Tag: NBA

  • Nba: è Lapo Elkann il protagonista tra Lakers e Raptors

    Nba: è Lapo Elkann il protagonista tra Lakers e Raptors

    Il giovane rampollo di casa Agnelli riesce a rubar la scena anche a mostri sacri come Bryant o al nostro Bargnani. Lapo seduto in prima fila per assistere alla partita tra Lakers e Raptors entra in scena nell’ultimo quarto, quando decide di scongiurare il tentativo di recuper palla Carlderon alzandosi dal suo posto e bloccando il pallone.
    Il playmaker spagnolo in un primo momento si arrabbia ma dopo le scuse di Lapo si mette a scherzare e lo Staples Center di Los Angeles gli decreta uno scrosciante applauso. GUARDA IL VIDEO

  • NBA: Bargnani ci prova, Kobe lo stende

    Una grande prestazione di Andrea Bargnani (21 punti e 8 rimbalzi) non basta ai Raptors che si devono arrendere all’ennesimo tiro sulla sirena di Kobe Bryant (32 punti) che dà il successo ai Lakers 109-107.
    Milwaukee continua la sua marcia e batte i Celtics. Utah con l’ennesima grande prestazione corale distrugge i Bulls a domicilio (132 punti segnati dai Jazz), Houston sbanca Washington, Orlando con la solita grande prova di Howard (22 punti e 15 rimbalzi) abbatte i malcapitati Clippers. Portland mantiene a distanza le rivali per l’ultimo posto playoff ad Ovest grazie alla vittoria su Sacramento, mentre lo scontro diretto per l’ultimo posto della post-saeason ad Est tra Miami e Charlotte va ai Bobcats che agguantano in questa posizione gli Heat.

    Risultati NBA del 9 marzo 2010

    Indiana Pacers – Philadelphia 76ers 107-96
    (Ind: Jones 25, Rush 24, Murphy 19 – Phi: Holiday 21, Dalembert 16, Green 13)
    Charlotte Bobcats – Miami Heat 83-78
    (Cha: Jackson 17, Felton 15, Diaw 11 – Mia: Wade 27, O’Neal 19, Beasley 11)
    Orlando Magic – Los Angeles Clippers 113-87
    (Orl: Howard 22, Nelson 17, Lewis 15 – Cli: Davis 16, Kaman 12, Gooden 12)
    Washington Wizards – Houston Rockets 88-96
    (Was: Blatche 18, Young 18, Thornton 15 – Hou: Scola 23, Martin 21, Brooks 14)
    Chicago Bulls – Utah Jazz 108-132
    (Chi: Rose 25, Miller 20, Murray 14, Deng 14 – Uta: Williams 28, MIles 26, Boozer 16, Millsap 16)
    Milwaukee Bucks – Boston Celtics 86-84
    (Mil: Bogut 25, Delfino 19, Salmons 16 – Bos: Rondo 20, Garnett 14, Pierce 12)
    Portland Trail Blazers – Sacramento Kings 88-81
    (Por: Roy 19, Miller 14, Batum 14 – Sac: Evans 18, Landry 17, Udrih 13)
    Los Angeles Lakers – Toronto Raptors 109-107
    (Lak: Bryant 32, Bynum 22, Gasol 17 – Tor: Bosh 22, Bargnani 21, Jack 18)

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  • NBA: Gallinari si sveglia e affonda Atlanta

    Nella notte NBa gran risveglio dal torpore per il nostro Danilo Gallinari che (senza Tracy Mcgrady al fianco, sarà un caso?) prende per mano i suoi New York Knicks e li conduce alla vittoria sugli Atlanta Hawks. Danilo piazza 27 punti in 43 minuti (con un ottimo 9/14 dal campo e un grande 4/5 da 3 punti) segno che al ragazzo le responsabilità non fanno tremare la mano. Si attende la conferma nella prossima partita. Decisiva, ai fini del risultato la stoppata di Wilson Chandler a 2 secondi dalla fine su Josh Smith che ha salvato il risultato dall’ennesima sconfitta.
    I Cleveland Cavaliers, che avevano LeBron James ancora in abiti civili in panchina per via di un problema alla caviglia, battono gli Spurs di misura e ottengono la cinquantesima vittoria stagionale. Grande prova di squadra dei Cavs che perdono per infortunio anche il nuovo acquisto Jamison ma riescono a compattarsi e a vincere una partita tirata e sofferta, a San Antonio non basta un Ginobili da 38 punti.
    Memphis batte New Jersey, Dallas espugna Minnesota e fa 12 vittorie consecutive, trascinatore un incredibile Shawn Marion da 29 punti e 13 rimbalzi, ai T-wolves non basta un Al Jefferson che ne mette 36.
    Festival del canestro a New Orleans dove Warriors e Hornets segnano 266 punti, ma la “W” va ai padroni di casa che si impongono 135-131 con un Thornton da 28 punti, West 28 + 13 rimbalzi, Collison 16 punti e 20 assist e Okafor 22 punti.

    Risultati NBA dell’8 marzo 2010

    New York Knicks – Atlanta Hawks 99-98
    (NY: Gallinari 27, Lee 19, Harrington 14 – Atl: Josh Smith 25, Johnson 22, Horford 18)
    Cleveland Cavaliers – San Antonio Spurs 97-95
    (Cle: Jamison 17, Williams 17, West 16 – SA: Ginobili 38, Hill 23, Duncan 13)
    Memphis Grizzlies – New Jersey Nets 107-101
    (Mem: Conley 21, Gay 21, Gasol 19 – NJ: Lee 30, Harris 28, Williams 14)
    Minnesota Timberwolves – Dallas Mavericks 112-125
    (Min: Jefferson 36, Hollins 13, Flynn 13 – Dal: Marion 29, Nowitzki 24, Butler 23)
    New Orleans Hornets – Golden State Warriors 135-131
    (NO: Thornton 28, West 28, Okafor 22 – GS: Morrow 28, Williams 28, Maggette 18, George 18)

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  • NBA: Orlando batte i Lakers, piccola vendetta Magic dopo la finale dello scorso campionato

    Gli Orlando Magic battono i campioni in carica dei Los Angeles Lakers e consumano una piccola vendetta dopo essere stati distrutti 4-1 nelle finali NBA della scorsa stagione.
    La partita non è stata spettacolare per via del timore che le squadre hanno avuto l’una dell’altra. Ma i Magic si sono fatti preferire e infatti hanno condotto la gara dall’inizio fino alla fine anche con discreto margine venendo però quasi ripresi e superati dalla furia di Kobe Bryant nell’ultimo periodo (34 punti totali, di cui 18 nel quarto quarto), peccato che il jumper di Kobe sia andato a sbattere sul ferro, tiro che avrebbe portato la gara ai supplementari. Raramente vediamo Bryant sbagliare sulla sirena, forse ieri il motivo era la stanchezza visto che da solo aveva quasi ricucito tutto il gap di svantaggio dei suoi dato che attorno a lui ieri regnava il deserto (i suoi compagni si sono eclissati quasi subito tranne un coraggioso Derek Fisher). Il 98-96 finale ripaga Orlando anche dalle numerose sviste arbitrali e conseguenti errori di decisione che hanno danneggiato la franchigia della Florida per tutta la partita. I Lakers sono forti ma alcune chiamate della terna sono state veramente scandalose e a dir poco oscene, se Los Angeles è rimasta in partita ed è rientrata nel finale, grossa influenza hanno avuto anche  questi “aiuti”.
    Magic che continuano nel bel periodo di forma, guidati da un ottimo Carter (25 punti) e 15 a testa per Nelson e Howard (per quest’ultimo anche 16 rimbalzi). Solito apporto consistente da parte di Lewis (in attacco) e Pietrus e Barnes (in difesa).
    Per i Lakers terzo KO consecutivo e classifica a rischio. I Cavaliers sono sempre più lontani, ma guardarsi le spalle da Orlando (a sole 2 sconfitte di distanza) e dai super Dallas Mavericks di questo periodo sarebbe più consigliabile. E le trasferte (vero punto debole dei gialloviola quest’anno) ancora non sono finite!

    Orlando Magic – Los Angeles Lakers 98-96
    (Orl: Carter 25, Howard 15, Nelson 15 – Lak: Bryant 34, Gasol 20, Fisher 11)

    Guarda gli highlights di Orlando Magic – Los Angeles Lakers

  • NBA: Bosh non salva i Raptors, Durant trascina i Thunder

    Il ritorno di Chris Bosh (12 punti e altrettanti rimbalzi) non salva i Toronto Raptors dal KO casalingo contro Philadelphia (Young 32 punti). Ancora una volta male Andrea Bargnani che segna solo 11 punti in 40 minuti. Molto meglio Marco Belinelli che nei pochi minuti giocati piazza 11 punti. Si spera che dopo questa prestazione coach Triano gli dia più spazio.
    Boston batte Washington con un grande Ray Allen da 25 punti, Houston dopo un supplementare cade a Detroit.
    Continua a vincere Oklahoma: espugnata Sacramento e qualificazione alla post season sempre più vicina. Thunder vera rivelazione della Lega e mina vagante anche per team più blasonati.
    Denver vince contro Portland con i 30 punti di Carmelo Anthony.

    Risultati NBA del 7 marzo 2010

    Toronto Raptors – Philadelphia 76ers 101-114
    (Tor: Jack 20, Bosh 12, Belinelli 11, Bargnani 11 – Phi: Young 32, Holiday 21, Iguodala 16)
    Boston Celtics – Washington Wizards 86-83
    (Bos: R. Allen 25, Pierce 17, Rondo 15 – Was: Thornton 24, Blatche 23, McGee13)
    Detroit Pistons – Houston Rockets 110-107
    (Det: Prince 29, Hamilton 22, Jerebko 16 – Hou: Martin 27, Brooks 25, Scola 20)
    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 102-108
    (Sac: Evans 24, Landry 20, Garcia 14 – Okl: Durant 27, westbrook 21, Harden 14)
    Denver Nuggets – Portland Trail Blazers 118-106
    (Den: Anthony 30, Smith 22, Billups 21 – Por: Bayless 24, Miller 19, Aldridge 16)

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  • NBA: Disastro New York al Madison. Senza LeBron Cavs battuti a Milwaukee

    NBA: Disastro New York al Madison. Senza LeBron Cavs battuti a Milwaukee

    Seconda vittoria per i Charlotte Bobcats dopo aver battuto i Lakers: “vittime” della franchigia acquistata pochi giorni fa da Michael Jordan sono i Golden State Warriors. Dopo aver condotto per quasi tutta la partita, gli Atlanta Hawks vengono superati nel finale e devono arrendersi ai Miami Heat di uno strepitoso Dwyane Wade da 38 punti e 10 assist. Il disastro dei New York Knicks non sembra avere fine: strapazzati in casa, al Madison Square Garden, dai derelitti cugini dei New Jersey Nets (seconda vittoria contro i Knicks in stagione!) che tentano disperatamente di non diventare a fine anno la squadra più perdente della storia della NBA. Eppure gli arancioblu erano partiti bene doppiando addirittura gli avversari, ma un black-out a metà del secondo quarto ha permesso agli ospiti di rientrare e prendere in mano la partita rendendo vano ogni tentativo dei newyorchesi di ricucire lo svantaggio (alla fine addirittura +20 Nets). Danilo Gallinari, protagonista nei primi minuti del match con 11 punti, si è eclissato rapidamente fino a sparire nella mediocrità di una squadra che ormai non ha più capo nè coda, coinvolto nel marasma generale di una società in confusione, e alla fine ha fatto registrare 15 punti. McGrady fantasma, non pervenuto (solo 2 punti). Ottime le prove dei 3 ragazzi sui quali New Jersey sta cercando di ricostruire (magari aggiungendo la prima scelta del Draft di quest’anno ovvero il fenomeno John Wall!): Devin Harris 31 punti, Courtney Lee 25, Brook Lopez 18.
    E siamo ad 11!: Dallas espugna Chicago e continua la sua cavalcata che dopo la sosta per l’All Star Game (e lo scambio di giocatori con Washington) la vede più che protagonista. I Mavs in attacco ora sono devastanti e possono segnare con puntualità con almeno con 7-8 uomini. Lakers avvertiti! Ai Bulls non basta super Rose da 34 punti. Grande vittoria degli Spurs a Memphis: in questo momento il segreto dei texani è la panchina che può cambiare il volto alle gare (66 punti dalle riserve ieri sera, 36 dai titolari). Houston strapazza i T-wolves (Scola 25 punti e 21 rimbalzi).Ennesima sconfitta in trasferta per gli Indiana Pacers contro i Suns.
    E passiamo alle dolenti note: senza LeBron James (giornata di riposo e comodamente seduto in panchina) i Cleveland Cavaliers vengono battuti a Milwaukee e mostrano tutti i limiti senza la loro guida: orribile a vedersi Mo Williams al quale era stato affidato il compito di condurre la squadra, niente gioco, nè un minimo di idee sul parquet. Sprazzi di luce sono venuti da Jamison e West (30+27 punti, poi il deserto) ma non sono bastati a sconfiggere la squadra più calda del momento dopo Dallas (dopo la pausa per il mercato e la partita delle stelle i Mavericks sono primi e i Bucks secondi in una ipotetica classifica!). Si è risvegliato dal torpore l’ex Virtus Roma Brandon Jennings con 25 punti. I Cavs non possono permettersi di perdere James e la partita di ieri ne è la prova: senza il loro asso la squadra farebbe fatica ad entrare addirittura nei playoff, e questo dimostra quanto sia il giocatore più decisivo e forte al momento in NBA (senza Bryant i Lakers, in questa stagione, continuavano lo stesso a vincere, Cleveland non ne è capace).
    Infine Utah abbatte i Clippers con un monumentale Okur (27 punti), uno strepitoso Boozer (17 punti e 17 rimbalzi), un ottimo Deron Williams (10 punti + 10 assist) ed un infuocato Kyle Korver dalla panchina.

    Risultati NBA del 6 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Golden State Warriors 101-90
    (Cha: Augustin 19, Wallace 18, Diaw 14 – GS: Curry 25, Maggette 19, Morrow 11)
    Miami Heat – Atlanta Hawks 100-94
    (Mia: Wade 38, Beasley 22, Richardson 22 – Atl: Crawford 24, Johnson 20, Josh Smith 17)
    New York Knicks – New Jersey Nets 93-113
    (NY: David Lee 23, Chandler 20, Gallinari 15 –NJ: Harris 31, Courtney Lee 25, Lopez 18)
    Chicago Bulls – Dallas Mavericks 116-122
    (Chi: Rose 34, Miller 17, Hinrich 14 – Dal: Nowitzki 27, Beaubois 24, Butler 24)
    Memphis Grizzlies – San Antonio Spurs 92-102
    (Mem: Mayo 23, Gasol 17, Randolph 15 – SA: Jefferson 18, Ginobili 17, Duncan 17)
    Minnesota Timberwolves – Houston Rockets 98-112
    (Min: Love 20, Gomes 17, Hollins 15 – Hou: Martin 30, Scola 25, Brooks 25)
    Milwaukee Bucks – Cleveland Cavaliers 92-85
    (Mil: Jennings 25, Delfino 16, Bogut 15 – Cle: Jamison 30, West 27, Williams 7)
    Utah Jazz- Los Angeles Clippers 107-85
    (Uta: Okur 27, Boozer 17, Korver 12 – Cli: Gooden 20, Kaman 12, Butler 11, Davis 11)
    Phoenix Suns – Indiana Pacers 113-105
    (Pho: Stoudemire 30, Hill 22, Richardson 20 – Ind: Granger 24, Hibbert 22, Murphy 19)

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  • NBA: Rodney Stuckey sviene in panchina, paura a Cleveland

    Tanta paura a Cleveland dove Rodney Stuckey, guardia dei Detroit Pistons, sviene al momento di sedersi in panchina. Il giocatore viene trasportato poi in ospedale per ulteriori visite.

    Guarda il video

  • NBA: James straripante contro i Pistons, a Charlotte nuovo KO per i Lakers

    NBA: James straripante contro i Pistons, a Charlotte nuovo KO per i Lakers

    Cadono ancora una volta i Lakers, questa volta distrutti a Charlote per 98-83. Bryant infila 26 punti ma Jackson e Wallace (21+17) sono i padroni del parquet e permettono ai Bobcats di ottenere una importantisima e vitale vittoria in vista della corsa all’ultimo posto disponibile per i playoff nella Eastern Conference. Ancora una volta un mostruoso LeBron James (40 punti, 6 assist e 13 rimbalzi conditi da 2 stoppate e 3 palle rubate) trascina i Cavs alla vittoria contro una delle rivali storiche, i Pistons, quest’anno però in decadenza e in enormi difficoltà fisiche e tecniche. LeBron sempre più lanciato verso il titolo di MVP della stagione regolare e con ottime prospettive di riuscire a vincere il primo titolo NBA.
    Il trio Garnett (22 punti) Rondo (16) e Ray Allen (16) conduce i Celtics alla vittoria a Philadelphia. Gli strepitosi Milwaukee Bucks continuano a mietere vittime, e ad essere travolti (come nel turno scorso) sono i Washington Wizards. Ottimi Delfino e Bogut con 19 punti a testa e il solito John Salmons che ne mette 17. Nota di merito anche a coach Scott Skiles che con il poco materiale a disposizione (rispetto a franchigie più importanti) sta spremendo il massimo dai suoi uomini e sta raggiungendo traguardi non pronosticati ad inizio stagione. Josh Smith con 29 punti porta gli Hawks ad imporsi sui Warriors ai quali non basta uno splendido Stephen Curry da 31 punti. La grande prova di squadra dei Magic (6 uomini in doppia cifra) permette un agevole successo sui poveri Nets di questa sventurata annata. Dallas infila la decima vittoria consecutiva grazie a Nowitzki (31 punti) e al francesino della Guadalupa Beaubois (22 Punti) che in questa stagione da rookie sta mostrando un talento significativo. A nulla sono valsi i 21 punti di Landry e i 20 a testa per Evans e Udrih per i Sacramento Kings. 34 punti di Carmelo Anthony bastano a piegare la flebile resistenza dei Pacers di questo periodo. 7 uomini in doppia cifra degli Spurs (20 di Parker) quasi sicuramente estromettono i New Orleans Hornets dalla post-season, a meno di clamorosa striscia vincente di partite per la franchigia della Louisiana e contemporaneo crollo delle avversarie: uniche note positive sono i progressi incredibili dei 2 rookie Darren Collison e Marcus Thornton che permettono di guardare con più fiducia al futuro. Kevin Durant (32 punti) e i suoi Oklahoma City Thunder demoliscono i Los Angeles Clippers, conquistando un successo esterno che vale quasi sicuramente l’accesso ai tanto desiderati quanto inaspettati playoff.

    Risultati NBA del 5 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Los Angeles Lakers 98-83
    (Cha: Jackson 21, Wallace 17, Thomas 14 – Lak: Bryant 26, Bynum 14, Farmar 12)
    Cleveland Cavaliers – Detroit Pistons 99-92
    (Cle: James 40, Jamison 17, Varejao 16 – Det: Prince 23, Hamilton 20, villanueva 12)
    Philadelphia 76ers – Boston Celtics 86-96
    (Phi: Williams 22, Brand 17, Iguodala 14 – Bos: Garnett 22, Rondo 16, R. Allen 16)
    Washington Wizards – Milwaukee Bucks 74-102
    (Was: McGee 13, Blatche 13, Boykins 12 – Mil: Delfino 19, Bogut 19, Salmons 17)
    Atlanta Hawks – Golden State Warriors 127-122
    (Atl: Josh Smith 29, Horford 27, Bibby 23 – GS: Curry 31, Morrow 21, Watson 20, Tolliver 20)
    New Jersey Nets – Orlando Magic 87-97
    (NJ: Lopez 18, Harris 17, T. Williams 14 – Orl: Barnes 16, Nelson 15 Carter 13, J. Williams 13)
    Dallas Mavericks – Sacramento Kings 108-100
    (Dal: Nowitzki 31, Beaubois 22, Kidd 17 – Sac: Landry 21, Udrih 20, Evans 20)
    Denver Nuggets – Indiana Pacers 122-114
    (Den: Anthony 34, Smith 20, Billups 14 – Ind: Granger 32, Murphy 14, Rush 12, Hibbert 12)
    San Antonio Spurs – New Orleans Hornets 102-91
    (SA: Parker 20, Ginobili 16, Bogans 15 – NO: Collison 32, West 22, Thornton 18)
    Los Angeles Clippers – Oklahoma City Thunder 87-104
    (Cli: Smith 19, Kaman 19, Butler 17 – Okl: Durant 32, Harden 17, Westbrook 15)

    CLASSIFICA NBA

  • NBA: Bargnani beffa ancora una volta Gallinari

    NBA: Bargnani beffa ancora una volta Gallinari

    Ancora una volta ad aggiudicarsi il derby italiano in NBA è Andrea Bargnani che con i suoi Toronto Raptors ha la meglio sui New York Knicks di Danilo Gallinari. All’Air Canada Centre la partita termina 102-96. Nota su Belinelli che non ha messo piede in campo. D’Antoni presenta i suoi con Tracy McGrady nella veste di playmaker (già sperimentato contro i Pistons) con Walker al suo fianco, Harrington in quintetto e Chandler che si accomoda a fare il sesto uomo. Completano il quintetto Danilo Gallinare e l’inamovibile David Lee. Triano invece sceglie Amir Johnson per affiancare il nostro Andrea sotto i tabelloni facendo andare in panchina Nesterovic che finora aveva sostituito l’infortunato Bosh. per il resto è la formazione base con Turkoglu, Jack e DeRozan.
    La partita è stata sempre molto tirata e non ha mai visto una vera e propria fuga nè di una , nè dell’altra squadra. Nel primo quarto, proprio in zona sirena, Toronto riesce a portarsi sul momentaneo +7 (31-24), strappo che New York, punto su punto, riesce a recuperare fino a chiudere a metà gara sotto di appena 1 punto (53-52). Il terzo periodo si apre con un pò di appensione per i Raptors e i suoi tifosi, quando il cronometro dice che sono passati appena 2 minuti e mezzo, in uno scontro di gioco, Andrea Bargnani si fa male cercando di prendere lo sfondamento di David Lee e finisce con la nuca addosso al gomito teso del compagno di reparto Amir Johnson. L’Italiano viene portato negli spogliatoi, ma rientrerà poco dopo per cercare di dare una mano visto che i canadesi sono già privi da 7 partite della stella Chris Bosh per un infortunio alla caviglia. I Knicks approfittano del momento di sbandamento e chiudono il terzo quarto recuperando un piccolo margine sui Raptors e chiudendo sempre a -1 (78-77).
    Nell’ultima frazione di gioco viene fuori però tutta la determinazione di Toronto nel voler ottenere una importantissima vittoria dopo 3 sconfitte filate per mantenere vivo il sogno playoff (che al momento li vede occupare la quinta piazza ad Est, ma non immuni da clamorosi ritorni delle squadre che stanno qualche gradino più sotto) e i Knicks, che invece sono già condannati a dover guardare in TV la post-season, cedono il passo. Male Bargnani che perde per la terza volta il confronto personale con Gallinari (9 punti contro 13), ma vince quello di squadra (3-0 Toronto la serie con New York in stagione). Per i Raptors c’è stato un grande Sonny Weems dalla panchina con 20 punti, i Knicks si sono affidati al solito Lee da 23 punti e 18 rimbalzi. Il tanto atteso McGrady ha chiuso con soli 13 punti.
    Resta solo una sfida, quella del 14 aprile, tra i nostri 2 connazionali. Speriamo che per questa data possa essere protagonista anche Marco Belinelli che finora ha più che altro guardato i suoi amici divertirsi sul parquet.

    Toronto Raptors – New York Knicks 102-96
    (Tor: Weems 20, Calderon 16, Jack 14, Johnson 14 – NY: Lee 23, Chandler 18, Gallinari 13, McGrady 13)

    Guarda gli highlights di Toronto Raptors – New York Knicks

  • NBA: Kevin Durant pronto al rinnovo con i Thunder

    NBA: Kevin Durant pronto al rinnovo con i Thunder

    Kevin Durant, stella degli Oklahoma City Thunder e talento in piena esplosione tecnica e fisica, ha annunciato la possibilità di rifirmare con la franchigia dell’Oklahoma.
    Notizia molto importante dato che Durant, visti i progressi mostruosi compiuti in soli 3 anni di NBA (ha solo 21 anni!), è già appetito dalle squadre più forti e competitive dell’intera Lega (primi fra tutti i Los Angeles Lakers che ne vorrebbero fare l’erede di Kobe Bryant).
    Molto probabilmente l’estensione contrattuale sarà della portata massima (80 milioni di dollari per 5 anni, tra l’altro fino a questo momento ampiamente meritati!) dato che in NBA vige la regola che gli atleti al di sotto dei 24 anni (Kevin è classe 1988!) sono vincolati a firmare per un massimo di 80 milioni di dollari e non un centesimo di più. Le medie del numero 35 parlano chiaro: 29.6 punti a partita (secondo solo a Lebron James), con il 48% da 2, il 38% da 3, e 89% ai tiri liberi, in più aggiunge 7.5 rimbalzi e 3 assist a partita, conditi da 1.5 steal e 1 stoppata per match, il tutto in 39 minuti di impiego medio. Cifre che fanno girare la testa a molte franchigie così come il suo talento naturale nel riuscire a “bucare” ripetutamente il canestro avversario!

    Durant è stato scelto nel Draft del 2007 dai Seattle Sonics (poi diventati nel luglio 2008 Oklahoma City Thunder per via della ricollocazione nella città del sud-ovest degli Stati Uniti) con il numero 2 in assoluto dopo il centro Greg Oden (ribattezzato da molti il nuovo Shaquille O’Neal) chiamato dai “vicini” Portland Trail Blazers, diventando un giocatore di primo piano in brevissimo tempo e bruciando tutte le tappe. E assieme alla sua esplosione ha trascinato con sè anche i suoi compagni di squadra che si trovano in questo momento a lottare per la post-season per la prima volta in carriera, battendo anche il tempo (da quando i Sonics hanno deciso di ricostruire su di lui gli esperti davano un tempo di 5 anni per un’avventura playoff!) visto che già al terzo anno il team sembra ben lanciato verso traguardi ambiziosi. Durant ha trovato nel corso degli anni altri ragazzi eccezionali come Jeff Green (scelto con lui nel 2007) che è la spalla ideale per qualsiasi campione vista la sua duttilità (è stato paragonato a Scottie Pippen), dal Draft del 2008 Russell Westbrook, playmaker che sta crescendo in modo impressionante di partita in partita, lo svizzero Sefolosha (difensore eccezionale, stando alle parole di un “Dio” del basket come Kobe Bryant) arrivato da Chicago quasi gratis, e quest’anno la guardia James Harden, giocatore di una intelligenza cestistica e di un’eleganza mai viste, e il centrone africano Serge Ibaka che sta piano piano prendendo il posto da titolare nel quintetto di partenza visto il suo atletismo, le sue braccia lunghissime e l’intimidazione che incute sotto canestro. Senza dimenticare il lavoro di Management apportato dal General Manager (di origini italiane) Sam Presti (nome completo Prestigiacomo), che ha costruito questa squadra pezzo per pezzo avendo assunto l’incarico nel giugno 2007 (poco prima di scegliere Durant al Draft).

    Durant ha tempo per rinnovare fino al 31 Ottobre 2010, poi potrà ricevere offerte anche dalle altre squadre. La stessa situazione riguarda tutto il nucleo portante (e giovane) dei Thunder (i vari Green, Ibaka, Westbrook e Harden). Tutto dipenderà da come andrà quest’anno il team ai playoff e dalla scelta che farà Presti al Draft (se riuscisse a prendere un centro di talento la squadra diventerebbe una vera pretendente al titolo). Al momento però Oklahoma City può sognare viste le potenzialità sviluppate sul parquet e i miglioramenti quotidiani del nucleo di giocatori in rosa, al contrario il sindaco di Seattle Greg Nickels (e per colpa sua anche tutta la tifoseria Sonics negli U.S.A. e nel mondo) si mangerà le mani per aver permesso il trasferimento in un’altra città e autorizzato la sparizione di una delle società più importanti del panorama cestistico americano.