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  • Cagliari Roma, Conti c’è, Pjanic in forse

    Cagliari Roma, Conti c’è, Pjanic in forse

    Cagliari e Roma si sfidano nel gelo del Sant’Elia in un match che mette in palio tre punti pesanti per entrambe le formazioni e che, a differenza di molte altre partite di Serie A, non rischia di essere rinviato a causa del maltempo. Gli isolani hanno bisogno di fare punti per dimenticare la sconfitta di San Siro contro il Milan e testare la valenza di un calciomercato che sulla carta sembrerebbe di alto profilo. I giallorossi, invece, devono uscire a tutti costi dal mini tunnel negativo in cui si sono infilati dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e il deludenet pareggio casalingo col Bologna.

    CAGLIARI – Mister Ballardini metterà in campo il consueto 4-3-1-2. Fra i pali Agazzi a dirigere la solita e solida difesa orfana, però, di Ariaudo e composta da Pisano, Canini, Astori e Agostini. A centrocampo l’unica novità sarà il capitano Daniele Conti schierato anche per le motivazioni che solitamente mette in campo contro la Roma. Al suo fianco il neoacquisto Daniele Dessena e il riconfermato Nainggolan al banco di prova dopo le trattative di trasferimento fallite. Dietro le punte il folletto Cossu a servire la velocità di Ibarbo e la potenza del nuovo arrivato Mauricio Pinilla, da cui ci si aspetta un grande apporto in zona gol.

    Daniele Conti | © Enrico Locci/Getty Images

    ROMA – Gli uomini di Luis Enrique si sistemeranno col consueto 4-3-1-2. Tra i pali l’inamovibile Stekelenburg. Sorperese al centro della difesa con Kjaer che dovrebbe sostituire Juan al fianco di Gabriel Heinze. Sulle fasce riconfermati Rosi a destra e Taddei a sinistra. A centrocampo Miralem Pjanic dovrebbe scendere regolarmente in campo avendo recuperato dall’infortunio, in agguato c’è Greco. Data l’assenza di De Rossi il perno davanti alla difesa sarà Fernando Gago e al suo fianco uno fra Greco, Perrotta e Simplicio col brasiliano in netto vantaggio. Dietro le punte capitan Totti con Lamela e la novità Bojan Krkic che dovrà sfruttare l’ennesima chance che il tecnico asturiano gli concede.

  • Coppa Italia, Juventus  Roma 3-0, è semifinale per i bianconeri

    Coppa Italia, Juventus Roma 3-0, è semifinale per i bianconeri

    Negli ultimi anni la Roma aveva eliminato i bianconeri dalla Coppa Italia per ben due volte, ma questa volta la squadra di Conte ha superato l’ostacolo senza troppi problemi e con grande merito. Sul campo si è vista una netta supremazia da parte della Juventus, priva di 5 uomini titolari, ma che le riserve non hanno fatto rimpiangere, a dimostrazione che il lavoro di squadra vale molto più del singolo giocatore.
    Dall’altra parte una Roma che non ha mai impensierito la squadra bianconera, ha giocato finchè la perla di Del Piero non ha tagliato completamente le gambe alla squadra di Luis Enrique, ma era chiara la supremazia sia come gioco sia come divario tecnico tra le due squadre.

    Antonio Conte | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Conte ha adattato l’ennesimo modulo con il 3-5-2 per esaltare i giocatori a disposizione viste le tante assenze e le scelte forzate in difesa vista la ristretta rosa di difensori disponibili, in attesa dell’acquisto quasi concluso di Caceres.
    La Juventus subito in vantaggio al 6’ con Giaccherini che scatta sul filo del fuorigioco, si presenta a due passi dal portiere giallorosso e mette in rete.
    Fino al 29’ la gara è rimasta aperta per i giallorossi, fino a quando Del Piero ha deciso di segnare il primo gol stagionale, con un “gol alla Del Piero“, mettendo la palla sotto all’incrocio dei pali con un tiro a rientrare dal limite dell’area di rigore, gol fantastico partita già chiusa visti gli sterili attacchi della roma portati quasi sempre da Pjanic il migliore dei suoi, con Storari sempre attento.

    Nella ripresa è sempre la Juventus a comandare il gioco aspettando la Roma e ripartendo in contropiede, ma le occasioni migliori sono sempre per la Juventus che sfiora ripetutamente il gol del definitivo k.o. avvantaggiati dall’espulsione di Lamela, colpendo anche la traversa con Quagliarella al suo rientro dopo l’operazione allo zigomo.
    Gol che arriva all’89’ grazie all’ennesima incursione in aria di Estigarribia che mette in mezzo un cross deviato in rete da Kjiaer nel disperato tentativo di anticipare Matri entrato al posto di Borriello, 3 a 0 meritato e tutti sotto la curva a festeggiare la semifinale in attesa di conoscere il prossimo avversario che uscirà dalla sfida di giovedì tra Milan e Lazio.
    Conte può ritenersi soddisfatto di tutti i suoi calciatori che stasera hanno battuto la Roma, meritano una citazione i giocatori meno impiegati fino ad oggi come Estigarribia devastante sulla corsia di sinistra, Giaccherini autore di una prova strepitosa e impreziosita dal suo secondo gol in pochi giorni e in Coppa Italia, della riconferma del giovane Marrone che non ha fatto rimpiangere Marchisio, Borriello che alla prima da titolare ha lottato su ogni pallone, e poi l’infinito capitano Del Piero, non soltanto per il gol stupendo, ma per quello che ancora oggi riesce a dare in campo.

    Reti: 6′ Giaccherini (J), 29′ Del Piero (J), 44′ st autogol Kjaer (R)

    Juventus: Storari 6; Bonucci 6, Barzagli 6, Chiellini 6; Lichsteiner 7, Marrone 6,5, Pirlo 6,5, Giaccherini 7 (43′ st Krasic), Estigarribia 7, Borriello 6 (18′ st Matri sv), Del Piero 7,5 (31′ st Quagliarella sv). A disposizione: Manninger, De Ceglie, Pazienza, Vidal. All: Conte.
    Roma: Stekelenburg 5,5, Josè Angel 5, Heinze 5,5, Kjaer 5,5, Taddei 4,5; Simplicio 5,5 (22′ st Greco sv), Gago 5, Pjanic 6; Totti 5, (26′ st Perrotta sv); Bojan 4,5, (7′ st Borini 5,5), Lamela 4. A disposizione: Lobont, Juan, Rosi, Viviani. All: Luis Enrique.

    Arbitro: Luca Banti 5, di Livorno
    Note: ammoniti Estigarribia (J), Barzagli (J), Pjanic (R), Simplicio (R), Totti (R) Krasic (J). Espulso Lamela (R) al 24′ st

  • Roma Cesena 5-1, Totti doppietta e record

    Roma Cesena 5-1, Totti doppietta e record

    Roma batte Cesena 5-1. Quarta vittoria consecutiva per i giallorossi. Totti grande protagonista dell’incontro, con una doppietta nei primi sette minuti di gara (211 reti con la stessa maglia, raggiunge e supera al primo posto di questa speciale classifica Nordahl). Borini all’ottavo minuto, Juan e Pjanic nella ripresa completano la festa dell’Olimpico. Lamela incanta tutti. Eder segna il gol del momentaneo 3-1 all’inizio del secondo tempo. Per gli uomini di Arrigoni nulla da fare contro una Roma in grande giornata, con l’80% di possesso palla alla fine dei primi 45′. Il sogno Champions comincia a diventare realtà.

    francesco totti | © Paolo Bruno/Getty Images

    CIAK! SI GIRA – Va in scena all’Olimpico lo spettacolo della Roma. La regia è quella di Luis Enrique. Attore protagonista Francesco Totti, che ottiene 211 premi oscar. Spettatori paganti gli uomini di Arrigoni, che non fanno nulla per rubare la scena ai giallorossi. Nove minuti impressionanti, i primi. Il Cesena viene abbagliato, non esistono interruzioni pubblicitarie. Gioco di squadra corale, qualcuno grida al plagio di un film visto e rivisto negli ultimi anni in un altro Paese europeo, la Spagna, dove è obbligatoria la conoscenza del catalano.

    PUBBLICITA’? NO GRAZIETotti bussa due volte, e trova sempre la porta aperta. Prima viene invitato da Lamela di tacco, il capitano spinge sulla maniglia ed entra facilmente. Sono passati soltanto 40 secondi. Luis Enrique chiede di ripetere la scena. Risultato identico al precedente. Passano 60 secondi, cambiano gli addendi ma non il risultato. Greco rifinisce, Borini finalizza. Scende lo stadio, l’Impero Romano è forse pronto a tornare dopo 2000 anni? Il “barbaro” Eder nel secondo tempo tenta un’invasione non autorizzata, un blitz che non desta particolare preoccupazione intorno all’ambiente della città eterna. Juan mette subito dopo in chiaro le cose, e se non bastasse è Pjanic a firmare la quinta perla del film. Scendono i titoli di coda, è nata una stella.

    La vittoria di stasera porta i giallorossi al sesto posto, a quota 30 punti, a meno otto dalla vetta. La zona Champions è invece lontana soltanto 5 punti. Luis Enrique ha la consapevolezza di aver costruito nel giro di pochi mesi un giocattolo che funziona, spinto da una manovella invisibile che regala al pubblico romano uno spettacolo che forse non si era mai visto nella Capitale. Il Cesena di Arrigoni non ha potuto fare nulla, già spazzato via dopo soli nove minuti di gara. Ora i romagnoli sperano nei passi falsi di Siena e Bologna domani per non vedersi allontanare il traguardo salvezza, che rimane distante tre punti.

  • Roma – Lecce 2-1, le pagelle. Brilla il centrocampo romanista

    Roma – Lecce 2-1, le pagelle. Brilla il centrocampo romanista

    La Roma gioca una partita strepitosa: ritmi sempre alti, possesso di grande qualità, costante movimento senza palla unito a disciplina tattica, concentrazione e cattiveria agonistica. Il risultato sconta la imbarazzante imprecisione sotto porta degli attaccanti. La nota negativa è il gol subito al primo pericolo e le occasioni o quasi-occasioni concesse nel finale in sporadici momenti di puro sbandamento. Il Lecce fa davvero poco: è bravo a rimanere sempre in partita, ma ciò accade più per demerito dei giallorossi. La squadra di Di Francesco non riesce a mordere le caviglie degli avversari e non sa proporre ripartenze organizzate.

    Roma | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    PAGELLE ROMA

    Stekelenburg 6 Inoperoso.

    Rosi 6 Partita senza grandi squilli offensivi, ma comunque giocata su buoni livelli di concentrazione.

    Kjaer 5,5 Anticipa sempre l’attaccante con interventi puliti e regna sul gioco aereo, ma si perde Bertolacci sul gol leccese e dopo rischia di far capitolare la squadra con qualche incertezza di troppo.

    Heinze 6 Match senza sbavature fatto di attenzione e concretezza. Sul gol forse poteva aiutare Kjaer.

    Taddei 7 Grande prestazione da terzino per il brasiliano. Nel primo tempo spinge come un treno regalando un assist al bacio sfruttato da Pjanic per l’1-0. Nella ripresa dimostra di stare bene fisicamente e continua la fase offensiva di qualità senza scordare quella difensiva.

    Gago 7,5 E’ una diga. Fa il mediano dai piedi buonissimi segnando un bel gol con un tiro da fuori.

    De Rossi 7,5 Gioca una partita immensa di intensità e concentrazione. Sradica tanti palloni dai piedi degli avversari e gestisce il possesso con grande qualità e visione di gioco.

    Pjanic 7,5 Completa la grande prestazione del centrocampo romanista. Il suo ottimo palleggio impone alti ritmi di circolazione della palla ad un tasso di precisione invidiabile. Segna con un puntuale inserimento in area. Nel secondo tempo cala un pochino, ma la prestazione rimane da incorniciare.

    Lamela 6,5 Accarezza la palla con sapienza e scatta con grande rapidità. E’ nel vivo del gioco e sforna un assist e palle filtranti sempre potenzialmente decisive. Macchia la prestazione col gol fallito solo davanti ad Julio Sergio.

    Bojan 4,5 Gioca una partita di alto livello sotto il profilo dei movimenti, della corsa e della partecipazione attiva e di qualità alle manovre della squadra. Il problema è che fallisce almeno tre colossali occasioni da rete che tengono il Lecce sempre in partita.

    Osvaldo 6 E’ il più in ombra dei giallorossi: un pò impacciato e impreciso quando in due occasioni non fa il bomber. Ma la strepitosa rovesciata che insacca in rete valeva il prezzo del biglietto. Peccato che l’errore della terna cancelli un gesto tecnico stupendo. Totti 6 (dal 23′ s.t.) A sorpresa entra solo nel finale regalando qualche pezzo di alta classe.

    Luis Enrique 6,5 La sua Roma convince tantissimo in fase offensiva dove si vede concretamente l’ottimo lavoro svolto. La difensiva rimane ad oggi il problema. Sempre gli stessi errori con le stesse dinamiche. Forse bisognerà arretrare la posizione dei terzini e sistemare i meccanismi difensivi per evitare di buttare via partite dominate con autorità come questa.

    PAGELLE LECCE

    Julio Sergio 6 L’evidente indecisione sul gol di Gago è cancellata da almeno altre quattro parate decisive. All’emozionante ritorno all’Olipico è aiutato dalla giornata nera di Bojan e Osvaldo in fase realizzativa.

    Oddo 4,5 Si fa saltare in lungo e in largo da Taddei e Lamela. E’ l’anello debole della difesa salentina nonostante la grande esperienza. Brivio (dal 40′ p.t.) 6 Entra al posto dell’infortunato Carrozzieri: non spinge praticamente mai sulla fascia, ma almeno non cade in distrazioni difensive.

    Esposito 4,5 Si perde spesso l’avversario in area concedendogli facili occasioni. Non è facile giocare 90′ minuti in difesa, ma non per questo può mancare la concentrazione per lunghi tratti della partita.

    Tomovic 4,5 Il serbo fa il paio col compagno centrale di difesa, un reparto che sconta probabilmente la giovane età.

    Grossmuller 5 Dovrebbe sostituire Giacomazzi, ma dell’uruguayano non si vede nulla. Manca la grinta e la qualità per dare respiro alla difesa sotto attacco.

    Strasser 5 Il centrocampo del Lecce non aggredisce gli avversari pressandoli alti e questo dipende anche dalla sua giornata no che gli toglie il consueto dinamismo e la facilità di corsa.

    Cuadrado 6,5 E’ uno dei pochi ad essere pimpante. Praticamente da solo rischia di far prendere un incredibile punto al Lecce con due tiri velenosi che sfilano fuori. La sua spinta sarebbe costante se i compagni lo mettessero in condizione di attaccare gli spazi come riesce a fare alla grande nelle poche chance avute.

    Bertolacci 7 Il giovane romano gioca un’ottima partita fatta di una corsa quasi solitaria per fare pressing e coronata da un pregevole gol che rimette in careggiata il Lecce.

    Olivera 4,5 Dovrebbe essere il leader per esperienza e tasso tecnico, ma non si illumina mai. Riceve poche palle buone e quelle che ha le spreca malamente. Non è mai nel vivo del gioco e non riesce a guidare il pressing offensivo oppure a dare qualità alla giocata d’attacco.

    Corvia 5,5 Può fare davvero poco da unica punta senza una squadra che lo sorregga. Non riceve mai palle giocabili ed è abbandonato lì su al suo destino.

    Di Francesco 4 Non riesce a dare al Lecce la mentalità e la preparazione giusta per la partita. La sua è una squadra rinunciataria e senza mordente. Paga l’inesperienza dei suoi ragazzi, ma non riesce a coagulare le energie dei giovani in un gioco di grande organizzazione difensiva e ripartenza veloce. Almeno stasera non c’è un’impronta di gioco nel Lecce.

  • Pagelle Novara-Roma. Finalmente Bojan

    Pagelle Novara-Roma. Finalmente Bojan

    Fontana 5,5: In due occasioni si oppone bene ai tentativi di Bojan, ma sul gol dello spagnolo nulla può. Ha qualche responsabilità sul colpo di testa di Osvaldo, di certo non irresistibile a tal punto da fargli sfuggire la palla dalle mani Paci 6: una partita senza infamia e senza lode, prova a portare qualche pericolo alla porta di Stekelenburg con un colpo di testa ma la palla finisce sopra la traversa. Rigoni 6: vedi Paci, con l’unica eccezione che da uno come lui ci si aspetta molto ma molto di più, è la pedina che può spostare le sorti della partita a favore dei suoi e contro una Roma non eccelsa volevamo vedere più rabbia agonistica da parte sua. Svolge il compitino. Morimoto 4,5: inguardabile, irritante e impalpabile, basterebbero questi tre aggettivi per descrivere la prestazione del giovane samurai, di certo Tesser nel mandarlo in campo da titolare si aspettava molto di più. Meggiorini 6: si danna l’anima, soprattutto quando sfruttando in maniera ottimale un buco difensivo di Cassetti si presenta a tu per tu con Stekelenburg che lo ipnotizza compiendo il miracolo sul suo tiro a botta sicura. da lì sparisce dal campo quasi avesse accusato il colpo. Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Morganella 5, Paci 6, Centurioni 5,5, Gemiti 4,5; Marianini 5,5 (30′ st Jeda 5), Porcari 6, Rigoni 6; Mazzarani 5 (7′ st Pinardi 6); Morimoto 4,5 (17’st Giorgi 5), Meggiorini 6. A disp.: Coser, Garcia, Pesce, Radovanovic.  

    Pablo Daniel Osvaldo| © Claudio Villa/Getty Images
    Stekelenburg 7: compie un miracolo su Meggiorini che evita alla sua squadra di tracollare anche in questo match, per il resto sta a guardare sul palo di Porcari e per il resto del match. Cassetti 5: fuori ruolo spaesato e in costante apprensione, manco avesse davanti Messi e co., ma quella non è la sua posizione e si vede, infatti l’unico vero grosso pericolo arriva da un suo buco su pressione di Meggiorini, però non si capisce perchè Luis Enrique s’intestardisca nello schierarlo da centrale. Pjanic 6,5: quando esce Greco e viene arretrato sulla linea dei centrocampisti inizia la parte buona della sua prestazione che gli consente di sfornare due assist vincenti e di non pestarsi i piedi con Lamela come capitava nella prima frazione di gioco quando spesso si trovava a dover condividere zolle del campo col giovane gaucho. Bojan 7: entra rivitalizza l’attacco ci prova due volte da lontano e alla terza buca Fontana, sbloccando la situazione. Forse meriterebbe un po’ più di fiducia adesso che trova la porta con più continuità. Osvaldo 6: si ha il merito di siglare la seconda rete in collaborazione con il portiere novarese, ma per il resto poca roba la sufficienza la guadagna solo per quello. Roma (4-3-2-1): Stekelenburg 7; Rosi 6,5 (34′ st Jose Angel sv), Burdisso 6,5, Cassetti 5, Taddei 6; Greco 5,5 (17′ st Bojan 7), Gago 5,5, De Rossi 6,5; Pjanic 6,5 (42′ st Perrotta sv), Lamela 6,5; Osvaldo 6. A disp.: Curci, Heinze, Simplicio, Borriello.

  • Novara-Roma, probabili formazioni. Dubbio Pjanic o Lamela.

    Novara-Roma, probabili formazioni. Dubbio Pjanic o Lamela.

    “Non sono un marziano e non chiedo cose difficili” queste le parole di Luis Enrique alla vigilia di un match molto importante per la nuova Roma ed il suo progetto ancora in fase di rodaggio che però non sta portando i frutti sperati e che mette duramente alla prova la pazienza dei tifosi e non solo. Il tecnico asturiano vuole cominciare a fare sul serio e vista la situazione pensa ad un attacco pesante con qualche dubbio da sciogliere solo all’ultimo, il punto interrogativo maggiore riguarda l’utilizzo o meno di Lamela che schierato alle spalle di Bojan e molto probabilmente di Borriello, preferito all’impalpabile Osvaldo delle ultime uscite. L’utilizzo dell’argentino comporterebbe lo spostamento sulla linea di mediana di Pjanic, il quale andrebbe ad affiancarsi al duo tutto qualità composto da Gago e De Rossi. In difesa, invece, ancora indisponibili Kjaer e Juan, in mezzo agiranno Burdisso e Heinze, sulle fasce confermatissimo a sinistra José Angel, mentre sulla destra Rosi, recuperato, riprenderà il suo posto da titolare al posto di Cassetti. Roma (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, José Angel; Gago, De Rossi, Pjanic; Lamela; Bojan, Borriello. A disp.: Curci, Cassetti, Simplicio, Caprari, Perrotta, Greco, Osvaldo.

    Luis Enrique| © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    In casa Novara, il tecnico Tesser dovrà fare a meno di molti titolari e schiererà un modulo speculare a quello degli ospiti giallorossi. Con in difesa il recuperato Paci a riprendere il proprio posto al fianco di Centurioni, nella coppia centrale della linea a quattro che vedrà agire sugli esterni Morganella e Gemiti. In mediana confermato il trio Marianini-Porcari-Rigoni, nonostante il recupero di Pinardi, dietro le punte partirà Mazzarani. In avanti, invece, fuori Jeda, dentro Morimoto a far coppia con Meggiorini. Novara (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Paci, Centurioni, Gemiti; Marianini, Porcari, Rigoni; Mazzarani;Morimoto, Meggiorini A disp.: Coser, Garcia, Giorgi, Pesce, Radovanovic, Pinardi, Jeda.

  • Roma-Milan, probabili formazioni. C’è Borriello con Osvaldo

    Roma-Milan, probabili formazioni. C’è Borriello con Osvaldo

    Sabato ricco d’incontri di qualità, in un campionato strano che regala grosse emozioni ma che si mantiene molto equilibrato. Se in serata gli occhi del mondo saranno puntati tutti su Inter-Juve, nel pomeriggio il big match sarà sicuramente Roma-Milan. Due squadre che stanno vivendo un diverso momento di forma, i rossoneri, da un lato, sembrano aver ripreso l’ottimo ritmo dell’anno scorso con un attacco, o meglio un centrocampo, che segna a raffica, ma una difesa che subisce troppo, soprattutto in trasferta, mai una partita con la porta inviolata per Abbiati. Dall’altro lato, invece, c’è una squadra, la Roma, che vorrebbe cominciare a raccogliere quanto seminato dal suo profeta spagnolo. I giallorossi esprimono a tratti un buon gioco ma sono incostanti e soffrono di amnesie difensive, vedi partite contro Lazio e Genoa, che non gli permettono di fare il salto di qualità. Per cominciare a vincere con le grandi Luis Enrique, che dovrà fare a meno ancora di Totti, rinuncerà sia ai giovani Lamela e Bojan, affidandosi all’usato sicuro, nonchè ex milanista Marco Borriello, che farà coppia in attacco con Osvaldo e con Pjanic recuperato che agirà alle loro spalle. Confermato, ovviamente, in porta Stekelenburg, la difesa a quattro dovrebbe prevedere sulla destra Cassetti e sulla sinistra al solito Jose Angel, con il rientro al centro del reparto difensivo del brasiliano Juan, che farà coppia con Burdisso. A centrocampo Gago che sarà in cabina di regia, avrà al suo fianco De Rossi e Perrotta. Roma (4-3-1-2): Stekelenburg; Cassetti, Burdisso, Juan, Josè Angel; Gago, De Rossi, Perrotta; Pjanic; Osvaldo, Borriello. A disp.: Curci; Heinze, Taddei; Pizarro, Lamela; Borini, Bojan.

    Marco Borriello| © Tullio M. Puglia/Getty Images
    In casa Milan, nessun turn-over e da quando Allegri pare aver trovato la quadratura del cerchio, la formazione, almeno dalla metà campo in giù, è composta sempre dagli stessi uomini, ovvero dal centrocampo a rombo con Van Bommel, vertice basso, Aquilani e Nocerino in posizione da mezzala e Boateng sulla trequarti a supporto del duo d’attacco composto da Cassano e Ibra. In difesa solito modulo a quattro con Abate a destra e Nesta-Thiago Silva di nuovo insieme a ricomporre una solidissima muraglia davanti ad Abbiati e alla sua porta. L’unico dubbio di Max Allegri riguarda la fascia sinistra con un ballottaggio tra l’ex OM Taiwo e Zambrotta, con il secondo in vantaggio sul collega più giovane. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Aquilani, Van Bommel, Nocerino; Boateng; Ibrahimovic, Cassano. A disp.: Roma; Taiwo, Yepes; Ambrosini, Emanuelson; El Shaarawy, Robinho.

  • Roma Kjaer Gago e Pjanic adesso tocca a Luis Enrique

    Roma Kjaer Gago e Pjanic adesso tocca a Luis Enrique

    Il mercato giallorosso è decollato nelle ultime 24 ore consegnando a Luis Enrique un organico di tutto rispetto tenendo fede all’input iniziale dettato dagli americani. La nuova Roma non parte infatti da un progetto estemporaneo come nel recente passato passando da acquisti spesso incomprensibili (Adriano, Baptista) ad una gestione oculata e con un suo filo conduttore: squadra giovane, brillante e che giochi bene a calcio.

    ©Andreas Solaro/Getty Images
    Il progetto è ambizioso e se i tifosi giallorossi daranno tempo al tecnico asturiano di far capire la sua idea di gioco e alla società di rivoluzionare un antico modo di concepire il calcio si toglieranno grosse soddisfazioni. Tornando all’organico ma ancora forse qualcosa in difesa sopratutto sugli esterni anche se sulla destra potrebbe stupire Cicinho finalmente a suo agio con un tecnico che predilige il possesso palla. Kjaer, Juan, Burdisso ed Heinze garantiscono esperienza e qualità in mezzo. Il pezzo forte della nuova Roma sarà senza ombra di dubbio il centrocampo. Gago può rivelarsi per i capitolini quello che Sneijder fu per l’Inter di Mourinho, l’argentino è un top player e la sua presenza non può che fare bene a De Rossi (adesso deve rinnovare). Non è da sottovalutare nemmeno l’acquisto di Pjanic un ragazzino si ma con tre anni di Champions League alle spalle e tutte le caratteristiche per far male ed imporsi in Italia. Il suo acquisto potrà far ambientare meno velocemente Lamela il colpo del mercato per costi d’operazione e aspettative. In avanti con il solo campionato da disputare ci sono forse troppi “galli” Bojan e Totti dovranno giocare sempre o quasi, poi Borriello, Osvaldo e Borini potranno esser delle valide alternative. se bisogna far un appunto alla nuova Roma e a Sabatini è la rosa troppo ampia per un solo impegno importante e la gestione dei capitoli Totti e Borriello, ma da giovani si sa si può sbagliare. La pagelle del calciomercato: Roma voto 7 La probabile formazione della Roma 2011-2012

  • Sabatini scatenato, Pjanic e Kjaer alla Roma

    Sabatini scatenato, Pjanic e Kjaer alla Roma

    Aveva promesso altri colpi e pur tra mille difficoltà Walter Sabatini è riuscito a regalare due nuovi elementi a Luis Enrique per risollevare l’umore dei tifosi e rende più competitivo l’organico giallorosso. Dopo l’incredibile intoppo ieri pomeriggio Roma e WOlfsburg hanno trovato l’accordo per il trasferimento, questa volta ufficiale, di Simon Kajer in giallorosso. L’ex difensore del Palermo avrà il difficile compito di guidare la difesa capitolina e non far raccogliendo la pesante eredità di Mexes.

    Miralem Pjanic | ©PHILIPPE DESMAZES/AFP/Getty Images
    Oltre al difensore il ds giallorosso ha dotato il centrocampo di un colpo di grande qualità, dal Lione arriva infatti il ventunenne Miralem Pjanic. Per aver il giovane talento bosniaco la Roma sborserà al club transalpino ben 10 milioni di euro. L’accordo con le società è praticamente fatto resta invece da limare qualche dettagio con il giocatore ma nel giro di poche ore dovrebbe arrivare la fumata bianca. Il mercato giallorosso però non deve considerarsi concluso, Sabatini infatti starebbe spingendo per l’acquisto di un altro centrocampista, questa volta in prestito. Sfumato Gago, vicino al Palermo, la Roma potrebbe bussare ancora una volta alle porte del Real Madrid per aver in prestito Diarra, per l’attacco invece tutto dipenderà dal futuro di Marco Borriello. Se l’ex rossonero troverà squadra la Roma cercherà di prender un attaccante esterno e nelle utlime ore si è parlato di Borini chiesto da Sabatini a Leonardi in prestito oneroso con diritto di riscatto. Sembra esser vicino all’addio anche Matteo Brighi.

  • Zarate verso il PSG, la Lazio adesso vende

    Zarate verso il PSG, la Lazio adesso vende

    Stando alle indiscrezioni raccolte dai giornalisti di Sportitalia durante lo Speciale Calciomercato condotto da Michele Criscitiello Mauro Zarate sarebbe vicinissimo al trasverimento al Paris Saint Germain di Leonardo. L’argentino messo sul mercato proprio nel pomeriggio di ieri dal presidente Lotito sarebbe il primo colpo per il brasiliano e porterebbe denaro fresco nella casse laziali dopo la sontuosa campagna acquisti.

    © Dino Panato/Getty Images
    La strategia della Lazio è chiara avendo in organico tantissimi giocatore e un reparto avanzato altamente competitivo in caso di offerte importanti valuterebbe la cessione di qualsiasi giocatore sopratutto di Zarate che nonostante un notevole bagaglio tecnico non si è mai calato del tutto nel gioco di squadra proposto da Reja. Lotito, adesso impegnato a sfoltire la rosa non è escluso che possa reinvestire il denaro incassato (si parla di 20 milioni) per puntellare ulteriormente l’organico, a tal proposito nei giorni scorsi si parlava di una proposta di prestito dal Barcellona di Afellay e Milito mentre questa mattina alle aquile veniva accostato il nome Miralem Pjanic dell’OM.calciom