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  • Champions: Juve che personalità, Roma crolla al Bernabeu

    Champions: Juve che personalità, Roma crolla al Bernabeu

    Doveva essere la serata di Cristiano Ronaldo alla prima in Champions con la maglia della Juve ed invece per CR7 è stata una serata chiusa troppo presto.

    L’asso portoghese infatti ha lasciato il campo per un cartellino rosso, dopo segnalazione dell’arbitro di porta, ricevuto per una “tirata” di capelli a Murillo.

    Perso il suo campione, e con almeno 3 palle gol sprecate nei primi minuti, la Juventus ha tirato fuori una prestazione tutta carattere e personalità e con due calci di rigore, uno per tempo, entrambi trasformati da Pjanic ha trovato il doppio vantaggio che poi ha ben gestito dinanzi all’assalto del Valencia. 

    Nell’altra sfida Spagna-Italia, la Roma non è riuscita a reggere all’urto dei tricampioni in carica del Real Madrid. Troppa differenza in campo con i giallorossi che, anche grazie ad un buon Olsen, hanno tenuto la porta inviolata sino al 44°. Trovato il gol con una punizione magica di Isco poi la strada si è messa in discesa con Bale e Mariano Diaz che nella ripresa hanno fissato il definitivo 3-0.

    Veniamo al racconto dell’esordio della Juventus in Champions League.

    Partenza aggressiva del Valencia che prova a pressare a tutto campo senza lasciare possibilità di manovra alla Juve. Al 11° grandissima chance per la Juventus, cross di Bernardeschi, CR7 colpisce male la palla giunge a Mandzukic che colpisce in acrobazia ma manda alto. La Juve cresce e al 16° è Khedira a sprecare da due passi un cross di Ronaldo ben sistemato, verso il tedesco, da Bernardeschi. Il Valencia si ritrae,i bianconeri insistono e al 21° Neto prima salva su Bernardeschi poi Murillo respinge la conclusione di Matuidi a botta sicura. Alla mezz’ora colpo di scena, contatto a palla lontana tra Ronaldo e Murillo, Brych richiamato dall’arbitro di porta decide di espellere il portoghese. Il Valencia prende coraggio e al 38° sfrutta un errore di Alex Sandro e va alla conclusione con Batshuayi, Szczesny però non si fa sorprendere. La Juve in 10 si ripropone in avanti al minuto 44 gran conclusione di Cancelo, palla toccata da Neto sulla traversa, l’azione prosegue con il portoghese che nuovamente prova a calciare ma viene travolto da Parejo, è rigore che Pjanic trasforma. La Juventus va così al riposo in 10 ma con un gol di vantaggio.

    Il secondo tempo riparte con gli stessi 21, che avevano chiuso il primo tempo, in campo. Parte forte il Valencia, ci prova Rodrigo col colpo di testa, palla tra le braccia di Szczesny. Al 49° trattenuta evidente di Murillo su Bonucci, è calcio di rigore, anche stavolta Pjanic trasforma. Il Valencia prova ad aggredire a tutto campo ma la Juventus riesce a chiudere gli spazi. Marcelino inserisce altre due punte ed i padroni di casa accentuano la pressione che porta a diversi calci d’angolo. E’ un vero e proprio assedio, la Juve pare in affanno ma tiene. Al 88° dopo un contrasto violento sulla caviglia, Douglas Costa è costretto a lasciare il campo. Al 95° Rugani nel tentativo di colpire di testa commette fallo, è rigore anche per il Valencia, va Parejo ma Szczesny para. Finisce così la Juventus senza Cristiano Ronaldo, espulso al 30°, nell’esordio della Champions 2018/19 espugna 2-0 il Mestalla. 

     

    VALENCIA – JUVENTUS 0-2 (45° rig., 50° rig. Pjanic)

    VALENCIA (4-4-2): Neto; Vezo (57° Cheryshev), Gabriel, Murillo, Gaya; Soler, Parejo, Wass, Guedes (70° Mina); Rodrigo, Batshuayi (70° Gameiro).

    Allenatore: Marcelino.

    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (23° Emre Can), Pjanic (66° Douglas Costa (88° Rugani)), Matuidi; Bernardeschi, Mandzukic, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Parejo (V), Murillo (V), Vezo (V), Alex Sandro (J), Szczesny (J), Rugani (J).

    Espulso: Cristiano Ronaldo (J).

     

    Passiamo ora alla gara di esordio della Roma.

    Parte forte il Real Madrid, al 4° Bale riesce a trovare la possibilità di concludere, la palla esce di poco. Passano 4 minuti ed è Isco ad avere la palla del vantaggio, Olsen però non si fa sorprendere e respinge. La Roma pare in difficoltà le merengues continuano a premere e prima Carvajal spreca da due passi poi è De Rossi a sbrogliare una complicata matassa. Alla mezz’ora si vede anche la Roma ma la conclusione di Nzonzi è troppo debole per impegnare Navas. Nel giro di 2 minuti Olsen, tra il 37° ed il 39°, si erge a protagonista, prima anticipa Benzema su pericoloso cross di Marcelo poi ci prova anche Sergio Ramos ma ancora una volta Olsen si fa trovare pronto e salva la sua porta, tocca poi ad Isco ma il portiere svedese non si fa superare. Al 44° però i giallorossi devono capitolare sul perfetto calcio di punizione di Isco. Il primo tempo si chiude con le merengues avanti 1-0.

    Il secondo tempo riparte con gli stessi 22 in campo. Parte bene la Roma con Under che impegna Navas. Il Real Madrid però non sta a guardare e al 51° la traversa salva i giallorossi sulla conclusione di Bale. Il gol del raddoppio però è nell’aria ed al 58° contropiede letale del Real con Bale che si lancia nello spazio, supera in velocità Manolas e poi col diagonale batte Olsen. Gli uomini di Di Francesco non stanno a guardare e al 63° ci prova Kolarov ma Navas risponde. Entra anche Schick e l’attaccante ceco al 73° spreca un contropiede di Under. Gli spagnoli hanno in pugno il controllo della gara e al 79° Asensio con un gran numero in area costringe Olsen all’ennesima parata. Schick dimostra di essere in serata no ed al 87° infatti spreca un’altra occasione. Al 91° le Merengues la chiudono definitivamente con un gran tiro dal limite di Mariano Diaz che non lascia scampo ad Olsen. Finisce così, esordio amaro per la Roma in Champions, al Bernabeu vince il Real Madrid 3-0.

     

    REAL MADRID – ROMA 3-0 (44° Isco, 58° Bale, 91° Mariano Diaz)

    REAL MADRID (4-3-3): Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric (85° Ceballos); Bale (73° Mariano Diaz), Benzema (62° Asensio), Isco.

    Allenatore: Lopetegui.

    ROMA (4-3-3): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Zaniolo (54° Pellegrini), Nzonzi (69° Schick), De Rossi; Under, Dzeko, El Shaarawy (62° Perotti).

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Sergio Ramos (Re), De Rossi (Ro), Dzeko (Ro)

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata sorprende il k.o. casalingo del Manchester City contro il Lione. Vittorie per Ajax, Bayern e Manchester United. Finiscono 2-2 sia Shakhtar-Hoffenheim che Viktoria Plzen-Cska Mosca. 

  • Il Milan di Gattuso conquista la finale di Coppa Italia con la Juve

    Il Milan di Gattuso conquista la finale di Coppa Italia con la Juve

    Gennaro Gattuso conquista la sua prima finale da allenatore. Il suo Milan sconfigge ai rigori la Lazio di Simone Inzaghi ed ottiene il pass per l’ultimo atto della Coppa Italia.

    Ad attendete i rossoneri ci sarà la Juventus che, grazie ad un gol dal dischetto di Miralem Pjanic, ha bissato l’uno a zero dell’andata ed ha eliminato l’Atalanta. 

    In sostanza le gare di ritorno hanno visto lo stesso risultato visto nelle gare di andata, come già detto ai bianconeri è bastato il rigore trasformato da Pjanic, nel finale di gara, per replicare l’uno a zero siglato da Higuain a Bergamo, ed estromettere dalla Coppa Italia una combattiva Atalanta che ha avuto le sue occasioni per rimettere tutto in discussione.

    0-0 era stato a San Siro, 0-0 è stato all’Olimpico. A decidere una sfida equilibrata, sono serviti i calci di rigore ad oltranza. All’errore di Luis Felipe ha risposto la trasformazione decisiva del difensore del Milan Alessio Romagnoli.

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium.

    Come accaduto domenica scorsa, anche questa volta Juventus ed Atalanta si trovano a dover giocare sotto la neve ma stavolta è decisamente più leggera e la sfida non è mai a rischio.

    La partenza è favorevole all’Atalanta che si dimostra più aggressiva e propositiva, anche se Buffon non corre mai alcun rischio concreto. Dopo un paio di tentativi di Cristante e Gomez, la prima vera palla gol capita a Mandzukic al 35°. Il croato usa bene il fisico e riesce a calciare dinanzi a Berisha, il portiere nerazzurro non si fa sorprendere e respinge la conclusione. Nel finale di tempo un violento tiro cross di Douglas Costa costringe l’estremo difensore ospite a respingere, in modo non certo elegantissimo, il pallone fuori dallo specchio. Si va al riposo sullo 0-0.

    Nella ripresa ci prova subito Marchisio ma la sua conclusione non preoccupa Berisha che respinge. Al 64° un errore in uscita di Benatia permette a De Roon di servire Gomez, il Papu vede Buffon sulla trequarti e cerca il pallonetto che beffardo va a centrare il palo. Passano poco più di due minuti che Douglas Costa si mette in proprio e dal limite lascia partire un tiro a giro che centra in pieno la traversa. Al 74° il match si sblocca, cross in mezzo di Lichtsteiner, Mancini trattiene Matuidi che cade, Fabbri fischia il rigore che Pjanic trasforma. Il gol sommato allo 0-1 dell’andata spegne le speranze dell’Atalanta che non riesce in alcun modo ad avere una reazione tale da poter riaprire la qualificazione. Finisce 1-0 ed Allegri con la sua Juve, conquista la quarta finale di Coppa Italia consecutiva.

    JUVENTUS-ATALANTA 1-0 (74° rig. Pjanic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio (68° Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (82° Dybala), Mandzukic, Alex Sandro (84° Barzagli).

    Allenatore: Allegri.

    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Mancini (75° Rizzo), Caldara, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler (86° Barrow), Spinazzola; Cristante; Ilicic (63° Cornelius), Gomez.

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Fabbri

    Ammoniti: Chiellini (J), Gomez (A), Pjanic (J), Matuidi (J), Masiello (A), Alex Sandro (J), Mandzukic (J).

     

    Veniamo al racconto dell’altra semifinale.

    La partenza è praticamente tutta dei padroni di casa con Immobile e Milinkovic-Savic che impegnano e spaventano Donnarumma nei primi minuti. La risposta rossonera arriva con Suso al 19°, bravo Strakosha a respingere. Il primo tempo viaggia su ritmi alti, con possibili occasioni da ambo i lati ma al 45° si va al riposo sullo 0-0.

    Nel secondo tempo è il Milan a partire meglio prima ci prova Calhanoglu poi è Calabria ad avere una chance enorme ma Strakosha c’è e respinge. La lazio perde un po’ di precisione nei passaggi e gli uomini di Gattuso provano a rendersi insidiosi in contropiede. Il risultato però non si sblocca, dopo 4 minuti di recupero Rocchi fischia la fine, si va ai supplementari.

    Nei tempi supplementari non accade niente di sostanzioso sino al 118° quando dopo un corner della Lazio, il Milan riparte in contropiede con Bonucci che mette sui piedi di Kalinic un pallone ghiottissimo da spingere in rete, il croato però spara alto, si va ai calci di rigore.

    Dal dischetto partono alla grande i due portieri che neutralizzano due conclusioni a testa nei primi sei rigori calciati. Gli altri 4 rigori però vengono realizzati e si va quindi ad oltranza, Lulic segna, Calhanoglu pure, Luis Felipe calcia altissimo. La qualificazione è nei piedi del giovane difensore rossonero, ma tifoso laziale, Romagnoli che si dimostra freddissimo, spiazza Strakosha e permette a Gattuso di esultare, in finale va il Milan. 

    LAZIO – MILAN 0-0 (4-5 d.c.r.)

    Sequenza Rigori: Immobile (L) GOL, Rodriguez (M) PARATO, Milinkovic-Savic (L) PARATO, Montolivo (M) PARATO, Lucas Leiva (L) PARATO, Bonaventura (M) GOL, Parolo (L) GOL, Borini (M) GOL, Felipe Anderson (L) GOL, Bonucci (M) GOL, Lulic (L) GOL, Calhanoglu (M) GOL, Luis Felipe (L) ALTO, Romagnoli (M) GOL

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Caceres (69° Luiz Felipe), De Vrij, Radu; Marusic (93° Lukaku), Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto (67° Felipe Anderson); Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessié (96° Montolivo), Biglia, Bonaventura; Suso (107° Borini), Cutrone (70° Kalinic), Calhanoglu.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Marusic (L), Calabria (M), Kessié (M), Romagnoli (M), Milinkovic-Savic (L), Radu (L).

  • Roma, arrivano i tre punti, ma che sofferenza!

    Roma, arrivano i tre punti, ma che sofferenza!

    Roma e Bayer Leverkusen danno vita ad un’altra partita folle, stavolta però i giallorossi alla fine riescono a sorridere.

    Una Roma praticamente perfetta nei primi 45 minuti, segna due gol, e ne sbaglia altrettanti. Ad inizio ripresa però, gli uomini di Garcia si fanno rimontare, rischiano di subire il sorpasso ma riescono a reagire e con il rigore trasformato da Pjanic, portano a casa tre punti di fondamentale importanza per la qualificazione agli ottavi di Champions League. 

    Salah e Pjanic | Foto Twitter
    Salah e Pjanic | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia decide di schierare la sua Roma con il 4-3-3 che vede il rientro di De Rossi a centrocampo, l’arretramento di Florenzi in difesa sulla fascia ed un tridente offensivo composto da Salah, Dzeko e Gervinho.

    Schmidt lascia in panchina Bellarabi ed opta per un 4-4-2 con Kiessling a far compagnia in attacco al Chicharito Hernandez.

    La gara si mette subito bene, il Bayer parte con aggressività e pressione ma dopo soli due minuti il contropiede giallorosso è devastante e Salah si trova solo davanti a Leno, battendolo con un tiro che il portiere riesce solo a toccare.  A questo punto i tedeschi provano a giocar palla ma la Roma continua a far paura in ripartenza ed al 29° arriva il raddoppio: contropiede veloce dei giallorossi, palla a Dzeko che si lancia e davanti al portiere non sbaglia. Passa solo un minuto e il bosniaco si mangia il possibile 3-0 calciando alto dopo l’ennesima ripartenza. Il Bayer non riesce a rendersi praticamente quasi mai pericoloso ed è ancora Salah ad avere la palla buona ma sul più bello non trova ne Dzeko ne Gervinho soli in area. La frazione si chiude con un’altra chance sprecata da Salah.

    Si riparte con Bellarabi al posto di Kiessling e il Bayer trova subito il gol, Kampl s’inventa la giocata, palla bassa dietro per l’accorrente Mehmedi che batte Szczesny. Le Aspirine prendo coraggio, i padroni di casa sembrano impauriti e al 51° Hernandez evita il fuorigioco e batte il portiere polacco per il gol che vale il 2-2. La Roma è completamente sotto shock ma per fortuna dei giallorossi, Bellarabi prima spreca un contropiede facilissimo, anche per l’opposizione di Manolas, poi Hernandez scivola al momento del tiro. Passano i minuti e gli uomini di Garcia provano a crescere cercando di chiudere nella propria metà campo gli ospiti. Il Bayer perde il neontrato Bellarabi e poco dopo stessa sorte tocca anche alla Roma con Maicon, anche lui subentrato nella ripresa. Al 79° colpa di scena, dopo una mischia in area Salah viene steso ad un passo dalla linea, è rigore e rosso per Toprak. Pjanic dal dischetto trasforma. Gli ultimi minuti sono d’intensa sofferenza, i tedeschi provano a spingere, la Roma tiene e dopo 4 minuti di recupero il popolo dell’Olimpico può esultare.

     

    ROMA – BAYER LEVERKUSEN 3-2 (2° Salah (R), 29° Dzeko (R), 46°Mehmedi (B), 51° Hernandez (B), 80° rig.Pjanic (R))

    Roma (4-3-3): Szczesny; Florenzi (56°Maicon (77°Torosidis)), Manolas, Rudiger, Digne; Nainggolan, De Rossi, Pjanic; Salah, Dzeko, Gervinho (68°Iturbe).

    Allenatore: Garcia.

    Bayer Leverkusen (4-4-2): Leno; Donati, Tah, Papadopoulos, Wendell; Mehmedi (88°Brandt), Toprak, Kampl, Calhanoglou; Kiessling (46°Bellarabi (73° Kramer)), Hernandez.

    Allenatore: Schmidt.

    Arbitro: Karasev.

    Ammoniti: Papadopoulos (B), Torosidis (R), Szczesny (R)

    Espulso: Toprak (B)

  • Statistiche Fantacalcio, Top e Flop dopo la 8° giornata

    Statistiche Fantacalcio, Top e Flop dopo la 8° giornata

    L’ottava giornata della Serie A 2015/16, si è chiusa con il posticipo della domenica sera, il Derby d’Italia tra Inter e Juventus conclusosi sullo 0-0. Per quanto riguarda le Statistiche Fantacalcio, si può definire un turno decisamente positivo.

    Si è verificato un leggerissimo calo di gol segnati rispetto allo scorso turno, senza però marcature multiple, mentre gli assist sono appena, appena calati rispetto allo scorso weekend.

    I gol segnati in questo primo turno di Serie A sono stati 25: Cigarini, Gomez, Pinilla, Paloschi, Pellissier, Buchel, Kalinic, Dionisi, Paganini, Gakpé, Pavoletti, Tachtsidis, Felipe Anderson, Bacca, Higuain, Insigne, Vazquez, De Rossi, Pjanic, Salah, Berardi, Missiroli, Baselli, Thereau, Pazzini.

    Gli Assist realizzati ed assegnati da “La Gazzetta dello Sport” sono stati 15: Moralez, Mattiello, Meggiorini, Ilicic, Chibsah, Soddimo, Ntcham, Keita, Bertolacci, Hamsik, Mertens, Hiljemark, Gervinho, Pjanic, Belotti.

    Per quanto riguarda i Malus non ci sono stati calci di rigori falliti o parati e nemmeno alcuna autorete. In questo turno ci sono state soltanto 2 espulsioni, quella del centrocampista del Genoa Dzemaili e del centrocampista della Lazio Cataldi.

    IL MIGLIOR PUNTEGGIO DI GIORNATA

    Miralem Pjanic | Foto Twitter
    Miralem Pjanic | Foto Twitter

    La gara per conquistare il miglior punteggio di giornata se la sono giocata in diversi, non essendoci stato alcun marcatore multiplo. A trionfare è stato il centrocampista bosniaco della Roma Miralem Pjanic che oltre al bel gol, ha anche fornito un assist, ha anche subito un’ammonizione, andando ad ottenere un totale di 11 punti e divenendo così miglior punteggio del 8° turno di Serie A. 

    TOP 11

    Questa la top 11 dei migliori di giornata, schierata con un 4-3-3, con voti, bonus e malus presi da “La Gazzetta dello Sport”.

    Sorrentino 7; Manolas 7, Vrsaljko 7, Astori 6.5, Koulibaly 6.5; Pjanic 11, Paganini 10.5, Gomez 10.5; Salah 10, Pinilla 10, Pavoletti 10

    FLOP 11

    Questa la flop 11 dei peggiori di giornata, schierata con un 4-3-3, con voti, bonus e malus presi da “La Gazzetta dello Sport”.

    Belec 2; Bubnjic 3.5, Mauricio 4.5, Roncaglia 4.5, Regini 5; Dzemaili 4, Cofie 4.5, Cataldi 4.5; Luiz Adriano 5, Destro 5, Matos 5

    STATISTICHE FANTACALCIO

    Queste le Statistiche Fantacalcio, con i migliori 3 ruolo per ruolo, (con almeno 3 gare disputate) dopo la 8° giornata di Serie A

    PORTIERI: Sportiello (Atalanta) 5.69; Tatarusanu (Fiorentina) 5.56; Szczesny (Roma) 5.50

    DIFENSORI: Alonso (Fiorentina) 7.25; Digne (Roma) 6.75; Toloi (Atalanta) 6.75

    CENTROCAMPISTI: Pjanic (Roma) 8.86; Biglia (Lazio) 8.50; Baselli (Torino) 8.14

    ATTACCANTI: Higuain (Napoli) 9.25;  Insigne (Napoli) 9.25; Ilicic (Fiorentina) 9

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1- Bonaventura (Milan), Insigne (Napoli), Meggiorini (Chievo), Moralez (Atalanta), Pjanic (Roma) 3 assist.

    6- Allan (Napoli), Alonso (Fiorentina), Belotti (Torino), Birsa (Chievo), Bruno Peres (Torino), Gabbiadini (Napoli), Gabriel Silva (Carpi), Gomez (Atalanta), Higuain (Napoli), Ilicic (Fiorentina) Quaison (Palermo), Saponara (Empoli), Soddimo (Frosinone), Vazquez (Palermo), Viviani (Verona), Zielinski (Empoli) 2 assist.

  • Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Gli anticipi dell’ottava giornata di Serie A hanno visto la Roma ripartire con il piede giusto dopo la sosta e conquistare un successo, più complicato di quello che potrebbe dire il risultato, sull’Empoli. Nell’altra sfida Torino e Milan hanno chiuso in parità sul 1-1. Un punto, sostanzialmente, prezioso per entrambe.

    Veniamo al racconto delle due gare partite iniziando da quella delle 18 dell’Olimpico di Roma. 

    Garcia dovendo rinunciare ai suoi due attaccanti centrali, Dzeko e Totti, opta per un 4-3-3 con Salah, Gervinho e Iago Falque trio d’attacco.

    Giampaolo, invece, deve ancora fare a meno di Saponara, e anche di Zielinski, per questo dietro a Pucciarelli e Maccarone si posiziona Krunic.

    Il primo tempo non è certamente esaltante, la Roma fatica a trovare spazio contro un Empoli chiuso e ben messo in campo. Intorno alla mezz’ora i padroni di casa hanno una chance ma Gervinho, ben imbeccato da Salah, non riesce a concludere per la buona chiusura di Barba. L’Empoli risponde con un bel contropiede, la conclusione di Pucciarelli esce di poco. Si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa sembra mostrare lo stesso copione ma al 56° Pjanic pennella la sua solita punizione vincente che non lascia scampo a Skorupski. Il gol apre la strada alla Roma che 3 minuti dopo raddoppia con De Rossi, alla 500° in giallorosso, che gira di testa in rete un corner calciato da Pjanic. Non è finita qua perchè al 69° Gervinho vola via sulla sinistra e confeziona un assist che Salah non può sbagliare. L’Empoli, nonostante le tre mazzate, riesce a siglare il gol della bandiera con un bel tocco di Buchel. Finisce così 3-1 per una Roma che trova la 3° vittoria consecutiva.

    Miralem Pjanic | Foto Twitter
    Miralem Pjanic | Foto Twitter

    ROMA – EMPOLI 3-1 (56° Pjanić (R), 59° De Rossi (R), 69° Salah (R), 75° Büchel (E))

    Roma (4-3-3): Szczęsny; Torosidis, Manolas, Castán , Digne; Florenzi (79° Vainqueur), De Rossi, Pjanić (69° Uçan) ; Iago Falque (55° Nainggolan), Gervinho, Salah.

    Allenatore: Garcia.

    Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Zambelli, Tonelli, Barba, Mario Rui; Paredes (68° Maiello), Dioussé, Büchel; Krunić (61° Livaja); Maccarone (79° Piu), Pucciarelli.

    Allenatore: Giampaolo.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Pjanić (R); Dioussé (E).

     

    Alle 20.45, all‘Olimpico di Torino, è andato in scena il secondo anticipo di giornata tra i granata ed il Milan.

    Ventura, sempre costretto a convivere con gli infortuni, recupera Baselli a centrocampo. In avanti il ballottaggio per affiancare Quagliarella lo vince Maxi Lopez.

    Mihajlovic, come visto in settimana, cambia modulo ed anche uomini, passa ad un 4-3-3 con Alex al centro della difesa e con Cerci, Luiz Adriano e Bonaventura in avanti.

    La gara non regala certo tantissime emozioni nella prima frazione, il Milan si aggrappa ad un buon Bonaventura, i padroni di casa girano palla ma senza mai creare grossi pericoli. I portieri rimangono sostanzialmente inoperosi e quindi è logico che il primo tempo si chiuda sullo 0-0.

    La ripresa parte con i ritmi blandi, Mihajlovic si gioca la carta Bacca per Luiz Adriano e la scelta paga subito. Il colombiano infatti, lasciato inspiegabilmente solo in area, ha il tempo di controllare il bell’assist di Bertolacci e girare in rete per il vantaggio. Il gol dei rossoneri accende il Torino che si butta subito in avanti. Sembra la serata delle scelte giuste Ventura inserisce Belotti ed il Gallo, al 73° confeziona l’assist per Baselli che lascia partire il sinistro che supera, sul suo palo, Diego Lopez. I granata però vogliono vincere e cercano di mettere in difficoltà un Milan che pare impaurito. Il Toro non riesce a trovare la chance vincente, gli uomini di Mihajlovic tengono, la gara si chiude così sul 1-1.

     

    TORINO – MILAN 1-1 (63° Bacca (M), 73° Baselli (T))

    Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta (72° Belotti), Acquah, Gazzi (46° Vives), Baselli, Molinaro; Maxi Lopez, Quagliarella (80° Benassi).

    Allenatore: Ventura.

    Milan (4-3-3): Diego López; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (86° Poli), Montolivo, Bertolacci; Cerci (89° Honda), Luiz Adriano (55° Bacca), Bonaventura.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Baselli (T), Glik (T), Bovo (T), Kucka (M), Bonaventura (M), Diego Lopez (M).

  • Pjanic regala alla Roma il Big Match contro il Napoli

    Pjanic regala alla Roma il Big Match contro il Napoli

    Un gol di Pjanic al 25° permette alla Roma di sconfiggere il Napoli nel lunch match della 29° giornata. Una vittoria che gli azzurri hanno provato a mettere in discussione sino all’ultimo ma che non sono riusciti ad evitare anche per un’ottima prestazione di Morgan De Sanctis.

    Rudi Garcia può ritenersi soddisfatto per la buona prestazione di Iturbe, che è parso in crescita, e della difesa che, se pur con qualche spavento, ha retto l’urto del Napoli nella ripresa.

    Benitez invece, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, può ritenersi soddisfatto per un Mertens parso incontenibile e per una squadra che ci ha provato sino all’ultimo.

    Restano però alcuni dubbi sulle scelte del tecnico spagnolo, per chi ha assistito alla gara, perchè lasciare Gabbiadini in panchina dall’inizio e sostituire Higuain al 76° per Zapata?

    Veniamo al racconto della gara.

    Rudi Garcia che deve rinunciare a GervinhoFrancesco Totti, mantiene il suo 4-3-3 con il tridente formato da Florenzi-Ljajic-Iturbe con Doumbia ed Ibarbo che partono dalla panchina.

    Benitez non cambia il suo 4-2-3-1, in difesa Britos gioca al posto di Koulibaly e nel trio alle spalle di Higuain, il ballottaggio viene vinto da Mertens e De Guzman che si vanno ad aggiungere a Callejon.

    I primi 10 minuti scorrono con ritmi pian piano in crescita, con la Roma a fare la gara e con un guizzo per parte, Ljajic per i giallorossi e Mertens per il Napoli, senza però creare pensieri ai due portieri. Provano a crescere gli ospiti ma al 20° un’insidiosa punizione di Pjanic sfila in mezzo all’area finendo sul fondo non di molto. Al 25° è proprio il bosniaco a sbloccare la gara finalizzando un’ottima giocata sull’asse Iturbe-Florenzi con il cross rasoterra di quest’ultimo per Pjanic che solo in mezzo all’area spedisce la palla in rete. Il Napoli tenta la reazione ma De Sanctis è bravo a chiudere sull’incursione di De Guzman. Al 39° bella giocata del Napoli con Higuain che inventa per Callejon, lo spagnolo entra in area, mette a sedere il difensore poi, anzichè calciare, appoggia all’accorrente De Guzman che calcia trovando però Manolas sulla sua strada. Il primo tempo si chiude così sul 1-0.

    Iturbe e De Rossi festeggiano Pjanic | Foto Twitter
    Iturbe e De Rossi festeggiano Pjanic | Foto Twitter

    Il secondo tempo inizia con gli stessi 22 protagonisti del primo tempo ma con diversi calciatori delle panchine a scaldarsi. I ritmi crescono con entrambe le squadre che vanno a fiammate e con Mertens al 53° ha la palla per pareggiare ma trova un ottimo De Sanctis in chiusura. Passano 3 minuti e la sfida si ripete con il portiere che esce nuovamente vincitore. Gioca bene il Napoli ma la Roma cresce e sa pungere, in un paio d’occasioni Britos è costretto ad un paio di chiusure tempestive. Al 61° Benitez si gioca la carta Gabbiadini che va a rilevare Callejon. Proprio Gabbiadini con la deviazione volante al 66° costringe De Sanctis ad una gran parata in tuffo. Mertens è scatenato e al 78° serve un bel pallone a Gabbiadini che però calcia troppo centralmente, blocca De Sanctis. Al 88° Iturbe, ben imbeccato da Ibarbo, avrebbe il match point ma dopo aver saltato Andujar calcia sull’esterno della rete. Al 93° c’è l’ultima occasione per il Napoli, De Rossi pasticcia in area, la palla rimane in zona pericolosa Mertens crossa ma De Sanctis in volo plastico blocca la palla e consegna sostanzialmente il successo ai suoi, poco dopo infatti Rizzoli fischia la fine dell’incontro.

     

    ROMA – NAPOLI 1-0 (25° Pjanic)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Astori, Holebas (70° Yanga-Mbiwa); Pjanic (68° Paredes), De Rossi, Nainggolan; Florenzi (79° Ibarbo), Ljajic, Iturbe.

    Allenatore: Garcia.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon (61° Gabbiadini), De Guzman (81° Insigne), Mertens; Higuain (76° Zapata).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: De Rossi (R), Holebas (R), Albiol (N), Florenzi (R), Torosidis (R)

  • Juventus-Torino, Pirlo decide il derby ma la Roma risponde

    Juventus-Torino, Pirlo decide il derby ma la Roma risponde

    Juventus-Torino, terminata con il punteggio di 2-1, è stato un derby spettacolare. La squadra di Allegri è passata in vantaggio con Vidal; poi a ristabilire la parità ci ha pensato Peres ma, in pieno recupero, un tiro rasoterra angolato di Pirlo ha permesso alla capolista di portare via i tre punti.

    L’avvio del match ha visto una Juventus in palla e meglio disposta in campo, molto brava a pressare i portatori di palla del Torino fino al rigore causato da un fallo di mano di El Kaddouri, Vidal è stato bravo in entrambi i casi in

    Una fase del match Juventus-Torino
    Una fase del match Juventus-Torino

    quanto il direttore di gara Orsato aveva fatto ri calciare il penalty; ma nel momento di massima difficoltà, ecco la risposta della squadra di Ventura con il pareggio siglato da Peres che ha preso palla nella propria area facendosi una lunga sgroppata lungo l’out di destra di 78 metri, con tre avversari saltati prima di scagliare un destro fulmineo che ha lasciato di sasso Storari; la gara è diventata molto più equilibrata e anzi è cominciata a pendere dalla parte degli ospiti che però hanno avuto la colpa di non assestare la mazzata decisiva.

    JUVENTUS-TORINO 2-1 15′ Vidal su rig., 22′ Bruno Peres, 47′ st Pirlo

    JUVENTUS (4-3-1-2): Storari, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra, Pogba, Pirlo, Marchisio (18′ st Pereya), Vidal, Tevez (37′ st Ogbonna), Llorente (13′ st Morata. A disp: Rubinho, Audero, Pepe, Mattiello, Coman, Giovinco. All: Allegri.

    TORINO (3-5-2): Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Vives (7′ st Benassi), Gazzi, El Kaddouri (46′ st Sanchez Mino), Darmian; Amauri, Quagliarella (27′ st Larrondo). A disp: Castellazzi, Padelli, Molinaro, Bovo, Perez, Farnerud, Martinez, Jansson, Silva. All: Ventura

    Arbitro: Orsato

    Ammoniti: Glik, Gazzi, Pogba, Lichtsteiner, Amauri, Moretti

    Espulso: Lichtsteiner per somma di gialli al 32′ st.

    Nel posticipo serale la Roma ha sconfitto 4-2 l’Inter riportandosi cosi a tre lunghezze dalla capolista Juventus.

    La prima occasione del match capita alla squadra di Garcia al 19′: tiro di Ljajic dal limite dopo una galoppata di Gervinho sulla destra, Handanovic respinge; due minuti dopo i padroni di casa passano in vantaggio: Ljajic dalla destra crossa al centro, palla tesa e veloce che termina sui piedi di Gervinho che la spinge in rete. Al 36′ occasione per l’Inter grande parata di De Sanctis all’angolino destro su tiro di Kuzmanovic; al 36′ la squadra di Mancini ha pareggiato: calcio d’angolo battuto dalla destra, svetta Ranocchia che incorna di testa e segna la rete del pareggio.

    Al 46′ nuovo vantaggio della Roma: Holebas dal limite lascia partire un siluro di sinistro che si insacca in rete. Al 57′ il nuovo pari fissato da Osvaldo che, riceve palla al limite dell’area e lascia partire il tiro che viene deviato da Astori, De Sanctis spiazzato e palla in rete; dopo soli tre minuti la squadra di Garcia è nuovamente avanti: Totti in area serve Pjanic che si trova all’altezza del dischetto e lascia partire il tiro che entra in porta. Al 92′ la quarta rete con una perfetta punizione di Pjanic che si insacca alle spalle di Handanovic.

    ROMA-INTER 4-2 21′ Gervinho (R), 36′ Ranocchia (I), 2′ st Holebas (R), 12′ st Osvaldo (I), 15′ st Pjanic (R), 47′ st Pjanic (R)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Astori, Holebas; Pjanic, Keita (18′ st De Rossi), Nainggolan; Gervinho, Totti (39′ st Iturbe), Ljajic (18′ st Florenzi). A disp.: Skorupski, Lobont, Cole, Strootman, Paredes, Yanga-Mbiwa, Emanuelson, Somma, Destro. All.: Garcia

    Inter (4-3-3): Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, Dodò (37′ st Icardi); M’Vila (22′ st Kovacic), Medel (37′ st Obi), Kuzmanovic; Palacio, Osvaldo, Guarin. A disp.: Carrizo, Berni, Andreolli, Mbaye, D’Ambrosio, Krhin, Donkor, Bonazzoli. All.: Mancini

    Arbitro: Mazzoleni

    Ammoniti: Keita (R); Ranocchia, Palacio, Guarin (I)

    Note: 16′ st allontanato l’allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, per proteste

     

  • Brasile 2014, gruppo F con Argentina, Nigeria,Iran e Bosnia Herzegovina

    Brasile 2014, gruppo F con Argentina, Nigeria,Iran e Bosnia Herzegovina

    Nel Campionato del Mondo di Brasile 2014 il gruppo F vede la partecipazione dell’Argentina, la Nigeria, l’Iran e la Bosnia Herzegovina. L’Argentina, come da tradizione, è una delle favorite d’obbligo per la vittoria finale del Mondiale. Si è qualificata alla fase finale dominando il maxi-girone riservato alle squadre della Conmebol. Nove vittorie, cinque pareggi e due sole sconfitte, entrambe in trasferta, con un filotto di quattordici partite consecutive senza k.o. L’albiceleste non ha trovato grandi ostacoli nel suo cammino verso il Brasile, vantando anche il miglior attacco del Sudamerica con 35 gol realizzati in 16 partite. argentinaNominato C.t. dell’Argentina nel 2011, Alejandro Sabella è riuscito a costruire una squadra Messi centrica, con lui Leo è diventato capitano; ma che non sia solo esclusivamente dipendente dalle giocate della punta del Barcelona. Sabella è arrivato alla guida della Sellecion dopo aver portato l’Estudiantes sul trono argentino e alla conquista della Coppa Libertadores. Il C.t ha scelto il 4-3-3 come modulo. I Problemi per l’Argentina riguardano il portiere: tra i pali l’ex Sampdoria Romero che paradossalmente non è titolare nel suo club ma è intoccabile in nazionale, non garantisce piena sicurezza. Le riserve saranno Mariano Andujar e Agustin Orion: il trentaduenne nel giro della Nazionale dal 2007, che potrebbe giocare titolare se, in Brasile, Sabella avrà conferme sulla scarsa sicurezza della difesa con Romero tra i pali. In difesa al momenti i titolari inamovibili sono il terzino del Manchester City Pablo Zabaleta, Ezequiel Garay del Benfica. Un gradino sotto trovano posto Marcos Rojo del Benfica e Hugo Campagnaro dell’Inter. Da segnalare la presenza di Federico Fernandez titolare fisso nel Napoli di Benitez. Martin Demichelis arriva al Mondiale carico dalla conquista dello scudetto in Premier League con il Manchester City. Sono stati convocati e meritano attenzione Lisandro Lopez del Getafe, Jose Basanta del Monterrey. A centrocampo la qualità aumenta grazie alla presenza di Javier Mascherano del Barcelona e di Fernando Gago.Da osservare ci sarà Ricky Alvarez il quale potrebbe dare spessore al centrocampo: trequartista mancino, può essere impiegato anche come mezz’ala o in altri ruoli del centrocampo. Lucas Biglia può vivere un Mondiale da protagonista: è un regista dotato di notevole tecnica, personalità e visione di gioco. L’attacco dell’Argentina è semplicemente stellare. Lionel Messi, Angel Di Maria, Gonzalo Higuaín, Sergio Agüero: un attacco cosi forte non si trova nelle altre partecipanti al torneo. Il problema per Sabella sarà l’abbondanza della scelta, senza dimenticare gente del calibro di Ezequiel Lavezzi e Rodrigo Palacio. Ecco la lista dei convocati da parte del C.t Alejandro Sabella: Portieri: Mariano Andujar (Catania/ITA), Sergio Romero (Monaco/FRA), Agustin Orion (Boca Juniors) Difensori: Lisandro Lopez (Getafe/ESP), Hugo Campagnaro (Inter Milan/ITA), Federico Fernandez (Napoli/ITA), Pablo Zabaleta (Manchester City/ENG), Ezequiel Garay (Benfica/POR), Marcos Rojo (Sporting Lisbon/POR), Jose Basanta (Monterrey/MEX), Nicolas Otamendi (Atletico Mineiro/BRA), Martin Demichelis (Manchester City/ENG), Gabriel Mercado (River Plate) Centrocampisti: Javier Mascherano (Barcelona/ESP), Jose Sosa (Atletico Madrid/ESP), Augusto Fernandez (Celta Vigo/ESP), Ricky Alvarez (Inter Milan/ITA), Lucas Biglia (Lazio/ITA), Ever Banega (Newell’s Old Boys), Fernando Gago (Boca Juniors), Maxi Rodriguez (Newell’s Old Boys), Enzo Perez (Benfica/POR), Fabian Rinaudo (Catania/ITA) Attaccanti: Lionel Messi (Barcelona/ESP), Angel Di Maria (Real Madrid/ESP), Rodrigo Palacio (Inter Milan/ITA), Gonzalo Higuaín (Napoli/ITA), Sergio Agüero (Manchester City/ENG), Ezequiel Lavezzi (Paris SG/FRA), Franco Di Santo (Werder Bremen/GER) NIGERIA La Nigeria ha chiuso al primo posto il girone F con 12 punti davanti a Malawi, Kenya e Namibia frutto di tre vittorie e tre pareggi. Negli spareggi i nigeriani hanno avuto la meglio sull’Etiopia, vincendo per 2.1 la gara d’andata e per 2-0 il match di ritorno. Le “super aquile” arrivano al Mondiale da detentori della Coppa d’Africa, vinta nel 2013 in Sudafrica contro il Burkina Faso. Stephen Keshi è senza dubbio uno dei migliori tecnici africani in attività. L’ex difensore si impose all’attenzione del Mondo quando riusci a portare il Togo alla sua prima qualificazione della storia in un Mondiale nel 2006, pur non potendo poi seguire la squadra nella fase finale, essendo sostituito con Otto Pfister. E’ stato C.t. della Nigeria anche nella scorsa Confederation Cup. In porta ci sarà Vincent Enyeama. In alternativa saranno disponibili Austin Ejide, Daniel Akpeyi e Chigozie Agbim. La difesa è il punto debole della Nigeria e rischia di causare non pochi problemi ai Campioni d’Africa. Sull’esterno di destra ci sarà Efe Ambrose il quale con il Celtic sta maturando un pò di esperienza internazionale. Godfrey Oboabona e Kenneth Omeruo comporranno il pacchetto centrale arretrato mentre Elderson Echiejile sarà impiegato sulla fascia sinistra. A centrocampo John Mikel Obi è molto forte fisicamente e vanta una discreta esperienza in coppe europee. Se saprà crescere a livello di personalità, potrebbe essere l’uomo in grado di trascinare la Nigeria. Classe, intuito e forza fisica non mancano di certo a Ogenyi Onazi, giovane centrocampista di proprietà della Lazio: affronta in Brasile il primo Mondiale in carriera. Se riuscirà a trovare una continuità di rendimento e a reggere a livello temporamentale una manifestazione di questo livello, il torneo potrà rivelarsi per lui il trampolino di lancio per una brillante carriera. In avanti Victor Moses è una giovane ala ventitreenne del Liverpool. Da tenere d’occhio è il ventiseienne Emmanuel Emenike, gioca nel Fenerbache e in questa stagione ha realizzato 12 reti, ci si aspetta di vederlo emergere in questo torneo. Insieme a lui Ahmed Musa del CSKA Moscow. Ecco l’elenco dei convocati del C.t Stephen Keshi: Portieri: Vincent Enyeama (Lille , Francia), Austin Ejide (Hapoel Be’er Sheva, Israele), Daniel Akpeyi (Heartland), Chigozie Agbim (Gombe United) Difensori: Elderson Echiejile (Monaco, Francia), Efe Ambrose (Celtic, Scozia), Godfrey Oboabona (Rizespor, Turchia) , Azubuike Egwuekwe (Warri Wolves), Kenneth Omeruo (Middlesbrough, Inghilterra), Juwon Oshaniwa (FC Ashdod, Israele) Joseph Yobo (Norwich City, Inghilterra), Kunle Odunlami (Sunshine Stars) Centrocampisti: John Mikel Obi (Chelsea, Inghilterra), Ramon Azeez (Almeria, Spagna), Ogenyi Onazi (Lazio, Italia ), Joel Obi (Parma, Italia), Nnamdi Oduamadi (Varese, Italia), Ejike Uzoenyi (Enugu Rangers), Nosa Igiebor (Real Betis, Spagna), Domenica Mba (CA Bastia, Francia), Reuben Gabriel (Waasland – Beveren, Belgio), Michael Babatunde (Volyn Lutsk, Ucraina) Attaccanti: Ahmed Musa (CSKA Moscow, Russia), Shola Ameobi (Newcastle, Inghilterra), Emmanuel Emenike (Fenerbahçe, Turchia), Victor Obinna (Chievo Verona, Italia), Peter Odemwingie (Stoke City, Inghilterra), Michael Uchebo (Cercle Bruges, Belgio), Victor Moses (Liverpool, Inghilterra), Uche Nwofor (Heerenveen, Paesi Bassi). IRAN L’Iran, con l’arrivo in panchina dell’esperto Carlos Queiroz è stata riorganizzato e resa competitivo, tanto da arrivare prima nel gruppo A di qualificazione davanti alla più attrezzata Corea del Sud, battuta in casa nell’ultima gara di qualificazione. Mix di giovani ed esperti la squadra ha gli uomini migliori dalla cintola in sù mentre nel reparto arretrato emergono evidenti lacune. La Federazione Iraniana, di cui l’ex difensore del Messina Rezaei è responsabile del settore giovanile, ha scommesso sulla rinascita del C.t. portoghese Carlos Queiroz, reduce dalle esperienze non troppo felici con il Real Madrid e Portogallo. Carattere difficile, Queiroz è stato per anni il vice di Sir Alex Ferguson al Manchester United; il suo stile di gioco basato sul 4-2-3-1 è stato fino ad ora la carta vincente dell’Iran. In porta ci sarà Daniel Davari, giocatore che milita nella Serie B tedesca, oltre a lui Alireza Haghighi, Rahman Ahmadi e Sousha Makani Il pacchetto arretrato sarà composto da Steven Beitashour, Hossein Mahini e Pejman Montazeri comporranno il pacchetto centrale, Mehrdad Pooladi sarà il terzino sinistro. A centrocampo Javad Nekounam è sicuramente il giocatore più rappresentativo, dopo 6 stagione e 172 presenze con l’Osasuna è tornato in patria all’Esteghlal. Nelle qualificazioni mondiali è stato lui il vero trascinatore. l’Iran si affida al suo numero sei per stupire. In mediana insieme a lui Andranik Teymourian. Nel reparto offensivo occhio a Alireza Jahanbakhsh, nome da scrivere e soprattutto da imparare a leggere. Vent’anni, 183 centimetri, è un’ala destra naturale ma può essere impiegato su tutto il fronte d’attacco. Ha esordito lo scorso 15 ottobre in nazionale contro la Thailandia. Ashkan Dejagah era definito fino a qualche anno fa uno degli astri nascenti del calcio tedesco.Poi, però, dopo tutta la trafila nelle nazionali giovanili teutoniche, l’esplosione e la conseguente chiamata nella nazionale maggiore non sono arrivate, e allora ha deciso, nel febbraio 2012, di accettare la chiamata da parte dell’Iran. Ecco la lista dei convocati del C.t Carlos Queiroz : Portieri: Daniel Davari (Eintracht Braunschweig/Ger), Alireza Haghighi (Sporting Covilha/Por), Rahman Ahmadi (Sepahan Isfahan), Sousha Makani (Foolad Khuzestan); Difensori: Hosro Heidari (Esteghlal), Hossein Mahini (Persepolis), Steven Beitashour (Vancouver Whitecaps/Can), Pejman Montazeri (Umm Salal/Qat), Jalal Hosseini (Persepolis), Amir Hossein Sadeghi (Esteghlal), Mohammad Reza Khanzadeh (Zob Ahan), Ahmad Alenemeh (Naft), Hashem Beikzadeh (Esteghlal), Ehsan Hajsafi (Sepahan Isfahan), Mehrdad Pooladi (Persepolis); Centrocampisti: Javad Nekounam (Kuwait SC/Kuw), Andranik Teymourian (Esteghlal), Reza Haghighi (Persepolis), Ghasem Hadadifar (Zob Ahan Isfahan), Bakhtiar Rahmani (Foolad Khuzestan); Attaccanti: Ashkan Dejagah (Fulham/Ing), Masoud Shojaei (Las Palmas/Spa), Alireza Jahanbakhsh (Nec Nijmegen/Ola), Mohammad Reza Khalatbari (Persepolis), Mehdi Sharifi (Sepahan Isfahan), Reza Ghoochannejhad (Charlton/Ing), Karim Ansarifard (Tractor Tabriz), Sardar Azmoun (Rubin Kazan/Rus). BOSNIA HERZEGOVINA Cammino quasi perfetto quello effettuato dalla Bosnia Herzegovina nel gruppo G: 25 punti totali e primo posto in coabitazione con la Grecia frutto di 8 vittorie, 1 pari e 1 sconfitta. Sono stati un rullo compressore capace di segnare 30 reti e di subirne soltanto 6. La rosa è composta da elementi di buon spessore abbinati ad un giusto livello di esperienza, è questa la caratteristica principale di una Bosnia la quale è stata capace di conquistare per la prima volta la partecipazione ad un Mondiale; e perchè no magari sognare un cammino da inattesa “outsider” in mezzo alle grandi potenze presenti al torneo. Tanta panchina in Turchia, poi l’approdo al timone della nazionale bosniaca nel 2010. Safet Susic, è il commissario tecnico capace di guidare i suoi fino alla storica qualificazione ad una fase finale dei Mondiali. Il suo curriculum da allenatore parla di Cannes e Al-Hilal. Oltre alle esperienze alla guida di Istanbulspor, Konyaspor, Ankaragucu, Rizespor e Ankaraspor. In porta ci sarà Asmir Begovic il quale vanta una buona dose di esperienza internazionale maturata in Premier Leagur. Con lui Jasmin Fejzić e Asmir Avdukic. In difesa Avdija Vrsajevic è un terzino destro molto veloce e all’occorrenza può fare anche l’ala destra. Ermin Bicakcic difensore dell’Hoffenheim vesta da poche partite la maglia della nazionale, classe 1990, può approfittare del Mondiale per farsi conoscere dagli osservatori presenti. Emir Spahic del Bayer Leverkusen e Sejad Salihovic ultimereranno il pacchetto arretrato. A centrocampo il romanista Miralem Pjanic, per cartà didentità e qualità tecniche, rappresenta la pedina di spicco in rapporto all’età e al talento; il centrocampista è il faro della Nazionale in grado di dettare i tempi della manovra e farsi trovare in zona gol, è reduce da una stagione da protagonista nella Roma, la Nazionale si attende molto da lui. In attacco nonostante il suo scarso impiego nel Manchester City Edin Dzeko è l’elemento più rappresentativo: è il terminale offensivo e la sua qualità unita ad una grande forza fisica è in grado di rendere competitivo il reparto avanzato; tecnicamente abile con entrambi i piedi abbina ha un grande senso del gol. Vedad Ibisevic è una punta forte fisicamente cn un buon senso del gol; è bravo con i piedi e si è specializzato nel segnare reti in acrobazia, ma anche gol da opportunista. Ecco la rosa del C.t Safet Susic: Portieri: Jasmin Fejzić (Aalen), Asmir Begovic (Stoke City), Asmir Avdukic (Borac Banja Luka) Difensori: Sead Kolasinac (Schalke), Ervin Zukanovic (Gent), Avdija Vrsajevic (Hajduk Split), Ermin Bicakcic (Braunschweig) Toni Sunjic (Zorya Lugansk) Ognjen Vranjes (Elazigspor) Mensur Mujdza (Friburgo), Emir Spahic (Leverkusen) Centrocampisti: Izet Hajrovic (Galatasaray), Sejad Salihovic (Hoffenheim), Haris Medunjanin (Maccabi Tel-Aviv), Senad Lulic (Lazio), Miralem Pjanic (Roma), Zvjezdan Misimovic (Dynamo Mosca), Edin Višća (Istanbul BB), Tino-Sven Susic (Hajduk Spalato), Muhamed Besic (Ferencvaros), Senijad Ibricic (Erciyesspor), Anel Hadzic (Sturm Graz) Attaccanti: Edin Dzeko (Manchester City), Vedad Ibisevic (Stoccarda),Edin Višća (Istanbul BB/TUR)

    Tutti i gironi di Brasile 2014:

    Girone A Girone B Girone C Girone D Girone E Girone F Girone G Girone H

  • Chiellini, prova Tv da 3 giornate, Prandelli: “Niente codice etico”

    Chiellini, prova Tv da 3 giornate, Prandelli: “Niente codice etico”

    La gomitata di Chiellini a Pjanic, che aveva iniziato a suscitare polemiche già domenica sera al termine di Roma-Juventus non è sfuggita all’occhio della prova Tv, che era stata richiesta dalla Procura Federale della Figc. Con la visione delle immagini, il Giudice Sportivo ha deciso di squalificare il difensore bianconero per 3 giornate.

    La gomitata di Chiellini a Pjanic
    La gomitata di Chiellini a Pjanic

    Questo Giudice  ritiene che il colpo inferto dal calciatore Chiellini con il gomito sinistro al volto del calciatore Pjanic integri gli estremi della “condotta violenta” che, se “non vista” dall’Arbitro, legittima la “prova televisiva” ax art. 35 CGS. Il braccio sinistro portato all’altezza della spalla e quindi rivolto con repentino movimento rotatorio, non correlato ad una esigenza agonistica, al volto dell’antagonista, evidenzia infatti una “intenzionalità lesiva”, i cui effetti sono riscontrabili nelle immagini televisive. Ne consegue la sanzionabilità di tale “condotta violenta non vista dall’Arbitro”, nella misura che appare equo quantificare nel minimo edittale ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS. P.Q.M. delibera di sanzionare il calciatore Chiellini Giorgio (soc. Juventus), in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, con la squalifica di tre giornate effettive di gara.

    Queste le motivazioni che si leggono nel comunicato del Giudice Sportivo Tosel che hanno portato alla squalifica di tre turni che Giorgio Chiellini sconterà nella prossima giornata contro il Cagliari e nelle prime due del prossimo campionato.

    Cesare Prandelli e Giorgio Chiellini
    Cesare Prandelli e Giorgio Chiellini

    Il Caso Chiellini ha però non ha toccato solo il mondo bianconero, essendo il difensore uno dei probabili 23 che indosseranno la maglia azzurra ai mondiali di Brasile 2014, molti hanno richiesto per lui l’esclusione dalla rosa della nazionale per l’applicazione del Codice Etico del Ct Cesare Prandelli.

    Il tecnico della nazionale però non ha intenzione di utilizzare il Codice Etico nei confronti di Chiellini ed ha fornito così la sua spiegazione all’Ansa:

    Massimo rispetto per la giustizia sportiva, ma sono due canali diversi, come ho sempre detto. Per me l’azione non rientra in una gestualità violenta, non ha alzato il braccio per fare male. Io sono responsabile dei nostri comportamenti, quindi per me non e’ un gesto violento.

    Prandelli ha voluto poi dire la sua alla domanda sulle eventuali critiche per questa sua scelta:

    “Se mi aspetto critiche? Sono quattro anni che ci sono polemiche sul codice etico. Ma se vogliamo tornare all’origine, nessuno ha fatto polemiche quando in Inghilterra diedero due giornate a Balotelli, io ero presente a Manchester, avevo visto l’azione, non la reputai violenta e lo convocai”.

    Dunque nella lista dei 30 preconvocati, che il Ct dovrebbe consegnare in giornata, ci sarà anche Giorgio Chiellini, una decisione che lascerà certamente dubbi e polemiche sopratutto per coloro che non credono nel Codice Etico e che nei diversi commenti che si leggono in giro per la rete su Twitter ha preso campo l‘Hastag #GiustificaConPrandelli, viene definito più un codice d’utilità, ricordando anche le parole che il Ct aveva rilasciato un mese fa e così riportate dalla Gazzetta dello Sport:

    Non ho parlato individualmente con nessuno, ho solo ricordato ai ragazzi che, fino alla fine del campionato, avranno tutti la possibilità di essere dei 23 che partiranno per il Brasile. A patto che non infrangano il codice etico, che sarà in vigore anche nell’ultimo mese. Chi sbaglia sta a casa, non convocherò giocatori squalificati per questi atteggiamenti, non mi serve il Giudice Sportivo per valutare certi comportamenti.

     

     

     

  • La Roma dimentica la Coppa Italia con un netto 3-0

    La Roma dimentica la Coppa Italia con un netto 3-0

    La Roma riparte dopo il 3-0 di Napoli in Coppa Italia con un altro 3-0, alla Sampdoria. Giallorossi che tornano a +4 dai partenopei e a -9 dalla Juventus forti anche di una partita da recuperare col Parma. Partita, come era facile aspettarsi, a senso unico: dopo un buon inizio dei blucerchiati, solo Roma. Dopo numerosi tentativi, tra cui un salvataggio sulla linea di Gastaldello sul cucchiaio di Gervinho, i capitolini passano: al 44° corner di Florenzi, Destro stacca di testa e insacca alle spalle di Da Costa.

    La Samp non scende in campo per il secondo tempo e la Roma ne approfitta per chiudere l’incontro. Al 53° Pjanic batte splendidamente un calcio di punizione e Da Costa è battuto per la seconda volta. Il colpo del KO arriva al 57° ancora con Mattia Destro: assist di Gervinho, il giovane attaccante della nazionale insacca per il 3-0 e la sua doppietta personale. All’80° doppio giallo per Gastaldello.

    L'esultanza di Mattia Destro dopo il primo gol |Foto di Facebook
    L’esultanza di Mattia Destro dopo il primo gol |Foto di Facebook

    I blucerchiati recriminano un presunto rigore per fallo di mano di Benatia quando il risultato era ancora sull’1-0. Unica macchia per la Roma i due cambi obbligati: prima Maicon chiede la sostituzione per un problema muscolare al flessore della coscia sinistra e al suo posto entra Romagnoli, poi un trauma contusivo al fianco per Benatia, al suo posto subentra De Rossi.

    ROMA-SAMPDORIA 3-0 (44° Destro, 53° Pjanic, 57° Destro)

    ROMA (4-3-3): De Sanctis 6; Maicon 6 (10′ st Romagnoli 6), Benatia 6,5 (28′ st De Rossi 6), Castan 6,5, Torosidis 6,5; Nainggolan 6, Strootman 6, Pjanic 7; Florenzi 6,5, Destro 7,5 (37′ st Bastos SV), Gervinho 6,5.

    All. Garcia 7

    SAMPDORIA (4-2-3-1): Da Costa 6; De Silvestri 6, Mustafi 6,5, Gastaldello 6, Regini 6; Palombo 5 (19′ st Obiang 5,5), Krsticic 6; Gabbiadini 6, Soriano 5,5, Wszolek 5 (11′ st Okaka 5,5); Eder 5.

    All. Mihajlovic 6

    AMMONITI: 43° Destro (R), 46° pt Strootman (R), 49° e 80° Gastaldello (S), 53° De Silvestri (S) / ESPULSI: 80° Gastaldello (doppio giallo)