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  • Tsunami Fifa: comprati i Mondiali Qatar 2022?

    Tsunami Fifa: comprati i Mondiali Qatar 2022?

    Dopo l’uragano delle accuse per corruzione, le frecciate velenose fra Blatter e Bin Hammam, il ritiro della candidatura del presidente della federazione asiatica, è ancora terremoto in casa Fifa. Più di un terremoto, uno tsunami, come ha annunciato Jack Warner, ex numero uno del Concacaf, attualmente sospeso dal comitato etico per l’accusa di corruzione.

    Warner, in diretta tv, ha deciso di leggere alcune email ricevute dal segretario generale Fifa, Jerome Valcke: in una delle missive si fa riferimento, ad esempio, al fatto che Bin Hammam avrebbe “comprato” l’assegnazione dei Mondiali 2022 al suo Qatar. Dopo la tempesta, Valcke ha provato a minimizzare la vicenda giustificando le sue parole con un “misunderstanding”, poichè – secondo la sua versione – volevano riferirsi alla necessità per Bin Hammam di adoperare, nella battaglia per la presidenza Fifa con Blatter, le stesse doti persuasive che gli hanno permesso di ottenere l’assegnazione dei Mondiali per il Qatar.

    Il Comitato organizzativo del Qatar, dal canto suo, respinge duramente al mittente le illazioni, e precisa in una nota ufficiale di “non aver compiuto alcun atto illecito per ottenere l’ assegnazione dell’ organizzazione dei Mondiali 2022″.
    Nonostante le smentite ed i tentativi di ridimensionamento delle varie questioni esplose, resta ferma l’impressione che l’organismo Fifa abbia al suo interno dei meccanismi ben poco trasperenti, che necessiterebbero di essere chiariti, anche attraverso inchieste indipedenti, che permettano di far luce e di restituire credibilità al massimo organo calcistico mondiale.

  • Bin Hammam vs Blatter: sfida per il potere Fifa

    Bin Hammam vs Blatter: sfida per il potere Fifa

    Il termine ultimo per presentare le candidature alla presidenza Fifa è scaduto Venerdì primo Aprile e le uniche due nomination sono state quelle del presidente uscente, lo svizzero Joseph Blatter, 75 anni, in carica dal 1998, e di Bin Hammam, 61 anni, presidente al terzo mandato della confederazione asiatica, oltre che multi milionaro del Qatar.

    Gli altri due candidati,  il giornalista americano Grant Wahl e l’ex capitano del Cile Elias Figueroa, si sono tirati fuori dalla corsa nella giornata di giovedì poichè non hanno trovato l’appoggio di una confederazione, requisito necessario per presentare la propria candidatura. Così, la Fifa con un comunicato ha annunciato lo “scontro a due”, dopo aver “effettuato un accurato processo di verifica”.

    Sarà un testa a testa infuocato, con l’asiatico che ha dimostrato di non voler adoperare l’arma della diplomazia, criticando aspramente e pubblicamete l’operato di Sepp Blatter, in particolare in riferimento alla sua arcaica “linea conservatrice”, che ostacola il naturale inserimento dell’innovazione tecnologica nel calcio, in un anacronistica difesa della superiorità dell’uomo nei confronti della macchina. “Blatter non è oramai in posizione di difendere il buon nome della Fifa. Al contrario, quanto più parla della Fifa, più persone passano all’opposizione – dice il qatariota – non vedo niente in un futuro con lui come non vedo nulla nella gestione che si sta andando a concludere. La Fifa non è stata ancora in grado di accettare una proposta tecnologica per la linea di porta, ad esempio: c’è poca creatività in lui”.

    D’altronde, se Blatter dovesse essere rieletto, il prossimo 1 Giugno durante il 61° Congresso della Fifa, si tratterebbe del suo quarto mandato consecutivo. La sua gestione, però, oltre alle critiche dell’avversario Bin Hammam, suscita ed ha suscitato il malcontento di molti addetti ai lavori ed appassionati – su tutti, agli scorsi Mondiali di Sud Africa le proteste dell’Inghilterra di Capello per il gol annullato ingiustamente a Lampard contro la Germania, anche se il pallone aveva varcato interamente la linea di porta – anche perchè l’immagine e l’operato dello svizzero non sono mai state percepite come all’insegna della totale trasparenza ma, piuttosto, orientate a preservare e rafforzare sempre più il suo potere per renderlo incontrastato.

    Appare, infatti, insolito che le prime dichiarazioni di apertura all’introduzione del supporto tecnologico siano giunte soltanto a soli tre mesi dalle elezioni, dopo che – per anni – si era espresso con categorici diktat di segno opposto:  “Penso che nel 2012 avremo un sistema capace di rilevare se la palla ha varcato la linea o meno e, una volta pronto, lo introdurremo ai Mondiali del 2014, per evitare quella che gli inglesi hanno definito un’ingiustizia evidente, c’era da riaprire il dibattito e lo abbiamo fatto”.

    Dal canto suo, anche l’avversario Bin Hammam ha dimostrato di possedere un solido network di relazioni su cui contare all’interno della Fifa, ed un influente potere su cui far leva per sperare nell’elezione. La sua posizione, infatti, è stata assolutamente decisiva nella decisione di assegnare al Qatar l’organizzazione di Mondiali del 2022, sbaragliando un’agguerrita concorrenza (anche degli Usa), e facendo sì che il Qatar divenisse il più piccolo Paese del Mondo (circa 11.500 kmq per 1.750.000 abitanti) ad ospitare le fasi finali della Coppa del Mondo, con la conseguente costruzione di almeno dodici impianti.

    Blatter rappresenta la riconferma del “vecchio”, dello strapotere Europeo sulle dinamiche del potere calcistico; Bin Hammam, invece, è il “nuovo” che avanza, espressione della la volontà dei Paesi emergenti di assumere un ruolo più centrale nei giochi di potere, non accettando supinamente il monopolio Europeo.

    Lo svizzero, però, qualora venisse rieletto, ha annunciato che si tratterà del suo ultimo mandato, designando già il suo erede, Europeo naturalmente, il fidato Presidente dell’Uefa Michelle Platini:  “Platini desidera candidarsi alla presidenza della Fifa nel 2015 . Sente di avere la capacità per fare un passo avanti”.

    Nel frattempo, bisognerà attendere il primo Giugno per conoscere l’esito delle elezioni 2011.

  • Blatter apre alla tecnologia: innovazione o campagna elettorale?

    Blatter apre alla tecnologia: innovazione o campagna elettorale?

    Saranno gli anni che passano o la presenza di uno sfidante credibile per la poltrona di presidente della FIFA, ma sta di fatto che Joseph Blatter ha deciso di cambiare un pò il suo punto di vista su diversi aspetti del calcio, a cominciare dalla tecnologia sui gol fantasma. Dopo anni di incertezze, proposte e ripensamenti si dovrebbe finalmente arrivare all’introduzione di un sistema che permetta di capire se il pallone ha oltrepassato o meno la linea di porta, con tanti ringraziamenti ai giudici di linea piazzati vicino alle porte che non hanno mai convinto veramente, forse anche perchè in fondo le polemiche arbitrali sono il condimento naturale di questo sport.

    L’introduzione del nuovo metodo dovrebbe avvenire già l’anno prossimo: “Nel 2012 credo che avremo un sistema che ci consenta di dire se la palla ha superato o meno la linea di porta e lo porteremo ai Mondiali del 2014” spiega Blatter. Ufficialmente il l’argomento gol fantasma dovrebbe essere tornato d’attualità in seguito alla clamoroso svista dei Mondiali del 2010 che ha visto penalizzata l’Inghilterra di Fabio Capello: “Per evitare quella che gli inglesi hanno definito un’ingiustizia evidente, c’era da riaprire il dibattito e lo abbiamo fatto”, ma tutto lascia intendere che in un periodo di campagna elettorale il buon “Sepp” stia cercando di raccogliere i consensi delle federazioni più importanti.

    E dulcis in fundo il “padrone” del calcio lancia la volata a Platini come suo possibile sostituto: “Platini desidera candidarsi alla presidenza della Fifa nel 2015. Sente di avere la capacità di fare un passo avanti“. Le “Roi” è stato da poco rieletto presidente del UEFA e il suo appoggio in quella che sarà l’ultima candidatura di Blatter è estremamente rilevante per lo svizzero. E proprio la proposta di Platini relativa alla possibilità di giocare d’inverno il Mondiale in Qatar del 2022 viene magicamente rivalutata: “Credo che si debba giocare in condizioni climatiche ottimali. In occasione dell’ultimo Comitato esecutivo abbiamo deciso di adottare un nuovo calendario internazionale. È una cosa che stiamo studiando e a cui stiamo lavorando ma non abbiamo ancora finito“. Insomma un “do ut des” che dimostra quanto il calcio diventi sempre più un ambiente vicinissimo alla politica, con lobby capaci di influenzare pesantemente gli aspetti più delicati di questo sport. Verrebbe in mente un “Se vogliamo che tutto resti com’è, bisogna che tutto cambi” di tomasiana memoria.