NBA top 10 del 12 marzo 2010.
Lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 10 giocate della notte.
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NBA top 10 del 12 marzo 2010.
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Solo 3 partite disputate nella notte NBA.
Atlanta, come da pronostico, si impone sul campo dei Washington Wizards con una grande prova di Jamal Crawford (29 punti) sempre più lanciato verso il premio di sesto uomo dell’anno. Non bastano ai Wizards le buone prove di Andray Blatche (30 punti e 10 rimbalzi) e di JaVale McGee (20 punti e 9 rimbalzi).
Orlando distrugge gli spenti Chicago Bulls che sembrano quasi rassegnati a voler restare fuori dai playoff. I Magic si prendono il lusso di far riposare tutti gli uomini chiave ad un certo punto della partita e giocano con le riserve, che bastano e avanzano per mantenere il vantaggio accumulato fino alla fine. Chicago, in forte crisi, ha bisogno di una svolta.
Uno straordinario Brandon Roy da 41 punti trascina i suoi Portland Trail Blazers sul campo dei Golden State Warriors e mantiene le distanze invariate dai Memphis Grizzlies che stanno provando a recuperare sulla franchigia dell’Oregon per prendersi l’ultimo posto disponibile per la post season.
Risultati NBA dell’11 marzo 2010
Washington Wizards – Atlanta Hawks 99-105
(Was: Blatche 30, McGee 20, Young 17 – Atl: Crawford 29, Horford 18, Johnson 18)
Orlando Magic – Chicago Bulls 111-82
(Orl: Carter 23, Barnes 14, Bass 13 – Chi: Johnson 13, Gibson 12, Warrick 12)
Golden State Warriors – Portland Trail Blazers 105-110
(GS: Maggette 24, Ellis 17, Curry 15 – Por: Roy 41, Miller 15, Aldridge 14)
CLASSIFICHE NBA
Brutta notizia per i San Antonio Spurs che dovranno rinunciare al playmaker e colonna portante della squadra Tony Parker.
Il francese infatti ha subito, durante la gara vinta dai texani 102 a 92 sui Memphis Grizzlies, una frattura del quarto metacarpo della mano destra.
Parker dovrà osservare 40-45 giorni di riposo quindi tornerà sui parquet durante il primo turno dei playoff (sempre che gli Spurs raggiungano la qualificazione, cosa che è molto più che probabile a meno di clamorosi crolli verticali).
San Antonio attualmente è settima nella Western Conference e per come è in questo momento la classifica dovrà sfidare i Dallas Mavericks senza il vantaggio del fattore campo, cosa che nei derby texani molte volte risulta decisiva.
Parker, per concludere ha finora disputato una stagione non esaltante ma abbastanza consistente. Le sue medie son queste: 50 partite disputate (32 minuti sul parquet), 49% dal campo, 16,5 punti a partita, 2,5 rimbalzi, 6 assist, 0,5 steal e 0,2 stoppate di media.
Il declino di un mito, di un’atleta eccellente che ha fatto parte della storia NBA e ne ha scritto pagine importanti fino a quando spirito e testa ne hanno retto fisico e mentalità.
Ma ora Allen Iverson, fenomeno dei Philadelphia 76ers, è lontano anni luce da quell’uomo che era, che era riuscito a diventare e che aveva fatto sognare tantissime persone con le sue straordinarie giocate.
Secondo alcuni giornalisti ben informati sulla vicenda, Allen avrebbe seri problemi con l’alcool e con il gioco d’azzardo. Non ci sarebbe quindi solo la figlia malata tra i motivi che hanno “costretto” Iverson ad annunciare che non giocherà più fino a fine stagione, ma anche alcuni “demoni” che ora tormentano la sua esistenza e la sua vita. Sempre secondo queste voci il giocatore sarebbe stato bandito dai casinò di Detroit e Atlantic City (che si trova nel New Jersey).
Ma ad agitare la vita già abbastanza inquieta del cestista statunitense ci sono anche i problemi con la moglie che il 4 marzo (giorno in cui Iverson ha detto basta al basket giocato fino al termine della stagione) ha presentato istanza di divorzio. Le carte presentate dovrebbero quindi assegnare alla ex-moglie di Iverson sia la custodia dei 5 bambini che un sostanzioso assegno per gli alimenti.
Scenario più triste non si poteva immaginare per una delle stelle più lucenti degli ultimi 10 anni di NBA. A “the Answer” (questo il suo soprannome in NBA che significa letteralmente “risposta”) auguriamo di trovare tutte le “risposte” alle sue domande e a lui va un grandissimo in bocca al lupo per superare nel migliore dei modi possibili tutte le sue vicissitudini. A presto, Allen Iverson…
Zydrunas Illgauskas, tramite il suo agente Herb Rudoy, ha espresso il suo desiderio di tornare a giocare con i Cleveland Cavaliers, squadra che lo ha scelto al Draft del 1996 col numero 10 assoluto.
L’agente del Lituano ha detto:
“E’ desiderio di Zydrunas ritornare ai Cavaliers ma solo per un contratto accettabile, magari avrà anche diverse opportunità ma vuole tornare ai Cavaliers perchè è lì che è cresciuto e che ha avuto l’affetto dei fans. Zydrunas voule tornare ai Cavs perchè dopo tutti questi anni vuole portare un titolo in casa Cavaliers e nella città di Cleveland“.
Illgauskas farebbe molto comodo alla franchigia dell’Ohio visti gli ultimi infortuni di Shaquille O’Neal (che rientrerà solo per i play off per guai ad un dito della mano) e per alcuni fastidi che affliggono il ginocchio di Antawn Jamison, ultimo arrivato ai rosso-oro da Washington proprio per Illgauskas (che però con i Wizards non ha mai giocato ed è stato subito tagliato). Con i soli Anderson Varejao e J.J. Hickson sotto canestro, Illgauskas farebbe comodissimo, ma non potrà firmare nulla fino al 22 di marzo. Inoltre (come si evince dalle parole del procuratore), Big-Z non si accontenterebbe di un contratto al minimo salariale (1 milione di dollari circa) ma vorrebbe qualcosa di più sostanzioso, magari con un prolungamento di contratto visto che l’attuale (pagato però da Washington sulla base di 11 milioni di dollari) scade a giugno.
Ecco perchè nella trattativa tra Cavs (che gradirebbero una firma fino alla fine dell’anno al minimo salariale) e Illgauskas si sono messe in mezzo altre squadre: i Dallas Mavericks, che hanno i centri Dampier e Haywood infortunati e giocano con Dirk Nowitzki come centro al momento, lo accoglierebbero a braccia aperte. Stesso discorso per i Denver Nuggets che devono fronteggiare l’infortunio di Kenyon Martin e vista la corta rotazione dei lunghi per la squadra del Colorado, sarebbe veramente oro colato il fatto di potersi aggiudicare il Lituano.
Interessati sarebbero anche gli Atlanta Hawks che potrebbero dare un pò di riposo ad Horford e Josh Smith che finora hanno tirato la “carretta” più del necessario. Ma i Cavaliers hanno un vantaggio da non sottovalutare: la volontà del giocatore che in questi casi risulta molto spesso decisiva.
E’ mistero fitto attorno alle condizioni di Lebron James: la stella dei Cleveland Cavaliers non è scesa in campo nelle ultime 2 partite, a Milwaukee (sconfitta per i Cavs) e in casa contro San Antonio (vittoria soffertissima). Il motivo ufficiale sarebbe il riposo, ma fonti vicine all’ambiente della franchigia dell’Ohio dicono che James abbia dei problemi alla caviglia, alla schiena e al quadricipite. Le sue condizioni sono valutate giorno per giorno e alcune voci dicono che il rientro potrebbe avvenire già nella prossima partita che Cleveland disputerà contro Philadelphia il 12 Marzo. Staremo a vedere.
Altro infortunio illustre nella notte NBA dove Peja Stojakovic dovrà osservare 2 settimane di riposo per uno stiramento in zona addominale.
Stojakovic, ala piccola di 208 cm classe 1977, ha fin qui giocato 62 partite. Per lui 12.6 punti (40% al tiro), 3.7 rimbalzi e 1.5 assist in 31 minuti di impiego medio. Con Chris Paul ancora fuori e i playoff ormai persi dopo la sconfitta contro i Thunder di Kevin Durant, gli Hornets si consolano con i giovani fatti esordire proprio a causa dei tanti infortuni subiti in stagione da parte della franchigia della Louisiana. Darren Collison si sta dimostrando un grandissimo playmaker e Marcus Thornton un fine realizzatore: tutti e 2 sono rookie (debuttanti) e saranno pietre angolari per il futuro dei “calabroni”.
Nuovi infortuni nella NBA: Kenyon Marti, ala grande dei Denver Nuggets, dovrà osservare un periodo di riposo di un mese e dedicarsi alle terapie per curare una tendinite cronica al tendine rotulueo del ginocchio sinistro. Lo staff medico ha pertanto deciso di avviare la terapia speciale a base di plasma dello stesso giocatore che gli permetterà di rientrare in tempo per i playoff. Martin, 206cm classe 1977, ha giocato 55 partite. Per lui 11.8 punti (46% al tiro), 9.6 rimbalzi, 1.9 assist, 1.2 recuperate e una stoppata di media in 35 minuti di gioco.
Stagione finita molto probabilmente invece per Andris Biedrins: il centro Lituano già sofferente per dei problemi alla schiena, agli adduttori e all’addome, dovrà operarsi a causa di un’ernia e di uno stiramento riportati nella zona addominale. Molto limitato a causa di vari infortuni quest’anno, Biedrins ha avuto queste medie in campionato: 5 punti (59% al tiro), 7.8 rimbalzi, 1.7 assist e 1.3 stoppate in soli 23 minuti di impiego in un totale di sole 33 partite.
Sfortuna nera per il centro dei Portland Trail Blazers Joel Przbylla: si è di nuovo lesionato il tendine rotuleo del ginocchio destro, lo stesso operato prima di Natale. La cosa veramente assurda e bizzarra è che il giocatore si è infortunato non durante esercizi di riabilitazione ma scivolando nella doccia di casa! Comunque fuori fino al termine della stagione, per il giocatore si prevede un ulteriore stop di circa sei mesi. Visto l’ulteriore periodo di stop forzato e le modalità del nuovo infortunio gli auguriamo il più repentino ritorno sui parquet della Lega.
Come vi avevamo anticipato questa mattina (leggi qui) il “nostro” Lapo Elkann è riuscito a rubare la scena alle stelle dell’Nba durante il match tra Lakers e Raptors togliendo la palla al playmaker spagnolo Calderon. Ecco il video: