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  • Coppa Italia Milan Lazio debutta Mesbah. Ibra e Klose dalla panchina

    Coppa Italia Milan Lazio debutta Mesbah. Ibra e Klose dalla panchina

    Si conclude questa sera con Milan Lazio l’entusiasmante tre giorni di Coppa Italia l’attesissimo match in programma a San Siro tra gli undici di Allegri e Reja. L’umore delle due squadre dopo le partite di domenica è opposto, il Milan dopo il ko nel derby ha dimostrato contro il Novara di esser comunque una squadra in salute e di poter disporre di un Ibrahimovic in stato di grazi. Di contro l’undici di Reja è uscito sconfitto nel match contro l’Inter pur disputando una partita dignitosa e potendosi appellare a qualche errore arbitrale. Distratti dal mercato e con Ibrahimovic e Klose in panchina almeno inizialmente Milan Lazio sarà comunque una partita importante con le due squadre vogliose di superarsi e le “seconde linee” pronte a sfruttare l’occasione per metter in difficoltà gli allenatori per il proseguo della stagione.

    Mesbah | © acmilan.com
    Allegri lancia Mesbah e dà fiducia ad El Shaarawy. Nell’undici rossonero è inevitabile qualche cambio rispetto agli undici che hanno superato il Novara. In porta ci sarà ancora Amelia visti gli acciacchi di Abbiati, difesa con Abate e l’ultimo arrivato Mesbah come esterni mentre centralmente con Mexes giocherà questa volta Bonera dando respiro a Thiago Silva. A centrocampo dovrebbero fare gli straordinari Van Bommel e Nocerino mentre capitan Ambrosini potrebbe lasciar la maglia da titolare al giovane Merkel, Seedorf capitano questa sera agirà alle spalle di Robinho ed El Shaarawy confermato da Allegri a discapito di Inzaghi sempre più distante dal rossonero. Ibrahimovic partirà dalla panchina e sarà chiamato in causa solo se la partita dovesse mettersi male per i rossoneri.

    Reja, ultima chance a Cissè Il tecnico delle aquile in conferenza stampa ieri ha chiesto rinforzi a centrocampo (Honda e Krasic sembrano vicinissimi) ma ci tiene comunque a continuare la corsa in Coppa Italia che ricordiamo potrebbe comunque regalare un posto in Europa League nella prossima stagione. La Lazio dovrebbe schierarsi con un muscolare 3-4-1-2 con Stankevicius, Diakite e Biava davanti a Marchetti, Konko e Lulic esterni di centrocampo con Gonzalez e Matulazem interni. L’argentino Hernanes nella solita posizione di trequartista dietro a Cissè e capitan Rocchi

    Coppa Italia Milan Lazio le probabili formazioni (diretta Rai Due ore 20:45)
    Milan (4-3-1-2): Amelia; Abate, Mexes, Bonera, Mesbah; Merkel, Van Bommel, Nocerino; Seedorf; Robinho, El Shaarawy. A disposizione: Roma, Nesta, Antonini, Ambrosini, Emanuelson, Ibrahimovic, Inzaghi.
 All. Allegri.
    Squalificati: Nessuno.
    Indisponibili: Flamini, Cassano, Yepes, Boateng, Abbiati, Aquilani, Gattuso, Pato.
    Lazio (3-4-1-2): Marchetti; Stankevicius, Diakitè, Biava; Konko, Gonzalez, Matuzalem, Lulic; Hernanes; Cissè, Rocchi. A disposizione: Bizzarri, Dias, Zauri, Scaloni, Ledesma, Del Nero, Klose. All. Reja.
    Squalificati: Nessuno.
    Indisponibili: Mauri, Kozak, Cana.

  • Inter Lazio 2-1, Milito e Pazzini, rimonta e sorpasso

    Inter Lazio 2-1, Milito e Pazzini, rimonta e sorpasso

    Continua la marcia trionfale della banda Ranieri, l’Inter batte la Lazio 2-1 e conquista il quarto posto in classifica, tenendo il passo con le altri rivali davanti. I nerazzurri confermano di essere una squadra rocciosa e concreta, con un rendimento inversamente proporzionale al gioco espresso in campo. Un’equazione matematica che porta i nerazzurri a vincere sette gare consecutive in campionato (8 con quella in Coppa) chiudendo nel migliore dei modi un girone d’andata a quota 35 punti. Cifre impensabili considerando la posizione in classifica dei nerazzurri di sole poche settimane fa.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Ranieri cambia qualche carta in tavola schierando Chivu in difesa largo a sinistra, avanzando Nagatomo a centrocampo a destra davanti a Maicon e lasciando in panchina Faraoni. Rimane invariato l’attacco con Pazzini e Milito. Per i biancocelesti, Reja conferma l’undici previsto, schierando Rocchi al fianco di Klose, come era nei pronostici.

    PRIMO TEMPO – Brutto gesto di Dias nei primi minuti del match nei confronti di Pazzini, l’argentino rifila una manata al volto all’attaccante nerazzurro e Rizzoli non troppo lontano sanziona il difensore della Lazio con un giallo. Tanti errori in fase di impostazione per i nerazzurri, messi spesso in difficoltà da un pressing asfissiante della Lazio, con i biancocelesti che giocano  con una linea difensiva molto alta. Prima conclusione di Alvarez al 13’ su un brutto rinvio di Marchetti con una conclusione al volo di poco alta sopra la traversa. Buona manovra della Lazio che trova un’occasione clamorosa con Rocchi al 14’: Lucio manca l’intervento sul pallone e lascia l’attaccante della Lazio solo contro Julio Cesar, il numero nove biancoceleste calcia a botta sicura e trova il legno a negargli il gol. Continua a far circolare la palla con fatica l’Inter a causa del pressing della Lazio sul primo portatore di palla nerazzurro.
    Alla mezz’ora arriva il momento decisivo per l’affondo della Lazio: Rocchi servito da Hernanes sugli sviluppi di un calcio di punizione si gira da posizione angolatissima e beffa Julio Cesar con una diagonale imprendibile, portando la Lazio in vantaggio.
    Lazio che sembra avere la partita in controllo fino ad un minuto dalla fine del primo tempo, quando Milito cerca e trova una splendida triangolazione in area con Alvarez per calciare e battere con un diagonole Marchetti riportando la partita sul pari. Si va a riposo sul punteggio di 1-1.

    SECONDO TEMPO – Cambi per entrambi i tecnici nella ripresa, Reja schiera Matuzalem al posto di Hernanes mentre Ranieri toglie Alvarez e Chivu, spostando Nagatomo al suo posto inserendo Obi in mediana insieme a Sneijder. Partita che sembra rimanere bloccata, fino al minuto 18’ quando Pazzini pescato da un assist di Lucio, scavalca con un pallonetto Marchetti e porta i suoi in vantaggio. Molte proteste laziali in seguito alla rete per una presunta posizione di fuorigioco dell’attaccante nerazzurro, le immagini sembrano dare ragione agli uomini di Reja. La Lazio non si abbatte e avrebbe l’occasione di portare la partita sul pari nemmeno un minuto dopo sull’asse Rocchi-Klose, con l’attaccante tedesco che servito all’altezza del dischetto calcia un rigore in movimento, indirizzando il tiro troppo centrale, facilmente neutralizzato da Julio Cesar.  Pasticcio con i cambi per Reja, che dovrebbe togliere Zauri per inserire Konko, mentre invece inspiegabilmente per un errore di segnalazione ad uscire è Gonzalez, con il tecnico biancoceleste su tutte le furie. Cambio anche per l’Inter con Ranieri che si copre togliendo il Principe Milito, inserendo Faraoni al 24’.
    La Lazio si gioca l’ultima carta con l’ingresso di Cissè al 28’ al posto di Zauri, giocando in questo modo con un tridente super offensivo. Ancora proteste della Lazio al 34’ su un evidente tocco di mano in area di Lucio, con Rizzoli che fischia invece un fallo di Klose proprio sul difensore brasiliano. L’Inter controlla la gara nel finale senza soffrire e conquista la settima vittoria consecutiva tenendo il passo con le grandi davanti.

  • Inter Lazio, Sneijder ancora in panca, Klose cerca vendetta

    Inter Lazio, Sneijder ancora in panca, Klose cerca vendetta

    Torna in campo stasera nel posticipo serale l’Inter di Ranieri alla ricerca della settima vittoria consecutiva in campionato, contro un’agguerritissima Lazio in stile derby romano. Esaltati dalla vittoria del derby, i nerazzurri hanno staccato il pass per i quarti di Coppa Italia (in programma mercoledì al San Paolo contro il Napoli) riuscendo a fare un discreto turn over per arrivare con le giuste forze fresche per la sfida odierna. Giro di boa per entrambe le squadre che chiudono con questo match il girone d’andata, mostrando da una parte le conferme per una Lazio che dopo aver sfiorato la quarta posizione la passata stagione si è saputa riproporre anche quest’anno per le posizioni che contano e dall’altra una rincorsa esagerata per i nerazzurri partiti in ritardo cronico,  riusciti solo grazie alle sei vittorie casalinghe a posizionarsi alle spalle dei biancocelesti. La sfida nella sfida è tra i due tecnici, con il passato giallorosso di Ranieri ancora fresco che trasforma questa partita tra due tifoserie gemellate in un quasi derby capitolino. Lo spettacolo è assicurato.

    Wesley Sneijder | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    INTER – Ranieri nella classica conferenza stampa alla vigilia del match si è detto infastidito dalle critiche relative al gioco poco divertente e molto concreto dei suoi uomini. L’obiettivo della sua squadra è quello di tornare perfettamente in piena corsa per il terzo posto, e perché no per il titolo, nonostante la Juventus non sembra volersi fermare. Rimangono i dubbi in merito al modulo da schierare e relative all’utilizzo di Sneijder, apparso in miglioramento contro il Genoa, ma senza i novanta minuti nelle gambe. Lo stesso tecnico ha spiegato come voglia far recuperare nel migliore dei modi con i tempi giusti l’olandese per evitare ricadute da infortuni e farlo tornare ad essere il fiore all’occhiello della sua squadra. Possibile dunque un 4-4-2 con in difesa i soliti noti: Lucio e Samuel al centro e Maicon e Nagatomo sulle corsie esterne. A centrocampo indisponibile per squalifica l’uomo mercato Thiago Motta, ci sarà spazio per Zanetti e Cambiasso più accentrati e Alvarez e Faraoni invece agiranno sulle fasce. Niente trequartista dunque dietro le due uniche possibilità in attacco, Milito con Pazzini.

    LAZIO – Reja dopo un periodo in cui la sua Lazio ha sofferto la stanchezza e molti cali fisici è tornato a sorridere dopo aver battuto il Verona (con non poche difficoltà) in Coppa Italia, e poi scacciando la crisi con un secco due a zero all’Olimpico contro l’Atalanta nel passato turno di campionato. Vincere contro l’Inter oggi vorrebbe dire staccare una diretta concorrente alla terza piazza del campionato, e avvicinarsi ulteriormente all’Udinese del bel gioco di Guidolin. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, Reja dovrebbe scegliere un 4-3-1-2 con Biava, il ritorno di Dias, Zauri e Radu davanti l’estremo difensore Marchetti. In mediana immancabili Ledesma, Gonzalez, e Lulic, con il profeta Hernanes leggermente più avanzato dietro le due punte. I dubbi maggiori sorgono per la scelta del partner di reparto di Klose, con Rocchi leggermente favorito su Djibril Cissè, che ormai sembra aver esaurito la dose di fiducia riservatagli da parte del tecnico biancoceleste. Attenzione all’estrema voglia di rivincita del panzer tedesco Miroslav Klose, che nel 22 maggio 2010 vide sfumare il sogno di vincere la Champions quando vestita la maglia del Bayern Monaco, proprio contro l’Inter nella storica finale di Madrid, vinta poi dagli uomini di Mourinho.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER LAZIO

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni, Zanetti, Cambiasso, Alvarez; Milito, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Obi, Sneijder, Zarate, Castaignos.
    Allenatore: Ranieri.

    LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Zauri, Biava, Dias, Radu; Gonzalez, Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Rocchi.
    A disposizione: Bizzarri, Diakitè, Stankevicius, Konko, Matuzalem, Del Nero, Cisse.
    Allenatore: Reja.

  • Lazio Atalanta 2-0, le pagelle. Hernanes e Klose ritorno alla gioia

    Lazio Atalanta 2-0, le pagelle. Hernanes e Klose ritorno alla gioia

    La Lazio supera abbastanza nettamente l’Atalanta all’Olimpico di Roma grazie ai gol di Hernanes, su rigore e Klosenei minuti finali.

    Miro Klose ©Paolo Bruno/Getty Images

    Gol importantissimi sia per la classifica biancoceleste che per i due giocatori che escono, il brasiliano, da un periodo abbastanza difficile ed il tedesco, da un digiuno che durava da oltre un mese. Passo indietro deciso per la squadra di mister Stefano Colantuono che è letteralmente scomparsa dal campo dopo l’espulsione di Lucchini ad inizio ripresa.

    Lazio

    Hernanes 6,5 il “profeta” torna titolare dopo l’assenza nella debacle di Siena trasformando il rigore procurato da Radu ed illuminando il gioco per tutto il periodo in cui è rimasto in campo.
    Klose 7 il tedesco non segnava da quasi un mese e dopo un po’ di tentativi trova il varco giusto nei minuti finali del match.

    Lulic 6,5 si conferma una delle sorprese più liete di tutta la serie A, motorino sulla fascia riesce ad essere presente in entrambe le fasi di gioco ed impreziosisce la prestazione con il passaggio decisivo per il 2-0 di Klose.

    Rocchi 5 questa volta il capitano non punge e dire che di occasioni ne ha avute davvero tante, grazia Consigli in molte occasioni mangiandosi dei gol clamorosi.

    Atalanta

    Maxi Moralez 5 l’argentino sembra aver perduto la verve di inizio stagione, troppo prevedibile sia nei movimenti che nei dribbling dove viene contenuto alla grande dalla retroguardia biancoceleste.

    Denis 5 il “Tanque” non è in giornata e per di più la squadra non riesce a supportarlo a dovere costringendolo ad una partita anonima e senza nessun spunto degno di nota.

    Lucchini 5 sicuramente l’espulsione non c’era per il difensore bergamasco ma forse un po’ più di prudenza nell’intervento sarebbe sicuramente servita.

    Le pagelle

    Lazio: Marchetti 6; Zauri 6, Dias 6 (42′ Diakitè 5,5), Biava 6, Radu 6,5; Gonzalez 6, C.Ledesma 6, Lulic 6,5; Hernanes 6,5 (42′ Matuzalem 6), Klose 7, Rocchi 5 (43′ st Del Nero sv). A disposizione: Carrizo, Stankevicius, Zampa, Alfaro. All.: Reja

    Atalanta: Consigli 6; Masiello 5 (32′ st Tiribocchi sv), Ferri 6, Lucchini 5, Peluso 5,5; Schelotto 6, Cigarini 5, Carmona 5,5 (1′ st Moralez 5), Padoin 5,5; Marilungo 5 (8′ st Bellini 5,5); Denis 5. A disposizione: Frezzolini, Bonaventura, Gabbiadini, Raimondi. All.: Colantuono

  • Vittoria scaccia crisi per la Lazio, Atalanta ko 2-0. Hernanes – Klose a segno

    Vittoria scaccia crisi per la Lazio, Atalanta ko 2-0. Hernanes – Klose a segno

    La Lazio batte l’Atalanta 2-0 nell’anticipo della 18esima giornata di Serie A grazie ai gol di Hernanes su rigore nel primo tempo e di Miroslav Klose a 5’ minuti dalla fine del match. Atalanta in dieci per quasi tutta la ripresa per l’espulsione di Lucchini.

    Miroslav Klose | © Paolo Bruno/Getty Images

    Le previsioni della vigilia vengono confermate con la Lazio che si presenta davanti i propri tifosi con Hernanes dietro al duo d’attacco composto da Rocchi e Miro Klose mentre Stefano Colantuono preferisce Marilungo come partner di German Denis a scapito di Maxi Moralez.

    L’inizio match è all’insegna dell’equilibrio che viene interrotto bruscamente al 19’ a causa del fallo in area di rigore atalantina commesso su Radu e con il consequenziale penalty trasformato da Hernanes. Il rigore cambia il gioco della Lazio ed esalta le qualità del “profeta” che purtroppo deve interrompere anticipatamente il match a causa di un dolore al ginocchio sinistro che lo costringe alla sostituzione nel finire del primo tempo. Brutta è invece la prima frazione della squadra di Stefano Colantuono, mai pericolosa davanti a Marchetti con Denis e Marilungo molto evanescenti.

    La ripresa si apre con la novità Moralez al posto di Carmona per cercare di dare un po’ di brio alla manovra bergamasca, molto scialba nei primi 45’. L’Atalanta parte bene nella ripresa ma ci pensa Lucchini, che subisce la seconda ammonizione dopo 7’ per un fallo su Rocchi, a sconvolgere i piani di Colantuono facendosi espellere in una maniera assolutamente evitabile. L’Atalanta in dieci fatica a creare pericoli mentre la Lazio produce tantissime palle gol mangiandosi dei gol praticamente già fatti soprattutto con Tommaso Rocchi. Tuttavia Marchetti non è mai seriamente impegnato nella ripresa mentre Consigli si deve arrendere a 5’ dalla fine sul rasoterra preciso di Miro Klose che mette la parola fine all’incontro.

    Vittoria molto importante per la compagine di Edy Reja che si porta a quota 33 punti mentre un deciso passo indietro per l’Atalanta che rimane ferma a quota 20.

  • Meraviglia Milan, ottimo Napoli, le pagelle serie A 2011

    Meraviglia Milan, ottimo Napoli, le pagelle serie A 2011

    Penultima puntata del nostro super pagellone con i bilanci del 2011, nell’analisi odierna vanno voti altissimi al Milan campione d’Italia ma anche al Napoli dei miracoli, alla coriacea Lazio di Edy Reja e alla matricola Novara. Male invece il Lecce.

    Lazio 7,5: il 2011 sarà un anno da ricordare per i colori biancocelesti, il quinto posto con la qualificazione ai preliminari di Champions mancati solo per differenza reti, a vantaggio dell’Udinese, sono un risultato di tutto rispetto ai quali quest’anno è succeduta una degna campagna acquisti, di giocatori di spessore come i due attaccanti di fama internazionale Klose e Cissé e il reietto Marchetti, messo fuori rosa dal Cagliari e rinato alla corte di Reja. Quest’anno il ritmo dei capitolini è ripreso alla grande, trascinati sopratutto dal cannoniere tedesco e da una solidità tattica si sono attestati fin da subito nelle zone alte della classifica, diventando di fatto una pretendente autorevole alla lotta per l’Europa che conta. Punti di forza, come detto e senza dubbio, il panzer Miroslav Klose che ha dimostrato di essere un bomber di razza anche in Italia e il portiere Marchetti che è ritornato sui livelli che gli valsero il ruolo di vice-Buffon ai mondiali sudafricani.

    Lecce 5,5: dopo aver ottenuto con soddisfazione una splendida salvezza l’anno scorso, quest’anno con alla guida un tecnico giovane come Di Francesco, i salentini, imbottiti di giovani talenti, hanno provato a confermarsi su livelli ideali per la massima serie ma a dire il vero con pochi risultati, proprio questa scarsità di successi ha portato al cambio in panchina dell’ex giallorosso romanista a cui è subentrato l’esperto Serse Cosmi, che dovrà però trovare presto una soluzione al mal di gol dei lupi del salento. Da tenere d’occhio il talentuoso Muriel, che sembra aver trovato col tecnico perugino maggiore spazio per esprimere al meglio le proprie qualità.

    Milan 8: è la squadra da battere, i campioni d’Italia, che nello scorso campionato hanno rotto il dominio interista che durava da cinque anni, hanno centrato nella stagione passata l’obiettivo più importante e quest’anno dopo un inizio sottotono che era costato qualche critica a Max Allegri si sono subito rimessi in carreggiata raggiungendo la sorprendente Juventus in vetta al campionato, come tradizione vuole e come se il tempo non fosse trascorso in questo lustro di marca nerazzurra. Inutile dire che il giocatore più rappresentativo è il genio Zlatan Ibrahimovic, la sua sola presenza in squadra è sinonimo di vittoria certa nel campionato nazionale, 8 consecutivi gli scudetti conquistati dallo svedese tra olanda, italia e spagna. Ma da sottolineare è anche il grande momento del Boa, K.P. Boateng, il giocatore ghanese che si sta dimostrando sempre più indispensabile per gli schemi di mister Allegri. 

    Zlatan Ibrahimovic| © Claudio Villa/Getty Images

    Napoli 9: l’anno scorso è stato mirabolante, la terza piazza in campionato, la Champions conquistata con largo anticipo e dopo circa 30 anni di assenza dalla massima competizione europea, risultati accompagnati da un ottimo gioco, da un calcio fatto di velocità e tecnica, i tifosi napoletani non avrebbero potuto chiedere di meglio. Quest’anno il sorteggio non era stato magnanimo eppure gli scugnizzi guidati da Mazzarri sono riusciti nell’impresa di qualificarsi agli ottavi della Coppa dalle grandi orecchie, questo ha però condizionato in parte il cammino in campionato dove, i partenopei vittima del turn-over hanno lasciato troppi punti in partite nettamente alla loro portata. Facile scegliere i protagonisti di questa annata per il Napoli, stiamo parlando di Ezequiel Lavezzi, e del cannoniere del Vesuvio, Edinson Cavani, annata straordinaria quella dell’uruguayano che dopo aver raggiunto la qualificazione con il proprio club, in estate ha anche ottenuto un importante risultato con la propria nazionale, aggiudicandosi la Copa America.

    Novara 7: il voto sarebbe decisamente più alto se si guardasse solo alle stagioni passate, due qualificazioni consecutive, che sono valse il ritorno in serie A dopo 55 anni di assenza. L’organico rimasto tutto sommato lo stesso che ha ottenuto il passaggio nella massima serie dopo la vittoria ai play-off, ha dimostrato in alcune occasioni sprazzi di buona qualità e gioco, ma pare troppo inesperto per un difficile torneo come quello italiano, anche se qualche soddisfazione ai propri tifosi i biancoazzurri l’hanno regalata, come la netta vittoria in casa contro l’Inter di Gasperini. Il giocatore di maggior talento è senza dubbio lo scuola Juve, Rigoni, designato come erede di Del Piero ai tempi delle giovanili bianconere e poi caduto purtroppo in disgrazia a causa dei numerosi infortuni che ne hanno condizionato la carriera.

    Pagellone 2011 serie A: prima parte, seconda parte

  • Lazio Udinese un pari da spettacolo

    Lazio Udinese un pari da spettacolo

    Doveva essere spettacolo e così è stato, Lazio Udinese si sono affrontate a viso aperto senza risparmiarsi nulla ribattendo colpo su colpo ogni tentativo di attacco da parte dei due reparti avanzati. Un pareggio ricco di gol e di belle giocate, figlio del gioco espresso da due team che vivono uno straordinario periodo di forma. Un pareggio che però ha avvantaggiato solo la capolista Juventus, che beneficiando del mezzo passo falso dei friulani si gode la vetta solitaria della classifica almeno fino a mercoledì sera, data in cui i bianconeri piemontesi affronteranno i friulani, in un match tutto da gustare.
    Guidolin rinuncia a Di Natale e Armero, mentre Reja come già annunciato rinuncia al profeta Hernanes per rimpolpare il centrocampo con Cavanda, che poi verrà sostituito per la poca lucidità mostrata in entrambe le fasi di gioco.

    Ma veniamo alla partita, di certo l’inizio non è dei più entusiasmanti, le squadre vivono momenti di studio e lo spettacolo ne risente ma al 27′ ci pensa Pasquale a servire un assist al bacio a Floro Flores, che in tuffo di testa batte l’incolpevole Bizarri, sostituto dell’infortunato Marchetti. La Lazio è colpita e al 35° rischia anche di capitolare quando su una splendida azione di Torje sulla destra, sempre da lì, Isla si fa trovare pronto per battere a rete ma trova sulla sua strada una decisiva deviazione in angolo di un difensore biancoceleste. Le azioni nel proseguo della frazione di gioco si sviluppano tutte nella metà campo dove le due squadre si affrontano numericamente ad armi pari, creando così una fase di stallo, che si sblocca al 43° quando Lulic, ottima la sua gara, trova lo spazio giusto, anche per colpa della scarsa reattività dei difensori bianconeri, e punisce Handanovic con un tiro da fuori. Si va al riposo sul pareggio.

    Francesco Guidolin-Edy Reja| © gettyimages

    Si rientra in campo e dopo pochi minuti ci pensa il cecchino tedesco Klose, a ribaltare le sorti della partita, sfruttando una spizzata intelligente di capitan Rocchi, colpisce come un falco la distratta difesa friulana e porta in vantaggio i biancocelesti. Pochi minuti dopo il panzer avrebbe la possibilità di chiudere il match su un perfetto assist di Hernanes subentrato poco prima, ma Handanovic è bravo in uscita a chiudere lo spiraglio giusto. E allora, forse, che Guidolin capisce che è l’ora d’inserire l’artiglieria pesante e fa entrare bomber Di Natale, che ci mette pochi minuti ad ambientarsi a prendere le misure e mandare Pinzi davanti al portiere, con un tocco delizioso, il centrocampista ex della gara da lì non può fallire e fissa il risultato sul 2-2.
    Dopo aver riequilibrato il punteggio, la partita vive un altro momento di stasi dove le due squadre hanno forse paura di perdere, ma dura giusto il tempo di riprendere fiato dal tourbillon di emozioni, anche se nei minuti restanti non succede granchè, almeno fino a 20″ dalla fine, quando i padroni di casa della Lazio vanno vicinissimi al gol con Kozak che in scivolata non riesce ad insaccare a porta vuota. Pari sostanzialmente giusto che come detto rende felici soprattutto gli spettatori juventini.

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  • Pagelle Lazio-Udinese. Solito Klose, ottimo Pinzi

    Pagelle Lazio-Udinese. Solito Klose, ottimo Pinzi

    Diakitè 6,5: l’anno scorso ha vissuto ai margini della squadra, quest’anno Reja, gli ha ritagliato uno spazio importante e il ragazzo non sta deludendo la fiducia del proprio tecnico, anche stasera una partita tutta all’insegna dell’ordine e dell’intelligenza tattica, non disdegnando qualche cavalcata in avanti nel miglior Lucio’s style.

    Cavanda 4,5: schierato per contenere le sortite di Armero, si ritrova davanti Pasquale ma la sostanza non cambia, si perde in errori banali e concede praterie e spazi interminabili alle folate dell’esterno friulano. Viene giustamente sostituito alla fine del primo tempo.

    Ledesma 6: è l’uomo d’ordine del centrocampo biancoceleste, da lui partono quasi tutte le azioni degli aquilotti romani, ma nella sostanza la sua è una partita normale, può fare di meglio. senza infamia e senza lode.

    Lulic 6,5: arrivato quest’estate in una piazza non facile, ha faticato un po’ ma adesso si è affermato come titolare inamovibile negli schemi tattici dei laziali, sigla la rete del pareggio, la sua terza personale, ma regala anche tanta qualità a centrocampo.

     Klose 6,5: gli elogi sul giocatore ormai si sprecano, e dire che questa non è neanche la sua partita migliore, ma se proprio in quest’occasione sigla la rete del momentaneo vantaggio capitolino e sbaglia, non da lui, un’altra facile palla sparando addosso ad Handanovici in uscita, vuol dire che la Lazio ha in casa un fenomeno da tenere bene in caldo aspettando tempi migliori per il Leone in gabbia, Cissè.

    Lazio (3-5-2): Bizzarri 6; Diakitè 5,5, Dias 6, Radu 6; Cavanda 4,5 (1′ st Scaloni 6), Gonzalez 5,5, Ledesma 6, Lulic 6,5, Sculli 6,5 (37′ st Kozak sv); Rocchi 5,5 (19′ st Hernanes 6,5), Klose 6,5.
    A disp.: Carrizo, Stankevicius, Cana, Cissè.

     

    Antonio Di Natale| © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Benatia 5: è troppo teso e nervoso, forse soffre il peso della diffida e puntualmente si becca il cartellino che gli farà saltare la gara con la capolista Juventus, rischia in qualche altra occasione anche il doppio giallo, ha vissuto sicuramente serate migliori.

    Pinzi 7: mette la classica firma dell’ex sulla partita, siglando da posizione ghiotta il punto del pari, sfruttando uno splendido assist del suo capitano Di Natale, tanta quantità e qualità in mezzo al campo per contrastare le avanzate dei dirimpettai biancocelesti.

    Pasquale 6,5: chiamato ad un compito non facile, quello di sostituire Armero, l’ex terzino interista prima serve l’assist del vantaggio a Floro Flores, con un preciso cross e poi macina km su tutta la fascia per 90 minuti, facendosi trovare sempre pronto e attento.

    Floro Flores 6,5: segna il gol del vantaggio e per tutta la partita si districa egregiamente fra le maglie della difesa avversaria.

    Di Natale 7:  entra e ci mette pochi minuti a rendersi subito protagonista, preservato inizialmente dal proprio tecnico in vista del match al vertice con la Juve, quando è stato chiamato in causa in un momento di necessità ha fatto vedere tutto ciò di cui è capace, mandando in porta con una semplicità estrema il compagno Pinzi.

    Udinese (3-5-2): Handanovic 6; Benatia 5, Danilo 6, Ferronetti 5,5; Basta 6 (21′ st Abdi 6), Isla 6, Pinzi 7, Asamoah 5,5, Pasquale 6,5; Floro Flores 6,5 (45′ st Domizzi sv), Torje 5,5 (21′ st Di Natale 7).
    A disp.:Padelli, Ekstrand, Armero, Fabbrini.

  • Lazio Udinese, Reja senza Marchetti

    Lazio Udinese, Reja senza Marchetti

    Gara di spessore stasera all’Olimpico dove si affronteranno, per una sfida al vertice, due squadre che stanno vivendo uno splendido periodo di forma, Lazio Udinese. Una sfida dal sapore di rivalsa per gli uomini di Reja che vorranno battere i friulani per vendicare la sconfitta che l’anno scorso costò il quarto posto in classifica e la successiva qualificazione alla Champions League. Il tecnico biancoceleste affronterà la squadra di Guidolin, dovendo fare a meno di un tassello importante come Federico Marchetti, il portiere, infatti, non ha ancora recuperato dal suo infortunio e quindi sarà sostituito tra i pali dall’ex catanese Bizarri. In difesa unico dubbio sul modulo da utilizzare, per il friulano, che per far fronte al forfait dell’ultima ora di Konko, potrebbe passare alla linea a 3, rimpolpando il centrocampo con l’inserimento di Sculli e di Cavanda sugli esterni, sacrificando inoltre il profeta Hernanes. Schierando Rocchi al fianco di Klose, ancora panchina per il leone Cissè, mentre sulla mediana a completare il reparto saranno Gonzalez e Lulic a protezione di capitan Ledesma. In difesa rientra Dias, con Diakitè e Radu a contrastare gli avanti bianconeri.

    LAZIO (3-5-2): 1 Bizzarri; 21 Diakitè, 3 Dias, 26 Radu; 39 Cavanda, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 19 Lulic, 7 Sculli; 25 Klose, 9 Rocchi. A disp.: 84 Carrizo, 20 biava, 33 Stankevicius, 27 Cana, 11 Matuzalem, 8 Hernanes, 99 Cisse.

    Eddy Reja e Francesco Guidolin| © gettyimages

    In casa Udinese tutti a disposizione per Guidolin, tranne l’infortunato Badu, uscito per sospetta frattura durante la partita di Europa League. In difesa confermato Danilo, che avrà al suo fianco Domizzi e il diffidato Benatia, a rischio squalifica per la gara contro la Juventus, proprio questo potrebbe indurre il tecnico a concedergli un turno di riposo, al suo posto pronto a subentrare Ferronetti. In mediana tutti confermati con Basta e Armero sugli esterni e Pinzi, Isla e Asamoah a completare il reparto. In attacco spazio a Floro Flores, compagno di reparto del bomber Di Natale.

    UDINESE (3-5-1-1): 1 Handanovic; 11 Domizzi, 5 Danilo,17 Benatia ; 8 Basta, 3 Isla, 66 Pinzi, 20 Asamoah, 27 Armero; 83 Floro Flores; 10 Di Natale. A disp.: (21 Padelli, 32 Ferronetti, 26 Pasquale, 30 Doubai, 23 Abdi, 31 Fabbrini, 25 Torje

     

  • Van Nistelrooy vince la classifica dei bomber del decennio

    Van Nistelrooy vince la classifica dei bomber del decennio

    Chi è il miglior bomber del decennio 2001-2011? Non Ibra, non il pluripallone d’oro Lionel Messi, ma bensì l’olandese Ruud Van Nistelrooy, attualmente attaccante del Malaga, ma ex di Manchester United, Real Madrid ed Amburgo, con ha all’attivo 86 reti in ambito internazionale, davanti al francese Thierry Henry, autore di 85 gol, ed all’ivoriano Didier Drogba, a quota 83 reti.

    Ruud Van Nistelrooy | © Denis Doyle/Getty Images
    Buon posizionamento nella speciale graduatoria stilata dall’Iffhs, anche per il laziale di nazionalità tedesca, Miroslav Klose, a quota 81 reti, a pari merito con l’ex interista, ora approdato in Russia, Samuel Eto’o. Buoni posizionamenti, poi, anche per gli Spagnoli Raul e Villa, rispettivamente all’ottavo ed al nono posto della classifica con 71 e 68 reti, e per l’ucraino ed ex milanista Shevchenko, anch’egli a quoto 68 gol.

    Tra gli italiani, l’unico a posizionarsi fra i primi 35, è Filippo Inzaghi, con 57 gol realizzati (al pari di Ballak, Luis Fabiano e Gerrard) che gli valgono il diciannovesimo posto nella speciale graduatoria stilata sulla base delle reti realizzate nelle fasi finali dei tornei internazionali con le Nazionali maggiori e nelle fasi finali dei tornei continentali, dall’Iffhs, l’istituto mondiale di storia e statistica del calcio, davanti al gigante della Repubblica Ceca Koeller, ventesimo in graduatoria con 56 reti.

    Zlatan Ibrahimovic, invece, appare nelle retrovie, con all’attivo soltanto 51 reti internazionali: una “mancanza” ormai nota nel curriculum dello svedese che, dai tempi della Juventus, dell’Inter, del Barcellona ed, ora, del Milan ha sempre mostrato una minore verve realizzativa ed una minore incisività nelle partite decisive, come quelle di Coppa, rispetto alle gare di campionato.

    Non presente nelle prime posizioni della speciale lista, neppure Lionel Messi: in tal caso, è necessario considerare la sua giovane età rispetto ai colleghi che si sono classificati nelle prime posizioni: il blaugrana, infatti, è un classe 1987 mentre l’olandese Van Nistelrooy – primo classificato – è un classe 1976 e, pertanto, fra le date di nascita dei due intercorrono ben undici anni di differenza.

    Nella classifica del prossimo decennio, dunque, potrebbe esserci spazio per Lionel Messi, a patto che il suo rendimento con la maglia dell’Argentina possa essere all’altezza di quello mostrato con la maglia di club.

    LA CLASSIFICA IFFHS – Questa la top-20 dei bomber internazionali:
    1) Van Nistelroy (Olanda) 86 gol
    2) Henry (Francia) 85 gol
    3) Drogba (Costa d’Avorio) 83
    4) Klose (Germania) 81 gol
    5) Eto’o (Camerun) 79
    6) Amado (Angola) 73
    7) Berbatov (Bulgaria) 71
    8) Raul (Spagna) 71
    9) Villa (Spagna) 68
    10) Shevhcenko (Ucraina) 68
    11) Frei (Svizzera) 63
    12) Larsson (Svezia) 61
    13) Tomasson (Danimarca) 59
    14) Borgetti (Messico) 58
    15) Adriano (Brasile) 58
    16) Ballack (Germania) 57
    17) Luis Fabiano (Brasile) 57
    18) Gerrard (Inghilterra) 57
    19) F. Inzaghi (Italia) 57
    20) Koeller (Rep. Ceca) 56.