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  • NBA: Belinelli super non basta agli Hornets, Bargnani e Toronto ancora KO

    NBA: Belinelli super non basta agli Hornets, Bargnani e Toronto ancora KO

    Una super prestazione di Marco Belinelli, da 25 punti (6/10 da 3 punti) conditi da 2 assist e 2 steal in 33 minuti di impiego sul parquet, non basta ai New Orleans Hornets per battere i Charlotte Bobcats. La formazione del North Carolina si impone dopo un supplementare grazie al solito Stephen Jackson che mette a segno 25 punti.

    Cadono anche i Toronto Raptors di Andrea Bargnani: nonostante i 19 punti del “Mago” i Chicago Bulls hanno la meglio sui canadesi per 110-103, grazie ai 22 punti di Luol Deng ed ai 20 di Derrick Rose (quasi in tripla doppia con anche 8 rimbalzi e 9 assist in soli 31 minuti sul campo).

    In campo anche i Knicks che però lasciano a riposo tutti i “Big” dopo la partita disputata solo 24 ore fa: Stoudemire, Gallinari e Chandler assistono al match solo come semplici spettatori. Knicks che cadono contro Philadelphia per 118-91 (20 punti a testa per Kapono ed Iguodala, doppia-doppia da 16 punti e 11 rimbalzi per Elton Brand).

    Nelle ultime 2 partite di questa notte di preseason, vincono i Boston Celtics con i 17 punti del capitano Paul Pierce contro i New Jersey Nets (benissimo il rookie Derrick Favors con 16 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate in 24 minuti di gioco), e gli Orlando Magic, che restano imbattuti in questa preseason (7-0 il record): asfaltati anche i Dallas Mavericks (non proprio gli ultimi arrivati) con un perentorio 101-76, grazie ai 20 punti a testa di Vince Carter e Dwight Howard (che aggiunge però anche 13 rimbalzi e 4 stoppate in 28 minuti di gioco). Magic in formissima in vista della regular season, i cugini dei Miami Heat di Wade, Bosh e James sono avvisati, per il primato della Southeast Division ci sarà ancora da battagliare contro di loro.

    Risultati preseason NBA 20 ottobre 2010

    New Orleans Hornets-Charlotte Bobcats 98-105 (overtime)

    • (N.O.: Belinelli 25 punti; Cha: Jackson 25 punti)

    Toronto Raptors-Chicago Bulls 110-103

    • (Tor: Barbosa 22 punti, Bargnani 19; Chi: Deng 22 punti)

    New York Knicks-Philadelphia 76ers 118-91

    • (N.Y.: Felton 16 punti; Phi: Kapono, Iguodala 20 punti)

    Dallas Mavericks-Orlando Magic 76-101

    • (Dal: Butler 15 punti; Orl: Carter, Howard 20 punti)

    New Jersey Nets-Boston Celtics 92-107

    • (N.J.: Favors 16 punti; Bos: Pierce 17)
  • NBA: Vietato l’uso delle Concept 1

    NBA: Vietato l’uso delle Concept 1

    La NBA ha comunicato il divieto per tutti i giocatori di indossare “scarpe che creino un indebito vantaggio competitivo”.
    Il riferimento è chiaramente alle “Concept 1”, scarpa che negli ultimi mesi ha destato parecchie perplessità ai massimi dirigenti della Lega professionistica americana.
    Le speciali scarpe, prodotte dalla Athletic Propulsion Labs, una compagnia di Los Angeles, il cui costo si aggira intorno ai 300 dollari al paio, secondo gli esperti sarebbero illegali: alcuni test condotti da docenti di biomeccanica, infatti, hanno evidenziato che queste scarpe, definite addirittura “dopanti”, possono incrementare l’altezza di un salto di ben 8-9 centimetri, grazie alla loro particolare struttura, che consente un’elevata spinta in verticale.

    • Le Concept 1 possono letteralmente cambiare il modo di giocare: i giocatori più bassi di 180 centimetri hanno sempre dovuto sfruttare la loro velocità per approcciarsi al canestro lateralmente: usando queste scarpe, possono attaccarlo frontalmente come i giocatori più alti“,

    Ha detto Adam Goldston, fondatore insieme a suo fratello Ryan della Athletic Propulsion Labs.
    I Goldston non si sono detti affatto sorpresi del divieto imposto dalla NBA, perché la tecnologia utilizzata per le “Concept 1”, non solo provoca un immediato incremento del salto, ma consente anche ai giocatori di spendere meno energie. Queste caratteristiche avrebbero spinto molti giocatori (si vocifera addirittura il 30% dei rookie 2010-2011) a chiedere informazioni sulle calzature direttamente alla compagnia di Los Angeles.
    I nomi degli atleti interessati, però, non sono stati resi noti perché, molti di loro, alla fine, hanno firmato accordi con altri sponsor. Non è, comunque, la prima volta che la National Basketball Association mette al bando delle scarpe: 25 anni fa toccò alle Air Jordan, prodotte dalla Nike per il grande Michael Jordan, e definite troppo colorate per apparire sui parquet americani.
    I gemelli Goldston, appena 23enni, nella carriera universitaria a Southern California hanno fatto parte della squadra di basket. Ora, da giovani imprenditori, hanno brevettato la tecnologia “Load ‘N Launch” (Carica e lancia) per le loro scarpe. Il segreto, a quanto pare, sta nel tallone della scarpa:

    • “Viene inserita una sorta di “piattaforma di lancio” che riceve l’energia prodotta dal giocatore e aumenta la spinta del salto con l’aiuto di un complesso sistema di propulsione a molla“.

    Ha spiegato Ryan.

    • Non siamo scioccati dalla decisione della NBA. Il sistema non solo consente di saltare più in alto, ma permette anche di risparmiare energia. I giocatori potrebbero esprimersi a un livello superiore nel terzo e nel quarto periodo delle partite, quando normalmente la fatica si fa sentire

    Ha aggiunto Adam.

    La questione solleva parecchie perplessità ma per questa stagione almeno, le Concept 1 non saranno utilizzate.

  • NBA 10/11: Analisi Atlantic Division

    NBA 10/11: Analisi Atlantic Division

    La stagione NBA è alle porte (inizio fissato per il 26 ottobre) e da oggi inizia l’analisi delle squadre NBA che si apprestano a disputare la stagione 2010/2011.
    Il viaggio nel mondo del basket U.S.A. inizia dalla Atlantic Division (Eastern Conference) e dalle sue 5 squadre.
    Da molti questa divisione viene considerata la più facile e la più scontata, con una franchigia che vincerà il titolo divisionale a mani basse (Boston Celtics), ma più che per meriti propri per demeriti altrui, e le altre che hanno molto più interesse alla ricostruzione della squadra in vista del futuro. Philadelphia, New Jersey e Toronto si presantano ai nastri di partenza con obiettivi minimi, e saranno molto probabilmente destinate ad un’annata al disotto del 50% di vittorie e quindi con un record perdente, mentre i soli New York Knicks, visto l’arrivo del fortissimo Amar’è Stoudemire dai Phoenix Suns, sembrano poter avere un record vincente. Alle spalle dei soliti Celtics, che comunque non sono più la squadra tritasassi del 2007-2008 che vinse il titolo a mani basse per ovvi motivi anagrafici ma che comunque restano insidiosi per chiunque viste le qualità tecniche che possiedono i giocatori all’interno del suo roster.

    BOSTON CELTICS: Squadra un pò anziana, dicevamo, ma con indubbie qualità tecniche come dimostrato ampiamente nello scorso anno (finale NBA contro i Lakers che hanno avuto la meglio solo in gara 7 pur avendo il vantaggio del fattore campo). Il nucleo portante sarà formato dai soliti 4 giocatori: il capitano Paul Pierce, la guardia tiratrice più prolifica in NBA per quanto riguarda il tiro da 3 punti ovvero Ray Allen, un all-star come Kevin Garnett nel ruolo di ala grande che dovrà dimostrare che l’infortunio al ginocchio non lo condiziona oramai più ed infine Rajon Rondo, che sarà chiamato alla definitiva consacrazione visti i progressi mostrati in questi ultimi 2 anni tra regular season e playoff. Proprio Rondo sarà la chiave dei biancoverdi, il vero ago della bilancia e coach Doc Rivers punta tutto sulle qualità del suo playmaker per riuscire ad arrivare ai traguardi più alti in questa stagione (ci si aspetta un netto miglioramento nel tiro da fuori, soprattutto da 3, e nel jumper del numero 9 Celtics, forse unica vera lacuna del giocatore). Nel ruolo di centro visto l’infortunio di Kendrick Perkins ai legamenti del ginocchio, sono arrivati Shaquille O’Neal e Jermaine O’Neal che a rotazione dovranno mostrarsi degni sostituti del centro titolare. Sempre nel reparto lunghi sembra grave la perdita di Rasheed Wallace che alla fine dello scorso campionato ha optato per il ritiro. Per questo motivo è stato messo sotto contratto (dopo 2 anni di attesa dalla sua scelta al Draft del 2008) il turco Semih Erden, ex Fenerbahce. A dargli man forte per sostituire “Sheed” ci sarà Glen Davis e l’ancora acerbo Luke Harangody, rookie da Notre Dame che in pre-season non ha sfigurato.
    Nel reparto dei “piccoli” pesa invece la perdita di Tony Allen, migrato verso i lidi di Memphis, che causa un buco soprattutto per quanto riguarda la difesa. Per sostituirlo sono arrivati l’ex Delonte West, ma soprattutto Von Wafer di ritorno nella Lega dopo la sfortunata parentesi in Europa all’Olympiacos. Nate Robinson dovrà far rifiatare invece il play Rondo e Rivers dovrà lavorare soprattutto sulla testa del ragazzo per evitare i suoi proverbiali “colpi di testa”. Completano il roster Marquis Daniels (che dovrà specializzarsi nel gioco difensivo se vorrà trovare qualche minuto sul parquet) e la 19esima scelta assoluta Avery Bradley forse ancora troppo giovane (non ha ancora 20 anni) per trovare spazio nelle rotazioni.
    Ultima annotazione su Doc Rivers, che è rimasto sulla panchina più prestigiosa della Lega dopo le voci di un suo addio (anno sabbatico), ma che perde il suo più valido collaboratore, quel Tom Thibodeau, per molti il vero artefice del successo dei Celtics in questi anni grazie alla sua organizzazione difensiva. Thibodeau ha infatti accettato il posto offertogli dai Chicago Bulls, raccogliendo quindi la ben più difficile sfida di capo allenatore NBA. Per sostituirlo è arrivato Lawrence Frank, licenziato lo scorso anno dal ruolo di head coach dei Nets dopo un avvio disastroso ma che potrebbe dare una buona impronta difensiva alla squadra.
    Obiettivo vincere il titolo NBA 2011, ma contro Lakers e Miami Heat si prospetta veramente dura!

    Arrivi: Shaquille O’Neal e Delonte West(Cleveland Cavs), Jermaine O’Neal(Miami Heat), Von Wafer(Olympiacos).
    Partenze: Rasheed Wallace(Retired), Tony Allen(Memphis Grizzlies), Shelden Williams(Denver Nuggets), Michael Finley e Brian Scalabrine (FA)
    Scelte al draft: Avery Bradley (19th pick), Luke Harangody (52nd pick).
    Probabile quintetto base:Rajon Rondo (PG), Ray Allen (SG), Paul Pierce (SF), Kevin Garnett (PF), Kendrick Perkins (C)

    ROSTER

    Guardie: Rajon Rondo, Ray Allen, Delonte West, Nate Robinson, Von Wafer, Marquis Daniels, Avery Bradley
    Ali: Paul Pierce, Kevin Garnett, Glen Davis, Luke Harangody
    Centri: Kendrick Perkins, Shaquille O’Neal, Jermaine O’Neal, Semih Erden.
    HEAD COACH: Doc Rivers

    NEW JERSEY NETS: sicuramente i Nets miglioreranno il pessimo record della stagione passata: quel 12-70 che ha rischiato seriamente di far diventare i Nets la peggior franchigia della storia della NBA, ma il peggio sembra ormai alle spalle. Il problema dei Nets è che ci si aspettava un’Estate fragorosa, visto che potevano partire in pole per aggiudicarsi il rookie-meraviglia John Wall che la Draft Lottery ha invece impacchettato e spedito a Washington, e visto che i Nets erano la franchigia con più spazio salariale per potersi accaparrare sul mercato i tanti fortissimi free agent sul mercato: ed invece niente Lebron James ne tanto meno Chris Bosh, niente Stoudemire e nemmeno Chris Paul ma il solo Derrick Favors (come terza scelta assoluta del draft), quale giovane speranza da esibire al non poco deluso pubblico della costa newyorkese.
    Ma le notizie non sono tutte negative perchè il talento accumulato negli ultimi anni dai derelitti Nets potrebbe portarli a diventare (fra qualche stagione, a meno di clamorose svolte) come una delle franchigie più forti del panorama NBA. Sotto la nuova guida di coach Avery Johnson, in queste ultime ore si sta tentando di arrivare al solito obiettivo di mercato, quel Carmelo Anthony che potrebbe cambiare le sorti della franchigia, ma le speranze sono ridotte al lumicino viste le esose richieste dei Denver Nuggets. La squadra sembra però ben quadrata (per quanto probabilmente non possa riuscire ad avere, almeno per questa stagione, un record vincente): Devin Harris è un playmaker di sicuro affidamento e Jordan farmar, bicampione a Los Angeles, potrebbe essere un valido cambio.
    Nel ruolo di guardia tiratrice, Terrence Williams (favorito visti gli strabilianti progressi degli ultimi mesi) ed Anthony Morrow, mortifero tiratore proveniente dalla baia di San Francisco, si divideranno minuti e palloni. Travis Outlaw occuperà il ruolo di ala piccola e sembra pronto al definitivo salto di qualità che gli è mancato a Portland ed ai Clippers con Stephen Graham come sostituto.
    Lo spot numero 4 è senza dubbio il più ricco che la franchigia possa esprimere. L’acquisto meno pubblicizzato alla fine potrebbe rivelarsi come il più importante: si tratta di Troy Murphy, che da Indiana porterà ai Nets le sue doti a rimbalzo (10.2 a sera nel 2009/2010) e la sua capacità nel tiro da fuori con oltre il 39% dall’arco del tiro da 3. Al momento un problema alla schiena lo tiene fermo, ma se come sembra la sua assenza dovesse prolungarsi solo fino all’inizio della regular season, ecco che la fisionomia della squadra avrebbe trovato un titolare fisso e un padrone per il ruolo di ala grande.
    Ovviamente alle sue spalle dovrà trovare spazio la terza scelta assoluta del draft, Derrick Favors, non eccezionale nella sua apparizione in Summer League ma che i commenti dei primi giorni di camp, dipingono come atleta dalle doti “non allenabili”. Un atleta naturale, potente e dagli istinti mortiferi.
    Se si parla di istinto però, il leader della squadra non può non essere indicato in Brook Lopez. Il centro ha dimostrato per tutto il camp pre-mondiale di Team U.S.A. (prima dell’infortunio che lo ha tolto della lizza della competizione) che la sua capacità di essere dove va la palla è fra le migliori nella lega e quindi nel mondo.
    Il suo ruolo dopo due anni nella Lega, dovrà essere per forza quello della stella, magari portandosi alla media fatidica dei 20 punti più 10 rimbalzi, condizione necessaria per incidere davvero e far valere anche verso gli arbitri uno status e una considerazione di primo piano.
    Kris Humpries sarà chiamato a tappare i buchi nel reparto lunghi. Il tempo ci dirà dove possono arrivare questi Nets, dato che l’obiettivo stagionale è perlomeno quello di non sfigurare e levarsi qualche piccola soddisfazione contro squadre più quotate.

    Arrivi: Quinton Ross (Washington); Jordan Farmar (L.A. Lakers); Travis Outlaw (Portland); Johan Petro (Denver); Stephen Graham(FA); Troy Murphy (Indiana); Anthony Morrow (Golden State); Joe Smith(Atlanta); Damion Jones (Atlanta, via draft)
    Partenze: Keyon Dooling (rilasciato); Yi Jianlian (Washington); Courtney Lee (Houston); Jordan Crawford (Atlanta, via draft), Tibor Pleiss (Oklahoma City, via draft)
    Scelte al draft: Derrick Favors (Georgia Tech, 3rd pick); Ben Uzoh (Tulsa); Brian Zoubek (Duke); Tibor Pleiss (31 pick); Jordan Crawford (27 pick)
    Probabile quintetto base: Devin Harris (PG), Terrence Williams (SG), Travis Outlaw (SF), Troy Murphy (o Derrick Favors) (PF), Brook Lopez (C)

    ROSTER

    Guardie: Jordan Farmar; Devin Harris; Terrence Williams; Anthony Morrow; Ben Uzoh
    Ali: Stephen Graham; Damion James; Travis Outlaw; Quinton Ross; Derrick Favors; Kris Humphries; Troy Murphy; Joe Smith.
    Centri: Brook Lopez; Joan Petro; Brian Zoubek.
    HEAD COACH: Avery Johnson

    NEW YORK KNICKS: La scorsa Estate il paventato arrivo a New York di LeBron James, avrebbe dovuto sancire la rinascita dei Knicks, troppo lontani dai palcoscenici che contano nel basket da molto, molto tempo. Ed invece James ha declinato la corte degli arancioblu lasciando i Knicks con un palmo di naso e costringendoli a ripiegare su seconde scelte che comunque permettono alla franchigia un netto miglioramento rispetto al passato. Probabilmente la stagione dovrebbe essere positiva, con un record finalmente vincente ma l’ambiente di New York (giornali, televisione ecc…) sono pur sempre una polveriera pronta ad esplodere e a farne subire le conseguenze alle squadre cittadine professionistiche.
    L’acquisto di Amar’è Stoudemire è un colpo ottimo, ma forse la power forward ex Phoenix Suns è stata pagata un pò troppo cara visto l’incedere della crisi dell’economia americana e l’inesorabile assottigliamento di anno in anno del salary cap: 100 milioni in 5 anni sono una grossa cifra che potrebbe poi portare all’immobilità nelle prossime sessioni di mercato, anche se il valore del giocatore resta ed è indiscutibile.
    Perso James, dicevamo, si è cercato di costruire la migliore ed equilibrata squadra possibile: in cabina di regia è arrivato Raymond Felton da Charlotte, non un fuoriclasse, ma un giocatore solido e dal rendimento costante su cui però in molti nella “Grande Mela” non sono pienamente convinti. Da Golden State, seppur sacrificando il miglior giocatore degli ultimi 3 anni, ovvero David Lee, sono arrivati 3 ottimi atleti: Ronny Turiaf come lungo, Kelenna Azubuike come guardia e Anthony Randolph, tra i 3 sicuramente il più interessante. Randolph infatti ha margini di miglioramento molto elevati, curioso il fatto che era proprio lui che i tifosi Knicks avrebbero voluto veder scelto dalla dirigenza arancioblu nel Draft in cui è stato scelto Danilo Gallinari con la sesta chiamata assoluta. Ed ora i 2 si ritrovano nella stessa squadra e rendono i Knicks una squadra molto interessante visto che se il nuovo numero 4 di New York manterrà le promesse che c’erano su di lui all’inizio della sua carriera NBA (e limitate in questi 2 anni dal “genio” di Don Nelson ai Warriors) il salto di qualità sarà garantito. A questo pacchetto di giocatori, sempre in entrata si devono aggiungere Roger Mason (tiratore sempre pericolosissimo) ed il centro Timofey Mozgov (visto all’opera negli ultimi mondiali). Dal Draft sono arrivate solo 2 scelte da secondo giro visto che negli anni passati la prima scelta dei Knicks era stata ceduta a Utah per uno scambio di giocatori scriteriato. Andy Rautins da Syracuse University da molti è stato etichettato come il miglior tiratore dell’intero Draft di quest’anno, Landry Fields abbina buone qualità di punti e rimbalzi e potrebbe essere il sostituto del nostro Danilo Gallinari.
    Completano il roster Wilson Chandler (che se non riesce a mettere in repertorio un tiro da 3 degno di questo nome sarà sicuramente mandato via da coach Mike D’Antoni) Eddy Curry (centro mal sopportato dall’allenatore newyorchese che sicuramente sarà mandato via visto il poderoso contratto in scadenza appetito da molte squadre che vogliono scaricare milioni di dollari di cap), il sophomore Toney Douglas, atteso alla riconferma dopo il buon anno da rookie, Bill Walker (che è stato una vera sorpresa lo scorso anno quando arrivò a metà stagione dai Celtics) ed il nostro Danilo Gallinari, con Stoudemire colonne basilari della prossima stagione agonistica. Gallinari sarà chiamato a continui miglioramenti che dovranno portarlo ad essere uno dei giocatori migliori della Lega: questo si augura D’Antoni ed altrettanto i tifosi del Madison Square Garden che sono legati da un filo invisibile alle prestazioni del numero 8 per poter avere di che esultare dopo tanti anni di buio. Le qualità dell’italiano ci sono tutte per sfondare definitivamente in U.S.A. ma serve attitudine al lavoro e tanto sacrificio per poter migliorare di giorno in giorno ed arrivare a diventare un All-Star.
    Obiettivo stagionale dei Knicks è sicuramente una stagione con record vincente (cosa ampiamente alla portata) e la riconquista dei playoff dopo anni da comprimari nella Lega.

    Arrivi: Amare Stoudemire (Phoenix Suns), Raymond Felton (Charlotte Bobcats), Anthony Randolph, Kelenna Azubuike, Ronny Turiaf (Golden State Warriors), Roger Mason Jr (San Antonio Spurs).
    Partenze: David Lee (Golden State Warriors), AL Harrington (FA Denver Nuggets), Tracy MCGrady (FA Detroit Pistons), Chris Duhon (FA Orlando Magic), Sergio Rodriguez (Real Madrid), Eddie House (Miami Heat).
    Scelte al draft: Andy Rautins (Syracuse), Landry Fields (Stanford), Jerome Jordan (Tulsa).
    Probabile quintetto base: Raymond Felton (PG), Wilson Chandler (SG), Danilo Gallinari (SF), Anthony Randolph (PF), Amar’è Stoudemire (C)

    ROSTER

    Guardie: Kelenna Azubuike, Toney Douglas, Raymond Felton, Roger Mason Jr., Andy Rautins, Bill Walker.
    Ali: Wilson Chandler, Patrick Ewing Jr, Landry Fields, Danilo Gallinari, Anthony Randolph, Amar’e Stoudemire, Ronny Turiaf.
    Centri: Eddie Curry, Timofey Mogzov.
    HEAD COACH: Mike D’Antoni

    PHILADELPHIA 76ERS: I Sixers ripartono da 2 nomi: Doug Collins come head coach ed Evan Turner (seconda scelta assoluta all’ultimo Draft). Sono queste le basi da cui ricostruire una franchigia che ha deluso più del dovuto nell’ultimo campionato.
    Baciati dalla fortuna nella notte della Draft Lottery che ha portato a Phila la scelta numero 2 utilizzata poi per accaparrarsi Turner, i Sixers hanno dovuto operare con oculatezza sul mercato dei free agent visto il poco spazio salariale a disposizione. Sono arrivati da Sacramento i lunghi Hawes e Nocioni (che tuttavia a dispetto di una buona altezza ricopre il ruolo di ala piccola e tira molto bene dal perimetro) acquisiti in cambio di Dalembert. Poi Da New Orleans sono arrivati Songaila e l’ala grande, rookie, Craig Brakins, alla sua terza squadra NBA senza avere neanche una presenza ufficiale nella Lega (scelto quest’anno da Oklahoma City, girato agli Hornets per Cole Aldrich ed ora a Philadelphia). E’ stato firnmato anche Tony battie, lungo con buona esperienza in regular season. L’ex Orlando Magic potrà dare un cambio all’intero reparto lunghi, potendo essere utilizzato sia da ala forte che da centro. Ma grazie alla sua esperienza sarà utilissimo nel ruolo di guida per i due giovani Marreese Speights e Spencer Hawes.
    Il nucleo portante sarà formato da Louis Williams, Jrue Holiday (probabile starter in regia), Thaddeus Young (chiamato a far vedere il suo vero talento e giocatore dal quale potrebbero dipendere le sorti della squadra a seconda della sua esplosione tecnica o meno), Elton Brand, che deve dimostrare il suo vero valore da quando si è trasferito in Pennsylvania dai Clippers, ed infine Andre Iguodala che potrebbe beneficiare dell’arrivo di Turner avendo meno pressione offensiva addosso. Il miglior giocatore dei Sixers paga a caro prezzo il fatto che le difese si chiudano interamente su di lui e l’arrivo di un compagno dotato offensivamente potrebbero portarlo ad avere più spazi e più pericolosità.
    Obiettivo far crescere i propri giovani ed amalgamare la squadra per il futuro, visto che difficilmente i Sixers quest’anno raggiungeranno un record vincente e di conseguenza si ritroveranno fuori dalla post season.

    ARRIVI: Tony Battie (FA), Craig Brackins (trade da New Orleans), Spencer Hawes (trade da Sacramento), Andres Nocioni (trade da Sacramento), Darius Songaila (trade da New Orleans).
    PARTENZE: Royal Ivey (FA), Willie Green (trade con New Orleans), Rodney Carney (FA), Jason Smith (trade con New Orleans), Samuel Dalembert (trade con Sacramento), Primoz Brezec (FA)
    DRAFT: Evan Turner (2a scelta)
    PROBABILE QUINTETTO BASE: J. Holiday (PG), E. Turner (SG), A. Iguodala (SF), E. Brand (PF) S. Hawes (C)

    ROSTER

    GUARDIE: Jrue Holiday, Lou Williams, Evan Turner, Jodie Meeks, Chris Quinn
    ALI: Andre Iguodala, Thaddeus Young, Jason Kapono, Andres Nocioni, Craig Brackins, Elton Brand, Darius Songaila
    CENTRI: Spencer Hawes, Marreese Speights, Tony Battie
    HEAD COACH: Doug Collins

    TORONTO RAPTORS: Perso Chris Bosh, uomo franchigia degli ultimi anni, che si è unito a Wade e James agli Heat, c’è aria di rinnovamento a Toronto: o meglio a prima vista non sembrerebbe visto che il roster non è mutato tantissimo ma la situazione dei Raptors è sempre in evoluzione. Molti pensano che la squadra in Estate più che rinforzarsi abbia perso qualcosa. Sicuramente c’era più attesa lo scorso anno con lo stesso Bosh e l’arrivo di Turkoglu che avevano dato illusorie speranze di trionfo ai Canadesi che non in questi primi mesi di ripresa dell’attività agonistica. Bargnani quindi avrà molte più responsabilità e le ottime prestazioni offerte con la nazionale italiana fanno ben sperare i tifosi canadesi. Andrea dovrà ergersi a leader assoluto e smentire gli scettici NBA sul suo conto (che a quanto pare non sono solo i giornalisti ma anche gli stessi colleghi viste le ultime dichiarazioni di Shaquille O’Neal che esaltavano il talento di Gallinari ma che troncavano le potenzialità di Bargnani). Colangelo ha poi aggiunto il suo pallino Barbosa dei Suns e ha fallito nel portare anche Stoudemire, andato da Phoenix a New York. Il play titolare dovrebbe comunque essere Calderon (ma Jarrett Jack pare in rimonta straordinaria). Come guardia sarà chiamato ad esplodere un certo DeMar DeRozan che non potrà più solo concentrarsi sulle schiacciate spettacolari che esaltano il pubblico dell’Air Canada Centre. Andato via Turkoglu, il ruolo di ala piccola verrà occupato da Linas Kleiza che dopo una stagione in Grecia ed un ottimo mondiale, vorrà dimostrare che anche in NBA sa dire la sua. Amir Johnson dovrà invece dimostrare che i soldi che sono stati spesi per rinnovargli il contratto siano ben spesi. Molti dicono che Stoudemire non sia arrivato proprio per dare spazio ad Amir e permettergli di fare quel salto di qualità che ci si aspetta. Verrà affiancato da Bargnani che finalmente potrà avere le redini della squadra in mano, ma basteranno per portare la franchigia verso i migliori traguardi? Quest’anno sarà indicativo e ci darà sicuramente la risposta. In panchina a dare una mano al nostro centro ci saranno un uomo di esperienza (David Andersen arrivato da Houston) e d un rookie (Solomon Alabi, che ha nella stoppata il suo pezzo forte). Ci si aspetta un buon impatto dall’altro rookie scelto dai Raptors, la scelta del primo giro ovvero Ed Davis da North Carolina. Sonny Weems darà il cambio a Barbosa nel ruolo di guardia mentre Julian Wright è arrivato all’ultima chiamata della sua carriera dopo che è arrivato in Canada in cambio di Belinelli, visto che questi primi 3 anni di NBA sono stai una delusione a New Orleans: sarà il cambio di Kleiza ed avrà spazio necessario per mostrare il suo potenziale.

    ARRIVI: David Andersen (Houston Rockets), Leandro Barbosa (Phoenix Suns), Linas Kleiza (Olympiacos, via Denver), Julian Wright (New Orleans Hornets)
    PARTENZE: Hedo Turkoglu (Phoenix Suns), Marco Belinelli (New Orleans Hornets), Chris Bosh (Miami Heat), Antoine Wright (FA)
    DRAFT: Ed Davis (North Carolina, 13 pick), Solomon Alabi (50 pick)
    PROBABILE QUINTETTO BASE: J. Jack (PG), L. Barbosa (SG), L. Kleiza (SF), A. Johnson (o Ed Davis) (PF), A. Bargnani (C)

    ROSTER

    GUARDIE: Marcus Banks, Jarrett Jack, Josè Calderon, DeMar DeRozan, Leandro barbosa, Sonny Weems
    ALI: Linas Kleiza, Julian Wright, Ed Davis, Amir Johnson, Reggie Evans, Joey Dorsey
    CENTRI: Andrea Bargnani, Solomon Alabi, Chris Andersen
    HEAD COACH: Jay Triano

    ANALISI NORTHWEST DIVISION
    ANALISI PACIFIC DIVISION
    ANALISI SOUTHWEST DIVISION
    ANALISI SOUTHEAST DIVISION
    ANALISI CENTRAL DIVISION

  • NBA, Preseason: Knicks corsari con “Stat”, il “Gallo” a Denver?

    NBA, Preseason: Knicks corsari con “Stat”, il “Gallo” a Denver?

    Prestazione di spessore per Amare Staudemire che, con i suoi 39 punti, regala ai New York Knicks il derby contro i New Jersey Nets nell’ ultimo impegno casalingo di preseason.

    Discreta la prova per Danilo Gallinari, autore di sette punti in attacco ma con un ottimo piglio in difesa, anche se visibilmente stanco per il tour de force di questo inizio di stagione. New York, grazie ai canestri di Stoudemire e di Toney Douglas prova a scappare via nelle battute finali del secondo quarto, grazie a un parziale di 21-9, andando al riposo avanti 65-49. Gli ospiti però iniziano la ripresa con un piglio diverso e tornano in partita giocando una buona pallacanestro nel terzo quarto. Il match ritorna in equilibrio e Mike D’Antoni decide così di rimettere Stoudemire sul parquet nell’ultimo periodo. L’ex giocatore di Phoenix firma 10 punti nell’ultima frazione e i Knicks riescono così a centrare il successo nel loro ultimo match casalingo della preseason.

    Per quanto riguarda il mercato, rimbalzano da Denver voci di un possibile approdo di Carmelo Anthony, proprio alla corte di Mike D’ Antoni, in una trade che potrebbe coinvolgere anche il nostro Danilo Gallinari. Tuttavia, Denver ricaverebbe sicuramente di più in una trade con Chicago o con gli stessi Nets, per questo l’ ipotesi “Melo” ai Knicks non viene troppo sponsorizzato dagli addetti ai lavori.

    New York Knicks – New Jersey Nets 117-111

    New York: Stoudemire 39 (10/23, 1/1), Douglas 24. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Felton 11. Gallinari: 7p (2/6 da due, 1/1 a tre, 0/1 ai liberi).

    New Jersey: Farmar 21 (2/7, 5/9), Lopez 19, Williams 15. Rimbalzi: Lopez 8. Assist: Farmar 5.

  • NBA: Magic Johnson dice addio ai Lakers

    NBA: Magic Johnson dice addio ai Lakers

    “Niente è costruito per durare per sempre”: dopo 13 anni da giocatore e 10 da co-proprietario, Magic Johnson ha “lasciato” i Los Angeles Lakers dopo aver venduto le sue quote a Patrick Soon-Shiong, un abbonato dei giallo viola negli ultimi 15 anni oltre che un luminare nella lotta contro il cancro.

    • Earvin è un esempio di eccellenza dentro e fuori del campo, per me è stato un onore rilevare le quote da un campione come lui“.

    Questo il ringraziamento del nuovo azionista dei gialloviola dopo la conclusione dell’affare.

    Poi la “palla” passa a Magic:

    • Ringrazio Jerry Buss dal più profondo del mio cuore per avermi dato questa opportunità. Continuerò a lavorare con loro e a supportare la dirigenza dei Lakers affinché restino la migliore squadra del mondo. Ho preso una decisione non semplice, l’ho fatto insieme alla mia famiglia, ma voglio dire ai tutti i tifosi gialloviola che sono e rimarrò per sempre un Laker“.

    Johnson, 51 anni, è stato la prima scelta di Los Angeles nel 1979 e con i Lakers ha vinto 5 anelli in 13 anni di carriera: nel 1991 ha rivelato al mondo di essere sieropositivo e si è ritirato salvo poi tornare per l’All Star Game del 1992 e per 32 partite nel 1996, sempre con L.A.. Ha chiuso la carriera a 19.5 punti e 11.2 assist di media ed è entrato nella Hall of Fame nel 2002. Anche il proprietario di maggioranza dei californiani, Jerry Buss, ha voluto commentare la situazione:

    • Tra di noi non cambierà nulla, la decisione di Earvin rientra nell’ambito del business e non intacca la nostra sincera amicizia“.
  • NBA, Preseason: Belinelli e Bargnani ok, Gallinari in ritardo.

    Grande prestazione di Marco Belinelli che nella notte italiana, ha guidato i suoi Hornets alla vittoria contro i Miami Heat privi comunque degli infortunati James e Wade.

    Finalmente responsabilizzato e con presenza ormai fissa nel quintetto base, il Beli sta dimostrando di poter valere determinati palcoscenici, con una prova veramente convincente che comprende oltre ai 19 punti (4/6 da due, 3/4 da tre, 2/4 liberi), anche 4 rimbalzi e 4 assist in 32’20”. In casa Heat, il peso dell’ attacco è finito, a causa dell’ assenza contemporanea di Lebron James e di Dwane Wade, sulle spalle di Cris Bosh che comunque, dopo un inizio stentato si è dimostrato all’ altezza, chiudendo con 24 punti.

    New Orleans Hornets-Miami Heat 90-76.

    New Orleans: BELINELLI 19 punti (4/6 da due, 3/4 da tre, 2/4 liberi), 4 rimbalzi, 4 assist e 1 palla persa in 32’20”. Okafor 15 (3/13, 9/11), Smith 13, Green 10. Rimbalzi: Smith 8. Assist: Paul 7
    Miami: Bosh 24 (9/15, 6/6), Jones 15, Miller 11. Rimbalzi: Haslem 11. Assist: Hasbrouck 7

    Di sostanza, la prova di Andrea Bargnan, 14 punti e 8 rimbalzi per il mago sulla vitoria dei raptors sui Philadelfia 76ers, dopo due overtime. Certo, non ancora al meglio della condizione, Bargnani ha comunque tenut bene in difesa, senza particolari cali di concentrazione in tutto il match.

    Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 119-116 d2ts

    Toronto: BARGNANI 14 punti (6/19 da due, 0/3 da tre, 2/4 liberi), 8 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero, 4 stoppate, 2 perse e 1 fallo in 37’22”. Jack 24 (7/10, 2/2, 4/5), Barbosa 19, De Rozan 16. Rimbalzi: Johnson 9. Assist: Calderon 8
    Philadelphia: Holiday 18 (7/10, 0/2, 4/4), Brackins 15, Turner 13. Rimbalzi: Turner 12. Assist: Holiday 12

    Non buona, invece, la prova di Danilo Gallinari che alla prima dei Knicks al Madison chiude con 11 punti (1/2 da due, 1/6 da tre e 6/7 ai liberi) e sei rimbalzi in 26’ di gioco. Sicuramente gli avversari erano di quelli tosti, i Celtics di Kevin Garnett, ma comunque il “Gallo” non riesce a mantenere ancora alto, il suo livello di gioco per tutti i minuti concessi da Mike D’ Antoni. Buona la prova dei Celtics, come al solito solidi dal punto di vista difensivo e con una buona distribuzione dei punti che consentono di uscire vittoriosi dal madison Square Garden anche se di misura.

    New York Knicks-Boston Celtics 101-104.

  • Amarcord Nba: Chris Mullin, il cecchino infallibile del vero Dream Team

    Amarcord Nba: Chris Mullin, il cecchino infallibile del vero Dream Team

    Si narra che Magic Johnson, un mito della palla a spicchi, non uno qualsiasi, parlando di lui abbia detto: “un giorno Dio disse: ‘oggi voglio creare un giocatore di pallacanestro’ e creò Chris Mullin”. La ‘scienza’ cestistica sotto forma di essere umano, per di più bianco, in un mondo dove per qualità fisiche abbinate al talento eccellono gli uomini di colore: Chris Mullin non aveva un fisico eccezionale e non possedeva le doti innate di due suoi coetanei, Charles Barley ed Air Jordan, ma ha scritto pagine memorabili della storia di questa disciplina.

    Sedici anni nel fatato mondo NBA con 18,2 e 3,5 assist di media in 986 partite, uomo-franchigia dei Warriors, un tiro fantastico che ne ha fatto le fortune e la fama immortale di membro del primo Dream Team, quello di Barcellona 1992, composto dai più grandi talenti che il basket abbia mai prodotto. Un vero Numero Uno, e pazienza se ha avuto la fortuna-sfortuna di giocare in un’epoca piena di fuoriclasse che ne hanno parzialmente oscurato la fama, prima che tutti questi ‘fenomeni’, lui incluso, si riunissero proprio nel Dream Team citato, vetta ineguagliata e probabilmente ineguagliabile nel mondo del Basket: Jordan, Magic, Bird, Pippen, Malone, Ewing, Stockton, Drexler, Barkley……Pazzesco…. Per anni sulla cresta dell’onda, Chris ha vinto due medaglie d’oro alle Olimpiadi, a Los Angeles 1984 e a Barcellona 1992 ma non è mai riuscito a vincere un campionato NBA. Una storia da riscoprire quella di Mullin, cecchino infallibile del Basket Usa che fu.

  • I Knicks sbarcano a Milano. Gallinari e D’Antoni sfidano il loro passato

    I Knicks sbarcano a Milano. Gallinari e D’Antoni sfidano il loro passato

    Profumo di NBA: cresce l’attesa per l’amichevole tra l’Olimpia Milano e i New York Knicks, una delle franchigie della massima Lega statunitense di basket più amate dell’intero globo. Per l’occasione la città meneghina si è fatta trovare pronta ed ha riservato un’accoglienza calorosa ai due grandi ex della partita, il coach Mike D’Antoni e l’ala Danilo Gallinari. Il tecnico è un mostro sacro a Milano avendo giocato con l’Olimpia per ben 13 stagioni e da dove è anche partita la sua carriera da allenatore avendola allenata per 4 anni, Danilo invece torna a giocare contro la società che lo ha lanciato nel basket professionistico e che gli ha dato la possibilità di crescere, maturare e di approdare in NBA con la franchigia della città della Grande Mela.

    Ci sarà dunque anche un pizzico di emozione per i due che qui hanno lasciato un pezzo del loro cuore. La gara, in programma alle 18:30, verrà ospitata in un Forum d’Assago gremito in ogni ordine di posti. Che lo spettacolo abbia inizio…

  • NBA: Carmelo Anthony vicino ai New Jersey Nets grazie ad una trade a 4 squadre

    NBA: Carmelo Anthony vicino ai New Jersey Nets grazie ad una trade a 4 squadre

    Fonti ben informate in NBA danno molto vicino un accordo a 4 squadre che porterebbe Carmelo Anthony, la superstar dei Denver Nuggets, a vestire la maglia dei New Jersey Nets.

    C’è qualcosa ancora da sistemare, visto che queste trattative non presentano mai niente di semplice, ma l’accordo si potrebbe trovare veramente questa volta dopo che negli ultimi 2 mesi le voci non avevano poi portato a qualcosa di concreto per quanto riguarda la cessione del numero 15 dei Nuggets. Anche perchè la franchigia del Colorado, viste le ultime recenti disavventure di Clevelande e di Toronto che nell’ultima sessione di free agency hanno perso praticamente a zero le loro 2 stelle LeBron James e Chris Bosh (dovendo in pratica ricostruire il futuro da zero), non vorrebbero incappare nella stessa fine visto che Anthony si svincolerà nel prossimo mese di Giugno.

    In sostanza l’accordo dovrebbe essere su queste basi: Denver per la cessione di Anthony riceverebbe la terza scelta assoluta al Draft dello scorso giugno, ovvero Derrick Favors da parte dei Nets, più un paio di scelte future sempre della stessa franchigia che in teoria potrebbero essere abbastanza alte ed appetibili. Devin Harris, playmaker dei Nets, finirebbe poi a Charlotte che darebbe Boris Diaw agli Utah Jazz che per far quadrare la trade dal punto di vista dei salari girerebbe, per chiudere il cerchio, Andrei Kirilenko ai Nuggets.

    Insomma un affare per tutti che già nelle prossime ore potrebbe concludersi, con buona pace dei tifosi di Denver che comunque ancora sperano in una firma del loro beniamino sul prolungamento triennale da 65 milioni di dollari proposto dalla franchigia del Colorado.

  • NBA: Scambio tra Philadelphia e New Orleans

    NBA: Scambio tra Philadelphia e New Orleans

    Piccoli movimenti di mercato in NBA: nelle ultime ore i New Orleans Hornets e i Philadelphia 76ers hanno concluso una trade a 4 giocatori: a “Phila” sono sbarcati il rookie Craig Brackins (23 anni) ed il “geometra” Darius Songaila (32 anni), mentre in Louisiana sono arrivati Jason Smith (24 anni) e Willie Green (29 anni).

    Ma gli Hornets non hanno ancora finito! Fonti molto vicine alla franchigia della Louisiana riportano che una delle prossime pedine che potrebbero lasciare New Orleans sarebbe Peja Stojakovic (33 anni); il serbo ex Sacramento Kings sarebbe richiesto da molte franchigie (per via del suo corposo contrattone in scadenza nel prossimo giugno) e potrebbe arrivare a breve un accordo con un altra squadra. Addirittura si è ipotizzato uno scambio con i Portland Trail Blazers con Rudy Fernandez (25 anni), ma al momento di certo non si sa nulla. Si attendono sviluppi nelle prossime ore.

    Intanto Joakim Noah riferisce di non voler lasciare i Bulls, ponendo quasi fine allo scambio tra Chicago e Denver che avrebbe dovuto portare Carmelo Anthony in Illinois e proprio Noah ai Nuggets.

    I New York Knicks hanno ingaggiato l’ala Shawne Williams (24 anni), mentre i Phoenix Suns hanno prolungato fino al 2013 il contratto del coach Alvin Gentry