno riconfermato con entusiasmo l’ala piccola Grant Hill.
    Hill (37 anni) è stato senza dubbio uno dei protagonisti di questi Playoffs per i Phoenix Suns, e vista ormai l’età ha deciso di optare per un altro anno di contratto con la compagine dell’Arizona.
    In questa stagione l’ex Pistons ha viaggiato con 11.3 punti e 5.5 rimbalzi, quest’ultimo dato assai rilevante in quanto si tratta del massimo fatturato a rimbalzo dall’annata 2002/03. Nella post-season 9.6 punti e 5.8 rimbalzi con una difesa sontuosa su Kobe Bryant nella serie tra Suns e Lakers che ha poi promosso i campioni NBA in Finale contro i Boston Celtics.
    E sempre a proposito di Phoenix Amare Stoudemire, intanto, ha rilasciato dichiarazioni di amore nei confronti dei Suns, sia dei tifosi che dei compagni, ma sostanzialmente chiede il massimo salariale per poter restare. Non eserciterà dunque l’opzione di prolungamento annuale del contratto che gli avrebbe assicurato 17 milioni in una sola stagione. E’ evidentemente convinto di poter guadagnare di più e con un contratto molto più lungo. I Suns, in tutti i casi, sembrano intenzionati a confermarlo: i risultati ottenuti in questa stagione parlano chiaro e il G.M. Steve Kerr vorrebbe dare ancora fiducia ad un gruppo che quest’anno ha fatto miracoli, all’inizio neanche dato ai playoff e che invece si è piazzato terzo nella Western Conference e quinto assoluto nell’Intera NBA raggiungendo la Finale di Conference contro i Los Angeles Lakers ai quali ha dato veramente tanto filo da torcere nella serie.
    E il primo passo per confermarsi ai vertici passa per la ovvia riconferma di “Stat” Amar’è Stoudemire!

  • NBA: Rudy Gay verso i Minnesota T-Wolves

    I Minnesota Timberwolves sono a caccia di campioni per rinforzare la squadra nel prossimo campionato.
    I T-Wolves sono reduci da una stagione disastrosa chiusa al penultimo posto nella NBA davanti ai soli New Jersey Nets e l’insoddisfazione dei tifosi che va crescendo con il passare dei giorni, che non vedono un progetto chiaro nelle operazioni dirigenziali, sta attivando sul mercato il management della franchigia per riuscire almeno a migliorare il pessimo record dell’ultima annata (solo 15 vittorie contro le 67 sconfitte totalizzate).
    Minnesota è stata abbastanza sfortunata alla Draft Lottery dove partiva in seconda posizione visto il piazzamento stagionale ma dopo l’estrazione delle squadre avrà il diritto di scegliere il rookie per il prossimo anno solo come quarta squadra, superata da Washington Wizards, philadelphia 76ers e ovviamente New Jersey Nets.
    L’obiettivo era quello di poter scegliere Evan Turner per coprire il buco nel ruolo di ala piccola e Turner in quella posizione potrebbe diventare uno dei migliori giocatori nel giro di pochi anni, anche perchè eccelle in ogni categoria: non solo punti ma anche tanti rimbalzi e molti assist, fisico notevole anche per difendere contro atleti più alti e grossi come stazza, insomma un sicuro talento, ma il risultato della Lottery ha probabilmente fatto svanire il sogno di poterlo selezionare.
    Ecco perchè si sta cercando sul mercato un campione proprio in quel ruolo per poter ridare competitività alla squadra: gli occhi sono tutti puntati su Rudy Gay, giovane talentino dei Memphis Grizzlies (23 anni) che ancora non ha trovato un accordo per il rinnovo di contratto con la franchigia del Tennessee.
    Reduce dalla sua miglior stagione con 19.6 punti, 5.90 rimbalzi e 1.9 assist, il prodotto di Connecticut University sarà impegnato quest’estate al training camp del Team U.S.A. dove rinunce illustri come quella di Kobe Bryant potrebbero addirittura consentire a Gay di prendere parte alla spedizione a stelle e strisce che disputerà i Mondiali di basket in Turchia.
    Ma il mercato chiama e negli ultimi giorni i Minnesota Timberwolves avrebbero messo giù le basi per aggiudicarsi il talento numero 22. A riportare la notizia è stato il “Memphis Commercial Appeal”, il giocatore preferisce pensare al training camp dichiarando:

    • Non sto combattendo nessuno (riferito al rapporto con i Grizzlies, ndr), ora voglio solo pensare al training camp con il Team U.S.A. Voglio prendermi il mio tempo

    Di un altro avviso è stato il G.M. dei Grizzlies Michael Heisley che continua a smentire le voci che danno il suo gioiello lontano dal Tennessee, ribadendo che Rudy Gay resterà un “Grizzly” anche nella prossima stagione.
    Minnesota dal canto suo, con l’eventuale aggiunta di Gay, potrebbe mettere su una squadra veramente interessante e sicuramente migliore di quella passata. Alvin Jefferson sotto i tabelloni e in regia l’ottimo Jonny Flynn, Kevin Love che cresce di partita in partita come ala grande e Corey Brewer che finalmente, al terzo anno, ha dimostrato tantissimi progressi nel ruolo di guardia tiratrice. Ecco che l’aggiunta di Gay (che non è stato soddisfatto dalla prima offerta di rinnovo fatta pervenire dalla sua attuale squadra, i Grizzlies) darebbe sostanza e talento ad una squadra che proverà ad uscire dal limbo dell’anonimato.
    Resta solo da aspettare per capire la volontà del giocatore che in ogni caso vorrà monetizzare al massimo i ricavi del suo prossimo contratto.