Tag: NBA

  • Howard ai Lakers. Iguodala va da Gallinari e Bynum ai Sixers

    Howard ai Lakers. Iguodala va da Gallinari e Bynum ai Sixers

    Gran colpo di mercato dei Los Angeles Lakers che quasi a sorpresa (quando nessuno se lo aspettava più) acquisiscono il fortissimo centro degli Orlando Magic Dwight Howard. Dopo alcuni giorni di immobilismo totale torna dunque a movimentarsi il mercato NBA. Per poter portare il miglior centro della Lega in California i gialloviola hanno dovuto cercare dei “partner” (visto che da soli i Lakers non avevano le contropartite adatte per chiudere il cerchio ed accontentare gli Orlando Magic) e nell’affare si sono inseriti dunque i Philadelphia 76ers ed i Denver Nuggets facendo diventare dunque la trade a 4 team.

    Il dettaglio della trade è questo: Dwight Howard passa dagli Orlando Magic ai Los Angeles Lakers, Andre Iguodala va dai Philadelphia 76ers ai Denver Nuggets del nostro Danilo Gallinari (con il quale formerà un duo davvero pericolosissimo sia in difesa che in attacco), Andrew Bynum viene ceduto dai Lakers ai Sixers (che si devono accollare il contratto anche di Jason Richardson dei Magic) mentre la formazione della Florida riceve Arron Afflalo, Al Harrington (dai Nuggets), Nikola Vucevic e Moe Harkless (dai Sixers) più 3 prime scelte future al Draft, una da ogni squadra coinvolta nell’operazione (più un’ulteriore seconda scelta da Denver).

    Sicuramente chi esce meglio da questa trade sono i Lakers che devono ringraziare la bravura del general manager Mitch Kupchak che senza sacrificare anche Pau Gasol è riuscito a prendersi il centrone di Orlando. Grazie a quest’operazione i gialloviola diventano la prima contendente per la vittoria del prossimo campionato NBA dato che un quintetto con Steve Nash in cabina di regia, Kobe Bryant guardia, Metta World Peace ala piccola, Pau Gasol ala grande e Dwight Howard centro sarà difficilissimo da battere (per non parlare di Antawn Jamison in uscita dalla panchina a fare il sesto uomo di lusso!).

    Dwight Howard | &© Chris Trotman/Getty Images

    Dall’affare escono bene anche Denver e Philadelphia: Iguodala completa un quintetto, quello dei Nuggets, che sarà insidioso per tutti e che potrà ulteriormente crescere vista la giovane età media. Bynum va invece a coprire un grosso buco a centro area nel roster dei Sixers e il team di Philadelphia andrà tenuto d’occhio dalle altre rivali della Eastern Conference.

    Chi invece esce con le ossa rotte da questo scambio sono gli Orlando Magic che perdono il loro giocatore migliore (e questo era assodato visto che il centro aveva fatto presente di voler essere ceduto) il loro leader, ma per un atleta come Howard avrebbero dovuto ottenere molto di più. Ora i Magic avranno parecchi anni bui davanti a loro dove dovranno cercare di ricostruire il team al meglio per riportarlo in alto, non proprio una cosa semplice per il neo G.M. Rob Hennigan.

    Superman ha trovato una casa. Siamo carichi, vogliamo riportare il titolo a Los Angeles”.

    Così Kobe Bryant, impegnato con team U.S.A. alle Olimpiadi di Londra 2012, dalla sua pagina Facebook accoglie Dwight Howard ai Los Angeles Lakers.

    Los Angeles e’ in fermento per l’affare ed e’ giusto che sia così. I Lakers si sono assicurati un giocatore che, speriamo, possa trascinare la franchigia anche quando io non ci sarò più. Ho gia’ parlato con Dwight Howard, siamo carichi per riportare il titolo a Los Angeles”.

    Nel messaggio, ci sono anche parole per Andrew Bynum, il centro che i Lakers hanno sacrificato nella trattativa:

    Gli auguro solo il meglio, spero che il prossimo anno disputi un campionato migliore dell’ottima stagione passata“.

  • Il ritorno di Brandon Roy, doppio colpo dei Warriors

    Il ritorno di Brandon Roy, doppio colpo dei Warriors

    Brandon Roy è ritornato nella NBA: ad un solo anno di distanza dal suo ritiro per i cronici problemi alle cartilagini di entrambe le ginocchia, l’ex guardia dei Portland Trail Blazers è stato presentato dai Minnesota Timberwolves, sua nuova squadra che però crede fermamente nelle sue capacità dato che lo scelse con il pick numero 6 al Draft del 2006 prima di girarlo proprio a Portland dove divenne in pochi anni uno dei cestisti più forti e completi della Lega.

    Reduce da 15 mesi di stop e 6 operazioni di fila, Roy è potuto ritornare a giocare grazie al cosiddetto intervento-Bryant (che inietta nel ginocchio plasma ricco di piastrine favorendo la guarigione di problemi degenerativi), e l’operazione ha avuto successo.

    Il contratto di Roy con Minnesota è di 2 anni a 10 milioni di dollari complessivi, in conferenza stampa ha espressamente dichiarato di aver scelto i Timberwolves per poter essere allenato da un coach come Rick Adelman. Roy ha precisato ieri di non aver mai considerato la sua assenza come un ritiro, ma solo come una pausa dal gioco che ha sempre amato, necessaria per capire se era ancora in grado di essere competitivo ai massimi livelli. Dopo uno stop di un paio di mesi per recuperare in modo naturale prima di sottoporsi al trattamento con il Regenokine, Roy ha iniziato a verificare se le sue capacità erano ancora intatte. Si è allenato a Los Angeles con Bill Bayno, assistente dei Wolves con il quale aveva lavorato anche ai tempi di Portland, che ha ammesso di essere rimasto assolutamente impressionato dalla qualità del gioco di Roy e di aver rivisto il “Brandon Roy di un tempo“. Del resto il cestista dei Wolves ha spiegato che è proprio questo l’obiettivo: Roy non sta cercando di tornare per essere solo il decimo giocatore in panchina, ma ha comunicato ufficialmente il suo rientro nella lega solo quando ha capito di essere ancora in grado di giocare agli stessi livelli del passato.

    Brandon Roy | © Ronald Martinez/Getty Images

    Minnesota diventa così una delle squadre più difficili da affrontare dato che il roster è stato notevolmente migliorato. Per competere per il titolo la strada è ancora lunga ma almeno si è presa la direzione giusta rispetto al recente passato che è stato pieno di errori.

    Per quanto riguarda gli altri movimenti: doppio colpo dei Golden State Warriors che rifirmano la guardia Brandon Rush (contratto biennale da 8 milioni di dollari) e prendono il lungo Carl Landry (anche per lui biennale da 8 milioni). I californiani rinforzano notevolmente la squadra con queste 2 aggiunte.

    Nate Robinson ha trovato un accordo con i Chicago Bulls del nostro Marco Belinelli: per la guardia, alta solo 175 centimetri ma vincitrice della gara delle schiacciate all’All Star Game quando militava nei Knicks, ancora non sono stati resi noti i termini dell’accordo. Chicago segue con attenzione anche Tracy McGrady, ex superstar della Lega ma tormentato da problemi fisici (alle ginocchia in particolare).

    Chiudiamo con Matt Barnes: l’ex giocatore dei Los Angeles Lakers (free agent al momento dopo che i gialloviola non gli hanno rinnovato il contratto) è stato arrestato e poi rilasciato (su pagamento di cauzione) per minacce ad un poliziotto.

  • Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna a giocare nella NBA: la stella russa, dopo un anno al CSKA Mosca, ha trovato un accordo con i Minnesota Timberwolves. L’operazione è stata resa possibile dalla trade che il team di Minneapolis ha portato a termine qualche giorno fa con i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets, scambio che ha liberato parecchio spazio salariale nel cap di Minnesota e di cui parleremo tra un attimo. Kirilenko, 31 anni, ha firmato un contratto per 2 stagioni a 20 milioni di dollari complessivi. Il russo sta disputando le Olimpiadi con la sua Nazionale ed ha giocato in NBA per 10 stagioni con gli Utah Jazz, con una media di 12.4 punti e 5.6 rimbalzi a partita, ma nella stagione 2011-12 ha indossato la maglia del CSKA Mosca (complice il lockout NBA che ha tenuto ferma la Lega fino a Natale), vincendo il premio di M.V.P. e di miglior difensore dell’Eurolega. Kirilenko ha dichiarato che è impaziente di giocare per il coach Rick Adelman e che crede che il suo stile di gioco si adatti alla perfezione a quello dell’allenatore dei Timberwolves.

    Torniamo alla trade a 3 squadre di cui parlavamo poco fa: il centro Robin Lopez e l’ala Hakim Warrick si trasferiscono da Phoenix a New Orleans, mentre la guardia-ala Wesley Johnson passa da Minnesota a Phoenix insieme a una scelta al primo giro del Draft, i Timberwolves invece liberano spazio nel cap per poter firmare il free agent Kirilenko. La franchigia di Minneapolis riceve inoltre dagli Hornets 2 scelte da secondo giro al prossimo Draft.

    Andrei Kirilenko | © Christian Petersen/Getty Images

    Situazione Orlando Magic: il general manager Hennigan ha scelto come nuovo head coach Jacque Vaughn, 37 anni ed alla prima esperienza su una panchina NBA (ora l’unica squadra senza allenatore sono i Portland Trail Blazers che comunque dovranno comunicare la oro scelta a breve). Negli ultimi 2 anni Vaughn è stato assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs e l’esperienza maturata con un genio del basket come è notoriamente conosciuto l’allenatore degli Spurs non potrà fare altro che avvantaggiarlo nella sua carriera. Il nuovo coach dovrà gestire una squadra che probabilmente perderà la stella Dwight Howard e dovrà essere abile ad avviare il processo di ricostruzione e a favorire la crescita dei giovani.

    Dwight Howard infatti è sempre intenzionato a lasciare Orlando, il centro dopo l’incontro avvenuto a Los Angeles con lo staff dirigenziale dei Magic (che voleva convincerlo a tornare sui suoi passi) ha confermato la sua volontà: la superstar chiede o la cessione immediata ai Los Angeles Lakers (che però hanno parecchie difficoltà ad imbastire uno scambio con i Magic visto il rifiuto di Bynum di giocare ad Orlando e l’assenza di prime scelte al Draft da offire alla squadra della Florida dato che sono state cedute quasi tutte interamente a Phoenix nell’affare Nash), o la cessione a gennaio ai Brooklyn Nets (che solo nel nuovo anno potranno inserire Brook Lopez nella trattativa visto che il giocatore è stato rinnovato da qualche settimana ed occorrono circa 6 mesi per poterlo scambiare) oppure in casi estremi andrà via a giugno 2013 gratis (via free agency) a Dallas, dato che i Mavericks possono offrire un super contratto al centro. La palla ora passa di nuovo ad Hennigan che dovrà sbrogliare la difficile situazione.

  • Marco Belinelli ai Chicago Bulls. Dwight Howard resta ai Magic?

    Marco Belinelli ai Chicago Bulls. Dwight Howard resta ai Magic?

    Marco Belinelli è ufficialmente un nuovo giocatore dei Chicago Bulls: l’annuncio è stato dato dal diretto interessato sul suo profilo Twitter (“E’ ufficiale… Bulls! Sono entusiasta“) ed è apparsa poi la conferma sul sito ufficiale della franchigia dell’Illinois. La 26enne guardia della Nazionale Italiana ha firmato un contratto di un anno con opzione per la stagione successiva (lo stipendio si aggirerà sui 2 milioni di dollari circa a stagione). Addirittura inferiore il compenso rispetto a quanto percepito con gli Hornets, sua ultima squadra (3,4 milioni per anno).

    Ma a far sbocciare l’amore tra Belinelli e i Bulls non sono stati i soldi:

    Sono molto felice e stimolato da questa scelta. Sono state settimane difficili, ci sono state delusioni ma alla fine la mia perseveranza ha portato il risultato che ho sempre desiderato: una squadra dalle grandi ambizioni e che ha scritto la storia della NBA. Ho fatto una scelta guidato dalla passione e dal mio unico desiderio: vincere. Avrei potuto scegliere realtà che mi avrebbero portato maggiori guadagni, ma è per me giunto il momento di mettermi alla prova in un team di questo valore. In 5 anni di NBA ho sempre dovuto lottare e guadagnare ogni minuto giocato. Le sfide non mi spaventano“.

    Queste le prime parole di Belinelli da rossonero durante la conferenza stampa già organizzata da Chicago per dare il bentornato anche a Kirk Hinrich. Jeans strappati e t-shirt, è stato stuzzicato ancora una volta per la sua somiglianza a Sylvester Stallone ed incalzato sul suo presunto ruolo di nuovo Kyle Korver, lo specialista da 3 punti che i Bulls hanno spedito ad Atlanta:

    Penso che lui sia solo un tiratore. Io invece posso fare molto di più

    Una chance importante, che l’ex Fortitudo Bologna si è guadagnato con 2 grandi stagioni a New Orleans. L’ultima annata con gli Hornets è stata la sua migliore in NBA11.8 punti (41% dal campo, oltre il 37% da 3), 2.6 rimbalzi e 1.5 assist di media, con ben 55 partite in quintetto. Erano interessate a lui anche Dallas Lakers, ma non hanno mai affondato il colpo, così, appena è arrivata l’offerta dei Bulls, il”Beli”ne ha subito approfittato. Chicago è la sua quarta squadra NBA dopo i Golden State Warriors (team che lo scese al Draft del 2007), i Toronto Raptors (2009/2010), ed i New Orleans Hornets (2010/2012).

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    Belinelli si metterà subito al lavoro in vista del training camp, sa che coach Thibodeau esige il massimo soprattutto in difesa e su questo dovrà ancora migliorare tanto. Ma i Chicago Bulls gli permetteranno di competere per il titolo, soprattutto dopo il recupero della stella Derrick Rose (infortunato ai legamenti del ginocchio) il cui ritorno in campo è previsto per gennaio o al massimo febbraio.

    Omer Asik invece non giocherà più nei Bulls che non hanno pareggiato l’offerta dei Rockets di 25 milioni di dollari in 3 anni.

    Telenovela Dwight Howard: è in corso un faccia a faccia a Los Angeles tra la stella di Orlando e la dirigenza dei Magic che è convinta di farlo tornae sui suoi passi per farlo restare in Florida. A breve aggiornamenti sull’evolversi della vicenda.

    I New York Knicks mettono sotto contratto Ronnie Brewer, guardia che nelle ultime stagioni ha giocato a Chicago.

    Notizia di contorno ma non meno importante: si fa strada l’ipotesi e la voce di un ritorno dei Seattle SuperSonics in NBA: la squadra era stata spostata nel 2008 ad Oklahoma City e rinominata Thunder ma ora la città costruirà (molto probabilmente) una nuova Arena per sostituire la precedente (il motivo per cui la franchigia fu spostata 4 anni fa). Da decidere però le modalità del possibile rientro: difficile l’espansione (ovvero una Lega a 31 squadre con i rinati SuperSonics), forse per far tornare in gioco Seattle ci dovrà essere un nuovo spostamento di franchigia con i Sacramento Kings fortemente indiziati al trasferimento di città e successivamente rinominati SuperSonics.

  • Marco Belinelli vicinissimo ai Chicago Bulls, Lee va a Boston

    Marco Belinelli vicinissimo ai Chicago Bulls, Lee va a Boston

    Marco Belinelli, guardia italiana che nelle ultime 2 stagioni ha militato nei New Orleans Hornets, è vicinissimo a vestire la maglia dei Chicago Bulls nella prossima stagione. Ad ore potrebbe esserci l’incontro per chiudere la trattativa, la squadra dell’Illinois così potrebbe sostituire il fortissimo tiratore da 3 punti Kyle Korver ceduto agli Atlanta Hawks. Sempre Chicago molto attiva sul mercato con la firma di Nazr Mohammed, centro veterano che andrà a sostituire (per 2 anni) il lungo turco Omer Asik, partito per Houston (triennale da 25 milioni di dollari che non sarà pareggiato).

    Minnesota rinforza il reparto lunghi con l’acquisizione di Greg Stiemsma dai Boston Celtics: il giocatore è restricted free agent ma la difficile situazione del salary cap dei Celtics non permetterà di pareggiare l’offerta dei Timberwolves per cui il giocatore può già considerarsi a Minnesota. Un arrivo importante per la squadra di Minneapolis che nei giorni scorsi ha dovuto rinunciare al francese Nicolas Batum, dato che Portland ha pareggiato l’offerta di quasi 50 milioni in 4 anni che i Timberwolves avevano proposto all’ala.

    Boston comunque si rafforza prendendo dai Rockets Courtney Lee (che voleva fortemente i Celtics per il rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers) in uno scambio a 3 dove a Houston finiscono JaJuan Johnson, E’Twaun Moore, Sean Williams, una seconda scelta al prossimo Draft (da Boston), e Jon Diebler (da Portland). Ai Blazers invece come controparte dell’affare va Sasha Pavlovic ormai ex Celtics mentre Lee ha potuto firmare con i biancoverdi.

    I Denver Nuggets hanno ufficializzato la firma di Anthony Randolph. Il giocatore arriva dai Minnesota Timberwolves.

    Accordo tra Lakers e Jordan Hill con il lungo che guadagnerà 8 milioni di dollari in 2 stagioni.

    Shannon Brown resta ai Phoenix Suns con un biennale da 7 milioni complessivi. Kwame Brown, ex prima scelta assoluta dei Washington Wizards (una delle peggiori della storia tra l’altro) ha firmato con i Sixers.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    I Golden State Warriors sono alla ricerca di un lungo sul mercato ed hanno mostrato interesse per Carl Landry e Kenyon Martin, ma stando alle ultime indiscrezioni provenienti dalla Baia di Oakland anche il russo Andrei Kirilenko è finito nel mirino dei Warriors. Il russo, attualmente sotto contratto con il CSKA Mosca, rappresenterebbe un’ottima alternativa a David Lee, ala grande titolare dei Warriors. Per la difesa di Golden State sarebbe inoltre un’aggiunta preziosa e la dirigenza ci sta pensando seriamente. Kirilenko ha ricevuto anche un’offerta dai Brooklyn Nets del magnate russo Prokhorov.

    L’ultima notizia riguarda un giocatore del campionato italiano: i San Antonio Spurs infatti sono molto ad interessati a Bo McCalebb. Il folletto della Montepaschi Siena, fortemente inseguito da Fenerbahce e Unics Kazan, potrebbe finire alla corte di Gregg Popovich. L’ostacolo per i neroargento potrebbe essere il sontuoso buyout richesto da Siena, ben 550 mila dollari per lasciarlo partire, ma non è escluso che si riesca a limare la cifra con un incontro tra le parti. Quello di McCalebb sarebbe un gran colpo per i texani dato che in Europa il playmaker naturalizzato macedone ha dimostrato di essere di gran lunga il  migliore ed il più forte giocatore di basket del Vecchio Continente.

  • McGee resta con Gallinari a Denver, ufficiale Mayo a Dallas

    McGee resta con Gallinari a Denver, ufficiale Mayo a Dallas

    Continuano i movimenti nel mercato NBA, la notizia del giorno è il nuovo accordo che il centro JaVale McGee ed i Denver Nuggets hanno siglato da poche ore: il general manager del team del Colorado Masai Ujiri ha annunciato ai media l’intesa che prevede un compenso di 44 milioni di dollari in 4 anni.

    Dopo la conferma di Andre Miller, playmaker veterano di mille battaglie, arriva un’altra ottima notizia per la squadra in cui milita il nostro Danilo Gallinari. Il 24enne McGee infatti con i Nuggets ha disputato una splendida seconda parte di stagione, dopo essere arrivato in chiusura della sessione invernale di mercato dai Washinton Wizards in cambio del pari ruolo brasiliano Nenè. Per lui complessivamente l’annata si è chiusa con le medie di 11.3 punti, 7.8 rimbalzi e 2.16  stoppate in 61 partite giocate appunto tra Denver e Washington.

    JaVale McGee e Danilo Gallinari | © Harry How/Getty Images

    Notizie importanti anche dal Texas, dove i Dallas Mavericks hanno annunciato la firma della guardia O.J. Mayo che già nei giorni scorsi aveva detto sul suo profilo twitter di aver raggiunto un’intesa con i Mavs. I Memphis Grizzlies, squadra in cui il giocatore ha militato finora nella sua carriera NBA, non hanno pareggiato l’offerta lasciando scadere i termini a disposizione per trattenere Mayo. I Mavericks comunque ancora non hanno reso noti i termini dell’accordo con la terza scelta assoluta del Draft 2008 (scelto da Minnesota fu subito scambiato con Memphis ed i Timberwolves ricevettero in cambio Kevin Love).

    Firma al minimo salariale Antawn Jamison con i Los Angeles Lakers. La squadra californiana si sta facendo in 4 per poter arrivare al centro Dwight Howard degli Orlando Magic, il pezzo pregiato di questo mercato. Per arrivare ad Howard possibile l’inserimento nella trade dei Cleveland Cavaliers, per far quadrare i conti. I Cavs erano stati già coinvolti dai Brooklyn Nets qualche giorno fa sempre in merito all’affare Howard ma poi si tirarono indietro al momento di concludere il tutto. La situazione dei gialloviola resta però sempre difficile, perchè i Magic vogliono parecchie scelte future al Draft per lasciar partire il proprio gioeiello ma i Lakers hanno già ceduto ben 4 scelte ai Phoenix Suns in merito all’acquisto di Steve Nash. Ed ora in mano hanno poco o niente, tranne Bynum che però ad Orlando non vuole proprio saperne di andare.

  • NBA 3X in tour a Napoli, la conferenza stampa

    NBA 3X in tour a Napoli, la conferenza stampa

    Appuntamento alle ore 11 e 30 di Mercoledì 18 Luglio nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo. Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’Assessore allo Sport Pina Tommasielli e il General Manager di NBA Italia Katia Bassi presenziano la conferenza stampa tra giornalisti e photoreporter. Una mezz’ora di chiacchierata per esporre i punti cardine che hanno permesso la realizzazione dell’evento, i motivi che hanno spinto l’NBA a scegliere la città di Napoli come panorama per la competizione, e qualche anticipazione anche sui prossimi eventi previsti in giro per il mondo.

    Il torneo che festeggia la prima edizione è un triangolare 3 contro 3, ed avrà come scenario la Zona Pedonale di Via Caracciolo e Rotonda Diaz sul lungomare di Napoli, già sede dell’America’s Cup. 6 mezzi campi ed un campo centrale saranno allestiti per poter permettere lo svolgersi dell’evento, postazioni adibite agli spettatori che vorranno prenderne parte e altre attività di intrattenimento per questo caldo weekend estivo di fine luglio. In particolare grazie al supporto di Radio Deejay con ospiti VIC e Fabio Russo, ci sarà un dj-set serale per i ragazzi e non, ma anche un corpo di ballo “Brooklynettes Dance Team” per la prima volta dal vivo in ambito internazionale che dalle 17 alle 20 sia di Sabato 21 Luglio p.v. che Domenica 22 Luglio porterà in scena coreografie e divertissement.

    NBA 3X TOUR – Conferenza Stampa – Ph. A. Moraca

    L’evento ha avuto luogo con la data zero di Lignano Sabbiadoro lo scorso 7 e 8 Luglio 2012 cui era presente Danilo Gallinari, Nazionale Italiana di Basket ala piccola e grande dei Denver Nuggets (NBA). La parola all’Assessore allo Sport del Comune di Napoli Pina Tommasielli che introduce la struttura dell’evento: l’NBA 3X TOUR mira a portare l’esperienza NBAin Italia. Radunare il popolo italiano ed appassionati ad assistere alle sfide che vedranno affrontarsi squadre di 4 giocatori divise in gironi per età (11&12, 13&14, 15&16, 17+ Open Division [squadre miste]): ogni squadra avrà diritto a giocare un minimo di due gare, i vincenti poi passeranno alla fase finale.

    NBA 3X Tour – Conferenza Stampa – Ph. A. Moraca

    Prosegue il General Manager di NBA Italia – Katia Bassi che ringrazia gli sponsor che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento e spiega le ragioni che hanno portato alla scelta della città di Napoli. L’area messa a disposizione dal Comune di Napoli offre lo spazio giusto per lo svolgersi dell’evento, dove si allestiranno 6 mezzi campi ed un campo intero posto al centro come sorta di calamita. Inoltre, aggiunge, l’Italia è in competizione con la Spagna e l’intento è quello di superare gli spagnoli.

    NBA 3X TOUR farà poi tappa a Trapani, Ostia, Reggio Calabria e Torino nei prossimi mesi. Per l’occasione regala anche due cappelli, uno al Sindaco ed uno all’Assessore come segno di riconoscenza da parte di NBA. Conclude il Sindaco Luigi De Magistris con i saluti finali e l’invito rivolto a tutti ad assistere all’evento NBA 3X TOUR in programma il prossimo weekend, Sabato 21 e Domenica 22 Luglio 2012.

  • Jeremy Lin a Houston. Belinelli inseguito dai Bulls

    Jeremy Lin a Houston. Belinelli inseguito dai Bulls

    Ora è ufficiale: Jeremy Lin è un nuovo giocatore degli Houston Rockets. Il playmaker di origini cino-taiwanesi dice addio ai New York Knicks che hanno lasciato trascorrere il tempo utile per pareggiare l’offerta texana invano. Confermate dunque le indiscrezioni delle ultime con il team della Grande Mela che ha deciso di rinunciare al giocatore più sorprendente egli ultimi anni in NBA.

    A Houston Lin percepirà un ingaggio di 25 milioni di dollari in 3 anni, 10 nei primi 2 poi ben 15 nella terza stagione. Ed è stato proprio questo stipendio che Lin percepirà nel 2014/2015 a convincere il Presidente Dolan a non pareggiare l’offerta dei Rockets, per non intasare il salary cap e pagare una salatissima luxury tax.

    Stando a quanto riferiscono fonti ben informate poi, Dolan avrebbe agito in questo modo anche perchè il giocatore avrebbe mostrato poca riconoscenza verso la franchigia che lo ha fatto diventare un fenomeno mediatico in tutto il Mondo nel giro di poche settimane. Qualunque sia la vera ragione dell’inaspettato ed incredibile divorzio, di sicuro i tifosi dei Knicks, che avevano anche provato a far cambiare idea a Dolan con una raccolta di firme, non l’hanno presa affatto bene: dopo aver sognato un potenziale tandem delle meraviglie in regia (Steve Nash-Jeremy Lin) i fan newyorchesi si ritrovano adesso con la coppia Raymond Felton-Jason Kidd. In questo momento non sono i molti a New York a condividere la scelta della dirigenza dei Knicks. Mancheranno ai bluarancio anche i milioni di dollari che Lin avrebbe portato come merchandising dal mercato asiatico, come già dimostrato nella parte finale della scorsa stagione dopo la sua esplosione sui parquet NBA. Staremo a vedere se la mossa di Dolan e della dirigenza newyorchese pagherà oppure no. Quel che è certo è che ora la “Lin-sanity” si trasferisce a Houston e magari l’acquisto del playmaker servirà ai Rockets per arrivare al centro Dwight Howard per formare un’accoppiata da sogno.

    Grant Hill approda a Los Angeles: l’ala ex Phoenix Suns sembrava sul punto d firmare con i Lakers e raggiungere l’amico Steve Nash ma a beffare i gialloviola sono stati i cugini dei Clippers (per lui, quasi 40enne ma ancora in grado di dare tanto, i termini del contratto non sono stati ancora resi noti). I Lakers nella prossime ore dovrebbero consolarsi con l’acquisto di Antawn Jamison.

    Jeremy Lin | © Drew Hallowell/Getty Images

    L’accordo dei Clippers con Hill allontana il nostro Marco Belinelli da Los Angeles ma su di lui si sono fatti subito vivi i Chicago Bulls, che già lo cercarono la scorsa Estate, alla ricerca di un tiratore affidabile dopo la cessione ieri di Kyle Korver ad Atlanta. In seconda fila ci sono i Knicks e subito dietro gli Orlando Magic, la decisione spetterà solo a Belinelli.

    Intanto la “Amnesty Rule” miete altre 2 vittime (ieri l’ultimo era stato Blatche dei Wizards), ovvero Ryan Gomes dei Clippers e Chris Andersen dei Nuggets. Denver, dopo aver salutato uno degli idoli storici dei tifosi come il Birdman, ha raggiunto un accordo con l’ex Timberwolves Anthony Randolph, compagno di Danilo Gallinari ai Knicks.

    I Nets si accordano con Humpries per un biennale da 24 milioni complessivi (forse un pò troppi), ed i Lakers sono tornati a parlare con il general manager dei Magic in merito all’affare Howard ma la soluzione per il passaggio in gialloviola del centro resta difficilissima.

  • Jeremy Lin al bivio: Rockets o Knicks. Mayo va a Dallas

    Jeremy Lin al bivio: Rockets o Knicks. Mayo va a Dallas

    Oggi martedì 17 luglio è il giorno in cui si deciderà il destino di Jeremy Lin: i New York Knicks infatti in serata dovranno comunicare all’NBA se pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets (da 25 milioni in 3 anni) per trattenere il playmaker cino-taiwanese oppure se faranno a meno delle sue prestazioni in futuro facendolo così partire per il Texas.

    Lin è un restricted free agent e la squadra della Grande Mela, offrendo lo stesso contratto delle altre squadre interessate può trattenere il giocatore nel roster. Il problema è che i Rockets hanno studiato un accordo fatto apposta per mettere i bastoni tra le ruote ai Knicks, dato che il salario è molto basso nei primi 2 anni (5 milioni di dollari a stagione e su queste basi New York può competere) ma diventa esorbitante nel terzo anno di contratto dato che si parla di una cifra vicina ai 15 milioni di dollari (14,5 per la precisione) e questo provocherà  sicuramente degli sconquassamenti nel salary cap newyorchese nella stagione 2014/2015.

    Proprio per questo motivo in molti sono convinti che i Knicks non pareggeranno l’offerta di Houston e lasceranno andare via l’idolo del Madison Square Garden: gli ingaggi negli ultimi giorni di 2 playmaker come Jason Kidd (arrestato ieri per guida in stato di ebrezza, rischia tra l’altro un anno di carcere) e del cavallo di ritorno Raymond Felton paiono aver diramato la questione ma niente di definitivo si potrà dire fino a stasera quando tutto sarà risolto, o in una direzione oppure nell’altra.

    Intanto i Dallas Mavericks, mettono a segno un importante colpo di mercato: O.J. Mayo, talentuosa guardia tiratrice dei Memphis Grizzlies, ha accettato l’offerta degli ex campioni NBA. Ovviamente, così come Lin, anche Mayo è restricted free agent e quindi i Grizzlies pareggiando l’offerta dei Mavs potranno trattenere il giocatore, ma difficilmente lo faranno dato che sotto la guida di coach Lionel Hollins Mayo non ha mai giocato con continuità, partendo più che altro dalla panchina. Il giocatore ieri ha comunicato la sua scelta, quella di firmare con Dallas, ma ora si attende la decisione di Memphis. Beffati comunque i Phoenix Suns che erano fortemente interessati al giocatore dopo che i New Orleans Hornets, ieri, erano riusciti a trattenere Eric Gordon che dalla squadra dell’Arizona aveva ricevuto un corposo contratto da 58 milioni di dollari complessivi in 4 anni. Gli Hornets hanno pareggiato l’offerta e così le attenzioni di Phoenix erano andate proprio su Mayo, ma anche qui non c’è stato nulla da fare.

    Jeremy Lin | © Chris Chambers/Getty Images

    L’ex Rockets Aaron Brooks, invece, dopo l’esperienza nella scorsa stagione nel campionato cinese con i Guangdong Tigers, torna nella NBA e firma un biennale da 6.6 milioni di dollari totali con i Sacramento Kings.

    Dopo il corteggiamento di Minnesota, alla fine Kyle Korver va ad Atlanta. Gli Hawks per lui mettono in piedi una trade con i Bulls spedendo a Chicago una “trade exception” salariale da 5 milioni di dollari.

    I Lakers invece, sempre vigili sul fronte Dwight Howard (difficilissimo però portarlo ora in California), sembrano vicini a prendere il 36enne Antawn Jamison e non mollano la presa nemmeno su un altro veterano di sicuro affidamento, Grant Hill, ma nelle ultime ore anche i cugini dei Clippers sembrano aver messo gli occhi sul free agent di Phoenix. Resta a Orlando il playmaker Jameer Nelson, il quale si lega alla franchigia della Florida con un contratto triennale, nelle prossime ore potrebbe arrivare la rinuncia dei Washington Wizards al lungo Blatche che verrà tagliato con la “Amnesty Clause“.

  • Lin vicino ai Rockets, malumori a New York. Gordon rimane agli Hornets

    Lin vicino ai Rockets, malumori a New York. Gordon rimane agli Hornets

    C’era una volta la “Lin-sanity“, ovvero l’entusiasmo che Jeremy Lin, con le sue giocate d’autore pur essendo un atleta ancora sconosciuto, aveva provocato in una città tanto importante quanto “pazza” come quella della Grande Mela. Ora quei tempi sembrano lontani anni luce anche perchè non è detto che quel periodo possa avere una prosecuzione: secondo fonti ben informate infatti i Knicks non pareggeranno l’offerta fatta pervenire al playmaker cino-taiwanese dagli Houston Rockets. New York infatti, essendo Lin un restricted free agent, avrebbe potuto trattenere il giocatore pareggiando il contratto offerto da qualsiasi altra squadra. Il problema per i bluarancio nasce però proprio dall’accordo strappato da Lin a Houston che seppur basso nei primi 2 anni (circa 5 milioni a stagione) diventa esorbitante nel terzo anno di contratto dato che il play riceverà un compenso di ben 14, 2 miloni di dollari nel 2014/2015, una somma che la dirigenza dei Knicks reputa eccessiva.

    La decisione della franchigia di New York arriverà solo nella serata di martedì ma ormai pare tutto deciso e Lin verrà lasciato libero di accasarsi ai Rockets, la squadra che non credette in lui e lo tagliò prima del suo approdo ai Knicks con i quali riuscì a far innamorare i tanti tifosi bluarancio non solo al Madison Square Garden ma un pò in tutto il Mondo. A rafforzare la convinzione che Lin non verrà trattenuto ieri è arrivata una trade tra New York e Portland che ha portato ai Blazers Jared Jeffries e Dan Gadzuric mentre percorso inverso hanno fatto Kurt Thomas (anche lui di ritorno ai Knicks come l’amico Marcus Camby, che ha firmato qualche giorno fa) e soprattutto Raymond Felton, playmaker che ha già giocato sotto la guida di Mike D’Antoni (poi esonerato) in cabina di regia bluarancio prima di essere sacrificato in nome dell’affare Anthony.

    Sul destino di Lin ci sono pareri contrastanti: i tifosi (non tutti ovviamente ma gran parte) sono caduti nello sconforto e si preparano a vedere il loro idolo indossare un’altra maglia. Nello spogliatoio però la situazione non è così negativa perchè Carmelo Anthony, leader della squadra, ha candidamente ammesso che l’offerta di Houston per Lin è ridicola e J.R. Smith ha rincarato la dose dichiarando che se New York dovesse davvero pareggiare la proposta di Houston nello spogliatoio Knicks potrebbero nascere dei malumori perché a suo parere, ci sono tanti giocatori che sono nella Lega da diverse stagioni, hanno sudato parecchio e non sono riusciti a ottenere un contratto così corposo come quello che si è guadagnato Lin in appena 3 mesi di gioco. E questo potrebbe essere un motivo di tensione.

    Jeremy Lin, New York Knicks | © Chris Chambers/Getty Images

    I Suns, invece, si sono aggiudicati l’asta per l’ex Rockets Luis Scola, diventato free agent via “Amnesty Rule”. L’argentino diventa così la terza addizione importante, dopo le firme di Goran Dragic e Michael Beasley, per Phoenix dell’era post Steve Nash (andato ai Lakers). Il prossimo obiettivo per il club dell’Arizona adesso è il free agent O.J. Mayo, che però ha estimatori anche a Chicago, Los Angeles (sponda Lakers) e a Dallas. Il tutto nasce infatti dagli Hornets che hanno pareggiato l’offerta del team dell’Arizona per Eric Gordon (58 milioni in 4 anni) e così tratteranno la forte guardia. Ora Phoenix per ottenere il giocatore ha a disposizione solo uno scambio con New Orleans ma sembra tutto molto improbabile, ecco perchè è uscito il nome di Mayo.

    Brendan Haywood, altro “amnistiato”, questa volta dai Mavs, si accorda con Charlotte, Watson vola ai Nets.

    Tutto tace invece sul fronte Dwight Howard, il giocatore che con le sue smanie di lasciare Orlando sta tenendo tutti col fiato sospeso. Pare però che appena la situazione Lin sarà chiarita i Rockets tenteranno l’assalto finale per portare il miglior centro dell’NBA in Texas e costruire proprio con Lin un asse “play-lungo” da sogno.