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  • Milan: si allontana il sogno Europa, 1-1 con la Samp

    Milan: si allontana il sogno Europa, 1-1 con la Samp

    Il sogno europeo del Milan diventa sempre più difficile da realizzare.

    Nella sfida di San Siro contro la Sampdoria, che avrebbe dovuto ridurre le distanze, la squadra di Pippo Inzaghi non riesce a battere i blucerchiati ma anzi, vanno sotto per il gol di Soriano e riescono a trovare soltanto il pari grazie all’autogol di Duncan su girata di De Jong. Nel finale anche un palo colpito da Suso. La distanza tra le due squadre rimane quindi di 7 lunghezze.

    Mihajlovic può sorridere a metà, vero che con questo pareggio la Sampdoria consolida la sua posizione tra le prime sei, però, visto il vantaggio ottenuto, i blucerchiati avrebbero potuto anche portare a casa bottino pieno, distanziando ulteriormente i rivali.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi recupera Bonaventura e Van Ginkel che si posizionano a centrocampo con De Jong, confermando così lo stesso 11 vittorioso a Palermo, quindi con Menez-Destro-Cerci tridente d’attacco.

    Mihajlovic anzichè il 4-3-3 decide di optare per un 4-2-3-1 con Eder, Soriano ed Eto’o alle spalle dell’unica punta Okaka. Panchina inizialmente per Muriel.

    La gara parte su buoni ritmi con le squadre che fanno densità e tentano il pressing alto. Dopo una conclusione di Eto’o bloccata da Diego Lopez al 11°, si vede il Milan al 14° quando Viviano deve deviare in corner un insidioso corner di van Ginkel. Il giovane olandese si ripete dopo un minuto ma la palla esce di poco. Al 21° torna ancora al tiro Eto’o ma la sua conclusione non trova lo specchio. Alla mezz’ora si vede Destro che colpisce di testa troppo centrale per poter preoccupare Viviano. Sul finire di tempo grossa chance per Cerci che con il sinistro dal limite calcia alto. La prima frazione si chiude sullo 0-0.

    La girata di De Jong | Foto Twitter
    La girata di De Jong | Foto Twitter

    Si riparte con la prima occasione che capita alla Sampdoria con la punizione di Eder al 53°, deviata in corner da Diego Lopez. Al 57° la gara si sblocca con la geniale palla filtrante di Eto’o per Soriano che solo davanti a Diego Lopez non sbaglia. Il Milan non riesce a reagire subito ma al 69° Destro ha una grande chance nell’area piccola ma Palombo si immola e respinge la conclusione. Passano 5 minuti e Mexes di testa, su azione da corner, costringe Duncan a deviare in corner dal quale poi nasce il pareggio: De Jong in mischia prova la girata, Duncan la tocca maldestramente con il ginocchio nella propria porta. La gara a questo punto si accende la Sampdoria prova con le ripartenze ma è il Milan ad avere la maggiore occasione con la conclusione di Suso che centra il palo. Nei 5 minuti di recupero i rossoneri ci provano ma non riescono a portare a casa il bottino pieno, Milan-Sampdoria finisce 1-1.

     

    MILAN – SAMPDORIA 1-1 (57° Soriano (S), 74° aut. Duncan (S))

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate (70° De Sciglio), Paletta, Mexes, Antonelli; van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Cerci (62° Suso), Destro (77° Pazzini), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Sampdoria (4-2-3-1): Viviano; De Silvestri (88° Wszolek), Romagnoli, Silvestre, Mesbah; Obiang, Palombo; Eder, Soriano (65° Duncan), Eto’o; Okaka (73° Muriel).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Obiang (S), Paletta (M), De Jong (M), Mexes (M), Wszolek (S)

     

  • Milan, il futuro sarà ad oriente?

    Milan, il futuro sarà ad oriente?

    Il futuro del Milan potrebbe diventare sempre più orientale.

    Da mesi ormai si rincorrono voci e rumors su una possibile cessione, quantomeno della maggioranza delle quote del club, da parte di Berlusconi con tutti i possibili acquirenti provenienti dall’estremo oriente.

    Sino a qualche mese fa il potenziale futuro proprietario del Milan sembrava poter essere l’imprenditore thailandese Bee Taechaubol. Mr. Bee, del quale anche su internet si trova poco, avrebbe fatto un’offerta per l’acquisto dei rossoneri che poi però è stata smentita e sembra adesso svanita nel nulla.

    Dopo Mr Bee l’altro nome fatto è stato quel del miliardario cinese Zong Qinghou titolare della Wahaha Group, la più grande azienda di bevande cinese. Lo stesso Zong però ha voluto prontamente smentire il tutto definendo il tutto, tramite il proprio profilo su social network, come “Pura Finzione. Non c’è stato alcun contatto col Milan e non abbiamo intenzione di entrare nel calcio. Nel caso decidessimo di farlo, prenderemmo un club cinese”.

    Silvio Berlusconi e Barbara Berlusconi
    Silvio Berlusconi e Barbara Berlusconi

    In mattinata però è arrivata una notizia tramite l’agenzia Aska News che parlerebbe di una cessione del 75% del Milan ai cinesi. L’agenzia spiega che la news arriverebbe direttamente da alcuni colloqui avuti da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli incontrando i rappresentanti delle comunità italiane all’estero sottolineando che vanno ancora discussi alcuni dettagli. Sempre Aska News parla di una cessione intorno al miliardo e miliardo e mezzo con la spinta nell’operazione da parte del governo cinese che vorrebbe così cercare di diffondere il calcio in Cina e costruire un movimento calcistico importante che porti ad ottenere risultati con la nazionale in brevi tempi. Una delle richieste di Berlusconi sarebbe quella di mantenere la figlia Barbara come amministratore delegato.

    Tutto chiuso? Tutto fatto? No, perchè nel primo pomeriggio è subito giunta una smentita battuta dall’Ansa che cita fonti vicine a Berlusconi che “precisano che non esiste alcuna trattativa in merito, che l’ipotesi è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro”.

    Dunque tanto rumore per nulla, al momento la società rossonera rimane in mano a Silvio Berlusconi ma siamo certi che nei prossimi giorni arriveranno molte altre news.

  • Menez e Mexes riportano il Milan al successo

    Menez e Mexes riportano il Milan al successo

    Nella serata della contestazione della Curva Sud e di un San Siro semivuoto, il Milan di Pippo Inzaghi torna al successo sconfiggendo per 3-1 il Cagliari di Zeman. 

    Decisivi per il successo sono stati Menez e Mexes. L’attaccante ha realizzato una doppietta con un bel tiro a giro nel primo tempo e un rigore, che ha fatto arrabbiare i sardi in quanto il contatto Ceppitelli-Cerci pareva esser fuori area, nella ripresa. Il difensore ha trovato un gran gol al volo, in un momento fondamentale, due minuti prima infatti il Cagliari, con un perfetto contropiede, aveva trovato il pareggio con Farias.

    Il Cagliari a tratti ha mostrato qualcosa di buono, poco prima del rigore del 3-1 i rossoblu infatti avevano centrato una traversa con Joao Pedro.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi deve rinunciare all’ultimo momento a Jack Bonaventura e schiera a centrocampo Poli, De Jong e Van Ginkel. In attacco confermato il tridente Honda-Destro-Menez.

    Zeman sorprende lasciando fuori Joao Pedro nel suo 4-3-3. A centrocampo infatti vanno Crisetig, Donsah ed Ekdal. Davanti il trio già visto contro l’Empoli: Farias-Sau-M’Poku.

    Jeremy Menez | Foto Twitter
    Jeremy Menez | Foto Twitter

    Al 5° subito uno spavento per il Milan con Sau che si libera in area, tenta la conclusione, fuori di poco. I rossoneri provano a crescere, facendo possesso palla che però non porta occasioni, se non un paio di corner. Al 21° il Milan passa in vantaggio con una bella conclusione di Menez che si sposta la palla e lascia partire il tiro vincente. Il gol sblocca il Milan che al 25° avrebbe la possibilità di raddoppiare, palla in profondità di Honda che trova Antonelli, l’ex Genoa prova a concludere ma Brkic in uscita chiude. I padroni di casa alzano i ritmi e costringono il Cagliari nella propria metà campo. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti 1-0.

     

    Si riparte con Zeman che inserisce Joao Pedro per Gonzalez mandando Donsah a ricoprire il ruolo di terzino destro. Neanche il tempo di ripartire che il Cagliari trova il contropiede vincente con Farias, lanciato da Ekdal, che mette a sedere Mexes e trova la parità. Mexes però due minuti dopo si fa perdonare colpendo al volo un corner battuto da Menez e riportando avanti i suoi. La partita si accende con entrambe le squadre che ad ogni azione potrebbero trovare il gol. Inzaghi inserisce Cerci e Pazzini ma è il Cagliari a sfiorare il pari con la traversa colpita da Joao Pedro. Al 77° Cerci accelera e viene steso fuori area da Ceppitelli. Per Tagliavento e i suoi collaboratori è rigore, Menez trasforma. I rossoblu non mollano e cercano quel gol che potrebbe riaprirla. Nel recupero decisivo due volte Brkic che chiude due contropiedi del Milan, il primo su Pazzini, il secondo su Cerci. Arriva il fischio finale, il Milan torna al successo. Per il nuovo Cagliari di Zeman arriva la prima sconfitta, anche se a tratti i sardi non hanno sfigurato.

    MILAN – CAGLIARI 3-1 (21°, 77° rig. Menez (M), 47° Farias (C), 49° Mexes (M))

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, De Jong (87° Essien), Van Ginkel; Honda (69° Cerci), Destro (73° Pazzini), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Cagliari (4-3-3): Brkic; Gonzalez (46° Joao Pedro), Ceppitelli, Diakité, Avelar; Donsah, Crisetig, Ekdal; Farias, Sau, Mpoku (65° Cossu).

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Tagliavento.

    Ammoniti: Crisetig (C), Gonzalez (C), Farias (C), De Jong (M), Ceppitelli (C)

     

    Nell’altro anticipo, giocato alle 18, il Chievo contro il Palermo conquista tre punti pesantissimi per cercare di garantirsi un salvezza tranquilla. A decidere la gara è un gol al 35° di Paloschi, imbeccato da un colpo di tacco volante di Meggiorini. Nella ripresa Paloschi fallisce un calcio di rigore calciando alto mentre il Palermo, apparso spento come nelle ultime giornate, non va oltre ad una traversa colpita da Vazquez. Nel finale di gara espulso Andelkovic per doppia ammonizione.

    CHIEVO – PALERMO 1-0 (35° Paloschi)

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic, Izco, Birsa (59° Botta); Paloschi (77° Biraghi), Meggiorini (73° Pellissier).

    Allenatore: Maran.

    Palermo (4-3-2-1): Sorrentino; Vitiello (74° Rispoli), Terzi, Andelkovic, Daprelà (69° Lazaar); Rigoni, Maresca, Barreto; Quaison (53° Belotti), Vazquez; Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Izco (C), Maresca (P)

    Espulso: Andelkovic (P)

  • Felipe Anderson show: Lazio terza. Joaquin condanna Inzaghi

    Felipe Anderson show: Lazio terza. Joaquin condanna Inzaghi

    Una doppietta di Felipe Anderson, il primo dei quali un vero gioiello, permette alla Lazio di Pioli di espugnare l’Olimpico di Torino e conquistare tre punti preziosi che fanno salire i biancocelesti al 3° posto solitario a -1 dalla Roma, impegnata nell’ultimo posticipo serale con la Sampdoria.

    Nell’altra gara Mattia Destro illude il Milan trovando il vantaggio ad inizio ripresa. I rossoneri sembrano però incapaci di gestire il risultato e una volta subito il pareggio della Fiorentina con Gonzalo Rodriguez al 83°, si dimostrano fragilissimi permettendo a Joaquin, autore dell’assist del 1-1, di impattare di testa per il definitivo 2-1 che fa felice Firenze e rende sempre più traballante la panchina di Inzaghi.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo da Fiorentina-Milan.

    Montella opta per un po’ di turnover dando fiducia a Gilardino in attacco supportato da Rosi ed Ilicic. 

    Inzaghi risponde con un 4-3-1-2 con Honda trequartista e la coppia Destro-Menez in avanti.

    La partita inizia sotto una pioggia battente e dopo una partenza di possesso palla viola, esce fuori il Milan che ha un paio di chance con Honda e Destro. 30°, occasione enorme per Basanta che stacca di testa su cross da punizione ma centra la traversa.  La Fiorentina cresce e su ogni calcio piazzato spaventa un Milan che dal canto suo spreca con Menez un paio di ripartenze. La prima frazione si chiude sullo 0-0.

    Nella ripresa Montella effettua un doppio cambio e sono i viola a partire meglio chiudendo i rossoneri nella propria metà campo. Come spesso accade nel calcio nel momento migliore della Fiorentina, segna il Milan con Destro abile a toccare, spiazzando Neto, una conclusione di Bonaventura. La squadra di Montella si getta in avanti, cercando il pari ed esponendosi al contropiede rossonero. Il Milan sembra in controllo, ma al 83° su un bel cross di Joaquin arriva Gonzalo Rodriguez che di testa pareggia. Al 85° s’infortuna l’arbitro Russo, al suo posto l’addizionale Valeri. La Fiorentina ha più grinta, vuole vincere e al 89° viene premiata dal colpo di testa di Joaquin che ribalta il risultato. Inzaghi inserisce anche Pazzini ma non bastano nemmeno 6 minuti di recupero, vincono i viola e per Superpippo la situazione si fa sempre più critica.

    FIORENTINA – MILAN 2-1 (56° Destro (M), 83° Rodriguez (F), 89° Joaquin (F))

    Fiorentina (4-3-2-1): Neto; Richards (46° Joaquin), Basanta, Rodriguez, Pasqual; Borja Valero, Aquilani (46° Badelj), Kurtic; Ilicic, Rosi (80° Babacar); Gilardino.

    Allenatore: Montella.

    Milan (4-3-1-2): Diego Lopez; Abate (85° Bonera), Paletta, Mexes, Antonelli; Van Ginkel, Essien (90° Pazzini), Bonaventura; Honda (80° Cerci); Destro, Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Russo.

    Ammoniti: Menez (M), Van Ginkel (M), Mexes (M), Pasqual (F), Rodriguez (F), Diego Lopez (M), Ilicic (F)

     

    Veniamo al racconto dell’altra gara delle 19, Torino-Lazio. 

    Ampio turnover per Ventura che da fiducia alla coppia d’attacco Amauri-Martinez. 

    Pioli risponde con la migliore Lazio, con il consueto terzetto di centrocampo e il classico tridente offensivo Mauri-Klose-Felipe Anderson.

    Nei primi minuti meglio la Lazio che quando si accende Felipe Anderson spaventa la difesa granata. Bravo Padelli al 18° su una bella conclusione di Parolo. La prima occasione del Torino ce l’ha Amauri al 28° ma Marchetti è bravo a respingere il colpo di testa. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Felipe Anderson | Foto Twitter
    Felipe Anderson | Foto Twitter

    Ad inizio ripresa Pioli si gioca un doppio cambio per cercare di dare la sveglia ai suoi. Al 63° occasione enorme in contropiede per gli ospiti ma Keita non riesce a concretizzare. Al 71° gioiello di Felipe Anderson che si esibisce in uno slalom prima di piazzare la palla dove Padelli non può arrivare. La reazione granata si vede in una bella conclusione di Darmian deviata in corner da Marchetti. Felipe Anderson però è scatenato e al 77° riceve da Klose e da posizione angolata calcia battendo nuovamente Padelli. I padroni di casa provano a reagire ma la Lazio abbassa i ritmi cercando di addormentare il gioco. Impresa compiuta, i biancocelesti si portano al 3° posto a -1 dalla Roma.

    TORINO – LAZIO 0-2 (71°, 77° Felipe Anderson)

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Jansson, Bovo; Bruno Peres, El Kaddouri, Basha (78° Farnerud), Benassi, Silva (63° Darmian); Martinez (62° Maxi Lopez), Amauri.

    Allenatore: Ventura.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi (57° Onazi), Biglia, Parolo; Mauri (57° Keita), Klose, Felipe Anderson (79° Ederson).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Maksimovic (T), Amauri (T), Radu (L), El Kaddouri (T), Basta (L)

  • Nico Lopez gela il Milan e inguaia Inzaghi

    Nico Lopez gela il Milan e inguaia Inzaghi

    Sembrava la serata perfetta per la rinascita del Milan di Pippo Inzaghi: lo svantaggio iniziale, la rimonta firmata anche da uno dei giocatori più criticati, Philippe Mexes, insomma una perfetta sceneggiatura per il più classico dei lieto fine, così non è stato.

    A rovinare la festa dei rossoneri ci ha pensato Nico Lopez che al minuto 94° ha segnato il gol che ha gelato San Siro ed ha consegnato un punto molto prezioso al suo Verona nella corsa salvezza.

    Adesso c’è da capire come reagirà la dirigenza del Milan a questo ennesimo stop, con una prestazione a larghi tratti molto negativa, la posizione di Inzaghi sembra ancora più in bilico, saranno le prossime ore a decidere il futuro di Superpippo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi sorprende tutti schierando Mexes in difesa al posto di Bocchetti ma sopratutto escludendo dalla formazione iniziale Mattia Destro, in attacco quindi con Cerci, Superpippo opta per Pazzini. A centrocampo Bonaventura-Muntari-Poli.

    Mandorlini sceglie Sala e Pisano sulle fasce in difesa, a centrocampo Ionita va ad aggiungersi ad Halfredsson e Tachtsidis. Il trio offensivo è composto da Jankovic, Toni e Juanito Gomez.

    La partita inizia con un Milan che fa girare il pallone ma non riesce praticamente mai a rendersi insidioso perché il Verona si compatta subito senza lasciare spazi. Gli uomini di Mandorlini provano a rendersi insidiosi in ripartenza come al 12° quando un diagonale di Jankovic esce non di molto. Al 17° la gara si sblocca, ingenuo fallo di Muntari su Ionita, dal dischetto va Toni che con un dolce cucchiaio batte Diego Lopez. La reazione del Milan non si vede, i rossoneri continuano con il possesso palla troppo lento che permette ad un attento Verona di chiudere agevolmente ogni possibile passaggio. Le uniche possibilità, potenziali, dei rossoneri nascono da errati disimpegni dei gialloblu. Alla mezz’ora Ionita s’inventa una giocata che varrebbe il raddoppio se non fosse per Diego Lopez che chiude, respingendo. Nel Milan ci prova Mexes con una gran conclusione fuori di poco. Al 41° però si ristabilisce la parità, Jankovic tocca Mexes in area, è rigore, dal dischetto Menez calcia forte e centrale, battendo Benussi. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Nico Lopez festeggiato dai compagni | Foto Twitter
    Nico Lopez festeggiato dai compagni | Foto Twitter

    Si riparte e subito il Milan trova il vantaggio, su un cross di Cerci, la palla finisce a Mexes che si allarga, calcia da posizione defilata ma il suo tiro è toccato da Tachtsidis e finisce in rete. La rete sembra togliere tutta la tensione al Milan che inizia a giocare in scioltezza, il Verona invece incassa pesantemente il colpo. I gialloblu ci mettono quasi 10 minuti a riprendersi ma poi al 56° con una bella accelerazione provano a spaventare la retroguardia del Milan con l’azione che vede Toni arrivare al tiro, fuori di poco. Il Verona non riesce ad effettuare un pressing efficace ed il Milan può così far girare il pallone con facilità. Al 73° Tachtsidis ci prova da fuori ma la sua conclusione si schianta sulla traversa e rimbalza in campo. Il Verona cerca ma costruisce poco, almeno sino al 94° quando Nico Lopez sfrutta una sponda di Juanito Gomez, s’infila in area e batte Diego Lopez. Sostanzialmente non c’è più tempo. Il Milan è gelato, il Verona festeggia un punto preziosissimo per la salvezza. La situazione di Inzaghi potrebbe complicarsi sempre di più.

    MILAN – VERONA 2-2 (17° rig.Toni (V), 41° rig. Menez (M), 47° aut. Tachtsidis (V), 94° Nico Lopez (V))

    Milan (4-3-1-2): Diego Lopez; Bonera, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, Muntari, Bonaventura; Menez (91° Destro); Cerci (63° Honda), Pazzini (77° Bocchetti).

    Allenatore: Inzaghi.

    Verona (4-3-3): Benussi; E.Pisano, Moras, Marques (50° Rodriguez), Sala; Ionita, Tachtsidis, Hallfredsson (62° Obbadi); Juanito Gomez, Toni, Jankovic (78° Nico Lopez).

    Allenatore: Mandorlini.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Ionita (V), Halfredsson (V), Nico Lopez (V)

     

  • Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan si chiude sullo 0-0. Il Milan prosegue nella sua striscia, 3 risultato utile consecutivo, mentre il Chievo torna a far punti dopo il pesante stop di Empoli. 

    La partita è stata tutto fuorchè esaltante, dopo un primo tempo davvero con emozioni rarissime, nella ripresa i ritmi sono cresciuti leggermente , ma l’unica vera occasione è stata una traversa colpita da Honda al 47°.

    Maran può essere contento, i gialloblu sono stati compatti, hanno disputato un match solido, provando ogni tanto a spaventare l’avversario.

    Inzaghi invece ha ancora tanto da lavorare, questo Milan sembra avere poche idee, un gioco troppo lento e prevedibile e le occasioni nascono solo da guizzi dei singoli.

    Veniamo al racconto della gara.

    Maran sceglie il suo consueto 4-4-2 con Meggiorini-Pellissier coppia d’attacco, panchina inizialmente per Paloschi.

    Inzaghi conferma il 4-3-1-2 con Alex e Bocchetti coppia centrale di difesa e Bonaventura a giostrare dietro le due punte Menez-Destro.

    Partenza subito aggressiva del Chievo che nel primo minuto spaventa la difesa del Milan. La risposta rossonera è in una conclusione al volo di Destro, al 8°, che però esce troppo debole e centrale. Al 15° Bonera ha una doppia occasione in mischia ma non riesce a sfruttarla. Al 25° Pellissier scatta sul filo del fuorigioco, si allunga un po’ la palla e va in contrasto con Diego Lopez in uscita, la palla passa e sbatte su Antonelli che poi è bravo a spedire in corner per evitare l’autogol. Non succede sostanzialmente altro, un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Keisuke Honda | Foto Twitter
    Keisuke Honda | Foto Twitter

    Si riparte con un cambio nel Milan, esce Montolivo ed entra Honda. Al 47° è proprio il giapponese a creare una gran palla gol, il suo sinistro si infrange contro la traversa. I ritmi si alzano leggermente, specialmente per un Milan più aggressivo, e le due squadre hanno occasioni potenziali. Al 64° anche il Chievo ha la sua chance con la conclusione di Schelotto deviata in corner da Diego Lopez. Il ritmo cresce e prima è provvidenziale Mattiello a salvare per il Chievo e poi De Jong che interviene in maniera perfetta su Meggiorini. Paloschi entra per Pellissier e si crea subito l’occasione, Diego Lopez alza oltre la traversa. Sostanzialmente non succede molto altro e la partita si conclude a reti bianche.

    CHIEVO – MILAN 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Mattiello, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Birsa (82° Radovanovic), Izco, Hetemaj, Schelotto; Pellissier (69° Paloschi), Meggiorini (75° Fetfatzidis).

    Allenatore: Maran.

    Milan (4-3-1-2): Lopez; Bonera, Alex, Bocchetti, Antonelli; Poli, de Jong (78° Cerci), Montolivo (46° Honda); Bonaventura; Menez, Destro (65° Pazzini)

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Menez (M), Meggiorini (C), Alex (M), Antonelli (M)

  • Tris Juve sul Milan, la Roma ora è a -10

    Tris Juve sul Milan, la Roma ora è a -10

    La Juventus non frena la sua corsa, contro un buon Milan i bianconeri vanno in vantaggio con il solito Tevez, subiscono il pareggio, ritrovano quasi subito il sorpasso, sanno soffrire l’aggressività rossonera ad inizio ripresa e poi la chiudono con Morata al 65° e di lì in poi gestiscono la gara senza patemi. Adesso, almeno sino a domani pomeriggio, la fuga della Juve sulla Roma si fa più sostanziosa, i giallorossi infatti sono a -10.

    Il Milan esce sconfitto ma è sembrato il miglior Milan di questo 2015, buona la reazione che porta al pareggio, buona la grinta messa in campo ad inizio ripresa. Inzaghi però dovrà lavorare sulla difesa che pur con i buoni innesti, ottimo Antonelli, anche stasera ha sbandato.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri recupera Tevez, che era in dubbio per un attacco influenzale, e ad al suo fianco schiera Morata. In difesa con Lichtsteiner squalificato e Caceres acciaccato, trova posto Padoin.

    Inzaghi manda subito in campo i neoacquisti Antonelli e Paletta, sceglie il trio Poli-Essien-Muntari a metà campo e in avanti con Menez, falso nueve, giocano Honda e Cerci.

    A fare la partita è subito la Juventus che con il possesso palla prova a stanare il Milan che inizialmente si compatta dietro. Retto l’urto iniziale bianconero, gli ospiti crescono e provano ad aggredire gli avversari. Al 14° dopo un buon momento del Milan arriva il gol della Juventus con Tevez che imbeccato da Morata scatta sul filo del fuorigioco, si presenta davanti a Diego Lopez e lo batte con un rasoterra. La reazione del Milan non si vede, anzi è la Juventus a sfiorare il raddoppio. Al 28° però il Milan trova il pareggio con un colpo di testa perfetto di Antonelli su azione di corner. Il pareggio dura 3 minuti perchè sul corner successivo ad un miracolo di Lopez su Marchisio, Tevez fa sponda e Bonucci sotto porta colpisce. Al 36° Inzaghi perde Menez che lascia il campo per Pazzini. La frazione si chiude con la Juventus che fa girare il pallone e cerca la conclusione con Tevez, salva Lopez.

    Alvaro Morata | Foto Twitter
    Alvaro Morata | Foto Twitter

    Si riparte, senza cambi, con il Milan che cerca di essere più aggressivo e al 54° Buffon è costretto ad un grande intervento su Pazzini. E’ un bel Milan, probabilmente il migliore di questo 2015, e i bianconeri soffrono un po’ la pressione. Al 65° però la Juventus cala il tris, azione di Pogba, Tevez appoggia per Marchisio, il centrocampista calcia ma colpisce il palo, la palla però torna a Morata che a porta vuota fa il 3-1. Il gol taglia le gambe al Milan che accusa il colpo e per alcuni minuti sbanda vistosamente. Al 71° Morata troverebbe la doppietta ma è in fuorigioco, gol annullato. I bianconeri non mollano, insistono e sfiorano il Poker. Buffon non viene sostanzialmente mai impegnato anzi sono Paletta e Lopez a salvare il Milan da un passivo più pesante. Non accade altro, al fischio finale è 3-1 per la Juventus con la Roma che scivola momentaneamente a 10 lunghezze.

     

    JUVENTUS – MILAN 3-1 (2-1) (14° Tevez (J), 28° Antonelli (M), 31° Bonucci (J), 65° Morata (J))

    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio (84° Ogbonna), Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez (91° Llorente), Morata.

    Allenatore: Allegri.

    MILAN (4-3-3): D. Lopez; Zaccardo (78° Rami), Paletta, Alex, Antonelli; Poli (62° Bonaventura), Essien, Muntari; Cerci, Menez (36° Pazzini), Honda.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Essien (M), Padoin (J), Tevez (J)

     

  • Nuovo stadio Milan, ecco le prime immagini

    Nuovo stadio Milan, ecco le prime immagini

    Non è più solo un sogno di Barbara Berlusconi e di tutti i tifosi rossoneri, il nuovo stadio del Milan adesso ha un vero e proprio progetto.

    Dalle prime immagini e dal plastico, si può notare che non sarà una cattedrale nel deserto ma bensì una struttura che vorrà calarsi e diventare parte integrante del centro di Milano.

    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com
    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com

    Il nuovo impianto dei rossoneri avrà una pianta rettangolare con una capacità di 48.000 posti disposti su due anelli e sarà situato sui terreni della Fondazione Fiera, nella zona di Portello, proprio davanti a Casa Milan. Il nuovo stadio avrà un altezza di circa 30 metri da terra, la metà esatta di San Siro che ne misura 60, questo perchè verrà realizzato andando a scavare per una profondità di 10 metri. Il tetto sarà mobile per permettere ai tifosi, anche nei giorni di pioggia e gelo, di poter assistere alle partite nel più totale comfort. Un’altra importante caratteristica sarà il fatto che possiamo parlare di uno stadio “Silenzioso” in quanto, grazie ad appositi materiali fonoassorbenti, il rumore percepito all’esterno sarà pari a zero. Spariranno i tornelli che verranno sostituiti da sistemi dotati da sensori di alta tecnologia.

    Insomma un vero e proprio gioiello tecnologico che rispetterà l’ambiente, con la produzione di energia pulita, e che sarà facilmente raggiungibile dai tifosi grazie al collegamento con tre linee della metropolitana ed al servizio pubblico.

    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com
    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com

    Non sarà però solo uno stadio fine a se stesso e ad ospitare le gare del Milan, sempre seguendo le indicazioni rilasciate dal club rossonero si viene a sapere che al suo interno la struttura ospiterà un albergo, un liceo ad indirizzo sportivo, parchi giochi, ristoranti ed anche percorsi nel verde.

    A progettare il tutto è stata la Arup, in collaborazione con il Politecnico di Milano, società leader nel settore dell’ingegneria e della progettazione, che è nota per aver progettato e realizzato, tra gli altri, l’Allianz Arena di Monaco ed il nuovo stadio di Pechino.

     

    Per quanto riguarda i costi si parla di una cifra intorno ai 320 milioni di euro che però, si dice,  sarebbero totalmente a carico degli sponsor senza andar ad influire sulle casse del Milan.

  • Jeremy Menez la vince: Milan supera il Parma

    Jeremy Menez la vince: Milan supera il Parma

    Jeremy Menez è stato l’assoluto protagonista di Milan-Parma terminata 3-1 per la squadra di Inzaghi: il francese realizza la rete del vantaggio su calcio di rigore, segna la seconda rete su azione imbeccato da Cerci e serve a Zaccardo la terza marcatura.

    Jeremy Menez grande protagonista nel match Milan-Parma
    Jeremy Menez grande protagonista nel match Milan-Parma

    Era dalla partita vinta per 2-0 in casa contro il Napoli che a San Siro i tifosi rossoneri non vedevano i tre punti della propria squadra; la partita è stata mediocre, faticosa e costellata da parecchi errori da ambo le parti al cospetto di un Parma che esce da Milano a testa alta essendosi giocato la partita.

    Partenza stentata da ambo le parti con Nocerino che al 6′ avrebbe la palla del vantaggio ma liscia la palla solo davanti a Lopez; il Milan soffre il pressing del Parma che ha il merito di gestire con tranquillità la palla: ci vuole un cross di Zaccardo per spezzare gli equilibri del match con la palla che viene toccata con il braccio sinistro da Rodriguez: rigore trasformato da Jeremy Menez per il vantaggio del Milan. Basta però la solita sbandata difensiva a rimettere in corsa il Parma: al 24′ Nocerino con una girata al volo nell’area piccola infila per l’1-1 approfittando del vuoto davanti a Lopez.

    Al 32′ la punizione di Alex si stampa sul palo; al 36′ colpo di testa di Destro sulla sbagliata uscita di Mirante ma la palla va alta sopra la traversa; al 39′ occasionissima per il Parma: Lopez dice di no a Varela.

    Nella ripresa al 57′ Cerci ed è lui a propiziare il 2-1 con un assist che Menez dal limite sfrutta piazzando la palla rasoterra sul secondo palo. Al 76′ è ancora Jemery Menez il grande  protagonista dopo un triangolo con  Zaccardo con il difensore che conclude con una conclusione di sinistro nell’angolino. Prima rete stagionale, e con la maglia del Milan, per Zaccardo. Con questi tre punti i rossoneri si portano a quota 29 punti in classifica. Il Parma rimane in fondo alla classifica a quota 9 punti.

     

  • Tim Cup: La Lazio espugna San Siro ma Inzaghi si salva

    Tim Cup: La Lazio espugna San Siro ma Inzaghi si salva

    La sconfitta in Tim Cup, subita in casa contro la Lazio poteva metter la parola fine sull’avventura di SuperPippo Inzaghi come allenatore del Milan, voci però riportate dagli spogliatoi dai giornalisti di Raisport presenti, parlano di una telefonata di Berlusconi che avrebbe deciso di continuare con l’attuale tecnico. Resta però il fatto che se la gara di questa sera contro la Lazio doveva essere quella della rinascita, della ripartenza per un futuro migliore, così non è certamente stato. Oltre all’eliminazione, firmata da un rigore di Lucas Biglia nel primo tempo, c’è da segnalare un Milan troppo confusionario nel primo tempo e che ha effettuato un forcing nella ripresa sfruttando l’inferiorità numerica biancoceleste per il rosso a Cana al 45°. Attacco che però non ha prodotto quasi niente, Berisha in fin dei conti non ha dovuto esibirsi in parate complesse.

    La Lazio di Pioli ha invece dimostrato di vivere un buon momento di forma e di avere un progetto di gioco ben preciso che anche cambiando gli interpreti non cambia il risultato, buona prestazione, nonostante inferiorità per 45  minuti e difesa contata, e semifinale raggiunta.

    Veniamo al racconto della sfida di San Siro. 

    Inzaghi vuole rialzarsi e a parte l’inserimento di Albertazzi sulla fascia e di Abbiati tra i pali, cerca di schierare la miglior formazione con il trio offensivo composto da Menez, Pazzini e Cerci.

    Pioli effettua un po’ più di turnover, eccezion fatta per la difesa dove ha gli uomini contati

    Lucas Biglia autore del gol decisivo | Foto Twitter
    Lucas Biglia autore del gol decisivo | Foto Twitter

    Il Milan parte forte ma al 9° trema quando Klose s’invola, supera anche Abbiati ma si sposta troppo verso l’esterno e la sua conclusione esce. Le distrazioni difensive rossonere si ripetono dopo circa 5 minuti ed il portiere milanista è costretto ad un’uscita miracolosa sulla propria trequarti su Keita lanciato. Passata la paura il Milan prova a portarsi in avanti con Menez che va al tiro che però gli esce troppo centrale, para Berisha. La Lazio però costruisce un’altra occasione ma Cataldi è anticipato sul più bello. I biancocelesti giocano a memoria e quando spingono fanno paura, i rossoneri sono più confusionari e si affidano alle azioni dei singoli, Menez e Cerci, che però non paiono in serata. Alla mezz’ora Pazzini ha una buona chance ma ci mette troppo tempo a calciare e Parolo chiude. Al 38° la gara si sblocca, cross di Radu da calcio di punizione, tocco di mano di Albertazzi e Rocchi concede il rigore che Biglia trasforma per il vantaggio Lazio. Sullo scadere del primo tempo Cana commette il fallo che gli costa il secondo giallo, i biancocelesti rimangono in 10, il Milan non ha il tempo di sfruttare le superiorità, almeno nel primo tempo che si chiude sullo 0-1.

    Ci si aspetta un Milan aggressivo ma nei primissimi minuti si assiste solo ad un possesso palla che porta a poco, poi pian piano i rossoneri provano ad aumentare la pressione. La gara la fa il Milan, la Lazio si limite alla copertura e alle ripartenze veloci. Al 68° Pazzini trova una girata incredibile che si infila sotto l’incrocio ma Rocchi vede un controllo di mano dell’attaccante e annulla. La ripresa è un vero e proprio forcing del Milan ma nonostante tutto Berisha non effettua alcuna parata anzi è Keita a sfiorare il raddoppio con un gran diagonale che s’infrange sul palo. Inzaghi le prova tutte inserendo anche Suso per Albertazzi ma i risultati non si vedono. Nel secondo dei 5 minuti di recupero è Onazi a mangiarsi il gol dello 0-2 e sul fronte opposto Cerci trova il gol ma si alza la bandierina, rete annullata. Nei restanti minuti non accade altro, la Lazio regge in 10 e conquista la semifinale, il Milan esce tra i fischi dei suoi tifosi.

     

    MILAN – LAZIO 0-1 (38° rig. Biglia)

    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, Albertazzi (80° Suso); Poli (79° Van Ginkel), Montolivo, Muntari (51° Honda); Cerci, Pazzini, Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Lazio (4-3-1-2): Berisha; Konko (82° Pereirinha), Cana, Mauricio (54° Basta), Radu; Onazi, Biglia, Parolo; Cataldi (46° Novaretti); Keita, Klose.

    Allenatore: Pioli

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Rami (M), Keita (L), Pereirinha (L)

    Espulsi: Cana (L)