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  • Varese-Bari, è sfida tra imbattute. Ospiti con Ghezzal titolare

    Varese-Bari, è sfida tra imbattute. Ospiti con Ghezzal titolare

    Tre partite tre vittorie per entrambe. Ma finora nessuna delle due è stata al primo posto in classifica. Un po’ paradossale ma frutto del calcioscommesse la situazione di classifica delle due squadre che stasera scenderanno in campo al Franco Ossola per il posticipo della quarta giornata di Serie B. Varese-Bari è un vero e proprio big match dunque a dispetto di quanto reciti la classifica. Entrambe fin qui non hanno sbagliato un colpo ma adesso almeno una delle due si dovrà fermare.

    Il tecnico dei padroni di casa Castori ha ancora il dubbio relativo a Troest, ancora alle prese con la febbre: facile che al suo posto scenda in campo Carrozzieri. In avanti invece non mancherà Ebagua, e c’è attesa per capire quale sarà l’atteggiamento della tifoseria nei suoi confronti visti i precedenti tutt’altro che idilliaci. Nel 4-4-2 disegnato da Castori davanti al portiere Bressan difesa formata da Carrozzieri e Rea centrali con Fiamozzi e Grillo laterali. In mezzo al campo Corti e Kone con Zecchin e Nadarevic a spingere sulle corsie laterali. In avanti la coppia sarà formata da Neto Pereira e Granoche.

    Abdel Kader Ghezzal © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Dall’altra parte il tecnico dei pugliesi Torrente dovrà fare a meno di Bellomo, appiedato dal giudice sportivo. Al suo posto agirà Sciaudone. Occhio però anche ai rientri di Romizi e Dos Santos, quest’ultimo ex di turno. Unico dubbio in avanti dove Ghezzal sembra favorito su Albadoro. Nell’offensivo 3-4-3 il tecnico del Bari schiererà, davanti al portiere Lamanna, un trio difensivo formato da Ceppitelli, Dos Santos e Polenta. In mezzo al campo Romizi e Sciaudone detteranno i tempi con Sabelli e Defendi sugli esterni. In avanti il temibile tridente formato da Iunco, Caputo e Ghezzal.

    Le probabili formazioni di Varese-Bari:
    VARESE (4-4-2): Bressan; Fiamozzi, Carrozzieri, Rea, Grillo; Zecchin, Corti, Kone, Nadarevic; Neto Pereira, Ebagua. Allenatore: Castori
    BARI (3-4-3): Lamanna; Ceppitelli, Dos Santos, Polenta; Sabelli, Romizi, Sciaudone, Defendi; Iunco, Caputo, Ghezzal. Allenatore: Torrente

  • Cagliari – Lecce 1-2, pagelle. Muriel da urlo

    Cagliari – Lecce 1-2, pagelle. Muriel da urlo

    Cosmi gongola. Vincere a Cagliari non è semplice per nessuno e il successo di ieri è da considerarsi un’autentica impresa. La salvezza non è più un miraggio, e i suoi contorni iniziano a diventare realtà difronte agli occhi dei tifosi del Lecce. Muriel e Cuadrado hanno dimostrato di avere quel qualcosa in più che rende alcuni calciatori speciali rispetto ad altri. Tra le fila dei sardi si salvano in pochi. Thiago Ribeiro e Canini riescono a giocare peggio di Larrivey, e questo la dice lunga sulla prestazione complessiva dei rossoblu contro la squadra salentina.

    Cagliari Lecce 1-2, le pagelle

     

    CAGLIARI

    Agazzi 5,5: incolpevole sui gol, ma per tutto l’arco dei 90′ minuti mostra la solita insicurezza sulle uscite. Sembra quasi che una calamita lo attragga a restare fermo sulla linea di porta ogni qual volta che giunge un cross. E se non compie alcuna prodezza il voto in pagella non può essere sufficiente.

    Canini 4,5: giornata no per il difensore centrale. In occasione del primo gol degli avversari fornisce il tele-pass a Muriel per imboccare l’autostrada cagliaritana con un intervento goffo. Nella ripresa non trova niente di meglio che farsi espellere per doppia ammonizione lasciando i suoi compagni in 10, sotto di un gol e con tutti i cambi già effettuati.

    Nainggolan 6,5: il belga è il migliore dei sardi. Ci crede fino alla fine, a centrocampo è l’unico che riesce a competere in forza con i diretti avversari, corre anche per il capitano Conti (5). Difficile immaginare una linea mediana del Cagliari senza di lui, onora al meglio la chiamata in Nazionale.

    Thiago Ribeiro 4,5: il brasiliano ha l’attenuante di giocare in un ruolo non suo, per via dell’assenza del fantasista Cossu. Attenuante che però scompare quando lo si vede tentare gesti tecnici impossibili e del tutto fini a se stessi. La Sardegna non è il Brasile, ma sopratutto Thiago Ribeiro molte volte è lontano parente dei suoi concittadini.

    Ibarbo 6: rispetto alle ultime uscite il colombiano è apparso sottotono. Gioca un buon primo tempo, con accelerazioni impetuose e dribbling “fortunosi” ai danni dei giocatori del Lecce. Da solo però non può fare molto, anche perché dentro l’area c’è Larrivey e non Pinilla. Nella ripresa si spegne. Anche lui come Ballardini aspetta il tempo delle “vacche grasse”.

    Larrivey 5: la tentazione di scrivere un numero di gran lunga inferiore è tanta, anche perché è emblematico come il pubblico del Sant’Elia faccia gli scongiuri appena lo vedono sistemare il pallone per calciare il rigore o quando incitano l’arbitro ad ammonirlo per una simulazione (non si è mai visto che i tifosi chiedano l’ammonizione per un proprio giocatore). In ogni caso Larrivey riscatta la prestazione del primo tempo assumendosi la responsabilità della trasformazione del calcio di rigore e sfiora addirittura la rete del sorpasso ma Benassi è miracoloso. Quando viene sostituito per l’ingresso di Ceppelini lo stadio si divide tra fischi e applausi. L’argentino rimane un caso ancora da studiare dopo 4 anni dal suo arrivo nell’isola.

    andrea bertolacci | © Enrico Locci/Getty Images

    LECCE

    Benassi 6,5: la parata sul colpo di testa di Larrivey potrebbe rappresentare uno dei passaggi fondamentali della cavalcata salentina verso la salvezza. Prima del miracolo devia sul palo una insidiosa punizione calciata da Thiago Ribeiro. Per il resto non viene impegnato quasi mai dai padroni di casa.

    Carrozzieri 6,5: l’ex giocatore del Palermo guida bene la retroguardia leccese, che spesso può contare su 5 uomini con Cuadrado e Brivio bravi a ripiegare quando il Cagliari attacca. Stravince il duello fisico con Larrivey.

    Bertolacci 6,5: segna la rete della vittoria piazzando un tiro chirurgico alla sinistra del portiere rossoblu, regalando tre punti fondamentali per i propri compagni di squadra. Si disimpegna alla grande sia nella fase di difesa che nei movimenti offensivi, sganciandosi regolarmente dalla linea di centrocampo durante i contropiedi.

    Cuadrado 7: una velocità fuori dal comune per il colombiano, che non sfigura difronte all’idolo di casa Ibarbo. In casa Udinese gongolano, l’ennesimo campione scovato dalla rete di scout friulana che saprà fare le “fortune” della squadra bianconera il prossimo anno.

    Muriel 7,5: è l’uomo partita. Cambia le sorti dell’incontro allo scadere del primo tempo con la rete del momentaneo 1-0. Le sue discese mettono in continuo allarme la difesa cagliaritana. Offre a Di Michele un pallone da depositare solamente in rete ma il suo compagno di reparto fallisce clamorosamente. Anche Muriel fa parte dell’officina Udinese, ed il Barcellona avrebbe già sondato il terreno con la famiglia Pozzo per averlo la prossima stagione.

    Di Michele 4,5: l’attaccante giallorosso smentisce se stesso sbagliando due facili occasioni da gol nell’arco dei 90′ minuti di gara, che avrebbero potuto rendere il passivo dell’incontro ancora più importante per i giocatori del Cagliari. I tifosi del Lecce auspicano una pronta inversione di marcia fin dal prossimo incontro.

    Tabellino Cagliari Lecce 1-2

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 5,5, Pisano 6 (80′ Ekdal s.v.), Astori 5,5, Canini 4,5, Agostini 6 (46′ Ariaudo 5,5), Nainggolan 6,5, Conti 5, Dessena 5,5, Thiago Ribeiro 4,5, Ibarbo 6, Larrivey 5 (68′ Ceppelini 5)
    Panchina:  Avramov, Gozzi, Perico, Nenè. Allenatore: Ballardini 5

    Lecce (3-5-2): Benassi 6,5, Carrozzieri 6,5, Tomovic 6, Miglionico 5,5, Cuadrado 7, Giacomazzi 6,5, Bertolacci 6,5 (77′ Giandonato 6), Brivio 6, Di Michele 4,5, Muriel 7,5 (90′ Esposito s.v.).
    Panchina: Julio Sergio, Di Matteo, Piatti, Corvia, Bojinov. Allenatore: Cosmi 7

     

     

  • Il ritorno di Carrozzieri: dimenticare il passato per ringraziare Zamparini

    Il ritorno di Carrozzieri: dimenticare il passato per ringraziare Zamparini

    Dopo due anni di inattività per un calciatore il ritorno significa rivedere la luce, ritornare alla propria dimensione, ai propri ritmi, alle proprie abitudini. Il ritorno, poi, assume un valore ancor più importante se la causa di uno stop così lungo è stata la squalifica per positività alla cocaina, ritornare significa riabilitarsi, lasciandosi alle spalle il passato e gli errori compiuti.

    Moris Carrozzieri, difensore 31enne del Palermo, dopo due anni di inferno, vuole ricominciare. In primis, però, deve ritrovare la condizione fisica ed atletica e sta lavorando duramente per riuscirci, con sedute doppie di allenamenti, la mattina con i preparatori atletici Catalano e Vio e nel pomeriggio lavorando insieme alla squadra.

    Ritornare a lavorare a fianco dei compagni, per lui, è la soddisfazione maggiore: “Essere tornato a lavorare con i miei compagni è una gioia enorme”, in vista del passo successivo da compiere, il traguardo finale da raggiungere, ossia il ritorno in campo. Per questo, il difensore rosanero spera di entrare in condizione al più presto per essere a completa disposizione di Delio Rossi, apportando un contributo concreto alla causa del Palermo, andando a rinforzare proprio quel reparto difensivo, ultimamente eccessivamente perforabile. Per ora, la sua condizione – a detta del giocatore stesso – è al 70%, ma sabato prossimo andrà a giocare con la Primavera rosanero in casa contro il Grosseto, per riassaporare il campo e ritrovare il ritmo partita.

    Carrozzieri può parlare finalmente delle questioni di campo, del pareggio in extremis di domenica scorsa contro il Cesena, del ritorno in panchina di Delio Rossi – che secondo il suo pensiero ha portato una forte scossa psicologica alla squadra – della contestazione dei tifosi dopo il derby perso nettamente a Catania due giornate fa: “Sono tornato da Catania in pullman anche se potevo benissimo tornare per conto mio. Sono andato anche a parlare con i tifosi presenti, perché quando le cose vanno male bisogna accettare la contestazione. Anche dopo il 7-0 siamo stati applauditi e quindi capiamo le loro esigenze”.

    Vuole dimenticare totalmente il passato, il tunnel buio che ha attraversato in questi due lunghissimi anni, ricordando, però, che nelle difficoltà qualcuno gli è stato realmente vicino, i compagni ed i tifosi: “Devo molto  ai miei compagni ed ai tifosi che hanno dimostrato di credere in me in ogni momento e sono sempre rimasti al mio fianco, soprattutto nei momenti più difficili”.

    Ma non solo: a stargli particolarmente vicino è stato anche il presidente Maurizio Zamparini, che, a soli due giorni dal riscontro della positività alla cocaina, lo chiamò per rassicurarlo e confortarlo, dimostrandogli affetto e proponendogli il rinnovo del contratto con il Palermo. Un gesto molto significativo che Moris Carrozzieri non dimenticherà mai, che gli ha dato la forza per superare i duri giorni dello sconforto: adesso, però, vuol ripagare sul campo la fiducia ottenuta, per ringraziare sia il presidente che i tifosi che gli sono stati vicini.

    Nella speranza che la sua vittoria personale, il ritorno in campo, coincida con una ripresa della squadra nelle partite finali del campionato, e nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan, sognando di conquistare proprio quel trofeo che potrebbe rilanciare l’altalenante stagione rosanero: la Coppa Italia del 150° anniversario dell’Unità d’ Italia.

  • Rosy Dilettuso sexy a Formentera per godersi la sua “singletudine”

    E’ sicuramente una delle protagoniste di ogni estate gossippara dello stivale italico,e la ex pupa Rosy Dilettuso dimostra di meritare ampiamente le prime pagine delle riviste di gossip. Bella e sexy sfoggia ogni anno un invidiabile seno nelle spiaggie piu in. [singlepic id=793 w=320 h=240 float=]Dopo la fine della relazione con il calciatore Morris Carrozzieri e tanti flirt senza troppa importanza la bella Rosy confessa ad Eva Tremila di aver trovato il giusto equilibrio nella “singletudine” e a veder la sua splendida forma c’è da crederci.
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