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  • NBA, free agent: Blake ai Lakers, Stoudemire verso i Knicks [3 luglio 2010]

    I Los Angeles Lakers hanno raggiunto un accordo con Steve Blake, playmaker che nell’ultima stagione ha giocato a Portland e poi ai Clippers.
    Il contratto di Blake è stato fatto sulla base di 4 anni a 16 milioni di dollari complessivi.
    Ora si attendono sviluppi sulla situazione di Derek Fisher visto che per il ruolo di regista Jordan Farmar probabilmente non rifirmerà per i gialloviola.

    Novità intanto per quanto riguarda la situazione di Amar’è Stoudemire che ieri è stato a colloquio con il suo ex allenatore ai Phoenix Suns e ora head coach ai New York Knicks, ovvero Mike D’antoni.
    Sembra che Stoudemire sia fortemente tentato dall’avventura nella “Grande Mela” e che sebbene sia molto legato a Phoenix, sia come città che come tifosi, la tentazione di riunirsi assieme a D’Antoni e creare una squadra molto competitiva per il titolo sia molto forte.
    Intanto proprio i Suns per cautelarsi dell’eventuale partenza della loro ala grande hanno messo sotto contratto il lungo Hakim Warrick, anche se i dettagli dell’operazione ancora non sono stati resi noti. Warrick nell’ultima stagione ha giocato a Milwaukee e poi è stato scambiato dai Bucks a Chicago per arrivare a John Salmons.

    Pochi altri rumors invece per le altre squadre e gli altri giocatori. Quella più rilevante, visto che Wade, Bosh e James, i free agent più ambiti, continuano i loro colloqui privati con le delegazioni delle squadre NBA interessate a loro, è la probabile firma sul nuovo contratto che legherà Kevin Durant agli Oklahoma City Thunder per i prossimi 5 anni al massimo salariale per la fascia di contratto che include la stella numero 35. Sarebbero 85 milioni di dollari quindi 17 all’anno per il nuovo fenomeno della NBA che in soli 3 anni di carriera ha già dimostrato di essere un giocatore devastante e che visto il buon lavoro dirigenziale del G.M. Sam Presti fin dalla chiamata 3 anni or sono al Draft del 2007 (progetto partito da Seattle con i Sonics) sino ad ora ha costruito un roster interessante che potrebbe dare la possibilità alla franchigia di diventare la squadra da battere per i prossimi 10 anni vista l’età media che si aggira sui 20 anni ed il livello di talento dei giocatori “ammassato” in questo lasso di tempo. Kevin Durant non è free agent (lo sarà l’anno prossimo) ma i Thunder vogliono giustamente cautelarsi e non avere sgradite sorprese nella prossima Estate vista la lunga fila di pretendenti per il loro asso e uomo franchigia.

  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [2 luglio 2010]

    Sono tante le voci che si rincorrono nella NBA dopo l’apertura del mercato avvenuta ieri, 1 luglio 2010.
    La più rilevante riguarda il probabile accordo che il capitano dei Boston Celtics, Paul Pierce, avrebbe trovato con la franchigia del Massachusetts.
    Secondo alcune fonti l’accordo avrebbe durata quadriennale, con 3 anni garantiti e l’ultimo anno di contratto a discrezione della dirigenza biancoverde. Le cifre ancora non sono state rese note ma si parla di un accordo superiore ai 20 milioni di dollari all’anno. Pierce, e comunque questo pare certo, nella stagione 2010-2011 percepirà uno stipendio non inferiore ai 21,5 milioni.
    Sul capitano dei Celtics nelle ultime ore si era fatto forte il pressing dei Dallas Mavericks ma a quel punto Danny Ainge, G.M. di Boston, avrebbe chiuso l’affare con la sua stella in un incontro molto rapido e amichevole che ha lasciato Pierce molto soddisfatto. Molto probabilmente il capitano chiuderà la carriera in biancoverde. Come cambio dalla panchina per Pierce, la dirigenza starebbe pensando a 2 nomi: uno è quello di Antoine Wright in scadenza con i Toronto Raptors, ottimo difensore e tiratore discreto dalla lunga distanza, l’altro nome è quello di Rasual Butler, a fine contratto con i Los Angeles Clippers, tiratore fenomenale ma poco attento in difesa, fisico longilineo che può essere utilizzato anche come ala grande e guardia tiratrice. ne sapremo di più nelle prossime ore.

    Importante anche il rumors che sta venendo fuori prepotentemente dal Texas dove gli Houston Rockets stanno cercando di operare un “sign and trade” con i Raptors per ottenere le prestazioni sportive di Chris Bosh: a Toronto andrebbe un pacchetto di giocatori molto vantaggioso per i canadesi. I nomi sono quelli di Shane Battier, Luis Scola ma soprattuto Trevor Ariza, arrivato solo un anno fa a Houston per essere la nuova stella della franchigia texana. Occorre più tempo per verificare l’attendibilità della notizia ma pare che ci siano effettivamente i fondamenti per la trattativa.

    Altra notizia importante viene da atlanta dove gli Hawks hanno prposto a Joe Johnson, la stella della squadra, un rinnovo di 6 anni a 20 milioni di dollari, il massimo che possono permettersi in Georgia. I 120 milioni per Johnson sono un grosso sacrificio economico, ma gli Hawks puntano in alto e non vogliono perdere il loro leader. Johnson è comunque impegnato a ricevere le delegazioni di altre squadre NBA per verificare tutte le offerte.

    Passiamo ai Phoenix Suns con 2 notizie molto importanti: la prima riguarda il rinnovo di Channing Frye con la franchigia dell’Arizona per 5 anni a 30 milioni di dollari. Tassello molto importante questa stagione nella squadra di coach Alvin Gentry, Frye ha favorevolmente sorpreso e impressionato sia lo staff dirigenziale (che lo ha strappato nella scorsa Estate ai Portland Trail Blazers) che i tifosi meritandosi ampiamente il rinnovo.
    La seconda notizia, se possibile, è ancora più importante e riguarda il probabile accordo di Amar’è Stoudemire con i Suns: “Stat” è corteggiatissimo in queste ore (Houston, New York, Miami in prima fila) ma è molto legato a Phoenix e se le cose andranno per il verso giusto potrebbe esserci nei prossimi giorni il lieto fine.

    Abbiamo già dato l’anticipazione nell’articolo precedente di John Salmons che nelle ultime ore si è riavvicinato ai Milwaukee Bucks e potrebbe restare in rossoverde. La conferma della fortissima guardia tiratrice darebbe una nuova dimensione ai “Cervi” grazie alle ultime acquisizioni di Maggette, Douglas-Roberts e Gooden che diventano una delle formazioni più forti, complete e insidiose di tutta la Eastern Conference. Ottimo il lavoro del G.M. John Hammond.

    I Memphis Grizzlies, dopo l’accordo con Rudy Gay, stanno tentando di ottenere dai New Orleans Hornets il fortissimo playmaker Chris Paul che ha fatto sapere che gradirebbe un trasferimento adn una squadra di vertice. Il problema qui sta nel fatto che i Grizzlies non lo sono, ma possono offrire agli Hornets una contropartita interessante come O.J.Mayo, giocatore molto gradito alla dirigenza della Louisiana. Paul è corteggiato da mezza NBA e la situazione è in costante evoluzione, non mancano le pretendenti al titolo quali Lakers e Magic ma non è da sottovalutare l’ingaggio di Byron Scott da parte dei Cleveland Cavaliers che è stato l’allenatore che ha lanciato Paul agli Hornets ed è legato al giocatore da un rapporto indissolubile. Anche in questa ottica si spiega l’inserimento nella lista dei cedibili dei Cavs di Mo Williams e Delonte West, 2 playmaker che diverrebbero inutili. La possibile trattativa per Paul potrebbe riavvicinare LeBron James a Cleveland, visto che a quel punto ma ncherebbe trovare solo un’ala grande di valore assoluto, magari inserendo Jamison in una possibile trattativa. Scenari interessanti che potrebbero avere degli sviluppi da seguire con attenzione.

    Una delle situazioni più complicate in NBA è quella di Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz: tutti lo vogliono ma nessuno alla fine sferra l’attacco decisivo. Negli ultimi giorni ci sono stati contatti con Miami Heat e Chicago Bulls ma si è rimasti molto sul vago. I Jazz comunque sarebbero ben lieti di tenersi la loro ala, ma a cifre molto ragionevoli e sicuramente non superiori ai 20 milioni di dollari che sono richiesti da Boozer.

    Anche i Lakers si stanno muovendo, alla ricerca di un playmaker e di un tiratore. Per il ruolo di play, oltre a voler rifirmare Derek Fisher, su espressa richiesta di coach Phil Jackson , si sta facendo avanti l’ipotesi Steve Blake, svincolato dai cugini dei Clippers. Per quanto riguarda il tiratore invece il nome è quello di Mike Miller, seguito però anche dai rivali Cleveland Cavaliers che stanno cercando di muoversi il più rapidamente possibile per cercare di convincere LeBron James a restare in Ohio con acquisizioni di primo piano.

    Denver è in cerca di un lungo: i Nuggets sarebbero interessatissimi a portare in Colorado il centro lituano dei Golden State Warriors Andris Biedrins, ma i californiani non sono disposti a svenderlo.

    Ultimissima che riguarda uno dei mager rimasti senza lavoro dopo il licenziamento dei Cavaliers: Danny Ferry sarebbe in trattativa con i Portland Trail Blazers, dato che pochi giorni fa la franchigia dell’Oregon ha dato il benservito, dopo tantissimi anni di stretta collaborazione, al G.M. Kevin Pritchard

  • NBA: Gay resta a Memphis, che colpi per i Milwaukee Bucks

    Il mercato si è ufficialmente aperto ieri 1 luglio per la NBA ma i primi colpi non sono tardati ad arrivare, anche se le ufficialità degli acquisti e delle cessioni verranno rese note solo a partire dall’8 di luglio, data in cui saranno anche effettivi i contratti dei rookie selezionati al Draft per tutte le franchigie della Lega.

    Il colpo più importante, (anche se colpo poi non è, visto che è una riconferma) è quello dei Memphis Grizzlies che tengono in squadra il loro capitano Rudy Gay con una faraonica offerta da 82 milioni di dollari per 5 anni. L’esplosiva e talentuosa ala piccola, come già scritto ieri nella nostra analisi, era fortissimamente corteggiata dai Minnesota Timberwolves, disposti a tutto pur di farne il giocatore simbolo della franchigia. Oggi però l’annuncio della dirigenza dei Grizzlies che toglie dal mercato una delle stelle più appetibili sia per l’età giovanissima (23 anni) che per i margini di miglioramento e di talento mostrati dal numero 22 della franchigia del Tennessee.
    A questo punto la pedina di scambio sul mercato dovrebbe essere O.J. Mayo per i Grizzlies che puntano a rafforzare la squadra e sarebbero disposti a rinunciare alla talentuosa guardia tiratrice pur di riuscire a trovare sul mercato qualche pezzo pregiato di sicuro avvenire.

    Ma in queste ore l’attenzione degli addetti ai lavori nella NBA è tutta rivolta verso i Milwaukee Bucks che la stanno letteralmente facendo da padrone e sono in procinto di mettere a disposizione di coach Scott Skiles un roster di tutto rispetto per competere ai vertici della Eastern Conference.
    John Hammond, General Manager della franchigia del Wisconsin e che l’anno scorso ha ricevuto il premio di miglior dirigente dell’anno, non sta deludendo le attese e dopo aver rinforzato gli esterni della squadra con le acquisizioni di Corey Maggette dai Golden State Warriors e di Chris Douglas-Roberts dai Nets in cambio praticamente di 2 giocatori finiti (Charlie Bell e Dan Gadzuric!) è riuscito a battere la concorrenza di molte squadre e si è aggiudicato le prestazioni, per i prossimi 5 anni di Drew Gooden, coprendo il buco in ala grande che il torneo scorso aveva evidenziato. Gooden è reduce dalla positivissima esperienza ai Clippers della scorsa metà stagione ed ha un’età relativamente giovane (28 anni) per poter dare ancora il suo contributo. Il compenso di Gooden sarà di circa 32 milioni di dollari e il colpo di Hammond ha rinforzato la squadra nel settore lunghi.
    Altra notizia molto importante che arriva sempre dal Wisconsin e che esamineremo nel prossimo articolo (dedicato a tutte le trattive e a tutte le voci dell’ultima ora), riguarda la conferma di John Salmons proprio ai Bucks: dopo un primo rifiuto del giocatore nel voler proseguire il rapporto iniziato a febbraio scorso dopo l’acquisizione dai Chicago Bulls, gli ultimi colpi hanno convinto il numero 15 che Milwaukee può veramente competere per grandi traguardi e sarebbe disposto a firmare un quinquennale da 39 milioni di dollari complessivi (più si vocifera di un bonus di 5 milioni di dollari se dovessero arrivare determinati risultati). Se la notizia dovesse trovare ufficialità Milwaukee diventerebbe una squadra fortissima pronta a competere per i traguardi più elevati sin da subito avendo un roster di primo livello e coperto in ogni ruolo.

  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.

  • NBA: Maggette ai Bucks, scambio tra Kings e Sixers

    In attesa del Draft di questa notte che potrebbe cambiare i rapporti di forza tra le franchigie NBA, sono iniziati piccoli ma significativi movimenti di mercato nella Lega professionistica americana.

    Il più importante riguarda l’acquisizione dei Milwaukee Bucks dell’ala piccola dei Golden State Warriors Corey Maggette. Alla squadra californiana vanno Charlie Bell e Dan Gadzuric (2 giocatori sicuramente di secondo piano!).
    Milwaukee rafforza il suo roster con l’acquisizione di uno dei pezzi pregiati del mercato visto che non sa cosa farà del suo futuro John Salmons che è tentato dall’avventura in qualche squadra da titolo e così i Bucks si sono cautelati mettendo a segno questo colpo.

    Scambio anche tra i Sacramento Kings e i Philadelphia 76ers che in attesa di scegliere Evan Turner con la chiamata numero 2 assoluta hanno ceduto ai Kings il centro Haitiano Sammy Dalembert per Andres Nocioni e Spencer Hawes. L’argentino ed il centro bianco rafforzano sensibilmente i Sixers che stanno tentando la ricostruzione in attesa del Draft di questa notte.

    Da contorno la notizia che il fortissimo tiratore dei Miami Heat Daequan Cook è passato agli Oklahoma City Thunder assieme alla scelta numero 18 degli Heat al Draft, in cambio della 32esima scelta dei Thunder. Il motivo è che Miami vuole alleggerire il salary cap per poter fiondarsi più facilmente sui “big free agent” di questa Estate che si preannuncia caldissima. Gli ex Seattle Sonics invece grazie alla scelta numero 18 si posizionano davanti a Celtics e Spurs (che hanno la 19esima e 20esima scelta) nella corsa eventuale a Daniel Orton, centro che farebbe la fortuna della franchigia, scoperta proprio in quella posizione. Inoltre l’altra grande mancanza della squadra di Durant, il ruolo di tiratore da 3 punti, è stato coperto proprio ora con Cook che nel 2008-2009 ha anche conquistato il titolo di migliore “trepuntista” nell’All Star Game di Phoenix ma che quest’anno non ha brillato per via di acciacchi fisici. Ricordiamo inoltre che i Thunder hanno anche la 21esima scelta e la 26esima, insomma potranno veramente operare bene e rinforzarsi ancora di più dopo l’ottima annata appena trascorsa che li ha visti protagonisti facendo sudare ai playoff più del previsto e del necessario i Lakers poi campioni NBA.

  • NBA: Bogut rinuncia ai mondiali di basket in Turchia

    Il centro dei Milwaukee Bucks Andrew Bout sarà costretto a saltare anche i Mondiali che si terranno ad agosto in Turchia.

    L’australiano è stato costretto a saltare anche i playoff che hanno visto i suoi Bucks portare a Gara7 gli Atlanta Hawks.
    La frattura al braccio destro che lo ha fermato nella sua stagione migliore (15.9 punti, 10.2 rimbalzi e 2.5 stoppate) non potrà essere guarita per l’inizio dell’evento e quindi Bogut ha declinato l’invito della sua nazionale.

    Ecco le sue parole:

    E’ stata una decisione difficile, anche se guarissi non potrei essere di nessun contributo e aiuto per i miei compagni. Comunque voglio contribuire in qualsiasi modo per i preparativi della squadra e sono ansioso di lavorare col team mentre ci prepariamo per le Olimpiadi di Londra nel 2012“.

    Un vero peccato visto che Bogut, 25 anni, è diventato uno dei centri più forti e dominanti in NBA con una maturazione nell’ultima stagione davvero incredibile ed inaspettata. Non per niente i suoi Bucks hanno disputato, grazie anche al suo contributo, una stagione eccezionale e al di sopra di ogni più rosea aspettativa!

  • NBA: Ecco il miglior quintetto della stagione

    Sono stati resi noti i migliori quintetti NBA.
    Sostanzialmente non ci sono sorprese, con i migliori giocatori attualmente nella Lega a ricoprire i rispettivi ruoli.

    Come guardie sono stati selezionati Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers e Dwyane Wade dei Miami Heat, come ali Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder e LeBron James dei Cleveland Cavaliers e come centro Dwight Howard degli Orlando Magic.

    James è alla terza stagione consecutiva nella prima migliore squadra ed ha anche superato Larry Bird come migliore ala piccola in assist messi a referto in una singola stagione con la media di 8.6 in questa annata. Il numero 23 è anche stato nominato Giocatore della Eastern Conference per quattro volte questa stagione (e per di più consecutive tra novembre e febbraio) vincendo il secondo MVP di seguito.
    Howard, anche lui selezionato per la terza volta consecutiva è il primo a guidare il campionato sia in rimbalzi che in stoppate ed ha realizzato in questa stagione la bellezza di 64 doppie doppie di cui tre con 20punti e 20rimbalzi. Lui e James hanno ottenuto l’unanimità dei voti per il primo quintetto con 122 voti su 122.
    Bryant invece, selezionato per la quinta volta consecutiva, ne ha collezionate otto in carriera. Arrivato quarto in campionato per punti segnati (27 di media) con 5.4 rimbalzi e 5 assist è inoltre il secondo giocatore attivo insieme a Shaquille O’Neal con più presenze nel primo quintetto dietro solo a Duncan che ne ha collezionate nove.
    Durant, vera sorpresa stagionale, è invece al suo primo miglior quintetto dopo essere stato il giocatore più giovane a vincere la classifica dei marcatori con 30.1 punti di media per partita. Durant è stato anche giocatore del mese ad aprile dopo aver fatto almeno 30 punti in sette partite consecutive. Stagione straordinaria per il talento dei Thunder che ha bruciato tutte le tappe diventando in sole 3 stagioni una delle stelle più luminose del palcoscenico della NBA secondo solo all’irraggiungibile James.
    Al suo secondo miglior quintetto di fila, invece, Wade che assieme al solito LeBron James è l’unico dei vincitori del miglior quintetto NBA a comparire nella top 10 per punti, assist e rimbalzi con le medie di 26.5 punti, 6.5 assist e 4.8 rimbalzi a partita.

    Nel secondo miglior quintetto invece troviamo 2 giocatori di Phoenix (Stoudemire e Nash, segno di quanto abbia operrato bene il G.M. Steve Kerr nella costruzione della squadra che è tornata agli antichi splendori), poi una superstar come Melo Anthony e 2 grandissimi atleti come Deron Williams e Dirk Nowitzki.

    Di seguito riportiamo i 3 migliori quintetti con i voti ottenuti in totale tra parentesi:

    Primo quintetto All-NBA: LeBron James, Cleveland Cavaliers (610 punti); Kevin Durant, Oklahoma City Thunder (579 punti); Dwight Howard, Orlando Magic (610 punti); Kobe Bryant, Los Angeles Lakers (604 punti); Dwyane Wade, Miami Heat (520 punti)

    – Secondo quintetto All-NBA: Carmelo Anthony, Denver Nuggets (321 punti); Dirk Nowitzki, Dallas Mavericks (356 punti); Amar’è Stoudemire, Phoenix Suns (239 punti); Steve Nash, Phoenix Suns (366 punti); Deron Williams, Utah Jazz (343 punti)

    – Terzo quintetto All-NBA: Tim Duncan, San Antonio Spurs (125 punti); Pau Gasol, Los Angeles Lakers (94 punti); Andrew Bogut, Milwaukee Bucks (149 punti); Joe Johnson, Atlanta Hawks (118 punti); Brandon Roy, Portland Trail Blazers (87 punti)

  • NBA: Atlanta vuole John Salmons

    John Salmons, guardia dei Milwaukee Bucks, è sotto stretta osservazione da parte degli Atlanta Hawks.
    Salmons, ha disputato una stagione eccellente, prima a Chicago, e poi a Milwaukee dopo il trasferimento avvenuto a febbraio, dove con i Bucks ha alzato vertiginosamente il suo livello di gioco trascinando i rossoverdi ai playoff e diventando un cardine della squadra.
    Salmons, che ha 30 anni ma ancora qualche ottimo anno di carriera davanti a sè, è legato alla compagine del Wisconsin anche per la prossima stagione dove andrà a percepire 5.8 milioni di dollari ma ha la facoltà per via di una clausola di chiedere di uscire dall’attuale contratto già in questa Estate.
    Gli Hawks vorrebbero tutelarsi qualora Joe Johnson, free agent tra pochi mesi, dovesse decidere di abbandonare la nave e firmare per qualche altra squadra. Anche se le dichiarazioni del numero 2 di Atlanta hanno rassicurato i tifosi:

    Perchè dovrei andarmene? Sono arrivato quando la squadra era una delle peggiori della Lega e ho contribuito a portarla tra le più forti. Ci manca poco per competere per il titolo, e non ho voglia di andare in qualche altra squadra a ricostruirla e portarla ai vertici come ho già fatto in questi anni con gli Hawks. Se aggiungeremo qualche altro buon giocatore saremo molto competitivi e potremo scrivere assieme la storia di Atlanta

    Queste le parole pronunciate poco tempo fa dalla talentuosa guardia tiratrice.
    Certamente l’aggiunta di Salmons potrebbe essere clamorosa visto anche il basso ingaggio percepito dal giocatore di Milwaukee. Se poi gli Hawks riuscissero a prendere qualcuno sotto canestro come cambio per Horford e Josh smith, allora veramente la squadra della Georgia diventerebbe non solo una delle più forti nella Eastern Conference, ma di tutta la Lega. Anche perchè il vero problema degli Hawks sono i cambi per i lunghi che non sono, purtroppo, di livello per competere con i team più forti.
    Aggiungendo Salmons e un lungo di ottimo livello la franchigia diventerebbe pericolosissima per chiunque, dato che il talento non manca di certo scorrendo il roster: atleti come Mike Bibby, Joe Johnson, Marvin Williams, Josh Smith, Al Horford, Jamal Crawford non hanno certo bisogno di presentazioni.

  • NBA playoff 2010, primo turno: Atlanta spazza via Milwaukee

    Dopo essere stata sull’orlo della clamorosa eliminazione al primo turno dei playoff, gli Hawks rialzano la testa e nella decisiva gara 7 distruggono i Bucks sommergendoli sotto oltre 20 punti di scarto.
    Partita che ha visto le pessime percentuali di Milwaukee dal campo (32%) e un dominio a rimbalzo di Atlanta (55-32) che è risultato decisivo ai fini del risultato.
    Per Milwaukee resta un’annata straordinaria, culminata con gli inaspettati playoff e con il rimpianto dell’infortunio di Bogut. Atlanta ora invece andrà a sfidare i fortissimi Orlando Magic (ben riposati tra l’altro) di Dwight Howard.

    Risultati NBA del 2 maggio 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 95-74
    –> Atl: Crawford 22, Horford 16, Josh Smith 15, Bibby 15 – Mil: Jennings 15, Ilyasova 13, Mbah a Moute 13

  • NBA playoff 2010, primo turno: Gasol elimina i Thunder, volano i Jazz, Hawks a gara 7

    Atlanta batte Milwaukee in trasferta, pareggia la serie e avrà ora la possibilità di giocarsi la gara decisiva sul parquet amico. Jamal Crawford dimostra a tutti che il premio di miglior sesto uomo è stato ben assegnato (24 punti), Johnson ne infila 22. Horford e Smith danno un buon apporto con 15 punti e altrettanti rimbalzi per il primo e 10 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate per il secondo. Pessima prova dei Bucks sia in attacco (32%) che a rimbalzo (51-42 per Atlanta). Solo Delfino con 20 punti (4 tiri da 3) riesce a tenere in piedi i padroni di casa, ma non può ovviamente bastare. Decisiva gara 7 da disputare ad Atlanta domenica 2 Aprile.

    Alla Energy Solutions Arena di Salt Lake City, i Jazz padroni di casa vincono l’incontro coi Nuggets e volano alle Semifinali di Conference. Match sostanzialmente equilibrato con piccoli strappi subito ricuciti da ambo le parti. Nel primo tempo va detto però che è Joey Graham a tenere a galla Denver con una prova assurada da 19 punti nei primi 2 quarti. La gara però si decide sul finale dopo il pari di Carmelo Anthony a quota 95: i Jazz producono un decisivo 11-0 di parziale con il gioco da 3 punti di Millsap e l’8/9 dalla lunetta del trio Williams-Boozer-Matthews. Per Denver è la fine della speranze di pareggiare la serie. Spettacolare e determinante la stoppata di un sorprendente Matthews (top scorer Jazz a quota 23 punti) che chiude la strada, sul +6, alla penetrazione di Anthony. Utah vince tirando ben 51 tiri liberi ed avendo il 52% dal campo con Boozer autore di una prova mostruosa da 22 punti e 20 rimbalzi mentre il duo Millsap-Matthews combina per 44 punti, 16 rimbalzi, 7 assist e 4 stoppate (21 punti e 11 rimbalzi per il solido Millsap). Non ha brillato come nelle altre partite Deron Williams (14 punti e 10 assist) ma i compagni hanno coperto la sua giornata storta. Per i Nuggets, non basta il risveglio di Billups (30 punti) dopo una serie deludente con Anthony che non va oltre i 20 punti ed il 6/22 dal campo. Graham alla fine chide con 21. Denver che saluta la post season al primo turno dopo aver fatto sputare sangue ai Lakers lo scorso anno in finale di Conference. Ora per i Jazz gli avversari saranno proprio i Lakers.

    Un tap-in di Gasol a soli 5 decimi di secondo dalla fine del match regala partita e serie a Los Angeles e sbatte fuori dai playoff i giovani Thunder che avrebbero meritato sicuramente qualcosa in più. Oklahoma che non si è mai arresa pur avendo davanti i campioni NBA, riuscendo sempre a resatre in partita anche quando tutto poteva far pensare ad un facile successo per L.A.
    Nel quarto quarto sul 91-84 per i gialloviola tutto sembra già scritto ma un parziale di 10-0 porta clamorosamente i Thunder avanti (94-91) grazie ai 2 assi Kevin Durant e Russell Westbrook. Mancano solo 2 minuti e Kobe riduce sull’azione successiva lo svantaggio infilando il suo 32esimo punto per il 94-93. Da quel momento si vede solo difesa, ma i campioni (come già molte volte è successo quest’anno) trovano il jolly in Gasol che corregge l’ultimo tiro di Bryant quasi sullo scadere per il controsorpasso (95-94). Con soli 5 decimi di secondo il tentativo finale della disperazione di Westbrook per i padroni di casa si spegne sul ferro e condanna i Thunder ad una crudele eliminazione.
    I Lakers hanno vissuto sulle magie di Bryant, ottimo Gasol in difesa (9 punti, 18 rimbalzi) poi il vuoto. Oklahoma ha avuto in Durant (26 punti), Green (16) e Westbrook (21) i punti di riferimento ma non è bastato. Questione di un rimbalzo in attacco! Resta comunque il fatto che gli ex Seattle Sonics hanno dimostrato che i Lakers non sono poi così imbattibili, anzi…
    E in più hanno messo a nudo i punti deboli, perchè se questi Lakers vengono fatti correre per tutto il parquet diventano una squadra molto vulnerabile. A coach Jerry Sloan di Utah basterà guardare queste partite per capire come battere i gialloviola, in fondo ad Oklahoma è mancata quell’esperienza che invece ai Jazz non manca di certo. E stando ai progressi dei giovani di Oklahoma chissà che il prossimo anno si festeggi la qualificazione a parti invertite, dopotutto nella NBA le rivincite sono all’ordine del giorno!

    Risultati NBA del 30 aprile 2010

    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 69-83
    –> Mil: Delfino 20, Jennings 12, Thomas 11 – Atl: Crawford 24, Johnson 22, Horford 15
    Utah Jazz – Denver Nuggets 112-104
    –> Uta: Matthews 23, Boozer 22, Millsap 21 – Den: Billups 30, Graham 21, Anthony 20
    Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 94-95
    –> Okl: Durant 26, Westbrook 21, Green 16 – Lak: Bryant 32, Brown 11, Fisher 11

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 3-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-4 (Jazz al turno successivo)
    Lakers – Thunder 4-2 (Lakers al turno successivo)
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)

    Mavs – Spurs 2-4 (Spurs al turno successivo)
    Suns – Trail Blazers 4-2 (Suns al turno successivo)