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  • Mondiali 2014: la Germania soffre ma elimina una buona Algeria

    Mondiali 2014: la Germania soffre ma elimina una buona Algeria

     Il calcio è uno sport semplice: si gioca in undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi.

    Queste parole pronunciate anni fa dall’attaccante inglese Gary Lineker si sono dimostrate vere anche nella gara disputatasi ieri sera tra Germania ed Algeria, valevole come ottavo di finale a Brasile 2014.

    La Germania infatti è riuscita a battere 2-1, dopo i tempi supplementari, la squadra africana che però esce dal mondiale a testa altissima avendo impegnato e fatto soffrire i tedeschi.

    Low apporta alcune modifiche nel suo 4-3-3 inserendo Mustafi sulla fascia e spostando Boateng al centro al posto dell’acciaccato Hummels.

    Il tecnico degli algerini Halizovic invece cambia molto: fuori Bougherra, Bentaleb, Brahimi, Djabou e Mesbah ed in campo tornano Ghoulam, Taider, Lacen e Mostefa per un 4-5-1 piuttosto prudente.

    Si parte con l’Algeria molto chiusa ma che però spaventa i tedeschi nelle ripartenze, al 17° Slimani trova anche il gol, ma è in fuorigioco e la rete è annullata. La continua ricerca della profondità degli uomini di Halilozic costringe Neuer a giocare altissimo, quasi da libero. Nel finale di tempo inizia a diventare protagonista il portiere Mbolhi che salva su Gotze. Si va al riposo sullo 0-0.

    Nella ripresa Low inserisce Schurrle al posto di uno spento Gotze ed i tedeschi ne traggono beneficio spingendosi con continuità in avanti, ma qui inizia il “Mbolhi Show”. Il portiere dell’Algeria prima salva su Lahm, poi su Muller ed infine su Schweinsteger mantenendo la porta inviolata sino alla fine dei tempi regolamentari.

    Andre Schurrle
    Andre Schurrle

    La Germania però ha dalla sua l’inerzia della gara e l’Algeria pare stanca, al 92° il match si sblocca: Thomas Muller si mette i panni dell’assist man e serve a Schurrle un pallone in area che il calciatore del Chelsea trasforma in gol con un colpo di tacco. I tedeschi prendono in mano del controllo della gara ma faticano a chiuderla sino al 119° quando in ripartenza con la difesa africana totalmente scoperta, Ozil trova il gol del raddoppio. Finita? Non del tutto perchè al 121° Feghouli pennella il cross che Djabou trasforma nell’illusorio gol del 1-2. La gara finisce qua con la Germania che porta a casa la qualificazione ed andrà a sfidare la Francia nei quarti di finale, all’Algeria rimane un’amara sconfitta ma anche tanti meritati complimenti.

     

    GERMANIA – ALGERIA 2-1 d.t.s (0-0 al 90°) (92° Schurrle (G), 119° Ozil (G), 121° Djabou (A))

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Mustafi (69° Khedira), Boateng, Mertesacker, Hoewedes; Schweinsteiger (109° Kramer), Lahm, Kroos; Ozil, Mueller, Gotze (46° Schurrle).

    Allenatore: Low.

    ALGERIA (4-5-1): Mbolhi; Ghoulam, Belkalem, Halliche (97° Bougherra), Mandi; Lacen, Soudani (99° Djabou), Taider (77° Brahimi), Mostefa, Feghouli; Slimani.

    Allenatore: Halilozic.

    Arbitro: Ricci.

    Ammoniti: Halliche (A), Lahm (G).

  • Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Una giornata piena di emozioni quella che è andata in scena ieri nei mondiali in Brasile. I due ottavi di finale hanno saputo tenere i tifosi sulle spine sino all’ultimo secondo in un’altalena di emozioni in cui la suspence l’ha fatta da padrona.

    Nel pomeriggio il Messico ha sfiorato l’impresa con l’Olanda, la Tricolor è arrivata a due minuti dalla qualificazione ma la rimonta Orange negli ultimi istanti della gara è stata incredibile e ai quarti si è qualificata la squadra europea.

    Nella serata Costa Rica è stata ad un passo dalla qualificazione, poi la Grecia l’ha riagganciata e alla fine è stata la lotteria dei rigori a stabilire che la favola sarebbe proseguita per i centramericani.

     

    Veniamo al racconto del match tra Olanda e Messico. Van Gaal sceglie il suo 3-5-2 (o 5-3-2 a seconda dei momenti) con l’inserimento di Kuyt e Wijnaldum al posto di Jaanmat e De Guzman. Herrera risponde con lo stesso modulo, con Hernandez costretto a partire dalla panchina anche in questa occasione.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, caldo tremendo e tensione la fanno da padrona, la gara la fa il Messico, l’Olanda soffre però poco e si limita a contenere.

    Klaas Jan Huntelaar
    Klaas Jan Huntelaar

    Ad inizio ripresa la prima, inaspettata svolta, al 48° Giovani Dos Santos dal limite lascia partire un tiro che supera il portiere Orange e da il vantaggio al Messico. A questo punto Van Gaal abbandona tutte le prudenze, inserisce Depay ed Huntelaar e l’Olanda inizia a premere, Ochoa però si dimostra la muraglia vista contro il Brasile e sfodera super interventi. Al 88° però il portiere del Messico deve arrendersi quando Snejider si avventa su una respinta e con la sua conclusione fa 1-1. Supplementari in arrivo? No perchè al 93° Robben cade dopo uno slalom in area, è rigore che Huntelaar con glaciale freddezza trasforma spedendo l’Olanda ai quarti.

    OLANDA-MESSICO 2-1 (0-0) (48° Dos Santos (M), 88° Sneijder (O), 93° rig. Huntelaar (O))

    OLANDA (3-5-2): Cillessen; Vlaar, De Vrij, Blind; Verhaegh (57° Depay), De Jong (9° Martins Indi), Sneijder, Wijnaldum, Kuyt; Van Persie (76° Huntelaar), Robben.

    Allenatore: Van Gaal.

    MESSICO (5-3-2): Ochoa; Aguilar, Marquez, Maza Rodriguez, Moreno (47° Reyes), Layun; Herrera, Salcido, Guardado; Dos Santos (62° Aquino), Peralta (75° Hernandez).

    Allenatore: Herrera.

    Arbitro: Proenca.

    Ammoniti: Aguilar (M), Guardado (M), Marquez (M)

     

    I mister di Costa Rica e Grecia scelgono le loro migliori formazioni con i centroamericani che scendono in campo col consueto 5-4-1 e gli europei che schierano un 4-3-3 con Samaris al posto dell’infortunato Kone.

    Il primo tempo è tutto fuorchè da ricordare, se si eccentua un’occasione per Salpingidis salvata da Navas al 37°.

    Nella ripresa la gara si vivacizza un pochino, al 52° Bolanos mette in mezzo per Ruiz che colpisce, la palla scivola via piano, piano, sembra innocua ma invece va ad infilarsi nell’angolo con Karnezis immobile. Al 67° altra svolta del match, Duarte commette un fallo ingenuo, prende il secondo giallo e lascia Costa Rica in 10. La Grecia a questo punto inserisce Gekas e Mitroglou e si butta in avanti, ma il fortino avversario resiste sino al 91° quando Papastathopoulos è rapido a ribadire in gol una respinta di Navas su tiro di Gekas, tutto da rifare. Nei supplementari Costa Rica resiste agli assalti greci e si va così ai calci di rigore.

    Keylor Navas
    Keylor Navas

    Dal dischetto le due squadre sono perfette sino al 4° rigore greco, Gekas va a calciare ma Navas sfodera la grande parata servendo il match point ad Umana che non fallisce e la favola Costa Rica prosegue sino ai quarti dove affronterà l’Olanda.

    COSTA RICA – GRECIA 6-4 d.c.r (1-1 al 120°) ( 52° Ruiz (C), 91° Papastathopoulos (G))

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa (77° Acosta), Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz, Borges, Tejeda (66° Cubero), Bolanos (83° Brenes); Campbell.

    Allenatore: Pinto.

    GRECIA (4-3-3): Karnezis; Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Karagounis, Maniatis (78° Katsouranis), Samaris (58° Mitroglou); Chirstodoulopolus, Salpingidis (69° Gekas), Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Arbitro: Williams.

    Ammoniti: Granados (dalla panchina) (C), Navas (C), Ruiz (C), Tejeda (C), Manolas (G), Samaris (G).

    Espulso: Duarte.

    Sequenza rigori: Borges (C) gol, Mitroglou (G) gol, Ruiz (C) gol, Christodoulopoulos (G) gol, Gonzalez (C) gol, Holebas (G) gol, Campbell (C) gol, Gekas (G) parato, Umana (C) gol.

  • Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il giorno dopo la decisione della Commissione Disciplinare della FIFA che ha inflitto a Luis Suarez, per il morso rifilato a Chiellini durante Italia-Uruguay, una squalifica di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e 4 mesi di inibizione dai campi da calcio con il ritiro dell’accredito che non consentirà all’attaccante di stare vicino ai compagni di squadra nel proseguimento del Mondiale, cominciano arrivare le reazioni dal mondo del calcio, uno di questi è proprio l’altro protagonista della vicenda, ovvero Giorgio Chiellini.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini

    Il difensore della Nazionale italiana e della Juventus ha voluto affidare al proprio sito ufficiale le sue opinioni sulla vicenda Suarez:

    Dentro di me ora non ci sono sentimenti di gioia, di vendetta o di rabbia contro Suarez per un incidente che è accaduto in campo ed è finito lì. Rimangono solo la rabbia e delusione per la partita persa. Al momento il mio unico pensiero è per Luis e la sua famiglia, perché si troveranno ad affrontare un periodo molto difficile. Ho sempre considerato inequivocabili gli interventi disciplinari da parte degli organi competenti, ma allo stesso tempo credo che la formula proposta sia eccessiva. Spero sinceramente che gli sarà consentito, almeno, di stare vicino ai suoi compagni di squadra durante le partite perché tale divieto è davvero alienante per un giocatore.

    Dunque Chiellini, colui che ha subito il morso dal Pistolero, perdona l’avversario e ritiene pesante il provvedimento per Suarez, ma quella del difensore toscano non è stata l’unica reazione, c’è stata anche quella più pesante del presidente dell’Uruguay José Mujica che ha voluto esprimere la propria opinione sulla vicenda e come riporta “La Gazzetta dello Sport”, lo ha fatto tramite i microfoni della trasmissione “De Zurda” condotta da Diego Armando Maradona e Victor Hugo Morales:

    Siamo furiosi perché la Fifa usa due pesi e due misure. Sono anziano e ne ho viste tante in vita mia, ma questa volta si è passato il limite. Si vedono di continuo falli e gesti ben più gravi, ma si permettono di trattarci con i piedi solo perché siamo un Paese piccolo e contiamo poco.

    Diego Armando Maradona
    Diego Armando Maradona

    La stessa Gazzetta riporta anche le parole di Maradona, il Pibe de Oro ha chiaramente mostrato il suo appoggio a Suarez, indossando anche una maglietta con su scritto “Luisito estamos con vos” (Luis siamo con te):

    Non capiscono nulla, si sono voluti accanire contro Luis in maniera spietata. E’ chiaro che la Fifa abbia voluto penalizzare l’Uruguay perché se usasse lo stesso metro di giudizio con tutti le partite terminerebbero cinque contro cinque.

    Per Suarez però i problemi non si limiteranno alla squalifica, l’Adidas ha deciso di sospendere gli spot con Luis Suarez, e come riporta l’Ansa, la società tedesca ha fatto sapere riconsidererà il rapporto con il giocatore al termine del mondiale.

     

  • Mondiali 2014: Germania ed Usa avanti, Cr7 saluta il Brasile

    Mondiali 2014: Germania ed Usa avanti, Cr7 saluta il Brasile

    Il tanto temuto biscotto tra Germania e Stati Uniti non c’è stato, comunque alla fine sono stati i tedeschi e gli americani a passare il turno a danno del Ghana e del Portogallo con il Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo costretto a lasciare il mondiale dopo la fase a gironi.

    Come detto si temeva il pareggio scontato tra Usa e Germania, Klinsmann non modifica l’assetto, sempre il 4-5-1 ma lascia in panchina Bedoya per Davis e affida l’attacco al solito Dempsey. Low da parte sua mantiene il 4-3-3 con Schweinstieger e Podolski dall’inizio e Khedira e Gotze in panchina.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, a fare gioco è la Germania che prova qualche spinta e qualche cross dalle fasce con l’ottimo Gonzalez a chiudere. La prima occasione degli Usa capita al 21° a Zusi con un bel tiro a giro fuori di poco. La Germania continua a condurre la gara ed il primo tempo si chiude sullo 0-0 con una buona occasione di Ozil neutralizzata da Howard.

    Thomas Muller
    Thomas Muller

    Nella ripresa la Germania al 55° trova il vantaggio con un gran tiro di Muller dal limite dopo una gran parata di Howard su Mertesacker. I tedeschi continuano a controllare il ritmo con gli Usa un po’ preoccupati per le notizie provenienti da Brasilia. Ci sarebbe nel recupero una grossa chance per Bedoya ma Lahm chiude in scivolata. Non c’è più tempo ma al fischio finale è festa per entrambe, la Germania vince il Gruppo G e gli Usa si piazzano al secondo posto per miglior differenza reti con il Portogallo.

    USA – GERMANIA 0-1 (0-0) (54° Muller)

    USA (4-5-1): Howard; Beasley, Besler, Gonzalez, Johnson; Davis (59° Bedoya), Jones, Bradley, Beckerman, Zusi (84° Yedlin); Dempsey

    Allenatore: Klinsmann.

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Boateng, Mertesacker, Hummels, Hoewedes; Schweinsteiger (76° Gotze), Lahm, Kroos; Ozil (89° Schurrle), Muller, Podolski (46° Klose).

    Allenatore: Low.

    Arbitro: Irmatov.

    Ammoniti: Howedes (G), Gonzalez (U), Beckerman (U).

     

    Nell’altra gara Bento schiera il suo 4-3-3 recuperando Pepe in difesa ed inserendo Veloso sulla fascia ed Eder al centro dell’attacco. Appiah risponde con un 4-2-3-1 nel quale deve rinunciare ai due cacciati dalla rosa Muntari e Boateng (anche se il primo era comunque squalificato) puntando anche sull’Udinese Badu.

    Parte forte il Portogallo con la traversa colpita da Ronaldo con un tiro cross, ancora al Cr7 al 19° ha la chance enorme ma il suo colpo di testa viene respinto da Dauda con un bel riflesso. Il Ghana reagisce ma fallisce due occasioni con Gyan ed ecco che al 30° passa il Portogallo: cross di Veloso, palla goffamente deviata da Boye che finisce nella propria porta per un beffardo autogol. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i lusitani.

    La delusione di Cristiano Ronaldo
    La delusione di Cristiano Ronaldo

    Nella ripresa il Ghana sembra più grintoso e voglioso ed al 57° su perfetto cross di Asamoah, arriva il colpo di testa vincente di Gyan. A questo punto gli africani ci credono ma falliscono clamorosamente la palla del 2-1, che sarebbe valsa la qualificazione, con Waris. Il Ghana ci prova ma viene punito dal suo portiere che al 80° rinvia malamente in area proprio sui piedi di Ronaldo che non può fallire il 2-1. Negli ultimi minuti Cr7 ha altri due palloni per provare a centrare la clamorosa rimonta sugli Usa ma non concretizza e il risultato finale non cambia.

    PORTOGALLO – GHANA 2-1 (1-0) (30° aut. Boye (G), 56° Gyan (G), 80° Cristiano Ronaldo (P))

    PORTOGALLO (4-3-3): Beto (89° Eduardo); J.Pereira (61° Varela), Bruno Alves, Pepe, Veloso; Moutinho, William, Amorim; Nani, Eder (69° Vieirinha), Ronaldo.

    Allenatore: Bento.

    GHANA (4-2-3-1): Dauda; Afful, Mensah, Boye, Asamoah; Rabiu (76° Acquah), Badu; Atsu, Waris (70° J. Ayew), A. Ayew (81° Wakaso); Gyan.

    Allenatore: Appiah.

    Arbitro: Shukralla.

    Ammoniti: Afful (G), Waris (G), Moutinho (P), J. Ayew (G).

  • La FIFA ha deciso, 9 giornate di stop per Suarez

    La FIFA ha deciso, 9 giornate di stop per Suarez

    La decisione tanto attesa sul caso Suarez-Chiellini è arrivata pochi minuti fa, il morso di Suarez sulla spalla del difensore della nazionale italiana è costata molto all’Uruguay, la commissione della FIFA ha deciso di punire l’attaccante con una squalifica di 9 turni nelle gare con la maglia della nazionale e lo ha bandito per 4 mesi da qualsiasi altra attività calcistica.

    Tale comportamento non può essere tollerato in qualsiasi campo di calcio, e in particolare non ad una Coppa del Mondo FIFA quando gli occhi di milioni di persone sono sulle stelle in campo. La Commissione Disciplinare ha tenuto conto di tutti i fattori del caso e del grado di colpevolezza del signor Suárez in conformità delle pertinenti disposizioni del Codice.

    Queste sono le parole di Claudio Sulser, presidente della Commissione Disciplinare della FIFA riportate dal sito ufficiale del massimo organo del calcio mondiale.

    Luis Suarez ha violato l’articolo 48 par. 1 del Codice Disciplinare della FIFA e anche l’art. 57 relativamente al comportamento antisportivo tenuto nell’occasione.

    Il Morso di Suarez a Chiellini
    Il Morso di Suarez a Chiellini

    Ricordiamo il fatto, al minuto 80 della gara valevole come terza giornata del Gruppo D tra Italia ed Uruguay, dopo un contrasto di gioco Suarez si avventava sulla spalla di Chiellini mordendolo. Gli ufficiali di gara non vedevano il fatto e nonostante le proteste del difensore azzurro, che mostrava anche il segno dei denti, decidevano di non prendere provvedimenti. Per questo motivo al termine della gara la FIFA ha aperto un inchiesta che ha portato poi a questa squalifica per Suarez di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e a 4 mesi lontano da qualsiasi attività calcistica ufficiale, oltre ad una multa di centomila Franchi svizzeri.

    Molo probabilmente sulla pesantezza del provvedimento hanno influito anche i precedenti del Pistolero, soprannominato anche il Cannibale o il vampiro, che già in passato ai tempi dell’Ajax aveva morso Bakkal del Psv nel novembre 2010, venendo squalificato per 7 turni, poi si era ripetuto nell’aprile 2013 con la maglia del Liverpool ai danni del difensore del Chelsea Ivanovic subendo una squalifica di 10 giornate.

    Questa decisione peserà anche sul calciomercato, Suarez era ambito da diverse squadre tra le quali Barcellona e Real Madrid, adesso ci sarà da capire se le pretendenti saranno disposte ad un grande investimento per un calciatore di grande talento che non solo sarà fermo sino a fine ottobre, ma che ha dimostrato anche di non riuscire a controllare i propri istinti.

  • Mondiali 2014: Gruppo E, Francia e Svizzera agli ottavi di finale

    Mondiali 2014: Gruppo E, Francia e Svizzera agli ottavi di finale

    Nessuna sorpresa nelle gare dell’ultima giornata del Gruppo E dei mondiali in Brasile, le due squadre favorite alla vigilia di quest’ultimo turno, ovvero Francia e Svizzera, non hanno deluso le aspettative qualificandosi agli ottavi di finale della manifestazione.

    L’Ecuador non è riuscito nell’impresa di battere la Francia, i transalpini hanno portato a casa uno 0-0 che gli garantisce il primo posto, nell’altra gara invece un super Shaqiri ha guidato i suoi al successo che è valso la promozione al turno successivo.

    Veniamo all’analisi della gara tra Ecuador e Francia. Il Ct dei sudamericani Rueda schiera un 4-4-2 rinunciando in avanti a Caceido ed affiancando Arroyo al bomber Enner Valencia. Deschamps invece effettua un mini turnover con Giroud e Valbuena in panchina con GriezmannSissoko ad affiancare Benzema in avanti.Ecu-Fra

    Il primo episodio importante ci sarebbe al 11° quando Sakho, su azione di corner per i suoi, colpisce con una gomitata Enner Valencia, l’arbitro però non vede niente e le due squadre mantengono la parità numerica. Nel primo tempo l’Ecuador, che ha l’obbligo di vincere fa troppo poco per spaventare gli avversari e così la Francia porta agevolmente lo 0-0 all’intervallo.

    Nella ripresa ci si aspetta un assalto dei sudamericani ma non è così, prima Griezmann colpisce il palo, anche grazie allo splendido riflesso del portiere Dominguez e al 50° arriva l’episodio che probabilmente spegne le speranze dell’Ecuador: Antonio Valencia va in contrasto ruvido con Digne, la pericolosità dell’intervento è accentuata dal fatto che il calciatore dello United scivola sul pallone, sarebbe forse da giallo ma l’arbitro estrae il rosso. La speranza qualificazione per l’Ecuador finisce qua con la Francia che ha più volte la chance di trovare il vantaggio e con i sudamericani che con l’orgoglio cercano nel finale di gara di cambiare il copione del match, ma non è così la gara si chiude sullo 0-0 con la Francia che va avanti vincendo il Gruppo E e conquistando l’ottavo di finale con la Nigeria.

    ECUADOR – FRANCIA 0-0

    ECUADOR (4-4-2): Dominguez; Paredes, Guagua, Erazo, W. Ayowi; A. Valencia, Noboa (89° Caicedo sv), Minda, Montero (63° Ibarra); Arroyo (82° Achilier sv), E. Valencia.

    Allenatore: Rueda.

    FRANCIA (4-3-3): Lloris; Sagna, Koscielny, Sakho (61° Varane), Digne; Pogba, Schneiderlin, Matuidi (67°  Giroud); Sissoko, Benzema, Griezmann (79° Remy).

    Allenatore: Deschamps.

    Arbitro: Doue.

    Ammonito: Erazo (E).

    Espulso: A. Valencia (E).

     

    Nell’altra gara l’Honduras cercava un successo per alimentare una minima speranza di qualificazione ed il Ct Suarez schierava il classico 4-4-2 con Bengtson e Costly coppia d’attacco. Hitzfield invece mandava in campo la sua Svizzera con il 4-2-3-1 scegliendo in avanti Drmic al posto di Seferovic. Partenza super degli elvetici che al 5° sono già in vantaggio grazie ad un gran tiro a giro di Shaqiri. Non arriva una forte reazione dell’Honduras anzi al 31° è doppietta per Shaqiri che ben imbeccato da Drmic fa 2-0, risultato con il quale si va al riposo.

    Xherdan Shaqiri e Gokhan Inler
    Xherdan Shaqiri e Gokhan Inler

    Nella ripresa l’Honduras pare più convinto e va diverse volte vicino al gol che avrebbe riaperto la gara, ma un pizzico di imprecisione, salvataggi all’ultimo momento degli svizzeri e qualche decisione arbitrale dubbia non cambiano il risultato. Al 71° Shaqiri ancora servito da Drmic segna la personale tripletta che chiude il match. L’Honduras prova fino alla fine a trovare un meritato gol che però non arriva, la gara si chiude sul 3-0 con la Svizzera che negli ottavi sfiderà l’Argentina.

    HONDURAS – SVIZZERA 0-3 (0-2) (5°, 31°, 71° Shaqiri)

    HONDURAS (4-4-2): Valladares; Figueroa, Bernardez, J.C.Garcìa, Beckeles; Claros, W. Palacios, Boniek (77° Najar), Espinoza (46° Chavez); Bengtson, Costly (40° J.Palacios).

    Allenatore: Suarez.

    SVIZZERA (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Djourou, Schaer, Rodriguez; Behrami, Inler; Shaqiri (87° Dzemaili), Xhaka (77° Lang), Mehmedi; Drmic (73° Seferovic)

    Allenatore: Hizfield.

    Arbitro: Pitana

    Ammonito: J. Palacios (H)

     

  • Mondiali 2014: Gruppo C, Colombia tutto facile, impresa Grecia

    Mondiali 2014: Gruppo C, Colombia tutto facile, impresa Grecia

    L’ultima giornata del Gruppo C ai Mondiali in Brasile ha confermato la forza della Colombia che se pur con un ampio turnover ha vinto nettamente contro un Giappone che paradossalmente ha fatto una buona partita.

    La sorpresa però arriva dall’altra gara dove la Grecia che prima delle sfide partiva dall’ultimo posto in graduatoria, è riuscita nell’impresa di battere la Costa d’Avorio e conquistare così il pass per gli ottavi di finale.

    Partiamo con l’analizzare Giappone-Colombia, Zaccheroni reinserisce Kagawa dal primo minuto, per il resto conferma la formazione del turno precedente, Pekerman invece con la qualificazione già in tasca fa riposare molti titolari. Parte meglio il Giappone, obbligato  a vincere per sperare ma al 17° un’ingenuità di Konno regala il rigore alla Colombia che Cuadrado trasforma. I nipponici si ributtano in avanti e pur rischiando in contropiede trovano il pareggio con Okazaki di testa, imbeccato da Honda proprio allo scadere del primo tempo.

    Rodriguez e Martinez
    Rodriguez e Martinez

    Nella ripresa Jackson Martinez al 55°  riporta avanti i suoi, il Giappone non molla, spinge, costruisce ma non concretizza ed al 82° arriva la doppietta di Martinez che spegne ogni speranza. Nel finale c’è la chance per gli uomini di Zac per accorciare le distanze ma Kagawa spreca e al 89° arriva il gioiello di James Rodriguez che fissa il finale sul 4-1, lanciando la Colombia agli ottavi a punteggio pieno.

    GIAPPONE – COLOMBIA 1-4 (1-1) (17° rig. Cuadrado (C), 45°+1 Okazaki (G), 55°, 81° Martinez (C), Rodriguez (C))

    GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima ; Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo, Uchida; Aoyama (62° Yamaguchi ), Hasebe; Honda, Kagawa (85° Kiyotake sv), Okazaki (69° Kakitani); Okubo.

    Allenatore: Zaccheroni.

    COLOMBIA (4-4-2): Ospina (84° Mondragon sv); Arias, Armero, Balanta, Valdes; Cuadrado 7 (46° Carbonero), Guarin, Mejia, Quintero (46° Rodriguez 7); Martinez 7,5, Ramos 6.

    Allenatore: Pekerman.

    Arbitro: Proença.

     

    Nell’altra gara come detto si è avuta una sorpresa enorme, il Ct della Grecia Santos costretto a vincere mette in campo il 4-3-3, stesso schema  per Lamouchi che questa volta manda in campo dal primo minuto Drogba. La partita comincia male per la Grecia che nei primi 25 minuti perde per infortunio Kone (al 12°) e il portiere Karnezis. Le difficoltà caricano gli ellenici che al 33° centrano una traversa con Holebas ed al 43° trovano il vantaggio con il sostituto di Kone, Samaris che scambia con Samaras e fa 1-0.

    L'esultanza di Samaras
    L’esultanza di Samaras

    Nella ripresa ancora la Grecia in attacco ed ancora un legno a fermarli. Lamouchi inserisce Bony ed al 74° la mossa da i suoi frutti, assist di Gervinho e pari di Bony con la qualificazione che torna agli ivoriani. Sembra tutto finito ma ecco che al 92° Sio commette un ingenuo fallo da rigore su Samaras, dal dischetto va lo stesso attaccante ex Celtic che realizza e manda sull’Olimpo tutta la Grecia per una qualificazione agli ottavi, contro Costa Rica, davvero inaspettata.

    GRECIA – COSTA D’AVORIO 2-1 (1-0) (43° Samaris (G), 74° Bony (C), 93° Samaras (G))

    Grecia (4-3-3): Karnezis (25° Glykos 6); Holebas, Manolas, Papastathopoulos, Torosidis; Christodoulopoulos, Karagounis (76° Gekas), Kone sv (12° Samaris); Maniatis, Salpingidis, Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Costa d’Avorio (4-3-3): Barry; Aurier, Bamba, Boka, Toure’; Die, Tiote’ (60° Bony), Toure’; Drogba (79° Diomande’ sv), Gervinho 6 (83° Sio), Kalou.

    Allenatore: Lamouchi.

    Arbitro: Carlos Vera.

  • Mondiali 2014: gol e spettacolo tra Germania e Ghana

    Mondiali 2014: gol e spettacolo tra Germania e Ghana

    Una partita spettacolare quella andata stasera in scena tra Germania  e Ghana, un match pieno di emozioni, con 4 gol e tante occasioni e con la gioia di Miroslav Klose che segnando stasera ha raggiunto Ronaldo a quota 15 in vetta alla classifica dei marcatori di sempre al mondiale.

    Una partita che può dare due visioni della Germania, uno negativo ed uno positivo: poca brillantezza rispetto al match con il Portogallo ma dimostrazione di forza in una serata difficile contro un ottimo Ghana.

    La squadra africana ha sprecato un’altra splendida partita, dopo la sconfitta con gli Usa, il Ghana esce anche questa sera con tanti complimenti ma con un solo punto.

    Low schiera la stessa squadra vista in campo contro il Portogallo mentre Appiah inserisce diversi cambi rispetto agli 11 titolari con gli Stati Uniti a partire dal portiere, gioca Dauda, poi dentro anche Afful e Boateng.

    Partita subito frizzante, nel primo tempo diverse occasioni con conclusioni da fuori da ambo le parti con un buon inizio ed un buon finale Ghana e nel mezzo meglio la Germania.

    Miroslav Klose
    Miroslav Klose

    Nella ripresa pronti via e la Germania passa in vantaggio: 51° Muller butta la palla in mezzo, Gotze si inserisce, prima la colpisce di testa e poi carambola sul ginocchio e porta in vantaggio i suoi. Passano 3 minuti e Andre Ayew con un bel colpo di testa dentro l’area, su cross di Afful trova il pareggio. Il Ghana cresce e al 63° Muntari intercetta una palla a metà campo e lancia Asamoah Gyan che entrato in area piazza il diagonale vincente. A questo punto gli africani ci credono e si buttano in avanti sfiorando il 3° gol. Al 69° altra svolta della gara, Low inserisce Schweinsteiger e Klose ed i due in pratica al 71° confezionano il pareggio: il centrocampista si conquista un corner, Kroos va a batterlo, spizzata di Howedes e zampata vincente di Klose sul secondo palo. Tutto finito? assolutamente no, entrambe vogliono vincere ed arrivano diverse chance da ambo le parti, ma alla fine il risultato non cambia ed alla fine a sorridere sono comunque i tedeschi.

     

    GERMANIA – GHANA 2-2 (0-0) (51° Gotze (Ge), 54° A.Ayew (Gh), 63° Gyan (Gh), 72° Klose (Ge))

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Boateng (46° Mustafi), Hummels, Mertesacker, Howedes; Khedira (69° Schweinsteiger), Lahm, Kroos; Gotze (69° Klose), Muller, Ozil

    Allenatore: Low

    GHANA (4-2-3-1): Dauda; Afful, Mensah, Boye, Asamoah; Rabiu (77° Badu), Muntari; Atsu (73° Wakaso), Boateng (53° J. Ayew), A. Ayew; Gyan

    Allenatore: Appiah

    Arbitro: Ricci

    Ammonito: Muntari (Gh)

  • Mondiali 2014: Francia quasi qualificata, spera l’Honduras

    Mondiali 2014: Francia quasi qualificata, spera l’Honduras

    Nella seconda giornata del gruppo E dei Mondiali 2014 è ad un passo dalla qualificazione la Francia che strapazza la Svizzera per 5-2; nell’altro match l’Ecuador sconfigge 2-1 l’Honduras e la squadra di Rueda torna in corsa per gli ottavi di finale.

    Grande vittoria della Nazionale di Didier Deschamps che supera gli elvetici e va vicinissima alla qualificazione agli ottavi; ancora a segno Benzema.

    E’ stato un festival quello della Francia a Salvador con la truppa di Deschamps che mostra ancora una volta tutta la sua potenzialità offensiva contro una Svizzera, avversario più che temibile per la leadership del girone. Funziona veramente tutto per i transalpini nonostante i due cambi che portano Pogba e Griezmann in panchina all’inizio del match. Nella Svizzera manca il filtro a centrocampo e l’accoppiata Inler-Berhami questa volta non funziona visto i molteplici buchi lasciati dagli elvetici in fase difensiva. Ancora a segno Benzema che, rigore a parte, ha giocato un’altra partita fantastica e ora punta dritto alla lotta per la classifica marcatori dopo il terzo gol segnato ieri sera.

    Al 6′ è Karim Benzema che ha avuto la prima palla gol: appena fuori dall’area l’attaccante del Real Madrid ha provato il destro a giro mancando di pochissimo la porta. Al 17′ è passata in vantaggio la Francia: fantastico colpo di testa di Giroud che trova il giro giusto e manda in rete per il vantaggio. Un minuto dopo arriva il raddoppio dopo un pessimo passaggio di Behrami  che mette in azione Benzema, palla per Matuidi che  ha realizzato il 2-0. Al 29′ la Svizzera ha costruito una occasione: palla deviata male da Lloris, arriva Shaqiri ma la sua conclusione ha sfiorato il palo alla sinistra del portiere. Al 32′ Benzema ha sbagliato un calcio di rigore parato da Benaglio e sulla ribattuta c’è solo Cabaye ma il suo tentativo si è infranto contro la traversa. Al 40′ è arrivato il 3-0 Francia con un contropiede grazie a Giroud che ha preso il fondo e ha mandato sul secondo palo dove Valbuena, che era liberissimo, non può far altro che mettere il pallone in rete. Al 47′ è stato ancora Benzema a impensierire Benaglio con un tiro di sinistro ma il portiere  si è tuffato bene.

    La gioia dei francesi
    La gioia dei francesi

     

    Al 64′ è stato Lichsteiner ad avere una buona occasione mettendo in mezzo ma è andato a vuoto Debuchy, ha agganciato Mehmedi che ha sparato alto. Al 67′ è arrivato il 4-0 con la rete di Benzema che in girata ha superato Benaglio. Al 73′ è arrivata la cinquina: piattone destro di Sissoko il quale non ha lasciato scampo a Benaglio. Al 81′ ha segnato l’1-5 la Svizzera con Dzemaili che ha reso meno larga questa sconfitta con una punizione battuto alla perfezione. Al 87′ altra rete della Svizzera: ha segnato Xhaka dopo un buco lasciato da Koscielny.

    SVIZZERA-FRANCIA (0-3) 0-5

    SVIZZERA (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Djourou, Von Bergen (9′ Senderos), Rodriguez; Behrami (446′ Dzemaili), Inler; Shaqiri, Xhaka, Mehmedi; Seferovic (69′ Drmic)

    FRANCIA (4-3-3): Lloris; Debuchy, Varane, Sakho (66′ Koscielny), Evra; Sissoko, Cabaye, Matuidi; Valbuena (82′ Griezmann), Giroud (63′ Pogba), Benzema

    ARBITRO: Kupiers (Olanda)

    AMMONITI: Cabaye 88′

    Contro la Svizzera era andata in vantaggio con il solito Valencia, salvo poi farsi rimontare nei minuti di recupero, ieri sera prima è andata sotto e poi ha recuperato trovando i primi tre punti del Mondiale. L’Ecuador c’è soprattutto un grande Valencia; conquista la vittoria e ha raggiunto in classifica la Svizzera. Con l’Honduras è stata una gara aperta, equilibrata, giocata a viso aperto, anche se in alcune fasi spezzettata e , com’era lecito attendersi tra centro e sud-americani ricca di falli. Due allenatori colombiani e due approcci strategici diversi: alla fine il gioco della squadra di Rueda vince su quello fatto di lanci lunghi di Suarez.

    L’Ecuador ha iniziato il match con più intraprendenza, ma tutto sommato ha regnato l’equilibrio. La squadra di Rueda ha attaccato alternando le fasi di gioco su entrambe le fasce e con azioni corali; l’Honduras di Suarez ha risposto con la strategia dei calci lunghi per Costy e Bengston per creare imbarazzi ai due centrali di difesa sudamericani. Tra il 19′ e il 25′ Enner Valencia ha sprecato una buona occasione spedendo alto sopra la traversa e si è fatto intercettare l’assist che avrebbe spalancato la porta a Caicedo da Figueroa in un due contro due. Il primo guizzo vincente è arrivato alla mezzora: lancio lungo verso Costly. Guagua va di testa, crea un rimpallo e non riesce ad allontanare., ne approfitta cosi il numero 13 in maglia bianca che controlla e realizza l’1-0. Tre minuti dopo c’è Paredes a guidare la risposta sudamericana: in area arriva il suo cross teso che diventa l’assist per il gol di piattone di Enner Valencia.

    Enner Valencia
    Enner Valencia

     

    Il secondo tempo è meno divertente del primo. Occasioni prima per Bernandez, che spolvera il suo destro, da una parte e per Jefferson Montero, sempre veloce a sinistra. L‘Ecuador però sta meglio in campo, e soprattutto meriterebbe un rigore per scivolata di Figueroa su Caicedo che l’arbitro gli nega. Il vantaggio è rimandato di qualche minuto: punizione dal limite del sinistro di Ayovi, Valencia si è smarcato e ha completato la rimonta. La squadra di Suarez ha provato a buttarsi in avanti per cogliere il pareggio, sperando magari in un errore difensivo che però non è arrivato.

    HONDURAS-ECUADOR (1-1) 1-2

    Honduras (4-4-2): Valladares; Beckeles, Bernardez, Figueroa, Izaguirre (46′ Garcia); Claros, J.C.Garcia (82′ Garcia), Garrido (70′ Martinez), Espinoza; Bengtson, Costly

    Ecuador (4-4-2): Dominguez; Paredes, Erazo, Guagua, W. Ayovi; A. Valencia, Minda (83′ Gruezo), Noboa, Montero (91′ Achiller); Caicedo (82′ Mendez), E. Valencia.

    ARBITRO: Williams (Australia)

    AMMONITI: Bernandez; Bengston; Valencia A. Valencia E.; Montero

  • Mondiali 2014: sorride la Costa Rica, Italia da rivedere

    Mondiali 2014: sorride la Costa Rica, Italia da rivedere

    La Costa Rica conquista, con la vittoria di misura ai danni dell’Italia, i tre punti, il primato nel gruppo D ai Mondiali 2014 e il pass per gli ottavi di finale. All’Italia, per superare il turno, serve almeno un pareggio. La squadra di Prandelli delude, crea poco e subisce la tattica della Nazionale di Pinto.

    L’Italia perde meritatamente, giocando male; dopo l’ottimo esordio contro l’Inghilterra, capitola al cospetto della Costa Rica e complica la sua avventura al Mondiale brasiliano. E quello che più preoccupa è la prestazione degli azzurri: lenti, apatici, poco pericolosi, capaci di tirare in porta solo quattro volte in 90 minuti. La nazionale ha fallito sotto tutti i punti di vista: fisico, tattico, tecnico, mentale, come atteggiamento. I cambi Cassano, Cerci e Insigne non hanno provocato l’effetto sperato: tutti ampiamente sotto i loro standard abituali. La formazione iniziale schierata da Cesare Prandelli non ha convinto, con un Thiago Motta impresentabile e un Abate timidissimo sulla destra.

    La Costa Rica non ha rubato nulla, si è giocata onestamente la partita ed ha vinto, trovando un’insperata qualificazione agli ottavi di finale. Un’impresa vera che nessuno alla vigilia della competizione pronosticava.

    Ma nell’ultima partita contro l’Uruguay basterà un pareggio per centrare gli ottavi: la squadra di Pinto è qualificata e quasi certa del primo posto, Inghilterra eliminata.

    Oggi non è una consolazione, ma contro l’Uruguay un pareggio sarà sufficiente agli azzurri per andare agli ottavi di finale. Conta, infatti, la differenza reti in caso di arrivo a 4 punti: i sudamericani hanno perso con due gol di scarto contro la Costa Rica, l’Italia con uno.

    L'esultanza dei calciatori della Costa Rica
    L’esultanza dei calciatori della Costa Rica

    L’Italia parte malissimo. Irretita, lenta, prevedibile, intimorita. Il 4-1-4-1 del primo tempo non funziona. Troppo legati alle invenzioni del sempre geniale Pirlo, gli azzurri faticano a creare e soffrono il pressing asfissiante dei centroamericani. L’Italia le avrebbe le occasioni per andare in vantaggio ma, in entrambi i casi, Mario Balotelli, non riesce a battere  Keylor Navas. Prima sbaglia il pallonetto a tu per tu con il portiere, poi calcia bene, ma viene stoppato dal numero 1 della Costa Rica. Al 44′ l’Italia viene graziata, dall’arbitro, che non fischia un rigore netto per fallo di Chiellini su Campbell lanciato a rete. Un minuto dopo il Costa Rica passa: cross da sinistra di Diaz, Chiellini perde ancora la marcatura di Ruiz che di testa mette alle spalle di Buffon grazie anche all’aiutino della traversa.

     

    Nella ripresa la Costa Rica difende ordinata, mette ripetutamente in fuorigioco gli azzurri, è attenta su ogni azione e si conferma pronta a colpire in contropiede. Prandelli inserisce subito Cassano, poi Insigne e Cerci. Ma, incredibile, a fare possesso è la Costa Rica e l’Italia non riesce a creare una sola palla gol. Passaggi sbagliati, condizione fisica approssimativa, confusione. La freschezza manca e la Costa Rica, senza nemmeno faticare troppo, porta a casa i tre punti che le permettono di fare la storia. Per l’Italia c’è ancora speranza, ma serve un’altra Italia.

    ITALIA-COSTA RICA (0-1) 0-1 (44° Ruiz)

    ITALIA (4-1-4-1): Buffon, Abate, Barzagli, Chiellini, Darmian; De Rossi; Candreva (57′ Insigne), Pirlo, Thiago Motta (46′ Cassano), Marchisio (69′ Cerci); Balotelli

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa, Acosta, Gonzales G., Umana, Diaz; Ruiz (81′ Brenes), Borges, Tejeda (67′ Cubero), Bolanos; Campbell (74′ Urena)

    ARBITRO: Osees (Cile)

    AMMONITI: Balotelli; Cubero