Tag: NBA

  • James show ad Indianapolis. Spurs in finale di Conference

    James show ad Indianapolis. Spurs in finale di Conference

    Nella notte NBA risultato importantissimo dei Miami Heat che sbancano il parquet degli Indiana Pacers e pareggiano sul 2-2 la serie di Semifinale della Eastern Conference. Un primo tempo opaco per la squadra della Florida, ma una ripresa giocata in modo eccezionale, con tanto cuore e determinazione, armi che hanno avuto come logica conseguenza un successo di capitale importanza che permette a Miami di riprendersi il vantaggio del fattore campo e di guardare al futuro con un pò più di ottimismo. Il grande protagonista in campo è stato senza ombra di dubbio LeBron James autore di una gara mostruosa da 40 punti, 18 rimbalzi e 9 assist, ben coadiuvato dall’altro fenomeno degli Heat Dwyane Wade che ha chiuso la sua partita con 30 punti, 9 rimbalzi e 6 assist: il duo rossonero segna tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo ben 38 punti (di fila) in combinata che ribaltano il provvisorio -10 a favore dei padroni di casa. Fondamentale nella vittoria anche Udonis Haslem, quasi perfetto dal campo (5/6 al tiro, 4/4 ai liberi) con 4 canestri pesantissimi nel finale di gara quando Indiana ha provato a riacciuffare, invano, gli avversari. La super prestazione di James rende inutili i 20 punti di Granger, i 16 di Collison ed i 13 di George mentre West ed Hibbert, gravati di falli, rendono meno del previsto (18 punti in 2). La serie, di nuovo in parità, si sposta a Miami per gara 5 che sarà cruciale per il proseguio dei playoff delle 2 formazioni.

    LeBron James, Miami Heat | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Passano invece al turno successivo, ovvero alla Finale di Western Conference, i San Antonio Spurs che così come contro gli Utah Jazz liquidano con un secco 4-0 anche i Los Angeles Clippers. Match in equilibrio fino ai minuti finali, poi la maggiore esperienza dei neroaggento fa la differenza e per i californiani non c’è scampo: Tim Duncan gioca un’altra partita splendida chiudendo il suo score con 21 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate, Tony Parker aggiunge 17 punti mentre sono 14 quelli infilati da Gary Neal e Danny Green. A completare l’opera poi ci pensano Ginobili e Splitter autori di 11 punti ciascuno. Per i Clippers, Chris Paul gioca la migliore gara della serie chiudendo con 23 punti, 6 rimbalzi ed 11 assist ma sbaglia qualche pallone fondamentale nel concitato finale, a dargli sostegno solo Blake Griffin (21 punti) ed Eric Bledsoe (17), poi poco altro. San Antonio ora avrà qualche giorno di meritato riposo, poi probabilmente ritornerà sul parquet per affrontare gli Oklahoma City Thunder che stanno per eliminare i Los Angeles Lakers (serie 3-1 per OKC con gara 5 da giocare in casa per chiudere i conti): in molti sono pronti a scommettere che quella tra texani e Thunder sarà la vera finale NBA, un appuntamento da non perdere assolutamente.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 20 maggio:

    Indiana Pacers-Miami Heat 93-101
    Ind: Granger 20, Collison 16, George 13
    Mia: James 40, Wade 30, Haslem 14

    Los Angeles Clippers-San Antonio Spurs 99-102
    Cli: Paul 23, Griffin 21, Bledsoe 17
    S.A.: Duncan 21, Parker 17, Green 14, Neal 14

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 2-2 
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-2

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 3-1 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Lakers sull’orlo dell’eliminazione, Thunder e Spurs espugnano Los Angeles

    Lakers sull’orlo dell’eliminazione, Thunder e Spurs espugnano Los Angeles

    Due le partite disputate nella notte NBA, entrambe allo Staples Center di Los Angeles, dove sono andate in scena le 2 Semifinali della Western Conference dei playoff NBA 2012.

    Nella prima gara i Los Angeles Clippers, pur avendo il vantaggio di giocare davanti al pubblico amico, devono inchinarsi per la terza volta in 3 partite ai San Antonio Spurs che così ottengono il punto del 3-0 nella serie conquistando virtualmente l’accesso alla Finale dell’Ovest (mai nessuna squadra nella storia della Lega è riuscita infatti a rimontare sul 4-3 una sfida dove ha perso i primi 3 incontri). Partono fortissimo i californiani che chiudono il primo quarto triplicando nel punteggio i rivali mostrando voglia e determinazione (33-11), la forbice si dilata ancora nel secondo periodo (40-16) ma, toccato il fondo, i texani riemergono prepotentemente dal baratro: prima accorciano il divario sul -10 alla fine del secondo periodo (53-43), poi nel corso del terzo quarto mettono in scena un clamoroso parziale da 24-0 che porta il punteggio sul provvisorio 69-57 in loro favore. I Clippers vengono atterriti dalla furia neroargento ed i ragazzi di coach Popovich, una volta presa la leadership dell’incontro non si voltano più indietro conquistando la 17esima vittoria di fila tra regular season e playoff. Positive per gli Spurs le prove di Leonard (14 punti), di Ginobili (13), di Duncan (doppia doppia da 19 punti e 13 rimbalzi) e di Parker (23 punti e 10 assist). Per i padroni di casa invece ci sono i 19 punti di Williams, la doppia doppia di Paul (12 punti ed 11 assist) e la super prestazione di Blake Griffin da 28 punti e 16 rimbalzi che però non evitano il KO ai losangelini che ora guardano in faccia lo spettro dell’eliminazione.

    Oklahoma City Thunder vs Los Angeles Lakers | © Stephen Dunn/Getty Images

    A poche ore di distanza, sempre sul parquet dello Staples Center, i Los Angeles Lakers perdono una cruciale gara 4 contro Oklahoma City e lasciano via libera agli avversari per la Finale di Western Conference visto che ora la situazione tra le 2 squadre è di 3-1 in favore dei Thunder che hanno la possibilità di chiudere i conti in gara 5 da giocare in casa. I gialloviola devono mordersi ancora una volta le mani dato che ad 8 minuti circa dal termine il vantaggio era di 13 punti: poi i canestri di Westbrook (che piazza in questo frangente 10 dei suoi 37 punti totali) e le magie di Durant (autore di tutti i canestri nel finale di partita compresa la bomba che chiude in pratica la contesa a 18 secondi dalla sirena) affondano gli ex campioni che tornano negli spogliatoi sconsolati e probabilmente affronteranno l’ultimo viaggio di questa post season nella trasferta ad Oklahoma City. Sul 3-1 per i Thunder infatti non si vede come i gialloviola possano ribaltare la serie, ormai segnata. Oltre ai 37 punti di Westbrook ci sono i 31 punti e 13 rimbalzi di Durant mentre Ibaka ed Harden contribuiscono rispettivamente con 14 punti (e 5 stoppate) e 12 punti. Ai Lakers non bastano i 38 punti, 8 rimbalzi e 5 assist di Kobe Bryant (calato però nei minuti conclusivi quando i Thunder hanno operato il praziale decisivo), i 18 punti di Bynum, i 14 di World Peace ed i 10 a testa di Sessions e Gasol.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 19 maggio:

    Los Angeles Clippers-San Antonio Spurs 86-96
    Cli: Griffin 28, Williams 19, Paul 12
    S.A.: Parker 23, Duncan 19, Leonard 14

    Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 100-103
    Lak: Bryant 38, Bynum 18, World Peace 14
    Okl: Westbrook 37, Durant 31, Ibaka 14

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-2 Pacers
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-2

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 3-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 3-1 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff: Bryant stende i Thunder, Boston KO a Philadelphia

    NBA playoff: Bryant stende i Thunder, Boston KO a Philadelphia

    I Philadelphia 76ers battono in gara 4 i Boston Celtics e pareggiano nuovamente la serie di Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012, questa volta sul 2-2. Partono forte gli ospiti che in poco tempo arrivano sulla doppia cifra di vantaggio e sembrano poter mettere una seria ipoteca sulla partita. Ma i Sixers nella seconda parte di gara rimontano i 15 punti di vantaggio degli avversari, complice un ritorno in campo dei Celtics molto difficoltoso al tiro ed a rimbalzo. Non basta la buona prova del capitano Paul Pierce che infila 24 punti (4/6 da 3 punti) i 15 punti di Bass e la doppia doppia di Rajon Rondo da 15 punti e 15 assist, delude invece il trascinatore di Boston finora in questi playoff, ovvero Kevin Garnett, tenuto a soli 9 punti dal campo (con 11 rimbalzi e ben 7 palle perse). Poco produttiva la panchina ospite con soli 12 punti segnati, distrutta da quella dei Sixers che ne porta invece ben 44 (quasi la metà rispetto ai punti segnati dai titolari). Sono Iguodala e Turner (con 16 punti ciascuno) a guidare la rimonta di Philadelphia, 15 punti sono di Louis Williams, 12 di Young ed 11 di Holiday, importanti anche gli 8 punti e 10 rimbalzi di Lavoy Allen. Ora per gara 5 si torna a Boston, partita cruciale per lo sviluppo della serie: in NBA infatti molto spesso quando si arriva al quinto incontro della serie in situazione di pareggio chi vince questo match alla fine passa la serie.

    Kobe Bryant, Los Angeles Lakers | © Stephen Dunn/Getty Images

    Nell’altra gara della notte fondamentale successo dei Los Angeles Lakers sugli Oklahoma City Thunder, ora la serie è sul 2-1 per i giovani dell’Oklahoma. Come al solito nervi tesi tra le 2 squadre, i Thunder arrivano all’ultima frazione di gioco con un punto di vantaggio ma i gialloviola rispondono con un quarto periodo da 30 punti in cui Kobe Bryant ammalia gli spettatori piazzando 14 dei suoi 36 punti totali (il “Black Mamba” è chirurgico e glaciale dalla lunetta con un perfetto 18/18). Per avere la meglio i californiani si affidano alla coppia di lunghi Andrew Bynum (15 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate) e Pau Gasol (12 punti, 11 rimbalzi e 2 stoppate) e la mossa questa volta (a differenze della seconda partita della sfida) regala i suoi frutti. Fondamentale anche l’apporto di Steve Blake dalla panchina (12 punti ed 8 rimbalzi), Metta World Peace non ripete la grande prestazione in marcatura su Durant che piazza 31 punti ma sbaglia il tiro del possibile pareggio nel finale. 21 punti ciascuno per Harden e Westbrook, poi nessun’altro giocatore dei Thunder raggiunge la doppia cifra. Si torna immediatamente in campo per gara 4 già nella notte, partita cruciale per i Lakers, mentre Oklahoma City può giocare con la consapevolezza di poter chiudere al 90% questa serie di Semifinale di Western Conference.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 18 maggio:

    Philadelphia 76ers-Boston Celtics 92-83
    Phi
    : Iguodala 16, Turner 16, Williams 15
    Bos: Pierce 24, Rondo 15, Bass 15

    Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 99-96
    Lak: Bryant 36, Bynum 15, Blake 12, Gasol 12, Sessions 12
    Okl: Durant 31, Westbrook 21, Harden 21

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-2 Pacers
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-2

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 2-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 2-1 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Indiana travolge Miami, Spurs inarrestabili contro i Clippers

    Indiana travolge Miami, Spurs inarrestabili contro i Clippers

    Proseguono le Semifinali di Conference dei playoff NBA 2012 con altre 2 partite giocate nella notte.

    La situazione si fa davvero pericolosa ora per i Miami Heat che vengono travolti ad Indianapolis dai Pacers e vedono scappare via gli avversari che si prendono il punto del momentaneo 2-1 nella serie. L’infortunio di Bosh rischia di costare veramente caro al team della Florida che a centro area non sembra avere armi per contrastare i giovani di Indiana. Il computo dei rimbalzi alla fine è infatti impietoso ed è tutto a favore dei padroni di casa che dominano per 52 a 36. Con queste basi per Miami diventa impossibile trovare la competitività per avere la meglio nella serie. Dopo un ottimo primo quarto degli Heat (26-17) nel secondo quarto i Pacers ripagano con la stessa moneta James e compagni eguagliando il punteggio della prima frazione per andare al riposo lungo in parità (43-43). Indiana trova il parziale vincente al ritorno in campo dagli spogliatoi (26-12) e per la franchigia della Florida non c’è più scampo. Roy Hibbert fa quello che vuole contro i pari ruolo avversari e chiude con 19 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate, George Hill aggiunge 20 punti sbagliando solo 2 tiri (3/4 da 3 punti per lui), Danny Granger si issa fino a quota 17 e David West fino a 14 punti. Coach Spoelstra prova a ribaltare la forze in campo mandando, ad inizio match, in campo Battier e Pittman come titolari per affiancare James, Wade e Chalmers ma i risultati non sono buoni. Se ne accorge proprio Wade che litiga (o discute a seconda di come si voglia vederla) durante un time out proprio con il suo allenatore. Ma se Spoelstra ha le sue colpe di certo sono ancora più gravi quelle della guardia numero 3 di Miami che litiga con il canestro segnando solo 5 punti (2/13 dal campo e plus-minus di -25, il peggiore tra tutti i giocatori scesi in campo). James ha bisogno di 22 tiri per segnare 22 punti e scompare lentamente nel secondo tempo, l’unico a non affondare è Mario Chalmers con 25 punti. Gara 4 sarà sempre ad Indianapolis ed è facile constatare come questa, per gli Heat, sarà la partita della verità.

    James in Miami Heat v Indiana Pacers © Jonathan Daniel/Getty Images

    Nell’altro incontro della notte successo facile facile dei San Antonio Spurs sui Clippers ed ora i neroargento sono 2-0 nella serie. Per loro 16esimo successo di fila tra regular season e playoff. I texani partono forte (andando sul +15), hanno un momento di sbandamento dove i losangelini si riportano sotto ma lo gestiscono molto bene e piazzano la zampata vincente nel terzo periodo. Per gli Spurs il top scorer è Tony Parker che nel giorno del suo 30esimo compleanno piazza 22 punti, 5 rimbalzi e 5 assist demolendo il rivale Chris Paul (solo 10 punti per lui). Duncan gioca come se avesse 10 anni di meno (18 punti e tanta qualità e sostanza) mentre Diaw e Green portano alla causa rispettivamente 16 e 13 punti. Per i californiani, già detto di Paul in ombra, ci sono i 20 punti di Blake Griffin e gli 11 di Randy Foye, poi poco altro e contro questi Spurs serve molto di più per poter impensierirli. La serie si sposta a Los Angeles per le prossime 2 gare ed i Clippers sono chiamati alla reazione per procurarsi qualche chance di poter passare il turno.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 17 maggio:

    Indiana Pacers-Miami Heat 94-75
    Ind: Hill 20, Hibbert 19, Granger 17
    Mia: Chalmers 25, James 22, Anthony 10

    San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 105-88
    S.A.: Parker 22, Duncan 18, Diaw 16
    Cli: Griffin 20, Foye 11, Paul 10

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-2 Pacers
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-1 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 2-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 2-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA, Larry Bird vince il premio di dirigente dell’anno

    NBA, Larry Bird vince il premio di dirigente dell’anno

    Larry Bird, Presidente degli Indiana Pacers e direttore esecutivo delle operazioni di mercato della squadra di Indianapolis, è il vincitore del premio di migliore dirigente dell’anno (Executive of the year) per la stagione NBA 2011/2012. Lo ha annunciato poche ore fa la NBA.

    In qualità di Presidente delle operazioni di mercato, Bird ha supervisionato (o preso di persona in alcuni casi) tutte le scelte che hanno portato i Pacers ad un record di 42 vittorie e 24 sconfitte (percentuale di successi dello 0,636), guadagnandosi così il secondo posto nella Central Division, la testa di serie numero 3 nella Eastern Conference e più in generale il quinto posto assoluto nella classifica della Lega dietro ai soli Chicago Bulls, San Antonio Spurs, Oklahoma City Thunder e Miami Heat.

    Una delle mosse migliori di Larry Bird è stata quella di nominare Frank Vogel come allenatore per la stagione 2011/2012, dopo averlo eletto coach ad interim nella seconda parte dello scorso campionato quando licenziò il capo allenatore Jim O’Brien dopo il disastroso avvio di stagione (46 partite per Vogel che arpionò l’ultimo posto disponibile per i playoff). La conferma del coach è stata fondamentale per le fortune di Indiana che si appresta a diventare una delle migliori formazioni della NBA nei prossimi anni.

    Larry Bird | © Gregory Shamus/Getty Images

    Larry Bird ha aggiunto ad un nucleo già forte di giocatori il free agent David West a dicembre, e ha rinforzato la panchina dei Pacers con le acquisizioni di Lou Amundson (Golden State Warriors) e di Leandro Barbosa (Toronto Raptors). Negli ultimi 3 anni Bird ha anche compiuto scelte molto oculate al Draft anche se Indiana non aveva posizioni di primo livello per selezionare i migliori giovani a disposizione. Le scelte dell’ex Boston Celtics sono cadute su tre giocatori che si sono rivelat i fattori chiave del team di quest’anno: Paul George (nel 2010), Tyler Hansbrough (nel 2009), e Roy Hibbert (nel 2008).

    Bird, tre volte M.V.P. dell’anno da giocatore (1984, 198585, 1986) con i Boston Celtics, ha anche vinto il premio di allenatore della stagione nel 1997/1998 sulla panchina degli Indiana Pacers, la squadra della sua città natale a cui è lagato da un profondissimo legame. In quell’anno Bird concluse con un record di 58 vittorie e sole 24 sconfitte. In tre stagioni da capo allenatore, ha portato Indiana ad un record di 147-67. Bird è l’unica persona in NBA che è riuscita a vincere tutti e tre i premi, di M.V.P. come giocatore, di Coach of the Year come allenatore e di Executive of the Year come dirigente. In passato Red Auerbach, Frank Layden e Pat Riley sono stati gli unici ad aver vinto i premi sia di Coach of the Year che di Executive of the Year ma non hanno mai ottenuto il premio di M.V.P. come giocatori.

    Bird ha ottenuto 88 punti nelle votazioni ed ha ricevuto 12 voti da primo posto. R.C. Buford dei San Antonio Spurs è arrivato secondo con 56 punti (con otto voti da primo posto) e Neil Olshey dei Los Angeles Clippers ha concluso al terzo posto con 55 punti (sei voti da primo posto). Per il computo del totale sono stati assegnati cinque punti per ogni voto da primo posto, tre punti per ogni voto da secondo posto e un punto per ogni voto da terzo posto.

    Larry Bird succede nell’albo d’oro alla coppia Pat Riley (Miami Heat) Gar Forman  (Chicago Bulls) che nello scorso anno era arrivata a pari merito al primo posto.

  • Suicidio Lakers in Oklahoma, Boston sbanca Philadelphia

    Suicidio Lakers in Oklahoma, Boston sbanca Philadelphia

    Nella notte NBA 2 le gare disputate valevoli per le Semifinali di Conference dei playoff 2012.

    I Boston Celtics espugnano Philadelphia nella terza partita della serie e si riprendono immediatamente il vantaggio del fattore campo contro i Sixers perso malamente in gara 2. Dopo un ottimo primo quarto dei padroni di casa, chiuso segnando ben 33 punti (con il 60% dal campo) ad una delle migliori difese della Lega, i Celtics fanno la differenza nei 2 periodi centrali (super parziale di 61-33 in favore dei Verdi del Massachusetts). Il protagonista del match è Kevin Garnett, autore finora di una post season incredibile: per lui 13 punti solo nel secondo quarto ed alla fine ben 27 punti segnati ai quali si aggiungono anche 13 rimbalzi. Ma non va dimenticata anche la prova del capitano Paul Pierce che infila 24 punti con 12 rimbalzi ed infine il grande contributo del playmaker Rajon Rondo che si avvicina ancora una volta alla tripla doppia con 23 punti, 14 assist e 6 rimbalzi. Prezioso Pietrus dalla panchina con 13 punti, mentre ai giovani Sixers non bastano i 22 punti di Thaddeus Young, i 15 di Holiday (con 6 rimbalzi e 9 assist) ed i 26 punti in combinata (equamente divisi) della coppia Meeks-Williams in uscita dalla panchina. Per gara 4 si resta a Philadelphia, Boston cercherà il punto del 3-1 che chiuderebbe in pratica i giochi in attesa di ritornare sul parquet di casa, i Sixers invece dovranno vincere necessariamente per restare aggrappati ai rivali e per tentare un nuovo colpo in trasferta.

    Kobe Bryant | © Brett Deering/Getty Images

    Nell’altro match, invece, suicidio Lakers ad Oklahoma City, i Thunder ringraziano e volano sul 2-0 nella serie che pare sempre più pendere dalla parte della squadra di coach Scott Brooks. Avanti di 7 punti a 2 minuti dal termine i gialloviola accusano la pressione, non riescono più a segnare e perdono palla in modo sanguinoso regalando punti facili agli avversari che sorpassano a 18 secondi dalla sirena con il tiro di Kevin Durant. Gara tutto sommato equilibrata, gli ospiti provano lo sprint nell’ultimo quarto affidandosi a Bynum e Gasol mentre World Peace mette la museruola a Durant. Il piano sembra riuscire ma negli ultimi 2 minuti ecco il già citato epilogo: gli ultimi 5 possessi dei Lakers hanno come esito 3 palle perse e 2 conclusioni sbagliate, l’ultima è di Blake che completamente solo con 5 secondi rimanenti sul cronometro sbaglia un tiro non difficile. A fine gara unanime il coro dei giocatori losangelini: “siamo stati più generosi di Babbo Natale“, i progressi dei gialloviola rispetto alla disastrosa gara 1 sono stati notevoli ma non sono bastati e questa partita persa potrebbe essere devastante, per come è maturata, nell’animo dei giocatori californiani che ormai erano ad un passo dal pareggiare la serie. Invece ora avranno 2 sfide casalinghe da vincere assolutamente e la pressione si fa sempre più forte, una situazione difficile e che in considerazione della forza dell’avversario mette gli ex campioni NBA con le spalle al muro, destinati (a meno di un miracolo vero e proprio) all’eliminazione. Per quanto riguarda il match Durant è il top scorer con 22 punti, più di Westbrook (15 punti) ed Harden (13) la spalla del numero 35 dei Thunder è Ibaka che chiude con 8 punti e 7 stoppate. Dall’altra parte 20 punti ciascuno di Bryant e Bynum e doppia doppia di Gasol (14 punti ed 11 rimbalzi), importante anche il contributo di World Peace (almeno fino ai 2 minuti finali) che limita al meglio Durant prima del suicidio collettivo.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 16 maggio:

    Philadelphia 76ers-Boston Celtics 91-107
    Phi: Young 22, Holiday 15, Meeks 13, Williams 13
    Bos: Garnett 27, Pierce 24, Rondo 23

    Oklahoma City Thunder-Los Angeles lakers 77-75
    Okl
    : Durant 22, Westbrook 15, Harden 13
    Lak: Bryant 20, Bynum 20, Gasol 14

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-1
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-1 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 2-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA, Derrick Rose operato. Fuori dagli 8 ai 12 mesi

    NBA, Derrick Rose operato. Fuori dagli 8 ai 12 mesi

    Notizie per niente positive in casa Chicago Bulls: il playmaker Derrick Rose, che si era infortunato nella sfida del primo turno dei playoff NBA contro i Philadelphia 76ers (serie persa dai “Tori” per 4-2) è stato operato al ginocchio sinistro per la lesione rimediata al legamento crociato anteriore. L’operazione è andata bene ma il responso dei medici per quanto riguarda il pieno recupero all’attività agonistica è stato impietoso: per lui si prevedono infatti dagli 8 ai 12 mesi di stop! 

    Una vera e propria mazzata per la squadra dell’Illinois che su Rose puntava tantissimo per tornare a vincere il campionato NBA e che proprio grazie al suo giocatore di punta nelle ultime 2 stagioni era riuscita ad ottenere il miglior record dell’intera Lega. La prima scelta assoluta del Draft 2008 però nell’ultimo torneo aveva dovuto rinunciare già ad una trentina di partite per alcuni guai fisici che lo avevano tormentato nel corso della regular season, problemi che però erano stati risolti in tempo per i playoff.

    Derrick Rose © Jonathan Daniel/Getty Images

    Ma proprio durante gara 1 del primo turno, giocata a Chicago contro i Sixers, nei minuti finali della sfida, con i Bulls in controllo della partita, Rose è ricaduto male dopo un’azione di gioco procurandosi la lesione al ginocchio. Sfortuna, ma anche un pizzico di imprudenza da parte dello staff tecnico, dato che in un match che si avviava tranquillamente alla conclusione con una vittoria coach Thibodeau avrebbe potuto benissimo toglierlo dal campo, evitando il triste epilogo cui è andato incontro Rose.

    Appurata la lesione al ginocchio dopo i primi esami, il numero 1 dei Bulls si era rassegnato a dover guardare da casa le prossime Olimpiadi di Londra che lo avrebbero visto sicuro protagonista in campo con la maglia degli Stati Uniti. Ma durante l’operazione i medici che hanno eseguito l’intervento hanno trovato anche un problema alla cartilagine del ginocchio, e questo ha provocato un allungamento dei tempi di recupero che prima erano stimati dai 4 ai 6 mesi.

    C’è il forte rischio a questo punto che l’M.V.P. della scorsa stagione possa saltare interamente il prossimo campionato se per il suo recupero ci vorranno 12 mesi. In caso contrario potremmo rivederlo in campo verso febbraio 2013, e magari potrà aiutare i Bulls nel finale di stagione.

  • NBA playoff, Indiana stoppa Miami. San Antonio batte i Clippers

    NBA playoff, Indiana stoppa Miami. San Antonio batte i Clippers

    Nella notte passo falso che potrebbe costare molto caro ai Miami Heat, che in gara 2 delle Semifinali di Conference dei playoff NBA 2012 si fanno beffare in casa dagli Indiana Pacers che così pareggiano la serie sul punteggio di 1-1 prendendosi inoltre il vantaggio del fattore campo. Il team della Florida, privo dell’infortunato Chris Bosh che si è procurato in gara 1 uno stiramento ai muscoli addominali e potrebbe aver concluso anche la stagione, gioca un match orribile per quanto riguarda la produzione offensiva e mette in evidenza l’importanza del lungo ex Toronto Raptors, forse troppo facilmente criticato dalla stampa americana nel corso di queste 2 stagioni. Agli Heat infatti mancano i suoi punti ed i suoi rimbalzi ed è per questo motivo che West ed Hibbert prendono il dominio dell’area pitturata in favore degli ospiti, distruggono a rimbalzo gli avversari e guidano la franchigia di Indianapolis al successo. Miami ci mette anche del suo, tira con percentuali rivedibili dal campo (35%) e dimostra di non avere una panchina all’altezza della situazione (solo 11 i punti delle seconde linee). Il momento chiave della partita è il terzo quarto che i Pacers chiudono con un parziale di 28-14 che fa la differenza. Gli errori nel finale di James (ai tiri liberi) e di Wade (che prima sbaglia la conclusione del pareggio sul 77-75 per gli ospiti e poi cede la palla del tiro da 3 punti per l’overtime a Chalmers non prendendosi la responsabilità pur essendo libero) costano cari. Per loro 2 però ci sono anche tante attenuanti visto che segnano 52 dei 75 punti totali (28 per James e 24 per Wade), contributo nullo dagli altri compagni: il terzo miglior marcatore è Chalmers con 5 punti (come Battier) troppo poco per una squadra che ambisce a vincere il titolo. I Pacers invece trovano le doppie doppie di Paul George (10 punti, 11 rimbalzi) e West (16 punti e 10 rimbalzi) con Hill che contribuisce con 15 punti. La serie si sposta ad Indianapolis per le prossime 2 partite e coach Spoelstra dovrà inventarsi qualcosa per tamponare la perdita di Bosh e recuperare il vantaggio del fattore campo perduto.

    David West, Indiana Pacers | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Nell’altra gara della notte i San Antonio Spurs si sbarazzano facilmente dei Los Angeles Clippers e si portano sull’1-0 nella serie di Semifinale di Western Conference. I californiani disputano un buon primo tempo restando a contatto con i padroni di casa, ma crollano nella ripresa dove i texani alzano i ritmi e non vengono più ripresi. I protagonisti della vittoria sono Tim Duncan con 26 punti e 10 rimbalzi e Manu Ginobili con 22 punti. In ombra Tony Parker (solo 7 punti con 1/9 dal campo ma 11 assist a referto), il rivale Chris Paul non fa meglio dato che segna 6 miseri punti (3/13 al tiro) senza riuscire ad aumentare il suo score nella ripresa. Non bastano così i 23 punti di Bledsoe (il suo sostituto) ed i 15 punti a testa di Caron Butler e Blake Griffin. Gara 2 è sempre in programma a San Antonio ed i Clippers dovranno reagire se non vorranno già andare incontro ad una situazione insormontabile.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 15 maggio:

    Miami Heat-Indiana Pacers 75-78
    Mia: James 28, Wade 24, Chalmers 5, Battier 5
    Ind: West 16, Hill 15, Granger 11

    San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 108-92
    S.A.
    : Duncan 26, Ginobili 22, Leonard 16
    Cli: Bledsoe 23, Butler 15, Griffin 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-1
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-1

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 1-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Kyrie Irving vince il premio di rookie dell’anno

    NBA, Kyrie Irving vince il premio di rookie dell’anno

    Kyrie Irving è il vincitore del trofeo “Eddie Gottlieb” per la stagione NBA 2011/2012 (riconoscimento così chiamato in onore di uno dei fondatori della NBA che ha anche allenato i Philadelphia Warriors portati al titolo nel 1946/1947), premio riservato al “Rookie of the Year” ovvero il giocatore eletto matricola dell’anno. Lo ha annunciato poco fa la Lega. Irving ha totalizzato ben 592 punti e ha ricevuto 117 voti da primo posto da una giuria composta da 120 giornalisti sportivi degli Stati Uniti e del Canada.

    Ricky Rubio dei Minnesota Timberwolves è arrivato secondo con 170 punti e Kenneth Faried dei Denver Nuggets (autentica rivelazione del torneo e compagno di squadra del nostro Danilo Gallinari) ha concluso al terzo posto con 129 punti totali (con un voto da primo posto). Ai giocatori in lizza per il premio sono stati assegnati cinque punti per ogni voto da primo posto, tre punti per ogni voto da secondo posto e un punto per ogni voto da terzo posto.

    Tra i giocatori al primo anno nella NBA, Irving è il leader nei punti segnati (18,5 a partita), nella percentuale dal campo (0,469%) e nella percentuale di tiri liberi (0,872%), mentre si trova al secondo posto negli assist (5.4 per gara) e nella percentuale del tiro da tre punti (0.399%). Tra tutti i giocatori nella Lega invece Irving si è piazzato quarto per punti segnati nell’ultimo periodo di gioco (6.4 i punti siglati in media nel quarto quarto), segno che il ragazzo è stato già molto decisivo pur essendo un esordiente e lascia ben sperare la franchigia di Cleveland, in cerca dell’erede di LeBron James (fuggito a Miami), in vista dell’imminente futuro.

    Kyrie Irving, Cleveland Cavaliers | © Chris Chambers/Getty Images

    Irving, prima scelta assoluta al Draft NBA del 2011, raggiunge Oscar Robertson, Magic Johnson, Allen Iverson e proprio LeBron James (illustre predecessore di Irving con la maglia dei Cavaliers) che sono stati gli unici in passato (selezionati con il pick numero 1 al Draft) ad avere una media di almeno 18 punti e 5 assist a partita. Inoltre, il giovane playmaker di Cleveland è uno dei soli sei rookie nella storia della Lega ad aver avuto una media di almeno 18 punti, 5 assist ed un recupero (tirando almeno con 45% dal campo), raggiungendo 2 mostri sacri come Magic Johnson e Michael Jordan, oltre ad eguagliare Alvan Adams, Grant Hill, e Tyreke Evans. Una grande soddisfazione per il numero 2 dei Cavs, atteso ad ulteriori progressi nella prossima stagione.

    Irving è stato per tre volte vincitore del premio di Rookie NBA del mese, per le partite giocate tra dicembre e gennaio, e poi per quelle disputate a febbraio e marzo. Irving è stato anche nominato M.V.P. della partita “Rising Stars” (che ha visto protagonisti i rookie e i sophomore in 2 squadre miste scelte da Charles Barkley e Shaquille O’Neal) andata in scena all’All-Star week end 2012 ad Orlando, con una performance incredibile che gli ha fruttato ben 34 punti, dove ha messo in mostra le grandi qualità di tiratore chiudendo con un fantastico e quasi irreale otto su otto dalla linea dei tre punti, e per non farsi mancare niente ha aggiunto persino 9 assist, incantando il pubblico sugli spalti.

    Kyrie Irving succede nell’albo d’oro a Blake Griffin che nello scorso campionato aveva vinto il premio stracciando la concorrenza.

    IL VIDEO DELLE 10 MIGLIORI GIOCATE DELL’ANNO DI KYRIE IRVING:

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  • NBA playoff, i Thunder distruggono i Lakers. Impresa Sixers a Boston

    NBA playoff, i Thunder distruggono i Lakers. Impresa Sixers a Boston

    Risultato a sorpresa nella notte NBA: autori dell’impresa sono i Philadelphia 76ers che sbancano Boston e pareggiano la serie di Semifinale di Eastern Conference sull’1-1. Erano ben 30 anni che i Sixers non vincevano una gara di playoff nel Massachusetts, un successo importante visto che il vantaggio del fattore campo, grazie a questa vittoria esterna, passa dalla parte proprio di Philadelphia. Partita non bellissima ma molto sentita e tirata, in pieno stile playoff, per 3 quarti ritmi lenti e tanti errori da ambo le parti, poi nell’ultimo periodo il match si accende improvvisamente: i Celtics, sotto di 10 all’inizio della quarta frazione, recuperano lo svantaggio ma i giovani Sixers non mollano e rimettono la testa avanti con Turner e poi con 2 tiri liberi a 12 secondi dalla sirena (78-75). Lo schema per il pareggio dei Celtics va in frantumi quando gli arbitri fischiano a Garnett un blocco (palesemente) irregolare. Philadelphia così chiude il discorso dalla lunetta (4 tiri liberi consecutivi) e non bastano le 2 triple finali dei biancoverdi (82-81 il risultato a tempo scaduto). Grande protagonista è Holiday con 18 punti, Iguodala gioca a tutto campo con 13 punti, 6 rimbalzi e 7 assist, fondamentali Turner (soprattutto nel finale, per lui 10 punti e 6 rimbalzi) e lo sconosciuto Lavoy Allen (che nel periodo di maggiore pressione dei Celtics tiene a galla la sua squadra con 10 punti ed 8 rimbalzi di capitale importanza). Ai padroni di casa non bastano quindi i 17 punti di Ray Allen dalla panchina, la doppia doppia di Garnett (che ha sulla coscienza però il blocco irregolare che ha spento le speranze di Boston) con 15 punti e 12 rimbalzi. Delude Pierce (7 punti), Rondo si dedica agli assist (13) ma tira molto male (4/12). Per gara 3 e gara 4 si va a Philadelphia dove i Celtics non potranno sbagliare per non andare incontro ad una clamorosa eliminazione.

    Oklahoma City Thunder vs Los Angeles Lakers | © Brett Deering/Getty Images

    Nell’altra gara della notte, come da pronostico e secondo ogni previsione, i Thunder distruggono letteralmente i Lakers, un vero e proprio massacro quello inflitto dai giovani di Oklahoma City agli ex campioni NBA che mette in chiaro gli equilibri della serie. La partita resta viva per i primi 5 minuti, poi i padroni di casa decidono di spingere sull’acceleratore e per i gialloviola non c’è scampo: l’ingresso in campo di Harden spacca l’incontro in 2 e da quel momento fino al sesto minuto del terzo quarto il parziale è impietoso per gli ospiti che accusano un pesante 69-31, un +38 che porta i Thunder da -7 al +31! Il match finisce con questa incredibile progressione, i padroni di casa amministrano l’ampio margine chiudendo a +29 (119-90), Bryant in panchina sembra spaesato e forse inizia a sentire sinistri presagi. Il top scorer è Westbrook con 27 punti (ai quali si aggiungono 7 rimbalzi e 9 assist), Durant firma 25 punti ed 8 rimbalzi ed Harden infila 17 punti. Per i Lakers doppia doppia di Bynum (20 punti e 14 rimbalzi) e 20 punti di Bryant mentre Gasol viene annullato da Ibaka. Gara 2 sarà sempre ad Oklahoma City e dopo questa disfatta, per Los Angeles, la situazione si fa più ardua del previsto!

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 14 maggio:

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 81-82
    Bos: Ray Allen 17, Garnett 15, Bass 12
    Phi: Holiday 18, Iguodala 13, Turner 10, Lavoy Allen 10

    Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 119-90
    Okl: Westbrook 27, Durant 25, Harden 17
    Lak: Bryant 20, Bynum 20, World Peace 12

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 1-0 Heat
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-1

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 0-0
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 1-0 Thunder

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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