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  • NBA: Tyreke Evans nominato rookie dell’anno

    Tyreke Evans, dei Sacramento Kings, è stato nominato “rookie of the year” ovvero matricola dell’anno della NBA.
    Succede a Derrick Rose dei Chicago Bulls e i 2 hanno qualcosa in comune: infatti i 2 atleti sono entrati nella Lega provenienti dall’Università di Memphis.

    Evans, quarta scelta assoluta dell’ultimo draft, entra anche in un club molto esclusivo, quello dei giocatori che al primo anno nella Lega hanno avuto almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita, accostandosi a vere leggende del basket professionistico americano come Oscar Robertson, Michael Jordan e LeBron James.
    La guardia dei Kings ha infatti avuto 20.1 punti, 5.8 assist e 5.3 rimbalzi di media ad incontro e questo ha fatto la differenza rispetto ai suoi avversari che erano Stephen Curry dei Golden State Warriors e Brandon Jennings dei Milwaukee Bucks (unico tra i 3 però a disputare i playoff dove sta giocando in modo meraviglioso trascinando i suoi Bucks al momentaneo vantaggio su Atlanta per 3-2 e la possibilità stanotte di mandare a casa i favoriti Hawks nella gara 6 sul parquet amico).

    Evans ha ottenuto 67 voti da primo posto per un punteggio totale di 491 punti, secondo si è piazzato Curry con 43 voti da primo posto e 391 punti complessivi, terzo Jennings con 12 preferenze e 204 punti totali.

    I complimenti sono arrivati, al numero 13 di Sacramento, innannzitutto dagli sconfitti che hanno espresso grandi apprezzamenti per la stagione disputata dal loro collega.

    Queste le parole del vincitore all’annuncio della sua vittoria:

    Sono fiero che il mio nome venga accostato a nomi di giocatori che hanno fatto la storia di questo gioco. Quando sono arrivato in NBA il mio obiettivo era di vincere questo trofeo e aiutare la mia squadra; uno l’ho portato a termine adesso bisogna lavorare sul secondo e siamo decisamente sulla buona strada“.

    Per completezza riportiamo i suoi massimi stagionali in ogni singola categoria:

    Punti: 34 vs CHA 18/1/2010)
    Rimbalzi: 11 (per 4 volte)
    Assist: 13 (per 2 volte)
    Recuperi: 4 (per 2 volte)
    Stoppate: 3 (per 3 volte)

  • Impresa dei Bucks ad Atlanta, i Nuggets restano in corsa

    Un grandissimo quarto periodo permette ai Milwaukee Bucks di espugnare il parquet degli Atlanta Hawks e di portarsi in vantaggio per 3-2 nella serie.
    Hawks con la partita in mano a pochi minuti dal termine (82-73), messi sotto con un parziale di 14-0 per l’incredibile 87-82 a soli 33 secondi dalla fine del match. Horford prova a caricarsi la squadra sulle spalle e con 5 punti (anche un clamoroso, per lui, tiro da 3 punti) riporta sotto i padroni di casa (89-87). Jennings si prende la responsabilità di andare in lunetta sul fallo sistematico di Atlanta, mantiene la freddezza e segna i 2 liberi della vittoria. Alla fine saranno 25 i punti per l’ex Lottomatica Roma, sempre importante nei momenti chiave, ottimo come al solito l’apporto di Salmons (19 punti) e di un fantastico Ridnour (15 punti in soli 17 minuti!). Per Gli Hawks molto sottotono Joe Johnson con soli 13 punti, Crawford (premiato nel prepartita) non dimostra le qualità che gli sono valse il premio di sesto uomo dell’anno, chiudendo con 11 miseri punti e percentuali pessime dal campo. A tirare la carretta i soli Horford (25 punti e 11 rimbalzi) e Marvin Williams (22 punti). Bucks che riescono a non far vedere l’assenza degli infortunati Bogut e Redd, tenendo testa ai lunghi degli Hawks a rimbalzo (39-39) sebbene l’assenza del centro croato-australiano si faccia sentire, e demolendo gli avversari nel tiro da 3 anche senza lo specialista Redd (2-11 per Atlanta, 8-19 per i Bucks).
    Gara 6 è in programma a Milwaukee venerdì 30 aprile, con i Bucks che non possono lasciarsi sfuggire l’occasione di chiudere la serie. Coach Skiles sta dimostrando di essere pronto per grandi franchigie, veramente un grande allenatore: nessuno dava speranze alla sua squadra, si pronosticava addirittura lo sweep sul 4-0 e invece pur dovendo rinunciare a 2 dei suoi migliori giocatori sta mettendo sotto scacco i più quotati avversari.

    Denver annulla il primo match point per i Jazz e sul parquet di casa porta la serie sul 3-2. Gara risolta solo nella ripresa dopo che per 3 quarti la partita si è mantenuta sostanzialmente in equilibrio. Ultimo parziale letale dei Nuggets che chiudono con 6 uomini in doppia cifra tra cui il solito Anthony con 26 punti e 11 rimbalzi, Billups con 21, Martin che chiude quasi in doppia doppia con i suoi 18 punti e 9 rimbalzi, i 17 di Smith con un mortifero 4/5 da 3, 10 punti 7 rimbalzi e 3 stoppate per Andersen che risponde così alle critiche di Anthony a fine gara 4 e Afflalo che ne segna 12 senza sbagliare un tiro (3/3 da 2 e 2/2 da 3!)
    Utah sempre più dipendente dal duo Williams-Boozer (34 punti e 10 assist per il primo, 25 e 16 rimbalzi per il secondo). Matthews e Millsap hanno provato ad essere di aiuto ma non è bastato per portare a casa la partita che di fatto ha riaperto la serie.
    Gara 6 è in programma a Salt Lake City venerdì 30 aprile. Per i Jazz sarebbe meglio chiudere il conto e non fidarsi di questi Nuggets.

    Risultati NBA del 28 aprile 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 87-91
    –> Atl: Horford 25, Williams 22, Johnson 13 – Mil: Jennings 25, Salmons 19, Ridnour 15
    Denver Nuggets – Utah Jazz 116-102
    –> Den: Anthony 26, Billups 21, Martin 18 – Uta: Williams 34, Boozer 25, Millsap 16

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 2-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-3
    Lakers – Thunder 3-2
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)
    Mavs – Spurs 2-3
    Suns – Trail Blazers 3-2

  • Magic avanti, Milwaukee pareggia, Phoenix ad un passo dalla qualificazione

    I Milwaukee Bucks pareggiano il conto contro Atlanta. Hawks che in trasferta si trasformano completamente rispetto alla squadra che gioca sul parquet amico, quasi una sindrome da dottor Jeckill & Mister Hyde! Le partite fuori casa sono il vero limite di questa squadra che altrimenti sarebbe insidiosa anche per il titolo. I Bucks restano senza segnare dal campo negli ultimi 3 minuti del quarto periodo ma riescono a resistere alla tardiva rimonta dei “Falchi”. Il 10/11 dalla lunetta basta a portare a casa il match. Ottima prova del trio Jennings (23 punti) , Salmons (22) e Delfino (22 con un incredibile 6/8 da 3) che guidano i padroni di casa al successo. Per gli Hawks non bastano i 29 punti di Joe Johnson che smista anche 9 assist mentre Crawford porta dalla panchina 21 punti. 10/19 da 3 per Atlanta che però subisce lo strapotere dei Bucks nel pitturato (44-26 i punti complessivi in area) anche senza l’infortunato Bogut. Male Horford, vera palla al piede per Atlanta, Josh Smith (20 punti e 9 rimbalzi) non ha potuto combattere contro tutti i lunghi dei Bucks. Gara 5 sarà ad Atlanta mercoledì 28 aprile. Chi vince si assicura una fetta di qualificazione.

    Orlando è la prima qualificata per le semifinali di Conference. Unica squadra a completare lo “sweep” (cappotto) sugli avversari e inizia a far paura nella lotta al titolo. I vicecampioni si sono sbarazzati in sole 4 gare dei sempre temibili Charlotte Bobcats, pur avendo un contributo minimo da parte della propria stella, il centro Dwight Howard (anche in gara 4 solo 6 punti e 13 rimbalzi). Nel quarto quarto 2 liberi di Tyson Chandler regalano il -1 a Charlotte ma Pietrus (con 2 triple) e Nelson chiudono la gara con un parziale di 9-0. 18 punti per Nelson, senza dubbio il migliore nella serie contro i Cats mentre Carter mette a referto 21 punti con 7/16 al tiro con il trio Pietrus-Barnes-Lewis che combina per 10 delle 13 triple mandate a bersaglio dai Magic. Charlotte esce dai playoff con tanta delusione (neanche una gara vinta, che doveva essere quantomeno il minimo) e con una brutta gara 4 di Stephen Jackson che non va oltre gli 8 punti con 2/11 dal campo, 8 assist e 4 palle perse. Ci ha provato con orgoglio Tyrus Thomas, autore di 21 punti e 9 rimbalzi uscendo dalla panchina ma non è bastato per una squadra che in un match decisivo ha tirto con il 26% da 3 ed il 63% ai liberi. Orlando ora attederà pazientemente la vincente di Hawks-Bucks, potendo usufruire di tanti giorni di riposo che non fanno mai male!

    A Phoenix i Suns si portano in vantaggio nella serie e mettono una serie ipoteca sul passaggio del turno. Per un quarto (il primo) Portland si tiene in partita chiudendo avanti di un punto (28-27) ma poi cala il buio, con i successivi periodi dominati letteralmente da Phoenix. Nel finale del tempo i padroni di casa infatti acquisiscono la doppia cifra di vantaggio che non molleranno più, con la tripla di Dudley che sfrutta il settimo assist di un Nash che successivamente segna 9 punti nel terzo quarto guidando i Suns sul +20. Portland non reagisce e l’ultimo periodo vede la fuga definitiva di Phoenix che stordisce gli avversari a suon di triple (3 di Dudley) e addirittura con un gioco da 4 punti di Frye. 5 Suns in doppia cifra (Frye con 20 punti, Dudley 19, Stoudemire 19, Nash 14 punti e 10 assist e 13 di Richardson.Per i Blazers 21 punti di Miller e 17 a testa per Bayless e Aldridge. I 2 reduci da infortuni, ovvero Roy e Batum segnano solo 5 punti il primo e 3 il secondo: condizioni fisiche troppo precarie per una serie che potrebbe essere segnata. Gara 6 a Portland giovedì 29 aprile. Phoenix va per chiudere il discorso e sbattere fuori dai playoff i Blazers.

    Risultati NBA del 26 aprile 2008

    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 111-104
    –> Mil: Jennings 23, Salmons 22, Delfino 22 – Atl: Johnson 29, Crawford 21, Josh Smith 20
    Charlotte Bobcats – Orlando Magic 90-99
    –> Cha: Thomas 21, Wallace 17, Diaw 13 – Orl: Carter 21, Nelson 18, Lewis 17
    Phoenix Suns – Portland Trail Blazers 107-88
    –> Pho: Frye 20, Stoudemire 19, Dudley 19 – Por: Miller 21, Aldridge 17, Bayless 17

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 3-1
    Hawks – Bucks 2-1
    Celtics – Heat 3-1
    Nuggets – Jazz 1-3
    Lakers – Thunder 2-2
    Magic – Bobcats 3-0
    Mavs – Spurs 1-3
    Suns – Trail Blazers 2-2

  • Charlotte sull’orlo dell’eliminazione, orgoglio Blazers e Bucks

    Orlando espugna Charlotte (alla prima apparizione nei playoff, in casa, da quando ha preso la denominazione di Bobcats) e ancora una volta il protagonista è Jameer Nelson con 32 punti. Dwight Howard è come al solito una presenza in difesa (7 stoppate per il neo miglior digensore dell’intera Lega, 18 in 3 partite in questa serie contro i Cats). Ai padroni di casa non bastano i 19 punti di Stephen Jackson e i 13 a testa di Wallace e Felton. Orlando nella prossima partita (lunedì 26 aprile) cercherà di chiudere la serie, cosa oramai pressochè certa.

    Milwaukee riapre la serie contro Atlanta: i 22 punti di un super trascinatore quale John Salmons permettono ai Bucks di imporsi sugli Hawks che registrano pessime percentuali al tiro. Buono il contributo di Stackhouse da 16 punti e di Jennings (13). Joe Johnson con 25 punti ha provato a non piegarsi ai rossoverdi ma il resto della squadra non ha seguito il loro leader. Decisivi il primo e il terzo quarto dove Milwaukee ha fatto la differenza. Gara 4 è in programma sempre a Milwaukee lunedì 26 aprile, con i Bucks desiderosi di impattare.

    Uno strepitoso LaMarcus Aldridge da 31 punti e 11 rimbalzi permette a Portland di imporsi sui Suns. Liete notizie per i Blazers che vedono il ritorno in campo (a tempo di record vista l’operazione di pochi giorni fa al menisco!) di Brandon Roy che contribuisce al successo con 10 punti. A Phoenix non bastano i 26 punti di Stoudemire e i 15 a testa per Nash e Richardson (molto in calo dopo i 42 punti di gara 3). Ora si ritorna in Arizona per gara 5, snodo cruciale per le sorti dell’intera serie.

    Risultati NBA del 24 aprile 2010

    Charlotte Bobcats – Orlando Magic 86-90
    –> Cha: Jackson 19, Hughes 14, Felton 13, Wallace 13 – Orl: Nelson 32, Lewis 14, Howard 13
    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 107-89
    –> Mil: Salmons 22, Stackhouse 16, Jennings 13 – Atl: Johnson 25, Pachulia 16, Crawford 11
    Portland Trail Blazers – Phoenix Suns 96-87
    –> Por: Aldridge 31, Miller 15, Bayless 11 – Pho: Stoudemire 26, Nash 15, Richardson 15

  • NBA: Wade potrebbe restare a Miami, Bosh il rinforzo perfetto

    Dwyane Wade ha fatto sapere che il suo futuro potrebbe non essere lontano da Miami.
    La superstar infatti ha posto come condizione primaria e necessaria il rafforzamento della franchigia e Pat Riley si è messo subito al lavoro per esaudire le sue richieste.
    Sembra infatti che la prima scelta della franchigia della Florida sia Chris Bosh, ala grande dei Toronto Raptors che come Wade andrà in scadenza di contratto questa Estate. Il numero 4 dei canadesi pare intenzionato a lasciare la squadra e Miami, al contrario di altre pretendenti, potrebbe essere la favorita inserendo come contropartita il giovane talentuoso ma troppo discontinuo Michael Beasley, anch’egli ala grande e perciò possibile sostituto di Bosh nel quintetto titolare di Toronto.
    Infatti altre franchigie si sono interessate a Bosh ma tutte lo vorrebbero firmare da free agent, ovvero senza dare nulla in cambio, vista la scadenza del contratto.
    Per bruciare tutte le altre squadre Miami proporrebbe a Toronto un “sign and trade”, ovvero rifirmare per un breve periodo la stella numero 4 e poi spedirla immediatamente a Miami in cambio di Beasley. Lì Bosh poi si meterebbe al tavolo delle trattative coi dirigenti rossoneri per l’estensione contrattuale a cifre elevatissime.
    L’operazione renderebbe tutti contentissimi perchè Bosh andrebbe a giocare assieme a Wade e alzerebbe il livello di squadra facendo diventare gli Heat una seria pretendente al titolo. Toronto riceverebbe un super talento che a Miami assieme a Bosh risulterebbe inutile e farebbe solo panchina, per poterlo sviluppare come atleta per ritrovarselo nel giro di 2 anni tra le superstar della Lega: Beasley è infati del 1989 e ha amplissimi margini di miglioramento, il talento non si discute, essendo stato seconda scelta assoluta del draft del 2008 (solo Derrick Rose dei Bulls gli è finito davanti).
    Si attendono sviluppi nelle prossime ore, ma la notizia non pare campata in aria.

    I Milwaukee Bucks invece sono fortemente intenzionati a rinnovare il contratto a John Salmons anche per la prossima stagione.
    Dal suo arrivo in Wisconsin nello scorso febbraio, l’ex Bulls ha letteralmente dato qual cambio di marcia che ha consentito ai Bucks di centrare i playoff: 15.4 punti, 3.3 rimbalzi e 2.8 assist ad uscita per lui. Con tanti tiri da 3 punti, cosa che un pò mancava a coach Skiles. Il problema è l’intenzione del giocatore il quale fa sapere che prima di rinnovare con i Bucks vorrebbe dare un’occhiata al mercato estivo che lo vedrà tra i giocatori liberi più contesi.

    Chiudiamo con New York: la “Grande Mela” sarà sicuramente sotto i riflettori di questo mercato estivo: a parte gli obiettivi già dichiarati, la società deve affrontare anche la questione in merito al futuro di David Lee, free agent al prossimo mercato, ma che ha disputato una stagione mostruosa nel ruolo di centro. Il prodotto di Florida ha recentemente rilasciato un’intervista dove senza usare mezzi termini ha spiegato dove vorrebbe giocare:

    Amo New York, amo i tifosi e la città! Ho passato qui cinque anni stupendi e vorrei tanto rimanere anche nella prossima stagione“.

    Senza ombra di dubbio Lee è stato (alla pari col nostro danilo Gallinari) il miglior giocatore della compagine allenata da Mike D’Antoni sia sotto l’aspetto carismatico che tecnico, chiudendo la stagione 2009/10 con cifre veramente da capogiro: 20.2 punti, 11.7 rimbalzi e 3.6 assist ad uscita.
    I primi a cercarlo sono stati i New Orleans Hornets, convinti che, se dovesse restare Chris Paul (miglior playmaker della Lega), Lee sarebbe il partner ideale. Staremo a vedere anche qui come si svilupperà la situazione.

  • NBA: Scott Brooks allenatore dell’anno

    Sctt Brooks, allenatore degli Oklahoma City Thunder, ha vinto il premio come allenatore dell’anno in NBA.
    Brooks ha battuto il coach di Milwaukee, Scott Skiles, che è finito secondo.
    Importante riconoscimento per questo giovane allenatore che non è neanche al suo secondo anno tra i professionisti, avendo rilevato la panchina dei Thunder lo scorso anno solo a campionato iniziato sostituendo il disastroso P.J. Carlesimo partito con un orrendo 1-14 (solo una vittoria a fronte di ben 14 sconfitte).
    Brooks lo scorso anno ha guidato Oklahoma per 67 partite vincendone 22 e perdendone 45. Quest’anno invece l’esplosione di squadra che ha permesso ai Thunder di issarsi nell’elite del basket che conta raggiungendo i playoff, vincendo ben 50 partite e perdendone 32. L’impresa è ancor più evidente se si considera che la Western Conference è molto più competitiva rispetto alla Eastern (anche se qui ci sono i Cavaliers di James), visto che molte squadre si sono giocate un posto per la post season mentre ad Est la situazione era molto chiara fin da subito e dalle prime partite.
    Brooks è stato avvantaggiato dal fatto di avere in squadra una super stella come Kevin Durant che solo al terzo anno nella Lega ha vinto il titolo di capocannoniere stagionale diventando il più giovane atleta in NBA a riuscirci (solo 21 anni!). Molti già lo accostano al livello di LeBron James e Kobe Bryant e la facilità con cui questo ragazzino infila il canestro a ripetizione è veramente spaventosa. In più il coach è stato aiutato dall’avere una squadra giovanissima che corre per tutti i 48 minuti sul parquet non mollando mai niente: giocatori come Russell Westbrook, Jeff Green, James Harden, Serge Ibaka, tutti poco più che ventenni e talentuosissimi danno ad Oklahoma (se il nucleo resterà intatto senza perdite e cessioni) la possibilità già dal prossimo anno di puntare a gareggiare per il titolo NBA. I risultati si vedono già ora perchè pur essendo in svantaggio 2-0 nella serie del primo turno playoff contro i campioni dei Los Angeles Lakers, i gialloviola stanno sudando le proverbiali 7 camicie per riuscire a domare gli ex Seattle Sonics.

    Nota anche su coach Scott Skiles che poteva meritare il riconoscimento visto che a livello di talento la sua squadra è molto più povera ma ha sfiorato le 50 vittorie: Milwaukee ha trovato nelle motivazioni date dal suo allenatore una grande risorsa e il futuro per Skiles è molto luminoso.
    Se si fanno 2 conti infatti i più esperti tra gli addetti ai lavori ritenevano Milwaukee una delle 5 peggiori squadre nella Lega e invece i Bucks sono arrivati addirittura ai playoff, e neanche da ultimi ma convincendo sempre di più partita dopo partita. Forse un piccolo miracolo sportivo.

  • NBA playoff 2010, primo turno: Celtics sul velluto, rivincita Suns

    Atlanta batte Milwaukee e si porta avanti 2-0 nella serie. Ottima la prova di squadra degli Hawks che ha tutto il quintetto titolare in doppia cifra capace di realizzare ben 89 punti sui 96 totali. A fare la voce grossa il solito Joe Johnson con 27 punti, Horford aggiunge 20 punti e 10 rimbalzi, mentre un sensazionale Josh Smith va vicinissimo alla tripla doppia confermandosi un campione di primissimo piano (21 punti, 14 rimbalzi e 9 assist). Per i Bucks brillano solo Salmons (21 punti) e Ilyasova (13 punti e 15 rimbalzi) mentre Jennings non ripete la straordinaria prova di gara 1 (solo 9 punti e un orrido 3/15 al tiro). Gara 3 sabato 24 sul parquet di Milwaukee.

    Boston distrugge Miami. Gara equilibrata solo nel primo quarto con un parziale di 23-23. Poi i Celtics iniziano a scatenarsi e nel secondo periodo tengono gli Heat a soli 10 punti segnati, allungando comodamente per un vantaggio che non solo non sarà più colmato ma che verrà aumentato quasi fino ai 30 punti di divario. Ottimo Ray Allen con 25 punti, Glen Davis (sostituto di Garnett squalificato) ne piazza 23 ma tutti i Celtics girano a meraviglia con un ottimo 12/20 da 3 punti e il dominio palese a rimbalzo (50-33 per Boston). Miami è solo Dwyane Wade con i suoi 29 punti, e se la franchigia della Florida continuerà a farlo giocare così isolato non potrà sfuggire ad una precoce eliminazione. Gara 3 è in programma venerdì 23 a Miami.

    Dominio assoluto anche di Phoenix contro Portland. Dopo aver fallito la vittoria in gara 1, sorpresi dai combattivi e tosti Blazers, i Suns giocano una partita sfavillante che permette agli uomini di coach Alvin Gentry di scappare e non essere più ripresi. Ottimo Jason Richardson con 29 punti, Grant Hill ne aggiunge 20 con un solo errore al tiro (l’ultimo peraltro!), Stoudemire domina nel pitturato con 18 punti e Nash colleziona una doppia doppia da 13 punti e 16 assist. Blazers annichiliti con il 38% dal campo e top scorer Martell Webster con 16 punti. Andre Miller è il lontano parente di quello sceso in campo in gara 1 (12 punti e contributo nullo). Ora si va tutti in Oregon per una cruciale gara 3 in programma giovedì 22.

    Risultati NBA del 20 aprile 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 96-86
    -< Atl: Johnson 27, Josh Smith 21, Horford 20 – Mil: Salmons 21, Stackhouse 15, Ilyasova 13
    Boston Celtics – Miami Heat 106-77
    -< Bos: R. Allen 25, Davis 23, Pierce 13, Perkins 13 – Mia: Wade 29, Beasley 13, Chalmers 10
    Phoenix Suns – Portland Trail Blazers 119-90
    -< Pho: Richardson 29, Hill 20, Stoudemire 18 – Por: Webster 16, Miller 12, Batum 12)

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 2-0
    Hawks – Bucks 2-0
    Celtics – Heat 2-0
    Nuggets – Jazz 1-1

    Lakers – Thunder 2-0
    Magic – Bobcats 1-0
    Mavs – Spurs 1-0
    Suns – Trail Blazers 1-1

  • NBA, playoff 2010, primo turno: Anthony distrugge i Jazz

    Tutte vittorie casalinghe nella prima notte dei playoff NBA 2010.
    I Cleveland Cavaliers battono i Chicago Bulls al termine di una gara dominata in lungo e in largo. Dopo una buona partenza per Chicago, i Cavs prendono le redini della situazione grazie ad un parziale di 22-6 griffato Shaq O’Neal e Mo Williams. Le Bron James, anche se un pò sottotono rispetto alle medie della regular season (24 punti, 6 rimbalzi 5 assist ma ben 4 stoppate) provvede a mantenere il vantaggio dei suoi sui 20 punti. Nel quarto quarto i Bulls provano a riportarsi in partita e arrivano fino al -7 ma con LeBron in panchina, poi pagano lo sforzo e devono cedere le armi di gara1. O’Neal (12 punti) e Williams (19 punti e 10 assist) hanno ben supportato il “Prescelto” dando a Cleveland la spinta necessaria alla fuga. Per i Bulls Rose segna 28 punti con 10 assist e 7 rimbalzi ma con 7 palle perse. Appuntamento per gara2 lunedì 19 aprile.

    Atlanta non perde il vantaggio campo domando i mai arrendevoli Bucks di uno scatenato Brandon Jennings da 34 punti (a soli 2 punti dal record di Jabbar e Rose come esordio nei playoff!). Milwaukee paga i primi 2 quarti in cui concede tantissimo agli Hawks (62% dal campo) e tenta il disperato recupero solo nella parte finale di gara. Senza il centrone croato-australiano Andrew Bogut sarà dura strappare qualche vittoria ai “Falchi” che grazie a Joe Johnson (22 punti) e altri 6 giocatori in doppia cifra dimostrano di poter segnare in ogni modo. Molto bene in difesa la coppia Josh Smith-Al Horford che mette assieme ben 9 stoppate. Gara 2 martedì 20 aprile.

    Una grande prova difensiva permette a Boston di battere gli Heat che negli ultimi 12 minuti non vanno oltre i 10 punti realizzati (32 totali nel secondo tempo). Boston vince ma gli Heat escono dal “Garden” con il grande rimpianto di aver dissipato i 14 punti di vantaggio del terzo quarto messi assieme (9 punti in 5 minuti) da Dwyane Wade che da quel momento in poi deve sudarsi e costruirsi ogni singolo tiro. Brutto episodio da parte di Kevin Garnett che rifila una gomitata a Quentin Richardson per un parapiglia che coinvolge le 2 squadre e il numero 5 dei Celtics che viene espulso con l’ausilio della TV a bordo campo (salterà per squalifica la prossima gara). Wade chiude a 26 punti, per Boston doppia doppia di Rondo con 10 punti e 10 assist e 15 punti del nervoso Garnett. Gara 2 martedì 20 aprile.

    Uno strepitoso Melo Anthony da 42 punti distrugge quasi da solo i Jazz e permette a Denver di partire col piede giusto nella serie. Grande aiuto al numero 15 dei Nuggets arriva da J.R. Smith che segna tutti i suoi 20 punti nell’ultimo periodo e ricaccia indietro i tentativi di rientrare in partita di Utah.
    Grandi problemi per la formazione di Salt Lake City visto l’infortunio di Okur dopo soli 11 minuti (tendine d’achille) e di Miles che ha accusato un attacco di nausea dopo uno scontro di gioco. Pesa l’assenza di Kirilenko che pare l’unico a poter fermare Anthony. Gara 2 lunedì 19 aprile.

    Risultati NBA del 17 aprile 2010

    Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 96-83
    (Cle: James 24, Williams 19, Jamison 15 – Chi: Rose 28, Deng 12, Noah 10)
    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 102-92
    (Atl: Johnson 22, Bibby 19, Crawford 17 – Mil: Jennings 34, Salmons 16, Ilyasova 11)
    Boston Celtics – Miami Heat 85-76
    (Bos: Pierce 16, Garnett 15, T. Allen 14 – Mia: Wade 26, Richardson 15, O’Neal 8)
    Denver Nuggets – Utah Jazz 126-113
    (Den: Anthony 42, Smith 20, Nenè 19 – Uta: Williams 26, Boozer 19, Miles 17)

    PRIMO TURNO:

    Cavs-Bulls 1-0
    Hawks-Bucks 1-0
    Celtics-Heat 1-0
    Nuggets-Jazz 1-0

  • NBA, playoff 2010 primo turno: I pronostici

    I pronostici del primo turno playoff:

    EASTEN CONFERENCE:

    Cavs-Bulls 4-0
    Magic-Bobcats 4-1
    Hawks-Bucks 4-0
    Celtics-Heat 2-4

    WESTERN CONFERENCE:

    Nuggets-Jazz 2-4
    Suns-Trail Blazers 4-1
    Mavericks-Spurs 4-3
    Lakers-Thunder 4-2 (ATTENZIONE: possibile sorpresa del primo turno proprio questa sfida che potrebbe essere vinta dai Thunder 4-2 invece che 4-2 Lakers)

  • NBA, playoff 2010, primo turno: Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks

    La sfida tra gli Atlanta Hawks e i Milwaukee Bucks dovrebbe dare meno grattacapi del previsto alla franchigia della Georgia: gli Hawks, testa di serie numero 3 nella Eastern Conference, arrivano all’appuntamento dei playoff 2010 in gran forma e soprattutto senza infortuni, cosa che invece non si può dire per i Bucks, testa di serie numero 6 e autori di una stagione veramente eccezionale.
    Il tutto parte da Phoenix dove a poche giornate dalla fine della regular season il centro croato-australiano Andrew Bogut di Milkwaukee ricade male dopo una schiacciata e si frattura polso e mano destra con dislocazione anche del gomito. Un bruttissimo infortunio anche se è stata anche una “fortuna” che non si siano rotti anche ulna e radio (come hanno detto i medici dopo aver visitato Bogut) ma che rende inservibile il giocatore fino all’inizio del prossimo anno.
    Un vero peccato perchè il centro stava disputando una superba stagione e stava ripagando le tante attese dopo essere stato scelto come prima scelta assoluta nel draft del 2005 proprio dai Bucks. Inoltre con Brandon Jennings e il nuovo arrivato John Salmons aveva costruito un’asse molto temibile e i Bucks erano stati indicati come mina vagante ad Est. Ora invece la situazione è radicalmente cambiata con il pur bravissimo coach Scott Skiles che dovrà superarsi in ingegno per cercare di dare una svolta alla serie che altrimenti vedrà la sua squadra molto probabilmente sbattuta fuori al primo turno. Gli Hawks sono una delle squadre più complete che si siano viste quest’anno sui parquet NBA. Team in tremenda evoluzione tecnica e fisica con il trio Josh Smith (atletismo pazzesco per lui), Joe Johnson e al Horford come punto di riferimento e con uno spettacolare Jamal Crawford, in predicato di ricevere il premio di sesto uomo dell’anno viste le sue straordinarie prestazioni partendo sempre dalla panchina, come primo cambio per i titolari.

    In stagione la serie è sul 2-1 per Atlanta che beneficierà tantissimo dell’assenza di Bogut. Probabilmente il quintetto di partenza per gli Hawks sarà questo: Joe Johnson e Mike Bibby come guardie, Marvin Williams e Josh Smith come ali e Al Horford come centro. Dalla panchina Jamal Crawford, Maurice Evans e il veterano Joe Smith daranno il loro contributo ad una squadra che ha come unico limite qualche sconfitta di troppo in trasferta dovuta ad un timore reverenziale che a scorrere il roster dei “Falchi” e il talento di squadra non avrebbe modo di esistere.
    Milwaukee risponderà con Brandon Jennings e John Salmons come guardie, Carlos Delfino e Luc Mbah a Moute come ali e Kurt Thomas nel ruolo di centro in sostituzione dell’infortunato Bogut. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Luke Ridnour, Ersan Ilyasova e Jerry Stackhouse.

    Chiavi della serie saranno con ogni probabilità Josh Smith per Atlanta, che dovrà essere limitato soprattutto a livello fisico visto che è un all around player (giocatore che sa fare tutto quanto, punti, rimbalzi, assist steal e stoppate con tanta energia distribuita sui 2 lati del campo), e coach Skiles, unica speranza per Milwaukee di vincere la serie con una delle sue trovate. Di più, visti gli infortuni, la franchigia non potrebbe fare ma il genio del suo allenatore, dimostrato tante e tante volte durante l’anno, potrebbe mettere in difficoltà i rivali. Dopotutto i Bucks non dovevano nemmeno arrivare ai playoff, stando ai giudizi di inizio stagione di tanti addetti ai lavori. Invece il segreto di tanto successo sta nell’allenatore e in un nucleo di giocatori che lo segue con passione.

    La serie partirà sabato 17 aprile alle 23.30 italiane.

    Questo il calendario della serie:
    Gara 1: Milwaukee Bucks @ Atlanta Hawks sabato 17 aprile 3.00 pm (21.00 italiane)
    Gara 2: Milwaukee Bucks @ Atlanta Hawks martedì 20 aprile 7.00 pm (01.00)
    Gara 3: Atlanta Hawks @ Milwaukee Bucks sabato 24 aprile 7.00 pm (01.00)
    Gara 4: Atlanta Hawks @ Milwaukee Bucks lunedì 26 aprile (orario da definire)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Atlanta mercoledì 28 aprile
    Gara 6: @ Milwaukee venerdì 30 aprile
    Gara 7: @ Atlanta domenica 2 maggio