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  • Top 10: i migliori Under 23 del Pianeta

    Top 10: i migliori Under 23 del Pianeta

    Il Pallonaro presenta la lista dei dieci migliori talenti under 23 del mondo, vale a dire i dieci calciatori nati dopo il 1 Gennaio 1987 che per talento e prestazioni hanno segnato le ultime stagioni calcistiche e che si candidano al ruolo di assoluti protagonisti del prossimo decennio. Sul gradino più alto del podio, inarrivabile, troviamo Leo Messi e non poteva essere altrimenti vista la classe incommensurabile della pulce argentina; ai suoi fianchi il brasiliano Pato e lo spagnolo Fabregas.

    1 Lionel Messi (24-6-1987, Barcellona). E’ già indiscutibilmente il più forte calciatore del Pianeta. A livello di club ha vinto tutto con il suo Barcellona ed anche a livello personale ha fatto incetta dei più prestigiosi premi individuali. Classe allo stato puro, di lui si conosce tutto o quasi. E’ l’unico calciatore che indossa degnamente i panni del ‘Nuovo Maradona’ ed ha la concreta possibilità di oscurare in futuro la fama del ‘Pibe de oro’ originale.

    2 Alexandre Pato (2-9-1989, Milan). Non a torto è considerato il più forte calciatore che ha visto la luce nell’anno di grazia 1989. Attaccante rapidissimo con il gol nel sangue, è già un vero e proprio fenomeno: ammainata la bandiera Maldini e ceduto al Real Madrid Kakà, può essere il nuovo simbolo di un top club a livello planetario come l’A.C. Milan.

    3 Cesc Fabregas (4-5-1987,Arsenal). ‘Nemo propheta in patria’ recitava un antico adagio latino: il piccolo Cesc ha abbandonato giovanissimo la Spagna per imporsi in Inghilterra e diventare il simbolo calcistico di tale celebre detto. Centrocampista centrale abile negli inserimenti e nel rifinire l’azione, era già titolare dell’Arsenal di Wenger a soli diciassette anni. Un fuoriclasse.

    4 Sergio Aguero (2-6-1988, Atletico Madrid). Con lui, Messi, Higuain, Milito e Tevez il reparto offensivo della Nazionale Argentina è da considerarsi il più forte e completo al mondo. Capocannoniere e miglior giocatore dei Mondiali Under 20 del 2007, vinti dalla sua Seleccion, e medaglia d’oro olimpica a Pechino 2008: sono solo i primi allori di una carriera che si prospetta davvero fantastica per il genero di Maradona.

    5 Karim Benzema (17-12-1987, Real Madrid). E’ l’erede della grande tradizione di attaccanti francesi che ha prodotto nell’ultimo ventennio elementi del calibro di Papin, Henry e Trezeguet. Ha strabiliato l’Europa con la maglia del Lione prima di approdare nei Galacticos di Madrid dove sta faticando più del dovuto ad imporsi. Ma il futuro è suo.

    6 Gonzalo Higuain (10-12-1987, Real Madrid). Stretto tra Kakà, Benzema, Cristiano Ronaldo e Raul si sta rivelando come il più prolifico attaccante delle Merengues risultando spesso decisivo con le sue reti e le sue prestazioni eccellenti. Rapido e concreto, ha un bagaglio tecnico davvero invidiabile tanto che sta oscurando la stella del francese Benzema.

    7 Mesut Ozil (15-10-1988, Werder Brema). Dopo la cessione di Diego è il leader del Werder Brema e si è imposto nella Nazionale Maggiore dopo aver condotto l’Under 21 tedesca al titolo europeo di categoria. Rifinitore o esterno offensivo di sinistra, in entrambi i ruoli risulta devastante

    8 Stevan Jovetic (2-11-1989, Fiorentina). Dopo Pato è considerato il Top Player nato nato nel 1989. Attaccante rapido, può agire da trequartista o da seconda punta. Nell’edizione 2009/10 della Champions League ha rifilato una doppietta al Liverpool ed una al Bayern Monaco. Classe cristallina.

    9 Miralem Pjanic (8-4-1990, Lione). Centrocampista bosniaco erede di Juninho al Lione; grande tecnica e buona personalità sono le sue caratteristiche migliori. Giovanissimo, due anni fa era già titolare inamovibile nel Metz prima di sbarcare nel plurititolato Lione. Suo il gol che al ‘Bernabeu’ elimina a sorpresa il Real dalla Champions 09/10.

    10 Marek Hamsik (27-7-1987, Napoli). Simbolo della Slovacchia che in Sudafrica parteciperà per la prima volta alla fase finale di un Mondiale. Grande confidenza con il gol per colui che è considerato l’erede di Nedved anche se rispetto all’ex bianconero non possiede uguale dinamismo ed uguale tiro dalla distanza. A Brescia prima e a Napoli poi ha fatto vedere cose straordinarie.

    Menzioni per il trio blaugrana Piquè-Pedro-Busquets (i primi due classe 1987, il terzo classe 1988), l’argentino Di Maria (classe 1988), il russo Dzagoev e l’italiano Balotelli (entrambi classe 1990).

  • Champions League: ottavi stregati per il Real Madrid eliminato dal Lione

    Champions League: ottavi stregati per il Real Madrid eliminato dal Lione

    Il Real Madrid dice addio alla Champions League e per la sesta volta consecutiva viene eliminato agli ottavi di finale. Al Bernabeu le Merengues pareggiano 1-1 contro il Lione e per effetto del risultato dell’andata (1-0 per i francesi) devono abbandonare la competizione anzitempo. E’ l’ennesimo fallimento del club spagnolo che ora deve puntare tutto sulla Liga per non rimanere un altro anno a bocca asciutta. Rischia il tecnico Pellegrini che con ogni probabilità a fine stagione terminerà la sua avventura alla “Casa Blanca”.

    La partita però è stata condotta dal Real Madrid che dopo essere passata in vantaggio al 6′ con Ronaldo (21esimo in gol in 22 partite in questa stagione), abile a defilarsi sulla sinistra e battere il portiere Lloris, ha una serie di occasioni incredibili per poter raddoppiare: ci provano in sequenza Kakà con un tiro a giro, Higuain che da buona posizione non inquadra la porta, Ronaldo con un colpo di testa mandato di poco sopra la traversa. Il Real è indemoniato e schiaccia gli avversari nella propria metà campo; al 26′ la colossale occasione capitata sul piede di Higuain che in velocità scarta Lloris con la sfera che però coglie il palo.

    Nella ripresa il Lione cresce alla distanza e vanno vicini al pareggio con Govou (7′) e con Lopez (10′). Pareggio che arriva al 75′ con Pjanic che di sinistro beffa Casillas. Al Real a questo punto servirebbero due reti per riprendersi la qualificazione: Pellegrini si gioca il tutto per tutto togliendo lo spento Kakà (uscito dal campo tra i fischi del pubblico) e inserendo la bandiera Raul ma alla fine è il Lione a rischiare il colpaccio con un’azione di contropiede di Cissokho che mette davanti a Casillas Lisandro Lopez; l’attaccante dei transalpini però sbaglia completamente mira.

    Svanisce così il sogno del Real Madrid di giocarsi la finale di Champions a casa propria al Bernabeu, gli oltre 250 milioni di euro spesi dal presidente Florentino Perez quest’estate non sono serviti ad evitare un altro fallimento al club che detiene il maggior numero di Coppe Campioni.

    Il tabellino
    REAL MADRID – LIONE 1-1
    6′ Ronaldo (R), 75′ Pjanic (L)
    REAL MADRID (4-1-3-2): Casillas; Sergio Ramos, Albiol, Garay, Arbeloa (84′ M. Diarra); L. Diarra; Guti, Kakà (77′ Raul), Granero (62′ Van der Vaart); Cristiano Ronaldo, Higuain.
    A disposizione: Dudek, Metzelder, Gago, Mosquera.
    Allenatore: Pellegrini.
    LIONE (4-3-3): Lloris; Reveillere, Cris, Boumsong (46′ Kallstrom), Cissokho; Pjanic (84′ Ederson), Toulalan, Makoun (46′ Gonalons); Govou, Lisandro Lopez, Delgado.
    A disposizione: Vercoutre, Tafer, Bodmer, Gomis.
    Allenatore: Puel.
    Arbitro: Rizzoli
    Ammoniti: Granero (R), Van der Vaart (R), Cris (L), Delgado (L)