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  • NBA: Salta la prima panchina. Byron Scott licenziato dai New Orleans Hornets

    NBA: Salta la prima panchina. Byron Scott licenziato dai New Orleans Hornets

    Byron ScottNella tarda mattinata negli Stati Uniti (ieri sera in Europa), si è avuta la notizia del primo licenziamento di un allenatore NBA in questa stagione.
    Il nome del coach è quello di Byron Scott, capo allenatore dei New Orleans Hornets, partiti con un pessimo record (3 sole vittorie a fronte di ben 6 sconfitte) in proporzione agli investimenti fatti in sede di mercato dalla proprietà. Fatale l’ennesima sconfitta (124 a 104 dai Suns).

    Il general manager degli Hornets, Jeff Bower, guiderà la squadra affiancato da Tim Floyd. Il proprietario George Shinn ha ringraziato Scott per il lavoro svolto. Ma urgeva un cambiamento visto il brutto gioco espresso dagli Hornets a cui faceva da corollario una mancanza di intensità di gioco (sia offensiva che difensiva) abbastanza preoccupante, quasi un segno di appagamento da risultati (e qui è la cosa strana perchè gli Hornets non sono mai arrivati nell’elite del basket USA). Molto più probabilmente sono i sostanziosi contratti garantiti, che hanno firmato le loro stelle, a dare questo senso di appagamento (escluso Chris Paul che in campo da sempre l’anima per vincere o almeno cercare di farlo).

    Scott ha guidato gli Hornets per cinque anni (203 vittorie, 216 sconfitte) dopo essere stato licenziato dai Nets, squadra da lui condotta a due finali NBA consecutive.
    Questa decisione è un punto focale per la squadra della Louisiana: se non avverrà una svolta, molto probabilmente perderà anche Chris Paul, giocatore straordinario che è arrivato alla piena maturazione ed ha voglia di vincere. Se la stagione sarà perdente è molto forte il sentore che il numero 3 degli Hornets chiederà una cessione, a fine anno, per poter finalmente competere ad alti livelli con un top team. E sarebbe non solo una perdita tecnica per New Orleans ma anche di immagine per tutto quello che rappresenta Paul. David West, Emeka Okafor , Peja Stojakovic, James Posey, Morris Peterson (che sono i giocatori più rappresentativi) sono avvisati.

  • NBA: Risultati e classifiche dell’11 novembre 2009

    Risultati NBA dell’11 novembre 2009

    • Indiana Pacers – Golden State Warriors 108-94
      (Ind: Granger 31, Hibbert 16, E. Watson 16 – GS: Maggette 21, A. Randolph 17, M. Ellis 16)
    • Toronto Rartors – Chicago Bulls 99-89
      (Tor: Bosh 28, Calderon 18, Bargnani 16 – Chi: Deng 18, T. Gibson 18, Rose 14)
    • Boston Celtics – Utah Jazz 105-86
      (Bos: Garnett 18, R. Allen 15, Rondo 14 – Uta: D. Williams 13, R. Brewer 13, Kirilenko 12)
    • Detroit Pistons – Charlotte Bobcats 98-75
      (Det: Villanueva 30, B. Gordon 22, W. Bynum 16, Stuckey 16 – Cha: Mohammed 13, G. Wallace 12, Murray 11)
    • New Jersey Nets – Philadelphia 76ers 79-82
      (NJ: B. Lopez 23, Hassell 13, B. Simmons 11, Alston 11 – Phi: T. Young 20, Speights 19, L. Williams 10)
    • New York Knicks – Atlanta Hawks 101-114
      (NY: Harrington 23, Douglas 23, Hughes 14, W. Chandler 14 – Atl: Horford 25, Josh Smith 22, J. Johnson 19, Bibby 19)
    • Milwaukee Bucks – Denver Nuggets 108-102
      (Mil: Jennings 32, Bogut 23, Ilyasova 17 – Den: C. Anthony 32, Billups 19, J. R. Smith 18)
    • Minnesota Timberwolves – Portland Trail Blazers 84-107
      (Min: Flynn 15, A. Jefferson 14, Pavlovic 13 – Por: Oden 18, Webster 16, Fernandez 15)
    • Orlando Magic – Cleveland Cavaliers 93-102
      (Orl: V. Carter 29, Nelson 19, D. Howard 11 – Cle: L. James 36, M. Williams 28, S. O’Neal 10)
    • Houston Rockets – Memphis Grizzlies 104-79
      (Hou: Scola 22, Landry 20 Ariza 17 – Mem: Mayo 19, Z. Randolph 18, Gay 18)
    • San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 92-83
      (SA: R. Jefferson 29, Ginobili 13, Bogans 13 – Dal: Nowitzki 29, Terry 19, Marion 11)
    • Los Angeles Clippers – Oklahoma City Thunder 79-83
      (Cli: Kaman 20, B. Davis 17, A. Thornton 15 – Okl: Durant 30, J. Green 13, Ollie 11)
    • Phoenix Suns – New Orleans Hornets 124-104
      (Pho: Stoudemire 21, G. Hill 18, Dragic 14 – NO: Paul 25, Okafor 13, Posey 11)

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  • NBA: Derby texano ai Dallas Mavericks

    NBA: Derby texano ai Dallas Mavericks

    Dirk NowitzkiSei le partite giocate nella notte NBA.

    Gli Orlando Magic passano a Charlotte. I Bobcats si devono arrendere 93-81. Top scorer della gara è Felton con 18 punti, Howard dei Magic mette a segno una doppia-doppia da 15 punti e 10 rimbalzi.

    Ancora una sconfitta per i Washington Wizards, questa volta battuti a Miami 90-76. Straordinario Wade per gli Heat con 41 punti, a Washington non basta Arenas (21).

    Vittoria sul filo invece per i Denver Nuggets allo United Center contro i Chicago Bulls. Finisce 90-89 per gli ospiti ed Anthony è ancora protagonista con 20 punti. Ai Bulls non basta un Rose in ripresa (22 punti per lui).

    I Portland Trail Blazers passano facile a Memphis. La resistenza dei Grizzlies è labile, Roy segna 20 punti ai quali si aggiungono i 16 (con 12 rimbalzi) di LaMarcus Aldridge. Ai padroni di casa non bastano i 20 di Marc Gasol. Il punteggio al termine dice 93-79 Trail Blazers.

    Il derby Texano sorride ai Dallas Mavericks che piazzano 6 uomini in doppia cifra: su tutti però ci sono Terry e Nowitzki rispettivamente con 24 e 23 punti. Gli Houston Rockets sono sulle spalle di Brooks che ne mette 22 ma ovviamente non sono sufficienti per portare a casa la vittoria. Dallas si impone 121-103.

    Continuano a stupire i Sacramento Kings, che hanno la meglio sugli Oklahoma City Thunder reduci dal largo successo su Orlando. Nel 101-98 finale c’è da evidenziare la buonissima prestazione del rookie Tyreke Evans (20 punti) e di Thompson (21). Kevin Durant ha strabiliato l’Arco Arena con 37 punti ma non è riuscito a condurre la sua squadra alla vittoria.

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  • NBA: Risultati del 10 novembre 2009

    Risultati NBA del 10 novembre 2009

    Charlotte Bobcats – Orlando Magic 81-93
    (Cha: Felton 18, Diaw 14, G. Wallace 13, R. Bell 13 – Orl: V. Carter 15, D. Howard 15, Bass 14)
    Miami Heat – Washington Wizards 90-76
    (Mia: Wade 41, Beasley 15, Chalmers 13 – Was: Arenas 21, C. Butler 19, Blatche 13, Haywood 13)
    Chicago Bulls – Denver Nuggets 89-90
    (Chi: Rose 22, Deng 21, Noah 12 – Den: C. Anthony 20, Billups 17, K. Martin 15)
    Memphis Grizzlies – Portland Trail Blazers 79-93
    (Mem: M. Gasol 20, Mayo 17, Gay 12 – Por: Roy 20, Aldridge 16, Oden 14, Blake 14)
    Dallas Mavericks – Houston Rockets 121-103
    (Dal: Terry 24, Nowitzki 23, Barea 14, Dampier 14, J. Howard 14 – Hou: Brooks 22, Landry 19, D. Andersen 13)
    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 101-98
    (Sac: Thompson 21, T. Evans 20, Nocioni 16 – Okl: Durant 37, J. Green 19, Krstic 12)

  • Jabbar shock: “Ho la leucemia”

    Jabbar shock: “Ho la leucemia”

    Kareem Abdul JabbarUna brutta notizia piomba sul mondo dello sport e del basket in particolare: Ferdinand Lewis Alcindor junior, più noto come Kareem Abdul Jabbar (nome cambiato, nel 1971, in seguito alla sua conversione all’Islam avvenuta nel 1964) è malato di una rara forma di leucemia.
    E’ stato lo stesso Jabbar a rendere pubblica la notizia, aggiungendo di aver voluto comportarsi allo stesso modo del suo ex compagno di squadra ai Los Angeles Lakers Magic Johnson, perchè “riuscire ad esporsi in prima persona significa salvare altre vite”.

    La malattia è stata diagnosticata a Jabbar nel dicembre scorso. E proprio da quel momento si è sottoposto (e tuttora si sta sottoponendo) ad un trattamento per combattere la malattia. I risultati, a quanto pare, sono molto incoraggianti. Ci sono ottime possibilità che l’ex cestista possa continuare a vivere.

    Jabbar è stato uno dei centri più forti che abbiano mai messo piede su un parquet. Sfruttando la sua altezza (218 cm) è riuscito a dominare in qualsiasi area pitturata. Già al College, la NCAA, per limitarne lo strapotere fisico, abolì addirittura la schiacciata. Nonostante ciò portò UCLA (la sua Università) a 3 titoli consecutivi (1967-1969).
    Nel 1969 fu la prima scelta nel draft della NBA, chiamato dai Milwaukee Bucks. Vinse un titolo nella stagione 1970-71 insieme a Oscar Robertson. Nel 1975 passa ai Los Angeles Lakers, dove raggiunse la consacrazione grazie anche alla presenza in squadra di un giocatore fenomenale come Magic Johnson. A Los Angeles vinse altri 5 titoli.
    Nell’arco della sua carriera venne eletto 6 volte miglior giocatore dell’anno. È tuttora il primo realizzatore nella storia dell’NBA.

  • NBA: Risultati e classifiche del 9 novembre 2009

    Risultati NBA del 9 Novembre 2009

    • Philadelphia 76ers – Phoenix Suns 115-119
      (Phi: Iguodala 24, Speights 20, T. Young 15 – Pho: J. Richardson 29, Nash 21, Dudley 18)
    • New York Knicks – Utah Jazz 93-95
      (NY: Douglas 21, W. Chandler 17, D. Lee 12, Hughes 12 – Uta: Boozer 23, Kirilenko 23, Okur 18)
    • San Antonio Spurs – Toronto Raptors 131-124
      (SA: Ginobili 36, R. Jefferson 24, G. Hill 22 – Tor: Bosh 32, Turkoglu 20, Bargnani 17)
    • Golden State Warriors – Minnesota Timberwolves 146-105
      (GS: Azubuike 31, A. Randolph 23, Morrow 20 – Min: Flynn 20, A. Jefferson 18, Pavlovic 17)
    • Los Angeles Clippers – New Orleans Hornets 84-112
      (Cli: R. Davis 14, Kaman 14, R. Butler 14 – NO: D. Brown 25, Paul 24, D. West 17)

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  • NBA: Altra sconfitta per i New York Knicks. Gallinari deludente

    NBA: Altra sconfitta per i New York Knicks. Gallinari deludente

    Danilo GallinariPartita molto emozionante quella disputata al Madison Square Garden tra i New York Knicks padroni di casa e gli Utah Jazz. Alla fine a vincere sono i Jazz, tra la delusione del pubblico newyorkese.

    Utah che parte fortissimo come testimoniano i primi 2 quarti di gioco: 25-18 e 23-13. Al riposo New York è sotto di 17 (48-31). E la musica non sembra cambiare neanche nel terzo dove la squadra di Salt Lake City riesce, nei primi minuti, ad arrivare anche sul + 21 (massimo vantaggio della partita). Ma un time-out chiamato da Mike D’Antoni riorganizza le idee Knicks. La difesa diventa più dura, l’attacco torna a pungere e il periodo si chiude sul 78-64 con 7 punti recuperati. Nell’ultimo quarto gran recupero New York che giunge fino alla parità negli ultimi 2 minuti di gioco. Utah però stringe i denti, si riporta avanti di 2 e l’ultimo possesso Knicks non va a bersaglio per un errore del rookie Toney Douglas. Finisce 95-93, con molti rimpianti per Gallinari e compagni.

    Utah ha dato prova, in larghi tratti della partita, di essersi ripresa dal momento buio, ma ha accusato un pò di paura sul finire del match, quando New York è riuscita a ricucire lo svantaggio. Ma è riuscita a portare a casa il risultato pur mancando l’apporto di Deron Williams (16 assist ma solo 5 punti e 7 palle perse). Boozer straordinario con 23 punti e 14 rimbalzi. Ancora di più Kirilenko (tornato ai giorni migliori) che aggiunge 23 punti, 6 assist e altrettanti rimbalzi con un buon 5/8 da 3. In molti frangenti è stato “Kiria” a tenere a galla Utah dal recupero avversario. New York ha accumulato uno svantaggio importante tirando in modo scriteriato da 3 nei primi 2 quarti (0/12). Col passare del tempo le cose sono migliorate ma non è bastato: Utah non è mai stata in svantaggio, i Knicks sono riusciti solo a pareggiare per un attimo. Il migliore è stato Douglas con 23 punti (ma su di lui pesa l’errore finale). Gallinari ha deluso: solo 7 punti per lui e l’impressione di non saper incidere, in questo match, come avrebbe potuto e dovuto. Strada lunga per i Knicks che ora sono ad una vittoria e 7 sconfitte.

    Guarda gli highlights di New York Knicks – Utah Jazz

  • NBA: i Toronto Raptors si fermano a San Antonio [highlights]

    NBA: i Toronto Raptors si fermano a San Antonio [highlights]

    Manu GinobiliMolto bella la partita disputata tra San Antonio Spurs e Toronto Raptors. Un match giocato da ambo le parti ad alti ritmi, ma alla fine a spuntarla sono i texani per 131-124.

    L’equilibrio regna sovrano nei primi 2 quarti, chiusi il primo 32-31 Raptors e il secondo 32-31 Spurs. Si va al riposo sul 53-53. Toronto capisce che può farcela e alla fine del terzo periodo si porta avanti 95-93. Poi pero’ sale in cattedra un grande Ginobili che trascina al successo gli “Speroni” e condanna Toronto ad un’amara sconfitta. Per Ginobili sono 36 i punti a referto, 24 per Jefferson, 22 per George Hill. Miglior marcatore Raptors, come al solito, è Chris Bosh con 32 punti ai quali aggiunge 10 rimbalzi. Per il nostro Andrea Bargnani prova sostanziosa da 17 punti in 35 minuti di gioco.

    San Antonio riesce a fare sua una sfida che in altri frangenti avrebbe perso. Le assenze erano molto importanti, Duncan e Parker sono i cardini della squadra, ma la reazione del gruppo è stata da 10 e lode. Ginobili si è fatto trovare sempre pronto (fantastico 6/8 da 3) dimostrandosi un buon leader alternativo in attesa dei ritorni degli infortunati illustri. Toronto sicuramente avrebbe dovuto approfittare delle assenze Spurs ma i margini di crescita per questa squadra ci sono tutti. E la crescita passa anche dalle mani di Bargnani che, vista la sua atipicità nel ruolo di centro, sfruttando pure il suo tiro da fuori, potrebbe diventare un pericolo per tutte le star NBA.

    Guarda gli highlights di San Antonio Spurs – Toronto Raptors

  • NBA: i Golden State Warriors rifilano 146 punti ai Minnesota Timberwolves

    NBA: i Golden State Warriors rifilano 146 punti ai Minnesota Timberwolves

    Kelenna AzubuikeCinque le partite disputate nella notte NBA.

    I Phoenix Suns battono a Philadelphia i 76ers (119-115) e continuano con un’altra vittoria il loro viaggio nella Western Conference. Ancora un prova maiuscola per Jason Richardson con 29 punti e Steve Nash che chiude con 21 punti e 20 assist. A Phila non bastano i 24 di Iguodala.

    Per uscire da un momento di crisi (di gioco e di risultati), oggi in NBA basta affrontare i Minnesota Timberwolves. Ad Oakland, i padroni di casa dei Golden State Warriors (molto in affanno nelle ultime uscite) schiantano i Wolves per 146-105. Un +41 che non lascia scampo ad interpretazioni con 8 uomini in doppia cifra per quanto riguarda i punti (Azubuike 31, Randolph 23, Morrow 20, Ellis 18, Watson 13, Maggette 11, Jackson e Law 10). Per Minnesota si salva solo il rookie Flynn con 20 punti.

    Riprendono quota invece i New Orleans Hornets, che nella seconda partita consecutiva a Los Angeles (ieri erano stati battuti dai Lakers), superano i Clippers per 112-84. Sorpresa del match è Devin Brown che schierato titolare ne mette 25. A ruota segue un fantastico Chris Paul da 24 punti e 10 assist. Tra i Clips invece 3 uomini a quota 14 punti (Kaman, Ricky Davis e l’ex Rasual Butler) ma non sono bastati.

  • NBA: i Phoenix Suns vincono a Washington, Detroit Pistons in ripresa

    NBA: i Phoenix Suns vincono a Washington, Detroit Pistons in ripresa

    Steve NashNella notte NBA erano in programma 6 partite.
    I Phoenix Suns battono a domicilio i Washington Wizards (arrivati alla quinta sconfitta di fila). 102-90 il finale con un grande Stoudemire da 17 punti e 12 rimbalzi, un sempre presente Nash con solo 11 punti ma ben 17 assist, e la sorpresa di questo inizio stagione Frye con una doppia-doppia da 18+10. Jason Richardson completa l’opera con 22 punti.

    I Detroit Pistons hanno la meglio sui Philadelphia 76ers (88-81). Sugli scudi Ben Gordon con 23 punti e Per Phila Iguodala con 24.

    I Portland Trail Blazers si sbarazzano senza troppi problemi dei sempre più disastrati Minnesota Timberwolves. Anche senza l’apporto di Brandon Roy (solo 2 punti per lui!), ci pensa la panchina a sistemare la debole resistenza dei Twolves. Miller ne segna 21, Aldridge 19 e i sostituti Outlaw e Bayless rispettivamente 19 e 12. Finisce 116-93 Portland.

    Continua il buon momento dei Sacramento Kings, che pur privi del bomber Kevin Martin e di Garcia riescono a vincere contro i Golden State Warriors. Evans da 23 punti spicca su tutti, ma la prova di squadra dei Kings mette altri 6 giocatori in doppia cifra!. Data da tutti come la peggiore squadra NBA, Sacramento ha ottenuto 2 convincenti vittorie (ieri sul difficile campo di Utah e ora contro i Warriors) che portano il record a 3 vittorie contro 4 sconfitte. Sicuramente una cosa che non mancherà a questa squadra, tra tutti i limiti che comunque sono evidenti, è il carattere.