Tag: mondiali basket turchia 2010

  • La Lituania doma l’Argentina. Ora sfida agli Stati Uniti

    La Lituania doma l’Argentina. Ora sfida agli Stati Uniti

    LITUANIA-ARGENTINA 104-85

    Partita a senso unico tra Lituania e Argentina, con i baltici che volano su percentuali pazzesche dall’arco per la prima metà di gara svilendo poi qualsiasi tentativo di rimonta sudamericano. Le cifre sono da paura, e fanno impressione: dopo 18 minuti la Lituania viaggia con un 8 su 8 dai 6.25, mentre l’Argentina è a quota 0 su 9. Un abisso che si riflette nei 20 punti di distacco dell’intervallo lungo, 50-30, con Jasaitis e Kalnietis assoluti protagonisti.

    E’ difficile immaginare che qualcosa cambi nella ripresa, l’atletismo dei lituani esplode con 2 schiacciate ad inizio ripresa (55-30) mentre Scola ormai è a 3/12. E quando i sudamericani passano a zona, contro un’avversaria che arriva a 11/15 nelle triple, le cose peggiorano. E’ una disfatta: al 25esimo la Lituania va a +30 (65-35).
    Nemmeno la proverbiale grinta di Prigioni (sua la prima tripla sudamericana dopo 10 errori), Scola e Delfino (25 alla fine i suoi punti) riesce poi ad invertire una tendenza evidente, perché dall’altra parte c’è sempre un uomo pronto a far male: prima Pocius, poi Maciulis, quindi Delininkaitis ricacciano indietro l’Argentina allargando la forbice fino all’85-53 del 30esimo.
    I ragazzi di Sergio Hernandez provano quindi una rimonta disperata nell’ultimo parziale, ma riescono solo a ridurre il margine di una sconfitta comunque netta, con la schiacciata di Jasaitis e il layup di Jankunas che fissano il definitivo 104-85, un biglietto da visita niente male in vista della semifinale contro gli “States”. Arrivata a Istanbul facendo notizia soprattutto per le grandi assenze, la Lituania ha costruito attorno a Linas Kleiza (17 punti, 9 rimbalzi stasera) una squadra bilanciata e vincente. E pensare che i baltici sono ai Mondiali grazie ad una Wild-Card!

    Lituania: S. JASAITIS (19 pts), L. KLEIZA (9 rib), P. JANKUNAS (5 ast)
    Argentina: C. DELFINO (25 pts), F. OBERTO (5 rib), P. PRIGIONI (6 ast)

  • Stati Uniti in semifinale, super Durant manda KO la Russia

    Stati Uniti in semifinale, super Durant manda KO la Russia

    USA-RUSSIA 89-79

    Gli Stati Uniti hanno battuto la Russia nel terzo quarto di finale dei Mondiali di basket in Turchia.
    Buona la prova degli americani che nel secondo tempo hanno operato l’allungo decisivo non voltandosi più indietro conducendo senza troppi affanni la partita fino al termine. Sugli scudi il solito Kevin Durant autore di 33 punti con 5 rimbalzi, ben assistito da Billups con 15 e dal compagno di squadra ad Oklahoma City Russell Westbrook che ne ha messi a referto 12.
    La Russia ha fatto ciò che ha potuto ma si è trovata con troppi problemi di falli che l’anno costretta al cedimento al cospetto dei più quotati avversari e soprattutto di Durant che ha fatto il bello ed il cattivo tempo nella metacampo degli europei.

    Il piano russo è molto ovvio in avvio di partita: difesa forte e fisica, utilizzo dei lunghi a centroarea, gestione a ritmo basso e tanta tattica (zona e falli spesi a centrocampo) per impedire agli States di esprimere il loro atletismo in campo aperto. E nel primo tempo la tattica di Blatt porta anche un discreto successo, le triple di Bykov e Vorontsevich tengono i russi avanti (8-9), prima che Durant e Billups rispondano per il controsorpasso americano (15-9): la Russia alterna difesa a zona e ad uomo, ferma sistematicamente le transizioni in maniera fallosa, e nella girandola di cambi dalla panchina (per i tanti falli compiuti), Blatt trova anche rincalzi all’altezza della situazione come il baby-playmaker Khvostov (8 e 5 assist) ed il dominio a centro-area di Mozgov (13 punti). I pick’n’roll tra i 2 sono quasi devastanti, e con un Vorontsevich ancora una volta spettacolare in difesa e a rimbalzo (doppia doppia da 14 punti e 12 rimbalzi), i russi chiudono il primo quarto sul 25 pari. Gli “States”, privati della loro arma principale ovvero il contropiede in campo aperto, si reggono soltanto sull’istinto di Kevin Durant (33 punti, 11/19 al tiro), che al primo intervallo è già a quota 13.
    Khvostov e Vorontsevich allungano all’inizio del secondo quarto sul +4 (25-29), prima che i problemi di falli dello stesso Khvostov e Mozgov rompano gli equilibri trovati da Blatt. Bykov tiene a galla i russi per un paio di minuti (30-35) con attacchi sagaci e pazienti, ma quando le mani dei tiratori si raffreddano ed il centro-area perde peso con l’uscita del futuro centro dei New York Knicks, gli Stati Uniti rientrano con Eric Gordon, Durant ed Iguodala (12-0 di parziale contro la zona per il 42-35). La Russia si sblocca soltanto con un piazzato di Vorontsevich dalla media a 30 secondi dalla sirena, e all’intervallo lungo si trova sotto di 5 lunghezze, 44-39. Durant ha già toccato quota 17, e l’importanza della stella dei Thunder nell’economia offensiva della squadra di “coach K” è testimoniata dal fatto che, oltre a lui, soltanto Rose e Iguodala hanno messo a referto più di un canestro su azione.

    Nel secondo tempo le brutte notizie arrivano solo per i russi dato che Mozgov compie 2 falli consecutivi e arriva a quota 4: richiamato in panchina, la zona pitturata perde di peso e centimetri e Russell Westbrook ne approfitta per piazzare i primi contropiedi in campo aperto con il divario che si allarga sul +15 (65-50). La Russia, con un Ponkrashov e un Monya ampiamente sotto tono rispetto al solito, costruisce pochissimo in attacco e continua a latitare dall’arco, e il mini parziale di 4-0 firmato da Vorontsevich e Kaun serve soltanto per fissare il 70-56 all’ultimo intervallo.
    Quarto periodo che si apre ancora peggio del terzo visto che Gordon e Durant portano gli U.S.A. sul massimo vantaggio (81-63). La Russia prova a rientrarre ma prima una tripla di Billups e poi Durant con un paio di canestri uccidono definitivamente la gara: termina quindi 89-79 e gli americani raggiungono Turchia e Serbia nelle semifinali ed attendono il risultato di stasera tra Lituania ed Argentina per conoscere la loro prossima avversaria.

    USA: K. DURANT (33 pts), L. ODOM (12 rbs), C. BILLUPS (5 ast)
    Russia: S. BYKOV (17 pts), A. VORONTSEVICH (12 rbs), D. KHVOSTOV (5 ast)

  • Mondiali di basket: La programmazione per i quarti, in campo gli Stati Uniti

    Mondiali di basket: La programmazione per i quarti, in campo gli Stati Uniti

    Questa è la programmazione per il 9 settembre dei quarti di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010

    Si parte alle 17 con Stati Uniti-Russia. Un incontro che, almeno sulla carta potrebbe essere già scritto, ma da tenere d’occhio ci sarà il divario di centimetri sotto i tabelloni, con i russi che potrebbero approfittare di questa superiorità. Tutto andrà in mano a Kevin Durant per gli “States” che dovrà prendersi la squadra sulle spalle e trascinarla alle semifinali.
    Alle 20 i quarti saranno chiusi dalla sfida tra la “sorpresissima” del torneo turco, ovvero la Lituania, arrivata ai Mondiali solo attraverso una wild-card e che ora si trova tra le prime 8 squadre al Mondo, e la solida Argentina, priva di Ginobili e Nocioni ma guidata uno Scola in stato di grazia che fin qui è risultato decisivo visto che è il miglior marcatore del torneo e da molti è indicato come il possibile M.V.P. della manifestazione.
    Sfide molto interessanti che sulla carta non presentano divari molto netti. L’ultima parola come al solito spetterà al campo.

    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Giovedì 9 settembre

    ore 17:U.S.A.-Russia
    ore 20:Lituania-Argentina

  • La Turchia distrugge la Slovenia

    La Turchia distrugge la Slovenia

    TURCHIA-SLOVENIA 95-68

    Quasi un massacro nel secondo quarto di finale dei Mondiali di basket in Turchia: i padroni di casa della Turchia hanno letteralmente travolto la Slovenia per 95-68, dando ancora una volta dimostrazione di essere una squadra compatta, efficace e pericolosa, e non solo per l’apporto del pubblico che comunque a tratti diventa quasi frastornante per gli avversari.
    La Slovenia ha fatto ciò che ha potuto, ma serve ben altro per contrastare lo strapotere turco visto fin qui nella manifestazione.

    La gara dura pochi minuti, la squadra di Becirovic non può nulla contro gli avversari che la costringono a tirare col 35%. Ma la Turchia non solo è forte fisicamente, corre e sa anche passare bene la palla (24 assist, 7 dei quali di Hedo Turkoglu) risultando una macchina perfetta per il basket di oggi. Nachbar coglie Turkoglu un pò impreparato in avvio e la Slovenia parte bene, ma la Turchia rientra subito con il nuovo giocatore dei Phoenix Suns e Ilyasova, concludendo il primo quarto con un 10-0 che la portasul 27-14. E Guler, entrato dalla panchina, capitalizza al meglio le palle recuperate e gli errori sloveni con una micidiale transizione fino ad un rapido +21 (44-23). Qui Boscia Tanjevic esagera: ha già 3 giocatori sopra i 208 centimetri in campo, rimette anche Turkoglu da guardia ottenendo un quintetto altissimo che in pochi possono permettersi di schierare al Mondo, da 206 centimetri di media, che difende a zona.
    La Slovenia viene inesorabilmente sopraffatta dalla grandezza e dalla stazza degli avversari e non riesce a rientrare. E quando i turchi tornano alla normalità con Ilyasova, il vantaggio si dilata fino al +28 del 30esimo minuto. Virtualmente la partita è finita, nonostante la classe dell’ex milanese Becirovic, con 6 assist. Partita che si trascina verso i secondi finali e il risultato è eclatante: 95-68. Grande Ilyasova protagonista con 19 punti e 5 rimbalzi. Ottima anche la prova di Turkoglu, a referto con 10 punti, 4 rimbalzi e 7 assist. Agli sloveni non bastano invece i 16 punti a testa di Becirovic e Nachbar. Ora per la Turchia ci sarà la Serbia, giovane, esuberante e senza paura. Gara da non perdere!

    Turchia: E. İLYASOVA (19 pts), E. İLYASOVA (5 rbs), H. TÜRKOĞLU (7 ast)
    Slovenia: B. NACHBAR (16 pts), P. BREZEC (5 rbs), S. BECIROVIC (6 ast)

  • Il video della “bomba” qualificazione di Teodosic in Serbia – Spagna

    Il video della “bomba” qualificazione di Teodosic in Serbia – Spagna

    Ecco il video dell’incredibile canestro da 3 punti di Milos Teodosic che ha deciso la partita contro la Spagna valida per i quarti di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010 e che ha consentito alla Serbia di approdare alle semifinali del Torneo, eliminando gli ormai ex campioni d’Europa e del Mondo.

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  • La Serbia compie l’impresa, Spagna eliminata

    La Serbia compie l’impresa, Spagna eliminata

    SERBIA-SPAGNA 92-89

    Impresa della Serbia che nel primo quarto di finale dei Mondiali in corso di svolgimento in Turchia, riesce ad eliminare dopo una partita indimenticabile i campioni del Mondo e d’Europa in carica della Spagna, grazie ad una precisione millimetrica da 3 punti e grazie ad una giocata a pochi secondi dal termine di Milos Teodosic, che ha bucato il canestro iberico quasi da centrocampo.
    Partita bellissima, tirata, combattuta e anche nervosa, dove la Serbia ha fatto vedere di potersela giocare con chiunque, pur avendo un nucleo di giocatori giovanissimo. Ovviamente come negli ottavi di finale, nel derby slavo con la Croazia, sono emersi limiti di tenuta mentale, l’unico vero difetto di questa squadra talentuosa, quando dal +8 a pochi minuti dal termine si è passati al pareggio iberico con un parziale di 13-3, prima che Teodosic riportasse le cose nel giusto verso per i serbi. Secondo campanello di allarme dopo i 7 punti recuperati dalla Croazia nell’ultimo minuto di gioco nella scorsa partita, anche se alla fine le vittorie sono comunque arrivate con reazioni caratteriali da non trascurare.
    Esce di scena la Spagna, che abbandona il Mondiale a testa alta dopo una partita che sembrava persa e che è stata quasi recuperata, prima dell’imprevedibile finale. Ma i rimpianti per la”Roja” ci sono tutti e sono riscontrabili nel cattivo girone di qualificazione alle gare ad eliminazione diretta, ed alla poca concentrazione in alcuni frangenti di gara, cosa che una nazionale esperta e vincente come quella iberica non dovrebbe mai fare. Ed alla fine questi errori si sono pagati.

    La partita sin dalle prime battute è stata vibrante, intensa e giocata su ritmi altissimi (come dimostrerà anche il punteggio finale, 92-89) con la Serbia sempre in controllo di gioco e risultato, che scappa sul 23-13 con 11 punti di Bjelica, opzionato da Treviso ma poi trasferitosi a Vitoria, e 11 di Velickovic nei primi 7 minuti di gioco. La Spagna non demorde e ricuce lo strappo grazie alle seconde linee e ad uno strepitoso Navarro che chiude il primo quarto a quota 13 punti. Ma le risorse degli slavi non hanno limiti: Krstic entra solo nel secondo parziale ma dimostra di essere un grande fattore, Llull e Vazquez provano a tenere in partita i campioni ma grazie a Teodosic e Keselj la formazione serba scappa sul + 8 a metà partita, nonostante i 16 punti di Navarro e ben 3 triple di Garbajosa che tengono a galla gli iberici. Rubio è un fantasma, Fernandez non riesce ad incidere e nonostante le buone percentuali da oltre l’arco dei 3 punti (ma la Serbia ha fatto costantemente sempre meglio dalla lunga distanza) la”Roja” è costretta ad inseguire.

    Il secondo tempo però inizia con la riscossa di Navarro e compagni che in pochi minuti riescono ad operare il sorpasso sul 53-52. La gara diventa anche durissima oltre che spettacolare, Scariolo rinuncia a Rubio (solo 3 punti, con una tripla nell’ultimo periodo) per giocare con Navarro e Llull assieme, ma la differenza la fa Velickovic, un 207 centimetri veloce come pochi, che batte sistematicamente Garbajosa e Reyes. Crescono Krstic e Gasol, la Serbia mantiene un qualcosa in più rispetto agli avversari, gioca con la maturità di una squadra anziana sulle debolezze degli avversari e con il rookie Savanovic, il più vecchio del gruppo (27 anni) ma debuttante in nazionale, si trova +8 all’inizio dell’ultimo quarto.
    La Spagna per ricucire lo strappo si affida a Fernandez e Navarro e riesce ad arrivare a -3 (79-76) ma 2 triple, contro la zona, di Bjelica e Savanovic (10 punti nei 6 minuti iniziali dell’ultimo quarto) portano la Serbia a un passo dalle semifinali (86-78). Sembra finita anche perchè i serbi da oltre l’arco sono impeccabili ma Navarro e ancora un ottimo Fernandez portano ad un nuovo -3. Una tripla straordinaria di Keselj sembra dare fiato alla Serbia ma Gasol rilancia le speranze spagnole impattando sull’89-89 a soli 25 secondi dalla fine del match. L’inerzia pare dalla parte degli iberici, ma la rimessa degli slavi va nelle mani di Teodosic, che “gigioneggia” con il pallone fino a 3 secondi dalla fine, quando, portato fin quasi a centrocampo dall’ottima difesa dei campioni d’Europa e del Mondo, spara letteralmente un siluro che buca il canestro con una precisione assurda. Sugli spalti è il tripudio per i tifosi serbi, quelli spagnoli crollano in un incubo, e restano solo 3 secondi: rimessa che finisce nelle mani di Garbajosa che sulla pressione difensiva perde palla. Finisce 92-89, i campioni sono costretti ad abdicare, la Serbia continua a sognare, con una formazione giovane e spumeggiante (solo 24 anni di media). Grande Teodosic (12 punti, 5 rimbalzi e 8 assist per lui, e soprattutto l’invenzione decisiva a fine gara), si mettono in evidenza anche Keselj e Velickovic con 17 punti a testa, senza dimenticare la doppia doppia sfiorata da Krstic (13 punti e 9 rimbalzi).
    Fattore determinante il tiro della formazione slava che chiude con il 50% dal campo (15/30) e se questo tipo di soluzione continuerà ad entrare con costanza come già successo finora in tutto il Mondiale, saranno grossi guai per tutte le altre formazioni.

    Serbia: VELICKOVIC (17 pts), KESELJ (17), SAVANOVIC (15), BJELICA (14); KRSTIC (9 rbs), TEODOSIC (8 ast)
    Spagna: NAVARRO (27 pts), GARBAJOSA (18), FERNANDEZ (15); GARBAJOSA (6 rbs), NAVARRO (5 ast)

  • Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per i quarti di finale

    Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per i quarti di finale

    Questa è la programmazione dei quarti di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010.

    Si comincia domani con le sfide Serbia-Spagna e Turchia-Slovenia.
    La prima sfida, tra slavi e campioni in carica andrà in scena alle ore 17 italiane, con gli iberici che dovranno fare molta attenzione ai serbi guidati da un sempre più leader Nenad Krstic che dovrà essere limitato dal giovane Marc Gasol, fratello minore del più noto Pau.
    Alle 20 invece i padroni di casa della Turchia, finora perfetti nel loro cammino, testeranno le ambizioni della giovane Slovenia guidata dal playmaker dei Phoenix Suns Goran Dragic. Turchi favoriti ma occhio all’energia degli sloveni. L’apporto del pubblico poi risulterà sicuramente determinante.

    Giovedì altre 2 bellissime sfide: si parte alle 17 con Stati Uniti-Russia, in un incontro che, almeno sulla carta potrebbe essere già scritto, ma da tenere d’occhio ci sarà il divario di centimetri sotto i tabelloni, con i russi che potrebbero approfittare di questa superiorità. Tutto andrà in mano a Kevin Durant per gli “States” che dovrà prendersi la squadra sulle spalle e trascinarla alle semifinali.
    Alle 20 i quarti saranno chiusi dalla sfida tra la “sorpresissima” del torneo turco, ovvero la Lituania, arrivata ai Mondiali solo attraverso una wild-card e che ora si trova tra le prime 8 squadre al Mondo, e la solida Argentina, priva di Ginobili e Nocioni ma guidata uno Scola in stato di grazia che fin qui è risultato decisivo visto che è il miglior marcatore del torneo e da molti è indicato come il possibile M.V.P. della manifestazione.
    Sfide molto interessanti che sulla carta non presentano divari molto netti. La parola passa dunque al campo…

    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Mercoledì 8 settembre

    ore 17:Serbia-Spagna
    ore 20:Turchia-Slovenia

    Giovedì 9 settembre

    ore 17:U.S.A.-Russia
    ore 20:Lituania-Argentina

  • Mondiali di basket Turchia 2010: Gli accoppiamenti dei quarti di finale

    Mondiali di basket Turchia 2010: Gli accoppiamenti dei quarti di finale

    Ecco il quadro dei quarti di finale dei Mondiali di basket di Turchia che si sono definiti oggi con le ultime 2 partite:

    Mercoledì 8 settembre

    Serbia-Spagna
    Turchia-Slovenia

    Giovedì 9 settembre

    U.S.A.-Russia
    Lituania-Argentina

  • Battaglia tra Argentina e Brasile, la Lituania supera la Cina

    Battaglia tra Argentina e Brasile, la Lituania supera la Cina

    Si è completato il quadro degli ottavi di finale dei Mondiali di basket di Turchia 2010. Oggi gli ultimi 2 incontri in programma che mettevano di fronte la lanciatissima Lituania contro la Cina, e l’Argentina contro il Brasile per il più classico dei derby sudamericani.
    Le sfide sono state molto tirate, soprattutto la seconda dove si è assistito ad un vero scontro epico tra le 2 formazioni pronte a sputare sangue su ogni singolo pallone. Ne è uscita fuori una partita vibrante e sempre in bilico, molto gradevole per chi ha assistito all’incontro dove non c’è stato un secondo di pausa. E sul parquet si è visto un giocatore dalla bravura incommensurabile che risponde al nome di Luis Scola, una partita monumentale per il numero 4 albiceleste che conferma l’ottimo stato di forma e ribadisce con forza di essere al momento il migliore giocatore della manifestazione. Non da meno nel pomeriggio il lituano Linas Kleiza che ha dominato l’incontro contro i cinesi.
    Ma vediamo in dettaglio l’andamento dei match:

    LITUANIA-CINA 78-67

    I 10 punti nel finale di quarto periodo di uno stellare Linas Kleiza (30 punti e 10 rimbalzi per la nuova ala dei Toronto Raptors in NBA) consentono alla Lituania di battere la cina per 78-67 e di accedere ai quarti di finale della manifestazione dopo essere arrivati all’evento solo grazie ad una wild-card!
    Una favola che continua e che potrebbe diventare anche una bellissima e stupenda realtà se i lituani continueranno a macinare gioco come sin qui finora fatto.
    Alla Cina va riconosciuto comunque l’onore delle armi, una squadra mai doma, ma tatticamente ancora acerba per poter competere con le grandi potenze europee, e psicologicamente fragile alle prime avvisaglie di difficoltà che ha risentito dell’assenza del vero leader Yao Ming alle prese con i primi allenamenti dopo più di un anno e mezzo di inattività per la frattura al piede.
    Inizio gara da brivido per i lituani che sparacchiano malamente da fuori e permettono alla Cina di allungare sul 16-5. “Verdi” che restano vivi solo grazie ad una miriade di rimbalzi offensivi convertiti in punti da seconda chance. Tuttavia la Cina chiude in vantaggio per 22-17 il primo quarto.
    Cina ottima anche in avvio di secondo quarto: Yi Jianliang e una tripla di Sun Yue riportano il “Dragone Rosso” sul +9 (20-29), ma finalmente la difesa lituana ritrova la sua classica grinta, soprattutto sul perimetro: e con facili punti in contropiede si arriva ad un parziale devastante di 16-1 per il primo sorpasso (36-31). Donewald chiama sconcertato un time-out e sarà ancora Liu Wei, con una penetrazione sulla sirena, a tenere i cinesi in scia (43-40 alla fine del primo tempo). La Lituania, stranamente, fatica dall’arco (5/14), ma gode di un vantaggio enorme sotto i tabelloni (25-13 il conto dei rimbalzi, ma sarà addirittura 50-30 al termine della partita).

    Ennesimo inizio di quarto, ed ennesima buona partenza dei cinesi, che si riportano in parità a suon di triple (48-48), ma la palla fatica ad avvicinarsi alla vernice e a Yi Jianliang, e quando le percentuali dal perimetro calano, la Lituania risponde con Gecevicius e Kleiza (55-48), ben sorretti da Pocius e Jankunas per confezionare un secondo parziale mortifero di 16-3 (64-51 al 30esimo). La squadra baltica continua a dominare a rimbalzo, in special modo in attacco, dove ha già 12 punti da secondi possessi (praticamente l’intero divario tra le 2 squadre).
    La Lituania apre il quarto periodo toccando il massimo vantaggio sul +15, ma sbaglia poi un paio di canestri facili e viene immediatamente punita dai cinesi in transizione e con una schiacciata di Yi Jianliang (66-57). L’attacco dei “Verdi” si arena improvvisamente, e la Cina riemerge ancora, prima con una tripla di Wei in contropiede e poi ancora con Jianliang, finalmente cercato vicino a canestro (67-62). Donewald, allenatore cinese, in panchina sorride pregustando una storica rimonta, ma la Lituania mette la palla in mano a Kleiza e chiede a gran voce all’ex-Olympiacos e Denver Nuggets di togliere le “castagne dal fuoco”. Detto fatto. Dieci punti consecutivi e un paio di canestri d’autore dal perimetro per ribaltare completamente l’inerzia e rilanciare i suoi sul +12. Gioco, partita ed incontro per i baltici, cinesi sconfitti ma che non possono rimproverarsi nulla dopo la bella prestazione offerta.

    Lituania: L. KLEIZA (30 pts), L. KLEIZA (9 rbs), M. KALNIETIS (5 ast)
    Cina: W. LIU (21 pts), J. YI (12 rbs), Z. WANG (3 ast)

    ARGENTINA-BRASILE 93-89

    Un monumentale (a dir poco) Luis Scola trascina l’Argentina al successo contro il Brasile in una vera e propria battaglia.
    Dieci punti del numero 4 negli ultimi 3 minuti di gioco, 8 di fila, danno all’Argentina la vittoria sul Brasile per 93-89 nella partita più bella e appassionante vista finora al Mondiale. L’Argentina, pur priva di Ginobili e Nocioni, fa valere la sua esperienza e la superiorità assoluta del pivot degli Houston Rockets (37 punti per il capocannoniere del torneo, con 9 rimbalzi) che trova in Delfino (con il tiro dalla lunga distanza) e nel semi sconosciuto Jasen (con una difesa sublime) l’aiuto necessario per battere la squadra di Ruben Magnano, ex varesino, che con l’Argentina aveva vinto l’Olimpiade di Atene. Il Brasile ricco di talento, sospinto dai 32 punti dell’ex fortitudino Huertas, perde lucidità nelle azioni decisive e deve soccombere ma può camminare a testa alta per quello che ha fatto vedere in campo.
    Il primo tempo è un enigma, Delfino e Scola da una parte, Barbosa, Huertas e Varejao dall’altra guidano le 2 squadre a molti cambi di leadership dell’incontro (12 i cambi totali nel primo tempo, +6 Argentina, +3 Brasile i massimi vantaggi registrati), ed è Marcelo Machado, visto anche a Rimini, che con 8 punti in 5 minuti, riporta il Brasile dal -6 al +2 dell’intervallo (favolosa una sua tripla con annesso fallo che ha ricordato ai più la giocata con cui Sasha Danilovic decise un famosissimo derby di Bologna su un fallo di Dominique Wilkins!)

    Il Brasile prova la fuga a inizio ripresa (46-53), ma è fermato da 2 prodezze di Delfino che tiene a contato l’albiceleste. Il Brasile tiene duro e tenta di ammazzare l’incontro ma qui sale in cattedra Scola che diventa inarrestabile: e quando si rende conto che la difesa è concentrata tutta su di lui inizia a smistare anche assist per i compagni che puniscono ripetutamente dalla lunga distanza o con comodi appoggi sotto canestro. Poi il numero 4 dei Rockets si mette in proprio negli ultimi minuti: 2 canestri per l’85-79 (poi ricuciti da Huertas), e nell’ultimo minuto 3 prodezze in serie con canestro con le braccia di Varejao in faccia, palla rubata in difesa a Barbosa, nuovo canestro a 22 secondi dal termine dell’incontro (89-84), con una percentuale di difficoltà assurda. Il Brasile non si arrende neanche qui ma l’ultima tripla non serve a nulla visto che Scola si prende le sue responsabilità e dalla lunetta sigilla il risultato sul 93-89. 37 punti alla fine, nella grande festa albiceleste per l’ala grande di Houston che si gode il suo gioiello. Dall’altra parte ce ne sono 32 di Huertas che non bastano però ad uno splendido Brasile.

    Argentina: L. SCOLA (37 pts), L. SCOLA (9 rbs), P. PRIGIONI (8 ast)
    Brasile: M. TIEPPO HUERTAS (32 pts), T. SPLITTER (5 rbs), T. SPLITTER (2 ast)

  • La Russia abbatte la Nuova Zelanda

    La Russia abbatte la Nuova Zelanda

    Altra ottima partita per la Russia, soprattutto in difesa, contro la Nuova Zelanda, che viene battuta per 78-56 negli ottavi di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010.
    Ora per gli uomini di Blatt ci saranno gli U.S.A., in un incontro che rievoca vecchi dissapori soprattutto sul piano poltico, anche se oggi i rapporti tra le 2 nazioni sono ottimali.
    Lo scarto di 22 lunghezze finali forse non ci sta, perché la Nuova Zelanda chiude a -4 il primo tempo e resta viva almeno per 25 minuti, salvo poi franare rovinosamente quando i problemi di falli di Kirk Penney tolgono l’unico vero punto di riferimento offensivo, e la Russia prende prepotentemente il controllo dei tabelloni (41-25 il conto totale dei rimbalzi): coraggiosi i Tall Black, ma corti, in tutti i sensi, in altezza e in profondità della panchina.

    Sfruttando le difficoltà di un attacco russo che stenta a innescarsi, i neozelandesi aprono la partita con un parziale di 9-2, ma la squadra di Blatt non sbanda in difesa e rientra piazzando un analogo contro-parziale quando viene ravvivata dall’ingresso di Mozgov. La partita è molto fisica e non certo per palati fini, ma la Nuova Zelanda, che negli ultimi 4 minuti del quarto segna solo su tiro libero, riesce a tenere la testa avanti alla fine del primo quarto (13-15). Nel secondo parziale Jones spara subito una tripla per il +5, ma la Russia risponde serrando ancor maggiormente le tenaglie difensive: Vorontsevich (M.V.P. dell’incontro con 18 punti e 11 rimbalzi) compie un lavoro spettacolare nella staffetta su Penney, i lunghi intimidiscono a centroarea (Tait si prende 3 stoppate consecutive) e quando la palla arriva finalmente sotto in attacco, ecco che Kaun e Mozgov possono mettere in difficoltà il vecchio e lento Cameron. La Russia sorpassa, tocca il +8 con una tripla di Monya che suggella un parziale di 13-0 (29-21), mentre la Nuova Zelanda, che perde Penney per un prematuro terzo fallo (2 in attacco), si arena senza trovare un secondo terminale offensivo degno di nota.
    Un antisportivo a Vorontsevich a 50 secondi dall’intervallo lungo permette ai Tall Blacks di recuperare un minimo di inerzia per andare negli spogliatoi (31-27 al 20esimo), fiammata che prosegue a inizio ripresa con un lampo da 8 punti consecutivi di Abercrombie, fino a quel momento piuttosto silente. Ma nel mezzo c’è il quarto fallo di Penney, e la Russia può approfittarne per riallungare nuovamente con Vorontsevich e Mogzov (43-35). Blatt capisce che è il momento decisivo per azzannare la partita, e mette in campo una difesa che dilata la forbice sul +13 (51-35): Vucinic rispolvera giocoforza Penney nel finale di quarto, e la stella neozelandese cerca di riaccendere la luce innescando un contro-break di 8-0. Ma è solo un fuoco di paglia. I Tall Blacks provano la zona per proteggere Penney e Vukona e per scommettere sulle percentuali russe fino a quel momento non scintillanti dall’arco, ma la squadra di Blatt non fatica nel trovare buone soluzioni coi ribaltamenti di lato, e in difesa è sempre impenetrabile. Il colpo di grazia arriva con un 2+1 di Mozgov (16 punti e 7 rimbalzi) per il +16 a 4 minuti dalla fine dell’incontro (63-47), prima che Penney aggiusti le sue cifre nel garbage-time e che Ponkrashov e Vorontsevich affondino la barca neozelandese con ben 3 triple nel finale.

    Ora la prova del fuoco Stati Uniti sarà importante per capire le ambizioni della squadra dell’est, anche se i favori del pronostico sono ovviamente per gli americani

    RUSSIA-NUOVA ZELANDA 78-56

    Russia: A. VORONTSEVICH (18 pts), A. VORONTSEVICH (11 rbs), A. PONKRASHOV (7 ast)
    Nuova Zelanda: K. PENNEY (21 pts), M. VUKONA (5 rbs), K. PENNEY (2 ast)