Tag: mirko vucinic

  • Siena-Juventus, ultime e probabili formazioni. Conte lancia Vucinic

    Siena-Juventus, ultime e probabili formazioni. Conte lancia Vucinic

    Sarà una gara dal sapore particolare questa per Antonio Conte che con la “sua” Juve torna nella “sua” Siena per la prima volta da avversario. Nella città toscana il tecnico ha lasciato un ottimo ricordo per la fantastica cavalcata dello scorso anno nella serie cadetta culminata con la promozione in Serie A della squadra senese, ma oggi pomeriggio Conte dovrà mettere da parte ogni sorta di sentimentalismo e cercare di guidare i bianconeri al successo.

    La Stampa
    Dopo il poker servito al Parma all’esordio, la Juve ha bisogno soprattutto di conferme. Il tecnico non “smonta” il centrocampo confermando Marchisio al fianco di Re Mida Pirlo e Pepe e Giaccherini esterni alti che rispediscono in panchina due fulmini come Krasic ed Elia. Se il serbo non è ancora entrato nelle grazie del tecnico, per l’olandese dovrebbe esserci spazio nella ripresa facendo così il proprio esordio in campionato e con la maglia bianconera. In difesa, a protezione di Buffon, ci saranno Barzagli e Chiellini con Bonucci ancora una volta escluso dall’unidici titolare, sulla destra agirà l’autore del primo gol ufficiale nel nuovo stadio della Juventus Lichtsteiner con a sinistra il “ripescato” Grosso, riarruolato dopo la cessione di Ziegler ai turchi del Fenerbahce nei primi giorni di settembre, al posto dello squalificato De Ceglie. La grande novità è però in attacco dove, al fianco di Matri, giocherà dal primo minuto Mirko Vucinic che relegherà così capitan Del Piero in panca, pronto ad entrare a partita in corso in caso di necessità. Per il numero 10 bianconero anche qualche problemino fisico, un affaticamento muscolare superato però da come si è potuto vedere nell’ultima rifinitura. Infine, dopo l’esclusione di Parma, si rivedrà in panchina Quagliarella. In casa Siena il tecnico Sannino conferma in toto tutta la squadra che ha pareggiato a Catania sette giorni fa: in porta prenderà posto il serbo Brkic con una difesa a 4 composta da Vitiello, Rossettini, Terzi e Del Grosso. In mediana Gazzi avrà il compito di limitare al massimo Pirlo mentre in cabina di regia D’Agostino cercherà di lanciare sulle fasce Mannini e Brienza; coppia d’attacco Gonzalez – Calaiò. I toscani saranno spinti da un Artemio Franchi – Montepaschi Arena stracolmo e che va verso il tutto esaurito, 15 mila i tagliandi venduti. Sannino, lo ha detto in settimana, renderà la vita difficile agli avversari, è pronto a fare lo sgambetto alla Vecchia Signora. Probabili formazioni SIENA – JUVENTUS (ore 15:00) SIENA (4-4-2): Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, Gazzi, D’Agostino, Brienza; Calaiò, Gonzalez. Panchina: Pegolo, Angelo, Pesoli, Bolzoni, Vergassola, Troianiello, Larrondo. Allenatore: Sannino. JUVENTUS (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio, Pirlo; Pepe, Vucinic, Matri, Giaccherini. Panchina: Storari, Bonucci, Krasic, Vidal, Elia, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte.

  • Juventus-Parma ultime e probabili formazioni

    Juventus-Parma ultime e probabili formazioni

    Lo Juventus Stadium riapre i battenti dopo poco più di 48 ore per ospitare questa volta la prima partita ufficiale della Juventus targata Antonio Conte. A sfidare la Vecchia Signora è quel Parma che nella scorsa stagione segnò con un roboante 1-4 all’Olimpico lo sparti acque tra le due stagioni bianconere.

    Antonio Conte ©Claudio Villa/Getty Images
    Un Conte visibilmente emozionato ma carico ha confessato ieri di aver ancora qualche dubbio di formazione ma seguendo la logica dovrebbe affidarsi a chi è riuscito ad assimilare meglio i suoi schemi. La formazione assomiglierà molto a quella della scorsa stagione con Krasic e Pepe esterni anche se questa volta d’attacco, in mezzo con Pirlo ci sarà Marchisio in avanti resta da scegliere il partner di Vucinic con Del Piero che sempre in leggero vantaggio su Matri. In difesa Barzagli sarà il compagno di Chiellini. Probabile formazione Juve (4-2-4) Buffon, Lichsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Marchisio, Pirlo; Giacchierini, Vucinic, Del Piero, Pepe. A disp.: Storari, Bonucci, Sorensen, Vidal, Krasic, Elia, Matri. All.: Conte Nel Parma Colomba recupera e convoca al fotofinish Floccari e Santacroce e l’attaccante calabrese potrebbe vincere addirittura il ballottaggio con Pellè prendendo il posto da titolare al fianco di Giovinco. Per il resto formazione annunciata con centrocampo folto con Valiani, Morrone, Galloppa, Modesto. Difesa con Zaccardo e Rubin esterni, Lucarelli e Paletta centrali. Sarà sicuramente la partita di Giovinco anche quest’anno vicinissimo al ritorno in bianconero su richiesta di Antonio COnte. Probabile formazione Parma (4-4-1-1): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Rubin; Valiani, Morrone, Galloppa, Modesto; Giovinco; Floccari. A disp.: Pavarini, Santacroce, Brandao, Blasi, Nwankwo, Crespo, Pellè, Biabiany. All. Colomba

  • Juventus-Parma: dubbio Vucinic-Del Piero. Out Floccari e Krasic

    Juventus-Parma: dubbio Vucinic-Del Piero. Out Floccari e Krasic

    Dopo la grande serata di ieri con la presentazione del nuovo stadio bianconero, la compagine di Antonio Conte è pronta a bagnare il debutto in Campionato proprio fra le mura amiche contro il Parma di mister Colomba, vittorioso per due anni di fila, sotto la Mole. Nell’amichevole contro il Nott’s County Antonio Conte non ha rischiato i giocatori che avevano disputato le partite con le rispettive nazionali di mercoledì, ma con ogni probabilità, lo svizzero Lichsteiner sarà titolare sulla fascia destra mentre dubbi vi sono sia per Mirko Vucinic che per Milos Krasic.

    ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Conte sembra intenzionato a preferire Giaccherini sulla corsia di destra dato che il serbo è comunque reduce da un affatticamento muscolare non del tutto smaltito, mentre il Montenegrino è ancora alle prese con la distorsione alla caviglia rimediata in nazionale ma sarà convocato. A questo punto, qualora Vucinic dovesse alzare bandiera bianca, ecco capitan Del Piero che ha dimostrato una buona condizione in tutto questo lunghissimo pre campionato. In casa Parma l’unico assente illustre sarà Sergio Floccari che non ha recuperato dall’infortunio e che andrebbe, così ad aggiungersi, agli indisponibili Gobbi, Valdes e Palladino. Graziano Pellè andrà quindi ad affiancare in attacco l’ex sempre rimpianto Sebastian Giovinco, sempre pronto a castigare la Vecchia Signora. Ecco le probabili formazioni: JUVENTUS: Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Marchisio, Pirlo; Elia, Del Piero, Matri, Giaccherini Panchina: Storari, Bonucci, Sorensen, Vidal, Pepe, Krasic, Vucinic PARMA: Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Rubin; Valiani, Morrone, Galloppa, Modesto; Giovinco; Pellè Panchina: Pavarini, Santacroce, Brandao, Nwankwo, Blasi, Biabany, Crespo

  • I numeri della Juve Vucinic prende il 14, Vidal il 22

    In vista del Trofeo Berlusconi la Juventus rende noti i numeri di maglia per la prossima stagione se il numero uno di Buffon o il dieci di Del Piero erano scontatissimi c’era curiosità intorno al numero di maglia dei nuovi arrivi e sopratutto su quello di Arturo Vidal già beniamino del pubblico bianconero.

    ©Getty Images
    Il cileno prende il numero 22, Andrea Pirlo continua a tener fede al suo 21 nonostante il cambio di maglia. Vucinic avrà il 14, Ziegler prende il 16, Lichtsteiner il 27 e la rivelazione Pasquato il 36- Risultano in organico e con il numero assegnato anche Grosso, Iaquinta, Amauri e Martinez nonostante siano ufficialmente sul mercato. 1 Buffon, 2 Motta, 3 Chiellini, 5 Pazienza, 6 Grosso, 7 Pepe, 8 Marchisio, 9 Iaquinta, 10 Del Piero, 11 Amauri, 13 Manninger, 14 Vucinic, 15 Barzagli, 16 Ziegler, 18 Quagliarella, 19 Bonucci, 20 Toni, 21 Pirlo, 22 Vidal, 23 Grygera, 25 Martinez, 26 Lichtsteiner, 27 Krasic, 29 De Ceglie, 30 Storari, 32 Matri, 33 Sorensen, 34 Marrone, 36 Pasquato.

  • Juve, è subito Vidal. Milan e Inter riscoprono Cassano e Milito

    Juve, è subito Vidal. Milan e Inter riscoprono Cassano e Milito

    L’Inter continua ad avere un rapporto privilegiato con il Trofeo Tim vincendolo per la settima volta su undici edizioni disputate. Le tre

    ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    big del campionato italiano hanno ancora una volta entusiasmato Bari dando vita a tre partite interessanti e ricche di spunti per leggere la salute di Inter, Milan e Juve. Iniziamo con la nostra analisi dal Milan ultima classificata e con un solo gol all’attivo. Le attenuanti per Allegri ci sono tutte, dall’assenza dei sudamericani fino alla lunga lista di infortunati. Analizzando i contenuti della partita a Bari ancora una volta emerge un volitivo Cassano autore del gol contro la Juventus e di tante buone giocate che fanno ben sperare per il futuro. Le note negative sono l’ennesima prova poco convincente di Taiwo in difesa e l’involuzione di Antonini che sono più di un allarme per l’annoso problema sugli esterni. La Juventus scopre Arturo Vidal e il cileno non poteva aspettarsi debtutto migliore. Vidal oltre al gol contro i rossoneri ha fatto vedere le sue immense qualità nel leggere la partita adempiendo, dopo solo due giorni di allenamento, ai dettami tattici di Conte e dimostrando di potre creare una bella cerniera di centrocampo con Pirlo. Proprio dall’ex milanista arriva la seconda nota lieta, disposto come non mai a contenere illumina il gioco e regala ancora una volta un assist a Vucinic per quello che potrebbe esser un lieto lietmotiv della stagione. Per ultimo analizziamo i vincitori e non possiamo che citare Diego Milito. Il principe dopo un anno anonimo ha voglia, complice anche il rapporto con Gasperini, di riprendersi i nerazzurri facendo dimenticare il prima possibile la partenza di Eto’o. Il gol al Milan è un tuffo lungo due anni quando Milito aveva abituato i suoi tifosi ad esser devastante ad ogni minima occasione. Ancora una prova positiva di Obi a centrocampo. [jwplayer config=”240s” mediaid=”92483″]

  • “Totti è pigro”…la sentenza di Ranieri

    “Totti è pigro”…la sentenza di Ranieri

    Nella rovente estate capitolina, fatta di un mercato a tratti deludente e di un progetto pieno di incognite a partire dal continuo slittamento del closing per la nuova società, nessuno viene risparmiato dal polverone di polemiche e insicurezze. Così succede che la bandiera e indiscussa stella dei giallorossi, Francesco Totti, venga attaccato da tutti i fianchi. Dall’interno e dall’esterno. C’è infatti chi lo ritiene pigro. Il primo ad avanzare questa teoria era stato il neo dirigente romanista Franco Baldini. Grande scalpore avevano esercitato le sue dichiarazioni poi corrette. Baldini riteneva che la pigrizia del Capitano della Roma risiedesse nel farsi carico da parte sua (senza avere la forza di sottrarsene) di tutti i problemi del club per quanto riguarda gli aspetti del campo, della società e dell’ambiente in generale. Se Baldini lo aveva definito il parafulmine delle problematiche romaniste precisando che il suo giudizio non riguardava la professionalità di Totti, così non la pensa l’ex tecnico giallorosso Claudio Ranieri. Il mister di San Saba, infatti, tralasciando le correzioni di Baldini ha dato per buona la prima dichiarazione ed ha affermato che “gli attuali dirigenti lo hanno definito pigro, è un giudizio che condivido”. Stavolta però non ci sono parafulmini ma solo tempesta dato che la motivazione di Ranieri sembra quella di una sentenza: a volte non si allenava con i dovuti ritmi da lunedì a sabato, per questo lo mandavo in panchina”. E neanche quando Ranieri corregge il tiro dicendo che rimane “il giocatore più grande che abbia mai allenato” riesce a svincolarsi dal suo giudizio aspro sul numero 10 capitolino. Ranieri ha qualche sassolino da togliersi evidentemente. L’addio burrascoso e la grande delusione per lo Scudetto sfiorato hanno creato intorno a lui un’aura di insoddisfazione. Ma questi atteggiamenti non fanno che rinvigorire quella mentalità sbagliata che gonfia l’ambiente giallorosso, la città tutta, e porta la squadra a deragliamenti e fallimenti. Ci vuole una mentalità da grande squadra, vincente. Senza gossip e che guardi ai fatti rilevanti, che rimanga lucida e competente di fronte alle emozioni (giuste) del tifoso, ma che riguardano soltanto che paga il biglietto per assistere al match. Ranieri che ha sempre teorizzato questa svolta ricade nello stesso errore. Prova che il romano e romanista deve avere grande carattere ed equilibrio per rimanere alla corte della Città Eterna. Ancora una volta, dunque, Francesco Totti è parafulmine. Aveva ragione Baldini (e questo fa pensare che le

    © Paolo Bruno/Getty Images
    sue iniziali dichiarazioni fossero state davvero travisate). Sotto il grande ombrellone della immensa classe del “Pupone” si annidano i grandi dubbi della squadra. Il capitano riesce a nasconderli grazie alla sua straordinaria popolarità, ma non per questo i suddetti problemi possono sparire di colpo. Mentre tiene banco la pigrizia del più grande fuoriclasse romanista di tutti i tempi non c’è ancora una società solida e trasparente. Il progetto americano assomiglia ad una pellicola rovinata. Condiviso con un Unicredit e ancora privo di forma, di dichiarazioni forti e pieno di nodi da sciogliere per quanto riguarda la sfera economica. Inoltre ci sono manager che lavorano part-time (Baldini) e un vuoto di poter assorbito da Walter Sabatini, fac totum giallorosso, che rischia di diventare l’altro parafulmine. Si sta smantellando la squadra. Pezzi pregiati come Jeremy Menez e soprattutto Mirko Vucinic sono stati ceduti come fossero giocatori normali. Per quanto riguarda il francese il trasferimento era cosa naturale, ma il montenegrino è passato ai rivali juventini con grande, troppa facilità ad un prezzo di saldi di agosto. E il grande punto interrogativo dei giovani sostituti non fa che ansiare ancora di più l’ambiente. Mancano tasselli importanti nella rosa e le trattative in corso non sembrano poter colmare queste lacune. Le altre si rinforzano e la Roma, almeno per ora, punterà sul genio di Luis Enrique dato che pensare di essere competitivi con questi giocatori sembra la trama di un romanzo da leggere sotto l’ombrellone, quello del Capitano appunto.

  • Del Piero e ancora Vucinic, la Juve supera la Primavera. Video

    Del Piero e ancora Vucinic, la Juve supera la Primavera. Video

    La Juventus saluta il ritiro di Chiusa di Pesio con una partita in famiglia tra la squadra di Conte e i giovani ragazzi della Primavera. La sgambata è servita al mister per metter a punto i nuovi schemi di gioco e per confermare l’intesa naturale tra Del Piero e il nuovo arrivato Vucinic.

    Il montenegrino si procura il rigore trasformato dal capitano e poi chiude la partita con la rete del raddoppio.

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”91646″]

  • Juventus-Cuneo 8-0, tris Toni primo di Vucinic. Video

    Juventus-Cuneo 8-0, tris Toni primo di Vucinic. Video

    La Juventus in una inconsueta tenuta rosa batte in amichevole il Cuneo dimostrando tutti i progressi conseguiti in queste settimane di raduno agli ordini mister Conte. E’ proprio la mano del tecnico che fa ben sperare per la stagione con i repentini cambi di fronte che permettono a Krasic e Pirlo di esser ancora più imprevedibili.

    ©Tom Szczerbowski/Getty Images
    Passi avanti nella manovra ma anche tanti gol che se al momento non portano punti danno entusiasmo e morale sopratutto agli attaccanti. E sono proprio i bomber sugli scudi con i gol di Matri, il tris di Toni e la prima rete in bianconero di Mirko Vucinic. Gli altri gol, dell’8 a zero finale, portano la firma di Marchisio e dei giovani Pasquato e Ruggiero. [jwplayer config=”120s” mediaid=”91446″]

  • Juve, Marotta e la definizione di Top Player

    Juve, Marotta e la definizione di Top Player

    I tanti tifosi juventini, delusi ed amareggiati per l’ennesima stagione deludente erano stati rassicurati dal Dg bianconero Beppe Marotta sull’arrivo in bianconero di almeno due Top Player. Tale dichiarazione, come è ovvio, aveva creato delle forti aspettative nella tifoseria bianconera desiderosa di rivedere sotto la Mole campioni di rango internazionale. A meno di un mese dalla fine del calcio mercato purtroppo la realtà è ben diversa: acquisti a parametro zero, Pirlo, campione di assoluto valore ma forse sul viale del tramonto, Ziegler, terzino sinistro nella media e Pazienza, interditore di centrocampo di livello più basso rispetto al maliano Sissoko che è partito alla corte di Leonardo al Psg.

    ©Massimo Cebrelli/Getty Images
    I soldi sono stati spesi, quasi 40 milioni di euro per i riscatti di Matri, Quagliarella, Pepe e Motta con l’aggiunta di 10 milioni per Lichsteiner, 12,5 per Vidal e 15 per Mirko Vucinic. Acquisti questi che sicuramente alzano il livello qualitativo della compagine bianconera ma siamo sicuri che basti per competere con le corazzate milanesi ed il Napoli di Aurelio De Laurentiis? Purtroppo il buon Marotta dimostra di perdere il pelo ma non il vizio, si sta concludendo l’ennesima campagna acquisti bianconera piena di buoni giocatori e con una spesa, ad oggi, vicina i 70 milioni di euro ma di Top player nemmeno l’ombra.  Ecco quindi che il dubbio paventato nella scorsa stagione sulle reali capacità del’ex Ds della Sampdoria di guidare una campagna di rafforzamento di un Top Club, quale ancora per poco può definirsi la Juventus, diventa certezza. Il completo ridimensionamento della squadra è servito, adesso tocca ad Antonio Conte fare di necessità virtù con tutte le incognite del caso, rappresentate dal centrocampo affidato completamente a Pirlo che dal punto di vista dinamico non è sicuramente il massimo una difesa da migliorare ed un esterno sinistro ancora da comprare. Un film già visto, ma come al solito la speranza è l’ultima a morire ma forse, non la pazienza dei tanti appassionati bianconeri, arrivata al capolinea.

  • Juve, in attesa di Lugano si tenta il brasiliano Alex

    Juve, in attesa di Lugano si tenta il brasiliano Alex

    L’arrivo di Mirko Vucinic alla Juventus ha prodotto due principali effetti, un giocatore che potrà fornire ad Antonio Conte diverse alternative di utilizzo nello schema bianconero e, cosa ancora più importante, un notevole risparmio sui soldi da investire sul mercato. Adesso Beppe Marotta si trova con la possibilità di poter ancora contare su una cifra vicina ai 15 milioni ed è ovvio che adesso, sia da curare il reparto difensivo con l’acquisto di un centrale affidabile e di esperienza. In pole position rimane il capitano dell’Uruguay Diego Lugano, troppo allettante la prospettiva di potersi accaparrare il forte centrale a parametro zero qualora il Fenerbache, la squadra che detiene il cartellino, venisse retrocessa nella serie B turca a causa del suo presunto coinvolgimento nello scandalo scommesse.

    Alex | ©Shaun Botterill/Getty Images
    Ma qualora la pista Lugano dovesse affievolirsi, ecco che Marotta ha pronta l’alternativa, Alex del Chelsea, il forte centrale brasiliano 29enne accantonato da Villas Boas a vantaggio del più giovane connazionale David Luiz. Si può chiudere per una cifra vicina ai 10 milioni anche se, sulle piste del brasiliano, ci sono anche Real Madrid e Bayern di Monaco compagini queste che, possono contare su un budget e su un appeal internazionale, sicuramente al momento nettamente superiore rispetto a quello rappresentato dalla Vecchia Signora.