Tag: NBA

  • Rondo, Garnett e Pierce, Boston stende Miami e riapre la serie

    Rondo, Garnett e Pierce, Boston stende Miami e riapre la serie

    Giochi riaperti anche nella Finale della Eastern Conference: in gara 3 i Boston Celtics sfruttano al meglio il vantaggio del fattore campo e mandano KO i Miami Heat con il risultato di 101-91. La serie ora è sul punteggio di 2-1 per il team della Florida.

    Vittoria convincente per i ragazzi di coach Doc Rivers, frutto di un gioco spumeggiante come poche volte si era visto in stagione. Parte bene Boston ma a rispondere colpo su colpo è LeBron James che dopo 10 minuti di gioco si trova già con 16 punti segnati. I Celtics però riescono a chiudere in vantaggio il primo quarto per 30-28.

    Come già successo ieri nella sfida tra Thunder e Spurs, la differenza per la squadra di casa arriva nei 2 parziali centrali: nel secondo periodo Boston chiude sul 25-14 e va al riposo con il punteggio di 55-42 e 13 lunghezze di vantaggio. Lo stesso vale per la terza frazione in cui i Verdi rifilano altri 9 punti di scarto a Miami per volare sul +22 (85-63).

    Boston Celtics | © Jim Rogash/Getty Images

    In apertura di ultimo quarto, è ovvio che la partita è irrimediabilmente compromessa per gli ospiti e Ray Allen fa registrare il massimo vantaggio dei padroni di casa con il canestro del +24. Il calo di tensione di Boston però è notevole e James, assisitito da Chalmers ma soprattutto da Miller (per lui 3 bombe in fila per riaprire la gara in appena 3 minuti di gioco) rientra nel match fissando il provvisorio -11. Fiutato il pericolo i Celtics si rimettono in moto e mantengono la doppia cifra di vantaggio abbastanza facilmente chiudendo con il punteggio di 101-91.

    Non basta a Miami la grande gara di LeBron James, che piazza 34 punti, 8 rimbalzi e 5 assist (dopo i 16 punti nel primo quarto il talento degli Heat si è andato un pò spegnendo grazie alla grande difesa sulle sue giocate, ma è tornato a splendere nell’ultimo periodo). Dwyane Wade tocca quota 18 punti (con 20 tiri dal campo) senza riuscire ad andare in lunetta, preziosi quanto inutili i contributi di Mario Chalmers (14 punti) e Mike Miller (11 punti e 3 triple che potevano anche riaprire la partita). Poco produttivo Udonis Haslem (solo 3 punti). Per Boston grande partita in primis di Kevin Garnett (doppia doppia da 24 punti ed 11 rimbalzi), ben supportato da capitan Paul Pierce (23 punti) e Rajon Rondo (ancora superlativo con 21 punti, 10 assist e 6 rimbalzi). Dalla panchina fondamentali (in combinata) i 16 punti e 9 rimbalzi in 36 minuti di impiego totale della coppia Marquis Daniels e Keyon Dooling, che oltre al contributo offensivo portano tanta difesa che annichilisce l’attacco di Miami.

    Per gara 4 si resta a Boston: i Celtics proveranno ad arpionare il pareggio per giocarsi tutte le chance nella trasferta seguente in Florida. Gli Heat per stare tranquilli da ogni insidia dovranno vincere e portarsi sul 3-1, coach Spoelstra (secondo le ultime news) potrebbe utilizzare a sorpresa anche la carta Chris Bosh che si sta allenando con la squadra e sta recuperando dall’infortunio che lo tiene fermo oramai da 2 settimane.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 1 giugno:

    Boston Celtics-Miami Heat 101-91
    Bos: Garnett 24, Pierce 23, Rondo 21
    Mia: James 34, Wade 18, Chalmers 14

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-1 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-1 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Morto Orlando Woolridge, ex NBA, Treviso e Bologna

    Morto Orlando Woolridge, ex NBA, Treviso e Bologna

    L’ex giocatore NBA Orlando Woolridge è morto a causa di problemi cardiaci in casa dei suoi genitori a Mansfield, città della Louisiana. Woolridge aveva 52 anni.

    Il coroner ha confermato che a stroncare la vita di Woolridge è stato il cuore. Era stato anche in cura in ospedale per qualche tempo per risolvere i suoi problemi (una condizione cardiaca cronica e degenerativa).

    Nato a Bernice, il 16 dicembre del 1959, Woolridge è stato un atelta scelto al primo giro del draft del 1981 dai Chicago Bulls e ha giocato nella NBA per 13 anni. Agli inizi della sua carriera (Hig School a Mansfield) era considerato uno dei migliori talenti nazionali. Successivamente ha scelto di giocare per Notre Dame University (con la quale ha raggiunto per tutti i 4 anni di militanza le Finali NCAA vincendone una) prima di entrare in NBA con la maglia rossonera di Chicago.

    Orlando Woolridge (Lakers) & Shawn Kemp (Sonics) | © Ken Levine/Getty Images

    Otre che per i Bulls, Woolridge ha giocato anche per i Los Angeles Lakers, per i New Jersey Nets, per i Philadelphia 76ers ed infine per i Detroit Pistons, ed ha anche allenato le Los Angeles Sparks nella WNBA, la lega di basket professionistica femminile.

    Wooldridge è stato uno degli schiacciatori più incredibili dei suoi tempi e nelle sue stagioni in NBA ha avuto una media di 16.0 punti, 4.3 rimbalzi, 1.9 assist e 28.3 minuti in 851 partite giocate. Dopo aver terminato la sua carriera NBA, Woolridge ha trascorso le sue ultime due stagioni da atleta in Italia con le maglie di Benetton Treviso e Virtus Bologna.

    Con le squadre del nostro campionato ha portato a casa 3 trofei: una Euro Cup e una Coppa Italia con la Benetton Treviso (anno 1995) di Mike D’Antoni e la Supercoppa Italiana 1996 nella Buckler Bologna.

    Un triste epilogo per un giocatore che nei suoi anni migliori ci ha fatto sognare con il suo gioco spettacolare ed a volte anche innovativo.

  • I Thunder travolgono gli Spurs e riaprono la serie

    I Thunder travolgono gli Spurs e riaprono la serie

    Partita al limite della perfezione per gli Oklahoma City Thunder che in gara 3 della Finale di Western Conference dei playoff NBA 2012 travolgono i San Antonio Spurs per 102-82 riaprendo la serie (che ora vede i neroargento condurre per 2-1) e stoppando la serie consecutiva di vittorie dei texani che si ferma a quota 20 (dopo 2 mesi di imbattibilità). Per gli Spurs tramonta la possibilità di pareggiare il record dei Lakers di 11 vittorie consecutive nella post season (San Antonio si è fermata a quopta 10), in casa Thunder invece l’ampio successo regala grande ottimismo per il prosieguo della serie visto che i ragazzi di coach Brooks sembrano aver trovato le contromisure giuste per limitare il team di Popovich.

    I padroni di casa partono meglio (8-0 in avvio) e costringono proprio Popovich a chiamare timeout dopo pochi minuti. Gli Spurs ribaltano la situazione nel prosieguo della frazione e chiudono avanti per 24-22 il primo quarto di gioco.

    Ginobili apre le ostilità del secondo periodo con una tripla che regala 5 punti di vantaggio agli ospiti (27-22) ma la reazione dei Thunder è tremenda e si concretizza in un super parziale di 24-5 in meno di 8 minuti che regala il provvisorio +14 (46-32) a Durant e compagni. Il primo tempo si chiude in totale controllo per Oklahoma City che al riposo lungo è sul 54-41 concedendo solo 17 punti in 12 minuti agli Spurs.

    Serge Ibaka, Oklahoma City Thunder | © Brett Deering/Getty Images

    Nel terzo quarto ci si aspetterebbe la risposta degli ospiti, magari spinti a dare di più dalle sfuriate di coach Popovich negli spogliatoi, ma non accade nulla di tutto ciò perchè i Thunder continuano a premere sull’acceleratore e volano in pochi istanti sul +22 (73-51), una prova che annichilisce letteralmente gli avversari che vanno completamente in bambola e sprofondano anche sul -27 (100-73) nell’ultima frazione di gioco per poi rendere meno amaro il passivo nel finale di partita.

    I Thunder trionfano grazie ai 22 punti di Durant, ai 14 di Ibaka, ai 15 di Harden ed alla tripla doppia sfiorata da Westbrook (10 punti, 9 assist e 7 rimbalzi) ma l’M.V.P. della partita è Sefolosha che piazza il suo massimo in carriera nei playoff con 19 punti (4 triple) e 6 recuperi annientando l’attacco avversario. E’ proprio il numero 2 dei padroni di casa a guidare la difesa (arma vincente di questa gara3) che riesce a concedere ad una squadra che di media ha oltre 106 punti segnati a partita solo 82, il risultato è che gli ospiti tirano più o meno con il 30% dal campo non riuscendo mai a trovare la via del canestro.

    Per i texani inutili i 16 punti a testa di Parker e Jackson (4/5 da 3 punti per lui), gli 11 di Duncan (che però mettendo a referto 5 stoppate diventa il migliore stoppatore di sempre nella storia dei playoff NBA) e gli 8 di Ginobili, assolutamente fuori fase.

    La vittoria di Oklahoma City fa crollare le certezze di San Antonio e per il margine nel risultato potrebbe provocare qualche scossone tra i ragazzi di coach Popovich. I Thunder dovevano vincere per non dire addio ad ogni speranza di arrivare in Finale e lo hanno fatto da grande squadra dando un bel segnale agli avversari. Per gara 4 si resta sul parquet di Durant e Westbrook che ora più che mai sono decisi a rimettere la serie in parità per prendersi l’inerzia della sfida.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 31 maggio:

    Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 102-82
    Okl: Durant 22, Sefolosha 19, Harden 15
    S.A.: Parker 16, Jackson 16, Duncan 11

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-1 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA, Draft Lottery premia New Orleans Hornets con la prima scelta

    NBA, Draft Lottery premia New Orleans Hornets con la prima scelta

    La NBA Draft Lottery 2012 premia i New Orleans Hornets. Il sorteggio effettuato nella notte, che assegna le posizioni di scelta per il Draft vero e proprio (in programa il prossimo 28 giugno), ha dato il suo esito. La squadra della Louisiana, dove gioca anche il nostro Marco Belinelli (che però è free agent e potrebbe anche firmare per un’altra squadra) è salita dal quarto posto al primo, beffando in primis i Charlotte Bobcats, team che aveva più possibilità di avere la prima scelta assoluta avendo avuto in regular season il peggior record della Lega (e per la precisione il peggiore di tutta la storia della NBA con 0,106%) e poi anche i Washington Wizards ed i Cleveland Cavaliers.

    Per gli Hornets si tratta della seconda prima scelta assoluta della loro storia, dopo quella del lontano 1991, anno in cui gli allora Charlotte Hornets (la franchigia si trasferì successivamente a New Orleans) scelsero l’ala Larry Johnson. Destino curioso ha voluto che la nuova città in cui giocano gli Hornets abbia beffato la città da cui i “Calabroni” ebbero vita, ovvero Charlotte.

    La Lottery ha riservato poche sorprese nel sorteggio dalla 14esima alla quinta posizione, poi il rimescolamento con i Cavs che sono scesi dal terzo al quarto posto, i Wizards dal secondo al terzo, i Bobcats dalla prima alla seconda posizione ed infine è saltata fuori la “cartella” degli Hornets del nuovo proprietario Benson (che possiede già i Saints a New Orleans) apparso raggiante per la fortuna ricevuta.

    Continua la maledizione per le squadre che si presentano al sorteggio con il peggior record ed in pole position per ricevere la prima scelta assoluta: è dal 2004, quando gli Orlando Magic poterono usufruire del primo pick per selezionare il centro Dwight Howard, che la franchigia più disastrata dopo la regular season non riceve come premio la prima scelta al Draft, 8 lunghi anni in cui la Lottery ha riservato sempre tantissime sorprese.

    Gli Hornets con ogni probabilità potranno chiamare Anthony Davis, un giocatore eccezionale destinato a diventare uno dei migliori nella NBA ed usufruiranno anche della scelta numero 10, arrivata dai Minnesota Timberwolves tramite i Los Angeles Clippers nell’affare Chris Paul. In un Draft che si presenta davvero ricco di talenti come questo del 2012, a New Orleans hanno davvero fatto centro, potendo abbinare al formidabile Davis anche un altro giocatore di pronto impatto e dal futuro luminoso, 2 scelte che daranno ai tifosi della Louisiana tanti motivi per dimenticare il già citato Paul, l’ex stella della squadra ormai volato a Los Angeles. Inoltre grazie a questi 2 pick, la dirigenza potrà costruire su solide basi la formazione del futuro che si spera possa poi arrivare a competere per il titolo.

    L’avventura in NBA di Anthony Davis partirà dalla stessa città dove ha avuto conclusione la sua stagione universitaria, ovvero proprio da New Orleans dove qualche settimana fa si era laureato campione NCAA con Kentucky University (battuta in finale Kansas) venendo eletto anche M.V.P. della Finale.

    Delusione nel clan Bobcats del proprietario Michael Jordan: prova a sdrammatizzare il General Manager Rich Cho che confida comunque nella buona sorte:

    Quando ero a Seattle (assistente del G.M. Sam Presti negli ex SuperSonics) con la seconda scelta al Draft del 2007 decidemmo di prendere Kevin Durant!

    Anche questo è vero, la seconda scelta non e da buttare, ma perdere un talento come Anthony Davis è una bella mazzata per le ambizioni della squadra che deve risollevarsi da una stagione disastrosa.

    Questo l’ordine di scelta definitivo per il Draft NBA 2012 (prime 14 posizioni):

    1)  NEW ORLEANS HORNETS
    2)  CHARLOTTE BOBCATS
    3)  WASHINGTON WIZARDS
    4) CLEVELAND CAVALIERS
    5) SACRAMENTO KINGS
    6) PORTLAND TRAIL BLAZERS
    7) GOLDEN STATE WARRIORS
    8) TORONTO RAPTORS
    9) DETROIT PISTONS
    10) NEW ORLEANS HORNETS
    11) PORTLAND TRAIL BLAZERS
    12) MILWAUKEE BUCKS
    13) PHOENIX SUNS
    14) HOUSTON ROCKETS

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  • Rondo show a Miami ma gli Heat battono Boston in overtime

    Rondo show a Miami ma gli Heat battono Boston in overtime

    Partita bellissima a Miami dove in gara 2 della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 gli Heat mandano ancora al tappeto i Boston Celtics in overtime (115-111 il risultato) nonostante la super prestazione per i Verdi di un Rajon Rondo da leggenda che ha chiuso la sua serata con 44 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi.

    Boston, ben orchestrata da Rondo, chiude in vantaggio il primo quarto per 24-18 e nel periodo successivo continua a spingere trascinata dalla verve realizzativa del suo playmaker che sembra inarrestabile arrivando a toccare il massimo vantaggio di 15 punti (36-21). I Celtics perdono la bussola nei minuti conclusivi del primo tempo e regalano ai padroni di casa la possibilità di rientrare nel match accorciando il pesante divario sul provvisorio -7 (53-46).

    Anche nel secondo tempo gli Heat continuano nel forcing per acciuffare gli avversari, un’operazione che diventa realtà a 3 minuti dalla fine del terzo periodo con il canestro del sorpasso Miami (autore Haslem) per il 72-71. Grazie alle giocate di Wade e James il team della Florida chiude la terza frazione in vantaggio per 81-75.

    Dwyane Wade & Rajon Rondo | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Quando tutto sembra mettersi in discesa per gli Heat ecco che riemerge Boston: a 7 minuti dalla sirena i Verdi tornano in testa (86-85), allungano sul 92-87 a 240 secondi dal termine ma si fanno riprendere da Miami che prima pareggia con Battier (94-94) e poi va sul +4 con Haslem (94-98). Il nuovo riaggancio degli ospiti arriva a 30 secondi dalla fine con la tripla di Ray Allen (99-99) poi James negli ultimi 2 possessi sbaglia i tiri del possibile successo di Miami e si va in overtime.

    Qui però non basta un Rondo incontenibile che porta i suoi compagni a guidare nuovamente nel punteggio. James e Wade infatti decidono di chiudere i conti: prima una magia del numero 3 Heat regala 5 lunghezze di vantaggio (110-105), poi è lui stesso a spegnere ogni speranza Celtics a 2 secondi dalla fine con il tiro libero della sicurezza.

    Per Dwyane Wade gara da 23 punti, LeBron James è il leader della sua squadra con 34 punti, 10 rimbalzi e 7 assist ma sono preziosi i contributi di Mario Chalmers (22 punti e 3 triple) e di Udonis Haslem che dalla panchina porta una doppia doppia da 13 punti ed 11 rimbalzi. Ai Celtics non bastano i 21 punti del capitano Paul Pierce, i 18 di Kevin Garnett, i 13 di Ray Allen ma soprattutto la prova monstre di Rajon Rondo che chiude a quota 44 punti (segnando tutti i punti di Boston in overtime) 10 assist ed 8 rimbalzi, sfiorando una tripla doppia da leggenda, giocando tutti i 53 minuti della partita (la prima volta per lui in carriera che disputa un match senza essere sostituito). Rondo è il primo giocatore che nella storia della NBA riesce a collezionare 44 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi in una gara dei playoff. Una prestazione inarrivabile che però “non è servita a niente” come lui stesso ha commentato a fine match uscendo dal parquet sconsolato.

    Per gara 3 si va a Boston ed i Celtics dovranno necessariamente vincere per tenere aperta la serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 30 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 115-111 (overtime)
    Mia: James 34, Wade 23, Chalmers 22
    Bos: Rondo 44, Pierce 21, Garnett 18

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA: Stanotte la Draft Lottery, è caccia alla prima scelta assoluta

    NBA: Stanotte la Draft Lottery, è caccia alla prima scelta assoluta

    Nella notte italiana (alle ore 2 precisamente), avrà luogo la NBA Draft Lottery 2012, il sorteggio che la Lega effettuta ogni anno per assegnare le posizioni di scelta alle franchigie NBA in vista del Draft vero e proprio (quello dove si scelgono i migliori giocatori provenienti dall’Università o dall’Europa). Coinvolte, come al solito, le 14 squadre rimaste escluse dai playoff che con l’innesto di potenziali campioni possono sperare di migliorare il record dell’anno precedente.

    Ad ogni squadra vengono assegnate delle combinazioni di numeri (dallo 0 fino a 1000), e tra queste serie di numeri vengono sorteggiate 3 combianzioni vincenti che decreteranno l’ordine delle prime 3 scelte. Ovviamente la squadra peggiore della regular seasson avrà più possibilità di portare a casa il diritto a scegliere per prima, visto che le vengono assegnate ben 250 combianzioni su 1000 (ovvero il 25% di vittoria della lotteria). A scalare di percentuale seguono le assegnazioni dalla seconda peggiore classificata, fino alla prima squadra esclusa dai playoff che ha poche combinazioni (solo 5 su 1000) per tentare la clamorosa scalata.

    Sperano tantissimo nella buona sorte i Charlotte Bobcats, che partono, per così dire, in “pole position”: team reduce da un’annata disastrosa che ha eletto la formazione del proprietraio Michael Jordan come la peggiore della storia NBA con una percentuale di vittoria dello 0,106% data dal record di 7 vittorie e 59 sconfitte.

    I Bobcats, nonostante il maggior numero di possibilità di strappare il primo posto assoluto, non sono per niente tranquilli: è dal lontano 2004 infatti che la squadra con il peggior record non riceve come premio la “first overall pick” (allora furono gli Orlando Magic che poi selezionarono un mese più tardi il centro Dwight Howard).

    Sperano di sovvertire il pronostico in primis i Washington Wizards (secondi in graduatoria), che già nel 201o balzarono davanti a tutti selezionando poi John Wall, ma anche i Cleveland Cavaliers ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (rispettivamente terzi e quarti). Via via tutte le altre squadre, che comunque vada potranno essere lo stesso molto soddisfatte dato che il Draft di questa stagione si prospetta ricchissimo di giovani talenti e potenziali campioni e rischia di passare davvero alla storia NBA come uno dei migliori di sempre.

    Nba | foto tratta dal web

    Il premio per la squadra che vincerà la Draft Lottery sarà Anthony Davis, il fenomeno di Kentucky University, che secondo molti addetti ai lavori verrà senza dubbio scelto come numero 1 assoluto e sposterà gli equilibri della Lega nei prossimi anni. Un centro con un potenziale fisico-atletico notevole e con un talento fuori dal noramle che potrebbe anche risollevare da subito le sorti dei disastrati Bobacts qualora avessero la fortuna di assicurarsi la prima posizione di scelta.

    Ma non vanno trascurati neanche gli altri giovani: a partire da Thomas Robinson, avversario di Davis nella Finale NCAA con Kansas University, per passare dai vari Michael Kidd-Gilchrist, Terrence Jones, Doron Lamb e Marquis Teague (tutti compagni di squadra di Davis a Kentucky) per finire con Andre Drummond, Harrison Barnes, Perry Jones III, Bradley Beal, Jared Sullinger ed Austin Rivers (figlio del coach dei Boston Celtics Doc Rivers). Sperando di non dimenticarne qualcun’altro!

    Insomma, ce n’è per tutti, basta saper scegliere, ricordando poi i vari atleti sottovalutati, che finiscono nelle posizioni più basse ma che poi esplodono puntualmente al loro ingresso in NBA.

    Sarà una Lottery tutta da vivere in attesa del 28 giugno 2012, il giorno in cui i giocatori saranno poi scelti dalle varie franchigie.

    Questo l’ordine di partenza della Draft Lottery NBA 2012 con le percentuali di arrivare alla prima scelta assoluta:

    1) CHARLOTTE BOBCATS 25%
    2) WASHINGTON WIZARDS 19,9%
    3) CLEVELAND CAVALIERS 13,8%
    4) NEW ORLEANS HORNETS 13,7%
    5) SACRAMENTO KINGS 7,6%
    6) PORTLAND TRAIL BLAZERS 7,5% (la scelta va ai Nets se arriva nelle prime 3)
    7) GOLDEN STATE WARRIORS 3,6% (la scelta va ai Jazz se scende sotto il 7)
    8) TORONTO RAPTORS 3,5%
    9) DETROIT PISTONS 1,7%
    10) NEW ORLEANS HORNETS 1,6% (scelta presa da Minnesota)
    11) PORTLAND TRAIL BLAZERS 0,8%%
    12) MILWAUKEE BUCKS 0,7%
    13) PHOENIX SUNS 0,6%
    14) HOUSTON ROCKETS 0,5%

  • San Antonio Spurs da record, Thunder al tappeto anche in gara 2

    San Antonio Spurs da record, Thunder al tappeto anche in gara 2

    Ancora una vittoria per i San Antonio Spurs che in gara 2 della Finale di Western Conference dei playoff NBA 2012 battono gli Oklahoma City Thunder con il punteggio di 120-111 e conquistano il punto del provvisorio 2-0 nella serie difendendo con successo il vantaggio del fattore campo, una priorità per il team neroargento alla vigilia della sfida.

    E’ la 20esima vittoria di fila per i texani tra regular season e playoff (equamente divise, 10 e 10), un nuovo record per la NBA dato che il primato precedente (considerando appunto gare vinte tra stagione regolare ed inizio dei playoff) apparteneva ai Los Angeles Lakers edizione 2000/2001 con 19 successi consecutivi (la prima sconfitta avvenne contro i Philadelphia 76ers in gara 1 della Finale NBA stravinta poi dai gialloviola per 4-1). L’affermazione sul parquet di casa (molto netta, dato che i neroargento hanno condotto il match nel punteggio fin dalla palla a 2 non concedendo mai neanche un vantaggio agli avversari) regala agli uomini di coach Popovich la possibilità di guardare con un pò più di ottimismo al futuro. Nonostante i 2 KO però i Thunder continuano a fare paura e per Duncan e compagni sarà importante non abbassare la guardia e non sottovalutare i giovani dell’Oklahoma che promettono di dare battaglia molto più di prima visto che ora potranno giocare nell’arena di casa le prossime 2 partite.

    Gli Spurs dominano per 3 quarti di partita e concedono ad Oklahoma City di diminuire l’ampio divario solo nell’ultima frazione di gioco dopo aver toccato il +22 e messo al sicuro il risultato. Inizio devastante dei padroni di casa che in 7 minuti circa sono già sul +10 (19-9). Il primo quarto termina sul 28-22 per San Antonio che concede qualche canestro troppo facile a Durant che accorcia le distanze, ma nel secondo quarto l’intensità di Parker e compagni cresce nuovamente con il francese che regala il vantaggio in doppia cifra con cui si chiude il primo tempo (55-44).

    Tony Parker, San Antonio Spurs | © Tom Pennington/Getty Images

    In apertura di terzo quarto il gioco di squadra dei neroargento è poesia pura e porta a 5 minuti dalla fine della frazione al provvisorio +20 con tanti canestri da 3 punti in assoluta libertà dei ragazzi di coach Popovich che puniscono puntualmente le disattenzioni dei Thunder e coach Brooks, sull’altra panchina non può far altro che chiamare timeout per ridare ordine ai suoi giocatori.

    Complice il rilassamento dei texani Oklahoma City si riporta sotto ed a 9 minuti dalla sirena il divario è solo di 10 punti, i Thunder provano così il tutto per tutto ma riescono ad arrivare solo al -7 (prima 103-96 e poi 112-105). Ormai è troppo tardi perchè Parker e Ginobili chiudono la pratica con i canestri della vittoria nell’ultimo minuto.

    I Big Three di Oklahoma City (Durant-Westbrook ed Harden) mettono a segno ben 88 dei 111 punti di squadra lasciando le briciole agli altri compagni: Durant arriva a quota 31 punti, Harden ne aggiunge 30 e Westbrook si issa fino a 27 ma anche loro si inchinano al grande gioco corale degli Spurs  che trovano 34 punti da uno scatenato Tony Parker e 20 dal solito Manu Ginobili. Grande supporto viene dal rookie Leonard e da Tim Duncan autori di 2 sostanziose doppie doppie (rispettivamente 18 punti e 10 rimbalzi e 11 punti e 12 rimbalzi).

    La serie, come già detto, si sposta ad Oklahoma City ed ora i Thunder non dovranno più sbagliare, dato che gli Spurs saranno pronti ad approfiattre di ogni minimo errore avversario per cercare di mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 29 maggio:

    San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 120-111
    S.A.: Parker 34, Ginobili 20, Leonard 18
    Okl: Durant 31, Westbrook 30, Harden 27

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 1-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Nella prima partita della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Miami Heat stendono i Boston Celtics con il punteggio di 93-79 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Successo meritato per i padroni di casa, forse più lucidi rispetto agli avversari in virtù di qualche giorno di riposo in più (Boston infatti ha impiegato 7 partite per avere la meglio dei Sixers nella Semifinali di Conference).

    Miami inizia alla grande e firma un parziale di 10-5, Garnett è l’unico che prova a creare qualcosa per i Celtics ma Battier con la sua prima tripla scava già un solco importante sul 17-9 e James chiude il primo quarto con il canestro del 21-11 che non fa presagire nulla di buono agli ospiti tenuti a meno di un punto a minuto dalla difesa degli Heat.

    La difesa di Miami cala incredibilmente nel secondo periodo ed i Celtics ne approfittano trovando molta continuità in attacco soprattutto con Paul Pierce (10 punti in questa frazione) puntualmente innescato da Rajon Rondo: a 2 minuti dal riposo lungo Boston acciuffa il pareggio a quota 43 ed il secondo quarto si chiude sul 46-46 con ben 35 punti segnati da Garnett e compagni.

    LeBron James, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    La sfida si decide però nel terzo quarto: Miami si prende la leadership, e gli ospiti non possono far altro che restare quantomeno a contatto (62-58), poi negli ultimi 2 minuti si accende la stella di Dwyane Wade che porta la sua squadra ad un comodo vantaggio di 12 punti (70-58) alla fine del terzo periodo. Dopo aver subito una valanga di punti nel quarto precedente la difesa del team della Florida torna smagliante e limita a soli 15 punti l’attacco dei Verdi.

    All’inizio dell’ultima frazione di gioco James si scatena e porta Miami sul provvisorio78-61, Doc Rivers per riparare chiama un timeout da cui Boston esce molto bene (forse complice il fatto che Miami pensa di avere già vinto la partita) rosicchiando qualche punto. Wade però torna a brillare e chiude i conti con canestri di pregevole fattura per il definitivo 93-79.

    Boston si inchina nonostante la doppia doppia di Garnett (23 punti e 10 rimbalzi) e la tripla doppia sfiorata dal solito Rajon Rondo (16 punti, 9 rimbalzi e 7 assist), Pierce non eccelle (12 punti e 5/18 al tiro), ancora peggio fa Ray Allen con soli 6 punti ed 1/7 dal campo (orribile anche nei tiri liberi con 3/7, lui chè è un tiratore da oltre il 90%). Gli Heat trionfano anche senza poter contare su Chris Bosh (che ieri ha svolto un leggero allenamento ma resta sempre in dubbio per il prosieguo dei playoff), ci pensa James a mandare KO gli avversari con una prova da 32 punti e 13 rimbalzi, mentre Wade aggiunge 22 punti e 7 assist. Preziosi i contributi di Battier (10 punti, 1o rimbalzi e tanta difesa su Paul Pierce) e di Mike Miller (8 punti e 2/2 da 3 punti).

    Per gara 2 si resta a Miami dovegli Heat cercheranno di proteggere ancora il vantaggio del fattore campo mentre i Celtics dovranno ovviamente reagire e cercare di strappare una vittoria che potebbe capovolgere l’esito della serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 28 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 93-79
    Mia: James 32, Wade 22, Battier 10
    Bos: Garnett 23, Rondo 16, Pierce 12

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 1-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Cuore Spurs e tanto Ginobili, Thunder KO in gara 1

    Cuore Spurs e tanto Ginobili, Thunder KO in gara 1

    In gara 1 della Finale di Western Conference i San Antonio Spurs battono gli Oklahoma City Thunder per 101-98 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Una gara che sembrava andare dritta nelle braccia dei Thunder alla fine del terzo quarto ma che è stata ribaltata dai neroargento nell’ultimo periodo, grazie a tanta difesa, un cuore immenso ed un attacco tornato scintillante che ha piazzato nei 12 minuti finali ben 39 punti. Un successo meritato per gli uomini di coach Popovich ma la sfida promette scintille e sarà molto lunga e dura per entrambe le formazioni.

    In avvio di match Oklahoma City parte meglio e piazza un parziale di 5-0 subito ribattuto dai padroni di casa con un 8-0 che porta il risultato di 8-5 a circa metà quarto. Il punteggio resta basso e gli attacchi stentano a trovare ritmo e canestri con continuità, tuttavia l’energia di Ginobili (che si rivelerà l’arma vincente dei neroargento) regala un piccolo margine di vantaggio a fine primo quarto con la tripla che brucia il cronomentro e la retìna del canestro per il provvisorio 24-18.

    I Thunder limano il divario nella seconda frazione e tornano subito in parità. Il match si gioca punto a punto ed alla fine del primo tempo il punteggio è in favore di Oklahoma City che grazie ad un precisissimo Fisher ed ad un sensazionale Durant chiude sul 47-46.

    San Antonio Spurs | © Tom Pennington/Getty Images

    Nel terzo periodo arriva la valanga arancioblu che con un attacco molto prolifico capovolge l’inerzia del match: il parziale potrebbe essere devastante (24-16) per qualsiasi squadra e regala il provvisorio +9 sul 71-62.

    Ma come già successo nelle partite precedenti di questa post season, le idee di coach Popovich riusltano vincenti: l’allenatore degli “Speroni” risolleva la sua squadra dalle ceneri e nei primi 4 minuti i padroni di casa chiudono il proprio canestro con il lucchetto andando addirittura in vantaggio coronando il momento positivo con un mega parziale di 16-2 che regala il provvisorio 78-73. E’ la fase chiave della gara, ripreso il pallino del match gli Spurs non si guardano più indietro: Stephen Jackson, fino a quel punto perfetto in marcatura su Durant dopo aver preso il posto di Leonard che stava soffrendo il numero 35 dei Thunder, piazza la tripla (per i primi suoi punti della partita) che spezza le gambe agli ospiti, Ginobili si carica la squadra sulle spalle e porta il divario sul +10 a 2 minuti dalla fine. I giocatori di Okalhoma City, increduli e quasi spaesati, limano il distacco con 4 bombe consecutive firmate da Westbrook (una) ed Harden (3) ma oramai è troppo tardi. Vince San Antonio che dovrà capitalizzare questo incontro e questa bella rimonta in gara 2 (da giocare sempre in casa) per non vedersi comunque sfilare via il vantaggio del fattore campo. I Thunder avranno invece tanta rabbia addosso che riverseranno sul parquet e non è escluso il colpo a sorpresa viste le capacità e le potenzialità del team di coach Brooks.

    Per Oklahoma City ci sono 27 punti di Durant che aggiunge anche 10 rimbalzi, su di lui pesa però il brutto quarto periodo quando è mancato totalmente nel momento del bisogno (a segno solo con 6 punti dalla linea del tiro libero) soffrendo la marcatura di un ottimo Jackson piazzato saggiamente da coach Popovich sulle sue tracce. Deludente Westbrook, che ottiene17 punti ma con 7/21 al tiro, meglio Harden con 19 punti, buona la gara di Fisher autore di 13 punti ma che ha sbagliato i 2 tiri più importanti della sua squadra nonostante la perfezione dal campo (6/6) fino a quel momento (chiude quindi con 6/8). Per i padroni di casa gara stratosferica di Manu Ginobili (26 punti), vero M.V.P. dell’incontro, Duncan porta alla causa una doppia doppia da 16 pnti e 11 rimbalzi mentre Parker gioca una gara solidissima (dopo una partenza con troppe palle perse) infilando 18 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Nota di merito al già citato Stephen Jackson, che almeno per questa partita è stato perfetto in marcatura su Durant (nel secondo tempo) sacrificando la fase offensiva, la sua preferita (5 punti).

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 27 maggio:

    San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 101-98
    S.A.: Ginobili 26, Parker 18, Duncan 16
    Okl: Durant 27, Harden 19, Westbrook 17

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 0-0

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    NBA playoff, programma e analisi Finale Eastern Conference Heat-Celtics

    Nella Finale della Eastern Conference si affronteranno Miami Heat (testa di serie numero 2) e Boston Celtics (che hanno chiuso la stagione regolare al quarto posto ad Est). La sfida tra le 2 squadre sarà una rivincita dello scorso campionato quando nella Semifinale di Conference il team della Florida ebbe facilmente la meglio sugli avversari.

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics:

    Per i Verdi del Massachusetts sarà quindi occasione di rivincita, nonchè probabilmente ultima possibilità per la corsa al titolo, vista l’età media della squadra (tra le più alte in NBA) e considerato che a fine stagione molti dei protagonisti dei successi degli ultimi anni (in primis Ray Allen e Kevin Garnett, tasselli fondamentali nel gioco di coach Doc Rivers) saranno free agent.

    Dall’altra parte troviamo invece una squadra che nel momento più difficile della stagione (infortunio di Bosh che ha avuto come conseguenza una mini crisi nella Semifinale di Conference con gli Indiana Pacers che avevano l’opportunità di estromettere dalla post season Miami) si è ritrovata e si è stretta attorno alle 2 stelle rimanenti (per così dire integre), ovvero Dwyane Wade ma soprattutto Lebron James che con partite eccezionali hanno ribaltato la delicata situazione contro la franchigia di Indianapolis regalando il passaggio del turno.

    Il forfait di Chris Bosh proseguirà, a meno di colpi di scena, anche in questa Finale di Conference. Sarà un’assenza pesante in quanto la coppia di lunghi dei Celtics, GarnettBass, difficilmente potrà essere contrastata dal solo Udonis Haslem, rimasto l’unico lungo degli Heat in gradi di dare qualità e sostanza. Probabile che James debba dargli una grossa mano, triplicandosi in 3 ruoli diversi visto che a seconda delle situazioni dovrà portare palla, fare l’ala piccola e riciclarsi nel ruolo di ala grande. Un compito molto difficile ma non impossibile per il migliore giocatore al Mondo, chiamato per l’ennesima volta ad una vera e propria dimostrazione di forza.

    Nba | foto tratta dal web

    Wade dovrà dargli sostengno nei momenti cruciali ed il numero 3 di Miami in queste situazioni non si tira di certo indietro. Ma il ruolo più decisivo lo avrà il “supporting cast” con Chalmers, Battier e Miller che dovranno essere pronti in ogni frangente e non sbagliare nulla.

    Boston invece dovrà sfruttare il suo gioco collaudato, ed i suoi schemi quasi perfetti, facendo perno attorno al proprio giocatore migliore ovvero Rajon Rondo, che in cabina di regia dovrà orchestrare al meglio i suoi compagni. Pierce avrà il compito più difficile, quello di dover marcare James ma il capitano dei Celtics non è certo l’ultimo arrivato e darà filo da torcere al suo avversario.

    Ray Allen invece dovrà svegliarsi dal torpore (dovuto anche ad acciacchi fisici) dell’ultimo periodo. Se dal perimetro riuscirà a fare male con le sue triple allora per Miami saranno dolori.

    Gli Heat partono con 2 vantaggi: innanzitutto quello del fattore campo, e poi quello della forza atletica e fisica visto il roster più giovane rispetto a quello dei Celtics. Ma Boston ha un’arma importante da far valere, quella dell’esperienza accumulata nel corso delle ultime 5 stagioni.

    Miami favorita ma occhio ed attenzione a questi Celtics che ogni anno sembrano abdicare ma poi sono sempre lì pronti a giocare le partite più importanti e sempre in corsa per il massimo traguardo.

    PROGRAMMA DELLA SERIE:

    gara 1: Miami Heat-Boston Celtics lunedì 28 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 2: Miami Heat-Boston Celtics mercoledì 30 maggio a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 3: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 1 giugno a Boston, ore ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    gara 4: Boston Celtics-Miami Heat domenica 3 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 5: Miami Heat-Boston Celtics martedì 5 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 6: Boston Celtics-Miami Heat venerdì 7 giugno a Boston, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
    *gara 7: Miami Heat-Boston Celtics sabato 9 giugno a Miami, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)

    *se necessaria

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