Tag: mondiale

  • Russia 2018, triplo Kane l’Inghilterra va, Colombia in ripresa

    Russia 2018, triplo Kane l’Inghilterra va, Colombia in ripresa

    Anche contro Panama si è abbattuto l’uragano Harry Kane. Il centravanti inglese ha realizzato una tripletta, due gol su calcio di rigore, nel 6-1 tennistico rifilato alla squadra dei Canaleros.

    Un successo pesantissimo che ha permesso alla nazionale dei tre leoni di agganciare il Belgio in vetta al Gruppo G con stesso numero di punti, stessa differenza reti, stessi gol segnati. Harry Kane intanto, con i suoi 5 gol, è capocannoniere del Mondiale di Russia 2018.

    Panama saluta il mondiale con la gioia di aver segnato il primo storico gol, adesso contro la Tunisia i centramericani proveranno a conquistare i primi punti mondiali.

    Nel gruppo H spettacolo nel pareggio tra Senegal e Giappone con i Samurai Blue bravi a rimontare due volte la compagine di Cissè che si era portata avanti 1-0 e 2-1.

    Nello stesso gruppo la Colombia ha strapazzato la Polonia, eliminando matematicamente la squadra di Lewandowski, e si è riportata in corsa per la qualificazione agli ottavi di Russia 2018.

     

    Veniamo al racconto della prima partita di questa giornata ai mondiali di Russia 2018.

    Parte subito forte l’Inghilterra che al 8° sfrutta al meglio il corner di Trippier e con il colpo di testa di Stones, trova il vantaggio. Al 22° la partita si mette ancora più in discesa per l’Inghilterra, Escobar commette fallo da rigore, dal dischetto Kane trasforma. Al 36° Lingard chiede l’uno-due, poi si presenta al limite dell’area e lascia partire un tiro a giro imparabile per Penedo, 3-0 Inghilterra.  L’Inghilterra cala il Poker al 40° con un perfetto schema su punizione, Henderson mette in mezzo, Kane fa sponda di testa per Sterling che sotto porta colpisce di testa, Penedo sfodera un mezzo miracolo ma sulla palla arriva Stones che con il colpo di testa trova la personale doppietta. Sul finire del tempo c’è spazio per un altro rigore per Panama, ancora una volta Kane trasforma con gran freddezza. La prima frazione si chiude con l’Inghilterra avanti 5-0 su Panama.

    La ripresa parte logicamente con ritmi molto bassi, al 62° l’Inghilterra trova il 6-0 con il pallone calciato da Loftus-Cheek che colpisce Kane e s’infila in rete. Al 66° Murillo ha la chance di trovare il gol della bandiera ma Pickford è attento e salva. Panama ci prova e al 78° Baloy, in spaccata, su calcio di punizione di Avila, trova il primo storico gol di Panama al Mondiale. I quattro minuti di recupero scorrono via molto lentamente, al fischio finale l’Inghilterra si trova in testa a pari merito con il Belgio sia per punti che per diff.reti e gol fatti, sarà decisivo lo scontro diretto per decidere la vincitrice del girone G di Russia 2018. Panama è eliminato ma dopo il primo storico gol, proverà contro la Tunisia a cercare i primi punti mondiali.

     

    INGHILTERRA – PANAMA 6-1 (8°, 40° Stones (I), 22° rig., 45° rig., 62° Kane (I), 36° Lingard (I), 78° Baloy (P))

    Inghilterra (3-5-2): Pickford; Walker, Stones, Maguire; Trippier (70° Rose), Loftus-Cheek, Henderson, Lingard (63° Delph), Young; Kane (63° Vardy), Sterling.

    Allenatore: Southgate.

    Panama (4-5-1): Penedo; Murillo, Torres, Escobar, Davis; Barcenas (69° Arroyo), Cooper Gomez (69° Baloy), Godoy (62° Avila), Rodriguez; Perez.

    Allenatore: Gomez.

    Arbitro: Ghead.

    Ammoniti: Cooper (P), Loftus-Cheek (I), Escobar (P), Murillo (P).

     

    Passiamo ora al racconto della prima sfida della seconda giornata del gruppo H.

    La partenza vede un Senegal più aggressivo, che prova a conquistare corner per sfruttare la maggiore fisicità. Al 11° un tiro non irresistibile viene respinto male da Kawashima, proprio sui piedi di Mané che col rimpallo segna. Reazione giapponese con la conclusione di Hasebe, incredibilmente salvata da Inui. La gara continuano a farla gli africani, il Giappone attende e prova a ripartire. Al 34° Nagatomo addomestica un pallone lungo, il suo controllo fa fuori due difensori, palla ad Inui che col tiro a giro trova il pareggio. La risposta del Senegal è nel piede di Niang al 39°, Kawashima respinge. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Al 49° buona occasione per Osako che non da forza al colpo di testa, blocca N’Diaye, risposta Senegal con Niang, palla altissima. Al 60° occasione enorme per Osako che da due passi non tocca la palla in rete. Al 64° sfortunatissimo Inui che, dopo un assist di tacco di Osako, lascia partire il tiro che colpisce l’incrocio dei pali. Al 71° grande azione del Senegal con la palla messa in mezzo che arriva a Wague che colpisce e riporta in vantaggio la sua squadra. Al 78° il portiere del Senegal sbaglia l’uscita, Inui dal fondo la mette in mezzo ed Honda a porta vuota pareggia. Entrambe le squadre ci provano, nessuna delle due riesce a superarsi, finisce in parità tra Giappone e Senegal nella seconda giornata del gruppo H di Russia 2018.

     

    GIAPPONE – SENEGAL 2-2 (11° Mané (S), 34° Inui (G), 71° Wague (S), 78° Honda (G))

    Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Sakai, Yoshida, Shoji, Nagatomo; Hasebe, Shibasaki; Haraguchi (75° Okazaki), Kagawa (72° Honda), Inui (87° Usami); Osako.

    Allenatore: Nishino.

    Senegal (4-3-3): K.N’Diaye; Sabaly, Koulibaly, Sane; Ndiaye (81° Ndoye), A.N’Diaye (65° Kouyate), Gueye; Sarr, Niang (86° Diouf), Mane.

    Allenatore: Cissé.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Niang (S), Inui (G), Sabaly (S), Ndoye (S), Hasebe (G).

     

    Concludiamo con l’ultima gara della seconda giornata della fase a gironi di Russia 2018.

    Partita decisiva per entrambe le squadre e lo si capisce dalla tensione che si respira in campo, nei primi 25 minuti non si segnala alcuna occasione da gol, solo qualche potenziale chance. Al 36° grande azione personale di Cuadrado, l’esterno della Juventus dal fondo lascia partire un insidioso tiro cross, bravo Szczesny a respingere. Al 39° la Colombia passa con Mina bravo, di testa, ad anticipare Szczesny e a depositare in gol un cross di James Rodriguez. La Polonia non trova la minima reazione, il primo tempo si chiude sul 1-0 per i sudamericani.

    Si riparte senza cambi per i secondi 45 minuti. Ci si aspetta una Polonia più aggressiva ed invece è la Colombia a far paura in ripartenza. Si vede per la prima volta Lewandowski al 58°, l’attaccante controlla bene ma non riesce a superare Ospina in uscita. Al 69° la Colombia raddoppia, Falcao parte sul filo del fuorigioco, controlla, si presenta davanti a Szczesny e lo batte col rasoterra vincente. La Polonia sparisce dal campo e al 75° una gran palla di James Rodriguez mette Cuadrado in porta, il calciatore della Juventus, davanti al compagno di club Szczesny, non sbaglia. In sostanza la gara si chiude qua, la Colombia rimane in corsa mentre la Polonia è matematicamente eliminata da Russia 2018. 

     

    POLONIA – COLOMBIA 0-3 (39° Mina, 69° Falcao, 75° Cuadrado)

    Polonia (3-4-3): Szczęsny; Piszczek, Bednarek, Pazdan (80° Glik); Bereszyński (72° Teodorczyk), Krychowiak, Goralski, Rybus; Zielinski, Lewandowski, Kownacki (57° Grosicki).

    Allenatore: Nawalka.

    Colombia (4-2-3-1): Ospina; Arias, Sanchez, Mina, Mojica; Barrios, Aguilar (31° Uribe); Cuadrado, Quintero (73° Lerma), Rodriguez; Falcao (78° Bacca).

    Allenatore: Pekerman.

    Arbitro: Ramos.

    Ammoniti: Bednarek (P), Goralski (P).

  • Che SVentura, ai Mondiali di Russia 2018 va la Svezia

    Che SVentura, ai Mondiali di Russia 2018 va la Svezia

    Un vero e proprio disastro, l’Italia di Giampiero Ventura viene fermata sullo 0-0 in casa dalla Svezia e, visto lo 0-1 dell’andata a Solna, deve rinunciare ai Mondiali di Russia 2018.

    Una catastrofe per il calcio italiano, un’assenza ai mondiali che era accaduta solo nel 1930 (per scelta) e nel 1958, una mancata qualificazione totalmente impossibile da pronosticare, tecnicamente c’era una grande distanza tra l’Italia e la Svezia, gli scandinavi sono stati bravi ad annullarla giocando di fisico all’andata e con una squadra compatta al ritorno.

    Non ci sono però solo i meriti dei gialloblu, ci sono anche tantissimi demeriti azzurri, a partire da alcune scelte sia di modulo che di uomini da parte del CT Ventura, ma da parte di alcuni giocatori che hanno reso meno del previsto.

    La crisi di gioco azzurra non è nata stasera, tutto probabilmente è partita dalla sonora lezione presa al Bernabeu contro la Spagna, forse affrontata con troppa spavalderia, di lì in poi sono arrivati successi sudatissimi con Macedonia, Israele ed Albania. 

    Il sorteggio del Playoff non sembrava averci messo dinanzi una montagna insormontabile ed invece adesso piangono gli azzurri e gioiscono gli svedesi.

    Ora molto probabilmente ci saranno da fare molte valutazioni, anche a livello di Federazione, l’amarezza è tanta ma bisogna cercare di spostare le macerie e provare a ricostruire partendo da zero.

    Veniamo al racconto della gara.

    I primi 10 minuti non vedono occasioni ma una vera e propria battaglia con un giallo per parte, Chiellini e Johansson, ed una richiesta di calcio di rigore degli azzurri per un contatto su Parolo non giudicato falloso da Lahoz. L’Italia cerca di tenere il pallino del gioco e si rende insidiosa al 16° con un buon inserimento di Immobile, su verticalizzazione di Jorginho, palla però sull’esterno della rete. Al 28° grande occasione per Candreva, l’interista arriva in corsa su un passaggio rasoterra di Immobile ma calcia alto. Al 40° Immobile scatta sul filo del fuorigioco, calcia, Olsen la smorza e Granqvist allontana qualche passo prima della linea. Al 42° è Parolo ad avere una buona occasione ma la difesa svedese lo anticipa proprio all’ultimo. C’è tempo anche per una chance per Florenzi ma ancora una volta Olsen è pronto a respingere. Dopo 3 minuti di recupero l’arbitro Lahoz manda le squadre negli spogliatoi sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi effettivi in campo e con l’Italia a far girare palla. Al 53° grande conclusione in acrobazia di Florenzi ma la palla sfila a due passi dal palo. L’Italia attacca ma si espone ai contropiedi svedesi, per fortuna degli azzurri gli attaccanti di Andersson sono imprecisi e la difesa chiude senza affanni. Al 63° Ventura si gioca un’Italia a trazione anteriore inserendo Belotti ed El Shaarawy. Al 66° Italia sfortunata, il cross di Florenzi viene deviato da Lustig ed il pallone scende beffardo sulla parte alta della traversa. La Svezia si limita a difendere, l’Italia tenta l’assedio ma non si vedono i frutti. Entra anche Bernardeschi, saltano tutti gli schemi ma la palla non ne vuol sapere di entrare. Al 87° ci prova prima El Shaarawy, gran risposta di Olsen, poi Parolo con il colpo di testa, fuori di niente. Il cartellone luminoso che indica i 5 minuti di recupero permette a San Siro di caricare gli azzurri. E’ un assedio, sale anche Buffon sul corner, la palla arriva a Jorginho che calcia, ma la palla esce di poco. L’ultimo assedio è inutile, finisce 0-0 ai mondiali di Russia 2018 va la Svezia.

     

    ITALIA – SVEZIA 0-0

    Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva (76° Bernardeschi), Florenzi, Jorginho, Parolo, Darmian (63° El Shaarawy); Immobile, Gabbiadini (63° Belotti).

    Allenatore: Ventura.

    Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson (71° Rohdén), Johansson (18° Svensson), Larsson, Forsberg; Toivonen (54° Kiese Thelin), Berg

    Allenatore: Andersson.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Chiellini (I), Johansson (S), Barzagli (I), Forsberg (S), Lustig (S), Kiese Thelin (S), Immobile (I), Bernardeschi (I), Olsen (S)

  • Festa Hamilton, il Gp del Messico incorona Re Lewis IV

    Festa Hamilton, il Gp del Messico incorona Re Lewis IV

    Il Gran Premio del Messico ha proclamato il re della stagione 2017: Lewis Hamilton si è matematicamente laureato campione del mondo con 2 gare d’anticipo.

    Un successo arrivato dopo una gara consumata nelle retrovie, a causa della super partenza di Verstappen che ha infilato Vettel in staccata alla prima curva e che ha visto il ferrarista rovinare la propria ala anteriore tamponando Hamilton che è stato di conseguenza costretto alla sosta per la foratura della ruota posteriore destra.

    Al pilota della Mercedes quindi, a causa della mancata rimonta di Vettel fermatasi al 4° posto, è bastata così la nona posizione sotto la bandiera a scacchi per mantenere 56 punti di vantaggio sul pilota della rossa di Maranello e, con soli 50 punti disponibili nelle prossime due gare, portarsi a casa il 4° titolo mondiale.

    Lewis Hamilton raggiunge così a quota 4 il francese Alain Prost e proprio il suo attuale rivale Sebastian Vettel. Davanti a lui nell’albo d’oro rimangono solo due miti della Formula Uno del calibro di Juan Manuel Fangio (5 mondiali vinti) ed il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher.

    La Mercedes conquista per la 4° volta di fila il campionato piloti, oltre a quello costruttori già festeggiato ad Austin, ma quest’anno per il pilota britannico e per le frecce d’argento è stato sicuramente il mondiale più complesso e combattuto.

    Se dal ritorno del Turbo, a partire dal 2014, la Mercedes aveva sempre dominato ed il titolo se lo erano giocato i due piloti della scuderia tedesca, Hamilton e Rosberg, quest’anno c’è stato un rivale piuttosto insidioso che ha provato a contendere il titolo fino alla fine: Sebastian Vettel su Ferrari.

    Un rivale, il tedesco sulla rossa, che ha saputo tener dietro Hamilton sino al Gp d’Italia a Monza dove il britannico e la sua Mercedes, con una grandissima gara, hanno effettuato il sorpasso in classifica.

    Il disastro Ferrari a Singapore, l’affidabilità mancata dal team italiano nelle altre due gare asiatiche, sommato ad una compattezza Mercedes e alla classe alla guida di Hamilton hanno lanciato Lewis verso il titolo che è poi arrivato sull’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico.

    Lewis Hamilton si è trasformato così in Lewis IV diventando il pilota britannico con il maggior numero di titoli mondiali di Formula Uno vinti.

    La prossima stagione si preannuncia ancora più interessante e combattuta con altri due aspiranti al trono pronti a spodestare il re: nel 2018 sarà Lewis V? Sebastian V? Oppure Max I?

  • Canada 2015: straordinaria Lloyd, trionfo Usa

    Canada 2015: straordinaria Lloyd, trionfo Usa

    Gli Stati Uniti trionfano andando ad alzare al cielo di Vancouver la Coppa del Mondo di calcio femminile.

    Protagonista assoluta di questa finale di Canada 2015, tra Usa e Giappone, è stata Carli Lloyd autrice di una tripletta nel primo quarto d’ora, con il terzo gol segnato addirittura da centrocampo, che sommata al gol di Holiday ha sostanzialmente chiuso la partita.

    Il Giappone, che era arrivato alla finale di Canada 2015 con sei vittorie su sei, è crollato nei primi minuti per alcuni gravi errori difensivi specialmente di Azusa Iwashimizu. Inutile, ai fini del risultato finale, la rete di Yuki Ogimi che ha solo interrotto l’imbattibilità del portiere Hope Solo e l’autogol di Johnston che sembrava aver riaperto la sfida.

    Il trionfo degli Usa | Foto Twitter
    Il trionfo degli Usa | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della finale di Canada 2015.

    La gara si mette subito sul binario giusto per gli Stati Uniti che al 3° passano già in vantaggio con Lloyd brava a girare in rete un perfetto schema su corner di Rapinoe. Passano 2 minuti e Lloyd colpisce ancora con un tocco sotto porta su un altro calcio piazzato. Il Giappone accusa il colpo e al 14° Iwashimizu sbaglia nel tentativo di rinviare di testa, arriva Holiday che al volo realizza il 3-0. Passano 2 minuti e con la conclusione da metà campo Lloyd pesca il Jolly che vale il poker. La Nadeshiko, ormai con le spalle al muro prova ad accendersi e al 27° Ogimi con controllo e girata batte Hope Solo. Il Giappone avrebbe anche la palla del 2-4 ma Miyama calcia troppo debolmente. Si va al riposo con il comodo vantaggio delle americane.

    Si riparte ed il Giappone trova quasi subito un gol che potrebbe riaccendere la speranza, sulla punizione calciata da Miyama, Johnston è sfortunata e devia nella propria porta. L’illusione della Nadeshiko dura solo due minuti perchè su un’altro corner gli Stati Uniti sfruttano un’altra distrazione della difesa nipponica e colpiscono con Heath. In sostanza la gara si chiude qua, nei restanti minuti non accade altro da segnalare. Vincono gli Stati Uniti che così vendicano il ko subito 4 anni fa in Germania.

    USA – GIAPPONE 5-2 (3°, 5°, 16° Lloyd (U), 14° Holiday (U), 27° Ogimi (G), 52° aut. Johnston (U), 54° Heath (U))

    Usa (4-4-2): Solo; Krieger, Johnston, Sauerbrunn, Klingenberg; Heath (79° Wambach), Holiday, Brian, Rapinoe (61° O’Hara); Morgan (86° Rampone), Lloyd.

    Allenatore: Ellis.

    Giappone (4-4-2): Kaihori; Ariyoshi, Iwashimizu (33° Sawa), Kumagai, Sameshima; Kawasumi (39° Sugasawa), Sakaguchi, Utsugi, Miyama; Ohno (60° Iwabuchi), Ogimi.

    Allenatore: Sasaki.

    Arbitro: Monzul.

    Ammoniti: Sawa (G), Iwabuchi (G).

     

    Nella sfida tutta europea per il 3° posto l’ha spuntata l’Inghilterra che ha battuto 1-0 la Germania, grazie al calcio di rigore trasformato da Williams al 108°. Per le inglesi arriva così uno storico piazzamento sul podio mentre le favoritissime tedesche tornano a casa con tanta delusione.

    INGHILTERRA – GERMANIA 1-0 (108° rig. Williams)

     

    RISULTATI FINALI CANADA 2015

    FINALE 1°-2° POSTO

    USA – GIAPPONE 5-2

     

    FINALE 3°-4° POSTO

    INGHILTERRA – GERMANIA 1-0

  • Azzurre il sogno svanisce, al mondiale va l’Olanda

    Azzurre il sogno svanisce, al mondiale va l’Olanda

    Nella serata del Bentegodi, il sogno mondiale dell’Italia di calcio femminile si infrange contro la compagine Orange. Le azzurre escono sconfitte per 2-1 e devono dire addio alla possibilità di volare in Canada nella prossima estate. Una Miedema strepitosa piazza la doppietta nel primo tempo che spacca in due la partita.

    Sinceramente c’è poco da rimproverare alle Azzurre, il risultato dell’andata aveva illuso, aveva creato tante aspettative ma la distanza dall’Olanda purtroppo è parsa davvero ancora troppo ampia e che servirà del tempo per colmarla.

    Resta comunque il fatto che l’Italia è comunque uscita tra gli applausi e ha dimostrato alcune individualità che potranno, se ben supportate da un progetto che deve necessariamente prima o poi partire, permettere alle azzurre di crescere e finalmente tornare a giocarsi la massima manifestazione continentale.

     

    Veniamo comunque alla gara di questa sera.

    Vivianne Miedema
    Vivianne Miedema

     

    Si potrebbe anche pensare di speculare sullo 0-0 ma non c’è nemmeno il tempo perchè al 9° Miedema, già giustiziera delle azzurre all’andata, trova il diagonale vincente che mette subito la strada in discesa per l’Olanda. Il gol mette le ali alle Orange che fanno sbandare più volte la difesa dell’Italia che regge sino al 43° quando la solita Miedema mette a sedere Giuliani e deposita in gol il pallone dello 0-2.

     

     

    Nella ripresa Cabrini tenta il tutto per tutto e schiera le sue ragazze con un 4-2-4 con Cernoia e Gabbiadini attaccanti esterne ad accompagnare le due centrali Panico e Girelli. La mossa dà subito i suoi frutti perchè al 52° su cross di Gama il difensore olandese Van der Gragt con un tocco maldestro infila la propria porta per il gol che riapre la partita. L’Italia ci crede mette dentro tutto il cuore possibile, sfiora in un paio d’occasioni il pareggio in mischia ma il 2-2 che permetterebbe l’assalto finale, non arriva e dopo 3 minuti di recupero arriva il fischio finale che manda in paradiso le olandesi.

    ITALIA – OLANDA 1-2 (0-2) (9°, 43° Miedema (O), 52° aut. Van der Gragt (O))

    Italia (4-3-1-2): Giuliani; Gama, D’Adda, Salvai, Manieri; Rosucci, Stracchi, Cernoia; Girelli; Gabbiadini, Panico.

    Allenatore: Cabrini.

    Olanda (4-3-3): Geurts; Van Lunteren, Van der Gragt, Van Den Berg, Worm; Spitse, Van de Donk, Dekker; Martens, Miedema (90° Van de Ven), Melis.

    Allenatore: Reijners.

    Arbitro: Steinhaus.

    Ammoniti: Cernoia (I), Panico (I), Manieri (I), Van Lunteren (O).

  • Italvolley la ripartenza è giusta, ma che fatica

    Italvolley la ripartenza è giusta, ma che fatica

    L‘Italvolley di Marco Bonitta riparte con il piede giusto nella seconda fase del mondiale di Italia2014, contro l’Azerbaijan a Bari arriva un successo per 3-1, tutt’altro che semplice e che permette alle azzurre di mantenere il secondo posto e ad avvicinarsi alla terza fase.

    Il tecnico azzurro recupera le acciaccate Antonella Del Core e Carolina Costagrande, che era stata assente nell’ultimo match della prima fase contro la Repubblica Dominicana per dei problemi alle caviglie, e parte quindi con Chirichella, Arrighetti, Lo Bianco, Del Core, Diouf, Costagrande e ovviamente con Di Gennaro nel ruolo di libero. Il primo set scivola via piuttosto velocemente con le azzurre bravissime a mettere in difficoltà le azere con un ottimo servizio e con una Chirichella in grande spolvero nella sua specialità: il muro. Il primo parziale si chiude piuttosto agevolmente sul 25-19.

    Nel secondo set sostanzialmente si recita sullo stesso copione con l’Italvolley che scappa via e controlla agevolmente il risultato andando a chiudere sul 25-21.

    Le prime difficoltà arrivano nel terzo set quando l’Azerbaijan si aggrappa a Polina Rahimova, autrice di ben 28 punti a fine partita con quasi il 50% di attacchi vincenti, e mette in difficoltà le azzurre che vanno sotto nel punteggio, tentano una disperata rimonta nel finale di set, tutto inutile perchè sono le azere a conquistare il parziale con il risultato di 25-21, la gara sembra così riaprirsi.

    Il quarto set parte subito sui binari dell’equilibrio con le due squadre che viaggiano punto a punto sino al 8-8 quando arriva il primo strappo dell’Azerbaijan firmato sempre dalla solita Rahimova. La situazione sembra farsi critica e l’ansia di dover ricorrere al tie-break, perdendo così la possibilità di fare bottino pieno, inizia a salire. Sul 12-17 il set sembra ormai perso ma ecco che entra in scena la capitana Francesca Piccinini e l’Italvolley si rialza recuperando sino al 22-21, anche grazie a Chirichella e Diouf. Ora Rahimova fa meno paura, se l’atleta azera trova il punto del 22-22 ci pensa Piccinini a regalare il match point alle azzurre. Un errore di Chirichella al servizio e il colpo vincente di Arrighetti chiudono il set sul 25-23 e quindi sul 3-1 finale.

    L'esultanza delle azzurre
    L’esultanza delle azzurre

    Per la classifica tre punti importanti, il primo passo della seconda fase è stato fatto, domani la sfida al Belgio, avversario insidioso che oggi ha fatto soffrire, costringendola al tie-break, la Repubblica Dominicana.

     

    ITALIA – AZERBAIJAN 3-1 (25-19, 25-21, 21-25, 25-23)

     

    CLASSIFICA GRUPPO E

    Cina 11 pt, ITALIA 10, Repubblica Dominicana 8, Giappone 6, Croazia 5, Belgio 4, Azerbaijan 2, Germania 2

  • Panini SuperMondiale in edicola con Gazzetta dello Sport

    Panini SuperMondiale in edicola con Gazzetta dello Sport

    La storia e le emozioni dei mondiali di calcio figurina dopo figurina, questa è l’idea che ha portato alla nascita di “Panini SuperMondiale” un’iniziativa di Gazzetta dello Sport e Panini, che permetterà agli appassionati di calcio di poter collezionare e rivivere attraverso i vari volumi i mondiali di Calcio.

    I volumi di “SuperMondiale” conterranno la copia dell’Album fedelmente riprodotto in ogni singolo dettaglio ma non solo, all’interno si potranno trovare pagine ed articoli dell’epoca ma anche tutti i risultati, le statistiche, i tabellini e le pagelle del tempo ed in più rubriche che faranno conoscere al lettore i personaggi, le storie e tutte le curiosità sul mondiale.

    SuperMondiale
    SuperMondiale

    Un opera completa composta da 17 uscite settimanali, che farà felice diverse categorie, dal tifoso al collezionista, senza dimenticare l’appassionato di numeri e statistiche. Intanto per maggiori informazioni è possibile visitare lo Store Gazzetta

    Si parte il 3 Giugno con la prima uscita, al costo di 1 € (dalla seconda il prezzo sarà di 4,99 €) racconterà l’avventura vincente degli azzurri di Enzo Bearzot nel Mundial di Spagna 82.

    La seconda invece sarà dedicata al mondiale di Germania 2006 per rivivere a pieno tutte le emozioni del successo degli uomini di Marcello Lippi,  conoscere tutti i protagonisti in versione figurina e anche tutti i risultati delle gare disputatesi in terra tedesca. Questa seconda uscita conterrà anche un regalo, una vera chicca per super tifosi e collezionisti, stiamo parlando di “ITALIA CAMPIONE DEL MONDO 2006″, l’album celebrativo con tutti i campioni azzurri che hanno compiuto quella storica impresa.

    Grazie alla terza uscita anche chi non era ancora nato nel 1990, o era troppo piccolo per ricordare, potrà rivivere le notti magiche del mondiale di Italia 90 dove gli azzurri trascinati da Baggio e Schillaci fecero sognare un’intera nazione nonostante il successo finale fu della Germania. Anche questa uscita conterrà un bel regalo per gli appassionati, l’imperdibile “SUPERALBUM”, la raccolta di figurine realizzata da Gazzetta e Panini in cui rivivere la storia degli azzurri ai mondiali.

    Si proseguirà poi con Messico 70, il mondiale di Italia-Germania 4-3 e del terzo mondiale del Brasile di Pelè. Poi sarà il turno in successione di Germania 74 e Argentina 78 dove brillò l’Olanda del calcio totale e della stella Cruyff ma che vide il successo delle nazionali padroni di casa.

    L’uscita seguente sarà Messico 86 con la vittoria dell’Argentina del Pibe de Oro Maradona, seguirà Usa 94 con la maledizione azzurra dagli undici metri ed il 4° trionfo del Brasile.

    Sarà poi il turno di Francia 98 con il trionfo dei galletti di Zinedine Zidane sul Brasile di un Ronaldo che non stava bene per il famoso malore prefinale, verdeoro che si rifaranno nell’edizione successiva in Korea e Giappone quando diventeranno Pentacampeon.

    Sarà poi il turno del mondiale del Sudafrica di 4 anni fa con la delusione azzurra e il primo successo delle Furie Rosse della Spagna.

    La raccolta continua con i primi due mondiali della storia, Uruguay 30 e Italia 34, con i successi delle compagini di casa, raccolti in un unico volume così come le uscite successive che saranno Francia 38, bis degli azzurri e Brasile 50 con la vittoria dell’Uruguay con il “Maracanazo” ovvero la tragedia sportiva dei brasiliani che persero in casa un mondiale già convinti di averlo vinto, nella 13° uscita, poi Svizzera 54 con il successo della Germania Ovest, e Svezia 58 con la prima apparizione del giovane Pelè, per proseguire con Cile 62, ancora Brasile vincitore, ed Inghilterra 66 con l’unico successo storico degli inglesi con il gol fantasma in finale sui tedeschi.

    La penultima uscita ci racconterà il mondiale brasiliano che stiamo per andare a vivere e per finire la raccolta si concluderà con l’indice nella 17° ed ultima uscita.

    Una raccolta di volumi preziosa da collezionare, sfogliare e custodire con cura, per avere sempre sotto mano, nella libreria di casa, tutti i mondiali della storia del calcio.

     

  • Rissa Fragomeni-Branco, uno spot tutto italiano

    Rissa Fragomeni-Branco, uno spot tutto italiano

    Sabato scorso, sul ring di Riva del Garda, la boxe italiana è riuscita in un colpo solo ad esprimere il meglio ed il peggio di sé in occasione del match valido per un posto nella finale dei pesi massimi leggeri Wbc fra i due pugili italiani Giacobbe Fragomeni e Silvio Branco.

    Una notte storica dove purtroppo nella storia si è entrati decisamente dalla porta sbagliata dato che appunto, per la prima volta nella storia della nobile arte, e non è certamente uno sport nato ieri, il verdetto dei giudici non è stato letto per motivi di ordine pubblico. Una rissa che nemmeno i tanto famosi “peggiori bar di Caracas” avrebbero potuto partorire, un immagine indegna che la boxe italiana ha saputo offrire agli occhi del Mondo intero.

    I due pugili invece hanno espresso invece quello che la boxe ha sempre richiesto ai suoi protagonisti, una battaglia leale dove il cuore ed il sacrificio  è riuscito ad andare oltre le proprie forze fisiche, forze che sia Branco che Fragomeni hanno dovuto necessariamente centellinare nel corso delle riprese dato che insieme fanno la bellezza di 89 anni. Il match di sabato scorso veniva dopo una prima battaglia fra i due pugili a marzo dove Silvio Branco aveva meritato di vincere l’incontro con i giudici che però avevano espresso una decisione di parità che aveva lasciato i più alquanto sconcertati.

    E proprio questo bagaglio di odio e diffidenza che il clan di Branco si è portato dietro che ha fatto scatenare la rissa assurda ed inaccettabile dopo che si era appresa della vittoria di Fragomeni per un solo punto. Infatti il verdetto era stato il seguente: Ciminale 115-113 per Branco; Silvi 116-112 per Fragomeni; decide Massimo Barrovecchio che ha un punto, uno solo, 115-114 per Fragomeni.

    Finisce in rissa il match tra Branco e Fragomeni | © Getty Images
    Finisce in rissa il match tra Branco e Fragomeni | © Getty Images
    Tale verdetto non è stato neppure letto alla fine del match, situazione questa mai accaduta nella storia della boxe che esprime un disagio prima sociale e poi sportivo a non voler mai accettare serenamente la sconfitta d stampo tutto italiano. Giacobbe Fragomeni avrà quindi nuova chance mondiale per il titolo dei massimi leggeri Wbc, a marzo si affrontano il campione polacco della categoria Wlodarczyk contro il francese di colore Mormeck e chi resta in piedi avrà in Fragomeni lo sfidante ufficiale.

    Il video della rissa Fragomeni-Branco
    [jwplayer config=”180s” mediaid=”164578″]

  • Rugby, Mondiali Nuova Zelanda 2011: Convocati, programma e aspettative azzurre

    Rugby, Mondiali Nuova Zelanda 2011: Convocati, programma e aspettative azzurre

    Venti nazionali divise in cinque gironi, le prime due classificate vanno ai quarti, poi avanti con semifinali e finale. In campo andranno 600 giocatori, in 48 partite giocate in 12 stadi. Si comincia con Nuova Zelanda-Tonga venerdi’ 9 settembre all’Eden Park di Auckland. Lo stesso stadio, un tempio della palla ovale, ospitera’ la sfida che il 23 ottobre assegnerà il trofeo intitolato a William Webb Ellis. Ecco il mondiale di rugby, mondiale ospitato nella patria della palla ovale con molte attese verso la nazionale azzurra guidata da Nick Mallett chiamata alla difficile impresa di una qualificazione ai quarti, impresa comunque alla portata dei nostri azzurri. Nessuna sorpresa nella lista Mallett ha deciso di non apportare modifiche alla lista comunicata il 22 luglio.

    ©Claudio Villa/Getty Images
    Nella fase a gironi del Mondiale l’Italia affronterà l’Australia l’11 settembre a North Harbour, la Russia il 20 settembre a Nelson, gli Stati Uniti il 27 settembre a Nelson e l’Irlanda il 2 ottobre a Dunedin. Questa la lisa dei convocati per il Mondiale: Piloni: Martin Castrogiovanni (Leicester Tigers/Ing), Lorenzo Cittadini (Benetton Treviso), Andrea Lo Cicero (Racing-Metro Paris/Fra), Salvatore Perugini (Montepaschi Aironi); Tallonatori: Tommaso D’Apice (Montepaschi Aironi), Leonardo Ghiraldini (Benetton Treviso), Fabio Ongaro (Montepaschi Aironi); Seconde linee: Marco Bortolami (Montepaschi Aironi), Carlo Antonio Del Fava (Montepaschi Aironi) Quintin Geldenhuys (Montepaschi Aironi) Cornelius Van Zyl (Benetton Treviso); Flanker, N.8: Robert Julian Barbieri (Benetton Treviso), Mauro Bergamasco (Stade Francais/Fra), Paul Derbyshire (Benetton Treviso), Sergio Parisse (Stade Francais/Fra), Alessandro Zanni (Benetton Treviso); Mediani di mischia e di apertura: Pablo Canavosio (Cammi Calvisano), Edoardo Gori (Benetton Treviso), Fabio Semenzato (Benetton Treviso), Riccardo Bocchino (Estra Cavalieri Prato), Luciano Orquera (Montepaschi Aironi); Centri, ali, estremi: Tommaso Benvenuti (Benetton Treviso), Mirco Bergamasco (Racing-Metro Paris/Fra), Gonzalo Canale (Clermont-Auvergne/Fra), Gonzalo Garcia (Benetton Treviso), Andrea Masi (Montepaschi Aironi), Luke McLean (Benetton Treviso), Matteo Pratichetti (Montepaschi Aironi), Alberto Sgarbi (Benetton Treviso), Giulio Toniolatti (Montepaschi Aironi).

  • Ciclismo, acuto di Boasson Hagen ad Amburgo

    Ciclismo, acuto di Boasson Hagen ad Amburgo

    Il norvegese del team Sky, Edvald Boasson Hagen vince la classica di Amburgo, una delle tappe di avvicinamento del prossimo mondiale a Copenaghen. La classica tedesca è una delle corse più pazze di tutto il panorama mondiale del ciclismo, continui Sali scendi, curve difficili e tortuose che lasciano spazio, ogni anno, a numerose fughe con vere e proprie battaglie davanti al gruppo per riuscire a trovare quella buona che ti porterà dritto dritto al traguardo.

    ©PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images
    Ed è negli ultimi km della corsa che si forma il gruppetto buono con il team Sky assoluto padrone della situazione con due uomini davanti più il favorito della vigilia, Boasson Hagen. Ed è proprio il norvegese che piazza la spunto decisivo in una volata ristretta senza storia dove al secondo posto si piazza il tedesco Ciolek con lo sloveno Bozic, a completare il podio. In casa Italia vi è da registrare l’ottimo quarto posto per Simone Ponzi della Liquigas con però all’orizzonte, molto lavoro per Paolo Bettini, C.T. azzurro, in vista del mondiale danese. Ordine d’ arrivo

    1 E. B. Hagen Nor
    2 Gerald Ciolek Ger
    3 Borut Bozic Slo
    4 Simone Ponzi Ita
    5 Josè Rojas Spa