Tag: mirko vucinic

  • Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Ecco i giudizi relativi a Chelsea-Juventus. Tra i bianconeri in grade evidenza, oltre ai marcatori Vidal e Quagliarella, anche Chiellini. Male invece Pirlo e Asamoah. Dall’altro lato grandi prove per Oscar e Ivanovic mentre sono apparsi in ombra sia Torres che Lampard.

    PAGELLE JUVENTUS:
    Buffon 6,5: E’ attentissimo, compie qualche buon intervento e non si fa mai sorprendere. Infonde grande sicurezza all’intero reparto difensivo, per non dire a tutta la squadra. Sui gol non può fare veramente nulla.

    Barzagli 6,5: Non concede spazio a Torres e Mata, chiudendo con grande mestiere ogni varco. Quando non ci arriva con la velocità infatti usa l’esperienza. Lì dietro sembra davvero indispensabile.

    Bonucci 6: Lì dietro è il meno positivo. Lasciando da parte la deviazione sul primo gol di Oscar sembra non riuscire ad azzeccare mai un lancio quando si trova ad impostare. In chiusura, a volte con un pizzico di fortuna, riesce però a fare il suo.

    Chiellini 7: Instaura una lotta aerea con Torres ma si sbatte da una parte all’altra della difesa uscendo anche per raddoppiare la marcatura sulla sinistra quando Asamoah va in difficoltà. Giganteggia nel reparto arretrato.

    Lichtsteiner 6,5: Cole è avversario tosto ma ha il merito prima di contenerlo e poi di puntarlo e superarlo. Diverse volte infatti si trova nei pressi dell’area di rigore avversaria. Cala nella ripresa, ma ci sta. Dal 32′ st Isla sv: Troppo poco in campo per esprimere un giudizio.

    Arturo Vidal © Clive Rose/Getty Images

    Vidal 7,5: Mostruoso. Manca lui dal campo e la Juventus subisce il gol. Rientra zoppicando ma trova la forza di fare il gol e rimanere in campo per tutti i 90’ A centrocampo è un moto perpetuo, ruba palloni su palloni e trasmette grande grinta ai compagni.

    Pirlo 5: Uno dei peggiori Pirlo versione bianconera. Non ne azzecca una perdendo diversi palloni, alcuni dei quali pericolosi. Ma una giornata storta ci può stare. Certo, se anche lui si sarebbe espresso al top per il Chelsea sarebbero stati dolori.

    Marchisio 7: Se sotto porta si dimostra per l’ennesima volta titubante, nelle vesti di assist man è implacabile. Prima appoggia a Vidal la palla del 2-1, poi vede in profondità Quagliarella per il 2-2. Una gara molto positiva.

    Asamoah 5,5: Riesce a sfondare davvero con il contagocce sulla sinistra. O per meglio dire lo fa solo nel finale, anche se sulla sua corsia trova un grande Ivanovic. Forse tradito dall’emozione si esprime sotto la sufficienza.

    Vucinic 5,5: Si danna l’anima avanti e indietro ma la porta sembra non vederla mai. Ha una sola chance, nel primo tempo, ma la spreca malamente. C’è da dire che i difensori del Chelsea lo circondano e non gli danno scampo. Dal 40′ st Matri sv: entra a risultato acquisito.

    Giovinco 5: Si dimena in mezzo alla difesa del Chelsea che lo sovrasta in lungo e in largo. Poteva essere una gara importante per lui, ma ancora una volta non convince. Dal 29′ st Quagliarella 7: Era finito nel dimenticatoio. Ma Carrera lo ripesca e lui ripaga con un gol e un incrocio. Una serata magica per il giocatore napoletano che complice il momentaccio di Giovinco potrebbe ritagliarsi grande spazio.

    Carrera 7: Azzecca il cambio decisivo e incita la squadra anche quando è sotto di due gol. Esordio europeo da incorniciare per lui.

    PAGELLE CHELSEA
    Ivanovic 7: Sempre preciso, riesce ad arginare con grande facilità Asamoah. Si sgancia e prova anche il tiro in una circostanza, ma Buffon gli nega la grande gioia.

    Lampard 5,5: Dovrebbe fare la differenza in mezzo al campo ma invece appare piuttosto opaca la sua prova.

    Oscar 8: Scende in campo quasi a sorpresa ma dopo il primo gol fortunoso si ripete con una rete veramente da incorniciare. Un’arma in più per Di Matteo.

    Torres 5: Nulla da eccepire sull’impegno, ma gira praticamente a vuoto. Qualche pallone lo prende ma verso Buffon mai una conclusione.

    Di Matteo 6: Azzecca la mossa di Oscar titolare ma nella ripresa sbaglia ad arretrare cosi tanto il baricentro consentendo alla Juventus di venir fuori.

    Gli altri: Cech 6; Ivanovic 7, David Luiz 6, Terry 5,5, Cole 6; Mikel 6, Lampard 5,5; Ramires 5,5 (24′ st Bertrand 5,5), Oscar 8 (29′ st Mata 6), Hazard 6,5; Torres 5.

    Chelsea-Juventus il commento della partita

  • Rimonta Juve con Vucinic e Asamoah, 3-1 al Genoa

    Rimonta Juve con Vucinic e Asamoah, 3-1 al Genoa

    Alla fine il turnover ha prevalso sulle scelte tattiche della coppia Conte/Carrera ma non è bastato a far capitolare i Campioni d’Italia che possono così registrare il 42° risultato utile consecutivo. Genoa-Juventus finisce con il risultato di 1-3 nonostante una prestazione poco esaltante per i bianconeri. E già, perchè stavolta il risultato va stretto ai rossoblu che pure erano riusciti a mettere sotto i ragazzi di Carrera per tutto il primo tempo, grazie all’intraprendenza in avanti dei due ex Immobile e Borriello.

    La Juventus, dicevamo, fa a meno di alcuni uomini chiave dell’undici in vista del debutto di mercoledì prossimo nell’Europa che conta contro il Chelsea. Fuori Lichtsteiner, Asamoah, Vidal e Vucinic spazio a De Ceglie, Caceres, Matri e Giaccherini, ma la Juve va subito in bambola spaventata soprattutto dalla velocità di Immobile che al 10′ innescato da uno svarione di Bonucci, si trova a tu per tu con Buffon mandando rovinosamente a lato della porta difesa dal bianconero. E’ solo il preludio al gol genoano che al 18′ passa in vantaggio grazie alla rete di Immobile. Da quel momento è solo Genoa che ha più volte la possibilità di raddoppiare: solo grazie a Bonucci che salva in scivolata su Borriello e grazie a Buffon che in più di un’occasione salva il risultato. La Juventus si affaccia dalle parti di Frey solo al 38′ quando Matri solo davanti all’estremo difensore si divora un gol che è solo da appoggiare in rete. Primo tempo che si chiude con il vantaggio dei padroni di casa e Juventus che registra la peggiore partita dell’era Conte.

    Vucinic e Asamoah © FABIO MUZZI/AFP/GettyImages

    Nella ripresa la Juventus effettua i primi cambi che si dimostreranno fatali per il Genoa: fuori De Ceglie e Matri, dentro Vucinic e Asamoah. Giovinco sfiora il palo al 7′ ma qualche minuto più tardi è ancora Borriello a far suonare il campanellino d’allarme sfiorando di testa il colpo del ko. Ci prova anche Bertolacci che sciupa malamente da solo davanti a Buffon, sul ribaltamento di fronte Vucinic imbecca Giaccherini che con un potente destro sigla la rete del pareggio. L’impresa della Juventus ha inizio e al 32′ della ripresa Asamoah viene atterrato da Sampirisi, sul dischetto si porta Vucinic che trasforma il 2-1 per poi regalare qualche minuto dopo la rete del 3-1 al ghanese.

    PAGELLE GENOA-JUVENTUS

    Genoa

    Immobile 7: L’attaccante aveva fatto nei giorni scorsi una dichiarazione d’amore ai bianconeri, aveva promesso ai suoi tifosi di andare in gol e di esultare. Promessa mantenuta. al 10′ si divora un gol fatto davanti a Buffon, ma qualche minuto più tardi si fa perdonare dai suoi tifosi regalando la rete del momentaneo vantaggio. A 22 anni il giovane attaccante rossoblu non ha più nulla da dimostrare e chissà se nella prossima stagione Marotta e co. decidano di puntare sul suo ritorno…

    Borriello 6.5: Non si è certo risparmiato con i suoi ex compagni di squadra, insieme a Immobile ha fatto tremare la difesa bianconera. Sciupa più di un’occasione per chiudere definitivamente la partita, se poi ci si mette anche la sfortuna della traversa colpita nel secondo tempo….

    Jankovic 6: Non particolarmente ispirato oggi il capitano dei grifoni, prova ad innescare Borriello e Immobile ma con il passare del tempo la sua dinamicità si va sempre più spegnendo.

    Sampirisi 6: Il giovane rossoblu è autore di una buona e attenta prestazione in difesa. Unico neo della partita l’ingenuità su Asamoah che procura il calcio di rigore per i bianconeri.

    Juventus

    Giaccherini 7: Indubbiamente il migliore in campo nei 90′ di gioco, quando i suoi compagni erano troppo presi dai pensieri su Londra lui cercava di portare a termine il compito difficile di sostituire Vidal. Ci riesce e sigla anche il gol del pareggio.

    Vucinic 7: La Juventus ha cercato per tutta l’estate il top player ma il montenegrino ha dimostrato ancora una volta che è lui il vero top player della formazione. Entra e cambia le sorti della partita. Suo il lancio a Giaccherini per la rete dell’1-1, sua la trasformazione del rigore e suo il tiro che porta alla rete di Asamoah per il definitivo 3-1.

    Barzagli 5: Il difensore disputa la peggiore delle partite mai giocate da quando è alla Juve. Distratto e affaticato soffre troppo la velocità degli avversari.

    Asamoah 7: Entra nella ripresa, si guadagna il rigore del 2-1 e segna la rete del 3-1. Il suo acquisto è il migliore colpo del calciomercato bianconero.

    GENOA (4-3-1-2): Frey 6; Sampirisi 6 (34′ st Ferronetti sv), Canini 6, Bovo 6 (22′ st Granqvist 5,5), Antonelli 6 (37′ st Melazzi sv); Jankovic 6, Seymour 5,5, Kucka 6,5; Bertolacci 5; Borriello 6,5, Immobile 7.
    A disp.: Tzorvas, Moretti, Toszer, Stillo, Merkel, Piscitella, Anselmo, Jorquera. All.: De Canio 6

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 5, Bonucci 5,5, Chiellini 6; Caceres 5 (31′ st Lichtsteiner 6), Marchisio 6,5, Pirlo 6,5, Giaccherini 7, De Ceglie 5,5 (10′ st Asamoah 7); Giovinco 6,5, Matri 5 (10′ st Vucinic 7).

    VIDEO GENOA-JUVENTUS 1-3

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”153683″]

  • Del Piero al Sidney, gli auguri di colleghi e tifosi su Twitter

    Del Piero al Sidney, gli auguri di colleghi e tifosi su Twitter

    La nuova avventura di Alessandro Del Piero è alle porte e il suo addio al campionato italiano non è certo passato inosservato soprattutto dai calciatori che hanno potuto giocare con e contro di lui. Sul social network Twitter nelle ultime ore spopolano infatti i saluti all’ormai ex grande capitano della Juventus: a partire dai bianconeri per finire agli azzurri impegnati in questi giorni con l’Italia durante il ritiro a Coverciano pre Qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014. Le dediche al campione azzurro sono state tante, si basta pensare che l’ashtag #AlexPerSempreConNoi è stato tra i più utilizzati  in Italia poche ore dopo l’annuncio: tra quelle più simpatici c’è quella di Rolando Bianchi, capitano del Torino, il quale ha riportato sul proprio profilo:

    “Un grande in bocca al lupo ad un campione e ad un uomo vero, unico difetto l’essere gobbetto. Good luck!!! Alessandro Del Piero”.

    Sicuramente avrà fatto piacere al calciatore di Conegliano anche il piccolo pezzo dedicato a lui da Francesco Totti, grande amico oltre che compagno di gioco in Nazionale, che recita:

    “Grande Alex, ho saputo che comincerai una nuova avventura con la squadra del Sydney, in Australia. Sono molto contento, per un campione come te le sfide non finiscono mai. Inoltre la tua tecnica e il tuo modo di essere rappresenteranno sempre il miglior spot possibile per l’Italia nel mondo. Un grandissimo in bocca al lupo e un abbraccio”.

    Alessandro Del Piero | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages
    Più strappalacrime il pensiero di Leonardo Bonucci, ex compagno di squadra di Del Piero che sentirà molto la mancanza dell’attaccante:

    “Un giorno a mio figlio dirò che una delle emozioni più grandi della mia carriera è stata giocare al fianco del mio capitano!! Good luck Ale”.

    Pochi minuti fa è arrivato anche il twitt del presidente della Fifa Joseph Blatteril quale non ha voluto mancare all’ormai popolare saluto scrivendo:

    “@delpieroale all the best with your new club @sydneyfc. Sure you’ll be a great ambassador for the game Down Under! – @delpiero ti auguro tutto il meglio con il tuo nuovo club @sydneyfc. Sono certo che sarai un grande ambasciatore del gioco in Australia!”

    Infine non poteva di certo mancare la dedica della Juventus, squadra che per Del Piero era diventata praticamente una famiglia e che resterà per sempre nel cuore del trevigiano:

    “Da oggi l’Australia è un po’ più bianconera: Alessandro Del Piero l’ha scelta per proseguire la sua carriera, firmando per il Sidney. Una decisione che lo porterà a scoprire un paese affascinante, anche se lontanissimo dall’Italia. Non tema però: la Juventus e tutti i suoi tifosi saranno sempre al suo fianco, anche in questa nuova avventura. In bocca al lupo Alex!”.

  • Udinese-Juventus, doppio Giovinco. Pozzo protesta

    Udinese-Juventus, doppio Giovinco. Pozzo protesta

    Tutto facile. La Juventus cala il poker a Udine e continua a mantenere la vetta della Serie A a punteggio pieno. Si allunga a 41 la striscia di risultati utili consecutivi dei torinesi che hanno cominciato questa stagione come avevano finito la precedente, ovvero vincendo. Continua invece il momentaccio dell’Udinese che dopo l’eliminazione in Champions patita in settimana non trova il riscatto ma anzi, si vede sommergere e incassa cosi la quarta gara ufficiale, su quattro, senza vittorie.

    Periodo nero dunque per Guidolin, e la dimostrazione lo è la gara persa contro la Juventus: non è passato nemmeno un quarto d’ora infatti che si ritrova con dieci uomini campo e sotto per un rigore realizzato da Vidal. Vucinic e due volte Giovinco calano il poker e il gol di Lazzari serve solo a rendere meno amaro il passivo. Una situazione critica in casa friulana, ma bisogna reagire subito prima di trovarsi invischiati in zone di classifica piuttosto anomale.

    Nessuna sorpresa nell’Udinese con Guidolin che lascia fuori Maicosuel, protagonista in negativo contro il Braga. Carrera ritrova Buffon, Chielini e Caceres, ma solo i primi due scendono in campo. In avanti Giovinco vince il ballottaggio con Matri: questa scelta risulterà fondamentale ai fini del risultato. La gara del Friuli dura meno di un quarto d’ora, il tempo che l’arbitro assegni un rigore, dubbio, per un allo di Brkic su Giovinco, espellendo anche il portiere di casa.

    Decisione, quella di Valeri, che non è andata giù ai padroni di casa ma che Vidal ha capitalizzato al massimo superando Padelli. Strada in discesa perla Juve che cosi domina in lungo e in largo contro un’Udinese nervosa, stordita e senza idee. E così Vucinic, dopo aver mancato una bella palla gol, sfrutta l’errore di Armero, proprio colui il quale era stato nel mirino della Juve sino a qualche settimana fa, siglando il punto del 2-0 sul finire di primo tempo.

    Giovinco festeggia il gol © Dino Panato/Getty Images

    Nella ripresa Guidolin tenta la carta Muriel ma è Giovinco a salire in cattedra, scacciando le perplessità sul suo conto, siglando una bella doppietta prima approfittando di una corta respinta di Padelli e poi con un bel diagonale. Carrera lascia dà spazio a Marrone, Quagliarella e Matri mentre nell’Udinese entra Allan. Lazzari trova il gol all’esordio, sfruttando una dormita della retroguardia ospite, ma serve a poco: quest’Udinese deve subito cambiare marcia se non vuole ritrovarsi in cattive acque. Per la Juventus tutto sin troppo facile: e dopo la sosta troverà anche Isla, Pepe e Bendtner. E con essi anche la Champions League.

    Le pagelle di Udinese-Juventus:
    Pirlo 7: Stavolta non attraversa momenti di appannamento ma anzi, si dimostra superlativo come solo lui sa fare.
    Giovinco 8: Risponde con i fatti alle critiche. E’ lui a procurarsi il rigore che mette in discesa il match ma nella ripresa fa di più, siglando anche due gol. Ritrovato.
    Vucinic 7: Trova il gol e ciò gli fa vivere la gara con una maggiore tranquillità rispetto al solito, ma si dimostra indispensabile per questa squadra.
    Danilo 5: Affonda anche lui insieme al resto della squadra. Otto gol subiti in quattro gare, troppi per una squadra come quella friulana.
    Lazzari 6: Esordio con gol e prestazione comunque più dignitosa rispetto a quella di altri suoi compagni di squadra.
    Di Natale 5: Nel grigiore generale nemmeno lui riesce a tirare su la squadra. Non riesce in alcun modo a sbloccarsi e a segnare quest’anno.

    Il tabellino di Udinese-Juventus:
    UDINESE (3-5-2): Brkic 5; Benatia 5,5, Danilo 5, Domizzi 5,5; Basta 5,5, Pinzi 5,5, Pereyra 5 (6′ st Muriel 5,5), Lazzari 6, Armero 5; Fabbrini sv (14′ Padelli 5,5), Di Natale 5 (31′ st Allan 5). In panchina: Heurtaux, Coda, Angella, Gabriel Silva, Pasquale, Faraoni, Willians, Barreto, Maicosuel. Allenatore: Guidolin 5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6 (26’ st Marrone 6); Lichtsteiner 6,5, Vidal 6,5, Pirlo 7, Marchisio 6,5, Asamoah 6,5; Giovinco 8 (30′ st Quagliarella 6), Vucinic 7 (30′ st Matri 6). In panchina: Storari, Branescu, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. Allenatore: Carrera 7

    LE IMMAGINI DI UDINESE-JUVENTUS:

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”152432″]

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”151270″]

  • L’Inter vince il Trofeo Tim, Juve e Milan ko

    L’Inter vince il Trofeo Tim, Juve e Milan ko

    Al San Nicola di Bari la nuova Inter di Stramaccioni conquista per l’ottava volta il Trofeo Tim, classico triangolare estivo tra Juventus, Milan e Inter. In vista del preliminare di Europa League contro la vincente dello scontro tra Hadjuk Spalato e Skonto Riga, i nerazzurri hanno effettuato un buon test vincendo entrambe le partite contro i bianconeri nella mini-gara iniziale e con i rossoneri nella terza. Nerazzurri quindi a punteggio pieno in questa dodicesima edizione, precedono la Juventus di Antonio Conte che nonostante abbia nelle gambe una preparazione di soli dieci giorni, è riuscita a far vedere ottime azioni e una buona intesa dei nuovi sul campo, eccetto qualche svarione difensivo di troppo di Lucio, apparso ancora spaesato e teso, soprattutto nel test che lo vedeva per la prima volta avversario della sua ex squadra. I bianconeri nella seconda partita hanno battuto il Milan con un calcio di rigore trasformato da Vucinic, mentre il “mini-derby” si è concluso 2-1  per i nerazzurri, con gol iniziale di El Shaarawy rimontato poi dalle reti di Guarin e Palacio.

    INTER-JUVENTUS 1-0 – Avvio tonico della Juventus che, seppur con una minore freschezza atletica dovuta a una preparazione tardiva rispetto a quella dei nerazzurri, ha messo in difficoltà la retroguardia interista con i tagli in profondità dei centrocampisti e i buoni movimenti di Quagliarella e Matri, che però sono stati abbastanza imprecisi sottoporta, in particolare il bomber napoletano, che già al 3′ minuto non è riuscito a sfruttare un bellissimo assist di Lichtsteiner a tu per tu con Handanovic che poteva portare i bianconeri sull’ 1-0. Inter piuttosto intimorita dall’avvio aggressivo della Juventus che poco dopo ha sfiorato il vantaggio sempre con Quagliarella servito da un bel cross del giovane Masi (che ha ottimamente impressionato nel ruolo di centrale difensivo). All’11 minuto il vantaggio dell’Inter con un rimpallo dopo un contrasto tra Milito e Masi, il successivo rimbalzo del pallone sul terreno (pessimo) del San Nicola ha tradito Lucio che ha spalancato la porta a Coutinho, abile e fredddo a battere Storari. La reazione della Juve, seppur sterile, non si è fatta attendere, ma la poca precisione nell’area di rigore ha portato a un nulla di fatto. Clamorosa l’occasione sprecata da Quagliarella dopo un bel dribbling di Matri, il quale lo ha servito ottimamente davanti ad Handanovic, ma il tiro impreciso è finito malamente sul fondo. L’Inter così si è aggiudicato il primo match che nei 45 minuti complessivi ha evidenziato un discreto stato di forma di entrambe le squadre, in particolare di Coutinho, molto propositivo e vivace negli schemi interisti.

    L’Inter vince il trofeo Tim © Giuseppe Bellini/Getty Images

    JUVENTUS-MILAN 1-0 – Nella seconda sfida la Juventus batte agevolmente il Milan che seppur con qualche affanno in difesa, soprattutto nel finale, non ha mai realmente corso seri rischi. Se nella prima uscita la coppia Matri-Quagliarella ha deluso, contro i rossoneri si è visto un Mirko Vucinic già in forma campionato, autore di tocchi pregevoli e di assist al bacio che hanno messo in difficoltà la difesa milanista. Nella squadra di Allegri c’era molta curiosità di vedere all’opera il nuovo acquisto Traorè davanti alla difesa, ma gli occhi erano puntati anche su El Sharaawy, desideroso quest’anno di conquistarsi un maglia da titolare per la definitiva consacrazione in Serie A. La squadra di Conte ha avuto sempre il pallino del gioco, ma la scarsa efficienza sottoporta, nonostante una buona intesa tra Vucinic e Boakye, ha fatto respirare la retroguardia rossonera, fino al 30′ minuto quando il montenegrino si procura un rigore eludendo l’avversario (Traorè) che non ha potuto far altro che stenderlo in area. Vucinic ha portato la Juventus in vantaggio spiazzando Amelia e dedicando il gol al figlioletto nato due giorni prima a Lecce. Per il resto ritmi bassi e pochi guizzi, se non la bella parata del giovane Leali su Boateng, ma la Juventus ha già dimostrato di voler fare sul serio anche quest’anno, nonostante i pochi giorni di preparazione nelle gambe.

    MILAN-INTER 1-2 – Nella terza gara il Milan rimpolpato di giovani inizia forte nonostante gli ottimi fraseggi corti della squadra di Stramaccioni, e il vantaggio rossonero è arrivato al 16′ con un bel tocco sotto di El Shaarawy a battere Belec. L’Inter non ci stà e consapevole di essere più avanti nella preparazione esce alla distanza e le ripartenze di Palacio e compagni hanno messo in difficoltà la difesa milanista che proprio dai guizzi dell’argentino hanno costruito le loro reti, dapprima con Guarin al 25′ su cross pennellato del ex Boca Juniors e poi 10 minuti dopo su un calcio di punizione battuto veloce a servire proprio Palacio che ha fatto secco il giovane Pazzagli. Due vittorie che hanno permesso alla squadra nerazzurra di alzare per l’ottava volta il trofeo e di avere maggiore fiducia in vista del preliminare di Europa League, ma anche dell’inizio del campionato.

    I risultati e i video del Trofeo Tim

    INTER-JUVENTUS 1-0
    7′ Coutinho

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”148167″]

    JUVENTUS-MILAN 1-0
    30′ rig Vucinic

    [jwplayer config=”30s” mediaid=”148168″]

    MILAN-INTER 1-2
    16′ El Sharaawy (M), 25′ Guarin (I), 34′ Palacio (I)

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”148169″]

  • Juventus Campione d’Italia, le pagelle scudetto

    Juventus Campione d’Italia, le pagelle scudetto

    E’ il trentesimo nel cuore e nella testa di tutti gli juventini, è quello più bello e inaspettato, quello che segna la rinascita dopo l’inferno della Serie B e dopo annate segnate da risultati molto deludenti, è quello che chiude il cerchio e riporta la Vecchia Signora sul trono più alto d’Italia, quello che per rango e blasone le spetta di diritto, prima con 84 punti e senza mai subire l’onta della sconfitta. Merito di un lavoro costante, di una società che c’ha messo un po’ ad ingranare, ma che ha avuto la giusta intuizione nello scegliere un bianconero puro, mettendolo alla guida di una squadra ben costruita, certo con qualche errore, ma ideata con un mix di giovani e veterani, affamati e vogliosi di prendersi quello che da troppo tempo mancava all’ombra della Mole.

    Le Pagelle

    Marotta-Paratici-Nedved 8: la nuova triade nata sotto l’egida di un Agnelli, ha avuto grosse difficoltà al suo primo anno dovendo ricostruire una squadra vecchia e stanca. Specie il duo ex-sampdoriano ha portato quell’esperienza che era mancata alla precedente dirigenza per far risorgere dalle ceneri la gloriosa maglia bianconera. Il terzo elemento aggiuntosi in seguito è colui che ha permesso ai dirigenti di capire cos’è la Juve, cosa vuol dire vivere e indossare determinati colori e combattere per essi.

    Andrea Agnelli 9: ha ripreso da dove Calciopoli aveva interrotto, al suo arrivo ha cancellato quanto fatto nelle annate precedenti e si è accollato il peso di decisioni talvolta impopolari che gli sono però valse il rispetto di tutto il popolo della Vecchia Signora. Ha voluto Conte, ha voluto Nedved in società e ha voluto continuare il progetto dello stadio per regalare una casa alla sua Juventus, una casa dove poter arricchire la propria bacheca.

    Antonio Conte | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Antonio Conte 10: voto massimo per il condottiero della Juve, è riuscito nell’impresa di rinvigorire giocatori che sembravano non essere da grande squadra, ha riportato la juventinità nello spogliatoio e dopo aver conquistato la qualificazione in Champions ha realizzato un capolavoro che neanche ai suoi maestri era riuscito prima, vincere al primo anno senza perdere neanche una partita, un’impresa che rimarrà impressa negli annali della storia bianconera e non solo. Oltre a questo ha regalato alla squadra un’identità ed un gioco che da molti anni non si vedevano alla corte bianconera.

    Gianluigi Buffon 9: è il portiere numero uno in Italia e in Europa da anni, troppe volte messo in discussione e criticato anche dallo stesso popolo bianconero con la memoria troppo corta, quest’anno molto spesso le sue pagelle sono state un s.v. perchè quasi mai è stato chiamato in causa per fare ciò che meglio gli riesce, ha reso più interessante, diciamo così, il finale di campionato con quell’errore di piede nella partita casalinga contro il Lecce che è valso il pareggio dei salentini, ma negli anni a venire nessuno ricorderà quella gaffe. SUPERMAN

    Marco Storari 7: secondo silenzioso e mai invadente, del resto quando a rubarti il posto è un certo signor Buffon, non puoi mica pretendere tanto. Ha sempre risposto presente quando è stato chiamato in causa ed è anche merito suo se la squadra dopo aver vinto lo scudetto potrà giocarsi una preziosa finale di Coppa Italia. GREGARIO DI LUSSO

    Alexander Manninger 6: ha vissuto nottate di gloria in maglia bianconera come quella del Bernabeu espugnato con doppietta del capitano, quest’anno ha lavorato in silenzio godendo dei frutti del sudore altrui. ONORE AL MERITO

    Andrea Barzagli 9: una forma spettacolare, preciso negli interventi, mai fuori tempo ha disputato un campionato su livelli da Campione del Mondo ed è certamente uno dei migliori acquisti della gestione Marotta-Paratici. Anche Prandelli sarà stato felice di vederlo così. THE WALL

    Giorgio Chiellini 9: ha cominciato da centrale, poi è passato esterno sinistro, poi terzo di sinistra della difesa a 3, una duttilità tattica e una grinta figlia di chi ha vissuto quel periodo con una gran voglia di rivalsa, con la fame e la rabbia di voler tornare a certi livelli. Giorgione ci mette l’anima e la testa come quando a Roma pareggia con una zuccata il momentaneo vantaggio di De Rossi. KING KONG

    Leonardo Bonucci 8: rinato, risorto e tornato a nuova vita anche in una stagione decisamente con alti e bassi per lui, ha il merito però di credere in se stesso, di riprendersi una maglia da titolare, di siglare gol importanti come quello a Palermo e di fornire l’assist del gol scudetto a Vucinic. LAZZARO

    Stephan Lichtsteiner 8,5: arrivato in estate per una cifra ragguardevole, il laterale svizzero va subito a segno alla prima giornata, su una schema che molto spesso si ripeterà in stagione e che lo porterà a siglare un’altra rete a Bergamo. Sempre presente in attacco e difesa, un motorino inarrestabile. PENDOLINO

    Paolo De Ceglie 7,5: è sempre stato un oggetto del mistero per tutto il popolo bianconero, ma quest’anno non ha mai sbagliato una gara quando è stato chiamato in causa. SBOCCIATO

    Martin Caceres 7,5: ha fortemente rivoluto la maglia bianconera e la dirigenza ha rinunciato a Guarin per poterlo riaccogliere tra le proprie fila, una scelta decisamente azzeccata visto che appena arrivato ha messo a segno da terzino una doppietta a San Siro contro il Milan in Coppa Italia, ipotecando di fatto la finale. MATURATO

    Andrea Pirlo 10: l’uomo in più di quest’anno, metronomo di un centrocampo perfetto direttore d’orchestra di una squadra che sotto i suoi passaggi ha composto musica. Dato per finito troppo presto dal Milan ha avuto la sua personale rivincita in maglia bianconera. GENIO

    Arturo Vidal 9,5: arrivato come oggetto misterioso del mercato bianconero, ha convinto Conte a cambiare modulo e dire che la mossa è stata azzeccatissima è dire poco, una stagione di altissimo livello quella del Guerriero bianconero, recupera palloni su palloni a centrocampo e non disdegna di siglare gol esteticamente meravigliosi, vedi gol contro il Napoli. RE ARTU’

    Claudio Marchisio 9,5: la stagione della consacrazione per il capitano bianconero del futuro, gol di alta scuola come quello al Parma e prestazioni spettacolari come quella casalinga contro il Milan, dove lascia il segno per ben due volte. PRINCIPINO

    Simone Pepe 8: rinvigorito dalla cura Conte, più libero di agire anche in zona gol e si vede, meglio la prima parte della stagione che la seconda. Fondamentale quello che vale il pareggio contro il Napoli. SOLDATINO

    Emanuele Giaccherini 7,5: Voluto fortemente da mister Conte e difeso a spada tratta dallo stesso tecnico bianconero che ha più volte ribadito che se il ragazzo fosse stato brasiliano non ci si sarebbe sorpresi più di tanto di vederlo indossare la maglia della Juventus. GIACCHERINHO

    Marcelo Estigarribia 7: vera rivelazione della Coppa America è stato un ottimo gregario, nobilita la sua stagione mettendo la firma nella decisiva rimonta di Napoli. EL CHELO

    Elijero Elia-Milos Krasic 6: poche apparizioni per entrambi ma una rete all’attivo per il serbo importante ai fini del risultato. Un unico lampo in una stagione incolore che l’ha visto poi finire ai margini della squadra, probabile il suo addio a fine stagione. Stesso discorso per il vero oggetto del mistero della campagna acquisti bianconera il giovane olandese ha avuto pochissime occasioni di mettersi in mostra e sarà ricordato come una meteora negli annali juventini visto che ha già annunciato di voler lasciare la squadra. DESAPARECIDOS

    Luca Marrone-Simone Padoin 6: entrambe ricorderanno a lungo questa stagione, sempre pronti quando sono stati chiamati in causa, hanno mostrato di essere sempre a disposizione della squadra. Entrambi si levano anche lo sfizio di entrare nel tabellino dei marcatori, il secondo nella gara contro la Fiorentina mentre il primo con un bolide nell’ultima di campionato ieri contro l’Atalanta. GREGARI

    Marco Borriello 7,5: arrivato a Gennaio c’ha messo un po’ per entrare nel cuore dei tifosi bianconeri, ma il gol contro il Cesena, fondamentale per la corsa scudetto gli ha facilitato molto il compito. OPPORTUNISTA

    Fabio Quagliarella 7,5: l’anno scorso fino al suo infortunio la Juventus viaggiava spedita, quest’anno Conte ha dovuto aspettarlo e dosarlo per fargli recuperare fiducia in se stesso, l’allenatore è stato ripagato con prestazioni sempre molto sufficienti. SCUGNIZZO

    Alessandro Matri 8: in molte partite ha tirato avanti la carretta di un attacco che appariva sterile, nelle ultime partite ha perso un po’ di smalto sotto porta, anche per il grosso lavoro di sponde che richiede il mister, ha avuto il merito di siglare forse il gol più importante della stagione, quello del pari a San Siro contro il Milan. UTILE

    Mirko Vucinic 9: doveva essere il top player tanto invocato durante il mercato acquisti, il montenegrino è genio e sregolatezza, ma quest’anno alla corte della Vecchia Signora ha mostrato, specie nella seconda parte di stagione, molta più maturità e costanza nelle prestazioni, suo il gol scudetto. FENOMENO

    Alessandro Del Piero 110 e lode: Laurea summa cum laude per i suoi 19 anni in maglia bianconera, coronati da una vittoria tanto bella quanto inaspettata, in molti sperano che rimanga ancora, ma nel frattempo si godono le giocate che il capitano è ancora in grado di regalare, chiedere a Marchetti in campionato e Stekelenburg in Coppa Italia. Per parlare di Alex servirebbero pagine intere e speriamo che quelle pagine non si concludano il 20 maggio a Roma. INFINITO

  • Juventus – Atalanta, il giorno di Del Piero

    Juventus – Atalanta, il giorno di Del Piero

    La Juventus Campione D’Italia scenderà in campo allo Juventus Stadium alle ore 15 contro l’Atalanta, e nonostante la matematica conquista dello scudetto mister Conte manderà in campo la migliore formazione per chiudere nel migliore dei modi il campionat, i bianconeri vogliono entrare nella leggenda e vincere il campionato a 20 squadre da imbattuti, il Milan ci riuscì nella stagione 91/92 ma con il campionato a 18 squadre.

    Grande festa allo Juventus Stadium che si appresta ad accogliere i Campioni d’Italia con il tutto esaurito prima di riversarsi per le strade di Torino. Dopo la partita contro l’Atalanta appuntamento intorno alle 20 a Porta Susa per l’avvio ufficiale della parata bianconera sul pullman scoperto, con circa 100 mila tifosi sparsi per le vie della Città pronti ad accogliere gli eroi bianconeri. La festa si concluderà intorno alle 22 presso il parco del Valentino.

    Alessandro Del Piero | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Assenti sicura della sfida saranno De Ceglie infortunato e Vidal squalificato dal giudice sportivo, mentre sono da valutare le condizioni di Lichtsteiner dopo la brutta botta alla testa subita a Trieste nel giorno della conquista dello scudetto, lo svizzero ieri si è allenato regolarmente, anche Caceres è in preallarme. Quasi sicuramente Giaccherini sostituirà lo squalificato Vidal, mentre in attacco sembrano non esserci dubbi, a fare coppia con l’intoccabile Vucinic ci sarà il capitano di mille battaglie, Alessandro Del Piero, Conte ha già annunciato la passerella di addiodel capitano allo Juventus Stadium proprio davanti ai suoi tifosi. Non sono stati convocati Elia e Krasic per scelta tecnica.

    Anche l’Atalanta onorerà la stagione giocando con la migliore formazione cercando di battere i freschi Campioni d’Italia. Mister Colantuono dovrà fare a meno di Consigli per un problema alla spalla, al suo posto in porta confermato Frezzolini. Al centro della difesa mancherà Stendardo, squalificato, al suo posto ci sarà Lucchini. L’unico dubbio è in mezzo al campo, dove Carmona è alle prese con il mal di schiena, se non dovesse farcela, spazio a Cazzola. In avanti, confermato Denis con Moralez in appoggio. Arbitrerà il signor Gabriele Gava, di Conegliano, assistenti La Rocca e Carretta, quarto uomo Palazzino.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – ATALANTA

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Giaccherini, Pepe; Del Piero, Vucinic. A disposizione: Storari, Caceres, Padoin, Estigarribia, Quagliarella, Matri, Borriello. All. Conte.

    ATALANTA (4-4-1-1): Frezzolini; Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Carmona, Bonaventura; Moralez; Denis. A disposizione: Polito, Ferri, Carrozza, Raimondi, Cazzola, Minotti, Gabbiadini. All. Colantuono

  • Il sogno è realtà Juventus Campione d’Italia

    Il sogno è realtà Juventus Campione d’Italia

    Il sogno è diventato realtà: la Juventus è Campione d’Italia regalando ai suoi milioni di tifosi le gioie negate sei anni fa, perchè a tanto risale l’ultimo tricolore conquistato dai bianconeri e cancellato poi dallo scandalo calciopoli. Conte ha portato a termine la sua missione siglando l’ennesimo risultato positivo battendo il Cagliari per 2-0 nella serata che registra il crollo milanista control’Inter.

    In una Trieste piovosa che ha accolto gli oltre 20 mila tifosi che hanno sfidato la distanza e i prezzi proibitivi dei biglietti imposti dalla società sarda, è subito la Juventus a sbloccare il risultato con Vucinic che sul filo del fuorigioco sfrutta un lungo lancio di Bonucci e trafigge con un diagonale preciso Agazzi in uscita. Il Cagliari subisce il colpo e la Juve cerca di aprofittarne sfiorando il gol prima con Pepe e poi con Marchisio. Al 15′ arriva il gran boato al Nereo Rocco, l’Inter passa in vantaggio sul Milan e la Juve è momentaneamente Campione d’Italia, sugli spalti è gran festa che però viene interrotta dal grande spavento per Lichtsteiner costretto ad uscire in barella per un brutto colpo in testa durante uno scrontro con Pinilla e poi per un tiro dello stesso giocatore sardo che sfiora il palo e addirittura fa gridare al gol il telecronista Sky. Si chiude con il vantaggio dei bianconeri e il risultato di parità tra Milan e Inter la prima parte di gara.

    Cagliari Juventus 0-2 – Juve Campione D'Italia | © Giuseppe Bellini / Getty Images

    Nella ripresa piomba la notizia del vantaggio dei rossoneri sull’Inter grazie al gol di Ibrahimovic e ciò basta per mettere pressione ai giocatori di Conte che sembrano più nervosi e faticano più del solito a creare gioco. Il Cagliari prova a fare la partita e i cambi di Ficcadenti dimostrano l’intento dell’allenatore di provare a fare il colpaccio. Tuttavia non ci sono pericoli da segnalare dalle parti di Buffon. A spianare la strada della Juve ci pensano anche le buone notizie che arrivano da Milano, Milito pareggia su rigore e ipoteticamente si comincia a rivedere nuovamente il tricolore dalle parti di Torino. Al 78′, aiutata da un pizzico di fortuna, la Juventus mette in cassaforte il risultato portandosi sul 2-0 grazie ad un autorete di Canini che beffa Agazzi nel tentativo di anticipare il neo entrato Borriello. Sugli Spalti è esplosione dovuta anche alla notizia della tripletta rifilata da Milito ai cugini lombardi. All’85’ Maicon travolge il Milan con il definitivo 4-2 consegnando ufficialmente lo scudetto nella mani di Conte: il Mister può finalmente urlarlo ai suoi giocatori “E’ scudetto“. Si attende solo il fischio finale, la Juventus si laurea ancora Campione d’Italia, con una giornata di anticipo e, questa volta, senza subire neanche una sconfitta in campionato.

    CAGLIARI JUVENTUS 0-2
    Cagliari (4-3-3): Agazzi 6,5; Ariaudo 6, Canini 5, Astori 6, Pisano 6; Ekdal 5,5, Conti 6, Nainggolan 6,5; Thiago Ribeiro 5 (4′ st Cossu 6), Pinilla 56, Ibarbo 5 (17′ st Larrivey 5,5). A disp.: Avramov, Bovi, Perico, Dessena, Nené. All.: Ficcadenti 5,5
    Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7,5; Lichtsteiner 7 (25′ Caceres 7), Vidal 7 (8′ st Giaccherini 7), Pirlo 7, Marchisio 7, Pepe 7; Matri 7 (26′ st Borriello 7), Vucinic 7. A disp.: Storari, Estigarribia, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7

    Video highligths Cagliari Juventus

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”136885″]

  • Juventus – Lecce, Quagliarella Vucinic per il primo match point

    Juventus – Lecce, Quagliarella Vucinic per il primo match point

    Tutto pronto per il primo dei tre match point che avrà a disposizione la Juve per chiudere il discorso scudetto. Alle 20.30 allo Juventus Stadium i bianconeri ospiteranno il Lecce di Serse Cosmi per quella che Antonio Conte ha definito come “la partita della vita“, anche perchè il Lecce avrà sete di punti dopo le due deludenti partite in campionato che rischiano di comprometterne la permanenza nella massima serie del Campionato italiano. Certamente dovranno arrivare anche buone notizie da Milano, dove i rossoneri incontreranno l’Atalanta.

    Conte, dopo 39 gare senza sconfitte (35 in campionato e 4 in Coppa Italia) vuole scrivere un nuovo capitolo della Vecchia Signora, un capitolo post Calciopoli, e il presupposto è quello di riportare il tricolore a Torino. Il tecnico inoltre prova a portare anche il record di imbattibilità attualmente detenuto da Fabio Capello con 42 gare senza sconfitte. Record anche per Claudio Marchisio il quale stasera festeggia le 200 presenze nella propria carriera tra Serie A e Serie B con le maglie della Juventus e dell’Empoli.

    Antonio Conte | © AFP / Getty Images

    La Juventus dovrebbe scendere in campo con il 3-5-2 visto che Pepe non è ancora del tutto guarito dalla distorsione alla caviglia e per questo appare difficile che Conte giochi con il 4-3-3 senza la presenza in campo dell’ex Udinese. Quagliarella è in vantaggio su Borriello, autore di due reti in altrettanti partite, per affiancare l’intoccabile Vucinic in attacco. Gli unici dubbi di Conte riguardano gli esterni, sulla destra Lichtsteiner è in ballottaggio con Caceres, dalla parte opposta De Ceglie è nettamente favorito su Giaccherini ed Estigarribia, mentre non ci sono dubbi in difesa e a centrocampo.

    Cosmi, che non potrà essere presente in panchina allo Juventus Stadium perché squalificato dal giudice sportivo (al suo posto siederà Mario Palazzi), deve fare a meno dello squalificato Esposito e dell’infortunato Corvia (stiramento al polpaccio, stagione finita). Difesa a tre con Oddo titolare mentre Cuadrado riprenderà il proprio posto sulla corsia di destra dopo il turno di squalifica, dalla parte opposta ballottaggio tra Di Matteo e Brivio, in attacco agiranno Di Michele e Muriel.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – LECCE

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Quagliarella, Vucinic.
    A disposizione: Storari, Caceres, Padoin, Giaccherini, Del Piero, Matri, Borriello.
    All. Conte.

    LECCE (3-5-2): Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado, Blasi, Delvecchio, Giacomazzi, Brivio; Muriel, Di Michele.
    A disposizione: Petrachi, Carrozzieri, Di Matteo, Obodo, Bertolacci, Bojinov, Seferovic.
    All. Cosmi (squalificato).