Tag: mino raiola

  • Da Maldini a Donnarumma due “colpi” alla credibilità del Milan cinese

    Da Maldini a Donnarumma due “colpi” alla credibilità del Milan cinese

    Perché Gigio Donnarumma ha detto no al Milan? Avremo mai una risposta a questa domanda? I tifosi del Milan ma in generale tutto il mondo pallonaro si interroga e molto probabilmente continuerà a farlo per almeno tutta questa calda estate sul perché non ci sia stato un lieto fine a una “storia” che sulla carta aveva tutti i requisiti per esser a lieto fine. Nonostante sia milanista non ce l’ho con Donnarumma e non riesco ad avercela nemmeno con il suo procuratore, il potentissimo Mino Raiola, che da padre padrone e con l’arroganza di chi sa di aver sempre il coltello della parte del manico ha deciso di non dare credibilità al progetto di rilancio rossonero in formato cinese.

    I grandi dubbi sul closing derivanti dalla difficoltà del presidente Li Yonghong nel racimolare i capitali necessari per acquisire il Milan nei tempi concordati, i rinvii, la necessità di richiedere un finanziamento al fondo statunitense Elliot sono oggettivamente passi inusuali per chi ha l’ambizioso obiettivo di riportare il Milan nel calcio che conta così come il rinvio al prossimo autunno dell’approvazione del “voluntary agreement” presentato da Marco Fassone all’Uefa per ridefinire i paletti del Financial Fair Play per il piano di rilancio del nuovo Milan non fanno altro che innescare il dubbio sulla solidità del progetto e sulla credibilità degli interlocutori cinesi.

    Il progetto di Fassone e Mirabelli è sembrato sin da subito molto chiaro: dimostrare compattezza, capacità economica e competenza per far si che si inizi a dar credito al Milan e permetter così al presidente Li Yonghong di trasmettere fiducia. Gli acquisti di Musacchio, Rodriguez, Kessie e André Silva, l’inserimento in organico di due bandiere storiche e carismatiche come Gennaro Ringhio Gattuso e Cristian Abbiati vanno sicuramente in quella direzione e fanno sperare i tifosi del Milan di poter ritornare a vedere la loro squadra finalmente più competitiva per le posizioni che contano e non dover esultare per uno striminzito sesto posto.

    Tutto però si gioca sulla credibilità e al no di Gigio Donnarumma per forza di cose si deve aggiungere quello adesso dimenticato ma altrettanto doloroso e senza un vero perché. Il dopo Berlusconi infatti per il Milan cinese era nato da un altro importante no, quello di capitan Maldini, che rifiutò di metterci la faccia a un progetto con tante linee d’ombra e dai contorni non del tutto chiari. Da tifoso milanista ma anche per il calcio italiano spero che Maldini prima e Donnarumma dopo si pentiranno delle loro scelte e il Milan possa tornare ad esser protagonista nell’elite del calcio che conta e riacquisire quella credibilità che adesso non ha e ha convinto Raiola a non dar fiducia agli attuali interlocutori.

  • Supermario, il ritorno che ti aspetti

    Supermario, il ritorno che ti aspetti

    Supermario riapproda a Milanello, dopo un esilio inglese durato solo una stagione. A Milano si aspettava Ibrahimovic dopo l’arrivo di Bacca e di Luiz Adriano e invece a sorpresa il Milan, con pare un blitz, ha sbloccato i ceppi che legavano Balotelli a Liverpool.

    La notizia non è passata inosservata e soprattutto ha suscitato qualche reazione di stupore, in effetti a pensarci bene i rossoneri continuano ad ogni sessione di mercato a puntare sul Top Player in attacco, quando nelle stagioni recenti non hanno mai avuto realmente bisogno di un rinforzo massiccio in quel reparto. Inoltre per andare ad acquisire un calciatore ingombrante, a livello di immagine, come Mario Balotelli, considerando già chi c’è in rosa, vengono molte perplessità alla mente, eppure noi de Il Pallonaro eravamo abbastanza preparati alla notizia.

    In un articolo di novembre, dopo il passaggio e le prime uscite di Supermario con il Liverpool, avevamo riportato un’indiscrezione tutta britannica che ai più era passata inosservata ed oggi ritorna prepotentemente d’attualità Il passaggio di Mario Balotelli al Milan era molto probabilmente, come auspicato a novembre, uno degli scenari preventivati allora.

    Supermario ritorna al Milan | Foto Twitter
    Supermario ritorna al Milan | Foto Twitter

    Allora Duncan Castles per il Bleacher Report riprendendo una famosa frase pronunciata da Brendan Rodgers, manager dei Reds, ipotizzava un affare tra il Liverpool, il Milan e Mino Raiola che dipingeva lo sfondo di quanto accaduto in questi giorni.

    “E’ un rischio calcolato”.

    Da questa frase di Brendan Rodgers, Castles partiva per la sua inchiesta e concludeva parlando del trasferimento di Supermario come di un affare a titolo temporaneo mascherato, con l’aiuto dell’agente del calciatore, come fosse un trasferimento a titolo definitivo. Vediamo perché riavvolgendo il nastro della vicenda:

    Il Milan voleva cedere Balotelli nella finestra di mercato estiva della scorsa stagione a titolo definitivo, in pochi e con pochi capitali sia per l’ingaggio che per l’acquisto si erano fatti avanti. L’unica proposta concreta arrivava da Liverpool e la Premier League per Raiola era una collocazione ideale per il suo assistito che vedeva dopo il fallimentare Brasil 2014 il campionato inglese come un’ottima vetrina per Balotelli. Il problema sussisteva nel fatto che però il Liverpool voleva il calciatore solo a titolo temporaneo scontrandosi così con la volontà del Milan.

    Secondo Duncan Castles la soluzione è stata trovata in una maniera fantasiosa che bypassa le regole rigide sui trasferimenti per le squadre della Premier League. Il giornalista nella sua inchiesta ricorda che il Milan ha rifiutato di dare in prestito il calciatore al Liverpool, tuttavia può aver accettato di cedere i diritti economici all’agente. In questo modo Raiola ha potuto offrire Balotelli in prestito al Liverpool che quindi ha accettato dando via al trasferimento per le cifre riportate allora e permesso allo stesso agente di incassare la sua quota di indennità di trasferimento. Una soluzione estrosa che permetteva di mettere d’accordo tutte e tre le parti. Il Milan si toglieva definitivamente l’ingombro Balotelli, Raiola incassava il suo per il trasferimento e il Liverpool aveva il suo “rischio calcolato”.

    Non era certo che Balotelli tornasse al Milan se le cose a Liverpool non fossero andate bene, ma vista com’era andata la finestra di mercato estiva della scorsa stagione era auspicabile che i buoni rapporti tra Galliani e Raiola avrebbero riportato il calciatore a Milanello se si verificava quello scenario e infatti è andata così. Esattamente come previsto da quell’inchiesta allora che ricordava come questo tipo di trattative fosse vietato in Premier ma che all’interno dei contratti spesso ci sono cavilli e scappatoie che poi rendono possibile l’aggiramento dei regolamenti come è ipotizzato per l’affaire Balotelli.

    Nel mezzo, in questa finestra di mercato e per tutto l’anno, ovviamente Raiola ha provato a piazzare il suo assistito nella Sampdoria ed in altre realtà, ma come un anno fa tanto fumo e niente arrosto anche per la poca volontà di Supermario ad abbassarsi sensibilmente l’ingaggio, fino all’epilogo di qualche giorno fa a tinte rossonere.

    Per lo stesso motivo, il giallo che è attorno al messaggio via Facebook recapitato da Supermario ai tifosi del Liverpool con quel “Non è un arrivederci ma un addio!” pur trattandosi in questo caso di un prestito gratuito fino al 30 giugno 2016, potrebbe non essere un mistero. Ma solo un altro giochino tra i cavilli delle tre parti in causa, con la sicurezza che Mario Balotelli a fine stagione non ritornerà ai Reds.

     

  • Ibra via dal PSG, e se andasse alla Juve?

    Ibra via dal PSG, e se andasse alla Juve?

    Ibra non è più un elemento indispensabile per il Paris Saint Germain, a rivelarlo è l’Equipe che ritiene sicura la dipartita del campione svedese a fine stagione dalla Capitale transalpina.

    Il fattore scatenante del divorzio secondo la popolare rivista francese sono state le parole poco eleganti che il calciatore pronunciò il 15 marzo scorso dopo la partita contro il Bordeaux in Ligue 1. Ibrahimovic disse allora che “la Francia è un paese di m….” e questo comportò una serie di reazioni importanti coinvolgendo anche noti volti della politica transalpina, la questione poi si ridimensionò ma come una brace ardente che è viva sotto una coltre di cenere è tornata a bruciare demarcando una linea che pare insanabile tra la proprietà del club e lo stesso giocatore.

    Zlatan Ibrahimovic | Foto Twitter
    Zlatan Ibrahimovic | Foto Twitter

    Da quella partita ne conseguirono ben quattro turni di squalifica, ieri contro il Metz il giocatore era in tribuna a seguire i compagni che strapazzavano i rivali per 3-1 e si riprendevano, senza di lui, la vetta del campionato francese. Oltre al fatto sportivi, prettamente legato al risultato, in questi giorni sono accadute alcune cose che fanno riflettere sullo scenario del mercato che si andrà ad aprire nei prossimi mesi e le strade di Paris Saint Germain e Juventus sembrano destinate ad incrociarsi con sullo sfondo lo sguardo imperscrutabile proprio di Ibra.

    Andiamo con ordine. Che le strade di Ibrahimovic e del PSG si stessero dividendo si poteva intuire, ma non in maniera così repentina, considerando poi chi è il procuratore dello svedese (Raiola) si poteva avvertire già l’ennesimo trasferimento ma dove? Secondo l’Equipe il PSG sarebbe intenzionato ad onorare il contratto con il calciatore, riconoscendogli quanto pattuito nel contratto ma rescindendo lo stesso a fine stagione, come una sorta di rimborso per il disturbo di andarsene.

    Edinson Cavani | Foto Twitter
    Edinson Cavani | Foto Twitter

    Nei giorni scorsi Le Parisien, altra rivista autorevole francese, aveva ipotizzato che la cessione di Edinson Cavani a fine stagione a favore della Juventus fosse una cosa fisiologica, dovuta proprio al dualismo esistente tra il Matador e Ibra, in questo modo uno dei due elementi doveva essere escluso dal club ed il più debole, secondo il magazine era proprio l’uruguaiano, tuttavia l’Equipe ora rimette, secondo quanto detto sopra, nuovamente alla pari i due gioielli del PSG.

    Paul Pogba, oggetto del desiderio di Al-Khelaifi | Foto Twitter
    Paul Pogba, oggetto del desiderio di Al-Khelaifi | Foto Twitter

    La Juventus è alle prese con la difesa di Pogba, o meglio cerca di tenerlo o di monetizzare il più possibile su un’eventuale sua cessione di fronte a qualcosa di indecente e questo non è un mistero, chi è il procuratore del giocatore? Mino Raiola. Nella giornata di ieri, sempre attraverso Le Parisien ecco che esce un’intervista a Nasser Al-Khelaifi, sceicco proprietario del Paris Saint Germain, il quale ammette di aver incontrato Paul Pogba, che il giocatore gli interessa ma che c’è una folta concorrenza dietro di lui. Oltre a questo Al-Khelaifi conferma anche Blanc, Ibra e Cavani per il prossimo anno. Ovviamente non tutto è credibile ma si può ipotizzare una strategia ben definita con dietro le quinte proprio Mino Raiola.

    Ibrahimovic pare essersi bruciato in Francia, le giornate di squalifica mitigano le reazioni ma al suo rientro in campo potrebbe riaccendersi il fuoco, i francesi sono molto nazionalisti, quindi Raiola potrebbe essere alla ricerca di una nuova sistemazione per il giocatore veramente. Paul Pogba, ha dichiarato più volte il suo debole per il Paris Saint Germain, essendo parigino e se avesse la possibilità di raddoppiare il suo ingaggio prenderebbe l’ipotesi in considerazione lasciando la Juventus. Cavani è nel progetto del PSG che vede in lui un’alternativa valida alla star Ibrahimovic, ecco che quindi Raiola potrebbe intercedere a favore di uno scambio tra Juve e PSG per i suoi due assistiti, facendo però entrare nelle casse della Juventus un consistente conguaglio economico per la differenza di valore attuale tra i due giocatori.

    In questo caso resta il problema dell’ingaggio alto di Ibra per la Juve, ma se l’Equipe ha visto giusto quell’indennizzo previsto per lo svedese, di cui abbiamo parlato sopra,  sarebbe un contributo al compenso più basso che Zlatan prenderebbe dai bianconeri. La Juventus metterebbe a posto l’attacco con due pezzi da novanta come Tevez, ammesso che resti ancora un anno, e Ibrahimovic e in questo modo avrebbe una cinquantina di milioni più gli introiti derivanti dalla Champions League di quest’anno da spendere per rinforzare gli altri reparti.

    Ovviamente indovinare le strategie del mercato quando ci sono personaggi come Raiola e Marotta come registi è sempre molto complicato, ma se fosse possibile come la prenderebbero i tifosi juventini un eventuale ritorno di Ibrahimovic a Torino?

  • Balotelli torna in azzurro, dubbi a Liverpool

    Balotelli torna in azzurro, dubbi a Liverpool

    Antonio Conte lo sapeva, prima o poi la “gatta da pelareMario Balotelli doveva uscire fuori e probabilmente dobbiamo credergli se nella sua testa ha pensato “Perché non farlo in questa sosta con una gara per le qualificazioni agli Europei ed un’amichevole?” dopo tutto ci sono tanti acciaccati nel clan azzurro, a cominciare dal pupillo Zaza comunque convocato, che fargli fare la prova adesso sarebbe la soluzione più ovvia ma forse non la più meritocratica.

    L’esperienza al Liverpool doveva dare a Balotelli l’occasione del riscatto lontano dalle chiacchere nostrane e dalle polemiche in un paese dove si dice, ma poi in fondo non è così, le polemiche non si fanno. Le prestazioni dell’attaccante ex-Milan sono state decisamente insoddisfacenti, due sole reti realizzate, una contro il Ludogorets in Champions League ed una in Capital One Cup mentre in Premier è nebbia assoluta e come dopo l’ultima sconfitta dei reds contro il Chelsea si susseguono bravate “balotelliane” come dopo questa gara sia stato immortalato a divertirsi in un Night Club fino alle tre di notte.

    Mentre da noi l’attenzione mediatica si concentra sull’utilità della convocazione di Mario Balotelli in Nazionale con conseguente assedio mediatico su Antonio Conte, che nega ingerenze sulle sue scelte. Oltremanica invece escono alcuni retroscena o presunti tali sull’accordo tra Milan-Liverpool-Raiola che farebbe tirare sospiri di sollievo ai tifosi del Liverpool.

    Quando giunse la notizia dell’acquisto di Supermario da parte del Liverpool qualcuno giurò di aver sentito il manager dei reds Brendan Rodgers pronunciare le enigmatiche parole:

    “E’ un rischio calcolato”.

    Frase che di per sé non ha trovato finora alcun risvolto chiaro, ma che una recente inchiesta fatta da Duncan Castles per il Bleacher Report farebbe tornare prepotentemente d’attualità. Secondo il giornalista la transazione tra il Milan e il Liverpool in realtà sarebbe non a titolo definitivo ma solo a titolo temporaneo, in pratica un prestito mascherato. Ma vediamo perché.

    Mario Balotelli e Mino Raiola | Foto Twitter
    Mario Balotelli e Mino Raiola | Foto Twitter

    L’intenzione iniziale del Liverpool e di Brendan Rodgers era chiara, avere Balotelli in prestito, soluzione non gradita al Milan che voleva disfarsi del giocatore in modo definitivo e qui entra in scena, sempre secondo Castles, il lavoro oscuro di Mino Raiola. In pratica Castles cita fonti vicine al giocatore per ipotizzare che il Milan avrebbe rifiutato di cedere in prestito Balotelli al Liverpool, mentre avrebbe accettato di cedere i diritti economici all’agente. In questo modo Raiola sarebbe stato in grado di cedere in prestito Balotelli ai reds, attraverso la cifra che conosciamo versata dal Liverpool, fino al termine della stagione e incassare una quota dell’indennità di trasferimento. Questa soluzione accontenterebbe tutte e tre le parti, perché qualora il Liverpool non volesse tenere Balotelli a fine stagione, Raiola potrebbe offrire il giocatore ad un altro club tenendo per sé la quota dell’indennità di trasferimento.

    Questo tipo di trattative per il regolamento della Premier League è vietato con il coinvolgimento di terze parti, tuttavia attraverso uno sfruttamento di clausole e scappatoie varie secondo il Bleach Reporter è possibile farlo quindi se tutto fosse confermato il Liverpool avrebbe presentato l’affare Balotelli come un acquisto a titolo definitivo, ma di fatto si tratterebbe di un prestito con diritto di riscatto mascherato.

    Fonte: 90min.com

     

  • Balotelli saluta il Milan, SuperMario ad un passo dal Liverpool

    Balotelli saluta il Milan, SuperMario ad un passo dal Liverpool

    L’avventura di Mario Balotelli con la maglia rossonera del Milan, iniziata a Gennaio 2013, sembra essere ormai giunta ai titoli di coda.

    Indizi di trattativa c’erano stati nei giorni scorsi con la visita a Milanello del procuratore di SuperMario, Mino Raiola e da alcuni rumors usciti nella serata di ieri che avevano parlato di una richiesta del Liverpool di poter ottenere il prestito, con diritto di riscatto, di Balotelli, rifiutata però dal Milan.

    Mario Balotelli
    Mario Balotelli

    Questa mattina poi è arrivato questo annuncio del canale tematico “Milan Channel” che è andato a togliere i dubbi sulla veridicità dell’esistenza di una trattativa con il Liverpool:

    E’ in corso una trattativa con il Liverpool per la cessione a titolo definitivo di Mario Balotelli

    Dopo quest’annuncio è arrivata l’accelerata con un accordo tra i due club che sarebbe stato trovato su una cifra intorno ai 20 milioni di euro. 

    Sistemata la situazione tra i due club, c’è da ottenere il sì dell’attaccante. Impresa che non pare difficile, calcolando che Raiola, già in Inghilterra da ieri, si dice per trattare il passaggio del difensore greco Manolas all’Arsenal, sarebbe volato in quel di Liverpool per trovare l’accordo che prevederebbe, ma ovviamente sono solo cifre teoriche tratte da rumors, un contratto quinquiennale da sei milioni di euro per Balotelli.

    Altro segnale di un addio lo avrebbe dato proprio lo stesso Balotelli che, come riportano diverse testate online, prima dell’allenamento mattutino avrebbe confidato, ma anche qua niente di confermato, che quello di questa mattina sarebbe stato il suo ultimo giorno a Milanello.

    Reazioni ai poli opposti per i tifosi rossoneri, c’è chi è felice della cessione di SuperMario, confidando in un buon utilizzo dei milioni incassati dal Milan, c’è chi invece è critico per la perdita di un talento che causerebbe un indebolimento della rosa.

    SuperMario quindi è pronto ad indossare la 4 maglia della sua carriera, dopo quelle di Inter, Manchester City e Milan e lascia i colori rossoneri dopo un anno e mezzo nel quale ha disputato 54 partite ufficiali andando a segno 30 volte.

    Un ritorno in Inghilterra che fa già felici i Tabloid britannici pronti a mettere Balotelli in prima pagina ogni giorno. SuperMario però dovrà dimostrare la sua maturazione, cercando di conquistare un pubblico caloroso come quello dei Reds con la consapevolezza che ad Anfield “You’ll Never Walk Alone”.

     

  • Juventus, tra Sanchez e Morata spunta il nome di Balotelli

    Juventus, tra Sanchez e Morata spunta il nome di Balotelli

    Come si sa dal termine della stagione, la Juventus ha intenzione di rinforzarsi per puntare a fare più strada possibile anche nella prossima campagna europea. Nei giorni passati si è parlato dello svincolato Didier Drogba, che però non pare aver convinto totalmente Antonio Conte, sempre sulla cresta dell’onda il nome di Sanchez, trattare con il Barcellona però non è certo semplice e mentre salgono le quotazioni del giovane del Real Madrid Alvaro Morata, ecco che spunta a sorpresa il nome di Mario Balotelli.

    Mario Balotelli
    Mario Balotelli

    SuperMario alla Juventus, semplice suggestione o qualcosina di concreto in più? Il tramite per portare a termine un’incredibile operazione è senza dubbio l’agente dell’attaccante della nazionale Italiana, stiamo parlando di Mino Raiola che oltre a Balotelli cura pure gli interessi del giovane talentuoso centrocampista francese e della Juventus, e molto ricercato sul mercato, Paul Pogba ed in passato è stato il procuratore di Pavel Nedved. Il biondo ex centrocampista ceco è ora dirigente della Juventus e dalle parole pronunciate sul caso Pogba si è letto un consiglio da amico da parte di Nedved nei confronti di Raiola:

    Noi vorremmo tenere Paul per più tempo possibile. Ho già affrontato il discorso con il suo procuratore, gli ho detto di lasciarlo ancora un po’ qui con noi. Se Raiola è intelligente deve pensare alla crescita del giocatore e non ai soldi.

    Un obiettivo quindi possibile, calcolando anche che il futuro di Balotelli in maglia rossonera è tutto fuorchè sicuro, anzi SuperMario potrebbe essere la pedina da utilizzare nel mercato per poter far cassa e reinvestire.

    Oltre alla suggestione Balotelli per l’attacco pare sempre più concreta la pista che porta a Morata. L’attaccante delle Merengues, che ha davanti dei veri e propri mostri sacri e che quindi non ha trovato molto spazio, potrebbe arrivare alla Juventus con un prestito con diritto di riscatto a favore dei bianconeri e controriscatto per gli spagnoli. Questo significa che il Real vorrebbe tenersi uno spiraglio aperto per riprenderselo. Rimane anche aperta l’ipotesi dell’inserimento di Morata nella trattativa dei Blancos per arrivare a prendere Vidal, il cileno è un calciatore che sarebbe molto gradito da Carlo Ancelotti. Se si concretizzasse questa ipotesi Vidal andrebbe ad indossare la casacca delle Merengues e alla Juventus andrebbe Morata più un sostanzioso conguaglio economico essendo il centrocampista juventino valutato sui 50 milioni.

    Sempre viva, ma più complessa, è la strada per arrivare ad Alexis Sanchez del Barcellona. Il neotecnico dei Blaugrana Luis Enrique vorrebbe Fernando Llorente e Arturo Vidal, confidando magari nella voglia della Juventus di accaparrarsi Sanchez. Marotta però per il momento avrebbe resistito agli assalti per i suoi campioni, per questo motivo tentare di acquistare l’attaccante cileno del Barcellona solo con i contanti, senza contropartite risulta davvero molto complicato.

  • Lady B spacca il Milan, Galliani e Balotelli possono andare via

    Lady B spacca il Milan, Galliani e Balotelli possono andare via

    L’esclusione dall’undici titolare al Camp Nou nella partitissima di Champions League aveva evidenziato le prime crepe nel rapporto Milan-Balotelli. (altro…)

  • Milan, è bufera lista Champions. Out per errore Niang e Saponara

    Milan, è bufera lista Champions. Out per errore Niang e Saponara

    Un errore clamoroso. Non può essere definito con altri termini il pasticcio del direttore organizzativo del Milan Umberto Gandini che nel compilare la lista Uefa Champions ha inserito El Shaarawy in lista A, (altro…)

  • Balotelli conquista il Time: tra le 100 icone del 2012

    Balotelli conquista il Time: tra le 100 icone del 2012

    Entrare nella classifica del Time dei 100 Vip più influenti al mondo non è cosa semplice ancor di più se sei un italiano che sempre a fatica riesce a conquistare il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno dall’autorevole newsmagazine degli Stati Uniti. Eppure Mario Balotelli è riuscito nell’impresa così, nella giornata odierna, tutti i maggiori organi di stampa nazionali e non riportano la notizia che l’attaccante rossonero rientra tra le 100 icone del 2012. Prima di lui solo nomi italiani del calibro di Gianni Agnelli, Silvio Berlusconi, Luciano Pavarotti e Primo Carnera erano riusciti nell’impresa ma Super Mario ha ben poco in comune con i nomi citati se non la provenienza dal mondo sportivo come Primo Carnera. Tuttavia il 2012 non è stato, sportivamente parlando, un anno indimenticabile per l’attaccante della Nazionale Italiana, troppo alle prese con il gossip e i malumori con Roberto Mancini, tecnico del Manchester City, che spesso gli sono costati la panchina.

    Balotelli sulla copertina del Time - Novembre 2012
    Balotelli sulla copertina del Time – Novembre 2012

    Già lo scorso novembre il Time aveva dedicato la copertina dell’edizione internazionale al nostro giovane talento definendolo, al termine di una lunga intervista incentrata sul razzismo e non solo negli Stadi, “adulto intelligente, attento, impegnato su cui è ancora visibile l’impatto di un’infanzia turbolenta“.

    La notizia è arrivata via fax sia nella sede monegasca di Raiola, sia in quella del Milan. La prima reazione di Balotelli è stata di incredulità e gioia che ha subito voluto condividere telefonicamente con la madre, reazione questa che il tecnico della Nazionale Italiana, Cesare Prandelli, ha così commentato: “Ha subito chiamato la Mamma? Questo è, secondo me, un segnale molto positivo. Questo premio dovrà responsabilizzarlo ancor di più. Merito mio? Assolutamente no“.
    L’elenco ufficiale sarà diffuso da Time il 18 aprile, mentre la serata di gala è in programma a New York il 23 aprile dove a ritirare il premio ci sarà il bomber accompagnato dal suo agente Mino Raiola e dall’Ad rossonero Adriano Galliani.

  • Ibrahimovic alla Juve: Nedved apre, Elkann chiude

    Ibrahimovic alla Juve: Nedved apre, Elkann chiude

    L’ipotesi in questione era stata paventata da Pavel Nedved in persona, un uomo certamente autorevole in casa Juventus, se non altro per il ruolo ricoperto attualmente, ossia uomo di fiducia del presidente Andrea Agnelli e membro del consiglio di Amministrazione bianconero. Senza considerare, poi, l’importanza del suo passato juventino, da giocatore “Furia Ceca”, protagonista e leader in campo nella Juventus della seconda era Lippi dei primi anni duemila, poi ancora nella squadra di Fabio Capello del pre-Calciopoli, passando per l’anno di purgatorio in serie B e per la seguente risalita nella massima serie con Deshamps in panchina, e poi ancora per gli anni in chiaroscuro di Ranieri, Ferrara e Zaccheroni. Pavel Nedved ha rappresentato un pezzo fondamentale della storia juventina, ed ancora oggi il suo parere appare essenziale e di tutto rispetto nell’ottica delle strategie societarie e, per questo, le sue dichiarazioni a proposito di Zlatan Ibrahimovic rilasciate alla trasmissione di Italia Uno “Undici” potevano rappresentare un “indizio” significativo a proposito dell’interesse della Juventus per un clamoroso ritorno dello svedese.

    Pavel Nedved aveva, infatti, affermato che un giocatore come lo svedese è all’altezza dei migliori top player in circolazione, paragonandolo a Messi e Cristiano Ronaldo, e affermando come la sua decisività in fase realizzativa potesse essere un elemento molto importante per rinforzare l’organico di Conte. Parole che, da subito, si erano rincorse sul web lasciando trapelare l’ipotesi di una clamorosa operazione di mercato in Estate, con il benestare di Mino Raiola – procuratore di Ibrahimovic oltre che ex agente di Pavel Nedved – e dello stesso svedese, che risulta essere scontento al Paris Saint Germain. Nell’intervista rilasciata alla trasmissione Mediaset, poi, Pavel Nedved ha speso parole di grande elogio per il lavoro fin qui svolto da Antonio Conte, elogiandone la pragmaticità e la concretezza oltre che lo spirito che ha saputo trasmettere alla squadra, confermando le doti da “guida in campo” che aveva già da calciatore, ma arrivando oltre le più rosee aspettative dello stesso Nedved, da sempre suo amico ed estimatore.

    Ibrahimovic alla Juve, Elkann dice no Ramos/Getty Images
    Ibrahimovic alla Juve, Elkann dice no Ramos/Getty Images

    Ma, a proposito dell’intervento di Pavel Nedved e del lavoro svolto da Antonio Conte come guida del gruppo juventino, è intervenuto il presidente Fiat John Elkann, che ha affrontato anche l’argomento Zlatan Ibrahimovic. Secondo il cugino del presidente Andrea Agnelli, infatti, è da escludere categoricamente un ritorno di Ibrahimovic alla Juventus, ed in questo le sue parole sembrano rispecchiare fortemente il sentimento del popolo bianconero, che pur riconoscendo i valori tecnici di Ibra non gli ha mai perdonato il “tradimento” dell’Estate 2006, quando lasciò la Juventus appena retrocessa in serie B dalle sentenze Calciopoli per trasferirsi all’Inter, l’acerrima rivale.

    Inoltre, il presidente Fiat ha sottolineato un altro aspetto importante e condivisibile legato alle caratteristiche di Ibrahimovic in campo considerando che si tratta, perlopiù, di uno straordinario solista che potrebbe stridere con l’essenza peculiare della squadra costruita da Conte, che è “un grande collettivo”.

    Sul “no” di John Elkann, poi, pesa sicuramente anche una non marginale considerazione di carattere economico alla luce dell’ingaggio attualmente percepito al Psg dallo svedese, che si aggira sui 12 milioni di euro stagionali: una cifra che la Juventus non è assolutamente disposta ad elargirgli una cifra che risulta essere doppia rispetto all’ingaggio del capitano Gigi Buffon che guadagna 5 milioni di euro.

    La “sentenza” del “no” a Ibrahimovic, dunque, sembra essere senz’appello.