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  • NBA: Baron Davis va a Cleveland, Hinrich ad Atlanta

    NBA: Baron Davis va a Cleveland, Hinrich ad Atlanta

    Altri 3 scambi conclusi nelle ultime ore in NBA.

    Gli Atlanta Hawks ed i Washington Wizards si sono accordati per una multi-trade che prevede l’arrivo in Georgia di Kirk Hinrich ed Hilton Armstrong in cambio di Mike Bibby, Maurice Evans, Jordan Crawford ed una prima scelta.

    Si muovono anche i Cavaliers che scambiano il playmaker Maurice Williams e l’ala Jamario Moon, in cambio di Baron Davis ed una prima scelta non protetta del draft del 2011 ai Los Angeles Clippers.

    Concluso anche lo scambio tra Hornets e Kings: in Louisiana arriva l’ala Carl Landry, in California va invece Marcus Thirnton (che libera così ancora più spazio e minuti per il nostro Marco Belinelli).

    Restano 3 ore alla chiusura ma ci sono ancora tantissime voci: Hawks interessati a cedere Marvin Willimas, New Orleans punta a cedere Banks (meglio se per una guardia dopo l’addio di Thornton, come già riportato), ambitissimo Gerald Wallace che sarebbe molto vicino ai Portland Trail Blazers: ai Bobcats potrebbero andare Przybilla più 1 o 2 giocatori tra Camby, Miller ed Oden; potrebbe essere coinvolto aanche un altro giocatore dei Bobcats (D.J. Augustin?) nel caso in cui partissero Miller e Camby in accoppiata (oltre al solito Przbylla). I Cavaliers però proveranno fino alla fine ad inserirsi nella trattativa proprio per Wallace.
    Gli Utah Jazz potrebbero compiere altri movimenti dopo l’addio di Deron Williams. I Jazz avrebbero nel mirino Zach Randolph (che interessa anche ai Magic) più uno tra O.J. Mayo e Thabeet (dei Memphis Grizzlies) in cambio di Kirilenko e Millsap. I Jazz hanno ricevuto molte richieste per Millsap nelle ultime ore e stanno valutando l’opportunità di cedere l’ala grande per prendere una shooting guard di grande livello visto che Raja Bell (che comunque fino ad ora ha deluso le aspettative) potrebbe passare ai Timberwolves in cambio del playmaker Jonny Flynn (che Minnesota sta cercando di offrire ad almeno 10 squadre).
    Gli Heat di James, Wade e Bosh per rinforzarsi sotto canestro avrebbero proposto Mike Miller, ala dalle ottime doti balistiche, ai Dallas Mavericks in cambio di Brendan Haywood. Dallas però al momento ha rifiutato la proposta.
    La trattativa per portare Courtney Lee ai Bulls si starebbe arenando per la richiesta da parte dei Rockets di inserire Omer Asik nella trade: il turco è molto stimato dallo staff manageriale di Chicago. Raymond Felton pare sia destinato a restare invece ai Nuggets dopo il suo arrivo nell’affare Anthony di qualche giorno fa assieme a Gallinari. Così come Yao Ming non dovrebbe lasciare i Rockets (molte le voci di squadre disposte a svenarsi per il suo contratto in scadenza da 17 milioni di dollari).
    Molte richieste per Ramon Sessions con Kings e Rockets (nel caso in cui Brooks salutasse il Texas) che sono in prima fila. Nate Robinson dei Celtics, dato in partenza verso i Warriors, dovrebbe invecerimanere a Boston.

    Staremo a vedere quali affari in questi ultimi 180 minuti si concretizzeranno!

  • NBA: Stanotte il ritorno del “traditore” LeBron James a Cleveland

    NBA: Stanotte il ritorno del “traditore” LeBron James a Cleveland

    E’, forse, la notte più attesa del campionato NBA, quanto meno della regular season 2010-2011.
    Questa notte, ore 2.00 italiane, il gran ritorno dell’ex, King LeBron James, nella sua Cleveland dopo l’abbandono della squadra nell’ultima Estate quando ha deciso di firmare per i Miami Heat.
    E’, dunque, la prima volta che James tornerà da avversario nella sua terra (visto che è nativo di Akron, 40 miglia da Cleveland).
    Da tenere d’occhio la reazione dei tifosi che ancora non hanno fatto trapelare nulla ma l’atmosfera si preannuncia veramente caldissima.
    Basti ricordare ciò che successe il giorno dell’annuncio (fatto in diretta nazionale) di lasciare Cleveland per giocare a Miami: i tifosi della Quicken Loans Arena sentendosi traditi avevano bruciato le maglie numero 23 dell’ormai ex idolo. 5 mesi di separazione non hanno placato il dolore di Cleveland, che nello sport professionistico non vince un titolo dal 1964 (ci riuscirono i Browns, franchigia NFL) e che sperava tanto con LeBron di interrompere il digiuno.
    C’è anche un po’ di apprensione all’interno della Lega per i possibili problemi di ordine pubblico ed infatti, a questo proposito, gli Heat non hanno rivelato (come invece è consuetudine per ogni trasferta) il loro programma. James e compagni dovrebbero comunque alloggiare in un albergo fuori da Cleveland ed andranno in città solamente per giocare la partita, tornando probabilmente subito a Miami.

    Numerose le dichiarazioni che si sono susseguite nelle ultime ore. Charles Barkley, uno dei più grandi della storia della NBA ed ora commentatore ed opinionista televisivo per la ESPN, ha detto:

    • Non gli vorrei stare vicino. Spero che non capiti nulla, ma non si può mai sapere“.

    Il diretto interessato ha invece commentato così:

    • Sarà un ambiente difficile, ma andrò a Cleveland per vincere una partita di pallacanestro. Conosco bene la passione che questa città ha per lo sport, e sono pronto a qualsiasi accoglienza mi verrà riservata. So che sarà una serata molto emotiva. Ho grandi ricordi di Cleveland, devo molto a questa città, sia nel bene sia nel male. E voglio comunque ringraziare tutti i tifosi che mi hanno dato la possibilità non soltanto di mettere in mostra il mio talento, ma anche di maturare, e di diventare un uomo vero da quel ragazzino che ero“.

    E ci tiene a ribadire a più riprese:

    • E’ soltanto una partita. So che c’è stato costruito attorno un grandissimo vespaio. Ma è soltanto una partita

    Ed anche il suo compagno agli Heat Dwyane Wade sente il caldissimo clima partita:

    • Ci troveremo davanti a qualcosa che non abbiamo mai visto prima e se potessi, guarderei la partita da spettatore, come un tifoso, davanti alla televisione. Ma non potrò farlo, perché dovrò giocare. Ma credo che sarà una partita molto divertente da vedere. Ho un consiglio da dare a LeBron: ed è quello di non scendere in campo con l’idea di segnare 100 punti. Deve soltanto giocare a basket nel modo in cui sa. Sa che vorrà fare una grande partita, ma a volte è rischioso cercare di forzare le cose. Dovrà soltanto giocare a basket come LeBron James.”

    E la terza stella di Miami, Chris Bosh, è dello stesso avviso:

    • “Penso che vedremo qualcosa mai accaduto prima ma siamo preparati e dobbiamo pensare solo a giocare a basket.”

    Ha parlato anche l’ex compagno (e fido scudiero di James ai Cavaliers) Mo Wiiliams:

    • Questa partita non è solo per noi. Ci saranno ventimila fan e milioni di tifosi davanti alla televisione che faranno il tifo per noi, anche chi non è fan dei Cavaliers. E’ certamente più di una partita: c’è un’atmosfera da playoff e il mondo intero ci guarda“.

    A rischio anche il solito rituale di James (che prima di ogni partita lancia il talco in aria dopo essersi sfregato le mani) ed in questo caso è proprio il compagno Wade ad andargli in soccorso, spiegando che casomai ce ne fosse bisogno potrebbe anche sostituirlo nella “cerimonia”.

    Insomma un appuntamento da non perdere, con la polizia che lascia trapelare che le misure di sicurezza adottate sono da visita presidenziale, con le forze dell’ordine che renderanno inavvicinabile panchina degli Heat e tunnel che porta in campo. Dopo 7 anni anni in maglia Cavs, condite da 349 vittorie (2 titoli di M.V.P. stagionale a livello personale) ed un titolo di vincitori della Eastern Conference (con finale NBA persa contro i San Antonio Spurs) il ritorno di James nella sua città sarà bollente. Da “Prescelto” a “Regina James” il passo è stato breve per i tifosi Cavaliers, e questo è uno degli epitati più delicati per definire il grande ex, gli altri, molto più pittoreschi ed offensivi, è meglio non citarli, tanto basterà vedere questa notte la partita per rendersi conto di cosa veramente si tratta.

    A gettare benzina sul fuoco poi la nuova iniziativa della dirigenza Cavs che ha fatto causa agli Heat.
    Gilbert, proprietario della squadra (che non ha digerito la scelta del suo ex gioiello), ha dato mandato ad un quotato studio di avvocati del Midwest di indagare se i Miami Heat hanno violato le ferree regole NBA che disciplinano le trattative tra un free agent ed un club che desidera metterlo sotto contratto. La scorsa Estate infatti LeBron aveva esaurito il suo accordo con i Cavs, che nel 2003 l’avevano ingaggiato come prima scelta assoluta rendendolo oltre che campione annunciato anche eroe di casa essendo nativo di Akron.
    In base alle norme vigenti in NBA, James a luglio ha dovuto valutare anche la proposta dei “Cavalieri”, però, come molti dicono, in cuor suo aveva già deciso di andarsene (la leggenda metropolitana è che ai Giochi di Pechino 2008 programmò con gli amici Wade e Bosh di ritrovarsi entro 2 anni a giocare assieme a Miami).
    Gilbert, forse sapendo di questa cosa, in buona sostanza, ha chiesto a questo pool di legali, ai quali ha già versato centinaia di migliaia di dollari come acconto sulle competenze, di verificare se gli Heat si sono intromessi nelle trattative prima che fosse loro possibile contattare il giocatore. Il suo obiettivo sarebbe quello di presentarsi dal commissioner David Stern con la violazione. Infatti se questa verrà provata, pioverebbero inevitabili e pesanti sanzioni su franchigia (Heat) e giocatore (James). I Cavaliers tuttavia si sono rifiutati di commentare questo nuovo atto della guerra contro l’ex eroe. LeBron invece si è dichiarato del tutto tranquillo e sicuro che la questione si risolverà in una bolla di sapore. Vedremo come andrà a finire questo ennesimo capitolo della guerra Cleveland-James.
    Intanto stanotte la parola passa al campo ed al basket giocato.

  • NBA: Brilla Bargnani, Love si arrende agli Spurs, Rose sbanca Phoenix

    NBA: Brilla Bargnani, Love si arrende agli Spurs, Rose sbanca Phoenix

    Ben 11 le partite disputate nella notte NBA.

    Seconda vittoria di fila (dopo quella di ieri al Madison) per i Knicks di Gallinari (solo 9 punti per lui) contro i Bobcats. New York arriva al 50% di vittorie quindi con il record in perfetta parità (8-8) ma sopratutto si prende la quinta vittoria consecutiva in assoluto. La grande prova di Tyrus Thomas da 26 punti, 11 rimbalzi e 4 stoppate è vanificata dall’ex di turno Raymond Felton che con 23 punti e 13 assist guida i suoi alla vittoria.

    Il tiro a fil di sirena di Mo Williams (25 punti) regala la vittoria ai Cavs sui Bucks. Milwaukee paga l’assenza di Bogut per infortunio ed ha in Dooling il miglior marcatore con 18 punti (male Jennings con 3 punti ed 1/10 al tiro).

    Ancora una vittoria per i Toronto Raptors ed ancora una grande prestazione di Andrea Bargnani: 24 punti per lui che diventa sempre di più il leader di questi Raptors. 22 rimbalzi per Evans, mentre a Phila non bastano i 17 punti di Iguodala. Turner dimostra di soffrire il dualismo proprio con Iguodala e chiude con soli 2 punti a referto.

    Shaq O’Neal torna ai vecchi tempi e si prende una serata di gloria da 25 punti ed 11 rimbalzi conducendo i Celtics alla vittoria sui Nets (Harris 20 punti ma inutili ad evitare il KO).

    Orlando si aggiudica il derby della Florida grazie ai 24 punti e 18 rimbalzi di Howard ed infligge il terzo KO consecutivo a Miami. James segna 25 punti e Bosh 21 ma a condannare gli Heat sono i 18 punti di Wade che arrivano con un inguardabile 6/21 al tiro. Proprio il numero 3 sembra essere il vero ago della bilancia per Miami e le sue ultime imbarazzanti uscite hanno coinciso con 3 sconfitte per i rossoneri.

    Partita senza emozioni a Memphis dove Randolph in soli 27 minuti di gioco mette a segno 21 punti e 14 rimbalzi. I Pistons, che concedono il 50% al tiro e tirano col 42%, offrono poca resistenza (Stuckey 17 punti).

    Serve un overtime agli Spurs per avere la meglio di Minnesota. Ginobili con 26 punti vanifica l’ennesima mostruosa prestazione di Kevin Love da 32 punti e 22 rimbalzi. Love porta i T-Wolves a +3 a 19 secondi dal termine (106-103) ma una sciocchezza di inesperienza del rookie Wes Johnson regala 3 tiri liberi a Neal che acciuffa il pareggio per San Antonio. L’ultimo tiro di Ridnour viene murato e nel supplementare la maggior esperienza dei neroargento fa la differenza. Spurs alla 12esima vittoria consecutiva e leader della Lega in classifica.

    Dopo i 42 punti di 24 ore fa contro i Pistons, Nowitzki ne piazza altri 34 ad Oklahoma City e i suoi Mavs espugnano uno dei parquet più difficili di tutta la Lega. Soliti problemi a rimbalzo per i giovani Thunder (49-36) con il solo Chandler che ne tira giù la metà esatta (18) di quelli totali di OKC. Per il centro dei Mavs anche 17 punti. Inutili quindi i 32 punti di Durant, i padroni di casa pagano anche la serata poco lucida di Westbrook (13 punti ma con 13 tiri presi).

    Boccata di ossigeno per Houston, che senza Brooks e Yao si appoggia a Martin (25 punti) e Scola (24 punti e 12 rimbalzi). Non basta la buona serata di Dorell Wright (24 punti e 8 rimbalzi) e di Curry (21 punti).

    Secondo KO di fila per gli Hornets che subiscono una brutta batosta a Salt Lake City. Male Belinelli con soli 10 punti ma tutta New Orleans è sembrata stanca. A guidare i Jazz i 26 punti ed 11 assist di Williams ed i 23 punti e 10 rimbalzi di Jefferson.

    Dopo 2 supplementari ed una gara meravigliosa i Bulls espugnano Phoenix grazie alla straordinaria prova di Derrick Rose (35 punti, 12 rimbalzi e 7 assist). I Suns sembrano controllare la gara, almeno fino al quarto periodo, quando devono subire il ritorno e la rimonta di Chicago che si materializza a 50 secondi dalla fine (99-99). 2 liberi di Nash e 2 di Rose fissano il risultato sul 101 pari ma a 2 secondi dalla fine è Grant Hill a sbagliare la palla della possibile vittoria Suns. Primo overtime che vede Richardson portare avanti i padroni di casa sul 108-107 con una tripla, nell’azione successiva i Bulls sbagliano e Frye prende il rimbalzo e subisce fallo, segna i 2 liberi a soli 15 secondi dal termine per il 110-107 Suns. I Bulls rimettono in gioco ma sbagliano il tiro del possibile pareggio ma il tap-in di Noah li riporta a -1 (109-110) a 5 secondi dalla sirena. Richardson subisce fallo ma sbaglia il secondo libero (111-109) e con 4 secondi rimanenti Rose impatta la partita lasciando 1 decimo di secondo sul cronometro. Si va quindi al secondo overtime dove Chicago si dimostra più lucida e fredda mentalmente e più fresca fisicamente portando a casa la vittoria. Oltre a Rose da segnalare per i “Tori” anche Deng (26 punti e 10 rimbalzi), Noah (17 punti e 15 rimbalzi) ed il cecchino Korver con 24 punti. A Phoenix non bastano i 27 punti di Hill, i 23 di Warrick, i 20 di Richardson, e le doppie doppie di Turkoglu (10 punti e 10 rimbalzi) e Nash (14 punti e 16 assist).

    Risultati NBA del 24 novembre 2010

    Charlotte Bobcats-New York Knicks 95-99
    Cha Thomas 26, Jackson 18, Augustin 14
    N.Y. Felton 23, Chandler 21, Stoudemire 20

    Cleveland Cavaliers-Milwaukee Bucks 83-81
    Cle Williams 25, Parker 14, Gibson 12
    Mil Dooling 18, Salmons 14, Mbah a Moute 10, Maggette 10

    Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 106-90
    Tor Bargnani 24, Calderon 16, Bayless 13
    Phi Iguodala 17, Holiday 16, Young 14

    Boston Celtics-New Jersey Nets 89-83
    Bos Shaquille O’Neal 25, Pierce 18, Allen 15
    N.J. Harris 20, Morrow 18, Lopez 16

    Orlando Magic-Miami Heat 104-95
    Orl Howard 24, Redick 20, Bass 18
    Mia James 25, Bosh 21, Wade 18

    Memphis Grizzlies-Detroit Pistons 105-84
    Mem Randolph 21, Gay 17, Conley 14, Arthur 14
    Det Stuckey 17, Hamilton 12, Villanueva 11

    Minnesota Timberwolves-San Antonio Spurs 109-113 (overtime)
    Min Love 32, Milicic 22, Johnson 15
    S.A. Ginobili 26, Jefferson 19, Parker 18

    Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 103-111
    Okl Durant 32, Green 17, Westbrook 13
    Dal Nowitzki 34, Chandler 17, Butler 15

    Houston Rockets-Golden State Warriors 111-101
    Hou Martin 25, Scola 24, Hayes 16
    G.S. Dorell Wright 24, Curry 21, Ellis 18

    Utah Jazz-New Orleans Hornets 105-87
    Uta Williams 26, Jefferson 23, Millsap 17
    N.O. Paul 17, West 15, Green 13

    Phoenix Suns-Chicago Bulls 115-123 (2 overtime)
    Pho Hill 27, Warrick 23, Richardson 20
    Chi Rose 35, Deng 26, Korver 24

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  • Horford rinnova con gli Hawks, Josh Smith è in bilico

    Horford rinnova con gli Hawks, Josh Smith è in bilico

    E’ Arrivata finalmente l’estensione di Al Horford (24 anni) con gli Atlanta Hawks.
    Il centro ha siglato un contratto che lo legherà alla franchigia della Georgia per altri 5 anni per un totale di 60 milioni di dollari:

    • Ho voluto questa estensione per rendere facile il lavoro di tutti senza distrarre la squadra, adesso che è tutto sistemato non ho preoccupazioni per la stagione

    Ha dichiarato Horford subito dopo la firma. Adesso tutte le attenzioni degli Hawks si spostano su Jamal Crawford, con il quale vi sono stati ripetuti screzi in Estate in merito dell’estensione del contratto.
    Inoltre nelle ultime ore vi sono parecchie voci in merito a Josh Smith, il quale potrebbe lasciare gli Hawks a febbraio ma non per volontà sua, ma per necessità di bilancio. Smith è appetito da moltissime squadre vista la sua versatilità ed il suo atletismo (al momento è anche il miglior stoppatore in NBA con 4,3 di media a partita. Il numero 5 dei “Falchi” si trova bene ad Atlanta ed il progetto vincente messo sù dalla squadra gli piace molto, ma nell’NBA la volontà di un giocatore non conta quasi nulla quando si è sotto contratto con una franchigia: ci si può ritrovare da un giorno all’altro dalla migliore squadra NBA alla peggiore senza dover battere ciglio per impedirlo.

    Oltre ad Horford (terza scelta assoluta del Draft 2007 dietro solo a Greg Oden e Kevin Durant) sono da menzionare anche i rinnovi di Mike Conley (quarta scelta assoluta sempre del 2007) con Memphis (45 milioni di dollari in 5 anni) e di Jared Dudley con i Phoenix Suns (22,5 milioni di dollari in 5 anni).

    Ancora nessuna novità invece in merito ad Aaron Brooks, playmaker degli Houston Rockets, che ha fatto sapere di non gradire la situazione creatasi in merito al suo rinnovo contrattuale.

    Anderson Varejao intanto (28 anni) ha fatto sapere che vorrebbe lasciare Cleveland. E non è il solo visto che anche Mo Williams ed Antawn Jamison hanno la medesima idea. Se tutto ciò accadesse, Cleveland in pochi mesi avrebbe perso quattro quinti (ci sarebbe da aggiungere anche LeBron James) del quintetto titolare che la scorsa stagione raggiunse il miglior record della Lega.

  • NBA: Anthony in partenza dai Nuggets, Mo Williams pensa al ritiro!

    NBA: Anthony in partenza dai Nuggets, Mo Williams pensa al ritiro!

    Ultime notizie di mercato clamorose in NBA: Denver pare oramai rassegnata a perdere il suo gioiello Carmelo Anthony.
    La dirigenza della franchigia del Colorado deve solo decidere quale offerta accettare tra le 5 finora pervenute. Le squadre interessate sono i New Jersey Nets (in primissima fila) che offrirebbero la terza scelta assoluta al Draft di quest’anno, ovvero Derrick Favors, i contratti in scadenza di Murphy ed Humpries più una futura prima scelta.
    Interessatissimi anche i Golden State Warriors che metterebbero sul piatto il sophomore Stephen Curry e qualche altro giocatore.
    In ritardo invece i Chicago Bulls e i New York Knicks che invece pochi giorni fa erano molto più avanti nelle trattative. I Knicks in particolare vorrebbero Carmelo solo in Estate quando potrebbero prendere la fortissima ala dei Nuggets a zero senza dare niente in cambio e preservando Danilo Gallinari che altrimenti entrerebbe nello scambio con Denver.
    In utima fila, ma da non sottovalutare, gli Houston Rockets che per pareggiare il contratto che si porta dietro Anthony dovrebbero dare Kevin Martin (che non pare però gradito) ai Nuggets. La situazione è ancora più complicata dal fatto che le scelte di Houston per il Draft del prossimo anno non saranno alte visto che la squadra pare competitiva con il ritorno all’attività agonistica di Yao Ming, il che non darebbe a Denver la possibilità di scegliere i giovani campioni che usciranno la prossima stagione dall’Università, visto che i Nuggets vogliono includere nel pacchetto delle trade anche eventuali scelte future al Draft.
    La situazione è comunque in evoluzione e verrà monitorata nei prossimi giorni (se non nelle prossime ore).

    Per quanto riguarda le altre trattative, Earl Watson firmerà a breve con gli Utah Jazz e sarà il sostituto di Deron Williams nel ruolo di playmaker.

    Ed a proposito di playmaker dichiarazione shock di Mo Williams, dei Cleveland Cavs, che dopo l’addio di LeBron James pensa al ritiro anche se sta tornando sui suoi passi nelle ultime ore. Queste le sue dichiarazioni:

    • Mi son seduto e mi son soffermato sul fatto che non potrò più giocare con uno dei migliori giocatori del mondo e che non potrò più giocare con colui che mi ha dato maggior fiducia in questi 2 anni“.

    Se Mo Williams (che ha solo 27 anni) è riuscito addirittura ad arrivare ad essere un All Star (anno 2008-2009) molti meriti sono dovuti alla presenza del “Prescelto” in quel di Cleveland e Mo sa che quest’anno certi palloni non li riceverà più:

    • Sarà molto dura, molte cosa cambieranno in campo e fuori, come non vedere più una maglia con il numero 23 per strada o nello spogliatoio, ma la vita va avanti e credo proprio che dovrò reagire

    Intanto i Miami Heat sono vicinissimi all’acquisizione di Erick Dampier, tagliato nei giorni scorsi dai Charlotte Bobcats di Michael Jordan per non sfondare la soglia della luxury tax e non pagare la relativa multa alla Lega. Il centro ex dei Dallas Mavericks potrebbe essere l’ennesima acquisizione di prestigio, per la squadra della Florida, sul mercato dei free agent, visto che della squadra costruita in Estate gli unici che anche lo scorso anno vestivano la maglia degli Heat sono la stella Dwyane Wade e Udonis Haslem.

  • Shaq O’Neal tra Knicks ed Hawks, McGrady verso i Clippers

    Continuano senza sosta le voci e le trattative in NBA.
    Ecco le più importanti e rilevanti: Shaquille O’Neal sarebbe stato contattato dai New York Knicks per sondare la sua disponibilità a trasferirsi nella “Grande Mela”. I Cavaliers vorrebbero un “sign and trade” per il loro centro. Su Shaq ci sono sempre gli Atlanta Hawks a cui i Cavs hanno chiesto la stessa formula (dello scambio) inserendo magari Marvin Williams, ala piccola che dovrebbe prendere il posto di LeBron James in squadra, ma la proposta non è gradita agli Hawks. Nelle prossime ore si attendono comunque sviluppi.

    Sembra molto seria invece la trattativa che potrebbe portare il free agent Tracy McGrady ai Los Angeles Clippers. Sul giocatore c’è l’interesse anche dei Chicago Bulls e dei Miami Heat, ma nei prossimi giorni (se non addirittura nelle prossime ore) McGrady dovrebbe decidere la sua futura destinazione.

    Chicago, Boston, Portland, Utah, Washington e Cleveland hanno espresso interesse verso il free agent Ronnie Brewer, soprattutto i Bulls potrebbero acquisire la guardia se Orlando dovesse pareggiare l’offerta fatta da Chicago nei giorni scorsi a J.J. Redick.

    Cleveland dopo l’offerta fatta a Kyle Lowry (ma fonti sicure dicono che Houston pareggerà l’offerta fatta dai Cavs al playmaker per tenerlo in Texas) sta sondando il terreno dei registi per dare un valido cambio a Mo Williams: nel mirino ci sono Mike Conley dei Memphis Grizzlies e Ramon Sessions dei Minnesota Timberwolves.

    Miami dopo l’acquisizione di Mike Miller continua a cercare dei tiratori di sicuro affidamento: Rasual Butler (un ex) è in cima alla lista).

    Larry Hughes vorrebbe restare con i Charlotte Bobcats e in queste ore sta trattando un eventuale rinnovo con la squadra del North Carolina.

  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [2 luglio 2010]

    Sono tante le voci che si rincorrono nella NBA dopo l’apertura del mercato avvenuta ieri, 1 luglio 2010.
    La più rilevante riguarda il probabile accordo che il capitano dei Boston Celtics, Paul Pierce, avrebbe trovato con la franchigia del Massachusetts.
    Secondo alcune fonti l’accordo avrebbe durata quadriennale, con 3 anni garantiti e l’ultimo anno di contratto a discrezione della dirigenza biancoverde. Le cifre ancora non sono state rese note ma si parla di un accordo superiore ai 20 milioni di dollari all’anno. Pierce, e comunque questo pare certo, nella stagione 2010-2011 percepirà uno stipendio non inferiore ai 21,5 milioni.
    Sul capitano dei Celtics nelle ultime ore si era fatto forte il pressing dei Dallas Mavericks ma a quel punto Danny Ainge, G.M. di Boston, avrebbe chiuso l’affare con la sua stella in un incontro molto rapido e amichevole che ha lasciato Pierce molto soddisfatto. Molto probabilmente il capitano chiuderà la carriera in biancoverde. Come cambio dalla panchina per Pierce, la dirigenza starebbe pensando a 2 nomi: uno è quello di Antoine Wright in scadenza con i Toronto Raptors, ottimo difensore e tiratore discreto dalla lunga distanza, l’altro nome è quello di Rasual Butler, a fine contratto con i Los Angeles Clippers, tiratore fenomenale ma poco attento in difesa, fisico longilineo che può essere utilizzato anche come ala grande e guardia tiratrice. ne sapremo di più nelle prossime ore.

    Importante anche il rumors che sta venendo fuori prepotentemente dal Texas dove gli Houston Rockets stanno cercando di operare un “sign and trade” con i Raptors per ottenere le prestazioni sportive di Chris Bosh: a Toronto andrebbe un pacchetto di giocatori molto vantaggioso per i canadesi. I nomi sono quelli di Shane Battier, Luis Scola ma soprattuto Trevor Ariza, arrivato solo un anno fa a Houston per essere la nuova stella della franchigia texana. Occorre più tempo per verificare l’attendibilità della notizia ma pare che ci siano effettivamente i fondamenti per la trattativa.

    Altra notizia importante viene da atlanta dove gli Hawks hanno prposto a Joe Johnson, la stella della squadra, un rinnovo di 6 anni a 20 milioni di dollari, il massimo che possono permettersi in Georgia. I 120 milioni per Johnson sono un grosso sacrificio economico, ma gli Hawks puntano in alto e non vogliono perdere il loro leader. Johnson è comunque impegnato a ricevere le delegazioni di altre squadre NBA per verificare tutte le offerte.

    Passiamo ai Phoenix Suns con 2 notizie molto importanti: la prima riguarda il rinnovo di Channing Frye con la franchigia dell’Arizona per 5 anni a 30 milioni di dollari. Tassello molto importante questa stagione nella squadra di coach Alvin Gentry, Frye ha favorevolmente sorpreso e impressionato sia lo staff dirigenziale (che lo ha strappato nella scorsa Estate ai Portland Trail Blazers) che i tifosi meritandosi ampiamente il rinnovo.
    La seconda notizia, se possibile, è ancora più importante e riguarda il probabile accordo di Amar’è Stoudemire con i Suns: “Stat” è corteggiatissimo in queste ore (Houston, New York, Miami in prima fila) ma è molto legato a Phoenix e se le cose andranno per il verso giusto potrebbe esserci nei prossimi giorni il lieto fine.

    Abbiamo già dato l’anticipazione nell’articolo precedente di John Salmons che nelle ultime ore si è riavvicinato ai Milwaukee Bucks e potrebbe restare in rossoverde. La conferma della fortissima guardia tiratrice darebbe una nuova dimensione ai “Cervi” grazie alle ultime acquisizioni di Maggette, Douglas-Roberts e Gooden che diventano una delle formazioni più forti, complete e insidiose di tutta la Eastern Conference. Ottimo il lavoro del G.M. John Hammond.

    I Memphis Grizzlies, dopo l’accordo con Rudy Gay, stanno tentando di ottenere dai New Orleans Hornets il fortissimo playmaker Chris Paul che ha fatto sapere che gradirebbe un trasferimento adn una squadra di vertice. Il problema qui sta nel fatto che i Grizzlies non lo sono, ma possono offrire agli Hornets una contropartita interessante come O.J.Mayo, giocatore molto gradito alla dirigenza della Louisiana. Paul è corteggiato da mezza NBA e la situazione è in costante evoluzione, non mancano le pretendenti al titolo quali Lakers e Magic ma non è da sottovalutare l’ingaggio di Byron Scott da parte dei Cleveland Cavaliers che è stato l’allenatore che ha lanciato Paul agli Hornets ed è legato al giocatore da un rapporto indissolubile. Anche in questa ottica si spiega l’inserimento nella lista dei cedibili dei Cavs di Mo Williams e Delonte West, 2 playmaker che diverrebbero inutili. La possibile trattativa per Paul potrebbe riavvicinare LeBron James a Cleveland, visto che a quel punto ma ncherebbe trovare solo un’ala grande di valore assoluto, magari inserendo Jamison in una possibile trattativa. Scenari interessanti che potrebbero avere degli sviluppi da seguire con attenzione.

    Una delle situazioni più complicate in NBA è quella di Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz: tutti lo vogliono ma nessuno alla fine sferra l’attacco decisivo. Negli ultimi giorni ci sono stati contatti con Miami Heat e Chicago Bulls ma si è rimasti molto sul vago. I Jazz comunque sarebbero ben lieti di tenersi la loro ala, ma a cifre molto ragionevoli e sicuramente non superiori ai 20 milioni di dollari che sono richiesti da Boozer.

    Anche i Lakers si stanno muovendo, alla ricerca di un playmaker e di un tiratore. Per il ruolo di play, oltre a voler rifirmare Derek Fisher, su espressa richiesta di coach Phil Jackson , si sta facendo avanti l’ipotesi Steve Blake, svincolato dai cugini dei Clippers. Per quanto riguarda il tiratore invece il nome è quello di Mike Miller, seguito però anche dai rivali Cleveland Cavaliers che stanno cercando di muoversi il più rapidamente possibile per cercare di convincere LeBron James a restare in Ohio con acquisizioni di primo piano.

    Denver è in cerca di un lungo: i Nuggets sarebbero interessatissimi a portare in Colorado il centro lituano dei Golden State Warriors Andris Biedrins, ma i californiani non sono disposti a svenderlo.

    Ultimissima che riguarda uno dei mager rimasti senza lavoro dopo il licenziamento dei Cavaliers: Danny Ferry sarebbe in trattativa con i Portland Trail Blazers, dato che pochi giorni fa la franchigia dell’Oregon ha dato il benservito, dopo tantissimi anni di stretta collaborazione, al G.M. Kevin Pritchard

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I Celtics eliminano i Cavs, ora Cleveland cade nella paura

    I Boston Celtics compiono l’impresa di eliminare i favoriti al titolo, i Cleveland Cavaliers di LeBron James e accedono alla Finale di Conference che disputeranno contro gli Orlando Magic di Dwight Howard.
    Nonostante vari allunghi nei primi 2 quarti, i padroni di casa vengono sempre ripresi dagli avversari trascinati da un buon avvio di partita di Mo Williams (20 punti) e all’intervallo i biancoverdi hanno solo 2 punti di vantaggio: 51-49.
    Nella ripresa Cavs che partono forte ma pian piano Boston inizia ad aggiustare la mira dall’arco dei 3 punti che manda i Celtics sul +12. Mo Williams scompare dal match segnando solo 2 punti nel terzo parziale (e saranno anche gli ultimi della sua gara) dopo i 20 dei primi 2 quarti, lasciando da solo James che inizia a combattere contro tutti gli avversari complice anche la disastrosa prova dell’altra “spalla” Antawn Jamison. James cerca in tutti i modi di riaprire la gara con 2 tiri da 3 che portano i Cavaliers a -4 ma lo sforzo di dover fare tutto per conto proprio costa caro perchè alla fine della partita registrerà ben 9 palle perse, con l’ovvio risultato di essere decisamente stanco negli ultimi decisivi minuti, dove i Celtics riallungano e chiudono i conti: finisce 94-85 e ora per la franchigia dell’Ohio si apre un baratro sul futuro, per via di questa eliminazione non preventivata.
    Per Boston, una grande perfomance di Garnett (22 punti, 12 rimbalzi) mentre Rondo chiude in doppia doppia (21 punti, 12 assist, 5 steal) e Tony Allen dà l’ennesima dimostrazione di essere un grande difensore, marcando egregiamente James. Wallace aggiunge 13 punti. Per i Cavs, 38% dal campo, ben 24 palle perse ed un Lebron James in tripla doppia con 27 punti, 19 rimbalzi, 10 assist (ma 9 palle perse come già detto). Williams inesistente nella ripresa dopo un grande primo tempo mentre la gara 6 di Jamison si chiude con 5 miseri punti.
    Boston è attesa in Florida per la sfida ai Magic e ad Howard.
    Cleveland ritorna a casa distrutta, con mille interrogativi sul futuro. Questa per i Cavs potrebbe essere ben più di una sconfitta, visto che la città ora trema all’idea che James potrebbe lasciare la squadra per cercare fortuna altrove.
    Il parere personale di chi scrive comunque vede nei fallimenti degli orogranata una cattiva gestione di risorse e una mancanza di attitudine a vincere da parte di un allenatore incompetente che oltre a portare la squadra a primeggiare in regular season (che vale tanto quanto!) vive solo sugli schemi inventati in campo dal numero 23. Troppo poco per una squadra che ambiva al titolo e che grazie agli errori proprio di coach Brown ora rischia di perdere e salutare per sempre il suo leader, il giocatore più forte attualmente in circolazione sul pianeta. Cleveland, sia con LeBron che senza, dovrebbe ripartire con un nuovo allenatore!

    Risultati NBA del 14 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 94-85
    –> Bos: Garnett 22, Rondo 21, Wallace 13, Pierce 13 – Cle: James 27, Williams 22, O’Neal 11

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-4 (Celtics alla Finale di Conference)
    Magic-Hawks 4-0 (Magic alla Finale di Conference)
    Lakers-Jazz 4-0 (Lakers alla Finale di Conference)
    Suns-Spurs 4-0 (Suns alla Finale di Conference)

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Boston passeggia a Cleveland

    I Boston Celtics umiliano i Cleveland Cavaliers e si portano avanti 3-2 nella serie con la possibilità di chiudere il conto in gara 6 da disputare in casa.
    Partita equilibrata fino all’intervallo, dove Cleveland chiude il primo quarto sul +3 per poi subire (dopo essersi trovata anche a guidare sul +8 nel secondo quarto) un parziale di 16-0 che fa andare al riposo i Celtics sul +6. Nel secondo tempo è tutta un’altra partita con Boston che prende il largo soffrendo solo i pick ‘n roll tra O’Neal e Williams. Il terzo quarto dice 30-19 Celtics e il match sembra già in ghiacciaia, ma i biancoverdi non paghi del risultato arrotondano fino al + 32 segnando ben 40 punti nell’ultimo periodo infliggendo ai Cavs e a James una vera e proprie umiliazione, spostando l’inerzia della serie e conseguentemente del futuro della franchigia dell’Ohio se dovesse arrivare un’inaspettata eliminazione (ciò vorrebbe dire addio alle speranze di rifirmare LeBron James e si inizierebbe a ricostruire tutto dall’inizio). Biancoverdi che infliggono agli avversari la più pesante sconfitta interna nei playoff della loro storia ridando pan per focaccia dopo l’umiliazione subita in casa in gara 3 che ha prodotto il medesimo risultato a parti invertite.
    Inguardabile James che chiude con 15 punti, 6 rimbalzi e 7 assist ma 3/14 dal campo, migliore per i Cavs il positivo (in tutta la serie ma molte volte lasciato inspiegabilmente troppo in panchina da coach Mike Brown) Shaquille O’Neal con 21 punti 4 rimbalzi e 4 stoppate. Male Williams e Jamison con 9 punti per entrambi. Parker chiude con 14 punti ma la sua buona prestazione ovviamente non serve quasi a nulla.
    Per i Celtics c’è uno stellare Ray Allen con 25 punti e 6/9 dalla lunga distanza, capitan Pierce, da antologia, aggiunge 21 punti, 11 rimbalzi e 7 assist, 18 punti per Garnett, 16 per Rondo e 15 provengono da un ispirato Glen Davis.
    Gara 6 è in programma giovedì 13 a Boston con i padroni di casa pronti a chiudere la serie e a mandare a casa molto prima del previsto i favoriti al titolo, occasione troppo invitante da lasciarsi sfuggire, ma onestamente al momento tra le 2 squadre non c’è storia con i biancoverdi letteralmente dominatori.
    Cavaliers, ora, con le spalle al muro e soprattutto coach Mike Brown dovrà cercare di invertire la rotta con qualche nuova idea se quest’Estate vorrà essere confermato sulla panchina dei Cavs, visto che molte sue decisioni, non solo in questi playoff, ma nell’arco di tutta la stagione, hanno fatto storcere il naso a molti tifosi di Cleveland, nonostante la squadra abbia ottenuto il miglior record della Lega.

    Risultati NBA dell’11 maggio 2010

    Cleveland Cavalies – Boston Celtics 88-120
    –> Cle: O’Neal 21, James 15, Parker 14 – Bos: R. Allen 25, Pierce 21, Garnett 18

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-3
    Magic-Hawks 4-0 (Magic alla Finale di Conference)
    Lakers-Jazz 4-0 (Lakers alla Finale di Conference)
    Suns-Spurs 4-0 (Suns alla Finale di Conference)

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Rondo batte i Cavs, i Suns chiudono la serie contro gli Spurs

    Uno strepitoso e incredibile Rajon Rondo quasi da solo riesce a battere i Cleveland Cavaliers di LeBron James e porta i suoi Boston Celtics di nuovo in parità nella serie di semifinale di Eastern Conference.
    Gara pazzesca del playmaker con il numero 9 che realizza la sua quarta tripla doppia nei playoff con numeri difficilmente eguagliabili: 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist, prestazione veramente da alieno che oscura tutto e tutti, anche la super stella LeBron James.
    Cleveland parte forte aprendo il match con un 7-0 di parziale ma Boston non si disunisce come in gara 3 ed addirittura va in fuga per il +9 di fine 1° quarto con 31 punti a referto ed un Rondo già a quota 11. James non è in forma come nel match precedente dove da solo ha letteralmente fatto a pezzi la difesa biancoverde e così i Celtics mantengono il vantaggio anche all’intervallo.
    Nella ripresa Cavs più aggressivi e tonici che riescono ad impattare anche il match sul 67-67 a circa 2 minuti dalla fine del terzo periodo, pare l’avvio di una rimonta di Cleveland ma l’inizio dell’ultimo periodo spazza i dubbi con il 10-0 di Boston che si riporta sulla doppia cifra di vantaggio. La ditta James-Varejao non s’arrende ed il gioco da 3 punti del brasiliano consente ai Cavs di avvicinare ancora una volta gli avversari sul -2 a meno di 5 minuti dalla fine. Ma è l’ultimo canestro dal campo per Cleveland. Rondo riprende il suo dominio, Pierce schiaccia sulla testa degli avversari anche se alla fine avrà solo 9 punti e Boston conquista meritatamente una fondamentale gara 4. Oltre alla super prestazione di Rondo ci sono i 18 punti a testa per Garnett e Ray Allen, buono il contributo dalla panchina di Tony Allen che segna 15 punti.
    Cleveland ha tutto il quintetto in doppia cifra con James a guidare lo score con 22 punti (a cui aggiunge 9 rimbalzi e 8 assist per sfiorare un’altra tripla doppia), 14 punti per Jamison, 13 per Williams e 10 per Parker. Ottima la prova di O’Neal con 17 punti, 5 rimbalzi e 2 stoppate ma coach Brown ancora una volta lo esclude nelle fasi calde della gara, cosa che sa alquanto di inspiegabile!
    Pessime le percentuali al tiro da 3 delle 2 squadre (addirittura 1/14 per i Celtics) ma il dominio a rimbalzo (47-33) è netto per i padroni di casa e la pessima prova della panchina dei Cavs (solo 11 punti) permette ai biancoverdi di vincere la gara. Prossima partita a Cleveland martedì 11.

    I Suns piegano ancora una volta in casa gli Spurs e si prendono la vendetta dell’ultima serie playoff disputata contro i Texani tra mille polemiche e danno il benservito agli avversari con un bel “cappotto” per 4-0!
    Come successo in gara 3 gli Spurs partono meglio con Phoenix che va sotto anche di 9 lunghezze ma che prontamente recupera con 9 punti consecutivi del duo Barbosa-Dudley. Phoenix schiaccia sull’acceleratore e mette la freccia con due triple di fila di Nash e Dudley.
    Nel terzo periodo i Suns volano sul +11 con due triple ravvicinate di Frye mentre Nash è costretto ad uscire dal campo per un colpo all’occhio ricevuto involontariamente da Tim Duncan (e sembrano rivedersi i fantasmi di qualche anno fa quando fu Parker a infortunare il playmaker arancioblu). San Antonio non molla e trascinata da Parker trova il vantaggio con il 2/2 dalla lunetta di Ginobili. Steve Nash però rientra in campo con un occhio semi chiuso dal gonfiore e mette in scena un incredibile show che trascina i Suns verso la finale di Conference: una tripla, due stupende penetrazioni, due assist per Stoudemire, un no look pass per il gioco da 3 punti di Dudley. Dopo lo show di Nash, la tripla di Richardson (+10) sembra chiudere definitivamente gara 4 e la serie ma va in scena l’ultimo sussulto degli Spurs che con il gioco da 4 punti di Hill si riportano incredibilmente a -2. Phoenix però è glaciale dalla lunetta, Ginobili sbaglia la tripla e Phoenix si toglie dalla spalle lo spauracchio San Antonio dopo le ultime 4 eliminazioni consecutive.
    Ottimo Stoudemire con 29 punti, Nash ne aggiunge 20 con 9 assist e dalla panchina fondamentale l’apporto di Dudley con 16 punti (3/3 da oltre l’arco dei 3 punti). Per gli Spurs, 15 punti, 6 rimbalzi, 9 assist e 5 recuperi per un Ginobili che chiude con 2/11 dal campo, 22 punti di Parker, Duncan e Hill ne portano 17 a testa alla causa ma non bastano per battere questi Suns. Potrebbe essere stata la partita che ha segnato la fine del ciclo vincente dei San Antonio Spurs. Phoenix ora molto probabilmente attenderà che i Lakers chiudano i conti contro i Jazz per una Finale di Conference che preannuncia scintille!

    Risultati NBA del 9 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 97-87
    –> Bos: Rondo 29, Garnett 18, Ray Allen 18 – Cle: James 22, O’Neal 17, Jamison 14
    San Antonio Spurs – Phoenix Suns 101-107
    –> SA: Parker 22, Duncan 17, George Hill 17 – Pho: Stoudemire 29, Nash 20, Dudley 16

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-2
    Magic-Hawks 3-0
    Lakers-Jazz 3-0
    Suns-Spurs 4-0