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  • Lazio super: travolto il Milan, ora Inzaghi rischia?

    Lazio super: travolto il Milan, ora Inzaghi rischia?

    Una Lazio brillante s’impone, in rimonta per 3-1 sul Milan di Inzaghi, troppo brutto e totalmente senza idee. Gli uomini di Pioli vanno subito dopo 4 minuti per il gol di Menez ma poi cominciano a macinare gioco e ad inizio ripresa confezionano il sorpasso che riporta momentaneamente i biancocelesti al 3° posto. Da segnalare un ottimo Klose autore di un assist ed un gol.

    Per il Milan arriva invece la terza sconfitta in quattro gare di campionato in questo 2015, e la posizione di Inzaghi sulla panchina rossonera pare decisamente in bilico, molto probabilmente sarà la partita di martedì in Coppa Italia a San Siro, sempre con la Lazio a decidere il destino di Superpippo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera De Vrij e Mauri e nel suo 4-3-3 schiera Cataldi con Biglia e Parolo a metà campo e un trio offensivo composto da Candreva, Klose e Mauri.

    Inzaghi risponde con lo stesso schema ma cambia un po’ di uomini con Van Ginkel che si prende un posto a centrocampo ed El Shaarawy che è titolare in avanti insieme a Bonaventura e Menez. 

    Parte forte ed aggressiva la Lazio che chiede un rigore al 2° con Radu che lamenta un contatto in area, Mazzoleni non fischia. Alla prima opportunità però è il Milan a colpire con Menez che al 4° ruba palla a Basta a centrocampo, s’invola verso la porta e batte Marchetti. Il gol permette ai rossoneri di poter impostare la partita compattandosi e cercando le ripartenze. Al 17° occasionissima per Klose che sfrutta un errore di Mexes e prova a superare Lopez che però è bravo a chiudere, sulla ribattuta ci prova Candreva ma il suo tiro è ribattuto. I biancocelesti crescono e al 20° un colpo di testa di Klose esce di un niente. Passano meno di 5 minuti e Diego Lopez salva il risultato opponendosi ad un tiro di Candreva piuttosto libero in area di rigore. Il duo Candreva-Klose continua a far impazzire un’incerta difesa rossonera che però, nonostante qualche sofferenza, tiene. Dopo 2 minuti di recupero concessi da Mazzoleni, si chiude il primo tempo con gli ospiti avanti per un gol a zero.

    L'espressione eloquente di Adriano Galliani esprime lo stato umorale del Milan | Foto Twitter
    L’espressione eloquente di Adriano Galliani esprime lo stato umorale del Milan | Foto Twitter

    Nel secondo tempo la Lazio parte fortissimo e al 47° trova la parità con Parolo abile ad inserirsi e girare in rete un perfetto cross di Klose. Non è finita qua perchè al 51° Montolivo commette una leggerezza sul retropassaggio, si avventa Klose che si presenta davanti a Diego Lopez e lo batte per il vantaggio biancoceleste. Inzaghi al 55° si gioca la carta Pazzini ma la Lazio non sembra voler rallentare il ritmo. Il cambio di modulo non permette al Milan di costruire anzi sono ancora i padroni di casa a rendersi insidiosi. Gli uomini di Inzaghi non trovano spazi ma sembrano non avere nemmeno idee. Al 81° contropiede della Lazio con Candreva che solissimo s’invola sulla destra, mette in mezzo per Djordjevic che al momento di calciare si procura una distorsione alla caviglia (uscirà subito dopo) dietro di lui c’è Parolo che calcia e realizza il 3-1, è il colpo del K.o. per il Milan. Nel primo minuto di recupero Mexes perde la testa e dopo un contrasto con Mauri va a prendere per il collo il capitano della Lazio, Mazzoleni vede tutto ed estrae il rosso per il francese. Addirittura Mauri avrebbe anche la palla per segnare il quarto gol ma il suo tiro esce di poco. Non accade altro, la Lazio batte il Milan 3-1.

     

    LAZIO – MILAN 3-1 (0-1) (4° Menez (M), 47°, 81° Parolo (L), 51° Klose (L))

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij (69° Mauricio), Cana, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva, Klose (73° Djordjevic (82° Keita)), Mauri.

    Allenatore: Pioli.

    Milan (4-3-3): Lopez; Abate, Mexes, Alex, Armero; Poli (82° Muntari), Montolivo, Van Ginkel (55° Pazzini); Bonaventura (52° Cerci), Menez, El Shaarawy.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Radu (L), Alex (M), Poli (M), Biglia (L), Cataldi (L), Armero (M), Mauri (L)

    Espulsi: Mexes (M)

  • IFFHS: Real Madrid primo, bene Juve e Napoli, crollo Milan

    IFFHS: Real Madrid primo, bene Juve e Napoli, crollo Milan

    Come ogni anno dal 1991 il IFFHS (International Federation of Football History & Statistic) ha stilato la classifica annuale dei club di calcio in tutto il mondo.

    Il 2014 ha visto salire in vetta il Real Madrid di Carlo Ancelotti trionfatore di Champions League e Mondiale per Club. Le merengues hanno ottenuto ben 381 punti, un vero e proprio record che va a cancellare il precedente primato di 372.7 che apparteneva alla Juventus del 1993.

    Le prime posizioni della classifica
    Le prime posizioni della classifica

    Dietro ai Blancos di Madrid, con un distacco abissale si è piazzato il Bayern Monaco che ha surclassato di pochi punti l’Atletico Madrid di Diego Simeone, alla cui spalle si trova il Barcellona. Prima squadra non europea è l’Atletico Nacional Medellin che si posiziona al 5° posto.

    L’annata però è stata, tutto sommato, positiva anche per le italiane. La prima squadra a rappresentare la Serie A è la Juventus che con circa 30 punti di distacco dal secondo posto del Bayern, si piazza al sesto posto. Subito alle spalle dei bianconeri c’è il Napoli che occupa un prestigioso posto in coabitazione con l’Arsenal e davanti a corazzate del calibro di Chelsea (11°) e Psg (13°). Bene anche la Fiorentina, per i viola un ottimo 22° posto.

    Per trovare altre squadre italiane c’è da scendere al 40° posto dove ci sono, con lo stesso punteggio, la Roma ed il Torino. Nella Top 100 il nostro paese può contare un’altra compagine, ovvero l’Inter. I nerazzurri, adesso allenati da Mancini, si piazzano alla posizione numero 56.

    Piuttosto indietro la Lazio (142°) che paga il finale della scorsa stagione.

    Ancora peggio fa il Milan autore di un vero e proprio crollo. I rossoneri che da questa stagione sono guidati in panchina da Filippo Inzaghi si trovano ad un lontanissimo 159° posto, a pari punti con Olympique Marsiglia, Internacionale Porto Alegre, Slovan Bratislava ed i poco conosciuti paraguyani del Deportivo Capitaà.

    Il Milan paga certamente un 2014 che nella sua prima parte ha visto chiudersi l’era di Massimiliano Allegri e la negativa e poco producente esperienza in panchina di Clarence Seedorf. 

  • De Jong rilancia il Milan in Coppa Italia

    De Jong rilancia il Milan in Coppa Italia

    Nella prima gara degli ottavi di finale di Coppa Italia il Milan, non senza patemi, supera per 2-1 il Sassuolo e si qualifica per i quarti di finale della manifestazione dove incontrerà la vincente della sfida tra Torino e Lazio.

    I primi dieci minuti di gara sono stati a ritmo lento, al 23′ il primo sussulto della gara: velo di Pavoletti per Floccari il quale non aggancia in posizione centrale, poi la conclusione di Cerci da posizione defilata viene parata di piede da Pomini. Al 28′ la risposta è affidata a Pavoletti il quale, su cross di Vrsaljko, conclude di destro di prima intenzione ma la palla esce a lato. Al 36′ diagonale di sinistro di Pazzini che angola troppo e la palla esce a lato. Al 37′ buona percussione di El Shaarawy che conclude di destro dal limite ma la palla è alta sopra la traversa. Al 39′ vantaggio del Milan: assist di Cerci e girata vincente al volo di Pazzini dal limite dell’area piccola. Al 45′ viene annullato un gol a Vrsaljko per fuorigioco in area piccola.

    Al 48′ Pomini ha salvato su colpo di testa di Pazzini; pochi instanti dopo bravo Abbiati a parare, in presa bassa, sul destro dal limite di Sansone; al 51′ cross di El Shaarawy da sinistra ma Bonaventura è murato da Antei.

    De Jong, autore della rete decisiva in Milan-Sassuolo
    De Jong, autore della rete decisiva in Milan-Sassuolo

    Al 54′ girata di Pavoletti da centro area di sinistro ma non centra la porta. Al 58′ destro di Pazzini da posizione molto angolata e parata di Pomini;  al 64′ il pareggio del Sassuolo su calcio di rigore realizzato da Sansone, dopo un fallo di Zapata su Pavoletti. Al 68′ punizione di Cerci e respinta di Pomini in corner. Al 70′ Abbiati prolunga in corner su cross di Sansone svirgolato da Alex. Al 80′ sinistro di Floccari parato da Abbiati, al 86′ il gol decisivo del Milan: traversa al volo di Poli dal limite dell’area piccola e tap-in vincente di De Jong che conclude in porta di potenza.

    MILAN – SASSUOLO 2-1

    MILAN (4-3-2-1): Abbiati, Abate, Alex, Zapata, De Sciglio (45′ Bonera), Poli, De Jong, Bonaventura, Cerci (83′ Montolivo), El Shaarawy, Pazzini. All: Filippo Inzaghi

    SASSUOLO (4-3-3): Pomini, Vrsaljko, Antei, Cannavaro, Longhi, Chibsah, Missiroli, Biondini, Floccari, Sansone (88′ Floro Flores), Pavoletti (85′ Zaza) All: Eusebio Di Francesco

    ARBITRO: Tomasi di Bassano del Grappa

    RETI: Pazzini 38′; De Jong 86′; Sansone rig, 64′

  • Torino-Milan, Glik riacciuffa il diavolo nel finale

    Torino-Milan, Glik riacciuffa il diavolo nel finale

    Il Milan probabilmente più brutto di stagione si ritrova dopo poco tempo in vantaggio all’Olimpico di Torino grazie ad un calcio di rigore trasformato di Menez, nel finale capitan Glik raddrizza la partita diventando così l’anomalo capocannoniere granata della stagione.

    Il rigore viene segnato al 3° minuto e Menez sfrutta l’occasione. Glik trattiene irregolarmente un avversario in area e causa il tiro dal dischetto che porta quindi il Milan in vantaggio. La reazione granata è veemente, Farnerud e Quagliarella impensieriscono Diego Lopez che fa buona guardia. I rossoneri cercano di prendere in mano la gara ma non ci riescono, il loro gioco è fatto di spunti creati da singoli più che da una manovra collettiva e quindi il Torino sempre più spavaldo si impadronisce del campo. Darmian potrebbe pareggiare ma il suo tiro finisce contro il palo. La prima frazione di gioco sul finale vede il Milan ritrovarsi in dieci uomini per l’espulsione di De Sciglio, che in 45 minuti riesce a prendere due cartellini gialli.

    Kamil Glik pareggia per il Torino | Foto Twitter
    Kamil Glik pareggia per il Torino | Foto Twitter

    La ripresa è tutta granata, la squadra di Ventura si getta sull’avversario e con il grande cuore di cui è caratterizzata la squadra prova in tutti i modi a riprendersi il match. Tuttavia se il primo tempo ha evidenziato tutti i problemi del Milan in fase di costruzione di gioco, la ripresa vede tutti i limiti del Torino uscire fuori, infatti i granata costruiscono tanto ma non riescono mai ad essere pericolosi. Fino all’81° quando Bruno Peres batte un calcio d’angolo e pesca Glik, che di testa con potenza batte Diego Lopez per il pareggio finale.

    TORINO-MILAN 1-1 (0-1) – 3° Menez rig. (M), 81° Glik (T).

    Torino (3-5-2): Padelli 6, Maksimovic 6,5, Glik 7, Moretti 6; Peres 6,5, Vives 5,5 (dal 56° El Kaddouri 6), Gazzi 6, Farnerud 6,5 (dal 68° Benassi 6), Darmian 6,5 (dal 81° Lescano S.V.); Quagliarella 5, Martinez 5,5.

    All.: Giampiero Ventura 6

    Milan (4-3-3): Diego Lopez 6,5; De Sciglio 4,5, Mexes 6, Rami 6, Armero 5,5; Montolivo 6, De Jong 6, Muntari 5 (dal 55° Poli 6), Niang 5,5 (dal 45° Abate 6), Menez 6,5 (dal 78° Alex S.V.), Bonaventura 5,5.

    All.: Filippo Inzaghi 5,5

    Arbitro: Rocchi 5

    Ammoniti: Glik (T), De Sciglio (M), Niang (M), Muntari (M), Bonaventura (M). Espulsi: De Sciglio (M)

  • Milan, Cerci-Torres è fatta!

    Milan, Cerci-Torres è fatta!

    Come spesso ci ha abituati, Adriano Galliani stupisce tutti ed in tempi non sospetti chiude una trattativa che poteva diventare il tormentone della sessione invernale di mercato per il Milan, lo scambio Cerci-Torres. Quest’estate dopo lunga parte del periodo di mercato passato al mare in Versilia negli ultimi giorni chiudeva per Bonaventura, Alex, Menez e Torres oggi invece, prima che apra il mercato di gennaio, mette a segno lo scambio con l’Atletico Madrid per portare a Milano Alessio Cerci e dare Fernando Torres agli iberici.

    Prima era solo un sussurro, poi è diventata una possibilità ed infine una trattativa serrata, a guastare la festa poi, ci ha provato l’Inter che aveva una maggiore preferenza del giocatore dovuta a qualche remora sul progetto rossonero. Oggi si è chiusa nel migliore dei modi con la decisione di Alessio Cerci che ha detto sì al Milan e di conseguenza sblocca anche la via d’uscita per El Nino che tornerà così alla casa madre dopo un lungo pellegrinare per l’Europa, proprio all’Atletico Torres esplose facendosi conoscere in tutto il mondo.

    Alessio Cerci è un nuovo giocatore del Milan | Foto Twitter
    Alessio Cerci è un nuovo giocatore del Milan | Foto Twitter

    In realtà Alessio Cerci dalle Maldive, dove stava passando le vacanze con la famiglia, aveva pubblicato sui social un post negativo mostrando qualche perplessità su entrambe le milanesi, tuttavia la destinazione scelta per le vacanze lasciava qualche indizio, infatti dalle Maldive è semplicissimo raggiungere Doha, dove proprio il Milan è in tournée in relazione agli accordi commerciali con Fly Emirates. Inoltre altro indizio del primo pomeriggio è stato il completo passaggio di Fernando Torres in rossonero, altro segno che la trattativa era conclusa in quanto un affare era legato all’altro. Adesso per il giocatore ex-Torino rimane da passare le visite mediche e poi mettersi a disposizione di Filippo Inzaghi. Le date ufficiali dei due trasferimenti saranno datate 5 gennaio per ovvi motivi legati all’apertura ufficiale del mercato, tuttavia in entrambi i casi le operazioni sono concluse e i due giocatori con i placet delle rispettive società potranno raggiungere i nuovi compagni per gli allenamenti.

    Alessio Cerci darà al Milan uno sfogo ulteriore per l’attacco e andrà a riempire quella corsia di destra offensiva che spesso viene invasa da Honda e Menez senza però avere un padrone definitivo, come per esempio nel caso della zona d’attacco di sinistra dove El Sharaawy è più stazionario. Inoltre per Inzaghi si prospettano anche maggiori varianti nel modulo, perché Cerci come faceva nel Torino può anche essere utile in fase di copertura con ripartenze velocissime. Le uniche perplessità a questo punto, in casa rossonera, riguardano l’abbondanza di trequartisti e pochi interditori di qualità, viene da sé quindi immaginare l’uscita di qualche altro pezzo per rimpinguare il reparto arretrato della rosa.

  • Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Una Roma non brillantissima e con poche idee, viene fermata da un buon Milan che, in una partita non certo indimenticabile, riesce a portare a casa lo 0-0 pur disputando quasi 25 minuti in inferiorità numerica per il rosso ad Armero.

    Un pareggio che fa più comodo al Milan, che in due gare difficili (compreso il successo con il Napoli dello scorso turno) mette a segno 4 punti che fanno bene a classifica al morale. Per la Roma invece è una frenata che permette alla Juventus di andare alla sosta con un +3 sugli uomini di Garcia.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia deve rinunciare a Pjanic e Astori per squalifica e decide di fare a meno inizialmente di Ljajic al quale preferisce Florenzi. Inzaghi invece conferma il tridente Honda-Menez-Bonaventura. 

    Parte subito forte il Milan che nel primo minuto crea una doppia chance con Honda e Montolivo. La sfida si mantiene sull’equilibrio anche se sono i giallorossi a fare la gara e a rendersi pericolosi con una conclusione di Totti ed una giocata di Gervinho. Al 31° proteste giallorosse per un tocco di mano di De Jong in area non ravvisato nè dall’arbitro, nè dall’addizionale. Al 37° Mexes sfiora il super gol con un tiro da lontanissimo che costringe De Sanctis alla deviazione in corner. La Roma prova a fare qualcosina di più, niente di eccezionale, alla fine si va al riposo sullo 0-0.

    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter
    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter

    Il secondo tempo ricomincia senza cambi e con un ritmo che stenta a decollare ed il copione identico a quello del primo tempo, anche se il Milan pare più insidioso e pressante rispetto a quello dei primi 45 minuti. Passano i minuti ma la gara non vuol proprio saperne di accendersi. Al 70° il Milan rimane in 10, Armero già ammonito commette fallo di mano e riceve il secondo giallo da Rizzoli. La partita inevitabilmente cambia con la Roma che inizia a premere schiacciando il Milan nella propria metà campo. Paradossalmente però la Roma non riesce a creare occasioni limpidissime ed il Milan sembra riuscire a difendersi con ordine. Al 92° Diego Lopez sfodera una super parata su Gervinho e salva il risultato. Al 95° Rizzoli fischia la fine, all’Olimpico è 0-0.

    ROMA – MILAN 0-0

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (80° Torosidis), Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (73° Destro), Keita; Florenzi (66° Ljajic), Totti, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Milan (4-3-2-1): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; Poli (80° Muntari), De Jong, Montolivo; Honda (72° Alex), Bonaventura; Menez (88° El Shaarawy).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Maicon (R), Florenzi (R), De Jong (M), De Rossi (R), Mexes (M), Destro (R).

    Espulso: Armero (M).

  • Milan: buco da 70 milioni, ma a Roma per vincere

    Milan: buco da 70 milioni, ma a Roma per vincere

    Il Milan è concentratissimo sull’ultimo appuntamento del 2014, un impegno difficile ma al tempo stesso stimolante che può dare alla compagine di Filippo Inzaghi un quadro effettivo della crescita fatta dalla squadra, si tratta della sfida dell’Olimpico contro la Roma. Sul fronte societario invece trapelano dati inquietanti inerenti la situazione finanziaria del club.

    Sulla base di mancati ricavi dovuti alla campagna abbonamenti flop ed alla mancata partecipazione alla Champions League oltre ché ad un monte ingaggi leggermente abbassato ma sempre troppo alto e cessioni di giocatori ad un prezzo inferiore a quanto pagato per l’acquisto (Balotelli, minusvalenza di 5 milioni) si parla di un rosso di circa 70 milioni di Euro alla chiusura del bilancio annuale.

    Se questi dati rappresentano una situazione di difficile ritorno attraverso i meriti esclusivamente sportivi, il Milan infatti è piuttosto attardato dalla vetta ma è in bagarre per il terzo posto utile ai preliminari di Champions, si può dire che il lavoro svolto da Barbara Berlusconi mette in risalto le possibilità di rilancio del club attraverso il rinnovo della sponsorizzazione con Fly Emirates per altri cinque anni con un’entrata di circa 100 milioni spalmata nella sua durata, le visite a Casa Milan che hanno già fruttato 2 milioni di Euro ed il progetto legato al nuovo stadio privato.

    Lo Stadio Olimpico "vestito" in giallorosso | Foto Twiter
    Lo Stadio Olimpico “vestito” in giallorosso | Foto Twiter

    La “banda Inzaghi” tuttavia non ha intenzione di farsi distrarre dalle situazioni societarie e si avvicina al match con la Roma convinta di poter dire la sua contro i secondi della classe. Ci sono alcuni dubbi da dissipare per il tecnico rossonero, ma in linea di massima dovrebbero essere confermati, in difesa Armero e Zapata mentre a centrocampo insieme a De Jong e Montolivo dovrebbe essere preferito Muntari a Essien. Davanti maggiori chance a Honda con Bonaventura piuttosto che El Shaarawy. Confermatissimo Menez.

    La Roma si lecca qualche acciacco dopo la trasferta di Genova e hanno lavorato a parte Nainggolan e Maicon, tuttavia entrambi dovrebbero essere del match. Out Holebas per squalifica dovrebbe rientrare Torosidis mentre il resto è lo stesso visto contro il Genoa.

    ROMA-MILAN LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Torosidis; Keita, De Rossi, Naiggolan; Ljajic, Totti, Gervinho.

    All.: Rudi Garcia.

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; De Jong, Montolivo, Muntari; Honda, Menez, Bonaventura.

    All.: Filippo Inzaghi

  • El Shaarawy-Juve e Giovinco-Milan, scambio?

    El Shaarawy-Juve e Giovinco-Milan, scambio?

    Il mercato impazza e come sempre ad ogni sessione escono rumors e anticipazioni di quelle che possono o potranno essere le trattative che si svilupperanno a gennaio. Rossoneri e bianconeri sono sempre attenti a quelli che sono i risvolti nel panorama di mercato perché hanno sempre nuove esigenze, El Shaarawy-Juve e Giovinco-Milan è l’ultima traccia uscita, con tante remore da una parte e dall’altra, vediamo dove è possibile e dove no l’ipotetico scambio.

    Il Milan cerca un esterno per dare a Inzaghi una freccia ulteriore da inserire, la prima pensata, ed è quella più probabile si chiama Alessio Cerci che a Madrid non trova spazio e vorrebbe tornare in Italia, inoltre dopo il flop di Torres si cerca anche una punta di ruolo e i rossoneri si sono indirizzati su Destro, in rotta di collisione con la Roma e Garcia.

    Su Cerci si è mossa anche l’Inter, ma che più di tanto sul mercato non può fare per i blocchi imposti dalla UEFA, mentre su Destro il Milan si è trovato l’avversario Juventus anche lei alla ricerca di varianti sul fronte offensivo. Per il Milan inoltre a gennaio ci sarà da sostituire Honda che partirà per la Coppa d’Asia con il suo Giappone. Per sostituire il nipponico il Milan avrebbe già avuto disponibilità da parte di Taarabt ad abbassarsi l’ingaggio per il ritorno in rossonero, ma ci sono i dubbi di Inzaghi da dissipare.

    Stephan El Shaarawy | Foto Twitter
    Stephan El Shaarawy | Foto Twitter

    La Juventus ha da piazzare Giovinco, svalutato per il poco impiego, rifiutato dal Torino e da gennaio libero di trattare con chiunque senza indennizzi per la Juve. Ha quasi definito per Vrsaljko che andrà a fare da alternativa a destra per Lichtsteiner e su Montoya continua a lavorarci. Zaza, complice l’obbligo di risoluzione delle comproprietà entro giugno, potrebbe essere la carta che rimpolpa l’attacco. Ultime tentazioni riguardano un centrocampista che possa far respirare i quattro che sono a rotazione sempre impiegati, a meno ché Allegri non faccia l’ulteriore cambio di modulo auspicato da più parti, mettendo la Juve sul 4-3-3 allineandola alle big europee almeno sull’impianto di gioco.

    In Inghilterra sono sempre vigili ed azzardano spesso ipotesi di mercato, veri e propri siti specializzati mettono ogni due giorni qualche big della Premier sulle tracce di giocatori della Serie A e l’ipotesi paventata è uno dei tanti rumors.

    Sebastian Giovinco | Foto Twitter
    Sebastian Giovinco | Foto Twitter

    Sul possibile intreccio riguardante Destro come detto il Milan si è ritrovato la JuveSabatini difficilmente ipotizziamo possa cedere l’attaccante ad una diretta concorrente, tuttavia il possibile scambio paventato tra El Shaarawy e Destro nei giorni scorsi aveva acceso la fantasia giallorossa, finché non si è mossa la Juve prendendo i favori del giocatore e bloccando parzialmente la trattativa che comunque se andasse in porto in qualunque caso sarebbe per giugno. Milan e Juve dai tempi dell’asse Moggi-Galliani evitano di scontrarsi sul mercato ed anzi spesso (come accadde con il prestito di Abbiati alla Juve dopo l’infortunio del portiere bianconero nel Trofeo Berlusconi del 2005) cercano di venirsi incontro. Sulla base di questo scenario ecco che oltremanica si ipotizza lo scambio El Shaarawy-Giovinco, dove il primo metterebbe in condizione Allegri e la Juve di provare ad assaltare l’Europa mentre il secondo permetterebbe al Milan di sostituire Honda ed avere un’alternativa a Menez davanti. Il tutto con un conguaglio economico a favore del Milan che potrebbe quindi reinvestire sul mercato.

    Il possibile scambio ha evidenti difficoltà per concretizzarsi, il primo è legato alla scadenza del contratto di Giovinco in bianconero (giugno 2015) cosa che permetterebbe al Milan o a chiunque altro di contattare il giocatore da gennaio in poi senza tirare fuori un Euro, ma questo verrebbe bypassato dal conguaglio economico. Seconda remora riguarda la differenza di età e di valutazione attuale dei due, El Shaarawy oggi vale 15-18 milioni mentre Giovinco è sceso sui 10-12. Questo vorrebbe dire che la Juventus per chiudere la trattativa dovrebbe sborsare circa 8-10 milioni di Euro, salvo l’inserimento di altre contropartite tecniche gradite ai rossoneri. Dal punto di vista tecnico nessun problema, entrambi si inserirebbero perfettamente negli schemi dei due allenatori.

     

  • Milan, il nuovo stadio sul modello Arsenal

    Milan, il nuovo stadio sul modello Arsenal

    Lentamente, ma con tanta convinzione sta prendendo forma il nuovo stadio del Milan, o meglio ciò che sta prendendo sempre più concretezza è il progetto e sono già state fornite indicazioni precise sui tempi di costruzione che il Milan intende rispettare per la realizzazione dell’impianto privato rossonero.

    In pratica sono stati i co-finanziatori del progetto, che saranno Fondazione Fiera che metterà a disposizione spazi ed Emirates che parteciperà economicamente. L’area in questione è tra Via Gattamelata e Viale Scarampo proprio di fronte a Casa Milan nell’area del Portello per una superfice di 60 mila metri quadrati. Lo stadio, per adeguarsi alle norme che regolamentano l’urbanistica, inizierà per 15 metri sotto terra in modo da non superare in altezza i palazzi nella zona limitrofa e rovinare quindi l’impatto visivo. Sarà uno stadio da 42 mila posti, i lavori inizieranno nel 2016 ed entro il 2020 il Milan avrà una nuova casa.

    Nei primi mesi del nuovo anno inoltre quando si chiuderà il bando della Fondazione Fiera si saprà di più ma molte indiscrezioni portano a credere che la realizzazione dell’impianto avrà il contributo importante di Emirates che porrà il proprio nome sullo stadio come prevede l’accordo commerciale.

    L'Emirates Stadium, casa dell'Arsenal | Foto Web
    L’Emirates Stadium, casa dell’Arsenal | Foto Web

    Uno stadio senza barriere come lo Juventus Stadium e come l’impianto torinese avrà pannelli fonoassorbenti per convogliare l’effetto acustico verso il campo e gli spalti. Nella forma secondo voci insistenti invece avrà l’aspetto dello stadio dell’Arsenal, l’Emirates Stadium che combina perfettamente efficienza e modernità. Altro modello preso in considerazione è l’impianto del Bayern Monaco, l’Allianz Arena.

    Il lavoro di Barbara Berlusconi sta diventando sempre più importante per il futuro rossonero, prima importanti accordi di sponsorizzazione che garantiscono nei prossimi tre anni stabilità alle casse in principio e ricchezza più avanti e ora la chiusura del cerchio legato al nuovo stadio del Milan, che a sua volta, terminato, darà un altro importante introito per i rossoneri.

  • Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Il Milan in questa 14ma giornata di Serie A avrà a che fare con un avversario scomodissimo, il Genoa di Gasperini che adora fare o almeno provare a fare gli sgambetti a squadre blasonate ed al tempo stesso esprime un ottimo calcio offensivo, cosa che riesce in modo discontinuo ai rossoneri di Inzaghi.

    Nelle ultime ore, mentre Inzaghi è impegnato a preparare la squadra per la difficile trasferta a Marassi, Adriano Galliani è intento a tessere trame importanti per dare al tecnico elementi essenziali da inserire nella prossima finestra di mercato e Barbara Berlusconi in missione negli Emirati Arabi ha concluso un vantaggiosissimo accordo commerciale con uno sponsor importante (Fly Emirates), si è insinuata attraverso i giornali scandalistici la voce per cui proprio Barbara Berlusconi e Filippo Inzaghi possono essere protagonisti di un intreccio amoroso.

    Dopo il famoso flirt con il giocatore brasiliano Alexandre Pato quindi, secondo le riviste specializzate, Lady B. avrebbe messo gli occhi sul tecnico della sua squadra mentre, lo ricordiamo, Barbara Berlusconi risulta fidanzata ufficialmente con Lorenzo Guerrieri, una storia iniziata ormai più di un anno fa e condita da tanti progetti di lavoro insieme e di convivenza.

    Barbara Berlusconi | Foto Twitter
    Barbara Berlusconi | Foto Twitter

    La “bomba” lanciata è stata subito replicata da un feroce comunicato dei diretti interessati, attraverso un dispaccio Ansa infatti Barbara Berlusconi ha fatto sapere di aver dato mandato ai propri legali di agire per vie legali contro chiunque metta riporti la notizia della presunta relazione. La risposta tanto piccata attraverso addirittura un comunicato stampa ha fatto drizzare le antenne di Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, che prontamente attraverso un’intervista a La Repubblica ha, a sua volta, manifestato perplessità sulla troppa foga della smentita:

    “E’ il primo scoop di cui nessuno ha mai parlato, io stesso non ho mai saputo nulla, e clamorosamente è stato smentito via Ansa. E’ una excusatio non petita grande quanto un grattacielo.  E’ stata un’operazione maldestra sia da parte di Barbara Berlusconi che di Pippo Inzaghi. Anche perché la notizia era stata pubblicata da un giornalino, non da Chi, da Vanity Fair, oppure da Oggi. Addirittura un’Ansa per fare una smentita così secca, mi viene da pensare che forse qualcosa di vero c’è!”.

    Alfonso Signorini quindi afferma di non sapere nulla di questa presunta storia amorosa ma al tempo stesso con il fiuto della vecchia volpe annusa un fondo di verità nel presunto scoop.

    Una risposta secca di Barbara Berlusconi a dire il vero era plausibile visto che mentre ci sono in circolazione queste voci lei è completamente assorbita nel chiudere importanti contratti per il Milan. Al tempo stesso però è innegabile che un personaggio tanto in vista come lei non poteva pensare che una vocina in un corridoio si potesse tramutare in eco assordante se non si lasciava uscire dalla finestra senza degnarla nemmeno di una replica. Poi nei gossip si sa lavora tanto la fantasia, nell’immaginario collettivo infatti è rimasta viva la volontà ferrea di Barbara Berlusconi nell’aver voluto a tutti i costi Inzaghi alla guida del Milan mentre ancora in carica c’era Clarence Seedorf la scorsa stagione.

    Possibile che in casa Milan si insinui ancora una volta un intreccio amoroso tra la bellissima Barbara ed un tesserato rossonero? Il tempo ci dirà.