Tag: NBA

  • NBA: Tyreke Evans nominato rookie dell’anno

    Tyreke Evans, dei Sacramento Kings, è stato nominato “rookie of the year” ovvero matricola dell’anno della NBA.
    Succede a Derrick Rose dei Chicago Bulls e i 2 hanno qualcosa in comune: infatti i 2 atleti sono entrati nella Lega provenienti dall’Università di Memphis.

    Evans, quarta scelta assoluta dell’ultimo draft, entra anche in un club molto esclusivo, quello dei giocatori che al primo anno nella Lega hanno avuto almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita, accostandosi a vere leggende del basket professionistico americano come Oscar Robertson, Michael Jordan e LeBron James.
    La guardia dei Kings ha infatti avuto 20.1 punti, 5.8 assist e 5.3 rimbalzi di media ad incontro e questo ha fatto la differenza rispetto ai suoi avversari che erano Stephen Curry dei Golden State Warriors e Brandon Jennings dei Milwaukee Bucks (unico tra i 3 però a disputare i playoff dove sta giocando in modo meraviglioso trascinando i suoi Bucks al momentaneo vantaggio su Atlanta per 3-2 e la possibilità stanotte di mandare a casa i favoriti Hawks nella gara 6 sul parquet amico).

    Evans ha ottenuto 67 voti da primo posto per un punteggio totale di 491 punti, secondo si è piazzato Curry con 43 voti da primo posto e 391 punti complessivi, terzo Jennings con 12 preferenze e 204 punti totali.

    I complimenti sono arrivati, al numero 13 di Sacramento, innannzitutto dagli sconfitti che hanno espresso grandi apprezzamenti per la stagione disputata dal loro collega.

    Queste le parole del vincitore all’annuncio della sua vittoria:

    Sono fiero che il mio nome venga accostato a nomi di giocatori che hanno fatto la storia di questo gioco. Quando sono arrivato in NBA il mio obiettivo era di vincere questo trofeo e aiutare la mia squadra; uno l’ho portato a termine adesso bisogna lavorare sul secondo e siamo decisamente sulla buona strada“.

    Per completezza riportiamo i suoi massimi stagionali in ogni singola categoria:

    Punti: 34 vs CHA 18/1/2010)
    Rimbalzi: 11 (per 4 volte)
    Assist: 13 (per 2 volte)
    Recuperi: 4 (per 2 volte)
    Stoppate: 3 (per 3 volte)

  • NBA playoff 2010, primo turno: Suns e Spurs avanzano alle Semifinali di Conference

    San Antonio chiude la serie contro Dallas e ripaga con la stessa moneta i Mavs che lo scorso anno li eliminarono al primo turno senza il vantaggio del fattore campo. Gara tutt’altro che tranquilla per gli Spurs (a differenza di quanto dica il punteggio finale, 97-87) perchè sotto di 22 punti, gli ospiti reagiscono e trascinati da Nowitzki e Butler (33 punti il tedesco, 25 per il numero 4) riescono anche ad andare in vantaggio sul +1 a metà del terzo quarto. Da lì c’è la sveglia per San Antonio che trascinata da Ginobili (26 punti) e George Hill (21 punti, spaventosa la sua crescita in questi playoff) distrugge la difesa dei Mavericks asuon di triple. Ottimo anche Duncan con 17 punti e 10 rimbalzi. La dirigenza di Dallas e in primis Mark Cuban dovranno ora esaminare attentamente la situazione e vedere quale sia la strada migliore da seguire con la squadra: rifondare o dare ancora fiducia a questi atleti. Interrogativo importante anche perchè Dallas è la squadra più vecchia dell’NBA.

    Phoenix espugna Portland e manda a casa i Trail Blazers. Grande partenza per Richardson che segna 14 punti in 5 minuti (alla fine saranno 22 per l’ex Charlotte). Phoenix cerca di scappare ma i Blazers restano sempre in partita recuperando anche il -14 che li divide dagli avversari e pareggiando (76-76) nel quarto quarto la partita. Le triple di Nash e Richardson però sono letali anche perchè Roy non è in condizioni fisiche ottimali e non riesce a dare in pieno il suo contributo (14 punti). Per i Suns invece ottimo Stoudemire con 28 punti, Webster per Portland ne segna 19 con Fernandez e Aldridge che si fermano a quota 16. Le 2 squadre che hanno passato il primo turno ieri notte, ovvero Spurs e Suns si affronteranno nella Semifinale di Conference. Gara 1 è in programma a Phoenix ma ancora non sono state comunicate date e orari della serie.

    Risultati NBA del 29 aprile 2010

    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 97-87
    –> SA: Ginobili 26, Hill 21, Duncan 17 – Dal: Nowitzki 33, Butler 25, Beaubois 16
    Portland Trail Blazers – Phoenix Suns 90-99
    –> Por: Webster 19, Aldridge 16, Fernandez 16 – Pho: Stoudemire 28, Richardson 22, Dudley 12

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 2-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-3
    Lakers – Thunder 3-2
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)
    Mavs – Spurs 2-4 (Spurs al turno successivo)
    Suns – Trail Blazers 4-2 (Suns al turno successivo)

  • NBA playoff 2010, primo turno: Top 5 del 28 aprile 2010

    NBA top 5 del 28 aprile 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, primo turno: Highlights del 28 aprile 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 28 aprile, valide per il primo turno dei playoff 2010.

    Guarda gli highlights:

  • Impresa dei Bucks ad Atlanta, i Nuggets restano in corsa

    Un grandissimo quarto periodo permette ai Milwaukee Bucks di espugnare il parquet degli Atlanta Hawks e di portarsi in vantaggio per 3-2 nella serie.
    Hawks con la partita in mano a pochi minuti dal termine (82-73), messi sotto con un parziale di 14-0 per l’incredibile 87-82 a soli 33 secondi dalla fine del match. Horford prova a caricarsi la squadra sulle spalle e con 5 punti (anche un clamoroso, per lui, tiro da 3 punti) riporta sotto i padroni di casa (89-87). Jennings si prende la responsabilità di andare in lunetta sul fallo sistematico di Atlanta, mantiene la freddezza e segna i 2 liberi della vittoria. Alla fine saranno 25 i punti per l’ex Lottomatica Roma, sempre importante nei momenti chiave, ottimo come al solito l’apporto di Salmons (19 punti) e di un fantastico Ridnour (15 punti in soli 17 minuti!). Per Gli Hawks molto sottotono Joe Johnson con soli 13 punti, Crawford (premiato nel prepartita) non dimostra le qualità che gli sono valse il premio di sesto uomo dell’anno, chiudendo con 11 miseri punti e percentuali pessime dal campo. A tirare la carretta i soli Horford (25 punti e 11 rimbalzi) e Marvin Williams (22 punti). Bucks che riescono a non far vedere l’assenza degli infortunati Bogut e Redd, tenendo testa ai lunghi degli Hawks a rimbalzo (39-39) sebbene l’assenza del centro croato-australiano si faccia sentire, e demolendo gli avversari nel tiro da 3 anche senza lo specialista Redd (2-11 per Atlanta, 8-19 per i Bucks).
    Gara 6 è in programma a Milwaukee venerdì 30 aprile, con i Bucks che non possono lasciarsi sfuggire l’occasione di chiudere la serie. Coach Skiles sta dimostrando di essere pronto per grandi franchigie, veramente un grande allenatore: nessuno dava speranze alla sua squadra, si pronosticava addirittura lo sweep sul 4-0 e invece pur dovendo rinunciare a 2 dei suoi migliori giocatori sta mettendo sotto scacco i più quotati avversari.

    Denver annulla il primo match point per i Jazz e sul parquet di casa porta la serie sul 3-2. Gara risolta solo nella ripresa dopo che per 3 quarti la partita si è mantenuta sostanzialmente in equilibrio. Ultimo parziale letale dei Nuggets che chiudono con 6 uomini in doppia cifra tra cui il solito Anthony con 26 punti e 11 rimbalzi, Billups con 21, Martin che chiude quasi in doppia doppia con i suoi 18 punti e 9 rimbalzi, i 17 di Smith con un mortifero 4/5 da 3, 10 punti 7 rimbalzi e 3 stoppate per Andersen che risponde così alle critiche di Anthony a fine gara 4 e Afflalo che ne segna 12 senza sbagliare un tiro (3/3 da 2 e 2/2 da 3!)
    Utah sempre più dipendente dal duo Williams-Boozer (34 punti e 10 assist per il primo, 25 e 16 rimbalzi per il secondo). Matthews e Millsap hanno provato ad essere di aiuto ma non è bastato per portare a casa la partita che di fatto ha riaperto la serie.
    Gara 6 è in programma a Salt Lake City venerdì 30 aprile. Per i Jazz sarebbe meglio chiudere il conto e non fidarsi di questi Nuggets.

    Risultati NBA del 28 aprile 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 87-91
    –> Atl: Horford 25, Williams 22, Johnson 13 – Mil: Jennings 25, Salmons 19, Ridnour 15
    Denver Nuggets – Utah Jazz 116-102
    –> Den: Anthony 26, Billups 21, Martin 18 – Uta: Williams 34, Boozer 25, Millsap 16

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 2-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-3
    Lakers – Thunder 3-2
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)
    Mavs – Spurs 2-3
    Suns – Trail Blazers 3-2

  • Kobe Bryant regna nel merchandising NBA

    Kobe Bryant per il secondo anno consecutivo è in testa per quanto riguarda la vendita di magliette nel mondo NBA.
    La maglia numero 24 gialloviola è ancora la più venduta stando alle stime ricevute dalla Lega.

    LeBron James anche per questa stagione si è dovuto accontentare del secondo posto e della “medaglia d’argento”, sebbene oramai sia lui il dominatore riconosciuto dell’NBA. Il numero 23 di Cleveland paga il fatto di non giocare in un mercato imponente dal punto di vista economico come Los Angeles o New york o ancora Boston o Chicago.

    Gradino più basso del podio per la maglia numero 5 di Kevin Garnett dei Boston Celtics, anche se a livello diprestazioni ormai l’ex T-wolves pare avviato sul viale del tramonto.

    Sorprende Derrick Rose di Chicago che si piazza al quarto posto assoluto, davanti persino ad un fenomeno quale Dwyane Wade dei Miami Heate ad una stella in divenire come Dwight Howard degli Orlando Magic. Settimo posto per Chris Paul dei New Orleans Hornets, a lungo infortunato quest’anno, ottavo per Paul Pierce sempre dei Celtics.
    New entry alla nona posizione con Kevin Durant, nuovo fenomeno degli Oklahoma City Thunder, laureatosi quest’anno miglior marcatore della Lega e più giovane atleta a riuscire nell’impresa nella storia del basket americano.
    Chiude la top ten la divisa numero 15 di Carmelo Anthony dei Denver Nuggets dopo che lo scorso anno era sprofondato in 15esima posizione

    Per quanto riguarda i team il merchandising premia i Lakers, seguiti da Celtics, Cavs, Bulls e New York Knicks.

    Ecco la classifica delle maglie:

    1) Kobe Bryant (LAL)
    2) LeBron James (CLE)
    3) Kevn Garnett (BOS)
    4) Derrick Rose (CHI)
    5) Dwight Howard (ORL)
    6) Dwyane Wade (MIA)
    7) Chris Paul (NOH)
    8 ) Paul Pierce (BOS)
    9) Kevin Durant (OKC)
    10) Carmelo Anthony (DEN)

    Ecco la classifica per team:

    1) Los Angeles Lakers
    2) Boston Celtics
    3) Cleveland Cavaliers
    4) Chicago Bulls
    5) New York Knicks

  • “Non posso vincere da solo!”

    Non posso vincere da solo!

    Frase quasi abituale nel mondo sportivo quando le cose per una squadra vanno male e un giocatore si erge a portavoce del gruppo cercando di spronanare, se così si può dire, i compagni a dare quel qualcosa di più per invertire la rotta.

    Càpita che nell’NBA un “certo” Carmelo Anthony, stella luminosissima dei Denver Nuggets e leader della squadra, abbia pronunciato queste fatidiche parole alla vigilia dell’importantissima gara 5 contro gli Utah Jazz, che se dovesse andare male sancirebbe l’uscita anticipata dei suoi Nuggets dopo la finale di Western Conference dello scorso anno persa contro i Lakers. Sicuramente un ridimensionamento rispetto a soli 12 mesi fa, prospettiva che sta mettendo tanto nervosismo negli animi dei biancocelesti del Colorado. Utah sta letteralmente spazzando via gli avversari non curante degli infortuni subiti da 2 giocatori cardine come Kirilenko e Okur, forte di un asse Deron Williams-Carlos Boozer che sta facendo rivivere ai tifosi Jazz (mi scuso per l’ingombrante paragone ma va preso con le debite proporzioni) le gesta della coppia d’oro del recente passato John Stockton-Karl Malone, con cui la franchigia arrivò 2 volte consecutive in finale NBA per essere battuta solo dagli invincibili Chicago Bulls di Michael Jordan.
    Le parole di Anthony non sono state prese di buon grado dai compagni di squadra, che invece di sentirsi più responsabilizzati si sono sentiti, in verità con molta ragione, criticati per le prestazioni delle prime 4 gare della serie playoff contro i Jazz.
    Chris Andersen già in gara 4 è stato criticato da Melo, rimanendo molto deluso, Billups ha preferito porre l’accento sul fatto che pesa in modo inverosimile l’assenza di coach George Karl per le cure chemioterapiche per un tumore alla gola, gli altri componenti il gruppo di Denver preferiscono non commentare le parole del numero 15.
    Insomma una situazione pronta ad esplodere.

    Un grande esperto di basket quale è Federico Buffa nei giorni scorsi si è lasciato sfuggire un commento che per quanto breve e conciso fotografa in maniera netta e nitida la situazione in Colorado:

    A Denver senza George Karl…?uno zoo!

    Molto evidente il riferimento al carisma di Karl e alla sua forte personalità per tenere unito uno spogliatoio che per quanto riguarda le “teste calde” non è secondo a nessuno.

    Comunque queste le parole di Anthony al termine dell’ultimo match contro Utah:

    Sto dando tutto quel che ho per battere i Jazz…ma non posso farlo da solo, ho bisogno di aiuto!

    Proseguendo poi, in seguito al battibecco sul parquet con Andersen e al risentimento del “Birdman” per l’attacco gratuito davanti alle telecamere:

    Non posso perdere tempo a preoccuparmi dei sentimenti degli altri!“.

  • James tiene in ansia i Cavs per un infortunio al gomito

    LeBron James tiene in apprensione un’intera città!
    Durante la partita vinta ieri notte dai suoi Cavs contro i Bulls che è valsa il passaggio del turno per le Semifinali di Conference contro i Boston Celtics, il numero 23 ha accusato dei dolori al gomito.
    Dolori che preoccupano, anche se non in modo rilevante, ma sempre meglio prevenire che curare! il dolore al braccio destro di LeBron James deve essere valutato il più approfonditamente possibile vista l’importanza di “The King” nell’economia della squadra. Anche perchè il livello di gioco raggiunto permette a Cleveland di prendersi di diritto il ruolo di favorita per il titolo. Nella conferenza stampa dopo il successo in Gara 5 (96-94) su Chicago, LeBron ha dichiarato che sente ancora dolore e, cosa ancor più curiosa, non sa neanche lui il perché e come sia riuscito ad infortunarsi:

    “Continua a darmi fastidio (il gomito e il braccio destro, ndr) e non so come ho fatto a farmi male. Spero che il dolore mi lasci stare nei prossimi giorni per giocare al massimo nella prossima sfida playoff. Comunque anche così posso giocare tranquillamente!”

    Il dolore al braccio si è fatto notare in Gara 5 quando James ha fatto una smorfia di dolore dopo aver provato a contrastare un tiro e il tiro libero nel finale di match tirato con la sinistra è un altro indizio.
    James è stato anche sottoposto a radiografie che in ogni caso non hanno rivelato niente di grave e quindi i tifosi dei Cavaliers possono dormire alquanto sereni.
    Sull’infortunio ha parlato anche Shaquille O’Neal:

    “Per fortuna non è grave! abbiamo avuto un pò di apprensione, ma non sembra nulla di grave!”

  • NBA playoff 2010, primo turno: Top 10 del 27 aprile 2010

    NBA top 10 del 27 aprile 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, primo turno: Highlights del 27 aprile 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 27 aprile, valide per il primo turno dei playoff 2010.

    Guarda gli highlights: