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  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Orlando Magic – Atlanta Hawks

    Questa sfida dovrebbe presentare parecchi fattori di equilibrio. Tuttavia se si esaminano i precedenti nella regular season il confronto è decisamente dalla parte dei Magic, che conducono per 3 a 1. L’unica vittoria Hawks è stata inoltre vinta da un buzzer beater di Josh Smith che con un rimbalzo volante ha siglato l’86 a 84 finale a fronte di 3 vittorie nette a favore di Orlando, con uno scarto medio di oltre 22 punti che dimostrano la superiorità della squadra della Florida in questa stagione.
    Nei quattro confronti Howard, che non ha mai avuto problemi di falli commettendone al massimo 4, ha avuto una media di 16.8 rimbalzi a fronte di una media di 13.2 in totale e ha dato 3.5 stoppate, contro le 2.8 di media stagionale.
    Il confronto coi lunghi di Atlanta è stato quindi vinto dal centro di Orlando, che con il gioco molto profondo di Horford e Smith ha potuto dare il meglio di se in difesa. Il conto generale dei rimbalzi è stato comunque a vantaggio della squadra di Van Gundy, che ne ha raccolto, in 4 gare, ben 189, contro i 148 di Atlanta, ovvero in media più di 10 rimbalzi in più degli avversari.
    Cifre che sanciscono le difficoltà di Joe Johnson e compagni di limitare l’onda d’urto dei lunghi Magic. L’unica vittoria di Atlanta è arrivata tenendo i Magic sotto i 90 punti e dando ad Howard meno spazio e tenendolo a percentuali inusuali per lui solitamente sopra il 50%. Per poter giocarsela nella serie Atlanta dovrà fare tesoro di questa esperienza e chiudere bene gli spazi in area come nella partita del 24 marzo.
    Da esaminare anche un altro fattore, ovvero i giorni di riposo: ben 9 quelli di Orlando senza giocare essendosi sbarazzata dei Bobcats con un secco 4-0. Atlanta ha invece giocato fino a 48 ore fa, portata a gara 7 dai miracolosi e sorprendenti Milwaukee Bucks. C’è chi dice che sarebbe meglio non perdere il ritmo partita e propende per un vantaggio Hawks, chi invece dice che il riposo è oro colato e sancisce una vittoria della serie dei Magic. Resta il fatto che gli Hawks sono una squadra piuttosto giovane e atletica che non ha problemi a recuperare lo sforzo di una gara di playoff in 2 giorni, anche in considerazione del fatto che Gara7 contro i Bucks non ha richiesto uno sforzo molto elevato e possono quindi presentarsi a Gara1 in ritmo senza essere scarichi mentalmente o fisicamente.
    Dal canto suo Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza degli Hawks per poterne trarre vantaggio. Vedremo solo sul campo chi avrà ragione.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Atlanta ha un enorme livello di talento di squadra ma contro i Bucks si sono viste difficoltà inaspettate segno che non sempre il talento, senza il duro lavoro, riesce a pagare. Se si vuole estrometterre i Magic dalla post season tutto dovrà essere perfetto e girare per il meglio altrimenti saranno dolori veri per i “Falchi”.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Probabilmente il quintetto di partenza per gli Hawks sarà questo: Joe Johnson e Mike Bibby come guardie, Marvin Williams e Josh Smith come ali e Al Horford come centro. Dalla panchina Jamal Crawford (sesto uomo dell’anno e pericolosissimo interprete del doppio ruolo di playmaker e guardia tiratrice), Maurice Evans e il veterano Joe Smith daranno il loro contributo ad una squadra che ha come unico limite qualche sconfitta di troppo in trasferta dovuta ad un timore reverenziale che a scorrere il roster dei “Falchi” e il talento di squadra non avrebbe modo di esistere. Anche Pachulia potrebbe essere utile per spendere qualche fallo su Howard.

    Chiavi della serie saranno il confronto tra Josh Smith (inarrivabile come fisicità messa sul parquet) e Rashard Lewis: 2 modi differenti di interpretare il ruolo di ala grande, ma importantissimi nell’economia di squadra. Poi il confronto tra Horford e Howard: in regular season il centro dei Magic ha letteralmente asfaltato e distrutto il centro degli Hawks che è chiamato ad una pronta maturazione se vuole dare qualche chance alla sua squadra di passare il turno. Le percentuali dall’arco di Vince Carter potrebbero far pendere la bilancia dall’una o dall’altra parte. Da non sottovalutare anche il confrontro tra coach: Van Gundy ha dimostrato di essere arrivato ad un ottimo livello, Woodson, al contrario, nella serie contro i Bucks, ha mostrato molte lacune e il suo rivale Scott Skiles è uscito nettamente vincente dal duello. Dovrà rimediare in questa serie contro i Magic per elevare la sua reputazione.

    Si parte stanotte alle 8.00 pm (le 2 in Italia)

    Game 1 martedì 4 maggio 2010 8.00 PM Hawks @ Magic (2.00 orario italiano)
    Game 2 giovedì 6 maggio 2010 8.00 PM Hawks @ Magic (le 2.00 in Italia)
    Game 3 sabato 8 maggio 2010 5.00 PM Magic @ Hawks (le 23.00 in Italia)
    Game 4 lunedì 10 maggio 2010 8.00 PM Magic @ Hawks (2.00 orario italiano)
    Game 5 se necessaria mercoledì 12 maggio 2010 Hawks @ Magic orario da definire
    Game 6 se necessaria venerdì 14 maggio 2010 Magic @ Hawks orario da definire
    Game 7 se necessaria domenica 16 maggio 2010 Hawks @ Magic orario da definire

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Los Angeles Lakers – Utah Jazz

    2 squadre che si conoscono alla perfezione, 2 allenatori che nella post season hanno fatto la storia della NBA come possono dimostrare le finali del 1997 e del 1998 con Sloan inamovibile sulla panchina di Salt Lake City e Phil Jackson a guidare gli imbattibili Chicago Bulls di Michael Jordan prima di approdare nella “città degli angeli”.
    Lakers e Jazz si sono sfidati anche nei play-off del 2008 (secondo turno, vittoria di Bryant e compagni 4-2) e del 2009 (primo turno, ancora Bryant & co. vincitori, stavolta 4-1).
    Insomma tra le 2 franchigie non esistono segreti e testimonianza ne sono anche le parole di un fenomeno come Kobe Bryant:

    Nè noi nè loro abbiamo bisogno di studiare il rispettivo avversario e le sue tattiche. Noi conosciamo la loro organizzazione offensiva e difensiva, così come loro conoscono la nostra. Abbiamo giocato gli uni contro gli altri tante volte, anche nel periodo di pre-stagione. Siamo estremamente coscienti di ciò a cui andremo incontro

    Negli ultimi tre anni queste due squadre hanno mantenuto quasi inalterati i propri roster, continuando a puntare su giocatori che forniscono ampie garanzie di rendimento.
    Certamente i risultati dei gialloviola sono migliori rispetto a quelli dei Jazz (finale NBA nel 2008, campioni NBA nel 2009) ma bisogna considerare anche che a fare la differenza è la capacità di investimento della proprietà, con i Lakers che non badano a spese e Utah a centellinare i centesimi da spendere pur mantenendo una squadra di livello altissimo.
    La serie però non è così scontata come in molti possono pensare per via di molteplici letture ed analisi dei particolari

    In stagione regolare Los Angeles ha battuto i rivali per 3-1 negli scontri diretti ed è stata una delle poche franchigie ad andare ad espugnare il difficilissimo campo di Salt Lake City.
    Tuttavia saranno da valutare le condizioni di Andrew Bynum che soffre per un guaio al menisco: lo staff medico preferirebbe operarlo e risolvere il problema che potrebbe portare poi parecchie noie in futuro, il giocatore vuole giocare fino all fine dei playoff ma va incontro a grandi rischi. Vedremo come sarà decisa la questione che non appare di poco conto perchè avendo i Jazz Okur fuori gioco, l’assenza di Bynum riequilibrerebbe un pò i valori sotto canestro visto che con il giovane centro in campo abile e arruolato ci sarebbero possibilità minime per la franchigia dello Utah.

    Lakers che scenderanno in campo con Derek Fisher e Kobe Bryant come guardie, Ron Artest e Lamar Odom come ali e Pau Gasol come centro. In attesa di notizie certe su Bynum che se giocherà manderà Gasol a fare l’ala e Odom in panchina. Poi ci sarà anche bisogno di Farmar Walton e Brown.
    Utah dovrebbe proporre questo quintetto: Deron Williams e Wes Matthews come guardie, C.J. Miles (che sostituisce ancora l’infortunato Andrei Kirilenko che comunque dovrebbe essere agli sgoccioli del suo infortunio) e Carlos Boozer come ali e Kirilo Fesenko come centro. Dalla panchina l’energia di Paul Millsap sarà preziosa e l’apporto di Ronnie Price e i tiri da 3 di Kyle Korver saranno le chiavi per scardinare la difesa dei Lakers. Per dare fiato a Fesenko (vero punto debole purtroppo per i Jazz) si alzerà Kosta Koufos che ha dimostrato di poter dare un buon apporto alla causa giocando almeno con applicazione rispetto all’ucraino.

    Le chiavi della serie (a parte la presenza o meno di Bynum di cui abbiamo già parlato) saranno principalmente 3: per i Lakers bisognerà fermare Deron Williams (e Fisher non sembra in grado di farlo così come non è stato capace con Westbrook dei Thunder). Il playmaker dei Jazz è uno dei giocatori più in forma dell’intera Lega. La sua squadra non avrebbe mai potuto eliminare i Nuggets al primo turno, se non avesse ricevuto un apporto così decisivo da parte del suo leader.
    Le cifre parlano chiaro con 26 punti e 11 assist, con un lavoro in regia quasi perfetto ed una capacità di trovare il canestro che fa veramente paura (50% dal campo per lui). Williams è un playmaker forte e veloce, e può mettere in grande difficoltà i Lakers, che soffrono giocatori di questo tipo.
    Quale sarà la contromossa di Phil Jackson? Probabilmente, in Gara 1, sarà comunque Derek Fisher ad occuparsi del temibile avversario. Se poi Fisher dovesse risultare inadeguato, allora con tutta probabilità verrà chiesto a Kobe Bryant di occuparsi della marcatura (stesso iter usato per Westbrook nel turno precedente).
    Poi bisognerà che Artest e Odom salgano di livello, non tanto in difesa (Artest ha limitato, nella serie contro Oklahoma, molto bene il capocannoniere della Lega Kevin Durant, quanto in attacco perchè nel turno precedente contro i Thunder ciò non si è verificato e i Lakers hanno avuto parecchie difficoltà nel gioco offensivo (tranne in gara 5). Soprattutto Artest è chiamato a migliorare il suo 18% dall’arco da 3 punti nella serie appena conclusa!
    I problemi di Utah vengono dalla rotazione corta per via degli infortuni: Utah avrà a disposizione solo 7 uomini realmente competitivi: Williams, Matthews, Miles, Boozer, Korver, Millsap, Price. Fesenko e Koufos si alterneranno nel ruolo di centro ma sono di livello inferiore rispetto agli altri anche se il greco si è dimostrato più competitivo rispetto allo statico ucraino. Kirilenko potrebbe rientrare in questa serie, anche se non prima di Gara-3.
    Non è una bella situazione. Già nella serie coi Nuggets questi ragazzi hanno fatto un grande sforzo a livello fisico, e ora saranno costretti a giocare contro dei Lakers che, comunque, muovono molto la difesa avversaria e portano sempre a spendere energie.
    Inoltre, finchè mancherà Kirilenko mancherà anche il giocatore più adatto a marcare Kobe Bryant. Sotto canestro, invece, sia Boozer che Millsap rischiano di soffrire la verticalità di Gasol, la capacità di mettere palla a terra da parte di Odom e la potenza di Bynum (se sarà sul parquet).

    Gara 2 sarà questa notte alle 10.30 pm, le 4.30 italiane.
    Questo il programma completo:
    Gara 2: Utah Jazz @ Los Angeles Lakers martedì 20 aprile aprile 10.30 pm (4.30)
    Gara 3: Los Angeles Lakers @ Utah Jazz sabato 8 maggio 8.00 pm (2.00)
    Gara 4: Los Angeles Lakers @ Utah Jazz lunedì 10 maggio 10.30 pm (4.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Los Angeles mercoledì 12 maggio
    Gara 6: @ Utah venerdì 14 maggio
    Gara 7: @ Los Angeles lunedì 17 maggio

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Top 5 del 3 maggio 2010

    NBA top 5 del 3 maggio 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Highlights del 3 maggio 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 3 maggio, valide per le semifinali di Conference dei playoff 2010

    Guarda gli highlights:

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Boston domina a Cleveland, Suns OK

    Un incredibile terzo quarto dei Celtics rovina la festa al neo MVP della Lega, LeBron James, e permette ai biancoverdi di pareggiare la serie e di spostare il fattore campo dalla propria parte.
    Primi 2 periodi equilibrati, al ritorno in campo dalla pausa lunga però i Celtics sembrano molto diversi giocando con più aggressività e determinazione, lasciando ai Cavs solo le briciole e dimostrando a tutto il pubblico la loro pericolosità. Bagliori in alcuni frangenti della squadra che vinse il titolo quasi 2 anni fa, difesa impenetrabile (solo 12 punti concessi nell’intero terzo quarto) a fronte di un attacco più che mai efficace ben orchestrato da Rajon Rondo (ben 19 assist, record di franchigia nei playoff pareggiato). Celtics anche a +25 con gli spettatori increduli dello spettacolo davanti ai loro occhi.
    Cavs che si portano fino al -10 a 3 minuti dalla fine ma un super parziale di 11-3 congela la partita e permette a Boston di guardare con più fiducia al futuro.
    Come già detto, ottimo Rondo con 13 punti e 19 assist, Ray Allen mattatore con 22 punti, doppia doppia di un sostanzioso Kevin Garnett (18+10 rimbalzi), e finalmente esce dal letargo Rasheed Wallace che con 17 punti è il jolly della squadra di coach Doc Rivers.
    Male Cleveland, in tutti i suoi interpreti, da James (24 punti e 5 palle perse, mai decisivo quando bisognava prendersi la squadra sulle spalle e condurla alla rimonta) a Williams (4 miseri punti e 1/9 dal campo), per finire a coach Mike Brown (solo 18 minuti per O’Neal quando i lunghi di Boston hanno banchettato allegramente sotto i tabelloni vincendo la lotta a rimbalzo per 43-32).
    Ora si va tutti in Massachusetts per gara 3 e gara 4 dove i padroni di casa se non vorranno perdere l’enorme vantaggio accumulato ieri notte dovranno dare il meglio e portare a casa entrambe le partite.

    Partita molto emozionante in Arizona dove a spuntarla alla fine sono i padroni di casa di Phoenix.
    Partita fatta di parziali per sorpassi e controsorpassi, con momenti di dominio di una squadra e poi dell’altra. Sicuramente la serie più interessante tra le 4 per via di 2 filosofie di gioco completamente opposte.
    Alla fine si nota una curiosità, gli uomini in doppia cifra per le 2 squadre sono i cosiddetti “Big Three”, mentre i rispettivi compagni non riescono a raggiungere la doppia cifra di fatturato: per gli Spurs Ginobili piazza 27 punti, seguito a ruota da Parker con 26 e Duncan con 20 (a cui aggiunge 11 rimbalzi).
    I suns trovano in Nash il loro uomo chiave con il canadese che non delude e piazza 33 punti e 10 assist, poi Jason Richardson con 27 e doppia doppia per Stoudemire da 23 punti e 13 rimbalzi. Un pò anonimi i 2 Hill, Grant per i Suns con 7 punti e George per gli Spurs con 9, entrambi in 32 minuti di gioco abbondanti. Gara2 sempre a Phoenix è in programma mercoledì 5 aprile.

    Risultati NBA del 3 maggio 2010

    Cleveland Cavaliers – Boston Celtics 86-104
    –> Cle: James 24, Jamison 13, Hickson 13 – Bos: Allen 22, Garnett 18, Wallace 17
    Phoenix Suns – San Antonio Spurs 111-102
    –> Pho: Nash 33, Richardson 27, Stoudemire 23 – SA: Ginobili 27, Parker 26, Duncan 20

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 1-1
    Magic-Hawks 0-0
    Lakers-Jazz 1-0
    Suns-Spurs 1-0

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I pronostici

    I pronostici delle semifinali di Conference dei playoff 2010:

    EASTEN CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 4-0
    Magic-Hawks 4-2

    WESTERN CONFERENCE:

    Lakers-Jazz 2-4
    Suns-Spurs 4-1

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Phoenix Suns – San Antonio Spurs

    La sfida che metterà di fronte Phoenix Suns e San Antonio Spurs vivrà molto sulla rivalità nata in questi anni, dove in alcuni scontri playoff del passato si sono registrati alti momenti di tensione. Dei 5 precedenti scontri nella post season solo una volta i Suns si sono sbarazzati degli Spurs (nel 2000 precisamente), ma quest’anno l’occasione appare veramente ghiotta visto che la squadra dell’Arizona parte decisamente favorita.
    Le possibilità ci sono tutte, anche se questi Spurs, dopo avere eliminato da testa di serie numero sette i Mavericks, sono saliti di livello, come loro abitudine, proprio nel momento più importante della stagione.
    Epico lo scontro del 2007 che in pratica si risolse solo con il famoso fallo di Robert Horry su Steve Nash, mandato a sbattere sui cartelloni di bordocampo con una poderosa spallata: risultato fu la squalifica dell’ala degli Spurs e di Amar’è Stoudemire che reagì al fallo dalla panchina mettendo un piede sul parquet (cosa vietata dal regolamento NBA a coloro che stanno in panchina) e perciò squalificato per una partita con il risultato che Tim Duncan nella partita successiva distrusse Phoenix che non aveva la sua ala grande per contrastare il caraibico, match che incanalò la serie a favore dei texani che passarono il turno per andare a vincere poi il titolo di campioni NBA contro i Cavaliers di James.
    Quella serie non è stata dimenticata dalle parti di Phoenix e dintorni e ancora si ha sete di vendetta sportiva visto il gioco sporco messo sul parquet da parte di San Antonio in tutte le partite disputate.
    Dal punto di vista tecnico si affrontano 2 squadre con filosofie di gioco totalmente opposte: “run and gun” per i Suns ovvero tirare subito alla prima occasione buona, gioco molto più manovriero per gli Spurs che utilizzano al massimo quasi tutti i 24 secondi per cercare la via del canestro (un pò come i Blazers che hanno affrontato gli arancioblu nel turno precedednte uscendone sconfitti).
    Durante la stagione gli scontri diretti sono a favore di Phoenix con 2 vittorie ad una, ma in stagione regolare gli Spurs si sono evidentemente risparmiati per essere al top proprio in questo momento decisivo.
    Dal punto di vista di organico rispetto all’ultima battaglia nei playoff le 2 squadre sono cambiate moltissimo: il nucleo dei neroargento è rimasto invariato visto che Duncan, Ginobili e Parker sono ancora in Texas, ma sono stati aggiunti ottimi giocatori come George Hill, Richard Jefferson, Dejuan Blair, Antonio McDyess, tutta gente che dà apporti di sostanza ai “Big Three”. Anche i Suns sono cambiati e della squadra del 2007 sono rimasti solo Barbosa, Nash e Stoudemire. Jason Richardson però è un’ottimo acquisto, dalla panchina entrano tanti giovani di energia come Channing Frye, Jared Dudley e Robin Lopez. Ma la sorpresa più grande è la condizione fisica stratosferica di un vecchietto terribile che di nome fa Grant Hill!

    Phoenix dovrebbe schierare questo quintetto: Steve Nash e Jason Richardson come guardie, Grant Hill e Amar’è Stoudemire come ali e Jarron Collins come centro. Dalla panchina entrerà subito in campo Channing Frye per rilevare Collins che non ha molto minutaggio e poi i vari Jared Dudley (uno dei migliori tiratori da 3 dell’intera Lega), Goran Dragic e Leandro Barbosa.
    San Antonio risponderà con Tony Parker e George Hill come guardie (ma nella serie contro Dallas Ginobili è partito titolare con Parker sesto uomo di lusso), Richard Jefferson e Tim Duncan come ali e Antonio McDyess come centro. Importante sarà l’apporto (se dalla panchina o meno lo vedremo tra qualche ora) proprio di Ginobili che nell’ultimo mese tra regular season e playoff ha tenuto medie quasi da MVP, di Dejuan Blair e di Roger Mason.
    Il numero 21 dei neroargento scenderà incerottato sul naso per la frattura rimediata nella durissima e fisica serie contro gli odiati Mavericks, infortunio che però non sembra limitarlo.

    Steve Nash sarà, molto probabilmente, la chiave della serie: per tutto il primo turno ha sofferto a causa di un infortunio all’anca ma, se è al meglio, sarà come al solito un vero rompicapo per gli Spurs.
    San Antonio, però, nel ruolo di point guard può rispondere, quest’anno, con ben due opzioni di livello: non solo Tony Parker, che contro Dallas è entrato alla grande nel clima playoff, ma anche con George Hill, che ormai parte stabilmente in quintetto e sta giocando alla grande, con una maturità inaspettata. Loro 2 potrebbero, alternandosi, riuscire a limitare Nash e a svoltare la serie per la propria squadra.
    Altro scontro importante sarà la battaglia tra ali grandi ovvero Amar’è Stoudemire dei Suns e Tim Duncan degli Spurs: chi riuscirà ad imporsi darà una grossa mano al suo team per passare alla finale di Conference, chi soccomberà costringerà la propria franchigia all’eliminazione.
    La vera variabile per i Suns potrebbe essere Jason Richardson, soprattutto se continuerà a mantenere le medie di tiro dalla lunga distanza (52%) che ha mantenuto nella serie contro Portland. Inoltre in difesa dovrebbe marcare il peperino Ginobili anche se coach Alvin Gentry potrebbe opporre all’argentino la ferrea marcatura del rinato Grant Hill.
    Dall’altro lato sarà invece l’altro nuovo arrivato importante, Richard Jefferson, ad essere fondamentale: si è visto nella serie contro i Mavs (soprattutto nella decisiva gara 2 a Dallas) che quando gira Jefferson, girano più facilmente tutti gli Spurs.

    Il via di questa serie è fissato per stanotte alle 4.30. Questo il programma completo:
    Gara 1: San Antonio Spurs @ Phoenix Suns lunedì 3 maggio 10.30 pm (4.30 italiane)
    Gara 2: San Antonio Spurs @ Phoenix Suns mercoledì 5 maggio 9.00 pm (03.00)
    Gara 3: Phoenix Suns @ San Antonio Spurs venerdì 7 maggio 9.30 pm (03.30)
    Gara 4: Phoenix Suns @ San Antonio Spurs domenica 9 maggio 8.00 pm (2.00)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Phoenix martedi 11 maggio
    Gara 6: @ San Antonio giovedi 13 maggio
    Gara 7: @ Phoenix domenica 16 maggio

  • NBA: Dominio di James nel titolo di MVP

    Sono state rese note le votazioni per il trofeo di MVP, che come ampiamente anticipato venerdì, è stato vinto da LeBron James.

    Plebiscito per il numero 23 dei Cavs che ha ottenuto 116 dei 123 voti totali. Solo Shaquille O’Neal (ora suo attuale compagno di squadra) nel passato (stagione 2000), ha ottenuto più consensi (solo un giurato non votò per il centro dei Lakers dando il voto ad Allen Iverson).

    Al secondo posto Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder che, per molti addetti ai lavori, ha vinto moralmente l’MVP degli umani, battendo James nel titolo di capocannoniere della Lega. Terzo Kobe Bryant in una stagione molto al di sotto dei suoi standard.

    Ecco le parole di James al momento della premiazione:

    Devo tutto ai miei compagni, la mia famiglia e il mio coach, e l’unico modo per ringraziarli di tutto è vincere l’anello“.

    Riportiamo ancora una volta le cifre stagionali:

    76 partite disputate, 76 partendo in quintetto base, 39.0 minuti di impiego per partita, 0.503 la percentuale dal campo (la più alta in carriera), 0.333 dall’arco dei 3 punti, 0.767 ai liberi, 0.9 i rimbalzi offensivi per partita, 6.4 quelli in difesa per 7.3 rimbalzi complessivi, 8.6 assist (media più alta in carriera), 1.6 palle rubate a match, 1 stoppata ad incontro con 29.7 punti di media. Il tutto condito da ben 4 triple doppie e molte molte altre sfiorate e mancate solo per un assist o un rimbalzo, a testimoniare un dominio quasi senza precedenti!

  • NBA playoff 2010: Top 5 del 2 maggio 2010

    NBA top 5 del 2 maggio 2010.

    Tutto lo spettacolo delle migliori giocate della notte NBA.

    GUARDA IL VIDEO:

  • NBA playoff 2010: Highlights del 2 maggio 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 2 maggio, valide per il primo turno dei playoff 2010 e per le semifinali di Conference.

    Guarda gli highlights: