Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 24 marzo 2010.
Guarda il video degli highlights:
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Era nell’aria da molti giorni a questa parte ma ora la notizia trova riscontro e fondamento: i Golden State Warriors sono ufficialmente in vendita.
L’azionista di maggioranza Cristopher Cohan ha infatti dato mandato all’agenzia GSP, leader nel campo della compravendita di titoli sportivi, di cercare possibili nuovi acquirenti per rilevare le quote della franchigia californiana con sede ad Oakland.
Non è la prima squadra ad essere messa in vendita in questo periodo di crisi per gli Stati Uniti, ma la notizia ci può dare lo spunto per qualche riflessione. Innanzi tutto le cessioni di queste squadre (poche settimane fa il grande Michael Jordan ha acquistato i Charlotte Bobcats in grossa crisi economica, New Jersey sembra destinata ad essere rilevata dal magnate russo già proprietario del CSKA Mosca in Europa, Detroit pare avviata sulla stessa strada e si sta cercando un acquirente disposto ad accollarsi i debiti della squadra) non giovano alla Lega perchè chi subentra nel possesso del titolo non investe nella squadra ma ripiana solo i debiti e tiene basso e contenuto il monte salari.
E sugli stipendi ci sarebbero da dire tantissime cose: in Italia ci si fa meraviglia di chi percepisce 10 milioni di euro all’anno (tutto lecito, per carità sono cifre da abbassare drasticamente negli anni a venire per scongiurare un collasso economico nazionale) ma negli States ci sono giocatori che percepiscono 23 milioni di dollari più “spiccioli” all’anno. Ecco perchè si sta cercando di intervenire sulla contrattazione collettiva per dimezzare o quantomeno ridurre questi esosi compensi. Situazione difficile che potrebbe portare, se non verrà trovato un accordo nella prossima stagione al “lock-out”, ovvero lo sciopero dei giocatori con paralisi del campionato di basket come già avvenuto qualche anno fa (fu disputata una stagione da sole 50 partite invece delle canoniche 82 per via della “serrata”).
Inoltre alcune volte non vi è la lucidità necessaria del Commissioner NBA David Stern nel giudicare obiettivamente le cose: si pensi alla scandalosa operazione che ha portato lo spostamento dei Seattle Sonics ad Oklahoma City con cambio anche di denominazione (ora non sono più i Sonics ma i Thunder) per accontentare l’amico Clayton Bennett che nel 2006 acquisì i Supersonics da Howard Schultz visto che desiderava avere una franchigia nella sua città natale (ovvero Oklahoma City). Spostamento che avvenne nel Luglio 2008 con buona pace dei tifosi dei Sonics (distrutti emotivamente dallo “scippo” visto che era ed è tuttora, risultati alla mano, la squadra più futuribile dell’intera Lega visto che sono i più giovani e talentuosi atleti mai “assemblati” in una sola squadra negli ultimi anni) e con l’assurda complicità del sindaco di Seattle Greg Nickels che firmò il foglio di via per l’Oklahoma poche ore prima di una probabile sconfitta in tribunale da parte di Bennett e soci per poter spostare il franchising.
Non stiamo a giudicare se moralmente queste cose siano giuste (anche se il dubbio verrebbe visto che Seattle dal 1969, suo anno di “nascita sportiva”, ha disputato 3 finali NBA e ha vinto anche un titolo, cosa che ancora alcune squadre non possono annoverare in bacheca) ma strettamente anche sul piano economico queste operazioni lasciano perplessi: perchè un grande economista come Stern in un momento di grande crisi economica per il Paese, fa pressione per spostare una squadra in un mercato molto piccolo e ristretto come Oklahoma City (l’ultimo nella NBA) che conta appena 400mila abitanti facendo fuori invece un mercato potenzialmente tra i migliori da quasi 3milioni e mezzo di persone (e che è uno dei pochi a non risentire della recessione economica) dato che è sede della Microsoft di Bill Gates (con flusso di ingenti capitali dai paesi asiatici come Cina, Giappone e via dicendo) ed è inoltre la “capitale” del caffè Americano visto che è anche sede della Starbucks (il cui proprietario è proprio quell’Howard Schultz che cedette la squadra smeraldo-oro)?
Misteri che sicuramente non troveranno mai risposta e che era doveroso affrontare ed analizzare; auguriamo ai tifosi Warriors di non subire lo stesso atroce destino dei tifosi Sonics visto che il Commissioner ora gradirebbe una franchigia nella città di Las Vegas e potrebbe “favorire” qualche grande acquirente di quelle zone per poi spostare i Warriors.
Nella scelleratezza della lontana America sembrava giusto approfondire un argomento che ha toccato la sensibilità di chi scrive già qualche anno fa visto che la passione per il basket d’oltreoceano lo avevano portato a tifare per una squadra che ora non ha più il suo nome, i suoi trofei, la sua storia e i suoi colori cancellati senza il minimo scrupolo (da un insensibile “patròn”) con un gelido colpo di spugna, dovendo sperare (ma illudendosi giorno dopo giorno) che in un tempo lontano i suoi Sonics potranno ritornare nel mondo della pallacanestro che conta e sui parquet più prestigiosi.
Brutta sconfitta di Orlando ad Atlanta: i Magic si fanno beffare sulla sirena da una schiacciata al volo di Josh Smith che corregge nel canestro il tentativo sbagliato da parte di Joe Johnson. Hawks che interrompono la striscia di 6 sconfitte consecutive contro Orlando portando ben 6 uomini in doppia cifra (Johnson miglior marcatore con 17 punti) e per gli ospiti non bastano i 19 punti, 24 rimbalzi e 4 stoppate del centro Dwight Howard.
Denver prosegue con un’altra sconfitta la propria “gita” ad Est degli Stati Uniti: i Boston Celtics piegano la franchigia del Colorado, a cui non bastano i 32 punti di Carmelo Anthony, con i 27 punti di capitan Paul Pierce e la tripla doppia di uno spettacolare Rajon Rondo (per lui 11 punti, 11 rimbalzi e 15 assist).
Charlotte sbrana senza difficoltà i T-wolves (alla 14esima sconfitta di fila) grazie alla splendida serata al tiro di Stephen Jackson (37 punti).
Quinta vittoria nelle ultime 6 partite per gli infuocati Pacers: vittima di Indiana i “disgraziati” Washington Wizards (alla 13esima sconfitta consecutiva) con Danny Granger che chiude con 31 punti e Murphy che ne segna 12 conditi da 19 rimbalzi.
Utah espugna con facilità disarmante il parquet di Toronto: la qualità offensiva dei Jazz (forse la migliore dell’intera Lega) e la poca predisposizione alla difesa di Andrea Bargnani (solo 12 punti per lui) e compagni, permette alla franchigia di Salt Lake City di portare ben 7 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano Carlos Boozer con 18 punti e 11 rimbalzi e Deron Williams con 18 punti e 16 assist (e ieri sera mancava l’infortunato Andrei Kirilenko!). Per i Raptors non si salva nessuno da un naufragio casalingo che rischia di riaprire la corsa all’ultimo posto disponibile per i playoff se Chicago nella prossima partita in casa contro Miami farà bottino pieno.
Ottava vittoria in stagione per il fanalino della Lega New Jersey: i Nets battono i Kings privi dell’infortunato Tyreke Evans e si avvicinano a scongiurare il pericolo di essere la peggiore squadra della storia dell’NBA (record di Phila nel 1972-1973 con sole 9 vittorie e 73 sconfitte). Ad oggi mancherebbero 2 “W” ai Nets che portano un Brook Lopez da 26 punti e 13 rimbalzi e un Devin Harris da 24 e 9 assist.
Alcune volte in NBA succedono degli “avvenimenti” inspiegabili! così capita che una squadra in striscia perdente aperta e con motivazioni che rasentano lo 0 assoluto nel finale di stagione, vada ad espugnare il parquet di un’altra squadra, la più “hot” del momento con 19 vittorie in 21 incontri. E’ capitato ieri sera a Milwaukee dove i Bucks padroni di casa (campo sul quale era caduta anche la migliore squadra della Lega poco tempo fa, ovvero i Cavs di LeBron James) si sono fatti sorprendere dai derelitti Philadelphia 76ers. Ben 6 uomini in doppia cifra per Phila, orrenda prestazione al tiro per gli uomini di Skiles con Salmons decisamente in giornata no.
Nel giorno in cui Illgauskas torna a vestire la maglia dei Cavs il palcoscenico se lo prende ancora una volta LeBron James: 38 punti e New Orleans mandata KO, si salva solo Marcus Thornton con 20 punti (Chris Paul ancora fuori forma dopo il rientro chiude con soli 5 punti).
Torna il sereno ad Oklahoma City dopo il periodo di appannamento: e il suo sole è sempre Kevin Durant che trascina i suoi ad una straordinaria prestazione offensiva con 25 punti in soli 30 minuti. Gran rientro di James Harden dopo l’infortunio (ripresosi più velocemente del previsto, meglio così perchè in quest’ultimo periodo un pò buio per gli ex Seattle Sonics la sua assenza si è fatta sentire su entrambi i lati del campo), con una solida prova da 23 punti. Il suo ritorno permetterà alla squadra di coach Scott Brooks di avere più varianti offensive e al contempo difensive vista la grande duttilità del fantastico rookie uscito dall’Università di Arizona State. Per i Thunder è la prima vittoria dopo 14 sconfitte filate contro i Rockets (contando anche le partite di quando la franchigia era ancora a Seattle).
Lakers corsari a San Antonio grazie ai 24 punti di un sostanzioso Kobe Bryant. Odom da 19 punti e 13 rimbalzi e un aggressivo Ron Artest sui 2 lati del campo (16 punti, 8 rimbalzi e 5 recuperi) tengono a bada uno spento Duncan (solo 6 punti per lui) e Ginobili da 24 punti e Hill da 21 non bastano ad una squadra che nel secondo tempo segna solo 35 punti al cospetto dei 51 dei californiani.
Golden State ottiene la ventesima vittoria in stagione battendo i Memphis Grizzlies: Curry segna 30 punti e 11 assist, i Warriors in doppia cifra sono ben 7 e quindi per Memphis calano le tenebre anche sulle poche e residue speranze di playoff complici 78 punti subiti nel solo primo tempo a cui non riesce a rimediare un Rudy Gay da 25 punti e 10 rimbalzi.
Risultati NBA del 24 marzo 2010
Atlanta Hawks – Orlando Magic 86-84
(Atl: Johnson 17, Josh Smith 15, Bibby 14 – Orl: Nelson 20, Howard 19, Carter 16)
Boston Celtics – Denver Nuggets 113-99
(Bos: Pierce 27, Garnett 20, Allen 16 – Den: Anthony 32, Smith 21, Afflalo 13)
Charlotte Bobcats – Minnesota Timberwolves 108-95
(Cha: Jackson 37, Wallace 23, Felton 16 – Min: Jefferson 21, Sessions 14, Gomes 12)
Indiana Pacers – Washington Wizards 99-82
(Ind: Granger 31, McRoberts 14, Price 12, Murphy 12 – Was: Blatche 21, Singleton 19, Young 12)
Toronto Raptors – Utah Jazz 87-113
(Tor: Bosh 20, Wright 15, Bargnani 12 – Uta: Boozer 18, Williams 18, Matthews 16, Okur 16)
New Jersey Nets – Sacramento Kings 93-79
(NJ: Lopez 26, Harris 24, Lee 12 – Sac: Udrih 19, Greene 14, Hawes 12)
Milwaukee Bucks – Philadelphia 76ers 86-101
(Mil: Stackhouse 15, Jennings 12, Ridnour 11 – Phi: Green 16, Holiday 15, Iguodala 14)
New Orleans Hornets – Cleveland Cavaliers 92-105
(NO: Thornton 20, Collison 17, West 16 – Cle: James 38, Hickson 20, West 15)
Oklahoma City Thunder – Houston Rockets 122-104
(Okl: Durant 25, Harden 23, Green 19 – Hou: Scola 25, Ariza 20, Lowry 15)
San Antonio Spurs – Los Angeles Lakers 83-92
(SA: Ginobili 24, Hill 21, Mason 9 – Lak: Bryant 24, Odom 19, Artest 16)
Golden State Warriors – Memphis Grizzlies 128-110
(GS: Curry 30, Williams 23, Ellis 21 – Mem: Gay 25, Conley 21, Mayo 21)
CLASSIFICHE NBA
Zydrunas Illgauskas torna a Cleveland.
Il tanto atteso annuncio è stato dato nella notte dal Team Manager Danny Ferry. Illgauskas torna ai Cavs dopo essere stato scambiato a Washington per arrivare ad Antawn Jamison, ma subito tagliato dai capitolini perchè non inerente al progetto (ma allora cosa lo avevano preso a fare?).
Ancora non si conoscono i termini del contratto, nè l’accordo economico tantomeno la durata del contratto. Si presume però che sia un accordo al minimo salariale con termine a fine stagione.
2 volte all-star e leader dei Cavs in partite giocate (ben 760), rimbalzi (5841), stoppate (1259) e minuti, è anche il più presente nella post season con 64 partite giocate e nei rimbalzi (512) e secondo in minuti giocati (1950) e quinto classificato (ancora in attività) in partite giocate in assoluto.
Queste le parole del proprietario della franchigia dell’Ohio:
“L’intera squadra dai magazzinieri ai Dirigenti ai giocatori è contenta che Zydrunas sia tornato a casa e che ci possa aiutare nella nostra missione ai Play-off ovvero vincere il titolo.
Infatti non c’è mai stato un punto di divergenza con Zydrunas anzi se i giocatori cercavano un sostegno un aiuto un giudizio lui era sempre pronto a darlo e a esprimere le sue opinioni ed è per questo che l’ho riportato qui perchè è amato dalla città di Cleveland dai tifosi e dall’intero Ohio. Siamo entusiasti che sia tornato non solo per lui ma anche per sua moglie e per i suoi figli“.
Per far posto al centro lituano i Cavaliers hanno tagliato Darnell Jackson.
E sempre a proposito di mercato i Warriors ingaggiano a pieno titolo l’ala Reggie Williams (autore di strepitose ed inaspettate prestazioni fino a questo punto) tagliando Raja Bell, uno dei giocatori più forti in squadra che però, arrivato nello scambio con Stephen Jackson con i Charlotte Bobcats, non ha mai giocato per problemi al polso.
I Los Angeles Lakers dovranno fare a meno di Andrew Bynum almeno per 20 giorni.
Il centro dei Californiani campioni in carica ha una lieve lesione al tendine d’achille, come confermato dalle analisi a cui è stato sottoposto, e non risultano strappi o rotture che avrebbero messo KO il ragazzo per il resto della stagione. Il suo rientro è pertanto previsto per le prime gare di aprile. Nel frattempo Lamar Odom partirà in quintetto come ala grande con Pau Gasol che andrà a ricoprire il ruolo di centro.
Ecco le statistiche di Bynum (213cm classe 1987) in questa stagione: 15 punti (57% al tiro), 8.3 rimbalzi, 1.4 stoppate e un assist di media in 30.4 minuti di gioco.
Per un problema al tendine del ginocchio invece James Harden della squadra rivelazione Oklahoma City Thunder, dovrà stare fermo per 15 giorni e il suo rientro è previsto per i primi giorni di Aprile in concomitanza con le ultime partite di regular season per poi essere in piena forma per i playoff NBA. Di seguito riportiamo le medie di Harden (196 centimetri, classe 1989) quest’anno: 62 partite. Per lui 9.9 punti (39% al tiro), 3.3 rimbalzi, 2 assist e 1 recupero in 23 minuti di impiego.
Problemi anche per Tyreke Evans. La guardia destinata al titolo di rookie dell’anno della Lega ha rimediato una brutta botta alla bocca da parte di Ersan Ilyasova dei Milwaukee Bucks che gli ha provocato una forte contusione e la rottura di due denti. Il giocatore ha già saltato 2 partite ma, non dovendo subire operazioni alla mandibola (gli esami clinici hanno escluso fratture), dovrebbe tornare disponibile già per la prossima gara dei Kings.
Evans, 198cm classe 1989, ha giocato 64 partite in questa stagione. Per lui 20.3 punti (46% al tiro), 5.6 assist, 5.2 rimbalzi e 1.4 recuperi in 37.3 minuti di impiego medio.
Houston dovrà fare a meno per i prossimi 10 giorni di Shane Battier. La risonanza magnetica cui è stato sottoposto lunedì mattina ha evidenziato una leggera distorsione ai legamenti collaterali anteriori del suo ginocchio sinistro. Inevitabile il periodo di stop.
Battier, 203cm classe 1978, ha fin qui disputato 67 partite. Per lui 8 punti (40% al tiro), 4.7 rimbalzi, 2.4 assist e 1.1 stoppate in 32 minuti di impiego.
Anche Marc Gasol, centro dei Memphis Grizzlies e fratello del più noto Pau dei Lakers ha qualche acciacco fisico e ha saltato la terza partita consecutiva per problemi al collo.
Infine New York. La squadra di Mike D’Antoni e Danilo Gallinari dovrà fare a meno di Wilson Chandler per il resto della stagione a causa di un leggero stiramento all’adduttore della gamba sinistra. Non rischiare il giocatore è d’obbligo visto che sarà uno dei pochi (assieme al “Gallo” e a David Lee) sui quali si ricostruiranno i Knicks. Chandler, 203cm classe 1987, ha giocato 65 partite. Per lui 15.3 punti (48% al tiro), 5.4 rimbalzi e 2.1 assist di media in 35 minuti di gioco.
NBA top 5 del 23 marzo 2010.
Tutto lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 5 giocate della notte.
GUARDA IL VIDEO:
Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 23 marzo 2010.
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Charlotte espugna Washington dopo un supplementare grazie ai 17 punti di Wallace e Diaw e ai 16 di Jackson. 12esima sconfitta consecutiva per i Wizards e litigio tra l’allenatore Flip Saunders e colui che sarebbe dovuto diventare il nuovo giocatore simbolo della franchigia ovvero Andray Blatche: motivo l’assenza di difesa da parte dell’ala grande della squadra della capitale che, stizzito dai continui (e anche giusti) richiami del suo coach, ha preferito non tornare più in campo lasciando i compagni in balia dei Cats.
Indiana continua a vincere (terza vittoria consecutiva, 4 nelle ultime 5 gare disputate) trascinata da un grande Granger con 32 punti e un chirurgico Rush che chiude con 20 punti (5/6 da 3 punti). Ma la notizia del giorno è che dopo 8 anni di partecipazione ai playoff (e soprattutto non con un ruolo da comparsa ma di primo piano viste le due finali NBA disputate e il titolo vinto nel 2004) i Pistons sono fuori, matematicamente, per la post season.
Al Madison Square Garden si assiste allo show di puro talento di Danilo Gallinari: l’asso dei Knicks è protagonista di un duello senza esclusione di colpi contro una delle stelle più lucenti del firmamento NBA, Carmelo Anthony. Danilo, per niente intimorito dal confronto, nel solo terzo quarto piazza 17 punti in faccia alla star dei Nuggets e alla fine chiuderà con 28 punti. Melo vince il duello personale segnandone 36 ma deve vedere i suoi cadere per la seconda sconfitta di fila. Alla fine Anthony ha elogiato il suo rivale in partita lodando la sua crescita tecnica e fisica.
Nel giorno del suo 37esimo compleanno Jason Kidd porta i Mavericks al successo sul parquet di casa contro i Los Angeles Clippers: 26 punti e 12 assist per il playmaker e 18 per il tedesco Nowitzki. Tra i Clips favolosa prestazione dell’ex Drew Gooden (26 punti e 20 rimbalzi) ma almeno nella serata di ieri sera non è servito alla causa losangelina per strappare la vittoria a Dallas e rovinare la festa di Jason Kidd.
Risultati NBA del 23 marzo 2012
Washington Wizards – Charlotte Bobcats 86-95
(Was: Miller 15, McGee 14, Thornton 10 – Cha: Wallace 17, Diaw 17, Jackson 16)
Detroit Pistons – Indiana Pacers 83-98
(Det: Prince 14, Gordon 12, Villanueva 11, Bynum 11, Stuckey 11 – Ind: Granger 32, Rush 20, Dunleavy 13)
New York Knicks – Denver Nuggets 109-104
(NY: Gallinari 28, Harrington 23, Douglas 16 – Den: Anthony 36, Billups 25, Afflalo 11, Smith 11)
Dallas Mavericks – Los Angeles Clippers 106-96
(Dal: Kidd 26, Nowitzki 18, Terry 14 – Cli: Gooden 26, Kaman 22, Butler 16, Gordon 16)
CLASSIFICHE NBA
NBA top 10 del 22 marzo 2010.
Tutto lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 10 giocate della notte.
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Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 22 marzo 2010.
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