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  • Mondiali 2010: Corea del Nord – Costa d’Avorio. Streaming e formazioni

    Probabili formazioni COREA DEL NORD – COSTA D’AVORIO (ore 16:00)

    COREA DEL NORD (4-4-2): 1 Ri Myong Guk, 5 Ri Kwang Chon, 16 Nam Song Cho, 13 Pak Chol Jin, 3 Ri Jun-il, 8 Ji Yun Nam, 11 Mun In Guk, 17 An Yong Hak, 4 Chol Pak Nam, 9 Jong Tae-se, 10 Hong Jong Yo.
    A disposizione: 18 Kim Myong-Gil, 20 Kim Myong Won, 2 Cha Jong Hyok, 14 Pak Nam Chol, 7 An Chol Hyok, 21 Ri Kwang-Hyok, 22 Kim Kyong-il, 6 Kim Kum-il, 19 Ri Chol-Myong, 23 Pak Sung-Hyok, 12 Choe Kum-Chol, 15 kim Yong-Jun
    Ct: Kim Jong Hun.
    COSTA D’AVORIO (4-3-3): 1 Barry; 20 Demel, 4 K. Toure’, 5 Zokora, 17 Tiene’; 21 Eboue’, 19 Y. Toure’, 9 Tiote’; 15 Dindane, 11 Drogba, 8 Kalou.
    A disposizione: 22 Bamba, 23 Yeboah, 16 Zogbo, 3 Boka, 2 Angoua, 6 Gohouri, 12 Gosso, 18 Keita, 14 Kone, 13 Romaric, 10 Kouassi, 7 Doumbia
    Ct: Eriksson.

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3, CANALE 4, CANALE 5

  • Mondiali 2010: Portogallo – Brasile. Streaming e formazioni

    Probabili formazioni PORTOGALLO – BRASILE (ore 16:00)

    PORTOGALLO (4-2-3-1): 1 Eduardo, 13 Miguel, 2 Bruno Alves, 6 Ricardo Carvalho, 23 Fabio Coentrao, 8 Pedro Mendes, 16 Raul Meireles, 7 Cristiano Ronaldo, 19 Tiago, 11 Simao Sabrosa, 18 Hugo Almeida
    A disposizione: 12 Beto, 22 Daniel Fernandes, 3 Paulo Ferreira, 4 Rolando, 21 Ricardo Costa, 5 Duda, 15 Pepe, 14 Miguel Veloso, 20 Deco, 10 Danny, 9 Liedson
    Ct: Queiroz.
    BRASILE (4-4-2): 1 Julio Cesar; 2 Maicon, 3 Lucio, 4 Juan, 6 Bastos; 13 Dani Alves, 8 Gilberto Silva, 5 Felipe Melo, 19 Julio Baptista; 11 Robinho, 9 Luis Fabiano.
    A disposizione: 12 Gomes, 14 Luisao, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto, 17 Josue, 18 Ramires, 20 Kleberson, 21 Nilmar, 22 Doni, 23 Grafite
    Ct: Dunga.

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3, CANALE 4, CANALE 5

  • Mondiali 2010, il programma di oggi: Portogallo – Brasile da non perdere, c’è anche la Spagna

    Mondiali 2010, il programma di oggi: Portogallo – Brasile da non perdere, c’è anche la Spagna

    Dopo l’eliminazione clamorosa dei campioni del Mondo in carica dell’Italia al primo turno (non succedeva dal ’74) per mano della Slovacchia di Hamsik, il Mondiale si sposta oggi sull’ultima giornata degli ultimi due Gruppi rimasti quello G, che prevede la supersfida tra Portogallo e Brasile, e quello H, con la gara non meno importante, ma meno affascinante della prima, che vale la qualificazione e il primo posto nel raggruppamento tra Cile e Spagna.

    Con Brasile già qualificato e Portogallo tranquillo per la differenza reti, la Costa d’Avorio sembrerebbe spacciata e dovrebbe segnare una valanga di gol contro la Corea del Nord sperando anche nella contemporanea sconfitta dei lusitani.
    Nell’altro girone si giocano gli ottavi di finale Cile, Spagna e Svizzera: gli elvetici contro l’Honduras già eliminato possono approfittare di un passo falso di sudamericani, a punteggio pieno, e iberici, una vittoria e una sconfitta il bilancio.

    Tra Portogallo e Brasile sarà gara vera per evitare un probabile incrocio già negli ottavi di finale contro la Spagna.

    Questo il programma di venerdì 25 giugno

    • COREA DEL NORD – COSTA D’AVORIO (Nelspruit ore 16:00 in diretta su Sky)
    • PORTOGALLO – BRASILE (Durban ore 16:00 in diretta su Sky)
    • CILE – SPAGNA (Pretoria ore 20:30 in diretta su Rai e Sky)
    • SVIZZERA – HONDURAS (Bloemfontein ore 20:30 in diretta su Sky)

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  • L’Olanda stende anche il Camerun. Ottavi con la Slovacchia

    Due reti, vittoria e primato. L’Olanda è una macchina perfetta che fa sua anche l’ultima partita del Gruppo E contro il già eliminato Camerun e vola (era già praticamente qualificata) agli ottavi di finale dove incontrerà la squadra che ha giustiziato l’Italia, la sorprendente Slovacchia del ct Vladimir Weiss e di capitan Marek Hamsik.

    La partita, che ha poco valore se non quello statistico, è ben controllata dai Tulipani che prima del gol del vantaggio hanno un paio di buone occasioni non sfruttate e capitate sui piedi di Sneijder e Kuyt. Al 35′ Van Persie non fallisce l’appuntamento con il suo primo gol Mondiale beffando il portiere africano, poi nella ripresa sono i Leoni Indomabili a pareggiare direttamente su calcio di rigore di Eto’o che fa 1-1.
    A 20 minuti dal termine il ct olandese Van Marwijk decide che è arrivata l’ora di Arjen Robben che fa il suo esordio mondiale: il centrocampista in forza al Bayern Monaco coglie un clamoroso palo all’85’ sulla cui ribattuta si avventa Huntelaar che mette dentro la palla del definitivo 2-1 che consente agli Orange di concludere al primo posto nel girone a punteggio pieno. Olanda promossa agli ottavi di finale a pieni voti, per il Camerun di Eto’o un Mondiale deludente e da dimenticare e chiuso con nessun punto conquistato. Come se non bastasse a fine partita il ct Le Guen annuncia l’addio alla nazionale africana.

    Il tabellino
    CAMERUN – OLANDA 1-2
    35′ Van Persie (O), 65′ rig. Eto’o (C), 83′ Huntelaar (O)
    CAMERUN (4-4-2): Souleymanou; Geremi, Mbia, Nkoulou (73′ R. Song), Assou-Ekotto; Makoun, Chedjou, Nguemo, Bong (56′ Aboubakar); Eto’o, Choupo-Moting (72′ Idrissou).
    A disposizione: Ndy, Bassong, Song, , Emana, Webo, Matip.
    Ct: Le Guen
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt (66′ Elia), Sneijder, Van der Vaart (73′ Robben); Van Persie (59′ Huntelaar).
    A disposizione: Vorm, Boschker, Van der Wiel, Ooijer, Braafheid, Demy, Schaars, Afellay, Babel.
    Ct: Van Maarwijk.
    Arbitro: Pozo (Cile)
    Ammoniti: Kuyt (O), Nkoulou (C), Van der Vaart (O), Van Bronckhorst (O),
    Espulsi: nessuno

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  • Tutto il Mondiale fuori casa: Italia – Slovacchia

    Tutto il Mondiale fuori casa: Italia – Slovacchia

    Non so se avete saputo, ma in caso foste svenuti oggi alle 3 e non lo sapeste sappiate che sto per rovinarvi la sorpresa. Siamo fuori dai Mondiali. Ce ne torniamo a casa, salutiamo l’allenamento in altura che ci ha fatto proprio bene, ah se ci ha fatto bene, salutiamo il resort a 5 stelle dove la sera giocavamo a Playstation, salutiamo infine Marcello Lippi. Grazie Marcello, poteva bastare anche così. Sarà anche brutto lasciarsi così male, ti sei assunto anche le tue responsabilità, ora però impacchetta la coppa di Berlino e vai via, torna nella tua Toscana a coltivare l’orto come si conviene a un gentiluomo come te.
    La fredda cronaca. L’Italia scende in campo con qualche cambiamento rispetto alle partite precedenti, ma ci accorgiamo subito che c’è qualcosa che non va. Iaquinta. Marcatore nella precedente partita, disperso per il resto del tempo. Ancora in campo? Ancora in campo. Secondo me Lippi la sera gli diceva: “Se mi batti a PES 2010 domani ti faccio giocare”. Iaquinta, si sa, è imbattibile ai videogiochi pure se gli dai la squadra di El Salvador e quindi si è guadagnato il posto da titolare. Maledetta la sfrenata passione di Lippi per il gioco d’azzardo.
    Comunque c’è Gattuso, e grande è la nostra speranza sotto questo cielo. Speranza che verrà disintegrata dopo pochi minuti di gioco quando ci accorgiamo che Gattuso è lento come quando vedi i film sul computer e l’audio e l’immagine sono sfasati di qualche secondo. Tu ti aspetteresti Ringhio qua, e invece Ringhio arriva dopo qualche secondo. Ovvio che gli avversari, che invece sono perfettamente in sincrono, se ne accorgono e ne approfittano.
    Comunque, dicevo, cominciamo dall’inizio. Oggi il vostro corrispondente ha seguito la partita dal Tiramisù Caffè, delizioso bar accanto all’ufficio dove lavoro in quel di Novara, gestito da una famiglia cinese (il bar, non l’ufficio) squisita, gentile e garbata e alla quale ho dato migliaia di euro negli anni tra caffé, cornetti, gelati e bevande. Se oggi potranno dare un futuro migliore ai loro figli lo devono anche a me e alle mie colazioni. Usciamo prima dall’ufficio assieme al fido NP, e subito ci accorgiamo che più che in un bar oggi sembra di stare alle Nazioni Unite, visto che la rappresentanza italiana nel bar è sparuta e rappresentata da me, NP e il sosia del Mago G della Galbusera seduto accanto a noi.
    Comincia la partita, e Di Natale tira da lontanissimo. Bene, siamo carichi, abbiamo voglia e forse stavolta riusciamo a buttarla dentro. Vana speranza. Tra le poche cose importanti successe nel primo tempo è da segnalare che al decimo minuto regolamentare noi stavamo già al secondo piatto di Dixi, i deliziosi snack al formaggio. Chiesto il terzo, la squisita cameriera dell’Estremo Oriente ci dice molto gentilmente: “Queste adesso le pagate però”. L’Italia continua a rimanere senza idee, e noi rimaniamo senza Dixi.
    A dire il vero una cosa capita nel primo tempo: gli Slovacchi fanno gol. Poco male, c’è tempo per recuperare, i ragazzi stanno sbandando ma l’Italia sa rimanere coesa nei momenti difficili. Sarà, comunque arriviamo all’intervallo senza vedere neanche per sbaglio il portiere avversario.

    Nell’intervallo c’è un gustoso siparietto tra l’amico NP e la moglie di Gilardino, protagonista dello spot di Banca Intesa:
    Voce fuori campo: Alice, cosa vorresti dire a tuo marito?
    NP: Che è un coglione!

    Nell’intervallo inoltre arriva al bar il mio capo che ha appena finito una riunione con due inglesi che avevo conosciuto tre anni fa e ai quali, nel mio inglese stentato, avevo parlato di quando Gattuso giocava nei Glasgow Rangers e aveva detto a Beckham che continuava a tuffarsi: “Beckham, we are not into a swimming pool” (Beckham, non siamo in una piscina). Immaginatevi però la frase detta in inglese con un forte accento di Corigliano Calabro, e capirete perché gli inglesi si ricordavano di me a distanza di tre anni.
    Nell’intervallo infine ci sono due sostituzioni. Direte voi: “Hanno tolto l’impalpabile, anzi dannoso Iaquinta?”. Vi rispondo io: “No, hanno tolto Gattuso”. Si vede che la regione Calabria ha fatto una convenzione per cui in Nazionale almeno un Calabrese deve giocare. Sarà una delle nuove iniziative per rilanciare il federalismo, oppure Iaquinta aveva battuto nuovamente Lippi alla playstation.
    L’arbitro, incredibilmente somigliante ad Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo, fischia il secondo tempo. Il Mago G della Galbusera è andato via, ma dietro di noi si è piazzata una baby gang. Forse la baby gang è diventata tale dopo aver visto gli spot del Mago G che quindi ha temuto rappresaglie.
    La Slovacchia gigioneggia e perde tempo in ogni modo: i giocatori si tuffano a terra e ci rimangono per delle mezz’ore, i centrocampisti fingono malori a centrocampo, il portiere prima di rinviare grida Uno due tre stella e chiede che tutti rimangano immobili e che venga ammonito chi si muove. Mentre l’Italia è impegnata ad attaccare, si dimentica di essere famosa per la difesa e si fa infilare come neanche la Cremonese. 2 a 0, adesso ci vuole un miracolo o almeno un succedaneo.
    Entra Pirlo, che forse conveniva far giocare anche in versione Dr. House, visto come giocano gli altri. Sembra l’unico che si ricorda come si tocca il pallone, ma gli altri azzurri sono ancora impegnati a giocare a Un due tre stella con il portiere slovacco e quindi c’è poco da fare. Attorno al 30° del secondo tempo arriva una telefonata al bar. È la mamma di Iaquinta che chiede se abbiamo visto suo figlio. Unanimi rispondiamo di no. Ritroviamo invece Di Natale, che urlando “E mò basta” la piazza dentro. 2 a 1 e rissa dentro la rete slovacca. Il portiere vuole autografare il pallone ma Quagliarella gli ruba la penna, il portiere si mette a piangere, arriva l’arbitro che prima gli fa una carezza per calmarlo e subito dopo lo ammonisce. Risale la speranza perduta. Quando siamo lì che come un sol uomo diciamo: “Dai che ce la facciamo, dai che ce la facciamo, dai che ce…” segna la Slovacchia. La Speranza saluta e se ne va. Ciao Speranza, ti abbiamo voluto bene.
    Finisce che Quagliarella segna, che l’arbitro dà 2 giorni di recupero e anche delle materie da portare a settembre ma comunque perdiamo 3 a 2. Si va tutti a casa, finisce qui il nostro Mondiale. È andata così, delusi e tristi ci avviamo alle nostre macchine, alle nostre case, alle nostre serate a chiederci perché.
    Chiudo con il consueto angolo scommesse. Mi vergogno, però vi dico solo che ho puntato 2 euro, che la Slovacchia vincente era data a 6, e che io mi ritrovo con 12 euro in più. Spero di spendere tutti questi soldi in medicine.
    Domani finisce la fase a gironi e si passa all’eliminazione diretta. Vedremo di fare un bilancio di come è andata, delle sorprese che ci sono state, dei buoni e dei cattivi. A proposito, se vedete Iaquinta, ditegli di sbrigarsi che ci vediamo all’aereoporto. E anche che sua madre lo sta cercando.

  • Mondiali 2010: Il Giappone si regala gli ottavi di finale

    Il Giappone vola agli ottavi di finale di questo pazzo Mondiale dove le 2 finaliste di 4 anni fa, Italia e Francia, sono già fuori dopo il primo girone (e per ultime classificate per giunta!) battendo in una vera e propria sfida spareggio la Danimarca per 3-1.
    Esulta tutto il movimento asiatico che porta agli ottavi ben 2 formazioni con la Corea del Sud che accompagna i nipponici nel prosieguo del torneo. Onore dunque al Giappone che senza fronzoli per quello che si è visto nelle 3 partite disputate finora, ha fatto fuori prima il Camerun e poi la Danimarca, cedendo solo di misura allo schiacciasassi olandese. Ordine, disciplina, dedizione alla causa e azioni ragionate con quel pizzico di fortuna che aiuta talvolta gli audaci altre volte chi merita. I giapponesi corrono, giocano, sono rapidi, aggressivi, instancabili, altruisti, organizzati! I ragazzi di Okada impartiscono il ritmo della partita e sanno quando colpire: una vera e propria rivelazione di questo torneo!
    Torna a casa invece la Danimarca apparsa al di sotto degli scatenati orientali che hanno imperversato per tutto l’arco del match. I Danesi costretti a vincere alla vigilia per passare il turno, ci hanno provato ma dando sempre e comunque l’impressione di non potercela fare per evidenti limiti tecnici, anagrafici e qualitativi. Tanto possesso palla ma sterile poi sottoporta, la Danimarca ha scoperto di non saper fare gol. Se poi come finalizzatore si ha un Tomasson che ormai ha già dato tutto al calcio, e un Bendtner che si danna l’anima ma non viene assistito a dovere, ecco spiegata l’eliminazione ai gironi, senza possibilità di appello.

    Il primo gol arriva al 17esimo su calcio di punizione di Keisuke Honda che fulmina Sorensen. Il raddoppio è di Endo che ancora su punizione dipinge una parabola formidabile che batte ancora una volta l’estremo difensore danese: 2 calci di punizione splendidamente pennellati dagli artisti giapponesi che mettono al sicuro il risultato già nella prima frazione visto che alla Danimarca servirebbero ben 3 gol per passare il turno.
    La Danimarca appare lenta e macchinosa, sofferente il pressing alto degli avversari e le corse degli inesauribili nipponici. I ragazzi di Okada non occupano soltanto bene gli spazi, ma sanno anche giocare bene il pallone e Honda, là davanti, è un faro sempre pronto a illuminare.
    A inizio ripresa, il terzo gol sfiorato su punizione da Endo, sul quale Sorensen rischia una clamorosa papera (salvato soltanto dal palo) toglie finalmente la ruggine dalle gambe dei danesi. Olsen sbilancia la squadra inserendo Eriksen per Kroldrup, e i biancorossi, disordinatamente, ci provano. Kawashima si immola su Tomasson al 52esimo minuto, Jakob Poulsen ed Eriksen sparano senza fortuna da lontano, poi Tomasson si divora un’occasione clamorosa al 70esimo su assist al bacio di Rommedahl, e nove minuti dopo è ancora Eriksen a pungere con una gran traversa centrata su girata dal limite dell’area. Per sbloccare lo 0 ai gol segnati ci vuole un rigore, che arriva, all’80esimo, per una spinta sciocca di Hasebe ai danni di Agger che, da parte sua, non fa niente per restare in piedi. Tomasson va sul dischetto, conclude in maniera pessima e centrale, Kawashima respinge, ma lo stesso ex milanista si avventa sulla ribattuta per mettere in rete, guizzo, però, che gli costa un infortunio muscolare. Morten Olsen ha terminato però le sostituzioni, e Tomasson, con vistosa fasciatura alla coscia, è costretto a restare sul terreno di gioco, costringendo però la Danimarca a chiudere “virtualmente” la partita in 10.
    Ecco perchè il Giappone segna ancora, con una gran giocata ancora di Honda (una delle più belle del Mondiale!) che con un controllo spettacolare al limite dell’area, una finta che manda vistosamente fuori giri il povero Rommedahl, e l’ingresso in area con assist di pregio per il rimorchio del neo-entrato Okazaki (che non ha problemi nel mettere in rete il gol della sicura vittoria con Sorensen già a terra) suggella una partita perfetta!

    Giappone che si regala il Paraguay visto che si piazza secondo nel Gruppo E dietro l’Olanda che ha battuto il Camerun per 2-1. Ma stasera sarà gran festa per le strade del “Paese del Sol Levante”.

    IL TABELLINO
    Danimarca-Giappone 1-3
    Danimarca (4-4-2): Sorensen; Jacobsen, Kroldrup (11′ Larsen), Agger, S. Poulsen; Rommedahl, C. Poulsen, Jorgensen (34′ J. Poulsen), Kahlenberg (19′ Eriksen); Tomasson, Bendtner. A disposizione: Andersen, Christiansen, Mtiliga, Kvist, Jensen, Gronkjaer, Enevoldsen, Beckmann. All.: Olsen.
    Giappone (4-3-3): Kawashima; Komano, Nakazawa, Tanaka, Nagatomo; Abe, Hasebe, Endo (46′ st Inamoto); Honda, Okubo, Matsui (31′ Okazaki). A disposizione: Narazaki, Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, S. Nakamura, K. Nakamura, Tamada, Yano, Morimoto. All.: Okada.
    Arbitro: Damon (Sudafrica)
    Marcatori: 17′ Honda (G), 30′ Endo (G), 38′ st Tomasson (D), 42′ st Okazaki (G)
    Ammoniti: Kroldrup, C. Poulsen, Bendtner (D); Endo, Nagatomo (G)
    Espulsi: nessuno

  • Italia, Mondiale finito. Lippi fa autocritica: “E’ colpa mia”

    Il fischio finale, le lacrime di Quagliarella, lo sconforto negli occhi degli azzurri. Si torna a casa nel peggiore dei modi. L’Italia è fuori dal Mondiale, eliminata dalla Slovacchia (ufficialmente) ma il pareggio contro la Nuova Zelanda dagli All Whites che non possono essere considerati neanche lontanamente parenti degli All Blacks di rugby, ha inciso indubbiamente sulle sorti degli azzurri. Nessuno mai avrebbe potuto immaginare questo, consentiteci il termine, tragico epilogo. Neanche Lippi. E il ct (oramai ex), in conferenza stampa, deluso, amareggiato, dispiaciuto, fa mea culpa e si prende tutta la responsabilità della disfatta, forse la più drammatica della storia del calcio italiano (l’Italia non usciva al primo turno in campionato del Mondo dal lontano 1974):

    • Mi prendo tutte le responsabilità per quello che è successo. Perchè se una squadra si presenta a un appuntamento come questo, dove bisogna vincere per forza, con il terrore nella testa, nelle gambe e nel cuore vuol dire che l’allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico. Mi dispiace da morire chiudere così. Mi dispiace davvero tanto per tutti gli sportivi italiani per come è andata. La colpa di tutto quello che è successo è solo mia perchè non ho preparato la squadra nella maniera più opportuna. Tutto pensavo fuorchè uscire quest’oggi, così, contro la Slovacchia. Non è possibile giocare un primo tempo come quello che abbiamo giocato. E lasciamo stare la reazione del secondo perchè ormai non contava nulla. Faccio gli auguri al mio successore (Prandelli ndr), ringrazio tutti voi per questi quattro anni. Processi? Tutto quello che volete, sono pronto i processi li facevate prima, figuriamoci dopo una partita cosi’. Ma io mi sono gia’ autocondannato. Avevo fortemente il desiderio di rifare questa esperienza, ero convintissimo che avremmo fatto cose diverse. Mi dispiace enormemente. Il problema non e’ mettere in campo prima un giocatore o un altro ma mettere in campo una squadra che gioca in questo modo: la responsabilita’ e’ completamente di chi la manda in campo. Ero convinto che gli uomini che ho scelto potessero dare di piu’. Questo era come un ottavo di finale, dentro o fuori. Evidentemente ho sbagliato a creare i presupposti psicologici che non erano quelli giusti. Ora mi fermo per un pò, poi valutero’ a mente fredda se è il caso o meno di tornare ad allenare“.
  • Mondiali 2010: Giappone – Danimarca sfida da brividi, Olanda già tranquilla

    Tra poco meno di un’ora scenderà in campo il Gruppo E, che con le ultime 2 partite detrminerà chi accederà agli ottavi di Finale del Mondiale.
    Già tranquilla e qualificata l’Olanda che con un pareggio si garantirebbe anche il primo posto matematico affrontando il Camerun ormai estromesso dalla corsa agli ottavi. Il match potrebbe finalmente vedere tra i suoi protagonisti Arjen Robben. Il fuoriclasse del Bayern Monaco ormai si sta allenando con la squadra da una settimana e dovrebbe disputare almeno uno spezzone di gara contro i Leoni Indomabili.
    La certezza del passaggio agli ottavi di finale potrebbe infatti convincere Van Marwijk a mischiare un po’ le sue carte, ma il C.T. orange non esagererà al fine di oliare a dovere i meccanismi offensivi dei suoi che hanno funzionato solo a strappi nelle prime due partite.
    il Camerun da parte sua spera di poter salutare il Sudafrica degnamente. Eto’o e compagni hanno deluso profondamente perdendo le prime 2 partite contro Giappone e Danimarca e meritandosi così un’eliminazione prematura e inaspettata. Il quartier generale dei Leoni Indomabili, inoltre, è stato scosso dalle dichiarazioni di una leggenda del calcio camerunese come Roger Milla, che ha criticato aspramente la squadra definendo i giocatori “indisciplinati, disorganizzati e impreparati”.

    CAMERUN-OLANDA, PROBABILI FORMAZIONI
    Probabili formazioni di Camerun-Olanda, terzo turno del gruppo E, in programma alle 20,30.
    Camerun (4-4-2): 16 Souleymanou, 19 Mbia, 5 Bassong, 3 Nkoulou, 2 Ekotto, 11 Makoun, 18 Eyong, 6 A. Song, 20 Mandjeck, 9 Eto’o, 13 Moting. (7 Nguemo, 4 R. Song, 8 Geremi, 10 Emana, 12 Bong, 14 Chedjou, 15 Webo, 1 Kameni, 17 Idrissou, 21 Matip, 22 Assembe, 23 Aboubakar). All.: Le Guen.
    Olanda (4-5-1): 1 Stekelenburg, 2 van der Wiel, 3 Heitinga, 4 Mathijsen, 5 van Bronckhorst, 7 Kuyt, 6 van Bommel, 10 Sneijder, 8 de Jong, 23 van der Vaart, 9 van Persie. (12 Boulahrouz, 13 Ooijer, 14 de Zeeuw, 15 Braafheid, 16 Vorm, 17 Elia, 18 Schaars, 19 Babel, 20 Afellay, 21 Huntelaar, 22 Boschker, 11 Robben). All.: van Marwijk. Arbitro: Pozo (Cile).

    Nell’altro incontro invece Giappone e Danimarca si giocano praticamente tutto: ai nipponici, per andare avanti e centrare una storica qualificazione agli ottavi di finale, andrebbe bene anche il pari per via della differenza reti sin qui migliore rispetto agli avversari di stasera, mentre la Danimarca avrà un solo risultato a sua disposizione: la vittoria. Con qualsiasi punteggio.
    Insomma una sfida da vivere sino in fondo, una delle 2 squadre avrebbe dovuto essere l’avversaria dell’Italia agli ottavi di finale (nelle previsioni di molti addetti ai lavori) ma purtroppo non sarà così vista la prematura, incredibile e meritata eliminazione degli “Azzurri” dopo la sconfitta per 3-2 contro la Slovacchia alla prima partecipazione nella massima competizione per nazionali: un Mondiale che ci riporta indietro con gli anni, all’eliminazione del 1966 contro la Corea: si legge Slovacchia, ma si pensa alla Corea!

    DANIMARCA-GIAPPONE, PROBABILI FORMAZIONI
    Probabili formazioni di Danimarca-Giappone, sfida valida per la terza giornata del Gruppo E, in programma alle 20,30.
    Danimarca (4-4-2): 1 Sorensen, 6 Jocobsen, 13 Kroldrup, 4 Agger, 15 S. Poulsen, 19 Rommedahl, 14 C. Poulsen, 8 Gronkjaer, 10 Jorgensen, 9 Tomasson, 11 Bendtner. (16 Andersen, 22 Christiansen, 5 Kvist, 23 Mtiliga, 7 Jensen, 12 Kahlenberg, 14 J. Poulsen, 17 Beckmann, 20 Enevoldsen, 21 Eriksen, 18 Larsen). All.: Olsen.
    Giappone (4-3-3): 21 Kawashima, 3 Komano, 22 Nakazawa, 4 Tanaka, 5 Nagatomo, 2 Abe, 17 Hasebe, 7 Endo, 18 Honda, 16 Okubo, 8 Matsui. (1 Narazaki, 23 Kawaguchi, 6 Uchida, 13 Iwamasa, 10 S. Nakamura, 14 K. Nakamura, 15 Konno, 20 Inamoto, 9 Okazaki, 11 Tamada, 12 Yano, 19 Morimoto). All.: Okada. Arbitro: Damon (Saf).

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  • Mondiali 2010: Paraguay senza patemi d’animo, ora gli ottavi di finale

    Finisce 0-0 a Polokwane tra Paraguay e Nuova Zelanda. Ma il risultato sta benissimo ai sudamericani che si confermano al primo posto nel girone F e passano, con gran merito, agli ottavi di finale della Coppa del Mondo. La Nuova Zelanda chiude imbattuta il suo Mondiale e si toglie, oltre a questo, la soddisfazione di stare in classifica davanti all’Italia ormai ex Campione del Mondo.

    Gara da sbadigli nella prima mezzora: la sensazione è che il Paraguay voglia fare la partita e decidere il ritmo di gioco, ma, di fatto, gli uomini di Martino si rendono pericolosi solo col perfido destro del capitano Caniza: di poco alto il suo tiro al 19esimo minuto, ancora più pericolosa la seconda conclusione al 29esimo. I neozelandesi fanno piuttosto fatica a superare le strette maglie difensive sudamericane e la situazione non migliora col passare dei minuti: al 35esimo arriva anche il primo tiro nello specchio della porta per i paraguaiani, ad opera di Nelson Haedo Valdez, subito imitato da Cardozo, ma senza successo. I biancorossi, tuttavia, complice la momentanea sconfitta dell’Italia per 1-0 contro la Slovacchia, non hanno fretta a concretizzare quanto creato e le squadre vanno al riposo sul risultato di 0-0.

    La ripresa mette in mostra, fin da subito, una Nuova Zelanda più intraprendente, molto più decisa nel cercare la vittoria per rendere reale un piccolo miracolo sportivo con una storica qualificazione agli ottavi addirittura come prima del girone! E così, bisognosa del vantaggio, costruisce la sua azione più pericolosa già al terzo minuto: percussione da metà campo sul fronte di destra di Elliot e conclusione a lato di poco. Il Paraguay amministra senza grandi difficoltà, ma non esita a portarsi in attacco, con l’immenso capitan Caniza prima e con Cardozo poi: il muro neozelandese regge l’urto e continua a sperare. Al 70esimo minuto Martino rivoluziona il reparto offensivo per garantire più ritmo e copertura ai suoi: Barrios e Benitez sostituiscono Valdez e l’immobile Cardozo. Proprio Barrios, servito da Santa Cruz, va vicino al vantaggio; quindi è lo stesso attaccante del Manchester City a salire in cattedra con un bolide centrale, respinto a pugni chiusi da Paston. Partita giocata più a viso aperto da entrambe le squadre negli ultimi minuti, con gli “All Whites” che ci provano visto il 3-2 slovacco sugli “Azzurri”, ma lo 0-0 non si schioda fino al fischio finale.

    Esultano i sudamericani che prendono primo posto e un cammino più agevole per il prosieguo del torneo, soddisfazione per i neozelandesi che non hanno nulla da rimproverarsi per i 270 minuti giocati nel Mondiale, magari con qualche campione in più la storia sarebbe stata diversa!
    IL TABELLINO
    PARAGUAY-NUOVA ZELANDA 0-0
    Paraguay (4-3-3): Villar; Caniza, J. C. Caceres, Da Silva, Morel; Vera, V. Caceres, Riveros; Santa Cruz, Cardozo (21’st, Barrios), Valdez (21’st, Benitez). A disposizione: D. Barreto, Bonet, Bobadilla, Veron, Alcaraz, Torres, E. Barreto, Ortigoza, Santana, Gamarra. All.: Martino.
    Nuova Zelanda (3-4-3): Paston; Reid, Nelsen, Smith; Vicelich, Bertos, Elliott, Lochhead; Fallon, Smeltz, Killen (34’st, Brockie). A disposizione: Moss, Bannatyne, Sigmund, Boyens, Brown, Barron, McGlinchey, Clapham, Mulligan, Christie, Wood. All.: Herbert.
    Arbitro: Nishimura (Giappone)
    Marcatori: –
    Ammoniti: V. Caceres (P), Santa Cruz (P), Nelsen (N).

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  • Mondiali 2010: Paraguay – Nuova Zelanda. Streaming e formazioni

    Probabili formazioni PARAGUAY – NUOVA ZELANDA (ore 16:00)

    PARAGUAY (4-3-3): 1 Villa, 6 Bonet, 2 Veron, 14 Da Silva, 3 Morel, 13 Vera, 8 E. Barreto, 16 Riveros, 9 Santa Cruz, 19 Barrios, 18 Haedo Valdez.
    A disposizione: 12 D.Barreto e 22 Bobadilla portieri, 21 Alcaraz, 4 Caniza, 5 J. Caceres, 15 V. Caceres, 17 Aureliano Torres, 11 Santana, 20 Ortigoza, 10 Benitez, 7 Cardozo, 23 Gamarra
    Ct: Martino
    NUOVA ZELANDA (3-4-3): 1 Paston, 4 Reid, 6 Nelsen, 19 Smith, 11 Bertos, 5 Vicelich, 7 Elliott, 3 Lochead, 9 Smeltz, 10 Killen, 14 Fallon.
    A disposizione: 12 Moss e 23 Bannatyne portieri, 2 Sigmund, 18 Boyens 8 Brown, 13 Barron, 15 McGlinchey, 16 Clapham, 17 Mulligan, 21 Christie, 20 Wood, 22 Brockie
    Ct: Herbert

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