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  • NBA playoff 2010, primo turno: Impresa Thunder, sorpresa Bulls

    La straordinaria prestazione di Jason Richardson da 42 punti (8/12 da 3) con 8 rimbalzi permette a Phoenix di riappropiarsi del vantaggio del fattore campo nella serie contro Portland. Suns subito in palla che mettono le cose in chiaro fin dai primi minuti di gioco. Batum, in dubbio fino all’ultimo per guai alla spalla che hanno costretto il francese a saltare le prime 45 gare di stagione regolare, è in campo ma deve arrendersi dopo 9 minuti di gioco e abbandonare il campo per nuovi problemi. Il primo quarto porta Phoenix a +18, il secondo è sulla stessa falsariga del primo e si chiude con un eloquente 66-37 che fa capire chi vincerà l’incontro. Richardson 21 punti è solo a metà del suo fatturato. I Blazers sfoderano l’orgoglio e riescono a portarsi sul -11 a 5 minuti dal termine dell’incontro grazie ad una serie di triple di Fernandez (ben 3 in 58 secondi!) ma i Suns piazzano un parziale di 12-0 che chiude la pratica e dà la tranquillità necessaria per giocare gara 4 in programma sempre a Portland sabato 24 aprile.

    Sorpresa da Chicago dove i Bulls, pur con una fatica immane, riescono a battere i Cavs di LeBron James. Chicago gioca bene per 3 quarti di gara toccando il +21, ma da quel momento in poi arriva la riscossa di Cleveland che riesce ad arrivare a soli 2 punti di svantaggio quando sul cronometro mancano 4 minuti alla fine del match. Rose (31 punti) si prende in mano la squadra ma l’ultimo minuto è vietato ai deboli di cuore: sul 102-96 Bulls James compie un fallo in attacco e perde un pallone nell’azione successiva, Chicago segna e va sul 104-96. Con 30 secondi da giocare Williams mette la tripla del 104-99. Fallo sistematico su Hinrich che sbaglia tutti e 2 i liberi. James accorcia ulteriormente con un’altra bomba per il 104-102, fallo su Rose che mette solo uno dei 2 liberi: 105-102 e partita incredibilmente riaperta a 10 secondi dalla fine. Coach Del Negro ordina il fallo per non far tirare Cleveland da 3 e Varejao sbaglia un libero di importanza capitale. A quel punto Brad Miller mette la partita in cassaforte con 2 bersagli dalla lunetta per il 107-103. Finisce però 108-106, una partita molto vibrante che Chicago porta a casa, ma LeBron (quasi tripla doppia per lui con 39 punti, 10 rimbalzi e 8 assist) e compagni hanno fatto capire che possono riemergere da situazioni impossibili. Gara 4 è in programma sempre a Chicago domenica 25 aprile. I Bulls sono avvertiti.

    Tutto esaurito (18.342 presenti al Ford Center di Oklahoma) per la prima partita in casa nella storia dei playoff per i Thunder. Festeggiamenti nel prepartita per Scott Brooks, neo allenatore dell’anno in NBA, con i suoi giocatori ad omaggiarlo per la grande stagione disputata. L’inizio però non è dei migliori per i padroni di casa con i Lakers che vanno subito sul 10-0, Oklahoma cerca di restare in partita ma non riesce mai a mettere il naso avanti. Primo tempo che finisce 50-43 per i campioni. Il secondo tempo però presenta un altro registro con i giovani Thunder in crescita netta e continua che approfittano della situazione quando Kobe Bryant va in panchina ed il finale del terzo periodo è tutto di marca arancioblu con un fulmineo 8-0 di parziale che regala la parità ai padroni di casa dopo una poderosa schiacciata di Westbrook in faccia ad uno stralunato Odom e con le triple di Harden e Durant. A questo punto Brooks pesca il jolly che permetterà di vincere la partita: dirotta il fenomeno Kevin Durant sulle tracce di Bryant e il numero 24 sbaglierà 7 conclusioni di fila per la marcatura asfissiante del talento in maglia 35, beccandosi anche una super stoppata che farà molta fatica a digerire e dimenticare. Durant si prende la squadra sulle spalle nel quarto quarto e segna 11 punti ben assistito da Westbrook (Fisher ridicolizzato per la terza gara di fila) e Green che mettono i titoli di coda per un’impresa poco pronosticabile da molti addetti ai lavori. Kevin Durant incredibile con 29 punti e 19 rimbalzi, Westbrook ne aggiunge 27, Harden ne piazza 18 con un ottimo 3/4 da 3 punti, Green glaciale ai tiri liberi ne segna 10 e Air Congo, ovvero Serge Ibaka, produce 6 punti e 6 rimbalzi annullando in difesa i lunghi di L.A.
    Bryant, partito bene, si è eclissato con la marcatura di Durant (24 punti con 29 tiri!), a dargli man forte il solito Gasol con 17 punti e 15 rimbalzi ma oggi non sono bastati per espugnare un campo dove sabato 24 i campioni in carica dovranno dimostrare di non esserlo diventati, lo scorso anno, per caso.

    Risultati NBA del 22 aprile 2010

    Portland Trail Blazers – Phoenix Suns 89-108
    -> Por: Aldridge 17, Webster 14, Bayless 14 – Pho: Richardson 42, Stoudemire 20, Nash 13
    Chicago Bulls – Cleveland Cavaliers 108-106
    –> Chi: Rose 31, Hinrich 27, Deng 20 – Cle: James 39, Williams 21, Jamison 19
    Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 101-96
    –> Okl: Durant 29, Westbrook 27, Harden 18 – Lak: Bryant 24, Gasol 17, Fisher 17

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 2-1
    Hawks – Bucks 2-0
    Celtics – Heat 2-0
    Nuggets – Jazz 1-1
    Lakers – Thunder 2-1
    Magic – Bobcats 2-0
    Mavs – Spurs 1-1
    Suns – Trail Blazers 2-1

  • NBA: Wade potrebbe restare a Miami, Bosh il rinforzo perfetto

    Dwyane Wade ha fatto sapere che il suo futuro potrebbe non essere lontano da Miami.
    La superstar infatti ha posto come condizione primaria e necessaria il rafforzamento della franchigia e Pat Riley si è messo subito al lavoro per esaudire le sue richieste.
    Sembra infatti che la prima scelta della franchigia della Florida sia Chris Bosh, ala grande dei Toronto Raptors che come Wade andrà in scadenza di contratto questa Estate. Il numero 4 dei canadesi pare intenzionato a lasciare la squadra e Miami, al contrario di altre pretendenti, potrebbe essere la favorita inserendo come contropartita il giovane talentuoso ma troppo discontinuo Michael Beasley, anch’egli ala grande e perciò possibile sostituto di Bosh nel quintetto titolare di Toronto.
    Infatti altre franchigie si sono interessate a Bosh ma tutte lo vorrebbero firmare da free agent, ovvero senza dare nulla in cambio, vista la scadenza del contratto.
    Per bruciare tutte le altre squadre Miami proporrebbe a Toronto un “sign and trade”, ovvero rifirmare per un breve periodo la stella numero 4 e poi spedirla immediatamente a Miami in cambio di Beasley. Lì Bosh poi si meterebbe al tavolo delle trattative coi dirigenti rossoneri per l’estensione contrattuale a cifre elevatissime.
    L’operazione renderebbe tutti contentissimi perchè Bosh andrebbe a giocare assieme a Wade e alzerebbe il livello di squadra facendo diventare gli Heat una seria pretendente al titolo. Toronto riceverebbe un super talento che a Miami assieme a Bosh risulterebbe inutile e farebbe solo panchina, per poterlo sviluppare come atleta per ritrovarselo nel giro di 2 anni tra le superstar della Lega: Beasley è infati del 1989 e ha amplissimi margini di miglioramento, il talento non si discute, essendo stato seconda scelta assoluta del draft del 2008 (solo Derrick Rose dei Bulls gli è finito davanti).
    Si attendono sviluppi nelle prossime ore, ma la notizia non pare campata in aria.

    I Milwaukee Bucks invece sono fortemente intenzionati a rinnovare il contratto a John Salmons anche per la prossima stagione.
    Dal suo arrivo in Wisconsin nello scorso febbraio, l’ex Bulls ha letteralmente dato qual cambio di marcia che ha consentito ai Bucks di centrare i playoff: 15.4 punti, 3.3 rimbalzi e 2.8 assist ad uscita per lui. Con tanti tiri da 3 punti, cosa che un pò mancava a coach Skiles. Il problema è l’intenzione del giocatore il quale fa sapere che prima di rinnovare con i Bucks vorrebbe dare un’occhiata al mercato estivo che lo vedrà tra i giocatori liberi più contesi.

    Chiudiamo con New York: la “Grande Mela” sarà sicuramente sotto i riflettori di questo mercato estivo: a parte gli obiettivi già dichiarati, la società deve affrontare anche la questione in merito al futuro di David Lee, free agent al prossimo mercato, ma che ha disputato una stagione mostruosa nel ruolo di centro. Il prodotto di Florida ha recentemente rilasciato un’intervista dove senza usare mezzi termini ha spiegato dove vorrebbe giocare:

    Amo New York, amo i tifosi e la città! Ho passato qui cinque anni stupendi e vorrei tanto rimanere anche nella prossima stagione“.

    Senza ombra di dubbio Lee è stato (alla pari col nostro danilo Gallinari) il miglior giocatore della compagine allenata da Mike D’Antoni sia sotto l’aspetto carismatico che tecnico, chiudendo la stagione 2009/10 con cifre veramente da capogiro: 20.2 punti, 11.7 rimbalzi e 3.6 assist ad uscita.
    I primi a cercarlo sono stati i New Orleans Hornets, convinti che, se dovesse restare Chris Paul (miglior playmaker della Lega), Lee sarebbe il partner ideale. Staremo a vedere anche qui come si svilupperà la situazione.

  • NBA: Ancora infortuni per Portland

    Piove sul bagnato per i Portland Trail Blazers: la franchigia dell’Oregon molto probabilmente dovrà rinunciare a Nicolas Batum. Il francese ha accusato dei problemi alla spalla (quella già operata e che lo ha costretto a saltare le prime 45 partite di regular season) durante un’azione di gioco in cui cercava di rubare un pallone su un’azione offensiva di Phoenix sul finire del terzo quarto di gara 2, partita poi persa di 29 punti da parte dei Blazers.

    Non è chiaro ancora quale sia il problema di Batum e si attendono entro oggi gli esami da fare a Portland ma molto probabilmente l’ala di coach Nate McMillan dovrà saltare gara 3 sul parquet di casa visto che la serie si è spostata in Oregon per le prossime 2 partite. Ulteriori notizie saranno date nelle prossime ore. Certamente comunque le rotazioni dei Blazers sono oramai ridotte all’osso e la situazione di emergenza è sempre più critica.

    Ma potrebbe esserci una buona notizia. Brandon Roy sta recuperando più velocemente del previsto dall’operazione al menisco e casomai Portland passasse il turno non è escluso un suo ritorno sul parquet. Certo che l’ostacolo Suns è veramente difficile da superare anche alla luce della lunga lista di indisponibili, ma nel basket non si può mai dare niente per scontato.

  • NBA playoff 2010, primo turno: Top 5 del 21 aprile 2010

    NBA top 5 del 21 aprile 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, primo turno: Highlights del 21 aprile 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 21 aprile, valide per il primo turno dei playoff 2010.

    Guarda gli highlights:

  • NBA: Scott Brooks allenatore dell’anno

    Sctt Brooks, allenatore degli Oklahoma City Thunder, ha vinto il premio come allenatore dell’anno in NBA.
    Brooks ha battuto il coach di Milwaukee, Scott Skiles, che è finito secondo.
    Importante riconoscimento per questo giovane allenatore che non è neanche al suo secondo anno tra i professionisti, avendo rilevato la panchina dei Thunder lo scorso anno solo a campionato iniziato sostituendo il disastroso P.J. Carlesimo partito con un orrendo 1-14 (solo una vittoria a fronte di ben 14 sconfitte).
    Brooks lo scorso anno ha guidato Oklahoma per 67 partite vincendone 22 e perdendone 45. Quest’anno invece l’esplosione di squadra che ha permesso ai Thunder di issarsi nell’elite del basket che conta raggiungendo i playoff, vincendo ben 50 partite e perdendone 32. L’impresa è ancor più evidente se si considera che la Western Conference è molto più competitiva rispetto alla Eastern (anche se qui ci sono i Cavaliers di James), visto che molte squadre si sono giocate un posto per la post season mentre ad Est la situazione era molto chiara fin da subito e dalle prime partite.
    Brooks è stato avvantaggiato dal fatto di avere in squadra una super stella come Kevin Durant che solo al terzo anno nella Lega ha vinto il titolo di capocannoniere stagionale diventando il più giovane atleta in NBA a riuscirci (solo 21 anni!). Molti già lo accostano al livello di LeBron James e Kobe Bryant e la facilità con cui questo ragazzino infila il canestro a ripetizione è veramente spaventosa. In più il coach è stato aiutato dall’avere una squadra giovanissima che corre per tutti i 48 minuti sul parquet non mollando mai niente: giocatori come Russell Westbrook, Jeff Green, James Harden, Serge Ibaka, tutti poco più che ventenni e talentuosissimi danno ad Oklahoma (se il nucleo resterà intatto senza perdite e cessioni) la possibilità già dal prossimo anno di puntare a gareggiare per il titolo NBA. I risultati si vedono già ora perchè pur essendo in svantaggio 2-0 nella serie del primo turno playoff contro i campioni dei Los Angeles Lakers, i gialloviola stanno sudando le proverbiali 7 camicie per riuscire a domare gli ex Seattle Sonics.

    Nota anche su coach Scott Skiles che poteva meritare il riconoscimento visto che a livello di talento la sua squadra è molto più povera ma ha sfiorato le 50 vittorie: Milwaukee ha trovato nelle motivazioni date dal suo allenatore una grande risorsa e il futuro per Skiles è molto luminoso.
    Se si fanno 2 conti infatti i più esperti tra gli addetti ai lavori ritenevano Milwaukee una delle 5 peggiori squadre nella Lega e invece i Bucks sono arrivati addirittura ai playoff, e neanche da ultimi ma convincendo sempre di più partita dopo partita. Forse un piccolo miracolo sportivo.

  • NBA playoff 2010, primo turno: Orlando OK, gli Spurs espugnano Dallas

    Tutto facile per Orlando in gara 2 contro i Bobcats. Anche con un Dwight Howard (a cui prima della partita viene consegnato il premio di difensore dell’anno) limitato dai falli e ridotto a giocare solo 28 minuti con 15 punti e 9 rimbalzi, i Magic trovano altre armi per scardinare la difesa della franchigia del North Carolina con Vince Carter sugli scudi (19 punti) e Jameer Nelson e Rashard Lewis che infilano 15 punti a testa. Buone le prove di Ryan Anderson e Mickael Pietrus che mettono insieme 15 punti (9 per il primo, 6 per il secondo) tutti da oltre l’arco. Ai Bobcats non è bastata l’ottima prestazione di Stephen Jackson da 27 punti (con qualche palla persa di troppo però) ed è mancato il fenomenale Gerald Wallace di gara 1 visto che il numero 3 ha chiuso con soli 15 punti e 6 rimbalzi. Come era prevedibile, Magic in vantaggio 2-0, ora la serie si sposta a Charlotte con gara 3 in programma sabato 24.

    San Antonio invece sbanca Dallas con una grande prova dei suoi veterani: Tim Duncan sembra risorto dal pessimo finale di stagione e piazza 25 punti, Ginobili prosegue nel suo momento d’oro e ne segna 23, Richard Jefferson, un oggetto misterioso durante tutta la regular season, riemerge dal nulla e aggiunge 19 punti. Tony Parker completa l’opera dalla panchina (viste le condizioni fisiche non ancora ottimali a causa dell’ultimo infortunio) con 16 punti. Dominio a rimbalzo per gli Spurs (51-42) con Duncan che ne prende ben 17. Dallas ha provato in tutti i modi a riaprire la partita ed è arrivata sul -5 a 7 minuti dalla fine (tripla di Terry), ma 4 tiri di Duncan consecutivamente a bersaglio hanno messo KO i Mavs. Non sono bastati i 27 punti di Jason Terry, nè i 24 di Dirk Nowitzki. Caron Butler ha cercato di fare il possibile (17 punti, 7 rimbalzi, 2 steal e 2 stoppate) ma le pessime percentuali di tiro di Dallas (37% scarso) e quelle ottime degli “Speroni” (oltre il 48% dal campo) hanno marchiato indelebilmente la partita. San Antonio pareggia la serie e ora ci si sposta sul parquet dei neroargento per gara 3 in programma venerdì 23 aprile.

    Risultati NBA del 21 aprile 2010

    Orlando Magic – Charlotte Bobcats 92-77
    -<Orl: Carter 19, Howard 15, Lewis 13, Nelson 13 – Cha: Jackson 27, Wallace 15, Mohammed 10
    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 88-102
    -<Dal: Terry 27, Nowitzki 24, Butler 17 – SA: Duncan 25, Ginobili 23, Jefferson 19

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 2-0
    Hawks – Bucks 2-0
    Celtics – Heat 2-0
    Nuggets – Jazz 1-1
    Lakers – Thunder 2-0
    Magic – Bobcats 2-0
    Mavs – Spurs 1-1
    Suns – Trail Blazers 1-1

  • NBA: Marcus Camby rinnova con i Blazers

    Marcus Camby, centro in scadenza di contratto a fine stagione, ha ottenuto l’estensione che desiderava dopo lunghe trattative per altri 2 anni da parte dei Portland Trail Blazers, molto soddisfatti del suo rendimento, della sua esperienza e della sua leadership all’interno della squadra e dello spogliatoio. A 36 anni compiuti, Camby è ancora in grado di fare la differenza sotto i tabelloni come ha ampiamente dimostrato da quando si è trasferito in Oregon dalla California, oltre che essere un veterano dei playoff, con 64 gare disputate prima di quest’anno.
    A dare l’annuncio il General Manager dei Blazers Kevin Pritchard, molto soddisfatto dell’accordo che permetterà a Portland, se recupereranno appieno sia Greg Oden che Joel Przbylla dai rispettivi infortuni, di essere devastanti sotto i tabelloni con una forza fisica non indifferente da far paura ed invidia a qualsiasi altra franchigia nell’intera Lega.

  • NBA playoff 2010, primo turno: Top 10 del 20 aprile 2010

    NBA top 10 del 20 aprile 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, primo turno: Highlights del 20 aprile 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 20 aprile, valide per il primo turno dei playoff 2010.

    Guarda gli highlights: