Tag: mondiale per club

  • Mazembe sconfitto. INTER CAMPIONE DEL MONDO!

    Mazembe sconfitto. INTER CAMPIONE DEL MONDO!

    L’Inter di Rafa Benitez scrive una nuova pagina di storia calcistica e si laurea per la terza volta Campione del Mondo. È una vittoria meritata, anzi, strameritata, frutto di una superiorità tecnica schiacciante, troppo evidente. L’Inter vince 3-0, a lasciarci le penne è il Mazembe, che comunque la sua coppa l’aveva già vinta battendo sorprendentemente i ben più quotati brasiliani dell’Internacional. Non c’è stata mai partita, o meglio, la partita l’ha fatta l’Inter di Benitez, che non ha avuto particolari problemi a siglare 3 goal e a gestire il gioco per tutto il tempo senza subire ripartenze periocose. Prima Pandev, poi Eto’o ed infine Biabiany hanno affondato la compagine africana, e hanno regalato all’Inter un emozione che mancava da 45 anni. Quando l’Inter, allora allenata da Helenio Herrera, sconfisse per 1-0 l’Indipendiente. Ma allora fu un’altra finale, una vera finale. Questi erano soltanto 90’ dall’esito scontato che Zanetti e compagni sono stati bravissimi a condurre in porto nel migliore dei modi.

    La partita parte in maniera piuttosto tranquilla, le squadre si studiano, l’Inter mantiene un atteggiamento difensivo, preferendo far sfogare la verve agonistica degli avversari. Gli africani abboccano, si buttano in avanti scoprendo il fianco al contropiede offensivo, perfettamente orchestrato dalla premiata ditta Eto’o-Pandev-Milito. Al 13’ Milito fa la sponda per Eto’o, che vede il taglio di Pandev e lo premia con un assist al bacio buttato in rete. Primo goal per lui in questa competizione. I nerazzurri non fanno in tempo a finire i festeggiamenti per il goal che non appena passano tre minuti ne siglano un altro, questa volta con Eto’o che su passaggio dello stesso Pandev, raddoppia le marcature con un diagonale da grande campione. Il resto del secondo tempo è stato soltanto un monologo dei campioni d’europa, che hanno gestito il match in maniera tranquilla.

    In avvio di ripresa, N’Diaye passa al 4-4-2 inserendo Kanda per Kasongo. Al 54’ Benitez risponde tornado al 4-2-3-1 con Stankovic al posto di Chivu. L’Inter abbassa i ritmi in maniera netta, limitandosi soltanto alla gestione del gioco senza affondare minimamente. Il Mazembe invece si fa coraggio e prova a riaprire una partita ormai chiusa con Kaluyituka, che davanti alla porta non riesce ad infilare il tapin vincente. Tapin vincente che invece viene siglato Biabiany (85”), che entrato al posto di Milito, riesce a trovare il suo primo goal in maglia nerazzurra sfruttando al meglio un lancio provvidenziale di Stankovic.  Partita chiusa, 3-0, con gli uomini di nerazzurri che festeggiano il loro 5 trofeo stagionale, (secondo con Benitez in questa stagione) che ora è chiamato a fare bene anche in campionato.

  • Mondiale per Club, finale: Mazembe – Inter. Streaming e formazioni

    Formazioni MAZEMBE – INTER (ore 18:00)

    MAZEMBE (4-1-4-1): Kidiaba; Nkulukuta, Kimwaki, Mihayo, Kasusula; Bedi; Kabangu, Ekenga, Kasongo, Singuluma; Kaluyituka.
    Panchina: Bakula, Ngome, Kanda, Tshani, Mwepu, Ndonga, Mabele, Mvete, Kanyimbu, Kayembe, Sunzu.
    Allenatore: N’Diaye
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Cordoba, Zanetti; Thiago Motta, Cambiasso; Pandev, Stankovic, Eto’o; Milito.
    Panchina: Castellazzi, Orlandoni, Materazzi, Chivu, Santon, Benedetti, Muntari, Mariga, Nwankwo, Biabiany, Alibec.
    Allenatore: Benitez

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  • Mourinho cuore nerazzurro: “Oggi tiferò con la maglia dell’Inter addosso”

    Mourinho cuore nerazzurro: “Oggi tiferò con la maglia dell’Inter addosso”

    Questa sera sarò ancora e se possibile di più interista. Seguirò la partita con maglia dell’Inter addosso e spero possa arrivare a vincere il Mondiale per Club“. Chi parla è Josè Mourinho, che attraverso questo messaggio “d’amore” verso il popolo nerazzurro, ha voluto augurare alla sua ex squadra di conquistare il torneo che le permetterebbe di scrivere una grande pagina di storia del calcio mondiale. Lo Special non ha dimenticato, si sente ancora una parte di quella squadra, è l’artefice della grande annata dell’anno scorso, perchè in fondo se i giocatori sono arrivati fin qui è anche per merito suo. “Abbiamo giocato 57 partite per arrivare fin qui, non si può sbagliare. Oggi bisogna diventare campioni del mondo, voglio vedere il simbolo del trionfo sul petto per un anno“.

    Parole d’amore che testimoniano che Josè non dimenticherà mai gli interisti, come loro non dimenticheranno lui.

  • Mondiale per Club: Inter – Mazembe, le probabili formazioni

    Mondiale per Club: Inter – Mazembe, le probabili formazioni

    Ci siamo. Alle 18 l’Inter affronta il Mazembe nella finale del Mondiale per Club per entrare nella storia 45 anni dopo l’ultima affermazione (allora era la Coppa Intercontinentale). Ad Abu Dhabi i nerazzurri di Benitez troveranno sulla propria strada gli africani del Mazembe, squadra rivelazione del torneo che prima ha eliminato il Pachuca e poi ha fatto fuori nella semifinale i brasiliani campioni del Sud America dell’Internacional di Porto Alegre.

    Il tecnico spagnolo rilancia dal primo minuto Maicon con capitan Zanetti che si traslocherà sulla corsia di sinistra; a centrocampo Thiago Motta affiancherà Cambiasso mentre in attacco dietro il ritrovato Milito agiranno Pandev, Eto’o e Stankovic, quest’ultimo nel ruolo di vice Sneijder infortunatosi nella gara giocata contro il Seongnam.

    Benitez, che rimane sempre sull’orlo del burrone, ha l’occasione di conquistare il suo secondo titolo stagionale dopo la Supercoppa italiana. E la sua riconferma passerà inevitabilmente dal successo quest’oggi nel Mondiale e fregiarsi del titolo di campione del mondo per club.

    Queste le probabili formazioni di Inter – Mazembe

    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Cordoba, Zanetti; Thiago Motta, Cambiasso; Pandev, Stankovic, Eto’o; Milito.
    Panchina: Castellazzi, Orlandoni, Materazzi, Chivu, Santon, Benedetti, Muntari, Mariga, Nwankwo, Biabiany, Alibec.
    Allenatore: Benitez
    MAZEMBE (4-1-4-1): Kidiaba; Nkulukuta, Kimwaki, Mihayo, Kasusula; Bedi; Kabangu, Ekenga, Kasongo, Singuluma; Kaluyituka.
    Panchina: Bakula, Ngome, Kanda, Tshani, Mwepu, Ndonga, Mabele, Mvete, Kanyimbu, Kayembe, Sunzu.
    Allenatore: N’Diaye

  • Inter, il gran giorno di Massimo Moratti

    Inter, il gran giorno di Massimo Moratti

    Massimo Moratti può coronare il grande sogno di emulare le gesta del padre rimportando l’Inter sul tetto del Mondo dopo 45 anni. I nerazzurri questa sera si scontreranno con gli africani del Mazembe consapevoli di aver molto da perder ma di poter scrivere una nuova pagina di storia accomunando il nome della famiglia Moratti ancora una volta in modo indelebile e quello della società.

    Tutti i giocatori sono consapevoli dell’importanza del traguardo e ad Abu Dabi hanno ritrovato smalto e fiducia non tralasciando nulla adesso però dovrà scontrarsi con la voglia di riscatto del popolo africano, per la prima volta cosi vicino a scavalcare l’industrializzato mondo occidentale.

  • N’Dyae si autoproclama il Mourinho d’Africa

    N’Dyae si autoproclama il Mourinho d’Africa

    Alla vigilia della finale del Mondiale per Club, ha parlato il tecnico del Mazembe, Lamine N’Diaye, artefice dell’autentico miracolo che ha portato i congolesi a giocarsi il titolo contro l’Inter. “Sono il Mourinho d’Africa, dicono che sono un grande tattico“, cosi ama definirsi l’allenatore degli africani, che continua: “Da Mou ha sicuramente imparato a nascondere tra le parole la vena polemica: Il giorno prima della partita – riferisce La Stampa – ho detto ai miei ragazzi che era arrivato il momento per l’Africa di fare la cosa giusta: vincere.  Ho buoni giocatori.  E fiducia in loro: con la volontà tu puoi battere chiunque. E in più non avevamo niente da perdereAffrontiamo un grandissimo club con formidabili giocatori come Eto’o, Lucio e Zanetti. A lui non fischiano mai un fallo“.

    Il tecnico africano punta tutto sul collettivo e non sui singoli giocatori, proprio come Mourinho: “Il mio Eto’o? La squadra. Tutti insieme diventiamo una stella come Samuel. Adesso voi europei dovrete portarci più rispetto: non è vero che giochiamo bene, ma siamo disorganizzatiSiamo una squadra organizzata in difesa e che sa giocare palla a piede, in Europa il nostro calcio è stato dimenticato e vi annoiate“.

  • Inter – Mazembe, Benitez ci crede “è un traguardo storico”

    Inter – Mazembe, Benitez ci crede “è un traguardo storico”

    E’ il primo appuntamento stagionale ma è sopratutto la conferma di quanto straordinario fatto la scorsa stagione. Ad Abu Dani i nerazzurri di Benitez hanno messo da parte acciacchi e incomprensioni sfoggiando una veste nuova e coesa al raggiungimento dell’obiettivo, la squadra ci crede e adesso anche il tecnico sembra esser riuscito a farsi apprezzare dai vertici societari.

    Sulla carta l’incontro di domani non ha storia ma la debacle dell’Internacional dimostra che senza il giusto atteggiamento ogni partita diventa difficile. Benitez vuol alzare il trofeo per prendersi una parziale rivincita dal ko subito con il Liverpool nel 2005 ma dovrà fare a meno di Sneijder torna invece a dispozione Maicon. A sostituire l’olandese potrebbe esser Thiago Motta in un 4-3-3 più compatto e dinamico.

    Queste le parole di Benitez in conferenza stampa: “E’ una squadra fisica e molto forte, con alcuni interpreti di grande qualità. Sono arrivato in finale col Liverpool nel 2005, abbiamo giocato bene ma perso, ora voglio vincere”. “Sneijder è assente, siamo fiduciosi per Maicon “E’ una sfida importante, storica per l’Inter e il calcio in generale”.

  • Ennesimo stop per l’Inter. Sneijder fermo un mese ai box.

    Ennesimo stop per l’Inter. Sneijder fermo un mese ai box.

    Il 2010 gli ha regalato la consacrazione trascinando l’Inter prima e poi la sua Nazionale a traguardi importanti ma gli ultimi mesi dell’anno stanno mettendo a dura prova le sue convinzioni. Stiamo parlando di Sneijder e del vortice di eventi negativi che lo porteranno a saltare la finale del Mondiale per Club.

    L’olandese si era bloccato durante la semifinale contro il Seongnam e apparentemente fermato solo a scopo precauzionale, per salvaguardarlo in vista della finale del Mondiale per Club. Poi, le analisi strumentali hanno dato il triste verdetto: stiramento di secondo grado, che in termini di tempo, equivale a dire più o meno un mese di stop. Sembra non avere mai fine la questione infortuni in casa nerazzurra.

  • L’Inter subito a lavoro. Sneijder ko salta la finale

    L’Inter subito a lavoro. Sneijder ko salta la finale

    Dopo aver superato l’ostacolo Seongnam, i nerazzurri guidati dal tecnico Rafa Benitez, sono ritornati in campo alle ore 10.30 (locali) allo stadio Armed Forces Stadium per preparare la finale si sabato contro il Mazembe. Inizialmente il gruppo radunato al completo ha ascoltato le parole di Benitez in merito alla vittoria di ieri, subito dopo ha avuto inizio la seduta con esercizi di scarico e allungamento muscolare. Mentre Coutinho continua a lavorare a parte, il resto della squadra si è diviso in due gruppi. Il primo, composto da chi ha giocato ieri, ha svolto essenzialmente una leggera seduta defaticante. Il secondo, composto da il resto della squadra, ha effettuato esercitazioni tecnico-tattiche, sulla velocità ed infine sulla conclusione a rete.

    L’intero allenamento si è concluso con una partitella a due tocchi, giocata a sei contro sei, su campo ridotto, e con una serie di conclusioni in porta da media distanza. Sedute di scarico specifico per Lucio e Thiago Motta. Programma individuale completo di recupero per Joel Obi.

    Wesley Sneijder, reduce da un infortunio subito ieri al minuto 1 del primo tempo, verso l’ora di pranzo si è sottoposto a degli accertamenti strumentali che hanno evidenziato uno stiramento di secondo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Per lui, come già sottolineato da Benitez nel post-partita di ieri, nessuna possibilità di giocare la finale contro i congolesi del Mazembe.

  • Stankovic, Zanetti e Milito piegano il Seongnam. Inter in finale

    Stankovic, Zanetti e Milito piegano il Seongnam. Inter in finale

    Si sperava in una scossa positiva, e proprio così è stato. I nerazzurri di Rafa Benitez, reduci da prestazioni tutt’altro che esaltanti, chiamati in causa al Mondiale per Club, hanno risposto da grande squadra. 3-0 il risultato finale, che sancisce definitivamente la superiorità tecnico-tattica della compagine interista. Ad aprire le marcature ci pensa Dejan Stankovic (2′ pt), che approfitta di una sbavatura difensiva di Jung per insaccare il tapin vincente alle spalle del portiere koreano.

    Dopodichè l’Inter controlla, subendo raramente le ripartenze offensive dei koreani che tuttavia si mettono in mostra con Molina dalla distanza (17′ pt), palla debole che finisce a lato di Julio Cesar. A stroncare ogni possibilità di pareggio degli avversari ci pensa il capitano Javier Zanetti che, su assist di tacco del ritrovato Diego Milito, prende la mira e di esterno batte Jung. Secondo goal stagionale per l’argentino dopo quello messo a segno contro il Tottenham a San Siro.

    Il secondo tempo si apre a ritmi piuttosto blandi, con l’Inter che controlla senza troppe difficoltà e con Seongnam che sembra aver perso la lucidità dei primi 45 minuti. Il goal del definitivo 3-0 (28’st) arriva su un perfetto contropiede dell’Inter. Eto’o tira ed il pallone viene respinto dal portiere, ma sulla palla arriva Diego Milito che con lucidità e freddezza riesce ad insaccare alle spalle del portiere.

    Da segnalare la prestazione più che positiva da parte di Milito che, seppur con qualche difficoltà, è riuscito ad incidere positivamente sulla partita. Buoni segnali che lasciano presagire un ritorno più che mai utile all’Inter di questo periodo.

    Non è ancora l’Inter dei tempi migliori, ma quanto fatto da Benitez e giocatori basta e avanza per stendere i koreani del Seongnam e aggiudicarsi la finale. I nerazzurri hanno giocato una partita buona, caratterizzata in alcuni momenti da ottimi sprazzi di gioco. La prestazione di oggi ha lasciato dei segnali molto positivi che lasciano ben sperare per i tifosi interisti. Qualche sbavatura di troppo in difesa, ma la scarsa pericolosità dei sudcoreani non ha sembrato impensierire troppo la retroguardia nerazzurra.