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  • NBA, Belinelli rimane agli Hornets. Nenè rinnova con Denver

    NBA, Belinelli rimane agli Hornets. Nenè rinnova con Denver

    Buone notizie per Marco Belinelli: la guardia italiana, che milita in NBA nei New Orleans Hornets, ha deciso di prolungare l’avventura in Louisiana per un’altra stagione accettando l’offerta che qualche settimana fa il General manager Dell Demps aveva recapitato all’agente del giocatore della Nazionale Azzurra. Belinelli potrà così tornare ad allenarsi con i compagni dato che in questi giorni era impossibilitato ad unirsi alla squadra per via della mancanza della copertura assicurativa. Per lui un contratto da 3,4 milioni di dollari, decade ora il possibile interessamento dei Chicago Bulls che avevano pensato al “Beli” per rinforzare gli esterni ed ovviare la carenza di tiratori puri nel roster che al momento presenta il solo, specialista tra l’altro, Kyle Korver. Marco nella scorsa stagione, la prima con gli Hornets, ha disputato il suo migliore campionato NBA tenendo una media di 10,4 punti a partita in quasi 25 minuti di impiego sul parquet (ottima la percentuale nel tiro da 3 punti con un lusinghiero 41%).

    Marco Belinelli, New Orleans Hornets | © Stephen Dunn/Getty Images

    Risolto il capitolo Belinelli ora la dirigenza della Louisiana sta cercando di imbastire una trade per lo scontento Chris Paul che ha già dichiarato di non volere nè restare, nè tantomeno firmare il rinnovo contrattuale con New Orleans con il forte rischio per la franchigia di perderlo a fine anno gratuitamente dato che il playmaker diventerà free agent. I Lakers si sono tirati fuori dopo che il commissioner David Stern ha bloccato la trade già conclusa qualche giorno fa, ora anche i cugini dei Clippers sono molto risentiti dal rifiuto della loro offerta da parte di Stern (attualmente anche Presidente degli Hornets visto che il team appartiene alla NBA) che pretende la “luna” per un giocatore che a fine stagione andrà via a parametro 0. Il General Manager Demps pare stufo delle continue ingerenze del commissioner che vanificano il suo buon lavoro in sede di mercato. A ben vedere Demps era riuscito ad ottenere il massimo sia dai Lakers che dai Clippers, ecco spiegata la sua delusione. Anche perchè un famoso detto recita “chi troppo vuole, nulla stringe” ed a New Orleans a fine campionato rischiano seriamente di restare con un pugno di mosche in mano, così come successo un anno fa a Cleveland Cavaliers e Toronto Raptors (con James e Bosh che partirono alla volta di Miami) senza ricevere nulla in cambio.

    Chi sorride invece è Danilo Gallinari che nei prossimi giorni ritroverà negli allenamenti dei Denver Nuggets il centro Nenè: il giocatore, che pareva destinato ad accordarsi con i New Jersey Nets o in alternativa con gli Houston Rockets ha deciso di accettare un nuovo contratto con la squadra del Colorado. Per lui cifre importanti, 5 anni a 67 milioni di dollari. La riconferma del brasiliano rilancia le ambizioni dei Nuggets che poi qualche ora più tardi hanno chiuso un altro accordo, con i Dallas Mavericks per 2 giocatori: a Denver sbarcano il tiratore spagnolo Rudy Fernandez e l’ala piccola Corey Brewer, i campioni in carica ricevono invece solo una seconda scelta futura. Chiari gli obiettivi delle 2 squadre, in Colorado vengono prese 2 valide alternative a J.R. Smith e Wilson Chandler, bloccati in Cina dagli accordi firmati durante il lockout, a Dallas invece dopo gli acquisti di Odom e Carter si cerca di rientrare sotto la soglia del salary cap per uniformarsi alle nuove regole del contratto collettivo.

    Per quanto riguarda gli altri affari e le altre voci di giornate c’è da segnalare l’accordo tra Kwame Brown, ex centro dei Bobcats, ed i Golden State Warriors che sfumato DeAndre Jordan (rifirmato dai Clippers) hanno deciso di puntare sull’ex prima scelta assoluta dei Wizards. Contratto faraonico e forse anche immeritato per lui che in NBA ha deluso (e di molto) tutte le aspettative, 7 milioni di dollari per un solo anno. Mentre scemano le possibili voci su un possibile approdo di O.J. Mayo ad Indiana (scambio con Josh McRoberts), proprio i Pacers hanno offerto un biennale da 10 milioni di dollari a Jamal Crawford. A lui però sono interessate anche New York (favorita), Portland e Sacramento.

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  • NBA, Marc Gasol resta a Memphis. Paul-Clippers, questione di ore

    NBA, Marc Gasol resta a Memphis. Paul-Clippers, questione di ore

    Marc Gasol, centro spagnolo in NBA dei Memphis Grizzlies, fatello minore del più famoso Pau, ala grande dei Los Angeles Lakers (almeno fino ad ora), resterà con la franchigia del Tennessee per i prossimi 4 anni. I Grizzlies hanno infatti pareggiato l’offerta degli Houston Rockets che nella giornata di ieri avevano fatto pervenire all’agente del giocatore una proposta molto interessante da 58 milioni di dollari per 4 anni. Essendo un free agent con restrizione Memphis ha potuto trattenere il suo centro dandogli un contratto analogo. Marc, scelto dai Los Angeles Lakers al Draft del 2007, ha giocato solo ed esclusivamente con i Grizzlies nella Lega, visto che nel 2008 proprio i gialloviola che detenevano i suoi diritti lo scambiarono a Memphis per acquistare il fratello Pau. Beffati anche i New Orleans Hornets che, perso proprio ieri David West, accasatosi agli Indiana Pacers, avrebbero voluto sfruttare l’ampio margine salariale a disposizione per acquisire proprio Marc Gasol. Il forte centro iberico nell’ultima stagione è stato uno dei principali protagonisti dei Grizzlies, approdati dopo qualche annata buia nuovamente ai playoff, dove la loro corsa è stata fermata dagliOklahoma City Thunder in semifinale di Conference (dopo aver eliminato al primo turno per 4-2 la squadra con il seed numero 1 della Western Conference ovvero i SanAntonio Spurs). Le cifre d’altronde parlano chiaro: per lui 82 gare disputate (sempre presente) con 11.7 punti, 7 rimbalzi e 1.7 stoppate di media a partita nella regular season 2009/2010, numeri poi migliorati nei 13 incontri dei playoff chiusi a 15 punti, 11.2 rimbalzi e 2.2 stoppate di media. Una riconferma importante per i Memphis Grizzlies che ora puntano a migliorare decisamente l’ottimo campionato disputato lo scorso anno.

    Marc Gasol, Memphis Grizzlies | © Ronald Martinez/Getty Images

    Chris Paul intanto è sempre più vicino ai Los Angeles Clippers: nelle ultime ore c’era stato uno stop alla trattativa con New Orleans voluto, come già successo qualche giorno fa con i cugini dei Lakers, dal commissioner David Stern, che al momento deve fare anche le veci di Presidente degli Hornets dato che la franchigia della Louisiana appartiene alla Lega in attesa di nuovi investitori. Stern aveva bloccato l’affare con i Clips non convinto totalmente dalle contropartite tecniche del team californiano: Eric Gordon, Chris Kaman, Al-Farouq Aminu e una prima scelta (quella che i Clips hanno ricevuto da Minnesota) al prossimo Draft, un pacchetto molto invitante rispedito al mittente da Stern che voleva inserire nella trade un ulteriore giocatore, il giovane playmaker Eric Bledsoe. La contro proposta ha fatto infuriare la dirigenza losangelina che ha interrotto le trattative. Ma Chris Paul fa veramente gola ai “cugini” dei Lakers ed ecco che con una mossa a sorpresa i Clippers hanno messo sotto contratto il veterano playmaker Chauncey Billups, 35 anni, tagliato con la clausola “Amnesty” dai New York Knicks qualche giorno fa, acquisto che di fatto permette l’inserimento di Bledsoe nello scambio con gli Hornets. Ad ore si attende la nuova risposta di Stern che secondo molti esperti dovrebbe essere positiva per finalizzare l’affare. Il diretto interessato, Chris Paul, chiede ai Clippers garanzie in vista del futuro e comunque non rinnoverà il contratto sulla lunga scadenza con i rossoblu limitandosi ad attivare semplicemente la player option, ovvero un rinnovo annuale, opzione contemplata nel suo attuale contratto. Se i Clippers si riveleranno una squadra da titolo allora poi Paul firmerà l’estensione pluriennale, altrimenti se il progetto dovesse fallire potrà diventare free agent nell’Estate 2013 e sarà libero di andare dove più desidera.

    Intanto David West spiega perchè Paul vuole andare via dagli Hornets e perchè lui stesso lo ha già fatto:

    Oggi è dura lavorare senza un proprietario che possa dare una direzione, per questo ho visto subito difficile la mia permanenza a New Orleans. Ci sono stati vari eventi che hanno allontanato me e Chris Paul dalla franchigia. Se hai Paul, devi fare di tutto per fare felice il tuo uomo-franchigia. E allora non devi lasciar partire a cuor leggere il suo migliore amico, Jannero Pargo, e non puoi commettere l’errore di non consultare Paul in occasione della cessione di Tyson Chandler. Non ho nulla contro il suo sostituto, Emeka Okafor, ma la partenza di un giocatore come Chandler ha fatto vacillare le nostre illusioni, Jeff Bower avrebbe dovuto sentire i nostri pareri prima di queste operazioniDemps e Monty Williams ci hanno invece consultato per ogni scelta, ma ormai era già tardi

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  • NBA, Bargnani e Gallinari pronti per la nuova stagione

    NBA, Bargnani e Gallinari pronti per la nuova stagione

    Sarà un anno importante per i giocatori italiani impegnati in NBA. Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari saranno chiamati a dimostrare tutto il loro valore in un campionato che non si prospetta per nulla facile.

    Belinelli, Gallinari e Bargnani | © foto tratta dal web

    Il “Mago”, che qualche giorno fa ha ricevuto la consacrazione del suo nuovo head coach Dwane Casey (che ha preso il posto del disastroso Jay Triano) il quale ha espressamente dichiarato alla stampa specializzata che Bargnani sarà la prima opzione offensiva dei Toronto Raptors, dovrà necessariamente risollevare le sorti di un team che nell’ultima stagione ha profondamente deluso riuscendo a racimolare appena 22 vittorie a fronte di ben 60 sconfitte, terminando la regular season al terz’ultimo posto tra le 30 franchigie del campionato. Estremamente soddisfatto di lui, del suo potenziale offensivo e delle sue doti di leader all’interno dello spogliatoio mostrate in questi primi giorni di training camp, è proprio coach Casey che ha paragonato il lungo italiano al tedesco Dirk Nowitzki, campione in carica con i Dallas Mavericks che proprio Casey conosce molto bene essendo stato fino a qualche mese fa il primo assistente dell’allenatore Rick Carlisle nella squadra texana. Nel 2010-2011 il 26enne romano ha chiuso con la media di 21,4 punti e 5,2 rimbalzi a partita, uno score notevole che però non ha aiutato molto il suo team. Queste le dichiarazioni del “Mago” alla stampa locale dopo gli allenamenti di ieri:

    “Tutto il lavoro è concentrato sulla difesa: è l’aspetto che dobbiamo migliorare di più dopo l’ultima stagione. Lo scorso anno siamo andati molto male, il coach ora ci sta chiedendo di fare di più, ognuno deve dare un contributo extra. In attacco mi sento a mio agio, mi piace il modo in cui vengo utilizzato nei primi schemi che abbiamo provato, da ala grande. Abbiamo giocatori che possono ricoprire il ruolo di centro, è sempre positivo avere centimetri e chili in mezzo all’area!”

    Danilo Gallinari avrà un compito ancora più difficile: per l’ala dei Denver Nuggets l’obiettivo minimo è quello di entrare nuovamente nei playoff (lo scorso anno la squadra del Colorado fu estromessa dai giovani e talentuosi Oklahoma City Thunder al primo turno con un secco 4-1). La missione non sarà però poi così semplice dato che i Nuggets hanno perso molti giocatori, alcuni veramente fondamentali, sul mercato e dispongono attualmente solo di 8 giocatori nel roster. Si cercherà di trattenere qualche “big” che attualmente è free agent: in primis il centro Nenè Hilario e poi l’utile e duttile guardia Arron Afflalo. Più difficile la situazione di J.R. Smith e Wilson Chandler che hanno firmato dei contratti annuali in Cina senza clausola d’uscita per la fine del lockout ed a meno di clamorosi tagli da parte delle loro squadre cinesi saranno costretti a terminare la stagione in Asia. Gallinari, 15,6 punti e 4,9 rimbalzi di media ad incontro nello scorso torneo tra Knicks e Nuggets, si è dimostrato già in ottima condizione nei primi giorni di training camp tutto frutto del lavoro svolto in Italia negli ultimi mesi con l’Olimpia Milano, squadra che lo aveva temporaneamente tesserato e dalla quale ha dovuto separarsi per ritornare agli ordini di coach George Karl che lo ha eletto come principale terminale offensivo delle “Pepite”. Gallinari si è dimostrato ottimista, ecco le sue parole ai giornalisti di Denver:

    “Ho giocato gli Europei con la Nazionale, poi sono rimasto in Italia con l’Olimpia. Sono state 2 esperienze preziose, entrambe mi hanno regalato molte emozioni . Giocare per Milano e per la maglia azzurra lascia sensazioni speciali. Sarà una stagione incredibile, tosta, senza un attimo di pausa. Io sono pronto per un’annata da protagonista. Sono contento di essere una pedina importante per la società e sono felice del fatto che il coach creda molto in me. La squadra non è al completo, quindi è difficile capire dove possiamo arrivare. Senza Nenè perdiamo molto sotto canestro ma abbiamo comunque un buon settore lunghi”

    Chi invece ha una situazione particolare è Marco Belinelli, al quale i New Orleans Hornets hanno fatto pervenire un rinnovo di contratto da 3,5 milioni a stagione, ma la guardia italiana ancora non ha dato una risposta alla dirigenza del suo team dato che essendo free agent con restrizione potrebbe approfittare della situazione per andare a giocare in una grande squadra (si parla sempre dei Chicago Bulls). Tuttavia gli Hornets potrebbero ugualmente trattenerlo pareggiando l’offerta contrattuale più alta che perverrà a Marco. Intanto però il “Beli” temporaneamente non potrà, per via di questa situazione, partecipare al training camp di New Orleans dato che senza contratto decade anche la necessaria copertura assicurativa. Per lui nell’ultima stagione 10,4 punti di media in Louisiana. In un team che ha già perso David West (andato ad Indiana da free agent) e che rischia di perdere la “Stella” Chris Paul per poco o nulla (per lui ci sono i Clippers), Belinelli diventerebbe uno dei giocatori più importanti nel roster ed avrebbe molto spazio sul parquet ed una “visibilità” (per altre squadre interessate) molto maggiore.

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  • NBA, David West ai Pacers. Paul vicino ai Clippers

    NBA, David West ai Pacers. Paul vicino ai Clippers

    Importanti movimenti ed indiscrezioni nelle ultime ore in NBA: David West ha accettato la proposta degli Indiana Pacers mentre il compagno di squadra nelle ultime stagioni ai New Orleans Hornets, il playmaker Chris Paul, pare destinato ai Los Angeles Clippers.

    Chris Paul & David West | © Chris Graythen/Getty Images

    L’ala grande, reduce da un intervento di ricostruzione dei legamenti del ginocchio per via di un infortunio capitatogli a pochi giorni dall’inizio dei playoff dello scorso campionato, ha firmato un contratto biennale a 20 milioni di dollari complessivi con la franchigia di Indianapolis, che si è inserita prepotentemente tra West ed i Boston Celtics nei giorni scorsi spiazzando il General Manager dei biancoverdi Danny Ainge che ha dovuto necessariamente abbandonare la trattativa. I gialloblu sono attivissimi sul mercato e seguono l’evolversi della situazione Kirilenko (che non ha ancora deciso se tornare in NBA o continuare a giocare con il CSKA Mosca) ed hanno proposto ai Grizzlies Josh McRoberts per avere in cambio O.J. Mayo.

    La coppia che ha contribuito al successo degli Hornets degli ultimi anni si divide ed anche Chris Paul a breve andrà via dalla Louisiana: per lui si parla insistentemente dei Los Angeles Clippers che avrebbero accettato di inserire nello scambio Eric Gordon oltre ai soliti noti Al-Farouq Aminu, il contratto in scadenza di Chris Kaman e una prima scelta del prossimo Draft che i Clippers hanno avuto da Minnesota. Paul ha rassicurato la dirigenza rossoblu anche sull’eventuale prolungamento di contratto. Unico ostacolo alla conclusione della trade l’inserimento dei Golden State Warriors che propongono come pedina di scambio l’ambìto Stephen Curry, oltre a qualche futura scelta nei prossimi Draft. Staremo a vedere le mosse degli Hornets.

    Intanto pare destinata a finire lo scontro proprio tra Golden State e Clippers per il centro DeAndre Jordan: nei giorni scorsi la squadra di Oakland aveva proposto un contratto di 4 anni per 40 milioni di dollari complessivi. I Clippers, secondo alcune indiscrezioni, avrebbero però pareggiato l’offerta per il loro atleta (che era free agent con restrizione) che resterà quindi a Los Angeles . Chiusura per Marc Gasol, fratello di Pau: Houston offre 55 milioni di dollari totali per 4 anni, si attende la risposta di Memphis che vorrebbe trattenere il giocatore.

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  • NBA, Odom va a Dallas e Bryant si infuria

    NBA, Odom va a Dallas e Bryant si infuria

    La cessione di Lamar Odom ai Dallas Mavericks ha lasciato il segno nello spogliatoio dei Los Angeles Lakers, ancora di più pensando che furono proprio i Mavs di Dirk Nowitzki ad eliminare con un secco 4-0 qualche mese fa i gialloviola nei playoff NBA tappa cruciale per la squadra texana vista la vittoria in Finale contro i Miami Heat.

    Kobe Bryant | © Ronald Martinez/Getty Images

    Kobe Bryant, stella indiscussa della franchigia californiana, è letteralmente furioso per l’ultima operazione di mercato condotta dalla dirigenza losangelina. Il numero 24 non le ha mandate di certo a dire:

    A essere sinceri questa cosa non mi piace, non mi piace per niente. E’ difficile perdere Lamar. Si pensava che dovessimo ritornare competitivi per rifarci della sconfitta con i Mavs nei playoff dell’ultimo campionato, ma così è dura. Non credo proprio che Mark Cuban (proprietario dei Mavericks e primo indiziato a far saltare l’approdo di Paul nella “città degli angeli”) si lamenti di questo affare. Odom ha giocato alla grande nell’ultimo campionato. L’ultima stagione è stata la migliore per lui, non era affatto distratto e ha dato tutto in campo. Conosco Lamar da tanti anni, la sua versatilità e la sua personalità hanno significato tanto per la squadra. La sua presenza è importante nello spogliatoio, anche solo se pensiamo alla chimica. Lui è speciale quando si tratta di fare gruppo

    L’umore è molto basso nello spogliatoio dei Lakers dopo lo stop al trasferimento del playmaker Chris Paul dai New Orleans Hornets imposto dallo stesso commissioner Stern, pare su sollecitazione di alcuni proprietari NBA (il regista ora è vicinissimo ai cugini dei Los Angeles Clippers), a cui ora si aggiunge la grave perdita di Odom (oggi Dallas ha annunciato la firma dell’accordo con l’ala). Il 32enne giocatore, premiato quest’anno come miglior sesto uomo della Lega, la scorsa stagione ha avuto una media di 14,4 punti e 8,7 rimbalzi nelle 82 partite giocate con Los Angeles. Ora l’obiettivo per rinforzare la squadra è un certo Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, universalmente riconosciuto come il più forte al momento in NBA. Howard ha anche facilitato il compito al General Manager dei Lakers chiedendo ufficialmente nelle ultime ore la cessione al team della Florida. I gialloviola dovranno cercare in tutti modi di accaparrarsi il giocatore battendo la pericolosa concorrenza di New Jersey Nets e Chicago Bulls (che si sono inseriti prepotentemente nelle ultime ore), anche perchè la perdita di Odom indebolisce sostanzialmente la squadra e non di poco.

    Situazione critica anche per lo spagnolo Pau Gasol, che in questi giorni si è allenato con la squadra ma è di umore nero dato che ha capito che la dirigenza vuole scaricarlo sul mercato per un eventuale affare.

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  • NBA, Dwight Howard vuole lasciare gli Orlando Magic

    NBA, Dwight Howard vuole lasciare gli Orlando Magic

    Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, attualmente il più forte nel suo ruolo nell’intera NBA, ha chiesto ufficialmente la cessione alla dirigenza della sua squadra. Si prevedono dunque giorni infuocati ad Orlando dopo le dichiarazioni del giocatore che ha espresso il suo desiderio anche alla stampa locale.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    La franchigia della Florida ha dato così  il permesso al procuratore di Howard di trattare con 3 club ma non ha fissato la data entro la quale dovrebbe avvenire il trasferimento. I team interessati sono i New Jersey Nets, che mirano all’acquisto del centro per cercare di trattenere nel roster anche il playmaker Deron Williams che a fine anno sarà free agent, i Dallas Mavericks, ora più defilati dopo l’acquisto di Lamar Odom dai Lakers, e gli stessi gialloviola che preso atto delle dichiarazioni di Howard hanno decisamente cambiato obiettivo sul mercato, mettendo da parte (o meglio rinunciando quasi definitivamente) alla trade che avrebbe portato Chris Paul dai New Orleans Hornets in California per mettere nel mirino proprio l’atleta nato ad Atlanta. In questa ottica infatti va letta la cessione di Odom ai campioni in carica dei Mavericks, dal quale sono state ottenute diverse scelte nei prossimi Draft che dovrebbero finire ad Orlando in un pacchetto comprendente anche l’ala grande Pau Gasol ed il centro Andrew Bynum.

    Per i Magic sarebbe proprio questa l’offerta migliore dato che permetterebbe di mantenere sempre una buona competitività all’interno della Lega con l’acquisizione di 2 giocatori molto forti e validi. L’offerta dei Nets prevede invece l’inserimento del centro Brook Lopez, di 2 prime scelte future ed eventualmente di un altro giocatore del roster ad eccezione di Deron Williams. Ma non è da sottovalutare nelle ultime ore l’inserimento dei Chicago Bulls che avrebbero offerto al team di coach Stan Van Gundy qualsiasi atleta nella loro rosa ad eccezione del solo Derrick Rose che nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe formare un’accoppiata fenomenale con Howard. Situazione in evoluzione, nelle prossime ore si attendono grosse novità.

    Per completezza riportiamo le dichiarazioni di Howard ai giornalisti dopo il primo giorno di training camp dei Magic:

    Non si può premere il tasto “reset”. Questo non e’ “Call of Duty” (esplicito riferimento al videogame del momento), lì quando muori, ricominci. Qui è totalmente diverso: non posso riportare indietro il tempo. Ho fatto tutto per questa città. Non penso che la gente capisca quanto amo questa città. Se ora mi odiate perché voglio cambiare allora non mi avete mai amato!

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  • NBA, i Lakers cedono Lamar Odom ai Mavericks

    NBA, i Lakers cedono Lamar Odom ai Mavericks

    Mossa a sorpresa nel mercato NBA dei Los Angeles Lakers che cedono l’ala Lamar Odom ai campioni in carica dei Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki. Odom, nei giorni scorsi inserito nella trade con New Orleans Hornets e Houston Rockets per avere Chris Paul, scambio poi saltato per volere del Commissioner David Stern, avrebbe dovuto essere inserito in un nuovo accordo commerciale che i gialloviola stavano instaurando nuovamente con Hornets e Rockets per ottenere le prestazioni sportive di Paul.

    Deve essere però successo qualcosa che ha fatto storcere il naso alla dirigenza californiana che ha così cambiato obiettivo, abbandonando il fortissimo playmaker per buttarsi nella corsa a Dwight Howard, altro giocatore molto ambito sul mercato, che andrebbe a rinforzare notevolmente la squadra losangelina.

    Lamar Odom | © Kevork Djansezian/Getty Images

    Odom quindi è stato ceduto a Dallas ed in cambio ha ottenuto una prima scelta al Draft del 2012 ed in più altre scelte future che saranno importanti nella trattativa con Orlando per ottenere Howard. Pare infatti che in Florida possano finire il centro Andrew Bynum, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol e molte scelte future a favore dei Magic ed in cambio i Lakers avrebbero il via libera per portare in squadra Dwight Howard abbinato al pesante contratto di Hedo Turkoglu di cui il General Manager Otis Smith vuole ormai disfarsi.

    Un cambio di rotta radicale che ha sorpreso un pò tutti anche perchè la ripresa delle trattative tra New Orleans, Houston e gialloviola erano a buon punto per essere concluse. Evidentemente i timori che Stern potesse in qualche modo rifiutare una seconda volta lo scambio erano più che fondati ed hanno portato il team di Mike Brown ed Ettore Messina a cambiare decisamente i propri obiettivi sul mercato.

    Chi potrebbe risultare beffato da questo dietrofront dei californiani sono proprio gli Hornets che a questo punto sicuramente non potranno ricevere una migliore offerta per cedere il loro regista che vedranno andare via a fine campionato gratis essendo Paul un free agent a giugno 2012. Uno schiaffo morale proprio per Stern che vedrà la sua franchigia (visto che New Orleans è di proprietà della NBA) svalutata dagli addìi di David West e Paul e che si ritroverà per l’ennesima volta in fase di ricostruzione e poco appetibile per eventuali nuovi proprietari che volessero acquisire le quote societarie.

    I New Jersey Nets avrebbero invece una concorrente in più (e che avversaria!) nella corsa a Dwight Howard, dato che fino a qualche ora fa erano gli unici pretendenti al giocatore di Orlando. Per quel che riguarda i Magic c’è da registrare la firma di Jason Richardson che resta quindi in Florida con un quadriennale da 25 milioni di dollari.

    Mike Bibby è invece il nuovo playmaker dei New York Knicks: una scelta dettata dalle poche alternative nel ruolo per gli arancioblu. Per la squadra allenata da coach Mike D’Antoni resterà molto probabilmente solo un sogno l’ingaggio di Chris Paul (per lui restano in corsa solo i Los Angeles Clippers).

    Boston rifirma l’ambito Jeff Green, per lui contratto da un anno a 9 milioni di dollari, David West deciderà in giornata se accettare la proposta dei Celtics ma su di lui c’è il pressing degli Indiana Pacers che sono scoperti proprio nel ruolo di ala grande.

    DeAndre Jordan, centro dei Los Angeles Clippers ha ricevuto una ghiotta proposta dai Golden State Warriors: per lui la franchigia di Oakland ha preparato un contratto di 4 stagioni a 10 milioni di dollari l’una. Per i Clippers ora ci saranno 3 giorni di tempo per decidere se pareggiare l’offerta (essendo un free agent con restrizione) e trattenere l’atleta, esploso nell’ultimo torneo dove ha sostituito a centro area il titolare Kaman, oppure lasciarlo approdare ai rivali divisionali.

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  • NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    Colpo di mercato in NBA da parte dei New York Knicks: la squadra allenata da Mike D’antoni ha acquistato sul mercato dei free agent il centro Tyson Chandler, nell’ultima stagione ai Dallas Mavericks con cui ha vinto il titolo. Per lui un contratto da 56 milioni di dollari per 4 anni (14 milioni a stagione).

    Tyson Chandler | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Chandler va a rinforzare notevolmente il reparto lunghi dei newyorchesi che al momento contempla il solo Amar’è Stoudemire. Nelle prossime ore sono attese altre mosse sul mercato da parte dei Knicks e secondo molti esperti con la nuova clausola “Amnesty” verrà tagliato il playmaker Chauncey Billups. I Knicks però così facendo resterebbero scoperti in regia dato che resterebbe il solo Toney Douglas (che peraltro non è un play puro) a svolgere il ruolo. Alcuni analisti si sono sbilanciati dicendo che l’acquisto di Chandler dovrebbe fare da “apristrada” a Chris Paul (grande amico di Chandler dai tempi in cui giocavano assieme a New Orleans) che chiedeva a gran voce l’acquisto dell’ex Mavs alle squadre interessate a rilevare le sue prestazioni dagli Hornets. In realtà la situazione per New York è critica e l’acquisto di Paul sembra sfumato, sia da free agent (dato che ora i Knicks hanno il salary cap intasato) che in questa sezione di mercato (nel roster non ci sono contropartite valide da mandare in Louisiana visto che i 2 gioielli Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire sono stati considerati incedibili dalla dirigenza). Staremo a vedere l’evolversi della situazione ma le speranze di vedere il numero 3 degli Hornets in maglia bluarancio sono davvero minime per non dire inesistenti.

    A proposito di Paul, saltato lo scambio a 3 squadre di ieri per il veto del Commissioner David Stern, Lakers, Houston e New Orleans hanno ripreso a parlare per mettere in piedi una nuova trade che porterebbe “nuovamente” in maglia gialloviola l’ambito playmaker.

    L’altro pezzo pregiato del mercato, il centro degli Orlando Magic Dwight Howard, sta valutando le proposte dei New Jersey Nets, dei soliti Los Angeles Lakers  e dei Dallas Mavericks che proveranno a sorpresa ad inserirsi nelle trattative. Orlando sembra rassegnata a perderlo e per non lasciarlo andare via gratis a fine anno quando sarà free agent, ha deciso di ricavare quanto più possibile con uno scambio per rimanere comunque competitiva. I Magic hanno intanto tagliato avvalendosi dell’”Amnesty clause” la guardia Gilbert Arenas. Identico destino per Vince Carter, fatto fuori da Phoenix che con i soldi risparmiati regala un altro anno di contratto al veterano Grant Hill, che nei giorni scorsi sembrava in procinto di firmare con i Knicks. Per Carter invece è forte l’interesse dei Mavericks dell’ex compagno di squadra ai Nets Jason Kidd.

    Boston è vicinissima all’ingaggio del miglior free agent sulla piazza quest’anno, l’ala grande David West, svincolatosi dagli Hornets. I Celtics seguono con attenzione anche l’evolversi della “telenovela Paul” per inserirsi a sorpresa e soffiare il giocatore alla concorrenza. Ufficiale intanto l’acquisto da parte dei biancoverdi di Brandon Bass, ala grande dei Magic. Percorso inverso per Glen Davis che si accasa ad Orlando e firma un quadriennale da 4 anni.

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  • NBA, Brandon Roy annuncia il ritiro

    NBA, Brandon Roy annuncia il ritiro

    Notizia clamorosa dal mondo NBA : Brandon Roy, guardia 27enne dei Portland Trail Blazers, ha annunciato il proprio ritiro dai parquet per problemi fisici cronici ed irreversibili!

    Brandon Roy, Portland Trail Blazers | © Jonathan Ferrey/Getty Images

    Il fuoriclasse di Portland, uno dei migliori giocatori della Lega NBA, deve convivere ormai da tempo con fastidi alle ginocchia che gli impediscono il regolare svolgimento di allenamenti e partite. Secondo lo staff sanitario dei Trail Blazers a Roy non sarebbe rimasta cartilagine ad entrambe le ginocchia. I suoi problemi erano evidenti dato che nell’ultima stagione l’atleta di Seattle aveva avuto un minutaggio limitato in campo chiudendo con la media (molto bassa per lui) di 12,2 punti a partita.

    Premiato nel 2007 con il titolo di migliore esordiente dell’anno davanti al nostro Andrea Bargnani Roy aveva collezionato anche 3 presenze all’All Star Game. In carriera per lui 321 partite ufficiali, tutte con la maglia di Portland che lo aveva acquisito dai Minnesota Timberwolves pochi minuti dopo la sua selezione al Draft del 2006 (sesto assoluto) alla media di 19 punti per partita.

    Sarà una grave perdita la sua per la franchigia dell’Oregon che puntava sul suo talento e sulle sue qualità per ritornare ai fasti del passato. La sorte ancora una volta è stata avversa nei confronti dei Blazers dato che la rinascita della squadra doveva passare proprio da Roy e da Greg Oden, centro potenzialmente devastante, selezionato come prima scelta assoluta nell’anno seguente all’acquisto di Brandon, ma che al pari della guardia si è ritrovato sin da subito a combattere con gravi infortuni alle ginocchia. Pensare che per scegliere Oden i Blazers sono passati su un certo Kevin Durant, chiamato come numero 2 dai Seattle Sonics ed ora Star indiscussa della Lega, fa capire quanta sfortuna ci sia stata in questi anni in Oregon. Anche perchè perso Roy, a breve potrebbe toccare proprio ad Oden rinunciare alla sua carriera: in 4 anni da professionista il 23enne centro è riuscito a giocare solo 82 gare su328 (un quarto esatto di quelle disponibili) ed anche quest’anno non è detto che possa ritornare sul parquet. Infatti sembrava pronto a rientrare a gennaio ma da voci che circolano insistentemente pare che Greg abbia avuto una ricaduta e che quindi ora sia costretto a saltare anche totalmente questo campionato. Il tutto dopo che Portland ieri gli aveva rinnovato il contratto a quasi 9 milioni di dollari. Senza lui e senza Roy i Blazers torneranno ad essere una squadra perdente e dovranno fare i conti con l’ennesima ricostruzione della loro storia.

    Queste le dichiarazioni di Brandon Roy in merito al suo ritiro, apparse sul sito ufficiale dei Portland Trail Blazers:

    E’ un giorno molto difficile e doloroso. Amo il basket, i Portland Trail Blazers e i nostri tifosi, ma dopo essermi consultato con i dottori ho capito di aver subito un infortunio che pone fine alla mia carriera. La mia famiglia e la salute sono le cose più importanti per me e alla fine questa decisione l’ho presa per loro e per la qualità della mia vita. Ringrazio tutti a Portland: è stata un’avventura fantastica!

    In bocca al lupo, Brandon.

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  • NBA, Bargnani pronto a giocare. Casey lancia il Mago in attacco

    NBA, Bargnani pronto a giocare. Casey lancia il Mago in attacco

    La nuova stagione NBA è alle porte e dopo la grande paura del lockout che ha bloccato la Lega per oltre 160 giorni ormai le squadre ed i giocatori si preparano all’esordio stagionale.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Chi non vede l’ora di mettere piede sul parquet è Andrea Bargnani, stella dei Toronto Raptors, squadra chiamata al pronto riscatto dopo una stagione deludente da sole 22 vittorie e 60 sconfitte, score che ha lasciato i canadesi al terz’ultimo posto assoluto nella classifica generale della Lega.

    Andrea sembra molto carico in vista della nuova stagione:

    Sono stato in Europa per 6 mesi, volevo tornare a Toronto e sono rientrato a novembre. Ho ricominciato ad allenarmi qui da solo. Sto facendo un po’ di tutto per entrare in forma: corsa, pesi, tiro. In campo faccio un po’ di tutto, quindi devo migliorare ogni aspetto del gioco. Baseremo tutto sulla difesa, quello sarà la cosa principale su cui ci concentreremo. Lo scorso anno il rendimento difensivo è stato il principale problema. Siamo stati una delle peggiori squadre della Lega. In questo campionato sarà importante sfruttare tutti i momenti per riposare, non ci saranno tanti giorni liberi in un campionato così compatto. Bisognerà aver cura del proprio fisico. E’ la mia sesta stagione, devo aiutare i giovani ad adattarsi in fretta. Non abbiamo troppo tempo dobbiamo fare gruppo subito e sfruttare al meglio il training camp. Siamo tutti molto carichi, siamo pronti per partire“.

    Queste le parole del numero 7 sul sito ufficiale dei Raptors.

    A consacrare il giocatore della Nazionale italiana poi ci ha pensato anche il suo coach Dwane Casey, da quest’anno nuovo allenatore al posto dell’esonerato Jay Triano:

    Bargnani ha il dono di essere un grande attaccante e noi dovremo proteggerlo in difesa. E’ stato sottoposto da sempre a grandi pressioni. Non è un gran difensore ma è uno splendido tiratore da 3 punti, un’arma offensiva, un giocatore in grado di allargare il campo. Il lavoro dello staff tecnico deve portare a ridurre le situazioni in cui lui è esposto in uno contro uno, la nostra difesa e i nostri schemi dovranno evitare che ogni giocatore sia particolarmente esposto. Avevamo questa filosofia anche a Dallas.

    Il lavoro di Casey sarà incentrato soprattutto sulla difesa:

    Cambiare la cultura di un gruppo è difficile, si tratta di diventare una squadra difensiva. Un passo avanti a partita è quello che ci serve, sappiamo che il processo sarà lungo, non è un qualcosa che si crea in una sera. Vogliamo avere una mentalità che ci consenta di proteggere l’area, vogliamo sfruttare le nostre qualità con la difesa a zona per raggiungere questo obiettivo“.