Tag: mondiali 2010

  • Aldo Grasso tuona contro il Mondiale Rai

    La Rai è stata criticata a più riprese dagli italiani nel mese Mondiale per non aver acquistato l’intero pacchetto Mondiali e per aver spesso scelto partite di secondo piano piuttosto che match potenzialmente spettacolari.

    Come se non bastasse ieri le sono piovute addosso le critiche di Aldo Grasso, autorevole penna del Corriere della Sera, che nel suo editoriale ha criticato la lunga carovana della tv di stato volata in Sudafrica per commentarci da vicino l’evento.

    Il pezzo “Quei commenti da Bar Sport”, la critica è a 360° e non risparmia nemmeno il coraggioso Maurizio Costanzo che tutte le sere in coppia con Galeazzi ha cercato di “allietare” Notti Mondiali.

    L’”esperto” Salvatore Bagni viene definito “uno che sa tutto di calcio ma che è completamente privo di autorevolezza: le sue osservazioni sono quelle tipiche che si sentono in un qualsiasi Bar Sport della riviera romagnola, le sue contraddizioni si manifestano più veloci di una ripartenza, e certe sue espressioni appaiono degne del rosso diretto”.

    Dura l’opinione anche di Fulvio Collovati distintosi per le “stomachevoli” liti con Tombolini che per i commenti tecnici e per Dossena definito come l’unico torinista antipatico.

    Aldo Grasso si pone un interrogativo e cioè su quali criteri viene scelta la truppa mondiale dalla Rai dandosi una risposta ipotetica Speriamo solo che i criteri con cui è stata decisa la spedizione sudafricana non siano i soliti vigenti in Rai, cioè politici: però qualcuno dovrebbe dirci cosa ci facevano a Johannesburg Ubaldo Righetti, Carlo Longhi, Daniele Tombolini, Sandro Mazzola, Serse Cosmi e gli irreparabili Marino Bartoletti e Ivan Zazzaroni.

  • Puyol lascia la nazionale da Campione del Mondo

    Arriva da Carles Puyol l’ennesima lezione di sport al calcio italiano e ai suoi protagonisti convinti che un successo gli possa consentire il diritto di esser immuni dalle critiche e dai segni del tempo.

    Puyol dopo aver vinto il Mondiale in Sudafrica da protagonista ha deciso di dir addio alla Roja convinto di aver dato il massimo e dopa aver compiuto il grande slam con la conquista di Europei e Mondiali.

    La sua decisione è stata annunciata al ct Vincente Del Bosque che a quanto pare ha cercato di fargli cambiare idea senza però riuscirci. Puyol chiude la sua avventura con la maglia della Spagna dopo 83 presenze e 3 reti, l’ultima della quale è stata decisiva in Sudafrica.

  • Spagna in delirio. Le immagini del trionfo dei campioni del Mondo

    La conquista del primo Mondiale della propria storia ha mandato in visibilio gli spagnoli che si sono radunati in centinaia di migliaia di persone nella capitale Madrid per dare la meritata accoglienza agli eroi che hanno portato la Coppa del Mondo in patria. Di seguito tutte le immagini del trionfo delle Furie Rosse, dalla notte magica di Johannesburg dove il capitano Casillas ha alzato la Coppa al cielo, al rientro in areo dal Sudafrica, le foto con il re Juan Carlos e il premier spagnolo Zapatero fino ai festeggiamenti in un bagno di folla di Madrid.

    GUARDA LE IMMAGINI

  • Sfida Mondiale: i vincitori finali e di tappa

    La finalissima tra Olanda e Spagna ha concluso il nostro Contest Sfida Mondiale organizzato con l’amichevole patrocinio di Adidas e che ci ha permesso di sbizzarci nei pronostici guardando con ancor più interesse ai match in Sudafrica.

    E’ tempo di verdetti dunque. L’ultimo vincitore di tappa è Kiki alla quale andrà la bandana UMU. I vincitori finali sono Luddue alla quale andranno le scarpette Adidas F50 indossate da Lionel Messi durante i match della sua Argentina in Sudafrica.

    A Fabio, secondo classificato, va una maglia Adididas; mentre ad Andrea e Black Mamba classificati terzi ex aequo il pallone Jabulani.

    Noi, redazione del Pallonaro, ci teniamo a ringraziarvi tutti di aver scelto di giocare con noi. Per l’inizio del campionato sono previsti ulteriori e avvincenti contest, continuate a seguirci.

    La classifica dell’ultima tappa
    La classifica finale

  • Da Shakira a Mandela: le immagini della cerimonia di chiusura di Sudafrica 2010

    Da Shakira a Mandela: le immagini della cerimonia di chiusura di Sudafrica 2010

    Il Sudafrica ha dato l’immagine vera dell’Africa in questo mese. Un popolo allegro e con una speranza di svolta dalla sofferenze che si legge negli occhi dei bambini. Quel che preoccupava l’evoluto mondo occidentale, dai problemi di sicurezza alla mancanza di organizzazione e controllo di grandi eventi, ha lasciato spazio ad una manifestazione impeccabile sotto ogni punto di vista condita dal diadema finale e inaspettato dell’onorevole presenza di Nelson Mandela.

    Il mondo sottosviluppato africano da ancora una volta una dimostrazione di valori e principi lontani anni luce nel consumistico mondo occidentale. La cerimonia di chiusura di ieri è stato un inno alla gioia ripercorrendo un mese indimenticabile per l’Africa non tralasciando colori e tradizioni. La gioia trasmessa da Shakira e la standing ovation per Mandela sono i momenti più toccanti.

    • Il saluto di Mandela

    [jwplayer mediaid=”106256″]

    • LA cerimonia di chiusura

    [jwplayer mediaid=”106257″]

    • L’esibizione di Shakira

    [jwplayer mediaid=”106258″]

  • Tutto il Mondiale fuori casa: Olanda – Spagna. La Finale

    Partiamo dall’inizio. Io ieri avevo un battesimo. A Torino. Alle 3 del pomeriggio. Avevo già fatto una mia tabella di viaggio: partenza da Milano alle 11, arrivo a Torino all’Una, Battesimo alle 3, rinfresco alle 5, partenza per Milano alle 6, arrivo a Milano alle 8. Mi sembrava tutto perfetto, ed effettivamente tutto è stato perfetto. Fino alle 6. Sono partito da Torino contando i chilometri per arrivare e facendo nella mia testa un calcolo mentale. Quando tutto sembrava volgere per il meglio visto che erano le 7:15 e stavo a 62 chilometri, quindi a circa 45 minuti da casa considerando anche il traffico, ecco il dramma. All’altezza di Greggio (giuro, esiste) trovo la coda. Lavori in corso e macchine in colonna, finale mondiale che sfuma e se ne va, già mi vedevo tristemente attaccato alla radio che sarà anche un bel mezzo ma, per la finale dei Mondiali, di certo non è sufficiente.

    All’imporvviso, un barlume di genialità si palesa nella mia macchina:
    “E se uscissimo alla prima uscita disponibile e vedessimo la partita in una pizzeria/bar/ristorante/discopub/tabacchino”?
    Ottima idea, usciamo a Marcallo Mesero. Per chi non la conoscesse, l’uscita autostradale di Marcallo Mesero è come uno Stargate che ti porta in mezzo al nulla siderale, interrotto talvolta da qualche capannone. Poiché però nei capannoni la partita non la fanno vedere, il nervosismo cominciava a farla da padrone. Ore 20:25, e ancora siamo in mezzo al nulla, sempre più lontani da Johannesburg, con l’aria condizionata che ci ha salutato e 300 chilometri sulle spalle. Diciamo che non poteva essere considerato il più bel giorno della mia vita. Somigliava di più al giorno in cui ho dovuto mettere l’apparecchio ai denti, nel 1989.

    La speranza però è l’ultima a morire. Di fronte a noi si schiude la maestosità di Magenta, ridente cittadina nel milanese che per me è sempre stata soltanto una stazione ferroviaria nel mio tragitto quotidiano Milano-Novara e viceversa. La sorte e il piano regolatore hanno voluto che proprio accanto alla stazione ferroviaria sorgesse un locale di tendenza magentino, all’interno del quale fanno happy hour. Diventiamo anche noi molto happy, alla vista del maxischermo. Posto a sedere, menu a buffet, due birre medie, partita. C’era tutto, l’unica cosa che mancava erano gli scontrini. In caso ve lo steste chiedendo e in caso la finanza volesse saperne di più, sappiate che a Magenta non fanno uno scontrino neanche pagati, nel vero senso della parola. Ma veniamo alla partita, dopo la descrizione del mio lungo peregrinare.

    Olanda e Spagna cominciano con molta determinazione, con molta aggressività e molta cattiveria. Risultato: dopo 20 minuti ci sono già 5 ammoniti, 3 dei quali avrebbero meritato l’espulsione e gli altri due direttamente la pena capitale con esecuzione sulla pubblica piazza. Un olandese, del quale non ricordo il nome ma che vista l’esibizione avrebbe potuto essere Van Damme, arriva con i tacchetti sullo sterno di uno spagnolo. L’arbitro, magnanimo, lo ammonisce e basta. A questo punto si capisce che per vedere un espulso sarebbe necessario fermare un avversario lanciato in porta tramite un fucile a pallettoni. Peccato che le inique norme FIFA proibiscano l’utilizzo di armi automatiche in campo. Non escludo che Blatter ci possa fare un pensierino per la prossima edizione dei Mondiali.

    La partita prosegue con le due squadre che si prendono a mazzate ma per il resto sono impaurite. La Spagna non è più effervescente come nelle altre partite, e da calcio champagne sembra sia passata al calcio idrolitina (ve la ricordate l’idrolitina? Faceva diventare effervescente l’acqua normale. Non so chi la compri, ma so che la vendono ancora). L’Olanda è più incisiva, ma Robben non sembra in grossa serata. Continua a saltare avversari, ma gli Spagnoli lo sanno e ogni volta che tocca palla gli arrivano addosso in 15 chiamando dei rinforzi anche dalla panchina, dalla tribuna e se necessario convocando anche alcuni agenti della Guardia Nacional.

    La partita è un po’ noiosa, mentre il fashion imperversa nel bar di Magenta. Voi non lo sapete, ma a Magenta va molto il colore viola tendente al glicine. Uno accanto a noi aveva camicia a righe lilla, pantaloni glicine e scarpe viola. Speravo che arrivasse l’arbitro e lo cacciasse per mancanza di eleganza, purtroppo non è avvenuto.
    Fine primo tempo, zero a zero. Noi usciamo per una pausa sigaretta, le zanzare escono per la loro pausa sangue. Rimarranno molto soddisfatte. Io, che sono immune alle zanzare, riesco a farmi camminare addosso da un ragno. Porterà anche soldi, ma ancora adesso ho lo schifo.

    Inizio secondo tempo, uguale al primo. Meno falli, anche perché altrimenti sarebbero rimasti a giocare in 6 contro 6, ma comunque poca roba. Gli Spagnoli giochicchiano come al solito, gli Olandesi si scapicollano in avanti ed entrambe le squadre si mangiano due gol praticamente già fatti. Ci si avvia mestamente ai supplementari, sicuri di arrivare alla cinica lotteria dei rigori.
    Intanto nel bar di Magenta cominciano ad arrivare le tipiche perperine presenti in ogni bar di provincia. Attorno a loro si crea un movimento circolare concentrico di maschi che puntualmente si piazza davanti a me e mi impedisce di vedere lo schermo. Mi sposto, ma a un certo punto penso seriamente di andare da un ragazzo e dirgli: “Scusa, capisco che è importante andare a caccia di femmina e che i tuoi ormoni hanno una grossa importanza nella definizione di te stesso come uomo, ma sappi che queste saranno fighe anche domani, mentre la finale dei mondiali prossima sarà tra 4 anni, quando probabilmente queste qua saranno sposate e con figli. Detto questo, potresti spostarti? Grazie. Ah, sappi per certo che queste qua non te la daranno mai, quindi goditi la partita”.

    Il resto è storia. Al 116° Iniesta tira un diagonale fortissimo e getta nello sconforto il popolo dei tulipani, mentre in Spagna quei pochi rimasti ancora sobri esultano uccidendo dei tori, scuotendo le nacchere e accoppiandosi con le studentesse italiane andate lì in Erasmus. Insomma, il classico festeggiamento spagnolo.
    Noi ce ne andiamo da Magenta, delusi e sconfortati perché tifavamo Olanda. O meglio, io tifavo Olanda, la mia fidanzata giusto per farmi contento ogni tanto guardava la partita. Per il resto ha osservato la popolazione magentina e ha pensato di scrivere un saggio sociologico dal titolo: “A Magenta tutti si vestono di glicine: che cosa spinge dei giovani di buona famiglia e dall’accettabile savoir faire e talvolta non privi di qualche fascino a vestirsi così clamorosamente male?” Lo troverete presto in tutte le librerie, credo uscirà nella collana “I grandi classici del pensiero occidentale” e diventerà in breve tempo un best seller.
    Stavolta non sono riuscito a piazzare le scommesse, anzi, ho rischiato un incidente cercando di farlo mentre ero in macchina. Meglio così, avrei perso.

    Si chiudono così i Mondiali, ci vediamo in Brasile nel 2014. A partire da oggi, se vedo uno con una vuvuzela non rispondo delle mie azioni. E se mi dovessero condannare, il giudice mi darebbe tutte le attenuanti, ne sono certo. In caso di condanna farei ricorso al polpo Paul, che se continua così verrà designato come capo del CSM e giudice della Corte Suprema.

  • Casillas bacia la sua Sara Carbonero in diretta tv

    La vittoria di un mondiale fa ammorbidire la professionalità di atleti e giornalisti esemplari e fa dimenticare tutte le critiche piovute addosso. E’ questa la storia di Iker Casillas e Sara Carbonero, il primo miglior portiere del mondiale e capitano della Spagna campione del Mondo, la seconda inviata della tv spagnola Telecinco.

    Dopo la debacle iniziale contro la Svizzera, la Carbonero venne definita Distracion Mundial. Questa sera la migliore rivincita con un bacio in diretta a rompere la commozione.

    [jwplayer mediaid=”106255″]

  • Forlan Pallone d’Oro di Sudafrica. Muller miglior giovane e capocannoniere

    Forlan Pallone d’Oro di Sudafrica. Muller miglior giovane e capocannoniere

    Con la vittoria della Spagna si è concluso il Mondiale di Sudafrica 2010, ma oltre alla Coppa del Mondo consegnata da Blatter nelle mani di Iker Casillas questa sera si assegnavano i premi di contorno.

    Il Pallone dell’Oro del Mondiale 2010 va a sorpresa ma meritatamente a Diego Forlan. Il bomber uruguaiano ha battuto al fotofinish l’olandese Sneijder, terzo David Villa.

    A Casillas va il premio Yashin classificandosi meritatamente come miglio portiere in Sudafrica.

    La rivelazione giovane ma non solo è il tedesco Thomas Muller che si aggiudica anche il titolo di capocannoniere grazie ai cinque centri cosi’ come Villa (Spagna), Sneijder (Olanda) e Forlan (Spagna), ma secondo il regolamento Fifa, se piu’ giocatori arrivano in testa, viene premiato chi ha fornito piu’ assist (3 per il tedesco, uno a testa per gli altri).

  • Mondiali 2010: le pagelle di Olanda – Spagna

    OLANDA
    Stekelenburg: 7,5 Dimostra anche stasera di esser uno dei migliori portieri dei mondiale. Se l’Olanda arriva ai supplementari è anche merito suo.
    Van der Wiel: 5 Il confronto a distanza con Sergio Ramos lo vede battuto di gran lunga. Troppo bloccato, non affonda mai.

    Heitinga: 5,5
    Fa a sportellate con chiunque passi dalle sue parti. Si fa espellere nel finale per una trattenuta su Iniesta.
    Mathijsen 6 Bene in difesa. Peccato per il grave errore in attacco che poteva valere il Mondiale.
    Van Bronckhorst: 6,5 Il capitano è uno degli ultimi a perder la testa.
    Van Bommel: 5 E’ un mastino, non si arrende mai. Tutto vero ma è anche troppo cattivo.
    De Jong: 5,5 A lui si chiedeva di tarpare le ali ai centrocampisti spagnoli ma troppo spesso si è fatto prender dall’impeto.
    Kuyt: 5 Il tuttofare non incide nella partita decisiva
    Sneijder: 6 Meno incisivo del solito. E’ comunque suo l’assist geniale per Robben
    Robben: 4 Ha molte responsabilità sulla sconfitta. Sbaglia tutto.
    Van Persie: 5 Non si vede mai.

    SPAGNA
    Casillas: 8 Il capitano è decisivo per il primo successo iberico.
    Sergio Ramos: 7 Sono sue le occasioni migliori della Spagna. Sempre concentrato e incisivo.
    Piqué: 5,5 Un solo errore sul taglio di Robben. Per il resto giganteggia con Van Persie.
    Puyol: 6 Di testa è insuperabile. Rischia un pò con Robben.
    Capdevila: 6 Contenere Robben è difficile con chiunque. Non demerita comunque.
    Busquets 6 Copre bene la zona del cerchio di centrocampo
    Iniesta: 9 Segna il gol Mondiale ma è anche quello più lucido per tutta la partita. La dedica lo rende ancor più speciale.
    Xavi: 6,5 Van Bommel e De Jong cercano di limitare la sua inventiva ma la sua lucidità non ne risente.
    Xabi Alonso: 6 Si becca un brutto colpo in pieno petto e forse il dolore ne limita l’azione. E’ comunque sempre attento.
    Pedro: 4,5 E’ troppo inesperto per una partita del genere.
    Villa: 5 Dopo averli portati in finale stecca. Per fortuna ci pensa Iniesta.
    Fabregas 6 Sbaglia clamorosamente davanti a Stekelenburg, poi offre la palla della vittoria a Iniesta
    Jesus Navas: 6 Porta vivacità sulla destra.

  • Spagna sul tetto del mondo. Continua la maledizione Orange

    Spagna sul tetto del mondo. Continua la maledizione Orange

    Arride alla Spagna e ad Adreas Iniesta il Sudafrica. E’ proprio l’architetto del Barcellona che nel secondo tempo supplementare trova il guizzo giusto per castigare l’Olanda.

    Per i tulipani continua la maledizione mondiale con la terza finale persa su tre disputate. La partita, a differenza delle attese, non è per nulla spettacolare e per lunghi tratti è giocata più a calci che a calcio. Le occasioni comunque non mancano, è la Spagna nel primo tempo a tentar di far male con Sergio Ramos ma Stekelenburg si supera in almeno due occasioni.

    Il centrocampo olandese fa a randellate con quello spagnolo e la lotta diventa agonistica più che tecnica. Nella ripresa è sempre la Spagna a far la partita ma la più grande occasione capita sui piedi di Robben lanciato magistralmente da Sneijder ma il tentativo si blocca su Casillas.

    Nel finale la paura di perdere la fa da padrone ma ai tempi supplementari c’è la svolta alla partita. Prima Stekelenburg strozza in gola l’urlo a Fabregas ma poi Heitinga si becca il secondo giallo cambiando le sorti dell’incontro.

    Nel secondo tempo supplementare Fabregas serve il liberissimo Iniesta in area di rigore e arriva il gol mondiale. Spagna nell’Olimpo per l’Olanda l’ennesima delusione.


    IL TABELLINO
    OLANDA-SPAGNA 0-1
    Olanda (4-2-3-1):
    Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst (15′ pts Braafheid); Van Bommel, De Jong (9′ pts Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt (26′ st Elia); Van Persie. A disp.: Vorm, Broschker, Boulahrouz, Ooijer, De Zeeuw, Schaars, Babel, Afellay, Huntelaar. All.: van Marwijk
    Spagna (4-2-3-1): Casillas; S. Ramos, Piqué, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (42′ st Fabregas); Pedro (15′ st J. Navas), Xavi, Iniesta; Villa (1′ sts Torres). A disp.: Reina, Valdes, Albiol, Marchena, Arbeloa, J. Martinez, Silva, Mata, Llorente. All.: Del Bosque
    Arbitro: Webb (ING)
    Marcatori: 11′ sts Iniesta
    Ammoniti: Van Persie, Van Bommel, De Jong, Van Bronckhorst, Robben, Van der Wiel, Mathijsen (O), Puyol, Xavi, S. Ramos, Capdevila (S)
    Espulsi: 4′ st sup. Heitinga (O), per doppia ammonizione