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  • Juve perfetta, a Donetsk arrivano vittoria e primo posto

    Juve perfetta, a Donetsk arrivano vittoria e primo posto

    Qualificazione e primo posto. Una Juve pressoché perfetta sbanca Donetsk e chiude in testa il proprio girone mantenendo l’imbattibilità nella competizione, cosa riuscita in questo primo turno solo a Malaga, Schalke e Borussia Dortmund. E pensare che dopo i tre pareggi del girone di andata, specie quello di Copenaghen contro il Nordsjaelland, il profumo di Europa League era fortissimo. Come fortissimo era l’odore di biscotto contro gli ucraini. Nulla di tutto ciò invece ed una Juve accorta in difesa e rapida nell’offendere piazza il colpaccio contro una squadra che vinceva da sedici turni consecutivi a casa rendendo cosi nulla la goleada del Chelsea nell’altro match.

    Un successo meritato come detto, giunto su un autogol viziato da un fuorigioco di Lichtsteiner, ma se di errori arbitrali bisogna parlare sono stati diversi gli episodi andati contro la Juve, in particolare un calcio di rigore non assegnato dall’arbitro per un fallo di mano di Fernandinho. Alessio e Conte non cambiano nulla rispetto a quanto preventivato alla vigilia. In difesa torna Chiellini, in avanti c’è Giovinco accanto a Vucinic. Comincia meglio la squadra di Lucescu che seppur qualificata mira a chiudere al primo posto il girone. La Juve soffre nei primissimi minuti ma poi con grande personalità esce allo scoperto e comincia a macinare gioco. Di occasioni da rete, specie nei primi 45’ se ne vedono pochi. I bianconeri reclamano, a ragione, un rigore per un fallo di mano di Fernandinho su punizione di Pirlo ma l’arbitro lascia correre. L’asse Vucinic-Giovinco intanto funziona e anche bene, e da una loro combinazione nasce la palla gol più ghiotta del primo tempo ma la Formica Atomica dal limite e con lo specchio della porta completamente libero, se si eccettua il portiere Pyatov, apre troppo il tiro spedendo a lato. Intanto Chiellini fa tremare tutti richiamando l’attenzione della panchina per un fastidio al polpaccio: Caceres si alza per riscaldarsi ma la cosa, dopo l’intervallo, rientrerà.

    La ripresa comincia esattamente come era iniziato il primo tempo, ovvero con uno Shakhtar subito pimpante che si fa vivo con un tiro di Alex Teixeira a seguito di una respinta corta di Buffon. Palla fuori. Più ghiotta la chance capitata a Pirlo che dal limite dell’area colpisce il palo. Ma la Juve è viva e poco dopo trova anche il gol: Lichtsteiner riceve palla sulla destra e mette in mezzo un pallone che Kucher devia verso la propria porta nel tentativo di fermare Giovinco. Gli ucraini voglio il pari ma cosi facendo lasciano praterie ai bianconeri. Vucinic supera anche il portiere avversario ma sbaglia tutto. I padroni di casa di occasioni non ne creato se si eccettua un auto palo colpito da Asamoah. La Juve fa festa: quegli ottavi che sembravano una chimera ora sono realtà.

    La Juventus festeggia gli ottavi
    La Juventus festeggia gli ottavi © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Le pagelle di Shakhtar Donetsk-Juventus:
    Fernandinho 6,5: Tra i brasiliani forse è quello che ha di meno la testa alle vacanze ma rischia tanto nel primo tempo quando colpisce la palla con le mani nella propria area.
    Willian 6: Più volte cerca di accelerare ma la retroguardia bianconera, stavolta, lo controlla abbastanza bene.
    Eduardo 5: Prova abulica la sua, tanto che raccatta anche un’ammonizione inutile.
    Chiellini 7: Prestazione maiuscola per lui che soffre anche un po’ di un risentimento al polpaccio ma porta la gara al termine. Peccato per quella ammonizione presa nel finale che non gli consentirà di giocare l’andata degli ottavi poiché diffidato.
    Pogba 6: Alterna cose buone ad errori che specie in quel punto del campo non si dovrebbero fare. Ma la gara gli è servita per fare esperienza.
    Giovinco 7: E’ una delle cause principali dell’autogol che ha portato i bianconeri al successo. Sempre pimpante nel primo tempo ha avuto una chance non sfruttata a dovere. Ma la sua prova va ben oltre la sufficienza.

    Il tabellino di Shakhtar Donetsk-Juventus
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6,5, Kucher 5,5, Rakytskyy 6, Rat 6; Fernandinho 6,5, Stepanenko 5,5; Alex Teixeira 5 (20′ st Ilsinho 6), Mkhitaryan 5,5, Willian 6; Eduardo 5 (1′ st Devic 6). In panchina: Kanibolotsky, Kryvtsov, Kobin, Gai, Douglas Costa. Allenatore: Lucescu 5,5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 7, Vidal 6,5, Pirlo 6, Pogba 6, Asamoah 6; Giovinco 7 (47′ st Giaccherini sv), Vucinic 6,5 (43′ st Matri sv). In panchina: Storari, Caceres, Padoin, Marrone, Quagliarella. Allenatore: Alessio 7

    Le immagini video di Shakhtar Donetsk-Juventus
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  • Juventus a Donetsk per la notte della verità

    Juventus a Donetsk per la notte della verità

    Dentro o fuori. Champions League o Europa League. Tutto in una gara. Tutto in una notte. La Juventus si gioca una buona fetta di stagione nell’ultima gara del girone eliminatorio in casa dello Shakhtar Donetsk. Alla squadra di Conte, il quale per l’ultima volta seguirà la sua Juventus dalla tribuna visto che la squalifica si sta per concludere, basterà un pari contro i già qualificati ucraini. La “ics” sembra essere il risultato più probabile anche a guardare le quote dei bookmakers ma guai a parlare di biscotto. Alla vigilia infatti sia Lucescu che la formazione bianconera hanno respinto con forza questa ipotesi, ma è chiaro che ci saranno differenti motivazioni.

    Per i padroni di casa l’unica plausibile sembra essere quella della conquista del primo posto, anche se negli ultimi giorni si era parlato di un massimo impegno al fine di raggiungere il successo per favorire cosi una possibile qualificazione del Chelsea il cui patron Abramovich è socio in affari con il main sponsor dello Shakhtar. Pure invenzioni o fondo di verità? Anche qui i dubbi restano, ma l’unica cosa certa è che i tanti brasiliani presenti nella formazione di Donetsk sono con la testa alle vacanze considerando che dopo il match voleranno in Sudamerica per un mese di ferie. Dal canto suo la Juve sa di poter giocare per due risultati su tre ma di non potersi permettere di perdere visto che nell’altro match il Chelsea farà un sol boccone del Nordsjaelland.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini al rientro © Valerio Pennicino/Getty Images

    Praticamente come l’ultima volta in un girone di qualificazione dei bianconeri in Champions. In quell’occasione contro il Bayern Monaco finì male, malissimo. Storie diverse, anni diverse, squadre diverse. L’unica certezza è che gli ucraini hanno vinto le ultime sedici gare disputate in casa. Roba da rabbrividire, altro che il freddo dell’est. Passando alle due squadre Conte deve rinunciare oltre che sullo squalificato Marchisio anche su Lucio e Bendtner, rimasti a Torino a causa di problemi fisici. Risolti i problemi che riguardavano Chiellini e Bonucci: entrambi saranno della contesa. Sicuro l’inserimento di Pogba da titolare accanto al rientrante Vidal mentre Lichtsteiner e Isla sembrano in lizza per un posto sulla corsia di destra. Favorito lo svizzero anche perché la sciagurata prova del cileno contro il Milan è ancora un ricordo vivo nella mente del tecnico bianconero. Sulla sinistra invece rientra da titolare.

    In avanti solito dubbio riguardo al partner di Vucinic: Giovinco è comunque favorito su Matri e Quagliarella. Dall’altro lato nessun turnover per Lucescu che deve rinunciare al solo Luiz Adriano, protagonista del mancato fair play nella gara di Copenaghen.Ma in avanti ci sarà il temibile quartetto composto da Alex Texeira, Mkhiataryan, Willian ed Eduardo.

    Le probabili formazioni di Shakhtar Donetsk-Juventus:

    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakytskyy, Rat; Hubschmann, Fernandinho; Alex Texeira, Mkhiataryan, Willian; Eduardo. In panchina: Kanibolotsky, Shevchuk, Stepanenko, Ilsinho, Kobin, Gai, Devic. Allenatore: Lucescu

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Vucinic, Giovinco. In panchina: Storari, Marrone, De Ceglie, Giaccherini, Isla, Quagliarella, Matri. Allenatore: Alessio

  • Buffon punta in alto: “Vogliamo il primo posto”

    Buffon punta in alto: “Vogliamo il primo posto”

    Il giorno della verità è arrivato per la Juventus, che questa sera affronterà gli ucraini dello Shakhtar Donetsk per giocarsi la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League. E’ già tempo di verdetti importanti e, dunque, era inevitabile che a parlare fosse l’uomo di maggiore esperienza internazionale, il capitano Gigi Buffon che, come di consueto, ha analizzato la situazione con grande lucidità ed acume, individuando i temi fondamentali della gara, ed i pericoli in agguato.

    Per l’occasione Gigi Buffon ripropone un’affermazione che aveva già rimarcato dopo la prima gara di Champions disputata quest’anno, a Stamford Bridge contro il Chelsea, quando la Juventus conquistò un buon pareggio per 2-2: allora, Buffon dichiarò che “questa Juve può giocarsela con tutti” proponendo un auspicio che oggi è divenuto certezza, soprattutto dopo l’importante vittoria ottenuta contro i campioni d’Europa in carica del Chelsea nella gara disputata a Torino, dando l’impressione che “la Juve è tornata ad essere competitiva anche a livello europeo” .

    Buffon punta al primo posto nel girone di Champions
    Buffon punta al primo posto nel girone di Champions | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Il potenziale, dunque, è di sicuro notevole ma ora quel che occorre è l’ultimo passo – e per definizione il più importante – verso il primo traguardo stagionale: questa sera contro l’ostica squadra di Mircea Lucescu la Juventus dovrà centrare almeno il pareggio per avere la matematica certezza del passaggio del girone, insieme al già qualificato Shakhtar: in caso di pari, dunque, la Juventus sarebbe seconda e gli ucraini primi; in caso di vittoria bianconera, invece, la situazione sarebbe opposta, con la Juventus a guidare il gruppo e gli ucraini secondi. In apparenza, dunque, gli ucraini potrebbero sembrare più rilassati avendo già in tasca il passaggio agli ottavi ma, come ha ricordato lo stesso Lucescu, non si faranno sconti: per questo motivo secondo Buffon non è il caso di riproporre quella frase che fece scalpore quando lui stesso, con grande sincerità, la pronunciò per spiegare un “costume” consolidato nel mondo del calcio: “meglio due feriti che un morto? Non ci sono i requisiti perchè una squadra è qualificata e l’altra no”.

    Pertanto, considerando le insidie della gara e la forza dell’avversario che potrà giocare con maggiore serenità e meno pressioni, Gigi Buffon sottolinea il rischio principale del match, ossia “il terzo risultato, quello che non ci piacerebbe”. Per questo motivo, per evitare rischi che comprometterebbero ciò che di buono è stato fatto finora, la squadra dovrà dare il massimo, anche perchè se si riuscisse a centrare il risultato pieno, i bianconeri arriverebbero al primo posto nel girone che, secondo Gigi Buffon, potrebbe essere un “particolare” importante da considerare perchè “c’è differenza tra chi arriva primo e chi secondo visto chi si va ad affrontare agli ottavi”, sottolineando l’importanza di evitare di incontrare subito delle “potenziali vincitrici”. Proiettandosi al futuro prossimo della competizione, augurandosi di essere “in gioco”, il numero uno bianconero si sbilancia su quello che, finora, era un discorso quasi tabù, ossia la vittoria finale: “ci sono 3-4 squadre più forti di noi, ma sognare non costa nulla”. 

    La concentrazione e l’attenzione, pertanto, dovranno essere massime questa sera, così come conferma Angelo Alessio (alla sua ultima presenza da primo allenatore in panchina considerando che il 9 Dicembre rientrerà Antonio Conte, ndr) proiettato sul raggiungimento dell’obiettivo-qualificazione, con l’auspicio di smentire le parole di Lucescu che, nei giorni scorsi, aveva sminuito il gioco bianconero definendolo “prevedibile e ripetitivo”.

  • Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini

    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini

    La Juventus è giunta in terra ucraina con qualche imprevisto nel corso del viaggio, dato che il volo della squadra è partito con un’ora di ritardo ed è atterrato con qualche difficoltà a causa delle turbolenze nel cielo ucraino ma, a parte questi inconvenienti, mister Antonio Conte si augura di non doverne affrontare altri, soprattutto alla luce dell’importanza del match che i bianconeri dovranno affrontare mercoledì sera, quando si giocheranno la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Contro la squadra di Mircea Lucescu, come noto, basterà un punto per la certezza del passaggio del turno ma, nonostante il traguardo sembri realmente vicino e a “portata di mano” gli impegni europei non devono essere mai sottovalutati, soprattutto per una squadra ancora inesperta in campo internazionale come questa Juventus in cui soltanto capitan Buffon può ritenersi un veterano di questa competizione.

    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini
    Juventus, dentro o fuori a Donetsk con dubbio Chiellini | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Juventus la concentrazione sul delicato impegno dovrà, dunque, essere massima e per questo motivo Conte si augura di poter recuperare in extremis uno dei pilastri della sua difesa, che risulta acciaccato dalla gara contro il Chelsea: Giorgio Chiellini. Il difensore toscano, infatti, ha saltato sia la gara contro il Milan sia il derby di sabato scorso contro il Torino per precauzione e per evitare di compromettere la sua presenza contro lo Shakhtar. Ora, però, nonostante la prudenza osservata, la sua presenza dal primo minuto contro gli ucraini non è ancora certa. Mister Conte vuole che sia proprio lo stesso Chiellini a decidere se scendere in campo, avendo l’ultima parola e, sulla sua valutazione finale che probabilmente avverrà domattina, peserà probabilmente anche la rigida temperatura prevista per la serata di mercoledì a Donetsk che potrebbe influire sul suo problema muscolare al polpaccio.

    Nel caso di forfait di Chiellini, ci sarà spazio per Martin Caceres che ha dimostrato più volte di essere una valida alternativa in quel ruolo, anche alla luce del fatto che Lucio non si è aggregato alla trasferta ucraina per problemi fisici legati ad un affaticamento agli adduttori, rimanendo a Torino insieme a Bendtner, Simone Pepe e lo squalificato Claudio Marchisio, l’uomo copertina del derby ed autore di una doppietta.

    Quel che è certo, è che la Juventus contro lo Shakthar dovrà mostrare la massima determinazione per superare il “limbo” attuale del girone. Il destino del cammino europeo è nelle mani dei bianconeri ma la qualificazione è tutta da giocare considerando due variabili di estremo rilievo. In primis, la forza e la pericolosità della giovane squadra di Lucescu che non farà sconti e non vuol sentir parlare di “biscotti”, alla quale mancherà, però, l’attaccante Luiz Adriano squalificato per un turno per comportamento antisportivo tenuto nella gara con il Nordsjaelland. In secundis, l’importanza della posta in gioco considerando che il risultato della gara di mercoledì può condizionare l’intera stagione bianconera perchè, nonostante la prova di forza mostrata nell’ultima uscita europea contro il Chelsea, il passaggio del turno è ancora in bilico, così come ha voluto precisare il presidente Andrea Agnelli che ha evidenziato come tutto sia ancora possibile, nel bene e nel male: “Donetsk dobbiamo scendere in campo con determinazione e cattiveria. Possiamo conquistare la vetta del girone, ma rischiamo anche l’eliminazione”.

  • Biscotto Shakthar-Juve? Sentite Lucescu…

    Biscotto Shakthar-Juve? Sentite Lucescu…

    Mercoledì di Champions League decisivo per la squadra allenata da Antonio Conte. Da due settimane ormai, dalla vittoria dei bianconeri contro i campioni del Chelsea, si parla di biscotto Shakthar-Juve. Un’eventualità piuttosto chiacchierata negli ambienti del calcio, per la quale non ci si dovrebbe neanche più scandalizzare dal momento che la stessa Europa ha conosciuto in passato partite come Svezia-Danimarca del 2004, match ormai divenuto celebre anche per le lacrime di Antonio Cassano dopo aver siglato il gol “beffa” alla Bulgaria. Ad oggi la situazione è la seguente: Shakthar già qualificato a 10 punti, la Juve in seconda posizione staccata di un punto. Con il Chelsea fermo a sette punti, alla Juve occorre soltanto un punto per avere la certezza della qualificazione agli ottavi di finale. Un pareggio che andrebbe bene anche allo Shakthar, che vedrebbe confermata così la leadership del Girone E, con l’opportunità quindi di trovare una squadra più abbordabile al turno successivo.

    IL PENSIERO DI LUCESCU– Sembra pensarla diversamente invece Mircea Lucescu. Il tecnico dei padroni di casa ha infatti allontanato il fantasma del biscotto Shakthar-Juve, confermando come la sua squadra sia abituata a scendere in campo senza fare calcoli di sorta, e che anche mercoledì contro la Juventus i giocatori metteranno lo stesso impegno profuso nelle ultime prestazioni in ambito internazionale.

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    Mircea Lucescu non crede al biscotto Shakhtar-Juve | ©SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    LA VARIABILE – C’è però una variabile, un pericoloso boomerang che potrebbe giocare a favore della Juventus. Si trattano delle vacanze in Brasile che i verdeoro dello Shakthar aspettano ormai da mesi, considerando che questa domenica si è giocata l’ultima partita in Ucraina prima della lunga pausa che le squadre della Premier ucraina osserveranno fino ad inizio marzo. Vacanze che potrebbero in qualche modo distrarre Alex Texeira e compagni dall’impegno di mercoledì contro la Juventus.

  • Goal anti fair play, la Uefa punirà Luiz Adriano

    Goal anti fair play, la Uefa punirà Luiz Adriano

    Avevamo preannunciato la bufera ed ecco che la Uefa ha preso in mano quanto accaduto durante il match di Champions League tra Nordsjaelland-Shakhtar Donetsk, finito 2-5 dove a segnare negativamente la vittoria del club ucraino è stato il goal di Luiz Adriano, etichettato come anti sportivo. Nel riconsegnare il pallone alla squadra danese dopo qualche minuto di gioco fermo, il numero nove della formazione di mister Mircea Lucescu, si è impossessato del pallone lasciato dalla difesa avversaria per farlo arrivare al proprio portiere, ed ha messo a segno la rete del momentaneo 1-1.

    Subito i danesi hanno chiesto spiegazioni all’arbitro ed anche al giocatore stesso ma il goal, nonostante l’anti fair play, è stato ovviamente assegnato: il Nordsjaelland da parte sua, ha dimostrato di essere una squadra educata a dovere e, senza grandi scenate, ha ripreso a giocare andando anche a segnare il 2-1. Nelle ore dopo a quanto successo a mettere una buona parola su Luiz Adriano è intervenuto direttamente il tecnico dello Shakhtar il quale ha voluto scusarsi per la rete e riportare quanto dichiarato dal giocatore stesso: il brasiliano ha infatti affermato di non essere riuscito a contenere l’istinto di attaccante ed ha quindi rincorso il pallone fino a metterlo in rete.

    Luiz Adriano FC Shakhtar Donetsk's Brazilian forward
    Luiz Adriano © MIGUEL RIOPA/AFP/Getty Images

    A mettere benzina sul fuoco su quanto avvenuto è stato poi anche il mancato goal concesso al team danese: secondo mister Lucescu i patti erano quelli di lasciar segnare gli avversari per riportare le cose in parità ma in quel momento è intervenuto Stepanenko che ha fermato l’azione dei danesi alzando ulteriormente la polemica. Ecco quindi che a mettere giustizia sull’accaduto è intervenuta la Uefa: l’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche ha infatti aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Luiz Adriano che ora si vede accusato di aver violato l’articolo 5 dei Regolamenti Disciplinari Uefa. Per arrivare a sapere quale sarà la decisione finale si dovrà aspettare il 27 novembre quando la Commissione Disciplinare e di Controllo della Uefa si riunirà per discutere sull’accaduto.

  • Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    La maledizione del martedì. Ad una settimana di distanza dall’opaca prestazione contro la Fiorentina, la Juventus si ripete contro lo Shakhtar Donetsk. Anche stavolta finisce in parità, 1-1 per l’esattezza, ma anche in questo frangente i bianconeri devono dire grazie alla traversa, quella colpita da Willian che a tempo scaduto grazie Buffon da distanza ravvicinata. Ma è solo una delle tante occasioni sprecate dagli ucraini che sono stati veramente ad un passo dal violare lo Juventus Stadium (rimasto in un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo causato dai prezzi troppo alti dei biglietti, causa questa che motiva il mancato pienone), colpendo anche un palo e mandando diversi tiri di poco a lato.

    Bianconeri in balia degli avversari per buona parte del match e anche quando hanno preso in mano le redini dell’incontro, ovvero ad inizio ripresa, hanno sofferto tremendamente le ripartenze avversaria. E se i giocatori di Lucescu avessero avuto un po’ di freddezza in più sotto porta, per i bianconeri le cose si sarebbero messe veramente male. Con questo pareggio la Juventus stabilisce poi un record a livello continentale: sono ben otto i pareggi di fila ottenuti dai bianconeri tra quelli conseguiti in Europa League due stagioni fa e i due di questa Champions.

    Lo Shakhtar invece interrompe una lunga striscia di vittorie consecutive, ben 25 tra campionato, coppa ucraina e Champions. Un passo indietro per la squadra di Carrera rispetto alla gara di Londra e anche due rispetto a quella di sabato contro la Roma. I gol che fissano il pareggio, tra l’altro, arrivano a stretto giro l’uno dall’altro, ovvero a metà primo tempo quando Alex Texeira porta avanti il team ucraino e Bonucci fa subito 1-1. Ma alla vigilia lo avevano detto tutti, in primis Chiellini e Carrera: “Lo Shakhtar non è un avversario da sottovalutare”.

    Leonardo Bonucci © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Proprio per questo l’allenatore bianconero ha messo in campo i cosiddetti “titolarissimi”, con Matri preferito in avanti a Giovinco e Quagliarella. Ma si capisce sin dall’avvio che per la formazione torinese non sarà una serata semplice. I quattro uomini offensivi di Lucescu, ovvero Willian, Alex Texeira, Luiz Adriano e Mkhitaryan sono piuttosto sguscianti e la difesa bianconera fa fatica a contenerli. Inoltre fanno girare palla piuttosto velocemente e già dopo pochi minuti vanno vicini al vantaggio proprio con Mkhitaryan il quale da due passi spara alto. Pochi istanti dopo gli ucraini reclamano un rigore per un fallo di Lichtsteiner su Willian ma il gol è nell’aria e arriva al 23’ al termine di una bella azione conclusa nel migliore dei modi da Alex Teixeira che di potenza supera Buffon. La reazione juventina però è veemente tanto che poco dopo su angolo di Pirlo è Bonucci con un gran destro a segnare. Ma nonostante il pareggio la Juve dimostra tante lacune: sugli esterni non si sfonda, in particolar modo dal lato di Lichtsteiner, in mezzo al campo Vidal è spento mentre in avanti Vucinic e Matri non pungono.

    Prima della fine ancora Bonucci, e sempre su calcio d’angolo, manca di un soffio il vantaggio. Nella ripresa i ragazzi di Carrera scendono in campo con un altro piglio, ma è sempre la formazione ucraina ad essere ficcante di rimessa. Vucinc lascia spazio e Giovinco e proprio quest’ultimo comincia a combinare qualcosa di buono, in particolare quando serve un ottimo pallone a Matri che però sbaglia la conclusione a porta quasi vuota.

    Poco dopo lo stesso Matri lascerà spazio a Quagliarella. Lo Shakhtar però è solo apparentemente in letargo visto che si fa pericolosissimo con una punizione di Srna ben respinta da Buffon, con un tiro di Mkhitaryan che va di poco a lato e due legni colpiti da Willian, in particolare la traversa che al 93’ salva i bianconeri. Ma il cammino adesso è decisamente in salita.

    Le pagelle di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    Bonucci 6,5: Segna il gol del pareggio, sfiora anche il 2-1 subito dopo. In una serata in cui è sotto pressione per via della fase difensiva trova il jolly.
    Vidal 5: Incappa in una serata decisamente negativa. Combina poco in mezzo al campo, soffrendo la dinamicità ucraina.
    Vucinic 5: Combina veramente poco o nulla in avanti. In Champions è ancora più palese la sua discontinuità
    Willian 7: E’ una spina nel fianco costante per la Juventus. Solo i legni gli negano la gioia di un gol che sarebbe stato meritato.
    Alex Teixeira 7: E’ lui a sbloccare il punteggio. Dimostra grande velocità e rapidità nei movimenti.
    Mkhitaryan 6,5: Dopo la clamorosa chance fallita in avvio si rialza e gioca una buona gara, specie in copertura.

    Il tabellino di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5 (39′ st Pogba sv), Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 5,5; Matri 5 (20′ st Quagliarella 5,5), Vucinic 5 (13′ st Giovinco 6). In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini. Allenatore: Carrera 6.
    SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6, Kucher 6,5, Rakitskiy 6, Rat 6; Hubschman 6,5, Fernandinho 5,5; Alex Texeira 6,5 (38′ st Ilsinho sv), Mkhitaryan 6,5, Willian 7; Luiz Adriano 6,5. In panchina: Kanibolotskiy, Shevchuk, Stepanenko, Kobin, Eduardo, Gai. Allenatore: Lucescu 7

    Le immagini di Juventus-Shakhtar Donetsk:
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  • Juve, Matri titolare contro lo Shakhtar. Attesa alle stelle tra i tifosi

    Juve, Matri titolare contro lo Shakhtar. Attesa alle stelle tra i tifosi

    Dopo il pareggio di Londra contro il Chelsea, la Juventus torna a calcare il grande palcoscenico della Champions League.  E per la prima volta lo farà nella sua nuova casa, quello Juventus Stadium ancora immacolato in Italia e che si appresta ad ospitare la prima gara continentale della propria storia. Avversario di turno sarà lo Shakhtar Donetsk, formazione ucraina allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Mircea Lucescu che in passato ha allenato Inter, Brescia, Pisa e Reggiana. L’atmosfera a Torino è di quelle particolari, diversa dal solito.

    Cosa ovvia non solo perché come detto lo Juventus Stadium non ha mai ospitato avversari esteri sin qui (se si eccettuano gli inglesi del Notts Conty, invitati per l’inaugurazione dell’impianto) ma perché a Torino la massima competizione continentale mancava da troppo tempo ormai. Juventus che parte favorita, almeno sulla carta, ma tutti sono concordi nel non sottovalutare la formazione arancionera che oltre ad aver battuto nettamente il Nordsjælland nella prima giornata di Champions, arriva da ben 25 risultati utili consecutivi.

    E bisognerà in particolar modo tenere d’occhio Henrix Mkhitaryan  che in  questo scorcio di stagione ha già una media gol superiore ad una rete a partita. Ma occhio anche a Chygrynsky , giocatore che sino a qualche anno fa era considerato una grande promessa ma che alla fine non ha sfondato, senza dimenticare il nazionale croato Srna e i tanti brasiliani, Luiz Adriano su tutti. Dal canto suo però la Juventus è carica e determinata. In campionato sinora è stata esemplare, con cinque vittorie e un pareggio mentre in Europa ha fatto vedere buone cose contro il Chelsea quando sotto di due gol è riuscita a rimontare portando a casa un punto prezioso. Sempre che stasera non si sbagli.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Considerando che passano le prime due infatti, una vittoria questa sera potrebbe spianare la strada ai bianconeri considerando che il Nordsjælland è squadra modesta. Massimo Carrera ha convocato tutta la rosa eccezion fatta per Pepe, ancora non al meglio. Rispetto alla travolgente vittoria di sabato sera contro la Roma ci saranno i rientri di Asamoah e Lichtsteiner, i due cursori attraverso i quali si cercherà di superare per vie esterne gli ucraini, mentre in avanti potrebbe non esserci l’inserimento di  uno tra Giovinco e Quagliarella dall’inizio visto che Matri sembra aver convinto tutti dopo la bella prova condita da un gol contro i giallorossi.

    Nel 3-5-2 varato dall’allenatore bianconero dunque davanti a Buffon difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio delle meraviglie, quello composto da Vidal, Pirlo e Marchisio con Lichtsteiner e Asamoah esterni. In avanti invece dovrebbero agire Vucinic e Matri. Dall’altra parte non ci dovrebbero essere sorprese con Lucesco orientato a schierare i suoi con un 4-2-3-1. Davanti a Pyatov difesa formata da Kucher e Chygrynsky centrali con Srna e Rat esterni. Davanti a lui Alex Texeira e Fernandinho mentre il trio composto da Ilsinho, Mkhitaryan e Willian agirà dietro a Luiz Adriano.

    Juventus-Shakhtar Donetsk, le formazioni:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Matri. In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Pogba, Giaccherini, Quagliarella, Giovinco.  Allenatore: Carrera
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Chygrynsky, Rat; Alex Texeira, Fernandinho; Ilsinho, Mkhitaryan, Willian; Luiz Adriano. In panchina: Kanibolotskiy, Rakitskiy, Stepanenko, Eduardo, Devic, Douglas Costa, Alex Teixeira, Kryvtsov. Allenatore: Lucescu

  • Henrikh Mkhitaryan, l’uomo gol dello Shakhtar

    Henrikh Mkhitaryan, l’uomo gol dello Shakhtar

    Stasera allo Juventus Stadium la squadra di Carrera dovrà prestare particolarmente attenzione al calciatore armeno Henrikh Mkhitaryan. Il trequartista dello Shakhtar è il nome nuovo dell’Est europeo. Il suo rendimento è cresciuto in maniera esponenziale durante questo avvio di stagione. Undici le partite giocate dall’armeno, 15 i gol segnati. Nato a Yerevan nel 1989, Henrikh ha stupito anche in Europa, suo tallone d’Achille lo scorso anno. Alla prima giornata di Champions è arrivata una doppietta contro i campioni danesi del Nordsjaellan. Banco di prova non paragonabile a quello che vivrà oggi da protagonista, ma Henrikh ha già dimostrato abbondantemente di possedere qualità importanti tali da farlo brillare su qualunque palcoscenico, Stadium compreso.

    Fino al 2009 Henrikh Mkhitaryan rimane confinato in Armenia. In nove anni (dal 2001 al 2009) gioca sempre per il Pyunik, squadra che vince ininterrottamente lo scudetto. Nella società armena Henrikh ha collezionato in totale 70 presenza e 30 reti. Il salto in Ucraina è datato nell’estate del 2009, quando il Metalurg lo acquista per mezzo milione di euro. Trascorrono dodici mesi e lo Shakhtardecide di credere ciecamente nelle potenzialità dell’armeno, acquistandolo per 4 milioni.

    Henrikh Mkhitaryan, l’armeno può far male alla Juve | ©SERGEI SUPINSKY/AFP/GettyImages

    Prima stagione agli ordini di Lucescu ottima per Mkhitaryan, che nelle 22 partite in cui viene schierato da titolare va a segno 10 volte. L’unica pecca è appunto in Champions, dove non riesce ad essere incisivo come in campionato. Comunque un’annata trionfale che si conclude con la vittoria dello scudetto.

    Henrikh Mkhitaryan nel 4-2-3-1 occupa la posizione di trequartista alle spalle dell’unica punta (Devic o Luis Adriano). E’ il punto cardine dello scacchiere di Lucescu. Fonte di gioco inesauribile, ambidestro, giocatore di grande movimento, tutto questo è Henrikh. Non solo un fiuto del gol eccezionale per il giocatore, ma anche tanti assist per i suoi compagni di squadra (già cinque in questa stagione, contro i 7 dell’anno scorso).

    Per fermarlo la Juventus dovrà avere sempre il pallino del gioco in mano, senza lasciare Pirlo solo nell’uno contro uno, e avere reparti vicini e connessi tra di loro. Insomma, la solita Juve degli ultimi 14 mesi.

  • Champions League: lo Shakhtar ad una Mission Impossible con il Barça

    Champions League: lo Shakhtar ad una Mission Impossible con il Barça

    Quella di stasera dovrebbe essere una pura formalità per il Barcellona che giocherà il ritorno dei quarti di Champions in trasferta in Ucraina forte del 5-1 di vantaggio dell’andata. Proprio per questo motivo ed in prospettiva del “Clasico” di sabato sera, Guardiola dovrebbe ricorrere ad un sostanzioso turn-over per risparmiare i suoi uomini migliori, eccezion fatta per il fenomeno Messi che dovrebbe essere regolarmente in campo. A fianco alla Pulce, nel tridente d’attacco dovrebbero trovare posto Villa e Afellay. Nella linea mediana del campo, invece, spazio al poco utilizzato Mascherano che agirà in cabina regia con a fianco Keita e la nuova rivelazione della cantera blaugrana Thiago. Il quartetto difensivo davanti a Valdes, dovrebbe essere formato da Dani Alves, autore di uno splendido gol all’andata, a destra, Pique anche lui a segno nel match al Camp Nou, e Milito al centro e l’ex-interista Maxwell a sinistra.

    Barcellona (4-3-3): Valdes; Alves, Pique, Milito, Maxwell; Keita, Mascherano, Thiago; Villa, Messi, Afellay.
    A disposizione: Pinto; Fontas, Busquets, Adriano, Xavi, Pedro, Jeffren.

    In casa Shakhtar, dopo il pesante passivo, dell’andata si respira aria di rassegnazione. Gli uomini di Lucescu che bene si sono comportati durante tutto il percorso della manifestazione appaiono comunque soddisfatti per il lavoro svolto fin qui e cercheranno di onorare fino all’ultimo l’impegno, caricati dalle parole del loro allenatore che ha detto: “Non abbiamo chance, abbiamo giocato contro la squadra migliore del mondo a Barcellona. Vorremmo giocare un buon match qui, lasciare la competizione in maniera dignitosa davanti ai nostri tifosi, lo stadio sarà pieno. Giocare ancora contro la squadra migliore del mondo e i giocatori migliori, sarà molto, molto difficile. Ma noi vogliamo vincere questa gara“. Proprio per questo motivo la formazione degli ucraini dovrebbe essere la migliore a disposizione del mister rumeno.

    Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kryvstov, Rakitski, Shevchuk; Rat, Mkhiaryan Hubschman; Douglas Costa, Jadson, Willian; Luiz Adriano.
    A disposizione: Khudzhamov, Kobin, Alex Texeira, Vitsenets, Gai, Eduardo, Fernandinho