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  • Menez ed Obi, il Derby di Milano finisce in parità

    Menez ed Obi, il Derby di Milano finisce in parità

    Entrambe le squadre volevano portare a casa i tre punti, per il prestigio, per il morale e per la classifica. Alla fine nel Derby della Madonnina è uscito fuori un pareggio, sostanzialmente giusto, che alla fine però non pare servire molto a nessuna delle due compagini.

    Il Milan di Pippo Inzaghi, non ha saputo sfruttare il vantaggio maturato nel primo tempo e anche dopo aver subito il pareggio ha avuto un’occasione clamorosa per ritrovare il successo.

    La prima dopo il ritorno di Mancini sulla panchina nerazzurra tutto sommato è stata positiva anche se l’Inter con il nuovo modulo a tratti è parsa in difficoltà, in particolare Kovacic che non è quasi mai entrato in partita.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi scegli un 4-4-1-1 con Mexes al centro della difesa, Rami terzino, Bonaventura ed El Shaarawy sugli esterni, Torres di punta supportato da Mexes.

    Mancini invece schiera i suoi con un 4-3-3 che vede Juan Jesus e Ranocchia centrali di difesa, Kuzmanovic-Obi-Guarin in mediana, Kovacic-Icardi-Palacio a formare il tridente d’attacco.

    Jeremy Menez
    Jeremy Menez

    La gara parte su buoni ritmi su entrambi i fronti, al 8° l’Inter ha una super occasione con l’errore di Muntari che permette ad Icardi di presentarsi davanti a Diego Lopez, il portiere del Milan salva. I rossoneri avrebbero potenziali occasioni ma Torres sbaglia totalmente i passaggi e allora è ancora l’Inter a farsi vedere al 11° con una conclusione di Guarin bloccata dal portiere in due tempi. Al 23° la gara si sblocca, perfetta ripartenza dei rossoneri, palla ad El Shaarawy che crossa in mezzo, arriva la girata di Menez che batte Handanovic. Il gol aumenta le sicurezze del Milan e blocca un po’ l’Inter che sostanzialmente non riesce quasi mai a rendersi pericolosa. Nel finale di tempo i nerazzurri provano a rialzare i ritmi ma senza mai trovare occasioni, si va al riposo sul 1-0 per il Milan.

     

    Joel Obi
    Joel Obi

    Si riparte senza cambi e la prima occasione è per il Milan al 52° con la conclusione, deviata, di Bonaventura che esce di pochissimo. L’Inter risponde con un bello schema da corner, al 55°, ma la palla dopo un pericoloso batti e ribatti in area finisce ad Icardi che calcia altissimo. Al 61° arriva il pareggio, Nagatomo corre sulla fascia, riceve e mette subito il cross basso, Zapata respinge male ed Obi, dopo aver controllato dal limite, lascia partire un rasoterra non potente ma preciso. Le due squadre provano ad alzare i ritmi ma commettono tanti errori nei passaggi. Al 75° El Sharaawy si trova dinanzi ad Handanovic ma il suo tiro incoccia la traversa. Passano 4 minuti e l’occasione capita all’Inter con Icardi che servito da Guarin pizzica la parte alta della traversa. La gara sembra indirizzata verso il pareggio senza emozioni ma al 94° Poli ha la palla buona, lascia partire il tiro che però dopo una deviazione della difesa, finisce sul fondo. Non c’è praticamente più tempo, il Derby finisce in parità.

     

    MILAN – INTER 1-1 (1-0) (23° Menez (M), 61° Obi (I))

    Milan (4-4-1-1): Diego Lopez; Rami, Zapata, Mexes, De Sciglio; Bonaventura, Essien, Muntari (75° Poli), El Shaarawy; Menez; Torres (72° Honda).

    Allenatore: Inzaghi.

    Inter (4-3-3): Handanovic; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Dodò; Guarin, Kuzmanovic, Obi (72° Hernanes); Kovacic (94° M’Vila), Icardi (88° Osvaldo), Palacio.

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Guida.

    Ammoniti: Mexes (M), Obi (I), Bonaventura (M), Juan Jesus (I).

  • Il Milan guarda a oriente, Sakai e Shibasaki nel mirino

    Il Milan guarda a oriente, Sakai e Shibasaki nel mirino

    Keisuke Honda ha aperto la strada rossonera verso il Sol Levante, adesso, secondo alcune voci e rumors di calciomercato, il Milan decisamente soddisfatto dal rendimento del giapponese, che nella prima parte di questa stagione ha dimostrato di non essere soltanto un ottimo veicolo commerciale ma bensì ha confermato tutte le doti tecniche che aveva mostrato nelle sue precedenti avventure e nella nazionale giapponese, potrebbe cercare di accaparrarsi altri due talenti provenienti dal Giappone: il terzino Gotoku Sakai, attualmente in forza allo Stoccarda in Bundesliga e il centrocampista dei Kashima Antlers, Gaku Shibasaki.

    Proviamo a conoscere meglio questi due potenziali obiettivi rossoneri.

    Gotoku Sakai
    Gotoku Sakai

    Quello di Gotoku Sakai è probabilmente un nome più noto agli appassionati italiani vista la sua militanza nella Bundesliga. Sakai, classe ’91, è un terzino destro che però sa adattarsi a  giocare anche sull’altra fascia. Dopo esser cresciuto nell’Albirex Niigata è passato a gennaio 2012 allo Stoccarda squadra con la quale ha disputato 87 gare andando a segno in un unica occasione in Europa League. 1,76 per 74 kg Sakai sfrutta al meglio le sue caratteristiche fisiche per spingere sulla fascia e giungere al cross dal fondo. Ha giocato in tutte le nazionali del suo paese ed è la prima alternativa alla coppia Uchida-Nagatomo che paiono essere i titolari nei Samurai Blue. Il suo possibile arrivo in Italia è agevolato dal fatto di avere il passaporto comunitario avendo la madre tedesca, oltre alla sua già citata duttilità.

     

    Gaku Shibasaki
    Gaku Shibasaki

    L’altro nome accostato al Milan è quello del 22enne Gaku Shibasaki. Il giovane centrocampista dei Kashima Antlers sin da piccolo ha sempre ben impressionato per le proprie doti e per la possibilità di andare a ricoprire praticamente ogni ruolo del centrocampo, dal mediano, al regista, sino al trequartista con la possibilità di adattarsi, se richiesto, anche sull’esterno. E’ in costante crescita e pare destinato a diventare l’erede con la maglia dei Samurai Blue, in nazionale ha già esordito trovando anche un gol, di Yasuhito Endo. Con la maglia dei Kashima Antlers ha disputato 144 gare con un ottimo bottino di 12 gol e 18 assist, sopratutto perchè stiamo parlando di un classe 92 con tanti margini di miglioramento. Le due uniche difficoltà che potrebbero complicare la trattativa o la sua avventura al Milan sono dovuti al passaporto da Extracomunitario e dal fatto che potrebbe riscontrare difficoltà a vivere la prima esperienza al di fuori del Giappone.

     

     

     

  • Anticipi: il Milan ferma la Samp, Sassuolo-Atalanta 0-0

    Anticipi: il Milan ferma la Samp, Sassuolo-Atalanta 0-0

    Sassuolo e Atalanta avevano l’identico obbiettivo, quello di uscire dal Mapei Stadium con tre punti i tasca e tenere a distanza di sicurezza le altre concorrenti alla salvezza. Gli anticipi della undicesima giornata di Serie A sono iniziati con questa sfida dove Di Francesco si godeva il rientro di Zaza ma doveva ripiegare su Terranova al posto dello squalificato Acerbi in difesa. Colantuono invece deve ridisegnare il centrocampo e davanti può schierare Denis con dietro Maxi Moralez.

    La partita al Mapei Stadium non decolla e sebbene il Sassuolo sembri un po’ più vivace la fanno da padrone i tiri dalla distanza. La prima vera occasione capita all’Atalanta che però non concretizza grazie all’intervento di Peluso in extremis che riesce a deviare, Sassuolo che nel finale di tempo reagisce con Berardi che impegna Sportiello. Poche emozioni e tanto nervosismo dove ne fanno le spese Berardi, Magnanelli e Benalouane con dei cartellini gialli.

    Nella ripresa sempre Berardi è uno dei più attivi per i neroverdi, mentre ei bergamaschi Molina alza di pochissimo sopra la traversa. Zaza fornisce una prestazione opaca e il sussulto del match arriva con gli ospiti, Molina crossa benissimo in area e Raimondi svetta colpendo la sfera che centra il palo. Poi i due tecnici tolgono i più attivi dal campo per farli respirare un po’ (Berardi e Molina) e la partita scivola via fino alla fine nella noia.

    SASSUOLO-ATALANTA 0-0 (0-0)

    Sassuolo (4-3-3): Consigli 6; Vrsaljko 6,5; Terranova 6; Cannavaro 6; Peluso 6; Taider 5 (dal 88° Pavoletti S.V.); Magnanelli 5,5; Missiroli 5; Berardi 6,5 (dal 79° Floro Flores S.V.); Zaza 5 (dal 71° Floccari 5,5); N. Sansone 6.

    All.: Eusebio Di Francesco 5,5.

    Atalanta (4-4-1-1): Sportiello 6; Raimondi 5,5; Stendardo 6; Benalouane 5,5 (dal 77° Zappacosta S.V.); Cherubin 6; Molina 6,5 (dal 80° D’Alessandro S.V.); Baselli 5,5; Migliaccio 5,5; Dramè 5; Maxi Moralez 5 (dal 68° Boakye 5); Denis 5.

    All.: Stefano Colantuono 5,5

    Arbitro: Pasqua 6.

    Ammoniti: 15° Magnanelli (S); 26° Benalouane (A); 30° Berardi (S); 92° Vrsaljko (S). Espulsi:

    Panoramica del Mapei Stadium | Foto Twitter
    Panoramica del Mapei Stadium | Foto Twitter

    A Marassi invece alle 20:45 si è disputato uno dei big-match di questa undicesima giornata, Sampdoria e  Milan hanno dato vita ad una gara vibrante dove fino all’ultimo era impossibile immaginare chi poteva spuntarla.

    Inzaghi sorride da quasi subito perché si sblocca finalmente uno dei giocatori su cui dall’inizio faceva più affidamento, El Shaarawy dopo dieci minuti di gioco parte in contropiede, dal vertice sinistro dell’area rientra verso il centro e di destro effettua un tiro a mezza altezza che s’insacca alle spalle di Romero nell’angolo opposto. Il resto del primo tempo è un fraseggio veloce a centrocampo di entrambe le formazioni a cui però manca per tutte e due l’ultimo passaggio vincente perché c’è sempre un avversario che intercetta. Nel primo minuto di recupero della prima frazione Gabbiadini sfila con una finta di corpo dal suo marcatore e dalla sinistra mette un buon cross al centro dell’area, Okaka per anticipare il suo avversario diretto in spaccata anticipa anche Diego Lopez, già proteso in uscita, per l’1-1.

    La gioia di El Shaarawy per il ritorno al gol | Foto Twitter
    La gioia di El Shaarawy per il ritorno al gol | Foto Twitter

    Come nel primo tempo anche nella ripresa le emozioni iniziano presto, al 51° da un calcio d’angolo per i padroni di casa svetta in mischia Obiang che colpisce di testa in modo potente, la palla sbatte contro la base del palo ed Eder ribatte in rete per il vantaggio blucerchiato.

    La Sampdoria nel primo quarto d’ora della ripresa è in totale controllo del match ed il Milan a tratti sembra una provinciale costretta solo a difendersi, così Inzaghi decide di cambiare qualcosa passando ad un più offensivo 4-2-4, fuori un evanescente Honda e dentro Torres che si affianca davanti a Menez mentre El Shaarawy e Bonaventura si allargano ancora di più sulle fasce.

    Al 64° il pareggio degli ospiti avviene su calcio di rigore. Menez scatta sulla fascia sinistra in contropiede ed effettua un traversone rasoterra al centro dell’area, Mesbah è in anticipo su Bonaventura ma per levare il pallone deve andare in scivolata, lo fa perdendo l’equilibrio ed il pallone gli tocca il braccio sinistro anziché un piede. Menez sul dischetto non sbaglia e firma il pareggio spiazzando Romero.

    Il finale di match come detto è pirotecnico con occasioni da entrambe le parti, prima Bonaventura sfiora il palo con un bel rasoterra su imbeccata di Torres, poi Okaka lanciato verso l’area viene steso da Bonera che prende il secondo cartellino giallo e viene espulso ed infine Soriano con una bomba da fuori area impensierisce Diego Lopez che respinge il tiro.

    SAMPDORIA-MILAN 2-2 (1-1) – 10° El Shaarawy (M); 45+1 Okaka (S); 51° Eder (S); 65° Menez (M).

    Sampdoria (4-3-3): Romero 6; De Silvestri 5,5; Gastaldello 6,5; Silvestre 6 (dal 83° Regini S.V.); Mesbah 5,5; Soriano 6,5; Obiang 6,5 (dal 90° Bergessio S.V.); Duncan 6 (dal 66° Rizzo 5,5); Gabbiadini 6,5; Okaka 6,5; Eder 6,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 6,5.

    Milan (4-3-3): Diego Lopez 6,5; De Sciglio 6,5; Mexes 5,5; Rami 6; Bonera 5,5; Essien 5,5; De Jong 6; Bonaventura 6; Honda 5 (dal 59° Torres 6); Menez 6 (dal 86° Poli S.V.); El Shaarawy 6,5.

    All.: Filippo Inzaghi 6,5.

    Arbitro: Orsato 5.

    Ammoniti: 27° Bonera (M); 36° Mexes (M); 56° Duncan (S); 75° De Sciglio (M); 81° De Jong (M). Espulsi: 85° Bonera (doppia amm.)

  • Honda e il Milan va, bene Toro, Atalanta e Palermo, stop Samp

    Honda e il Milan va, bene Toro, Atalanta e Palermo, stop Samp

    Le gare di questo pomeriggio, valevoli per la 7° giornata di Serie A, hanno visto il Milan sfatare il tabù Verona anche grazie alla doppietta del giapponese Keisuke Honda, momentaneamente capocannoniere a quota sei insieme a Carlos Tevez, il Palermo conquistare la prima vittoria stagionale, l’Atalanta sconfiggere il Parma con un guizzo di Boakye, aiutato da un’errore di Mirante, al 90°, Quagliarella con un gol da tre punti per il suo Torino contro l’Udinese e la grinta del Cagliari che riesce a rimontare due gol di svantaggio e ad impattare sul 2-2 con la Sampdoria.

    Keisuke Honda
    Keisuke Honda

    Partiamo dalla gara di Verona, campo notoriamente ostico per il Milan. Mandorlini conferma la formazione della vigilia, così come Inzaghi che dà una chance ad El Shaarawy nel tridente con Torres ed Honda. I rossoneri trovano il vantaggio al 21° con un cross di Abate deviato sfortunatamente nella propria porta da Marques. Al 27° El Shaarawy imbecca Honda che con un perfetto sinistro raddoppia. Il Verona reagisce ma Abbiati diventa super e salva la propria porta. Nella ripresa Rami trova Honda in profondità ed il giapponese a tu per tu con Rafael non sbaglia. Nel finale di gara arriva il gol della bandiera del Verona con Nico Lopez.

    L’Atalanta crea tanto ma spreca le occasioni, Denis non riesce ancora a sbloccarsi ed esce infuriato al momento della sostituzione. Il Parma non si rende quasi mai pericoloso e sembra accontentarsi del pari ma al minuto novanta Mirante combina la frittata non trattenendo un tiro di Cigarini, Boakye si avventa sulla sfera e fa 1-0 per la gioia di Colantuono e dei tifosi nerazzurri, per il Parma di fa dura, i gialloblù si trovano ultimi a 3 punti.

    Emozioni a non finire al S.Elia di Cagliari con i padroni di casa che con cuore e grinta riescono a rimontare la Sampdoria che con un primo tempo praticamente perfetto si era portata sul 2-0 con il tocco morbido di Gabbiadini sulla punizione di Palombo ed il missile di Obiang. Nella ripresa però il Cagliari si è acceso, ha conquistato un rigore con Ibarbo, e l’espulsione di Cacciatore, trasformato da Avelar al 59° e poi al 77° con Sau ha trovato il 2-2. Il Cagliari muove la classifica mentre la banda Mihajlovic frena e sabato a Marassi arriva la Roma.

    Con fatica, all’ultimo respiro ma alla fine il Palermo di Iachini contro il Cesena riesce a portare a casa il primo successo stagionale. I Rosanero creano diverse occasioni nel primo tempo e sbloccano la gara con un gioiello di Dybala intorno alla mezz’ora. Nel secondo tempo Andelkovic commette fallo da rigore, dagli undici metri Rodriguez trasforma per l’uno a uno. Il Palermo si rilancia in avanti, sfruttando anche l’espulsione di Coppola ed in pieno recupero su azione da corner trova il gol da tre punti con il colpo di testa del difensore del Costa Rica Gonzalez.

    Il Torino conquista tre punti preziosi contro l’Udinese, il gol decisivo è, tanto per cambiare, di Fabio Quagliarella che, dopo un miracolo di Karnezis su Amauri, al 62° trova il gol del vantaggio con un colpo di testa. Dieci minuti dopo Thereau avrebbe la palla del pari ma il francese fallisce clamorosamente da pochi metri.

     

    RISULTATI 

    ATALANTA – PARMA 1-0 (90° Boakye)

    CAGLIARI – SAMPDORIA 2-2 (28° Gabbiadini (S), 39° Obiang (S), 59° rig. Avelar (C), 77° Sau (S))

    PALERMO – CESENA 2-1 (33° Dybala (P), 61° rig. Rodriguez (C), 91° Gonzalez (P))

    TORINO – UDINESE 1-0 (62° Quagliarella)

    VERONA – MILAN 1-3 (21° aut. Marques (V), 27°, 56° Honda (M), 87° Nico Lopez (V))

     

    CLASSIFICA

    Juventus 19, Roma 18, Sampdoria 15, Milan 14, Udinese 13, Lazio 12, Verona 11, Napoli* 10, Fiorentina 9, Inter*, Genoa* e Torino 8, Atalanta 7, Empoli*, Cesena e Palermo 6, Cagliari 5, Sassuolo e Chievo 4, Parma 3.

    *una partita in meno.

  • Milan e Verona tornano al successo negli anticipi

    Milan e Verona tornano al successo negli anticipi

    Muntari e Honda permettono al Milan di battere il Chievo e di conquistare i tre punti dopo 3 giornata che avevano visto i rossoneri senza successi. Se la parte clivense di Verona piange, quella del Hellas se la ride e grazie ad una conclusione da fuori, ad un minuto dal termine, del greco Tachtsidis, conquistano i tre punti ai danni del Cagliari di Zeman.

    Veniamo al racconto dei due anticipi di questo sabato di Serie A e partiamo in ordine cronologico da quello che si è disputato al Bentegodi alle ore 18.

    Panagiotis Tachtsidis
    Panagiotis Tachtsidis

    VERONA – CAGLIARI

    La sfida tra Verona e Cagliari è la sfida tra due 4-3-3 che però utilizzano metodologie difensive molto diverse ma che garantiscono spettacolo.

    Mandorlini recupera Rafael tra i pali e Marquez al centro della difesa e davanti opta per il tridente Gomez-Toni-Nico Lopez. 

    Zeman risponde con il trio Ibarbo-Sau-Cossu con Crisetig, l’eroe di San Siro Ekdal e Dessena a centrocampo.

    Si parte e le conferme di match divertente sono confermate con il Cagliari che inizia fortissimo ma con Ibarbo che fallisce due facili occasioni. Il Verona dopo una ventina di minuti si accende e troverebbe anche il gol con Toni ma si alza la bandierina per un fuorigioco, che la moviola pare dimostrare non esserci, di Lopez e la rete è annullata. Il Cagliari spreca ancora con Ceppitelli ed il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nella ripresa le emozioni continuano a fioccare e quando prima il neo entrato Jankovic  con un gran tiro da fuori e poi Toni con un colpo di testa colpiscono la traversa, i tifosi del Verona pensano che sia la classica giornata no. Così non è perchè al 89° Tachtsidis s’inventa il gran tiro da fuori, al volo, che non lascia scampo a Cragno. Il Cagliari abbozza una reazione ma non c’è tempo, il successo va al Verona.

    VERONA – CAGLIARI 1-0 (0-0) (89° Tachtsidis)

    VERONA (4-3-3): Rafael, Moras, Marques, Marquez, Agostini; Campanharo (66° Halfredsson), Tachtsidis, Ionita; Gomez (88° Nenè), Toni, Nico Lopez (66° Jankovic).

    Allenatore: Mandorlini.

    CAGLIARI (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Dessena (76° Joao Pedro), Crisetig, Ekdal; Ibarbo, Sau (60° Longo), Cossu (76° Farias).

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Dessena (C), Ibarbo (C), Rossettini (C), Tachtsidis (V)

     

    MILAN – CHIEVO

    Nell’anticipo delle 20.45 il Milan aveva il compito di ritrovare quel successo che mancava da 3 turni.

    Inzaghi opta per il 4-3-3 con la coppia difensiva composta da Alex e Rami, l’inserimento di Bonaventura nel trio di centrocampo e il trio d’attacco formato da Menez-Torres-Honda. 

    Corini invece schiera il suo Chievo con il 4-3-1-2 con la coppia d’attacco formata da due ex rossoneri, Maxi Lopez e Paloschi, supportata da un altro ex calciatore del Milan, Birsa.

    Keisuke Honda e Pippo Inzaghi
    Keisuke Honda e Pippo Inzaghi

    Il primo tempo scorre via lento e con pochissime emozioni, anche per merito di un Chievo che si chiude bene concedendo pochi spazi al Milan. La gara si sblocca quasi subito nella ripresa quando Muntari è abile a colpire al volo un pallone respinto dalla difesa clivense, non lasciando scampo a Bardi. Il Chievo reagisce e anche sfruttando alcune amnesie del reparto arretrato del Milan avrebbe più volte la chance del pareggio ma il gol non arriva. A chiudere la gara ci pensa Honda che con un calcio di punizione perfetto al minuto 78° batte il portiere del Chievo e chiude virtualmente la gara. Il Milan di Inzaghi torna al successo e per la prima volta in stagione non incassa reti.

    MILAN – CHIEVO 2-0 (0-0) (54° Muntari, 78° Honda)

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, De Sciglio; Muntari (88° Essien), De Jong, Bonaventura; Honda (80° Poli), Torres (74° El Shaarawy), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    CHIEVO (4-3-1-2): Bardi; Frey, Dainelli, Zukanovic, Biraghi; Radovanovic, Cofie (81° Bellomo), Hetemaj; Birsa (65° Lazarevic); Paloschi, Maxi Lopez (72° Meggiorini).

    Allenatore: Corini.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Birsa (C), De Jong (M), Cofie (C), Zukanovic (C), Meggiorini (C), El Shaarawy (M)

  • Inter da paura, Milan ancora pari

    Inter da paura, Milan ancora pari

    L’inter ha vissuto un pomeriggio traumatico, di quelli difficili da smaltire, di quelli che ci si ricorda per tanto tempo.

    Lo sconforto di Vidic che osserva i giocatori del Cagliari esultare
    Lo sconforto di Vidic che osserva i giocatori del Cagliari esultare

    Pesante 1-4 ad opera del Cagliari di Zeman al primo successo stagionale. Il Milan porta a casa un punto dalla trasferta di Cesena, è finita 1-1. Soltanto pareggi, ed entrambi per 1-1, per Chievo-Empoli e Torino-Fiorentina.

    INTER-CAGLIARI 1-4 L’ Inter di Mazzarri esce ridimensionata dal Cagliari di Zeman, un assist involontario di Nagatomo ha permesso a Sau. al 10′, di portare avanti i sardi; Osvaldo ha pareggiato su una punizione battuta velocemente da Palacio al 17′. I padroni di casa sono rimasti in 10 uomini per l’espulsione di Nagatomo. Si scatena Ekdal il quale  realizza una tripletta grazie alla complicità di una difesa imbarazzante; prima del quarto gol degli ospiti Handanovic ha neutralizzato un rigore a Cossu. Per il Cagliari si è trattato della prima vittoria stagionale.

    CESENA-MILAN 1-1 Il Milan esce dal “Manuzzi” di Cesena con un punto e dovrà molto rivedere le proprie dimensioni dopo una settimana senza successi in tre match disputati. Vantaggio della squadra di Bisoli al 10′ con Succi su una gaffe di Abbiati, pari della squadra di Inzaghi con un colpo di testa di Rami al 19′. Milan in dieci uomini nell’ultimo quarto d’ora per l’espulsione diretta di Zapata, fallo da ultimo uomo.

    CHIEVO-EMPOLI 1-1 La partita dello stadio “Bentegodi” ha visto un match dai due volti: meglio la squadra di Corini nella prima frazione di gara ma senza riuscire a concretizzare la mole di lavoro prodotta. Il vantaggio dei padroni di casa è avvenuto ad opera di Meggiorni al 50′ con una zampata vincente. Al 58′ pareggio della squadra di Sarri con Pucciarelli, su assist di Maccarone. Occasione persa da entrambe le squadre relegate nei bassi fondi della classifica.

    TORINO-FIORENTINA 1-1 Un punto a testa per le due squadre che confermano di avere evidenti problemi in fase realizzativa, agli ospiti erano senza Rossi, Gomez e Quadrado. E’ Quagliarella al 62′ ad aver  sbloccare il match con un diagonale incrociato in cui Neto non ha potuto nulla. Al 78′ il neo entrato Bernardeschi ha servito una palla a Babacar il quale ha scartato Gillet e depositato in rete il gol del definitivo pari.

    SASSUOLO-NAPOLI 0-1 Il Napoli è tornato al successo vincendo a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo. Prima volta in questo campionato che la squadra di Benitez non subisce reti anche se il forcing del Sassuolo ha prodotto diverse occasioni tra cui la traversa di Peluso. Il gol partita è stato siglato da Cajellon che ha sfruttato al meglio, sul secondo palo il tracciante perfetto di Higuain e ha appoggiato in rete da due passi. Da rivedere il Sassuolo, ancora nelle zone basse della classifica e con un solo gol siglato, quello di Zaza con il Cagliari.

  • Torres c’è, ma il Milan fatica a Empoli

    Torres c’è, ma il Milan fatica a Empoli

    Il Milan di Filippo Inzaghi sembra aver perso lo smalto delle prime partite, sembra non ritrovarsi e ad Empoli dopo essere andato sotto per due gol inizia una faticosa rimonta, prima con Torres e poi con Honda, ma che porta solo un punto a casa e mette ancora più insicurezze ad una squadra che finora ha sempre preso gol in tutte e quattro le apparizioni stagionali (in totale 8).

    Si è trattato di un confronto tra due formazioni che hanno messo in mostra tutto quanto è stato fatto sia di positivo che di negativo in questo inizio di stagione, in pratica si è visto tuto di Empoli e Milan in novanta minuti. A tenere banco c’era il debutto di Fernando Torres dal primo minuto, ma i rossoneri prima di entrare in partita hanno dovuto subire un uno-due terrificante da parte della squadra di Sarri che ancora una volta esce con tanti complimenti ma con pochi punti in saccoccia.

    Parte forte l’Empoli da subito, che cerca con una difesa alta ed un buon pressing di mettere sotto il Milan con atteggiamento sfrontato e naturalmente inaspettato dai rossoneri che si lasciano nei primi minuti aggredire troppo. Quando sembra che l’Empoli riprenda fiato arriva il vantaggio, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, sul traversone svetta Tonelli che di testa indirizza il pallone in porta, palla sul palo e gol nulla da fare per Abbiati.

    I minuti che seguono mostrano l’imbarazzo dei rossoneri che accusano il colpo, prima Tavano e poi Vecino potrebbero raddoppiare se non fosse per un attento Abbiati, ma al 23° il Milan si addormenta su un calcio di punizione, la palla finisce a Pucciarelli che solissimo davanti all’estremo difensore meneghino facilmente porta i padroni di casa sul 2-0.

    Al 31° Van Ginkel si fa male e Inzaghi lo sostituisce con Bonaventura ma è sempre l’Empoli a rischiare di fare il terzo gol con Verdi servito benissimo da Laurini. Il primo tiro del Milan è con Honda al 35° che prova la conclusione sull’imbeccata di Ménez, un minuto dopo tocca a Bonaventura tentare sempre senza fortuna di iniziare la risalita rossonera complice un Empoli che inizia a patire la stanchezza di quasi tutto un primo tempo tirato.

    Il momento del gol di Torres | Foto Twitter
    Il momento del gol di Torres | Foto Twitter

    Al 43° Abate dalla trequarti fa partire un cross dentro l’area, Torres svetta altissimo e colpisce il pallone alzando una palombella che s’insacca battendo Sepe che puà solo guardare il pallone scendere dentro la sua porta. Vecino potrebbe rimettere a posto le distanze ma spara fuori. Il primo tempo si chiude tra le proteste dei padroni di casa per un tocco di mano di Bonera che non viene sanzionato dall’arbitro, a farne le spese è Sarri che nella ripresa non ritornerà in panchina, espulso.

    Nel secondo tempo Inzaghi inserisce Poli  al posto di un inconsistente Muntari  ma è sempre l’Empoli a dirigere la danza, al 56° dopo un bel dialogo con Pucciarelli, Tavano si ritrova a tu per tu con Abbiati ma fallisce clamorosamente l’occasione del 3-1. Questo episodio paradossalmente rappresenta il cambio d’inerzia della partita, Honda al 57° insacca il pareggio con un preciso tiro rasoterra che batte Sepe alla sua sinistra dopo un’azione iniziata da Ménez. Lo stesso attaccante francese al 62° colpisce un palo dopo una bella azione di Bonaventura, l’Empoli sostituisce l’attivissimo Tavano con Maccarone ma è sempre il Milan ad andare vicino al terzo gol con una punizione insidiosa di Honda. A questo punto il Milan sostituisce un positivo Torres, con Pazzini. All’84° un altro episodio che potrebbe dare il ko ai padroni di casa, viene espulso Valdifiori, ma l’Empoli resiste agli attacchi rossoneri anche dopo ben 4′ di recupero. Finisce 2-2.

    EMPOLI-MILAN 2-2 (2-1) – 13° Tonelli (E), 21° Pucciarelli (E), 43° Torres (M), 57° Honda (M).

    Empoli (4-3-1-2): Sepe 6; Laurini 7 (69° Hysaj 6); Rugani 6; Tonelli 6; Mario Rui 6; Vecino 6; Valdifiori 5; Verdi 6,5; Croce 6,5; Tavano 5,5 (64° Maccarone 6).

    All.: Maurizio Sarri 6,5

    Milan (4-3-3): Abbiati 6; Abate 6; Zapata 5,5; Bonera 5,5; De Sciglio 6, Van Ginkel 6 (31° Bonaventura 6,5); De Jong 6; Muntari 5 (46° Poli 6,5); Honda 6.5; Torres 6,5 (81° Pazzini S.V.); Ménez 6.

    All.: Filippo Inzaghi 6

    Ammoniti: Zapata (M), Muntari (M), De Sciglio (M), Vecino (E), Valdifiori (E). Espulsi: Valdifiori (E).

     

  • Milan-Juve, al diavolo ci pensa Tevez

    Milan-Juve, al diavolo ci pensa Tevez

    In un Milan-Juve bloccato, dai rossoneri che ostinatamente hanno cercato di portare a casa un pareggio, ci ha pensato l’Apache che si prende il suo secondo scalpo in questa Serie A 2014/15. Il Milan è stato buono solo a tratti dimostrando però di poter stare tranquillamente in piedi di fronte ai primi della classe e di poter ribattere a tono alla mole di gioco sviluppata dai bianconeri.

    Chi si aspettava un match ricco di gol è rimasto deluso, tante emozioni, qualche polemicuccia ma una sola rete, di Carlitos Tevez appunto.

    Inzaghi modifica poco della sua tattica, recupera El Shaarawy e conferma davanti a fare il falso nueve Ménez. Dietro il tecnico rossonero schiera, per sostituire gli infortunati Lopez e Alex, Abbiati e Zapata. La Juventus invece recupera part-time Vidal, ma preferisce non rischiarlo così ripone Asamoah sulla fascia sinistra ed al centro in mezzo al campo schiera Pereyra.

    Dopo soli due minuti di gara si capisce il canovaccio del match, Juve che fa possesso palla allargandosi e Milan che aspetta per poi ripartire in contropiede. La Juventus ha la prima occasione con Pereyra che lasciato troppo solo al limite dell’area prova a piazzare il destro ma il tiro è alto sopra la traversa, la risposta del Milan però è decisamente più pericolosa, colpo di testa di Honda e grande risposta di Buffon che respinge d’istinto.

    Entrambe le formazioni per buona parte del primo tempo pensano a non scoprirsi per subire le ripartenze altrui e così bisogna aspettare la mezz’ora di gioco per sussultare, Pereyra mette in spaccata in mezzo il pallone dalla destra, Llorente stoppa in corsa mettendo fuori gioco il suo marcatore, ma l’uscita di Abbiati evita la rete dello spagnolo. Marchisio prima della fine della prima frazione con un gran tiro rasoterra di sinistro da fuori area prende il palo e si rimane sullo 0-0.

    Carlitos Tevez festeggia la rete | Foto Twitter
    Carlitos Tevez festeggia la rete | Foto Twitter

    Il secondo tempo fa vedere meno ritmo da parte della Juve, ma che si muove in modo più ragionato, in questo modo i bianconeri rischiano meno e creano più occasioni da rete. Al 71° Tevez è caparbio a recuperare un pallone in scivolata sulla trequarti e servirlo a Pogba che è di spalle rispetto alla porta, poi l’argentino si rialza e scatta dentro l’area di rigore con il francese che riesce a girarsi ed a servirlo. Carlitos non può fare altro che di piatto battere Abbiati proteso in una disperata uscita per il vantaggio juventino.

    Il vantaggio è meritato per la mole di gioco sviluppata e colpisce il Milan che per qualche minuto pare abbattuto. Tuttavia sul finale i rossoneri ci provano, con la Juve che rincula forse troppo, solo un paio di episodi da rivedere su Ménez e Torres in area di rigore ma per impensierire i Campioni d’Italia ci vuole ben altro ed ora in attesa della Roma impegnata in casa contro il Cagliari la Juventus è in testa a punteggio pieno da sola. Milan-Juve finisce 0-1.

    MILAN-JUVENTUS 0-1 (0-0) – 71° Tevez.

    Milan (4-3-3): Abbiati 6; Abate 5,5; Rami 6,5; Zapata 6,5; De Sciglio 6,5; Poli 6 (76° Torres S.V.); De Jong 7; Muntari 5; Honda 5,5 (83° Pazzini S.V.); Ménez 7; El Shaarawy 6 (67° Bonaventura 6).

    All.: Filippo Inzaghi 6

    Juventus (3-5-2): Buffon 6,5; Cáceres 6 (34° Ogbonna 6); Bonucci 6; Chiellini 5,5; Lichtsteiner 5,5 (82° Romulo S.V.); Pereyra 7 (76° Vidal S.V.); Marchisio 7; Pogba 6,5; Asamoah 6; Llorente 6,5; Tevez 7.

    All.: Massimiliano Allegri 6,5

    Ammoniti: Muntari (M), Torres (M), Marchisio (J), Ogbonna (J), Asamoah (J). Espulsi: –

  • Milan-Juve, la partita di Allegri. I rossoneri vogliono stupire

    Milan-Juve, la partita di Allegri. I rossoneri vogliono stupire

    A San Siro stasera arriva la Juventus dell’ex Max Allegri. Sia i rossoneri che i bianconeri sono a punteggio pieno in classifica, 6 punti che per una delle due oggi potrebbero diventare 9. L’anno scorso 2-0 per i bianconeri, nel primo tempo Llorente, nel secondo Tevez, la coppia d’attacco oggi sarà la stessa di un anno fa, ma contro un Milan completamente rinnovato. In realtà il cambiamento è soprattutto in  attacco (8 gol fatti in due partite) che in difesa (5 gol subiti in due partite).

    Milan contro Juventus, El Shaarawy contro Tevez
    Milan contro Juventus, El Shaarawy contro Tevez

    Sono 158 i precedenti:56 successi della Juve contro i 48 dei rossoneri; i pareggi sono 54. Il Milan ha perso tutti gli ultimi tre confronti in campionato, senza riuscire a segnare in due di questi. Più equilibrio considerando i match giocati a San Siro: negli ultimi nove ci sono state tre vittorie per parte ed altrettanti pareggi. I rossoneri hanno vinto tutte le ultime sei gare casalinghe, subendo appena due gol, la Vecchia Signora invece ha ottenuto tre punti in sette delle ultime otto trasferte di campionato, con soli tre gol subiti. Il possesso palla medio della Juve nelle prime due partite è stato del 64%; la scorsa stagione con Antonio Conte fu in media del 56%.

    Le probabili formazioni di Milan-Juve

    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Rami, Zapata, De Sciglio; Poli, De Jong, Muntari; Honda, Menez, El Shaarawy. All.: Inzaghi

    Squalificati: Bonera

    Indisponibili: Montolivo, Saponara, Diego Lopez, Alex

    Juventus (3-5-2): Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Marchisio, Pereyra, Asamoah; Llorente, Tevez. All.: Allegri

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Pirlo, Marrone

    Inzaghi ha recuperato al 100% Stephan El Shaarawy, che sarà probabilmente titolare nel tridente con Menez e Honda. Recupera anche Torres, che però non può ancora partire titolare e siederà in panchina. Stop last minute per Essien, che ha avuto un problema al piede.

    Recupera anche Vidal, che è stato regolarmente convocato, ma difficilmente partirà titolare: pronto Pereyra al suo posto. Ancora out Barzagli, confermato Caceres. Il ballottaggio Asamoah-Evra dovrebbe essere vinto dal ghanese, che ha una condizione fisica migliore.

  • Finale Champions League nel 2016 a Milano

    Finale Champions League nel 2016 a Milano

    Una notizia che si aspettava, come una ventata d’aria fresca, e la possibilità per i calciofili italiani di poter godere in casa propria di poter godere della prestazione delle due migliori squadre d’Europa per contendersi la maggiore competizione continentale, la Champions League.

    La UEFA, in un’assemblea esecutiva ha oggi sciolto ogni tipo di riserbo e ha deciso in maniera ufficiale che nel 2016 la finale di Champions League si giocherà a Milano. Così per la quarta volta (le altre finali giocate a San Siro furono del 1965, 1970 e 2001) lo stadio milanese potrà approfittare per vivere una grandissima serata di calcio, sperando che nel frattempo, potranno competere per quella finale anche Inter e Milan. Nella finale del 2001 vinse il Bayern Monaco che trionfò sul Valencia, mentre l’ultima finale di Champions League che si è disputata in Italia è stata quella del 2009 dove a portarsi a casa la Coppa dalle Grandi Orecchie fu il Barcellona di Guardiola.

    Inoltre è stata ufficializzata anche location della finale, sempre per il 2016, dell’Europa League, sarà lo stadio Sankt-Jackob di Basilea il teatro dell’evento. In questo caso l’assegnazione all’Italia è stato più recente, la scorsa stagione infatti tutti ricorderanno che la finale si giocò allo “Juventus Stadium” di Torino tra Benfica e Siviglia. Mentre la Supercoppa europea verrà disputata a Trondheim in Norvegia.

    Stadio "Giuseppe Meazza" di San Siro a Milano | Foto Twitter
    Stadio “Giuseppe Meazza” di San Siro a Milano | Foto Twitter

    Ovviamente le reazioni sono tutte di nota positiva, sia da parte dell’entourage federale presente a Nyon che da parte dei diretti interessati che hanno già investito nella struttura di San Siro per renderla più accogliente possibile, oltre al Comune di Milano anche quindi Inter e Milan.

    Il Comune di Milano, insieme alle due società milanesi hanno investito 20 milioni di Euro per iniziare la riqualificazione e nel prossimo biennio faranno altrettanto. Nel dettaglio verranno ristrutturati i bagni, il settore stampa e verrà effettuata la risagomatura completa del primo anello arancio.

    Si tratta di un’ottima notizia per il calcio italiano che cerca di riprendersi il ruolo di primaria importanza nel panorama europeo e mondiale, inoltre sarà un’ottima vetrina per la città di Milano, così come lo è stata la scorsa stagione per Torino. L’Italia ricordiamo che è anche in corsa per l’assegnazione, quale sede, dei Campionati Europei del 2020.