Chi non ha mai sognato un giorno di ritrovarsi con un assegno da 75 mila dollari in mano dopo aver effettuato un canestro da metà campo. E’ capitato ad un tecnico informatico, tale Michael Drysch, spettatore pagante della sfida Nba tra Miami Heat vs Detroit Pistons, sorteggiato da uno sponsor per una prova particolare. Riuscire a far canestro dalla metà campo durante l’intervallo della sfida Nba. Il nerd (non me ne voglia il buon Michael) si è piazzato a centrocampo e con un tiro che sembrava più il lancio del giavellotto piuttosto che un tiro a canestro è riuscito nell’impresa di far canestro! Per lui in arrivo l’assegno da 75 mila dollari messo in palio dallo sponsor, la gloria momentanea e soprattutto l’abbraccio di LeBron James.
Naturalmente il video inizia a spopolare sul web e viene visto e rivisto dagli appassionati e non, per capire come sia riuscito con un tiro stilisticamente pessimo o comunque poco vicino allo sport del basket, ad andare a segno.
Un fermo immagino dello spettatore, autore del canestro da 75 mila dollari
Tanta fortuna – Il lato B o se preferite una bella dose di C, ha permesso a Michael Drysch di ritrovarsi da un giorno all’altro con il conto in banca decisamente più ricco. Grazie ad un canestro…
Ma, oltre per i soldi, l’invidia dei fan dell’NBA verso il tecnico informatico è tutta per l’abbraccio ricevuto dal fuoriclasse LeBron James, idolo nel mondo del Basket Americano (e non solo). Nel video si può notare come il cestista vada ad abbracciare il vincitore e lo travolga, buttandolo a terra e continuando a tenerlo stretto. Forse nemmeno lui sarebbe capace di un gesto simile (pur avendo deliziato negli anni il suo pubblico con colpi di classe autentica).
A voi è già capitato di fare canestro da metà campo, magari in una partita agonistica o in un torneo tra amici oppure semplicemente in un allenamento individuale? Michael Drysch si…e lo ha fatto davanti a migliaia di spettatori…
Ecco il video…
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Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.
Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.
Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87
Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.
Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)
Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.
Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113
Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).
Miami Heat – Detroit Pistons 110-88
Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.
Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105
Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.
Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108
Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.
Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101
Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.
Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77
Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.
New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100
Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.
Dopo la rivincita di Carmelo Anthony al TD Garden di Boston e la clamorosa sconfitta dei Clippers contro i Suns in Arizona, andiamo a scoprire le dieci partite della notte per la nostra rubrica pronostici Nba. Tutti gli occhi saranno inevitabilmente puntati sui Los Angeles Lakers, chiamati a vincere per non perdere ulteriore terreno dalla zona play-off. Il match di stasera contro i Jazz può essere l’occasione ideale. In campo anche Marco Belinelli, con i Bulls che ricevono allo United Center di Chicago i Warriors di Stephen Curry e David Lee, reduci dal roboante successo contro Oklahoma. Sfida molto interessante anche a Dallas, dove i Mavericks incontrano Tony Parker e Tim Duncan, freschi di convocazione all’All Star Game. Partita apertissima infine alla Philips Arena tra Hawks e Celtics.
Una cosa è certa, non sarà semplice per i Lakers vincere contro i Jazz, che in stagione hanno già sconfitto i giallo-viola due volte. Striscia positiva che arriva persino a sette vittorie consecutive se si sommano anche le due sfide della preseason disputate ad ottobre. In più nei Lakers mancherà quasi sicuramente Dwight Howard, infortunatosi di nuovo alla spalla durante il secondo periodo della partita contro Memphis. Nonostante dunque le statistiche non siano favorevoli ai californiani, proviamo a concedere ancora fiducia a Kobe e compagni, se non altro per la situazione in classifica ormai drammatica. Una sconfitta oggi infatti complicherebbe ancora di più le cose per la squadra di Mike D’Antoni, attualmente in dodicesima posizione nella Western Conference con cinque partite di svantaggio sui Rockets. La lucidità sotto canestro di Gasol, unita alla visione di gioco di nonno Nash, con un Bryant che viaggia ad una media di 29.2 a partita, basteranno per battere questa sera i Jazz? Pronostico: 1
Chicago Bulls – Golden State Warriors
Dovendo scegliere chi tra Chicago e Golden State sia la più bella sorpresa di quest’anno, diamo la nostra preferenza ai Warriors di Stephen Curry (escluso dalla lista dell’All Star Game) e David Lee, quest’ultimo invece selezionato tra le riserve della Western Conference (non accadeva dal ’97 che un giocatore dei Warriors fosse selezionato per il grande evento del basket nordamericano, l’ultimo fu Latrell Sprewell). Ma anche Chicago non è da meno, forte della sua quarta piazza nella Eastern Conference e di un gioco importante nonostante l’assenza del suo leader incontrastato, Derrick Rose. I Tori Rossi saranno rappresentati al Toyota Center di Houston da Luol Deng e Joakim Noah. Per uno dei più forti rimbalzisti della lega (media di 10.9 a partita) sarà la prima partecipazione all’All Star Game. Nell’unico precedente in stagione tra le due squadre, i Warriors superarono Chicago 99-91 a fine dicembre. Sia a livello mentale che fisico gli ospiti potrebbero pagare i due successi contro Clippers e Thunder, mentre i Bulls vorranno chiudere al meglio la serie di quattro partite in casa con quella che sarebbe la terza vittoria, dopo i successi contro Lakers e Pistons, entrambi arrivati dalle mani di Marco Belinelli. Pronostico: 1
Dallas Mavericks – San Antonio Spurs
I Mavericks stanno giocando il loro miglior basket da inizio stagione, collezionando cinque vittorie nelle ultime sei partite, perdendo soltanto contro i Thunder all’overtime, striscia positiva che ha permesso a Dallas di recuperare importanti posizioni nella corsa play-off. Gli Spurs hanno già inserito il pilota automatica e negli ultimi dieci match hanno perso soltanto in due occasioni, sempre in trasferta. Dopo aver scavalcato al secondo posto in classifica i Los Angeles Clippers, San Antonio affronta oggi la quinta partita negli ultimi sette giorni. La stanchezza dunque e diverse motivazioni potrebbero giocare un ruolo forse decisivo. Pronostico: 1
Atlanta Hawks – Boston Celtics
Neanche la strepitosa prestazione di Rajon Rondo ha salvato i Celtics dal ko interno contro i Knicks di Melo Anthony, portando così a cinque sconfitte consecutive la striscia negativa che sta vivendo Boston. In ogni caso i verdi mantengono un discreto margine di vantaggio sui Sixers, quindi per assurdo potremmo dire che la partita di oggi sia più importante per i padroni di casa piuttosto che per Paul Pierce e compagni. Se infatti Boston può comunque contare sull’enorme tradizione che ha alle spalle e sull’esperienza dei suoi giocatori, gli Hawks invece devono giocare qualsiasi partita da qui alla fine come fosse la finalissima per l’anello. Se poi consideriamo il discreto periodo di forma attraversato da Atlanta, reduce da due vittorie consecutive, ed il probabile rientro di Al Horford, un successo stanotte degli Hawks non è poi così impossibile. Pronostico: 1
In nottata è stato completato il roster dell’All Star Game 2013 con le riserve delle due squadre. Poche le sorprese al momento dell’annuncio ufficiale, con i nomi delle 14 riserve (sette per ciascun quintetto) ampiamente pronosticati alla vigilia. Tra questi non figura il nome di nessuno dei nostri italiani. Lascia sinceramente l’amaro in bocca non vedere nella Western Conference il nostro Danilo Gallinari, che dopo un’ottima prima parte di stagione avrebbe forse meritato una considerazione maggiore da parte del pubblico statunitense. Ricordiamo che la grande sfida tra i giocatori migliori della Eastern e Western Conference si terrà il prossimo 17 febbraio allo Toyota Center di Houston, in Texas, sede dell’All Star Game di quest’anno. Conosciamo i nomi dei protagonisti.
All Star Game 2013, the starters
EASTERN CONFERENCE – Immancabili i due diamanti di Miami, LeBron James e Dwyane Wade, anche in questa stagione trascinatori degli Heat, attualmente al primo posto in classifica ad Est. Ci sono anche Rajon Rondo e Kevin Garnett per Boston. Insieme a loro infine Carmelo Anthony, leader incontrastato dei New York Knicks, seconda forza della Conference.
WESTERN CONFERENCE – Dall’altra parte della costa americana la California offre Kobe Bryant (insieme a KG e Timmy il veterano della manifestazione) e Dwight Howard per i Lakers, Chris Paul e Blake Griffin per i Clippers. Come ciliegina sulla torta l’immancabile Kevin Durant, il miglior realizzatore dell’intera lega, protagonista insieme ai Thunder di una stagione fin qui assolutamente da incorniciare.
EASTERN CONFERENCE – C’è Chris Bosh, e non poteva essere altrimenti, che va così ad unirsi ai big two di Miami. I Bulls piazzano invece Luol Deng e Joakim Noah, alla sua prima partecipazione all’All Star Game. Ma c’è anche Tyson Chandler dei Knicks e Jrue Holiday dei Sixers. Infine menzione particolare per Paul George dei Pacers e sopratutto Kyrie Irving dei Cavaliers, miglior rookie del 2011 e anche quest’anno spettacolare nonostante Cleveland faccia enorme fatica.
WESTERN CONFERENCE – Ovest mette invece in mostra Tony Parker e Tim Duncan dei Spurs, Russell Westbrook dei Thunder, James Gillette Harden, chiamato a fare gli onori di casa, LaMarcus Aldridge dei Portland Blazers (dispiace per l’assenza di Lillard), David Lee della sorpresa Warriors e Zac Randolph dei Memphis Grizzlies.
All Star Game 2013: il roster definitivo
Eastern Conference titolari
Dwyane Wade (Heat): 9^ partecipazione
Rajon Rondo (Celtics): 4^ partecipazione
LeBron James (Heat): 9^ partecipazione
Carmelo Anthony (Knicks): 6^ partecipazione
Kevin Garnett (Celtics): 15^ partecipazione
Western Conference titolari
Kobe Bryant (Lakers): 15^ partecipazione
Chris Paul (Clippers): 6^ partecipazione
Kevin Durant (Thunder): 4^ partecipazione
Dwight Howard (Lakers): 7^ partecipazione
Blake Griffin (Clippers): 3^ partecipazione
Eastern Conference reserve
Chris Bosh (Heat): 8^ partecipazione
Luol Deng (Bulls): 2^ partecipazione
Jrue Holiday (76 ers): 1^ partecipazione
Tyson Chandler (Knicks): 1^ partecipazione
Kyrie Irving (Cavaliers): 1^ partecipazione
Joakim Noah (Bulls): 1^partecipazione
Paul George (Pacers): 1^ partecipazione
Western Conference riserve
Tim Duncan (Spurs): 14^ partecipazione
Tony Parker (Spurs): 5^ partecipazione
Russell Westbrook (Thunder): 3^ partecipazione
LaMarcus Aldridge (Blazers): 2^ partecipazione
David Lee (Warriors): 2^ partecipazione
Zach Randolph (Grizzlies): 2^ partecipazione
James Harden (Rockets): 1^ partecipazione
Soltanto tre le partite Nba giocate nella notte italiana. C’era grande attesa al TD Garden dove andava in scena il remake della sfida tra Garnett ed Anthony. Stavolta è Melo a vincere in casa di KG e compagni, nonostante la prestazione da urlo di Rajon Rondo, votato come il migliore della serata per la sua tripla doppia, la terza stagionale. All’Amway Center di Orlando i padroni di casa hanno perso proprio sulla sirena per mano di DeMar DeRozan, il cui canestro ha regalato una sacrosanta vittoria ai Raptors, che confermano così il loro buon momento di forma. Ma la vera grande sorpresa c’è stata in Arizona, dove i Suns hanno clamorosamente battuto i Clippers, alla loro terza sconfitta consecutiva e sempre orfani del loro uomo guida, Chris Paul, che ha saltato cinque delle ultime sette partite.
La rivincita va a Carmelo Anthony. Al TD Garden di Boston i Knicks superano i padroni di casa grazie ai 28 punti del loro numero 7, grande protagonista della serata. Melo ha raggiunto le ventisette partite consecutive con almeno 20 punti a referto, diventando il terzo di sempre nella franchigia newyorchese in questa speciale classifica alle spalle di Richie Guerin (29) e Patrick Ewing (28). La partita è stata molto equilibrata, come dimostra il primo tempo terminato con New York avanti di due (48-50). Al rientro dagli spogliatoi i Knicks hanno preso definitivamente in mano le operazioni di gioco, spingendosi fino al più 8 (74-82) a meno di sei minuti dal termine della gara. I Celtics si sono rifatti sotto grazie al contributo fondamentale di Rajon Rondo, che ha chiuso la serata con la terza tripla stagionale (23 punti, 10 rimbalzi e 11 assist, oltre a tre palle recuperate). E così, quando il cronometro segnava 70 secondi al termine dell’incontro, il risultato vedeva ancora Boston vicinissima a New York (84-86). A spegnere definitivamente le speranze dei verdi però ci ha pensato J.R. Smith con una bomba decisiva per il provvisorio e quasi finale 84-89. Da segnalare il grande fair-play in campo tra Kevin Garnett e Carmelo Anthony, con quest’ultimo che ha anche aiutato l’avversario a rialzarsi da terra. Pace fatta quindi tra i due giocatori, che insieme saranno protagonisti nel quintetto titolare dell’All Star Game.
Orlando Magic – Toronto Raptors 95-97
La tradizione e il momento favorevole attraversato da Jose Calderon e compagni hanno alla fine fatto la differenza nel match dell’Amway Center di Orlando, dove i padroni di casa hanno subito la loro quarta sconfitta consecutiva. Toronto ha avuto quasi sempre il controllo della partita, e a nulla è servita la rimonta nel finale dei Magic, arrivati fino al 93-pari quando mancavano 53 secondi al termine dell’incontro grazie ad un gioco da quattro punti di J.J. Redick. Il match-winner della sfida è stato DeMar DeRozan, che sulla sirena ha infilato un tiro pazzesco proprio davanti la panchina di Orlando per il 95-97 finale con cui i Raptors conquistano la sedicesima vittoria stagionale. Tra gli ospiti bene anche Amir Johnson, autore di 21 punti e 10 rimbalzi. Il miglior realizzatore di Orlando invece è Nikola Vucevic, che mette a referto l’immancabile doppia doppia con 19 punti e 14 rimbalzi.
Phoenix Suns – Los Angeles Clippers 94-88
La fine del mondo è arrivata. Come preventivato ieri nei nostri consueti pronostici, se i Suns avessero battuto questa notte i Clippers sarebbe davvero accaduto qualcosa di imponderabile. E il segno più impossibile della serata è uscito davvero. I Clippers sono incappati nel loro terzo ko consecutivo, pagando così a caro prezzo l’assenza dal parquet di Chris Paul, anche oggi a bordocampo in giacca e cravatta. Grande serata per Phoenix, che dopo la vittoria della scorsa notte contro i Cavaliers ottengono così il secondo successo di fila sotto la gestione di coach Lindsey Hunter. Goran Dragic protagonista assoluto nel primo tempo con 19 punti (sui 24 totali), a cui si aggiungono i 15 di Marcin Gortat. Nei Clippers non brilla Blake Griffin, fermo a 12 punti, poca cosa rispetto ai 21 punti segnati da Jamal Crawford dalla panchina.
Dopo avervi fatto emozionare con gliultimi pronostici Nba (otto prese su 11, tra cui la “sorpresa” Warriors), e raccontato l’ennesima serata al top di Gallinari e Belinelli, andiamo a scavare curiosità, statistiche e sensazioni riguardo le uniche tre partite della serata di oggi. Al TD Garden di Boston va in scena il remake del duello tutto fisico e lingua tra il padrone di casa Kevin Garnett e l’ospite Carmelo Anthony, che qualche settimana fa finirono sulle prime pagine di tutti i giornali non per i punti segnati ma per il clamoroso scontro prolungato sia dentro e fuori dal parquet, costato un turno di squalifica al povero Melo. Le altre due partite in programma vedono i Magic ospitare i Toronto Raptors e i Clippers fare visita ai Phoenix Suns.
Io ve l’ho detto, fate i bravi, perché anche se giocate ad un’ora in cui i bambini dovrebbero essere a letto rimane comunque Youtube a disposizione la mattina dopo. Melo, KG, ve lo dico alla Costanzo: boni. Non stupitevi, la premessa era doverosa. Tornando alla partita di oggi, pronostichiamo i Celtics (20-21) vincenti. Perché? Punto primo: quando le magliette verdi si arrabbiano possono ancora fare male a tanti, anche se il sudore inizia ad essere più pesante rispetto a quello di altri giocatori. E motivi per essere un po’ girati i nonni di Boston ne hanno eccome, essendo reduci da quattro schiaffoni consecutivi. Punto secondo: i Knicks (25-14), così come i Celtics, non attraversano un periodo di forma brillante. L’ultimo derby perso contro Brooklyn potrebbe aver lasciato lacerazioni pesanti a livello mentale, strappi che inducono a immaginare un’altra serata storta al tiro di Anthony, che nelle ultime cinque partite ha tirato con percentuali inferiori al 37%. E quando c’è Garnett a marcarti e il TD Garden a fischiarti, il 37% può anche sembrare una percentuale accettabile. Pronostico: 1
Orlando Magic – Toronto Raptors, lavori in corso
Al Amway Center la sensazione è che vincerà chi riuscirà a togliere dal proprio cantiere il cartello lavori in corso. Coach Vaughn non smette di ripetere a fine partita che i suoi ragazzi continuano a lavorare, ma intanto il tabellone vede sempre i Magic qualche punto sotto rispetto agli avversari. Toronto invece, sopratutto nell’ultimo periodo, ha offerto prestazioni via via più convincenti, anche se l’unica vittoria è stata quella contro i Lakers quattro giorni fa. Dovendo comunque indicare un nome tra i Magic e i Raptors, diamo fiducia a quest’ultimi, che in stagione hanno sempre battuto (3-0) Orlando, l’ultima volta quasi di 40 punti (88-123) la notte prima di capodanno. Pronostico: 2
Phoenix Suns – Los Angeles Clippers, sorpresa?
Ma anche no. Non stiamo ora a menarcela, i Clippers (32-11) sono più forti, punto. E se anche i Suns (14-28) dovessero vincere stasera significherebbe che la fine del mondo è davvero vicina. Ok, mi potete dire che non c’è Chris Paul, d’accordo. Ma anche se manca Cp3 non è che i rosso-blu diventino la squadra più scarsa della lega, come invece lo sono (o quasi) i Suns. Non giocare due oggi ai Clippers equivarrebbe a girare la faccia di fronte a Yolanthe Cabau, tanto per dirne una. Pronostico: 2
Serata Nba scoppiettante quella appena trascorsa. Gallinari e Belinelli vincono rispettivamente contro Houston Rockets e Detroit Pistons, due vittorie ampiamente pronosticate alla vigilia. Così come il successo dei Warriors sui Thunder alla Oracle Arena, dove la prestazione sottotono (per usare un eufemismo) di Russell Westbrook ha messo in ombra persino Kevin Durant e i suoi 33 punti. Vittoria più sofferta del previsto invece per Miami, a cui serve un overtime preceduto da una pazzesca rimonta per avere la meglio sui Raptors. Continua infine il momento negativo dei Los Angeles Lakers, sconfitti stanotte dai Grizzlies di Marc Gasol, nonostante i 29 punti di Kobe Bryant. Piove sul bagnato nella terra dei californiani, con Howard che esce nel secondo quarto per infortunio.
Il Gallo si sbarazza del Barbanera trascinando Denver sempre più in alto. Con i bookmakers che davano alla vigilia favoriti i texani, Gallinari (18) in collaborazione con Ty Lawson (21) e Wilson Chandler (20, dalla panchina) trionfa al Toyota Center di Houston per 105-95. Mr Gillette è ancora una volta il migliore dei suoi con 23 punti e 7 assist, ma se il resto della squadra viene preso come esempio da Leopardi per il suo nulla cosmico i conti alla fine rischiano di non tornare mai.
Seconda vittoria casalinga consecutiva per i Chicago Bulls, che superano di tre lunghezze (85-82) i Pistons grazie all’ultimo canestro del nostro Beli. La vittoria dei Tori rossi porta la firma originale di Jimmy Butler (18) e di un fantastico Joakim Noah a rimbalzo (18, again). Prezioso anche l’apporto di Taj Gibson (14) dalla panchina. Per Marco Belinelli serata ancora da incorniciare dopo quella contro i Lakers, nonostante i soli cinque punti segnati (2/6 dal campo) in 21 minuti giocati.
Lakers e Thunder, due sconfitte diverse
Senza voler aprire il triste libro del Piccolo chimico possiamo intuire come le due sconfitte subite dai Lakers e dai Thunder questa notte abbiano un peso specifico completamente opposto. Da una parte infatti abbiamo una squadra che comunque detiene il miglior record della lega (33-10) e difficilmente incontrerà ulteriori ostacoli nella marcia verso i play-off. Dall’altra invece abbiamo un quintetto che non ha né capo né coda. D’accordo, la copertina può anche essere la più bella del mondo, ma se dentro non hai contenuti col cavolo che diventi un best-seller.
E così Kobe Bryant può segnare altri 20 mila punti, Mike D’Antoni può pure continuare a sorridere manco fosse Ronaldinho, che ecco quasi per magia materializzarsi lo scary-movie più spassoso di tutta l’Nba: Lakers out. A tutto questo aggiungiamoci anche che Howard si è nuovamente infortunato. Va da sé che la situazione non è affatto da peace and love in quel di Los Angeles.
Quelli di Oklahoma invece possono permettersi di perdere anche tutte le partite da qui alla fine della stagione che tanto non rischierebbero ugualmente la qualificazione ai play-off. Dopo aver vestito i panni di Attila contro i Lakers e quelli da marziano contro i Clippers, Durant conosce anche il sapore della sconfitta contro Curry (31) e le altre allegre marmotte dei Warriors. Serata da dimenticare in fretta per Westbrook, protagonista in negativo di un orrido 3/21 dal campo, roba da chiedere al primo che capita una busta per ripararsi dalla dea Vergogna.
LeBron conosce l’Hakuna matata
Dal suo arrivo la Florida si è trasformata nella grande terra dei re, dove l’aria è più pulita, l’acqua non finisce mai, e il cibo è sconfinato. LeBron James, alias il Re Leone, le ha cantate ai Raptors, neanche fossero le famigerate iene lanciate all’attacco da Scar. E così, con il fido Wade (35), ha incantato il pubblico dell’American Airlines recitando alla perfezione l’Hakuna matata (31 punti, 10 rimbalzi, 11 assist), indicando la via maestra agli Heat. In fondo che preoccupazioni ci sono quando c’è il Prescelto in campo? Hakuna matata.
Dopo il Fun Night tra Clippers e Thunder, risoltosi a favore della simpatica banda Durant-Westbrook come anticipato qualche ora prima, torna la consueta rubrica dei pronostici Nba. Quest’oggi esamineremo quattro delle undici partite in programma nella notte. La sfida di cartello, anche per noi italiani, sarà quella tra Houston e Denver, che vedrà Danilo Gallinari giocare sul parquet di James Harden. Oltre al Gallo potremmo vedere in azione anche Marco Belinelli con i Chicago Bulls. I Tori rossi ricevono allo United Center Detroit. I Lakers invece saranno ospiti dei Grizzlies. Impegni sulla carta semplici per Miami e San Antonio contro Raptors e Hornets. Rischiano qualcosa i Thunder all’Oracle Arena, tana dei Warriors, così come Brooklyn sul parquet dei Timberwolves.
Houston Rockets – Denver Nuggets, che barba che noia
Nonostante i bookmakers diano favoriti i padroni di casa (@1,70), vediamo i ragazzi del Colorado ancora avanti. Sì, c’è Gillette dall’altra parte, protagonista assoluto dell’ultimo periodo della sfida tra Houston (22-21) e Charlotte, vinta dai Rockets in volata e non senza qualche grattacapo, ma è chiaro che coach McHale non può contare soltanto sull’uomo con la barbetta, altrimenti sai che noia? Va detto che i Nuggets (25-18) al contrario di Houston attraversano un periodo decisamente positivo, culminato nella vittoria sui Thunder di Kevin Durant 48 ore fa. Ad inizio novembre fu proprio Denver ad avere la meglio sui Rockets per 87-93 al Toyota Center. Pronostico: 2
Chicago Bulls – Detroit Pistons, Beli può farcela
Chicago (24-16) ritorna in campo dopo la sensazionale vittoria contro i Lakers, sempre allo United Center. L’avversario di stanotte è Detroit (16-25), squadra che evoca piacevoli ricordi ai Bulls. Proprio contro i Pistons, i Tori rossi non perdono da 4 anni, avendo inanellato una striscia positiva di 16 vittorie consecutive. Detroit, reduce da due successi di fila, potrebbe stavolta incontrare sulla sua strada un avversario troppo difficile da superare, almeno in questo momento. Pronostico: 1
Memphis Grizzlies – Los Angeles Lakers, adesso o mai più
Adesso o mai più. I Lakers sono chiamati a riscattarsi dalle deludenti trasferte contro Raptors e Bulls, ko che hanno nuovamente affondato i giallo-viola nella classifica della Western Conference. Anche stavolta andiamo controcorrente, come spesso ci capita, e diamo favoriti i ragazzi di Mike D’Antoni per diverse ragioni: motivazioni, rabbia agonistica, e Pau Gasol, che potrebbe diventare un fattore da non sottovalutare anche partendo dalla panchina. Pronostico: 2
Golden State Warriors – Oklahoma City Thunder
Chiudiamo con la chicca della serata, la vittoria dei Warriors sui Thunder. Stiamo sognando, o forse no, però proprio all’Oracle Arena potrebbe stanarsi la sorpresa della serata. Oklahoma, reduce dalla straripante vittoria allo Staples Center, affronterà oggi la quarta trasferta consecutiva in cinque giorni. Questo potrebbe incidere sul lato stanchezza, ma anche la testa dei Thunder sarà un fattore da monitorare con estrema attenzione prima di cliccare sul segno 2 per questa sfida. Siamo davvero sicuri che le recenti scorpacciate allo Staples e i due overtime consecutivi contro Denver e Dallas non si faranno sentire nelle gambe e nella testa di Kevin Durant e compagnia bella? Pronostico: 1
La serata Nba proponeva quattro partite quest’oggi. L’attesa allo Staples Center era spasmodica, con i Clippers che ospitavano i Thunder. Come pronosticato ieri sera, la gara è stata vinta da Oklahoma senza troppe difficoltà. Russel Westbrook e (sopratutto) Kevin Durant hanno dato ulteriore assaggio delle loro enormi potenzialità, conquistando di fatto la leadership definitiva della Western Conference. Negli altri incontri in programma nella notte, vittoria dei Cavaliers sui Celtics, ai quali rimarrà per un paio di giorni indigesta la prestazione monstre di Kyrie Irving. Tutto secondo copione anche tra Milwaukee e Philadelphia, con i padroni di casa che mettono a nudo tutte le difficoltà attraversate dai 76 ers. Infine Detroit batte agevolmente i Magic.
Los Angeles Clippers – Oklahoma City Thunder 97-109
Spaziale Kevin Durant. Ormai non ci restano più aggettivi per descrivere quel simpatico numero 35 che veste la maglia di Oklahoma (33-9), che nel giro di una settimana viola lo Staples Center per due volte, dando una dimostrazione di forza spaventosa, proiettandola così di diritto come una delle pretendenti più serie per la vittoria finale. I Clippers senza il loro faro Chris Paul hanno potuto davvero ben poco di fronte alla straripante prestazione di Kevin Durant (32) e soci. Di KD ci rimarrà impressa la schiacciata terrificante nel finale del quarto periodo, quando a due minuti circa dalla sirena lunga ha deciso di salire su Marte e abbatterlo. Oltre ai 32 punti di Durant, i Thunder mettono a referto anche i 26 di Westbrook. Inutili invece gli sforzi dall’altra parte di Blake Griffin, top scorer dei suoi con 31 punti, 11 rimbalzi e 5 assist.
Troppo Irving, Cleveland Cavaliers – Boston Celtics 95-90
Ok, siamo di fronte a un fuoriclasse. Non lo scopriamo però di certo oggi Kyrie Irving, e Boston questo lo sa. Gli uomini di coach Rivers conoscono anche la loro situazione in classifica, che sebbene sia tutto sommato ancora tranquilla, non è poi così al riparo da agenti esterni se il ruolino di marcia è quello degli ultimi giorni. A Cleveland i Celtics cadono per la quarta volta consecutiva, dopo il filotto di sei successi di fila fatto registrare ad inizio anno. La “scusa” di stanotte è tale Irving, il miglior rookie dello scorso anno e che anche in questa stagione sta confermando quanto di discreto fatto qualche mese. Quaranta punti d’altronde non sono robetta, e se 15 di questi li infili nell’ultimo quarto dando la sferzata decisiva al match in favore dei tuoi compagni di squadra allora l’unica cosa che ci resta da dire è chapeau. Tra i giocatori di Boston il migliore continua ad essere Rajon Rondo con la doppia doppia da 17 punti e 13 rimbalzi (ma anche 8 assist), mentre Paul Pierce si ferma soltanto a 12 punti.
Zero sorprese, Detroit Pistons – Orlando Magic 105-90
Nei pronostici di ieri avevamo indicato proprio questa partita come quella dove ci si sarebbe potuti aspettare una sorpresa, invece tutto è filato liscio, con Detroit (16-25) quasi mai in difficoltà e i Magic (14-27) che confermano di essere squadra da sfide un tantino più “alte”. A fare la differenza sono stati i lunghi dei padroni di casa, con Greg Monroe, Drummond e Jason Maxiell che hanno realizzato complessivamente 38 punti, oltre a mettere a referto anche 28 rimbalzi. Top scorer per Detroit Brandon Knight con 18 punti. Da sottolineare anche i 15 punti e 6 assist di un ispirato Bynum. Piange e si lecca le ferite Orlando, nella quale si salva soltanto J.J. Redick con i suoi 26 punti (5/6 dall’arco dei tre punti).
Terapia Jennings, Milwaukee Bucks – Philadelphia 76 ers 110-102
Prosegue senza intoppi la striscia positiva dei Bucks (22-18) di coach Boylan, e stasera era davvero difficile immaginare un risultato diverso dal segno 1. Troppo in palla Milwaukee, troppo alla deriva i 76 ers (17-25), arrivati alla loro sedicesima sconfitta nelle ultime 21 gare disputate. Ancora una volta Brandon Jennings con i 25 punti (nove nell’ultimo periodo) ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria dei padroni di casa, i quali hanno trovato un fattore in Ersan Ilyasova, top scorer con 27 punti (e 16 rimbalzi, ndr). Bene anche Monta Ellis, che aggiunge 18 punti e 10 assist alla serata perfetta dei Bucks. Nei 76 ers il migliore è Evan Turner, che chiude la serata con 23 punti.
Archiviata la fantastica notte di Marco Belinelli e dei suoi Chicago Bulls, è già tempo di preparare i pronostici Nba per il prossimo turno. Stasera sono soltanto quattro le partite in programma. Tutti i riflettori saranno puntati sulla maxi sfida in programma allo Staples Center dove i Clippers ospiteranno Oklahoma per quella che si preannuncia come una delle partite più spettacolari della stagione, con KD-Westbrook da una parte e Cp3-Griffin dall’altra. Alla Quicken Loans Arena di Cleveland invece andrà in scena la sfida tra i Cavaliers e Boston, con gli ospiti chiamati a porre fine alla striscia negativa di tre ko consecutivi. Impegni casalinghi invece per Detroit (contro Orlando) e Bucks, che all’Harris Bradley Center affrontano i 76 ers.
Los Angeles Clippers – Oklahoma City Thunder, la resa dei conti
Ci siamo, il grande giorno è ormai arrivato. Thunder (32-9) e Clippers (32-10) si giocano il trono di regina dell’intera Lega. L’ultima sconfitta alla Oracle Arena ha forse minato alcune delle certezze conquistate dai californiani durante i giorni scorsi. Sopratutto la prestazione di Chris Paul, alla sua seconda gara consecutiva dopo il rientro dall’infortunio, ha destato più di una preoccupazione tra i tifosi dei Clippers in vista della partita contro Oklahoma. Le stesse dichiarazioni a fine gara di coach Del Negro, che ha messo in dubbio la presenza di Cp3 nell’incontro di stasera, non fanno dormire sogni tranquilli ai fan dei rosso-blu. Di umore completamente diverso invece quelli dei Thunder, nonostante la sconfitta al Pepsi Center di Denver contro i Nuggets del nostro Danilo Gallinari. Kevin Durant e Russel Westbrook hanno ancora una volta confermato di attraversare uno stato di forma straripante ed anche questa sera partono come favoriti. Nell’unico precedente della stagione, datato 22 novembre, Oklahoma ebbe la meglio sui Clippers 117-111. Pronostico: 2
Cleveland Cavaliers – Boston Celtics, ritorno alla vittoria?
Riuscirà Boston (20-20) a battere i Cavaliers (10-32) e migliorare l’attuale 50% in classifica? Le tre sconfitte consecutive subite dai ragazzi di coach Rivers hanno raffreddato i facili entusiasmi dopo la striscia positiva di sei vittorie di fila realizzata da Pierce e compagni ad inizio gennaio. Nell’ultima partita a Detroit i Celtics non hanno fatto una grandissima figura, ma lo stesso può dirsi di Cleveland nelle recenti uscite (3-7 nelle ultime dieci gare), padroni di casa che oltre agli acuti di Waiters e Irving non hanno molto da offrire. Pronostico: 2
Detroit Pistons – Orlando Magic, è così scontata?
I favori del pronostico sono tutti per i Pistoni (15-25), d’accordo, e non può essere altrimenti dopo l’autoritaria vittoria su Boston due giorni fa. Ma da qui a dire che Detroit batterà facilmente i Magic (14-26) ce ne passa, anche perché Orlando va ad inserirsi perfettamente nel club delle squadre “sorpresa”. Contro ogni pronostico noi diamo vincenti i Magic, anche supportati dalle due vittorie di Orlando su Detroit in questa stagione. Pronostico: 2
Milwaukee Bucks – Philadelphia 76 ers, nel segno di Boylan
Dal suo arrivo in panchina coach Boylan ha conquistato giocatori e critica. Reduci da due successi consecutivi, i Bucks vogliono proseguire nel loro momento positivo. Sul loro cammino incontrano il relitto dei 76 ers che ormai fa acqua da tutte le parti (15 sconfitte nelle ultime 20 partite). Brandon Jennings saprà recitare il ruolo di primo attore anche nel match di stasera? Pronostico: 1