Tag: morten olsen

  • Danimarca-Germania 1-2, tedeschi imbattibili danesi a casa

    Danimarca-Germania 1-2, tedeschi imbattibili danesi a casa

    Si è conclusa con la vittoria dei tedeschi per 1-2 la sfida Danimarca-Germania, valida per la terza giornata del Gruppo A. Risultato che ha sancito l’eliminazione dagli Europei dei danesi, mentre la Nazionale di Low ha confermato il primato nel girone. Tre vittorie su tre nel Gruppo più difficile, ribattezzato “della morte” dagli addetti ai lavori. Nove punti in tre partite. Già oggi sappiamo che nessuna delle altre squadre riuscirà a fare meglio, almeno in questa prima parte. La Germania di diritto si candida come la favorita numero uno per il successo finale. Ai quarti incontrerà l’incredibile Grecia di Santos. I pronostici li lasciamo al nostro esperto, anche perché quando c’è di mezzo la Grecia si rischiano brutte figure. Quella tedesca però sembra una formazione imbattibile.

    MISSION IMPOSSIBLE – L’incontro di ieri sera era una mission impossible per la Nazionale di Morten Olsen. Se poi un ct che ha quel nome e guida una squadra all’interno del girone della morte, secondo voi come poteva andare a finire? La partenza aveva sorpreso tutti, con la vittoria contro l’Olanda nella partita inaugurale. C’era già chi paragonava Eriksen e compagni alla Nazionale, quella che nel ’92in Svezia ribaltò i pronostici e andò a conquistare un titolo insperato. Le cose però sono andate diversamente, i miracoli d’altronde non sono sempre all’ordine del giorno. La sconfitta contro il Portogallo nell’incontro successivo lasciava poche speranze. Bisognava sperare almeno in un pareggio contro la Germania e un risultato favorevole nell’altra sfida del Gruppo, Portogallo-Olanda.

    lars bender | © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    RIFLESSO RONALDO – I tedeschi hanno da subito messo in chiaro le cose al 19′ minuto, quando Podolski segnava la sua prima rete in questi Europei. La Danimarca ha un sussulto d’orgoglio 5′ minuti più tardi, trovando la rete del pareggio con il colpo di testa del numero 9 Krohn-Dehli. L’illusione però dura pochi istanti, perché il Portogallo nel frattempo pareggiava i conti con Ronaldo, riportandosi così al secondo posto. Nel secondo tempo l’eliminazione, decretata prima dalla doppietta di Ronaldo e poi dal terzino tedesco Bender, che a dieci minuti dal termine infilava per la seconda volta Andersen.

    Pagelle Danimarca-Germania 1-2

    DANIMARCA

    Simon Kjaer 6,5: qualche tifoso giallorosso si starà chiedendo come mai non abbia giocato così anche quando era all’Olimpico. Misteri del calcio. Ci auguriamo per la nuova Roma di Zeman che il Kjaer formato Europeo possa durare anche per tutta la prossima stagione.
    Christian Eriksen 5: brutta partita della stella dell’Ajax, che già in passato tra le fila dei lancieri aveva dimostrato di non essere ancora un giocatore al top sotto l’aspetto mentale. La classe non si discute, il problema è che la si dovrebbe mettere a disposizione anche delle grandi platee, e non solo per l’Eredivisie o i soliti noti. Avrà modo di crescere comunque.
    Nicklas Bendtner 6,5: anche ieri prestazione positiva per l’attaccante dell’Arsenal (suo l’assist per il momentaneo 1-1). Solo Neuer gli impedisce la rete del clamoroso 2-1 al 76′, gol che sarebbe stato in ogni caso vano considerata la contemporanea vittoria del Portogallo.

    GERMANIA

    Hummels 6: non esattamente il miglior Hummels a cui ci eravamo abituati nei primi giorni. Il difensore del Dortmund soffre la prestanza fisica di Bendtner. Adesso viene il bello anche per lui, dovrà dimostrare di essere il miglior giovane difensore a questi Europei. Noi scommettiamo su di lui.
    Muller 7: propizia il primo gol di Podolski, si mangia qualche gol, ma è anche protagonista di una prestazione monstre. Il simbolo della Germania di Low.
    Gomez 5,5: il panzer della Baviera stavolta non trova la via della rete. E quando una punta come lui non segna, prevalgono più i difetti che i pregi a fine partita.

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    DANIMARCA-GERMANIA 1-2 HIGHLIGHTS
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”143760″]

  • Danimarca-Germania, i danesi sognano l’impresa

    Danimarca-Germania, i danesi sognano l’impresa

    Stasera all’Arena Lviv di Leopoli va in scena l’ultima fatica della fase a gironi di una Germania ormai ad un passo dall’accesso ai quarti di finale di Euro 2012 che affronta la Danimarca etichettata da tutti come la “cenerentola” del gruppo di ferro e ancora in corsa sorprendentemente per la qualificazione. Ai danesi infatti potrebbe bastare anche un pari, Portogallo – Olanda permettendo: se gli Orange dovessero battere i lusitani nell’altra gara del Gruppo B per i ragazzi di Morten Olsen potrebbe essere sufficiente dividere la posta in palio con i tedeschi che diversamente non potranno permettersi passi falsi per non rischiare una eliminazione che avrebbe dell’incredibile nel caso dovessero andare incontro ad una sconfitta contro la Danimarca per tutti i punteggi inferiore al 4-3 o con due gol di scarto e con la contemporanea vittoria del Portogallo sulla squadra guidata da Bert Van Marwijk, accreditata all’inizio come una delle candidate alla vittoria finale e vera delusione di questi Europei.

    VIETATO SBAGLIARE – La Germania è la favorita numero uno, anche di più rispetto ai campioni in carica e del mondo della Spagna. La nazionale di Joachim Low ha mostrato all’Europa intera la propria solidità e al tempo stesso di poter essere cinica e letale come nessun’altra. Dopotutto imporsi in un girone definito dagli addetti ai lavori “della morte” domando prima il Portogallo di Cristiano Ronaldo e poi battendo con autorità un’Olanda alla ricerca di un pronto riscatto dopo la debacle all’esordio contro la Danimarca, non è roba da squadra qualsiasi. Nessun riposo per il capocannoniere del torneo, insieme a Dzagoev e Mandzukic, Mario Gomez, l’ariete tedesco sarà regolarmente in campo per aumentare il suo bottino di reti (3 per il momento, ndr) e trascinare la Germania verso il primato nel girone, l’unica tra le 16 nazionali partecipanti a chiuderlo a punteggio pieno. Low non potrà contare su Boateng squalificato dirottando capitan Lahm sulla corsia di destra e inserendo su quella opposta Bender. Dubbi per quanto riguarda l’impiego di Podolski e Ozil non al meglio della condizione fisica ma entrambi dovrebbero esserci dal primo minuto; in caso di forfait pronto la giovane promessa del calcio tedesco e del Bayern Monaco Toni Kroos che andrebbe a dar manforte ai compagni di reparto e di club Muller e Gomez. Una volta acciuffata la qualificazione, si spianerebbe la strada per le semifinali dal momento che la Germania nei quarti dovrebbe incrociarsi con l’abbordabile Grecia o la Repubblica Ceca se dovesse finire seconda. Due squadre non proprio irresistibili.

    Mario Gomez © GENYA SAVILOV/AFP/GettyImages

    RIPETERE L’IMPRESA – I danesi sono artefici del proprio destino perchè con un successo sarebbero automaticamente qualificati inguaiando i tedeschi, la squadra guidata dal ct Morten Olsen sogna l’impresa e sogna di ripetere l’exploit del 1992 quando divenne campione d’Europa, dopo il ripescaggio ai danni della Jugoslavia esclusa dalla rassegna continentale per motivi politici, battendo nella finalissima giocata a Goteborg proprio la quotatissima Germania per 2-0 con le reti di due colonne del Brondby di quei tempi, John Jensen e Kim Vilfort. Questa volta non si tratta di una finale ma la storia, si sa, finisce col ripetersi sempre (o quasi). Non ci sarà Rommedahl, per lui problemi fisici, l’attacco poggerà tutto sulle spalle di Niklas Bendtner, attaccante di proprietà dell’Arsenal che ha trascorso l’ultima stagione al Sunderland, autore della doppietta, poi inutile, al Portogallo nella scorsa giornata; dietro il gigante danese agirà la stella dell’Ajax Eriksen. In difesa coppia centrale Agger e il romanista Kjaer che avrà il suo bel da fare per contrastare Gomez.

    PRECEDENTI – Nei 25 precedenti disputati la Germania può vantare 14 vittorie contro le 8 dei vichinghi ma questi hanno il vantaggio nei confronti ufficiali, 2 successi su tre match disputati entrambi ai campionati Europei e tutti con lo stesso risultato, ovvero di 2-0.

    PROBABILI FORMAZIONI DANIMARCA-GERMANIA

    DANIMARCA (4-2-3-1): Andersen; S. Poulsen, Agger, Kjaer, Jacobsen; J. Poulsen, Kvist; Krohn-Dejli, Eriksen, Mikkelsen; Bendtner.
    Panchina: Lindegaard, Schmeichel, C. Poulsen, Bjelland, Okore, Schone, Silberbauer, Pedersen, Wass, Kahlenberg.
    Ct: Olsen.

    GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Badstuber, Hummels, Bender; Schweinsteiger, Khedira; Podolski, Ozil, Muller; Gomez.
    Panchina: Wiese, Zieler, Gundogan, Schmelzer, Howedes, Mertesacker, Schurrle, Kroos, Gotze, Reus, Klose.
    Ct: Low.

    SPECIALE EURO 2012

  • Danimarca-Portogallo, Ronaldo e compagni obbligati a vincere

    Danimarca-Portogallo, Ronaldo e compagni obbligati a vincere

    Si apre con Danimarca-Portogallo la seconda giornata del Girone B e, gli scontri di oggi, si preannunciano come veri e propri spareggi. Il Portogallo ha di fatto un solo risultato a disposizone in quanto nella scorsa partita è stato sconfitto dai tedeschi e, per arrivare contro l’Olanda con la giusta testa, non può permettersi ulteriori passi falsi. Al contrario, la situazione dei danesi, è totalmente opposta: la formazione della Danimarca è data come favorita, rivelandosi autentica sorpresa del girone.

    Le due squadre scenderanno in campo alle 18:00 allo stadio Lviv, in Ucraina, dove il Portogallo dovrà dare il tutto e per tutto per superare la formazione danese. La squadra del ct Olssen non ha nessun problema di formazione ed è intenzionata a riconfermare in campo gli undici che hanno battuto l’Olanda. Unica diversità potrebbe essere l’inserimento del recuperato Zimling al posto di Poulsen.

    Cristiano Ronaldo © AFP PHOTO / JEFF PACHOUD / Getty Images

    Stessa formazione anche per il tecnico del Portogallo Bento che sembra intenzionato a schierare gli stessi giocatori del match giocato contro la Germania, sperando che gli attaccanti non siano protagonisti di un’altra prestazione da principianti. Soprattutto il bomber Cristiano Ronaldo è chiamato a mettere in campo la carica e la forza necessaria per trascinare la squadra nei momenti cruciali del match dove la squadra si trova in difficoltà.

    In realtà l’obiettivo di entrambe le squadre sarà quello di vincere; le partite sono troppo poche e tutto è possibile in un girone di tre partite dove i calcoli non servono poi a nulla. Sarà una partita molto importante e dagli alti ritmi, con la qualità dei portoghesi contro la sfrontatezza della Danimarca.

    La formazione scandinava, sbarcata a questo Campionato Europeo senza grandi speranze, con una vittoria contro il Portogallo andrebbe a festeggiare l’ingresso nei quarti di finale; inoltre la squadra potrebbe sognare ancora più in grande dato che l’accoppiamento la metterebbe di fronte alla vincente del girone meno impegnativo.

    Negli ultimi sei anni Portogallo e Danimarca si sono affrontate cinque volte con il risultato di tre vittorie a uno per i danesi. I portoghesi ricorderanno benissimo che è stato proprio a causa della Danimarca che hanno dovuto passare per gli spareggi per qualificarsi a questo Campionato Europeo. Le due squadre erano infatti nello stesso girone nella fase di qualificazione a questo evento e, ad avere la meglio è stata proprio la Danimarca che ha conquistato la prima posizione davanti proprio al Portogallo.

    “Nell’ultimo precedente, ad ottobre quando ci siamo affrontati per accedere a questo torneo – spiega il ct del Portogallo Bento – la Danimarca ha giocato in un certo modo perché doveva vincere per arrivare prima nel girone. E così ha fatto, ha infatti vinto con il risultato di 2-1. Stavolta adotteranno lo stesso approccio? Non lo so, ma so per certo che noi scenderemo in campo per vincere. Possiamo citare tante situazioni, possiamo rievocare il passato, ma dobbiamo essere realistici e la realtà è che dobbiamo battere la Danimarca”.

    “Per noi è stata una grande iniezione di fiducia la vittoria contro l’Olanda – spiega il ct della Danimarca Olsen – e non possiamo addormentarci proprio ora e nemmeno adagiarci per questa prima partita andata bene. Il Portogallo è stato sfortunato contro la Germania a differenza nostra e scenderà in campo per vincere il match. Lo stesso vale per noi! Non scendiamo in campo per il pareggio, puntiamo alla vittoria”.

    LE PROBABILI FORMAZIONI:

    DANIMARCA (4-2-3-1): S. Andersen, Jacobsen, Kjaer, Agger, S. Poulsen, Kvist, Zimling, Rommedahl, Eriksen, Krohn-Dehli, Bendtner. A disposizione: Lindegaard, Schmeichel, Bjelland, Okore, Wass, Kahlenberg, Mikkelsen, C. Poulsen, J. Poulsen, Schöne, Silberbauer, Pedersen. Allenatore: Olsen

    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio, Joao Pereira, Pepe, Bruno Alves, Fabio Coentrao, Miguel Veloso, Raul Meireles, Joao Moutinho, Nani, Cristiano Ronaldo, Helder Postiga. A disposizione: Beto, Eduardo, Miguel Lopes, Ricardo Costa, Rolando, Custodio, Hugo Viana, Ricardo Quaresma, Ruben Micael, Hugo Almeida, Nelson Oliveira, Silvestre Varela. Allenatore: Paulo Bento
    ARBITRO
    : Thomson (Scozia)

  • Sorpresa Danimarca, Olanda ko e già a rischio eliminazione

    Sorpresa Danimarca, Olanda ko e già a rischio eliminazione

    La seconda giornata di Euro 2012 si apre con Olanda-Danimarca, partita che produce la prima grande sorpresa del torneo visto l’inaspettata vittoria della Danimarca per 1-0 firmata Michael Krohn-Dehli. L’Olanda perde all’esordio nella rassegna europea e adesso vede complicarsi il discorso qualificazione visto che nella prossima partita gli orange affronteranno la Germania. La Danimarca designata come vittima sacrificale del gruppo B di Euro 2012 si dimostra tutt’altro che tappetino e inguaia i sogni di gloria olandesi apparsi poco concreti sotto porta nella prima frazione e poco lucidi nella ripresa. Comincia nel peggiore dei modi quindi l’avventura dei ragazzi di Bert van Marwijk ad Euro 2012.

    PRIMO TEMPO – Inizia la partita su ritmi blandi. Sono gli olandesi a fare il ritmo mentre la Danimarca si dispone con i blocchi di difesa e centrocampo molto compatti. Al 17esimo minuto grande occasione per Arjen Robben, che dopo aver ricevuto palla dal disimpegno errato di Andersen si invola verso la porta cercando l’assist ma una decisiva diagonale di Jacobsen salva la Danimarca. Cinque minuti dopo ci prova Robin van Persie a sbloccare il risultato ma il suo diagonale esce di poco a lato. I danesi controllano bene le offensive orange e provano a colpire in contropiede. Proprio i ragazzi di Morten Olsen trovano il vantaggio a sorpresa al 24′ quando Poulsen si invola sulla fascia e mette al centro trovando il rimpallo olandese che finisce sui piedi di Michael Krohn-Dehli, il quale entra in area, sorprende la difesa orange e buca con un tiro rasoterra un non impeccabile Stekelenburg. L’Olanda accusa il colpo e non riesce a reagire fino al 36′ quando Robben con un tiro mancino colpisce il palo danese. La Danimarca non sta a guardare e prova qualche offensiva senza recare troppi pericoli al reparto difensivo orange. Nel finale ci provano Afellay il cui tiro al 39′ vola alto sopra la traversa e Van Persie che al 43′ tutto solo in area non riesce a superare il portiere Andersen. Si chiude la prima frazione di gioco a Kharkiv con il sorprendente vantaggio della Danimarca firmato Krohn-Dehli, classe 1983 militante nel Brondby.

    Michael Krohn-Dehli in azione © SERGEI SUPINSKY/AFP/GettyImages

    SECONDO TEMPO – Parte bene l’Olanda, la prima grande occasione della ripresa capita al solito Van Persie, che al 50′ servito alla perfezione da Sneijder non trova il pallone al momento del tiro da posizione molto favorevole. Un minuto dopo ci riprova l’attaccante dell’Arsenal con un tiro in scivolata parato da Andersen. E’ un assedio vero e proprio quello prodotto dagli olandesi nella fase iniziale del secondo tempo. Ci prova due volte da fuori area Afellay senza andare a segno, prima della botta di Van Bommel mandata in angolo da Andersen. I danesi con un pò di fortuna riescono a mantenere la porta inviolata e provano ad affacciarsi nella metà campo avversaria senza però dare la convinzione di voler affondare il colpo. Al minuto 62 è Robben a cercare il gol del pareggio incornando di testa un cross dalle tre quarti di Sneijder, tuttavia il pallone termina a lato. Al 67′ prima ammonizione dell’incontro assegnata dall’arbitro a Mark van Bommel che poche settimane fa ha lasciato dopo un anno e mezzo il Milan per tornare a giocare in Olanda al Psv. Al 70′ il ct olandese van Marwijk corre ai ripari sostituendo De Jong e Afellay con Van der Vaart e Huntelaar. Il centravanti dello Schalke ha subito l’occasione per risultare decisivo ma tutto solo in area di rigore non riesce a superare il portiere danese Andersen. I due cambi sembrano incidere poco, allora il ct olandese tenta il tutto per tutto all’84’ quando sostituisce il terzino Van der Wiel con Dirk Kuyt. Ma anche quest’ultima mossa disperata risulta poco incisiva visto che nella fase finale di gara i vice campioni del mondo pungono poco e nulla. La partita termina 1-0 in favore dei danesi. Decisivo il gol al 24′ di Krohn-Dehli.

    PAGELLE

    Van Persie 6: Era l’osservato speciale nell’esordio olandese ad Euro 2012. L’attaccante dell’Arsenal però non impressiona più di tanto così come del resto i suoi compagni di squadra. I movimenti prodotti sono quelli visti nell’arco della stagione ma sotto porta l’attaccante olandese delude e non poco perchè da un giocatore come lui ci si aspetta sempre la zampata vincente. Il 6 è di fiducia in vista delle prossime due partite dove il centravanti gunners vorrà rifarsi certamente.

    Sneijder 6,5: Saranno contenti i sostenitori nerazzurri visto che Sneijder ha confermato di essere in netta ripresa. Sarà meno contento lui visto la sconfitta in cui è incappata la sua nazionale. Il numero 10 olandese è stato il migliore per i suoi anche se è ancora lontano dal giocatore ammirato 2 anni fa ai mondiali. I passaggi filtranti però funzionano a meraviglia e i maggiori pericoli per la difesa danese sono nati proprio dai piedi del cecchino.

    Stekelenburg 5: Poco impegnato durante la partita odierna. Unica pecca essersi fatto beffare dal tiro rasoterra di Krohn-Dehli. Decisivo in negativo.

    Willems 5,5: Petro Willems, terzino sinistro classe 1994 in forza al Psv. Tanta corsa e buoni piedi. Fase difensiva da registrare ma considerata l’età giovane può solo che migliorare. Unica nota lieta della sua serata è un nuovo record che lo vede protagonista. Con l’esordio di oggi infatti è diventato il giocatore più giovane (18 anni e 70 giorni) ad esordire agli Europei. Il ragazzo si farà.

    Robben 5: Non è la sua miglior stagione e non lo scopriamo oggi. Ma da un giocatore del suo calibro ci aspettiamo sempre un gol che non arriva per colpa del palo danese che nega a lui la gioia del gol e agli olandesi un pareggio tanto inseguito invano. Da rivedere.

    Krohn-Dehli 7: Voto più alto per il giocatore decisivo della sfida tra Olanda e Danimarca. L’ala del Brondby si dimostra molto concreto nel momento giusto e il suo tiro vincente regala ai danesi più di una possibilità per una qualificazione ai quarti a cui nessuno credeva fino a poche ore fa.

    Eriksen 6: Era il più atteso nella fila danesi. Tuttavia nonostante il risultato positivo e insperato raccolto dai suoi, il trequartista dell’Ajax non si fa notare più di tanto. In effetti la tattica impostata dai danesi non prevedeva tante occasioni per mettersi in mostra ma il talento danese può fare sicuramente di meglio.

    CLASSIFICA GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO OLANDA-DANIMARCA 0-1 

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”142500″]

  • Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Seconda giornata ad Euro 2012. Al via il girone di ferro che vede inserite nel gruppo B di questi Europei Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca. Saranno proprio gli olandesi vice campioni del mondo ad aprire le danze sfidando la Danimarca a Kharkiv alle ore 18 in diretta su RaiUno. Arbitro della sfida sarà lo slovacco Damir Skomina.

    Gli orange guidati dal ct Van Marwijk avranno di fronte la cenerentola del gruppo ovvero la Danimarca del ct Morten Olsen. I danesi hanno obiettivamente poche chance di approdare alla fase successiva anche se faranno di tutto per impensierire le tre grandi avversarie. Gli olandesi, vincitori degli europei nel 1988, si attestano come una delle squadre da battere nella rassegna europea iniziata ieri e dovranno fare attenzione alla gara d’esordio odierna visto che le successive due partite del girone saranno molto più probanti. Una curiosità, così come due anni fa ai mondiali africani, l’Olanda avrà di fronte nella gara d’esordio la nazionale danese. I tifosi olandesi sperano però in un epilogo più felice rispetto alla rassegna mondiale di due anni orsono.

    Robin van Persie e Ibrahim Afellay © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    Tra le fila danesi spicca il talentuoso Christian Eriksen, trequartista classe 1992 dell’Ajax, che insieme a Nicklas Bendtner, centravanti in forza al Sunderland, potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa dell’Olanda, tutt’altro che imperforabile se si pensa alla coppia centrale formata da Heitinga (Everton) e Bouma (Psv). Tuttavia la vera forza dello scacchiere orange la si intuisce da metà campo in su dove il muro De Jong e Van Bommel copre le spalle al trio Robben, Afellay e Sneijder. A completare il quadro ecco la punta di diamante dell’attacco orange Robin Van Persie, capocannoniere dell’ultima Premier League e pezzo pregiato del mercato europeo. A difendere la porta olandese ci sarà il portierone della Roma Maarten Stekelenburg, che ha giocato da titolare anche il mondiale 2010 perso in finale ai supplementari contro la Spagna. Non solo in campo l’Olanda fa paura anche se diamo uno sguardo alla panchina dove siederanno gente del calibro di Rafael Van der Vaart, Dirk Kuyt e Klaas-Jan Huntelaar (48 gol in 48 presenze stagionali con lo Schalke 04).

    Le due nazionali si sono affrontate in 28 occasioni (23 volte in amichevole). Il bilancio pende dalla parte degli olandesi (12 vittorie) rispetto alle sette vittorie danesi. In nove occasioni le rispettive nazionali si sono divise la posta in gioco. Tuttavia il precedente più importante si è giocato agli Europei del 1992, quando a sorpresa la Danimarca (ripescata pochi giorni prima dell’inizio degli Europei) estromise in semifinale l’Olanda di Van Basten e poi vinse il titolo europeo. L’ultimo precedente in ordine temporale è datato 14 giugno 2010 ai mondiali africani; in quell’occasione gli olandesi si imposero 2-0 grazie all’autorete di Agger e alla rete di Kuyt.

    Le quote Snai chiariscono come l’Olanda sia netta favorita dell’incontro. Infatti la vittoria degli orange è quotata ad 1,60 mentre il pareggio e la vittoria danese sono quotati rispettivamente a 3,60 e 5,75. Il risultato esatto più probabile è il 2-0 quotato a 6,50 mentre  il principale indiziato come primo marcatore della sfida è Robin Van Persie quotato a 5.

    Olanda-Danimarca probabili formazioni

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Bouma, Willems; Van Bommel, De Jong; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. Allenatore: Van Marwijk.

    Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S.Poulsen; Kvist, Zimling; Krohn Dehli, Eriksen, Rommedhal; Bendtner. Allenatore: Olsen.

    SPECIALE EURO 2012

  • Euro 2012 Gruppo B, il girone di ferro con Germania, Olanda e Portogallo

    Euro 2012 Gruppo B, il girone di ferro con Germania, Olanda e Portogallo

    Da molti è considerato come il girone di ferro di questi Campionati Europei 2012. Di sicuro Olanda e Germania avranno storto il naso alla lettura di Portogallo e Danimarca inserite nel loro stesso girone. Sopratutto i lusitani di Cristiano Ronaldo rappresentano una seria minaccia per le ambizioni delle due favorite del Gruppo B, che covano entrambe il sogno della finale. Quali i punti di forza e le debolezze?

    LA STORIA – Da girone di ferro che si rispetti, il blasone delle Nazionali di questo Gruppo si ammira nei 5 successi continentali raccolti nell’arco di 50 anni. Soltanto il Portogallo infatti manca all’appello di questa speciale classifica, mentre Danimarca, Olanda e Germania possono a diritto fregiarsi del titolo europeo. I danesi ottennero un successo quantomeno inatteso nell’edizione del ’92 disputata in Svezia, battendo in finale per 2-0 proprio i tedeschi. Gli orange invece riuscirono a trionfare nell’Europeo dell’88, grazie ad una rosa difficilmente riproponibile nei successivi anni. Trascinati dal giovane Marco Van Basten, senza dimenticare Ruud Gullit e Frank Rijkaard, la Nazionale allenata dal leggendario Rinus Michels sovvertì qualsiasi pronostico fino ad issarsi sul tetto d’Europa battendo in finale per 2-0 l’Unione Sovietica, data da tutti come la favorita del torneo. C’è poi la Germania, fino ad oggi la Nazionale che può contare più successi (3 titoli), due conquistati prima della caduta del muro di Berlino. I tedeschi sono anche la squadra che è arrivata più volte in fondo alla competizione (6).

    OLANDA

    Olanda © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    RIVINCITA – C’è un Mondiale che grida vendetta, un sogno svanito in finale contro la Roja di Del Bosque. Dopo due anni l’Olanda di Bert van Marwijk cerca la rivincita. Talento e classe non mancano di certo alla selezione orange, la quale può contare anche su un’ottima organizzazione di gioco grazie al lavoro del commissario tecnico olandese. Tante stelle brillano nel firmamento orange. Sulla carta, l’unico punto debole dei 23 di van Marwijk appare la difesa, con la coppia centrale Heitinga-Mathijsen non paragonabile, o perlomeno inferiore rispetto alle altre big. Anche nella corsia di sinistra, che verrà occupata con ogni probabilità dall’esperto Bouma (in rampa di lancia c’è il 18enne del Psv Willems), l’Olanda sembra perdere qualcosa rispetto alle grandi d’Europa. Da centrocampo in su però i tulipani fanno paura. Nel 4-2-3-1 di van Marwijk si inseriscono a pennello Mark Van Bommel (capitano della spedizione) e il mediano del City De Jong, senza dimenticare che in panchina siede Kevin Strootman, forse una delle migliori promesse del calcio olandese. Sulla trequarti spazio al nerazzurro Sneijder, con Van der Vaart e Robben sulle fasce. A completare l’attacco atomico degli orange troviamo Robin Van Persie, il cui trasferimento alla Juventus potrebbe diventare la prossima telenovela del calciomercato estivo. Tra le note negative e anche inspiegabili della spedizione olandese di Euro 2012 c’è l’assenza di Siem De Jong, uno dei protagonisti della cavalcata scudetto dell’Ajax di Frank De Boer.

    DANIMARCA

    Christian Eriksen © Dean/Getty Images

    RICCHI E POVERI – Attualmente nel ranking Fifa occupa il 10° posto, appena dietro all’Argentina, davanti a Italia e Francia. Nonostante ciò i danesi non sembrano una Nazionale capace di destare sorprese eclatanti quando inizieranno i Campionati Europei. Se non bastasse un attacco decisamente poco incisivo, con il solo Bendtner ad essere in doppia cifra con la maglia danese (oltre all’eterno Rommedahl), il ct Morten Olsen dovrà fare a meno di Sorensen, il portiere titolare della Nazionale (oltre 100 presenze), a causa di un infortunio alla schiena. Al suo posto dovrebbe giocare Lindegaard (8 presenze quest’anno in Premier League con la maglia del Manchester United). A centrocampo ci vorrà il migliore Eriksen (talento straordinario in forza all’Ajax, seguito negli ultimi tempi anche dal Milan) per far girare tutta la squadra. Anche perché in mezzo al campo la Danimarca è povera di talento (l’altro giocatore più conosciuto è Kvist, mediano dello Stoccarda). In difesa invece il commissario tecnico potrà contare sull’esperienza del capitano Daniel Agger (centrale del Liverpool), al cui fianco dovrebbe giocare Andreas Bjelland, stella del Nordsjaelland (club che quest’anno ha trionfato in Superligaen, la Serie A danese). Salvo sorprese dell’ultima ora quindi Simon Kjaer dovrebbe partire dalla panchina, pagando di fatto la disastrosa stagione con la maglia della Roma. Infine una curiosità: nella rosa dei 23 convocati figurano tre Poulsen. C’è Simon (terzino sinistro dell’Az), Christian (centrocampista dell’Evian e vecchia conoscenza del calcio italiano avendo militato nella Juve, famoso sopratutto per essere stato sputato da Francesco Totti agli Europei del 2004), e Jakob (centrocampista del Midtjylland). Tre Poulsen ma nessuna parentela fra loro.

    GERMANIA 

    Ozil, Gomez e Muller © ROBERT MICHAEL/AFP/GettyImages

    FAVORITI – Volendoci sbilanciare diamo i tedeschi favoriti per il successo finale. Ormai il processo di maturazione intrapreso in questi quattro anni (dagli Europei del 2008 fino ai Mondiali di Sudafrica). La rosa non presenta apparenti punti deboli. L’unico punto debole potrebbe essere rappresentato dalla corsia di destra occupata da Jerome Boateng, il fratello del rossonero Prince. Rispetto alle altre big della rassegna continentale, la Germania è la Nazionale con l’età media più bassa. E la giovane età non deve ingannare, dal momento che giocatori come Ozil, Kroos, Muller, Badstuber, hanno alle spalle già un’esperienza internazionale importante. Molti di loro infatti giocano titolari nei grandi club d’Europa, come Real e Bayern Monaco. Altri calciatori come Klose e Lahm non fanno altro che accrescere ulteriormente il carisma della Nazionale teutonica. In nessun altra squadra troviamo una coppia centrale di centrocampo come quella formata da Toni Kroos e Schweinsteiger (ricordando che in panchina c’è un certo Khedira), che unisce potenza e qualità tecnica, due pregi che ritroviamo sia in difesa che in attacco, con il ballottaggio tra Klose e Muller che dovrebbe essere vinto dal giocatore della Lazio, in molte occasioni preferito dal commissario tecnico Low al panzer del Bayern. A consegnare ulteriore qualità alla manovra tedesca ci sarà poi il fantasista del Real Mesut Ozil, oltre che il gioiellino del Borussia Mario Goetze. Un altro tassello fondamentale dello scacchiere tedesco è dato dalla presenze in porta di Manuel Neuer, ovvero uno degli estremi difensori più forti d’Europa, dietro forse soltanto al “nostro” Gigi Buffon. Infine non è da sottovalutare nemmeno lo stato psicologico in cui versa attualmente la Nazionale tedesca. Se da una parte si potrebbe pensare che molti dei giocatori tedeschi in rosa siano ancora sotto schok per la finale persa contro il Chelsea nella finale di Champions League, dall’altra la stessa debacle in Coppa Campioni potrebbe essere la molla decisiva per spingere l’orgoglio dei calciatori di Low a voler vincere ad ogni costo questo Europeo.

    PORTOGALLO

    Cristiano Ronaldo © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    ETERNA INCOMPIUTA – Quando si parla di Portogallo non si può non citare il classico luogo comune che circonda da anni la Nazionale lusitana. Tanto talento quanta poca concretezza davanti, senza un bomber che sappia far fare il salto di qualità all’intero movimento portoghese. La Pantera Eusebio è ora un lontano ricordo. In Ucraina e Polonia ci saranno i soliti noti, ovvero Helder Postiga e Hugo Almeida, calciatori che hanno messo insieme 30 gol in 100 presenze totali, dando un apporto ridicolo durante le fasi finali dei tornei più importanti (Mondiali ed Europei). Ogni anno c’è il punto interrogativo di Cristiano Ronaldo. A livello individuale è uno dei migliori al mondo, ma non è mai riuscito da solo a trascinare il proprio Paese al successo. Per la verità c’è andato vicino nel 2004, quando nell’Europeo di casa il Portogallo riuscì nell’impresa di arrivare per la prima volta in finale per poi perdere contro la Grecia. Una motivazione in più quest’anno è data dalla possibilità di vincere il Pallone d’Oro, approfittando del fatto che il Barca di Messi non ha vinto né Liga e né Champions. Tanto talento dicevamo, Cristiano Ronaldo e Nani sulle fasce ne sono un esempio pratico, senza dimenticare che a centrocampo ci sono Moutinho e Miguel Veloso, coadiuvati dalla forza fisica di Raul Meireles. In difesa il ct Paulo Bento (in carica dal 2010), potrà contare sul blocco Real, con il discusso Pepe in posizione centrale e Fabio Coentrao sulla corsia di sinistra. Le chances del Portogallo di superare il girone sono concentrate in gran parte sull’esito della sfida contro l’Olanda (considerando la Germania un gradino sopra le altre). Se Cristiano Ronaldo e Nani riusciranno a prendere in mano la squadra e spingerla alla vittoria contro gli orange, probabilmente i lusitani continueranno la loro avventura agli Europei.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
    ANALISI GRUPPO C
    ANALISI GRUPPO D

  • Mondiali 2010: Il Giappone si regala gli ottavi di finale

    Il Giappone vola agli ottavi di finale di questo pazzo Mondiale dove le 2 finaliste di 4 anni fa, Italia e Francia, sono già fuori dopo il primo girone (e per ultime classificate per giunta!) battendo in una vera e propria sfida spareggio la Danimarca per 3-1.
    Esulta tutto il movimento asiatico che porta agli ottavi ben 2 formazioni con la Corea del Sud che accompagna i nipponici nel prosieguo del torneo. Onore dunque al Giappone che senza fronzoli per quello che si è visto nelle 3 partite disputate finora, ha fatto fuori prima il Camerun e poi la Danimarca, cedendo solo di misura allo schiacciasassi olandese. Ordine, disciplina, dedizione alla causa e azioni ragionate con quel pizzico di fortuna che aiuta talvolta gli audaci altre volte chi merita. I giapponesi corrono, giocano, sono rapidi, aggressivi, instancabili, altruisti, organizzati! I ragazzi di Okada impartiscono il ritmo della partita e sanno quando colpire: una vera e propria rivelazione di questo torneo!
    Torna a casa invece la Danimarca apparsa al di sotto degli scatenati orientali che hanno imperversato per tutto l’arco del match. I Danesi costretti a vincere alla vigilia per passare il turno, ci hanno provato ma dando sempre e comunque l’impressione di non potercela fare per evidenti limiti tecnici, anagrafici e qualitativi. Tanto possesso palla ma sterile poi sottoporta, la Danimarca ha scoperto di non saper fare gol. Se poi come finalizzatore si ha un Tomasson che ormai ha già dato tutto al calcio, e un Bendtner che si danna l’anima ma non viene assistito a dovere, ecco spiegata l’eliminazione ai gironi, senza possibilità di appello.

    Il primo gol arriva al 17esimo su calcio di punizione di Keisuke Honda che fulmina Sorensen. Il raddoppio è di Endo che ancora su punizione dipinge una parabola formidabile che batte ancora una volta l’estremo difensore danese: 2 calci di punizione splendidamente pennellati dagli artisti giapponesi che mettono al sicuro il risultato già nella prima frazione visto che alla Danimarca servirebbero ben 3 gol per passare il turno.
    La Danimarca appare lenta e macchinosa, sofferente il pressing alto degli avversari e le corse degli inesauribili nipponici. I ragazzi di Okada non occupano soltanto bene gli spazi, ma sanno anche giocare bene il pallone e Honda, là davanti, è un faro sempre pronto a illuminare.
    A inizio ripresa, il terzo gol sfiorato su punizione da Endo, sul quale Sorensen rischia una clamorosa papera (salvato soltanto dal palo) toglie finalmente la ruggine dalle gambe dei danesi. Olsen sbilancia la squadra inserendo Eriksen per Kroldrup, e i biancorossi, disordinatamente, ci provano. Kawashima si immola su Tomasson al 52esimo minuto, Jakob Poulsen ed Eriksen sparano senza fortuna da lontano, poi Tomasson si divora un’occasione clamorosa al 70esimo su assist al bacio di Rommedahl, e nove minuti dopo è ancora Eriksen a pungere con una gran traversa centrata su girata dal limite dell’area. Per sbloccare lo 0 ai gol segnati ci vuole un rigore, che arriva, all’80esimo, per una spinta sciocca di Hasebe ai danni di Agger che, da parte sua, non fa niente per restare in piedi. Tomasson va sul dischetto, conclude in maniera pessima e centrale, Kawashima respinge, ma lo stesso ex milanista si avventa sulla ribattuta per mettere in rete, guizzo, però, che gli costa un infortunio muscolare. Morten Olsen ha terminato però le sostituzioni, e Tomasson, con vistosa fasciatura alla coscia, è costretto a restare sul terreno di gioco, costringendo però la Danimarca a chiudere “virtualmente” la partita in 10.
    Ecco perchè il Giappone segna ancora, con una gran giocata ancora di Honda (una delle più belle del Mondiale!) che con un controllo spettacolare al limite dell’area, una finta che manda vistosamente fuori giri il povero Rommedahl, e l’ingresso in area con assist di pregio per il rimorchio del neo-entrato Okazaki (che non ha problemi nel mettere in rete il gol della sicura vittoria con Sorensen già a terra) suggella una partita perfetta!

    Giappone che si regala il Paraguay visto che si piazza secondo nel Gruppo E dietro l’Olanda che ha battuto il Camerun per 2-1. Ma stasera sarà gran festa per le strade del “Paese del Sol Levante”.

    IL TABELLINO
    Danimarca-Giappone 1-3
    Danimarca (4-4-2): Sorensen; Jacobsen, Kroldrup (11′ Larsen), Agger, S. Poulsen; Rommedahl, C. Poulsen, Jorgensen (34′ J. Poulsen), Kahlenberg (19′ Eriksen); Tomasson, Bendtner. A disposizione: Andersen, Christiansen, Mtiliga, Kvist, Jensen, Gronkjaer, Enevoldsen, Beckmann. All.: Olsen.
    Giappone (4-3-3): Kawashima; Komano, Nakazawa, Tanaka, Nagatomo; Abe, Hasebe, Endo (46′ st Inamoto); Honda, Okubo, Matsui (31′ Okazaki). A disposizione: Narazaki, Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, S. Nakamura, K. Nakamura, Tamada, Yano, Morimoto. All.: Okada.
    Arbitro: Damon (Sudafrica)
    Marcatori: 17′ Honda (G), 30′ Endo (G), 38′ st Tomasson (D), 42′ st Okazaki (G)
    Ammoniti: Kroldrup, C. Poulsen, Bendtner (D); Endo, Nagatomo (G)
    Espulsi: nessuno

  • Mondiali 2010: ultima chiamata per Camerun e Danimarca

    Tra poco meno di un’ora allo stadio Loftus Versfeld di Pretoria scenderanno in campo Camerun e Danimarca per cercare la vittoria che alimenterebbe le speranze di secondo posto del Gruppo E e conseguente passaggio alla fase ad eliminazione diretta.
    Entrambe reduci da una sconfitta, con il Giappone il Camerun e con l’Olanda la Danimarca, africani e scandinavi non possono sbagliare: una sconfitta segnerebbe la fine dell’avventura Mondiale.

    Le due squadre non passano un buon momento per diversi motivi: i Leoni Indomabili dell’attaccante ex Barcellona e ora all’Inter Et’o’o sono alle prese con qualche problema all’interno dello spogliatoio con il ct Le Guen al centro di una polemica riguardante gli 11 mandati in campo contro gli Orange, i danesi invece arrivano all’importantissimo match con problemi di formazion, soprattutto in attacco dove Tomasson e Beckmann saranno quasi certamente fuori uso e il recupero della stella Niklas Bendtner non è poi così certo anche se durante la prima giornata il gigante dell’Arsenal ha giocato per circa un’ora.

    La Danimarca non ha mai perso contro una squadra africana durante la fase finale di un Mondiale ma gli africani potranno contare sulla potenza e la classe del loro bomber principe Eto’o per sfatare questo tabù.

    Probabili formazioni CAMERUN – DANIMARCA (ore 20:30)

    CAMERUN (4-4-2): 16 Souleymanou, 19 Mbia, 5 Bassong, 3 Nkoulou, 2 Assou-Ekotto, 11 Makoun, 18 Eyong, 6 A. Song, 20 Mandjeck, 9 Eto’o, 13 Choupo-Moting.
    A disposizione: 7 Nguemo, 4 R. Song, 8 Geremi, 10 Emana, 12 Bong, 14 Chedjou, 15 Webo, 1 Kameni, 17 Idrissou, 21 Matip, 22 Assembe, 23 Aboubakar.
    Ct: Le Guen
    DANIMARCA (4-5-1): 1 Sorensen, 4 Agger, 3 Kjaer, 6 Jacobsen, 15 S. Poulsen, 2 C. Poulsen, 10 Jorgensen, 12 Kahlenberg, 19 Rommedahl, 20 Enevoldsen, 11 Bendtner.
    A disposizione: 16 Andersen, 22 Christiansen, 13 Kroldrup, 23 Mtiliga, 5 Kvist, 14 J. Poulsen, 8 Gronkjaer, 21 Eriksen, 18 Larsen, 17 Beckmann, 9 Tomasson).
    Ct: Olsen.

  • Mondiali 2010: un’Olanda fortunata vince senza brillare, 2-0 alla Danimarca

    Mondiali 2010: un’Olanda fortunata vince senza brillare, 2-0 alla Danimarca

    E’ iniziata bene l’avventura dell’Olanda al Mondiale almeno per quanto riguarda il risultato finale: al Soccer City di Johannesburg gli Orange, che non hanno entusiasmato particolarmente, hanno la meglio su una buona Danimarca battendola per 2-0. La gara viene sbloccata da un episodio fortunoso in apertura di ripresa quando Simon Poulsen, nel tentativo di rinviare il pallone di testa, ha infilato nella propria porta con la complicità di una devizione involontaria di schiena di Agger; poi è stato Kuyt, bravo a raccogliere una respinta del palo, a fissare il punteggio sul 2-0 finale a porta sguarnita.

    La partita, che ci riguardava da vicino (Olanda e Danimarca potrebbero essere le avversarie dell’Italia agli ottavi), è stata giocata con intelligenza tattica dai danesi che sono stati bravi specialmente con Kjaer, recuperato in extremis, Agger e Christian Poulsen, la bella copia di quello visto con la maglia della Juventus, davanti alla difesa a chiudere gli spazi in fase difensiva bloccando le giocate di Sneijder, apparso in una condizione fisica lontana da quella mostrata nell’Inter. C’è da dire però che l’Olanda ha patito forse fin troppo l’assenza di Robben, una delle tante stelle di questo Mondiale. Il ct della Danimarca Olsen invece, al contrario delle indiscrezioni della vigilia, ha potuto contare sull’apporto di Bendtner, sempre utile per tenere palla e favorire gli inserimenti dei compagni di squadra. Le migliori occasioni nel primo tempo sono state tutte di marca danese: lo stesso Bendtner, Rommedhal e Khalenberg hanno impensierito Stekelenburg.

    Nella ripresa l’autogol dopo solo 2 minuti di gioco con un cross partito dalla sinistra dai piedi di Van Persie e Simon Poulsen che ha beffato il compagno di squadra Agger e il portiere Sorensen. Una brutta botta che ha tagliato le gambe alla squadra di Olsen che è capitolata nel finale con il gol di Kuyt che ha raccolto la sfera ribattuta dal palo sulla conclusione di Afellay, entrato nel finale, e che ha spento le speranze danesi di acciuffare il pari. Poco prima Sneijder aveva preso la traversa sulla solita conclusione dalla distanza.

    Il tabellino
    OLANDA – DANIMARCA 2-0
    47′ aut S. Poulsen (D), 84′ Kuyt (O)
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt, Sneijder, Van Der Vaart (67′ Elia); Van Persie (77′ Afellay).
    A disposizione: Boschker, Ooijer, Vorm, Boulahrouz, Braafheid, De Zeeuw, Schaars, Babel, Huntelaar, Robben).
    Ct: Van Marwijk.
    DANIMARCA (4-4-2): Soerensen; S.Poulsen, Kjaer, Agger, Jacobsen; Jorgensen, Kahlenberg (73′ Eriksen), C. Poulsen, Enevoldsen (56′ Gronkjaer); Rommedahl, Bendtner (62′ Beckmann).
    A disposizione: Andersen, Christiansen, Kvist, Mtiliga, J. Poulsen, Kroldrup, Jensen, Kahlenberg, Tomasson).
    Ct: Olsen.
    Arbitro: Lannoy (Francia).
    Ammoniti: De Jong, Van Persie (O), Kjaer (D)

    GUARDA LO SPECIALE MONDIALI 2010

  • Mondiali 2010: insidia danese per l’Olanda orfana di Robben

    Mondiali 2010: insidia danese per l’Olanda orfana di Robben

    Non solo Italia oggi. C’è tanta attesa infatti per l’affascinante sfida al Soccer City di Johannesburg tra Olanda e Danimarca che aprirà ufficialmente il Gruppo D. Questa gara, in cui farà il suo esordio come quarto uomo il nostro Rosetti, è di particolare interesse per gli italiani perchè presumibilmente una delle due dovrebbe essere l’avversaria degli azzurri negli ottavi di finale.
    Gli Orange sono gli indiscussi favoriti del raggruppamento che resta comunque uno dei più equilibrati del Mondiale sudafricano. Quindi occhio alle sorprese, considerando anche il fatto che gli olandesi hanno sempre deluso le aspettative nei grandi appuntamenti pur avendo una rosa all’altezza della situazione. E mai come ora i Tulipani possono vantare una rosa di primo livello al pari delle altra favorite per la vittoria finale, soprattutto in attacco dove campioni del calibro di Sneijder, Van Persie, Kuyt, Van der Vaart e Robben sono una miscela esplosiva li davanti. Manca il Van Basten o il Van Nistelrooy di turno ma il ct Bert van Marwijk può divertirsi a mescolare le carte a suo piacimento optando per un Van Persie o un Kuyt centravanti se Huntelaar, dopo la stagione difficile al Milan, non darà sufficiente garanzie.
    Ma questa Olanda sembra a posto anche negli altri reparti: la diga di centrocampo Van Bommel – De Jong è una sicurezza, la difesa è un mix di esperienza e giovani emergenti come il laterale destro dell’Ajax Van der Wiel corteggiato da club di mezza Europa.

    La Danimarca di Morten Olsen, inchiodato alla panchina scandinava da 10 anni, è sempre stata la mina vagante, la variabile impazzita di Mondiali, dove non ha mai brillato particolarmente, ed Europei, fregiandosi del titolo di campione d’Europa nel 1992 a spese della Germania. Il ct punterà tantissimo sulla stella della squadra, l’attaccante e compagno di club di Van Persie all’Arsenal, Niklas Bendtner coadiuvato dal non più giovanissimo ex centravanti del Milan Tomasson e dagli esperti Rommedahl e Gronkjaer. A centrocampo Olsen può fare affidamento sullo juventino Christian Poulsen mentre la difesa si presenta rocciosa e assortita più che mai con Kjaer, Agger e Kroldrup.

    Per quanto riguarda le formazioni l’Olanda deve fare a meno di Robben che verrà recuperato per la seconda partita del raggruppamento mentre in casa delle Dinamiti, il ct deve fronteggiare le assenze dei giocatori più in forma in questo momento del calcio danese: Kjaer e Bendtner. Per questo i Tulipani, che hanno l’opportunità di scrollarsi di dosso l’appellativo di outsider ed entrare definitivamente nell’elite delle grandi del calcio mondiale, saranno avvantaggiati ma l’insidia resta dietro l’angolo.

    Probabili formazioni OLANDA – DANIMARCA (ore 13:30)

    OLANDA (4-2-3-1): 1 Stekelenburg, 3 Heitinga, 13 Ooijer, 4 Mathijsen, 5 Van Bronckhorst, 6 Van Bommel, 8 De Jong, 7 Kuyt, 10 Sneijder, 23 Van Der Vaart, 9 Van Persie.
    A disposizione: 22 Boschker, 2 Van der Wiel 16 Vorm, 12 Boulahrouz, 15 Braafheid, 20 Afellay, 14 De Zeeuw, 18 Schaars, 19 Babel, 17 Elia, 21 Huntelaar, 11 Robben).
    Ct: Van Marwijk.
    DANIMARCA (4-4-2): 1 Soerensen, 6 Jacobsen, 3 Kjaer, 13 Kroldrup, 4 Agger, 14 J. Poulsen, 10 Jorgensen, 2 C. Poulsen, 19 Rommedahl, 18 Larsen, 9 Tomasson.
    A disposizione: 16 Andersen, 22 Christiansen, 5 Kvist, 23 Mtiliga, 15 S. Poulsen, 17 Beckmann, 20 Enevoldsen, 21 Eriksen, 8 Gronkjaer, 7 Jensen, 12 Kahlenberg, 11 Bendtner).
    Ct: Olsen.

    GUARDA LO SPECIALE MONDIALI 2010