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Inter-Juventus 1-2 video
La Juve risponde al Milan e torna al comando della Serie A: i bianconeri passano a San Siro contro un’Inter non ancora guarita vincendo l’attesissimo derby d’Italia per 2-1. I nerazzurri continuano con la loro crisi di risultati subendo la loro quinta sconfitta stagionale in campionato su nove gare disputate, un ruolino di marcia che è più da zona salvezza che non da scudetto e/o qualificazione in Champions League. Al gol di Vucinic risponde Maicon con un bolide da posizione impossibile ma a decidere il match è Marchisio che, al termine di una triangolazione con Matri, batte con un piatto destro preciso e imprendibile Castellazzi. Il video di Inter – Juventus 1-2 [jwplayer config=”180s” mediaid=”102602″]Juve | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images -
La Juve espugna San Siro, Inter punita da Vucinic e Marchisio
La Juventus lancia un messaggio importante al campionato battendo nella decima giornata l’Inter sempre più nei bassifondi della classifica. A San Siro la partita termina 2-1 per i bianconeri grazie alle reti di Mirko Vucinic (il quinto personale in carriera ai nerazzurri) e di Claudio Marchisio, abile a concretizzare un uno-due con Matri; in mezzo il momentaneo pareggio di Maicon, il migliore dei suoi.
Avvio di marca nerazzurra, Juve un pò timida nella gestione della palla ma che non soffre particolarmente gli attacchi sterili degli avversari; al 12′ vantaggio bianconero con Vucinic che sfrutta una bellissima azione della coppia Matri-Lichtsteiner con Castellazzi che salva sull’attaccante lodigiano ma nulla può alla sventola ravvicinata del montenegrino. Juve avanti e la sensazione che l’Inter vada subito a cercare il pari, ma nemmeno un giro d’orologio e Matri vede il suo tiro spegnersi di un nulla sul fondo che poteva regalare il 2-0 già nel primo quarto d’ora di gara. Come si suol dire in questi casi “gol mangiato gol subito” 1o minuti dopo Maicon raccoglie un invito di Sneijder al vertice dell’area di rigore e da posizione quasi impossibile fa partire una sventola, deviata da Bonucci, che inganna Buffon e si insacca alle sue spalle: 1-1. Per gli uomini di Conte un film già visto, palle gol sprecate e pareggio subìto, come con il Genoa prima e con la Fiorentina martedì scorso e poteva andargli ancora peggio se il colpo di testa di Pazzini non avesse centrato in pieno la traversa 2 minuti dopo; ma stavolta bastano poco meno di 5 minuti per reindirizzare la partita sul binario giusto: Vucinic la dà a Marchisio, il numero 8 bianconero scambia rapidamente con Matri e tocco sotto all’angolino basso per il 2-1 juventino. Si va verso la fine del primo tempo con un’altra pericolosissima azione bianconera che Lichtsteiner per la troppa fretta spreca malamente, e con una grande azione Pirlo-Marchisio con l’autore del secondo gol a tu per tu con Castellazzi (difesa dell’Inter inesistente) il quale non può far altro che travolgere il centrocampista di Antonio Conte: rigore netto ma per Rizzoli tutto regolare e Castellazzi che si evita anche il sacrosanto rosso. Al riposo il risultato è 1-2. Nella ripresa cambio a sorpresa per Ranieri, che inserisce Castaignos per un vivace Mauro Zarate, cercando di dare più peso all’attacco nerazzurro. Però a farsi pericolosa è sempre la Juventus che approfitta dei contropiedi per mettere in difficoltà la squadra nerazzurra, e dell’efficace possesso palla per addormentare la partita nei suoi momenti cruciali. E sono solo le azioni dei bianconeri alla ricerca del gol della tranquillità: prima spreca Estigarribia che dopo una galoppata sulla sinistra tira debolmente e Castellazzi si salva col piede sinistro (nemmeno calcio d’angolo assegnato alla Juve) e poi Del Piero subentrato a un Vucinic sfinito ma ottimo per corsa e sacrificio, ciccando il pallone a tu per tu col portiere interista. Il finale consegna alla Juve di Conte il primo posto solitario in vetta alla classifica e all’Inter un sacco di interrogativi per il futuro: 5 sconfitte in 9 giornate è un ruolino di marcia più che preoccupante. Se la Juve per lo scudetto c’è, si può dire ugualmente anche per i nerazzurri? Paradossalmente già domenica pomeriggio l’Inter potrebbe essere in zona retrocessione, salvo le vittorie di Bologna e Novara.Inter – Juve | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images -
Juventus-Fiorentina, ultime e formazioni. Conte dirotta Vucinic sulla fascia
Obiettivo 3 punti: è questo l’imperativo stasera sia di Conte che di Mihajlovic che di pareggi non vogliono proprio sentirne parlare. Tra poco più di due ore Juventus e Fiorentina si affronteranno allo Juventus Stadium nell’anticipo della nona giornata di Serie A: entrambe le squadre sono reduci da due pareggi consecutivi e con gli identici risultati, i bianconeri da uno 0-0 a Verona contro il Chievo e un 2-2 casalingo con il Genoa, i viola con il pari in trasferta a Cesena e quello tra le mura amiche con il Catania.
Conte non vuole lasciare per strada altri punti importanti soprattutto prima di due sfide delicate e cruciali in trasferta prima a Milano contro l’Inter e poi una settimana più tardi a Napoli. Per evitare altri fischi dal pubblico di fede bianconera, il tecnico tornerà al vecchio modulo, accantonando nuovamente il 4-2-4, grazie al rientro di Vidal recuperato dall’infortunio e in campo dal primo minuto. La novità è però sull’esterno alto di sinistra dove, visto lo scarso impatto in questa stagione di Krasic, con Elia che ancora non convince e l’infortunio di Giaccherini, agirà Mirko Vucinic e che lascerà il posto di centravanti a Matri, escluso nell’ultimo periodo ma rientrato alla grande segnando una doppietta al Genoa. Pepe correrà sull’out di destra mentre Vidal presidierà la zona centrale del campo andando in aiuto di Pirlo e Marchisio in mediana e disturbando i portatori di palla viola e supportando la manovra offensiva in fase di possesso palla. Difesa confermata con Lichtsteiner a destra, Barzagli e Bonucci in mezzo e Chiellini a sinistra, a proteggere i pali, con Buffon infortunato, Storari. Mihajlovic dovrà fare a meno di Montolivo squalificato e il cui posto verrà preso da Kharja. Ancora dubbi su un impiego dal primo minuto di Gilardino ancora convalescente dall’infortunio al ginocchio, se il tecnico viola non dovesse decidere per questa soluzione Jovetic andrà a fare la punta centrale supportato da Cerci a destra e Vargas e sinistra. De Silvestri sostituirà Cassani mentre Munari e Behrami in mediana avranno il compito di disturbare la manovra bianconera. Probabili formazioni Juventus – Fiorentina (ore 20:45) JUVENTUS (4-2-3-1): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe, Vidal, Vucinic; Matri. Panchina: Manninger, De Ceglie, Elia, Krasic, Estigarribia, Del Piero, Quagliarella. Allenatore: Conte. FIORENTINA (4-3-3): Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Munari, Behrami, Kharja; Cerci, Jovetic, Vargas. Panchina: Neto, Nastasic, Romulo, Lazzari, Ljajic, Gilardino, Santiago Silva. Allenatore: Mihajlovic.Mirko Vucinic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images -
Chievo-Juve probabili formazioni. C’è Del Piero con Vucinic
Adesso la Juve non può fallire se vuole continuare a coltivare sogni di gloria, questo sarà il pensiero dei giocatori bianconeri dopo aver visto il disastro combinato da Inter e Napoli, entrambe cadute sotto i colpi di avversari nettamente più modesti. Il tecnico salentino avrà quindi caricato al massimo i suoi giocatori, tornare da Verona con i tre punti vorrebbe dire mantenere la vetta e distanziare ulteriormente gli “odiati” interisti. Conte si affiderà al 4-2-4 e all’esperienza di capitan Del Piero che affiancherà Vucinic in attacco, sugli esterni confermati Pepe e Krasic mentre in mezzo al campo la formazione bianconera non può prescindere dal duo tutto classe e qualità Pirlo-Marchisio. Panchina dunque per el guerrero Vidal che avrà al suo fianco anche Estigarribia convocato per la prima volta dal tecnico in una gara ufficiale e chissà che non possa fare una piccola apparizione anche lui. In difesa l’unico dubbio da sciogliere, un ballottaggio fra Bonucci e De Ceglie con il primo favorito sul secondo e questo comporterebbe il dirottamento a sinistra di Chiellini, con Lichtsteiner confermato a destra e Barzagli pedina imprescindibile al centro della difesa. Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Marchisio, Pirlo; Krasic, Del Piero, Vucinic, Pepe. A disp.: Storari; De Ceglie; Pazienza, Vidal, Giaccherini; Quagliarella, Matri.
In casa clivense Di Carlo dal canto suo avrà preparato la partita nei minimi dettagli e contrariamente a quanto pronosticato alla vigilia a far coppia con bomber Pellissier, già giustiziere della Vecchia Signora, sarà l’ammazza grandi Moscardelli. Per il resto il tecnico gialloblu schiererà un coperto 4-4-2 che in fase d’attacco diventa un 4-3-1-2 con Sammarco a muoversi tra le linee al posto di Cruzado e Bradley, Rigoni e Hetemaj a formare il terzetto di copertura in mediana. In difesa confermati Sardo e Jokic sugli esterni a completare il reparto saranno in mezzo Morero e Cesar. Chievo Verona (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni L., Hetemaj; Sammarco; Pellissier, Moscardelli.Alessandro Del Piero| © Maurizio Lagana/Getty Images -
Troppa Juve per questo Milan. Marchisio fa esplodere l’entusiasmo
Cinque partite son troppo poche per bollare il Milan ed esaltare la Juventus ma la partita di questa sera può esser un doppio campanello d’allarme per i campioni d’Italia in carica e per tutti le contendenti allo scudetto: la Vecchia Signora ha ritrovato la sua anima. Antonio Conte dimostra ancora una volta di esser un tecnico valido e camaleontico cambiando ancora una volta la sua Juventus con lo slittamento a sinistra di un ritrovato Chiellini e affidando un pò a sorpresa all’inedita coppia Barzagli Bonucci il centro della difesa. In avanti Vucinic funge da unica punta con Pepe e Krasic esterni e Marchisio e Vidal a supporto. La regia, ovviamente, ad Andrea Pirlo. In casa Milan Allegri sceglie il jolly Bonera come sostituto di Abate e affida la traquarti al rientrante Boateng.
La partita sin dall’avvio vede i padroni di casa propensi a far la partita occupando tutti gli spazi e cercando di metter la partita sull’agonismo e l’aggressività. Il Milan, invece, cerca di giocare a ritmi bassi affidandosi ad uno sterile possesso palla. Nonostante la grande aggressività bianconera il primo vero pericolo per Abbiati arriva al 36′ con Vucinic che inventa una palombella dal limite che centra la traversa. Nella ripresa, tutti si aspettano la reazione del Milan ma è ancora invece la Juve a spingere con Pirlo che si beve Nocerino servendo un assist d’oro per Bonucci con Abbiati a compiere un miracolo. L’unica e sottolineo l’unica occasione rossonera della partita arriva da un assist di Cassano per il piattone di Boateng che trova la pronta respinta di Buffon. Poi è solo un mologo bianconero con Vucinic che sfiora senza fortuna il gol in più di una occasione e Vidal che spreca due ghiotte palle dal limite. Quando la partita sembra incanalarsi sul binario dello 0-0 la Juve trova finalmente la fortuna con Marchisio che sfrutta una carambola di Bonera per bucare Abbiati e far esplodere il Juventus Stadium al termine però di un azione che non ha nulla da invidiare a quelle del Barcellona. In pieno recupero il centrocampista azzurro trova poi anche il raddoppio con la complicità questa volta di un incerto Abbiati. La JUve vince e convince mantenendo la vetta per un altra settimana. In casa Milan è il secondo ko in uno scontro diretto e la percezione che forse qualcosa non va.La gioia di Marchisio ©Alberto Pizzoli/Getty Images -
A Ranocchia 3 giornate di squalifica
Mano pesante del giudice sportivo di Serie A Tosel su Andrea Ranocchia. Il difensore dell’Inter, espulso nell’ultima partita di campionato con il Novara, è stato squalificato per tre giornate per aver rivolto frasi ingiuriose nei confronti degli Ufficiali di gara uscendo dal campo in seguito all’espulsione provocata dal fallo da ultimo uomo e con chiara occasione da gol su Morimoto che ha causato il penalty in favore dei piemontesi.
Il nuovo tecnico nerazzurro Claudio Ranieri dovrà così fare a meno di lui per i prossimi tre impegni di campionato. Inoltre Tosel ha inflitto due giornate al giocatore del Lecce Grossmuller sempre per frasi ingiuriose nei confronti dell’arbitro. La differenza tra questo e il precedente sta nel fatto che il difensore nerazzurro è stato espulso direttamente (che sono già due giornate più l’aggravante) mentre il centrocampista giallorosso ha rimediato la doppia ammonizione (squalifica di una giornata più l’aggravante). Infine salterà il prossimo turno di campionato anche Mirko Vucinic, espulso sul finire del primo tempo per doppio giallo (uno per proteste e l’altro per gioco falloso). Per l’attaccante montenegrino della Juventus niente trasferta a Catania.© Claudio Villa/Getty Images -
Vucinic croce e delizia bianconera
Che Mirko Vucinic non sia un giocatore con un carattere facile e che il suo modo di giocare possa determinare il successo o meno della su squadra in una partita è cosa risaputa nell’ambiente pallonaro, dalle prime uscite con la maglia bianconera è già venuto fuori che l’attaccante montenegrino sarà per larghi tratti della stagione, croce e delizia del proprio allenatore.
L’esempio più lampante sono le prestazioni regalate nelle ultime due partite, a Siena, infatti, Mirko è stato per lunghi tratti assente dl gioco e poco incisivo ma nel momento in cui ha avuto la palla giusta con un invenzione ha consentito a Matri di siglare il gol della vittoria, per poi però essere sostituito da Del Piero. Nella partita interna contro il Bologna, è stato lui stesso a rendersi protagonista della rete del momentaneo vantaggio bianconero, salvo poi rovinare tutto con un’entrata scoordinata e fuori luogo che gli ha procurato la seconda ammonizione e la seguente espulsione. Se si analizza la sua gara fino a quel momento il voto da assegnare all’attaccante è un 6 pieno, nonostante il gol, infatti, il montenegrino non è mai riuscito a risultare pericoloso per la retroguardia bolognese e la prima ammonizione, figlia di una protesta esagerata nei confronti dell’arbitro è segno ancora d’immaturità e di troppa foga agonistica. Si dice che al rientro negli spogliatoi i propri compagni e il tecnico Conte abbiano trovato un Vucinic costernato, che si è subito scusato con tutti per aver lasciato in 10 la propria squadra, scuse ovviamente accettate e che non hanno fatto altro che rafforzare il grande clima di compattezza che si respira in casa Juve, in questo periodo. Di certo Torino non è Roma, e il tanto decantato stile Juve che la nuova società e il nuovo allenatore vogliono riportare in auge poco si confà agli spiriti liberi e ribelli, nonostante nella storia della Vecchia Signora, di teste calde ce ne siano state tante. Proprio per questo sotto la Mole, Vucinic pare aver trovato pane per i suoi denti, il suo tecnico, che lo ha fortemente voluto alla corte bianconera, è un sergente di ferro che sa come piegare i comportamenti esuberanti dei propri giocatori e quindi quest’anno è sicuro che ci sarà da divertirsi.©Gabriele Maltinti/Getty Images -
Juve-Bologna: Le pagelle. Vucinic ingenuo, Portanova imperioso
Buffon 6,5: SuperGigi nelle ultime uscite non è stato chiamato a grossi interventi e anche ieri sera se non fosse stato per De Ceglie e la sua ingenuità non avrebbe corso molti pericoli, ma sull’unica occasione ha risposto presente, a mio avviso incolpevole sul gol di Portanova. Chiellini-De Ceglie 5: Uno consente il tiro a pochi passi dalla porta a Casarini, sul quale Buffon mette una pezza, l’altro completa l’opera facendosi sovrastare in maniera beffarda da Portanova, ed è così che la frittata è fatta. L’insufficienza è solo per questo, prima e dopo il gol una partita da sei pieno per entrambe, ma purtroppo pesa quella macchia che ha voluto dire due punti in meno in cascina. Pirlo 7: E’ il faro di questa Juve, nel primo tempo soffre le marcature asfissianti di Ramirez e Mudingayi, ma trova lo stesso il lampo per mandare a rete Vucinic, nel secondo gode di più spazio e porta pericoli costanti sia con i lanci, chiedere a Krasic, sia con azioni personali domandare a Gillet. Eccezionale anche in fase di copertura. Krasic 6: Buono il suo reintegro graduale, Conte, contrariamente a quanto si pensi, lo vede e lo considera come una pedina importante per il suo gioco. Milos viene da un infortunio e non ha ancora quella spinta propulsiva nelle gambe che è la sua caratteristica migliore, sfiora il gol del raddoppio e sbaglia qualche tocco semplice, ma sta tornando e i tifosi non vedono l’ora di vederlo scorrazzare per il campo la sua bionda chioma. Vucinic 5: Fa e disfà. Ottima intesa con Pirlo sull’azione del gol, ma prende due cartellini gialli ingenuamente lasciando la sua squadra in dieci uomini per un tempo intero, forse sul primo l’arbitro è un po’ fiscale, ma sul secondo non può commettere un fallo del genere sulla trequarti avversaria, con Casarin lontano dalla porta. Da rivedere, ma alcuni scambi con Del Piero sembrano mostrare il Vucinic migliore, che a Siena, fatta eccezione per l’assist a Matri, non si era visto. Juventus (4-2-4): Buffon 6,5; Lichtsteiner 6,5, Barzagli 7, Chiellini 5, De Ceglie 5 (29′ st Vidal 6); Pirlo 7, Marchisio 6,5; Krasic 6 (15′ st Giaccherini 6), Vucinic 5, Del Piero 5,5 (1′ st Matri 6), Pepe 6. A disp.: Storari, Bonucci, Elia, Quagliarella.
Gillet 7: Non si capisce come un giocatore della sua qualità sia stato relegato per anni nella serie B o a lottare sempre per la salvezza con la maglia del Bari, un portiere con le sue qualità avrebbe meritato sorti migliori e ieri ne ha dato dimostrazione salvando in più di un’occasione il risultato e mantenendolo sul punteggio di parità. Incolpevole sul gol del vantaggio bianconero non è colpa sua se Konè abbandona la palla e lascia lo spazio a Pirlo di pescare Vucinic tutto solo in area. Portanova 7: Ha dei clienti non facili, ma l’ex Siena non sfigura, anzi si dimostra giocatore di qualità e di tenacia, ha il grande merito di riportare in parità la sfida con un imperioso stacco di testa su un calcio d’angolo, sovrastando Chiellini che non è di certo un fuscello. Konè 5: Nervoso, poco lucido e molto molto ingenuo nell’occasione del gol juventino, non si può concedere tutto quello spazio ad uno come Pirlo e l’albanese naturalizzato greco, dovrebbe saperlo. Mudingayi 6,5: Si francobolla a Pirlo e non lo molla un attimo nel primo tempo, lasciandolo soltanto quando il regista bianconero arretra per prendere palla, ma in quel caso lo affida alle cure di Ramirez. Salva sulla linea un tiro a botta sicura di Barzagli e lotta su ogni pallone con grande ardore, a volte pure troppo. Acquafresca 4,5: L’unica domanda che mi sovviene è: Dov’è? Statico,immobile e mai pericoloso, i suoi compagni di certo non lo aiutano, ma si sa che in casa delle grandi il ruolo dell’attaccante è anche quello di sacrificarsi, lui non lo fa e non si capisce cmo Bisoli possa averlo preferito a capitan Di Vaio. Da troppe stagioni vive nell’ombra dopo l’ottimo exploit di Cagliari più nulla sicuramente un giocatore da recuperare. Bologna (4-4-1-1): Gillet 7; Casarini 6, Portanova 7, Antonsson 6, Morleo 6; Perez 6 (1′ st Khrin 6), Mudingayi 6,5, Konè 5, Ramirez 6,5; Diamanti 5,5 (1′ st Pulzetti 6); Acquafresca 4,5 (21′ st Di Vaio 5,5). A disp.: Agliardi, Garics, Paponi, Crespo.©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images -
Juve solo pari, ma sempre in vetta
Alla terza partita arriva la prima frenata della Juventus, in uno stadio che ormai sembra essere un girone dantesco ogni qualvolta che i bianconeri giocano in casa, gli uomini di Conte, incappano in un pareggio contro il Bologna, ma grazie agli altri risultati riescono a mantenere la vetta. La partita comincia con toni molto sommessi, i padroni di casa sembrano non riuscire a sfondare la difesa della squadra rossoblu, ben ordinata in campo e che blocca Pirlo, piazzandogli un uomo fisso alle spalle e asfissiando gli avanti bianconeri con una marcatura a uomo. Il risultato può dunque sbloccarsi solo grazie ad un’invenzione e chi meglio del duo formato dal regista ex Milan e da Mirko Vucinic può riuscire nell’impresa. Ecco che al 29° la Juventus passa, punizione procurata dal montenegrino sulla trequarti avversaria, il regista bianconero si posiziona in battuta e furbescamente lancia subito l’attaccante ex Roma in area, da lì uno come lui non può sbagliare, diagonale ad incrociare sul secondo palo e Gillet è battuto, 1-0 e lo stadio esplode. Sembra adesso tutto facile per la Vecchia Signora e ne è prova anche il fatto che pochi minuti dopo il gol, Krasic con una cavalcata delle sue arriva al limite dell’area e appoggia al capitano, Alex prende la mira e prova un tiro dei suoi a giro sul secondo palo, la palla esce di un nulla. Al 36° è ancora l’esterno serbo a rendersi pericoloso, cross in mezzo di Pepe, svarione della difesa felsinea e palla che arriva sui piedi del biondo esterno, botta di sinistro di prima intenzione ma Gillet risponde presente. Nel calcio si sa niente è scontato ed al 46° che succede l’imponderabile, Vucinic rincorre un avversario e in scivolata tenta di fermarne l’azione, il fallo sarebbe da ammonizione, ma Gava ricorda che il montenegrino è stato già ammonito e lo grazia, in un primo momento, salvo poi essere circondato dai giocatori del Bologna e ritornare sulla propria decisione, secondo giallo e conseguente espulsione, Juve in 10. Ingenuo l’attaccante, troppo condizionabile il direttore di gara.
Inizia il secondo tempo e ci si aspetta la reazione del Bologna, forte anche della superiorità numerica e invece è ancora la Juventus a sfiorare il doppio vantaggio, Pirlo, ancora lui, illumina con un lancio millimetrico e pesca Krasic in area, il serbo stoppa bene e tira sul palo lungo da posizione defilata, la palla sfiora il legno alla destra di Gillet e finisce fuori. Nel calcio una legge non scritta vuole che ad un gol sbagliato ne segua uno subìto, ed, infatti così è. I rossoblu passano, al 51° errore madornale di De Ceglie in area che regala a Casarin un tiro a botta sicura a pochi passi da Buffon, ma SuperGigi compie il miracolo e devia in angolo, sul successivo corner, Portanova sovrasta Chiellini e batte l’estremo difensore bianconero siglando il punto del pareggio. Adesso tutto è ristabilito e pensi che la vecchia Juve si rintani in difesa per cercare di proteggere almeno un punto. Sbagliato. Gli uomini di Conte hanno fame di vittoria e sospinti da un pubblico mai domo nell’incitare, collezionano tra il 61° e il 70° minuto diverse azioni pericolose che solo i riflessi di Gillet e la prontezza di Mudingayi vanificano. La squadra però continua a spingere e anche se non si rende più pericolosa, nonostante l’uomo in meno costringe i rossoblu emiliani a proteggere il bottino con 10 uomini dietro la linea della palla, è la Juve che non ti aspetti è la Juve di Conte, una squadra che come detto ha fame di vittorie e che vuol tornare sulla cresta dell’onda. Due punti persi, come dice il tecnico bianconero, ma il carattere c’è e il lavoro, si sa, alla lunga paga.©Valerio Pennicino/Getty Images -
Matri-gol, la Juve espugna Siena 1-0
Sull’insidioso, ma non inviolabile, campo di Siena la Juventus trova il secondo successo stagionale dopo la roboante vittoria all’esordio stagionale nel nuovo stadio. La squadra di Conte, salutato con affetto dalla tifoseria di casa, vince di misura, anche se non esprimendo un buon calcio come fatto con il Parma, grazie alla rete nella ripresa di Matri su assist di Vucinic, dimostrando di saper soffrire e incamerando altri 3 punti preziosi per la classifica.
Il Siena di Sannino è avversario ostico e chi meglio di Conte sa a quali problemi la Juve potrebbe andare incontro conoscendo fin troppo bene la sua ex squadra. E infatti i piemontesi subiscono sin dai primi minuti un pressing asfissiante dei senesi, ben disposti in campo e rapidissimi a ripartire. Gazzi cerca di limitare le giocate di Pirlo e fino a quando vi riesce la Juve è poca roba. Ma quando il regista cresce i bianconeri, oggi in tenuta rosanero, prendono in mano la partita ed è proprio l’ex rossonero a rendersi l’uomo più pericoloso dei suoi, prima angolando troppo il rasoterra dopo un bello slalom in area e dopo concludendo troppo centralmente un tiro dalla media distanza. I toscani ci provano con Calaiò in contropiede, ma è fantastico il recupero di Barzagli che in scivolata sventa il pericolo, e con Mannini che non riesce ad inquadrare lo specchio della porta. Nella ripresa tutti si aspettano il cambio di uno spento e, a tratti, irritante Vucinic e invece Conte lo lascia in campo giusto il tempo per regalare la “genialata” della domenica proprio pochi istanti prima della sua sostituzione: splendida, al 54′, apertura di Pepe a cambiare gioco sul fronte opposto per Giaccherini che serve il montenegrino in area il quale aggira da maestro il difensore avversario con un tocco a seguire offrendo a Matri un comodo appoggio in rete per il suo primo gol stagionale. Protagonisti dell’azione anche le due ali alte di centrocampo, riconfermate dal tecnico dopo la buona prova offerta all’esordio e preferite a Krasic ed Elia costretti a vedere per la seconda volta la partita dalla panchina. Con Vidal, il cui ruolo nella Juve di Conte potremmo equipararlo ad un “sesto uomo del basket”, al posto di Vucinic la Juve aumenta la sua quantità a centrocampo: il cileno, pronto ad aggredire i portatori di palla toscani, si va a posizionare alle spalle di Matri per offrire maggiore protezione nella fase di non possesso palla. Sannino corre ai ripari inserendo prima Larrondo, per un evanescente Gonzalez, e poi togliendo Gazzi sostituendolo con Vergassola, mediano dotato di un maggiore istinto del gol del compagno, in cerca del pari che non arriva nonostante la Juve nei minuti finali soffra, complice anche il calo fisico, senza però rischiare quasi nulla. Escono anche Chiellini e lo stesso autore del gol per problemi muscolari, da segnalare l’ottima prova del riabilitato Grosso che oggi sostituiva lo squalificato De Ceglie sulla corsia mancina. La Juve è in testa alla classifica, in coabitazione con Udinese e Cagliari, tuttavia è ancora presto per dire se i bianconeri saranno capaci di lottare per qualcosa di concreto in questa stagione. Questione di mentalità: lavorare duro in settimana, sacrificio e 90 minuti e più ad altissima intensità la domenica. La ricetta potrebbe essere quella giusta considerando anche già i 5 punti di vantaggio che la Vecchia Signora può vantare sui rivali più accreditati Inter, Roma, Lazio e i campioni d’Italia in carica del Milan che però saranno impegnati stasera nel posticipo con il Napoli (seria pretendente allo scudetto) e potenzialmente potrebbero ritornare a -2 dai bianconeri e, viceversa, i partenopei potrebbero riacciuffare le zebre. Mercoledì il turno infrasettimanale con il Bologna sarà un altro banco di prova per la squadra di Conte. Solo il tempo potrà dare le risposte che tutti gli addetti ai lavori e i tifosi bianconeri si domandano da un pò di tempo.Sky