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  • Inter, Stramaccioni la conferma passa dal derby

    Inter, Stramaccioni la conferma passa dal derby

    Il derby e questo finale di campionato come crocevia della stagione di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Inter. Il futuro del tecnico nerazzurro si deciderà in questi ultimi giorni di calcio giocato, con il presidente Massimo Moratti che dovrà decidere se riconfermare anche per il prossimo anno il tecnico ex primavera, facendo in questo modo decollare il tanto declamato progetto di rifondazione nerazzurro con un allenatore che di fatto ha dimostrato di meritarsi la panchina interista, o puntare sui soliti nomi noti dei big del calcio europeo, con in pole position il cileno El Loco Bielsa, il sogno proibito Guardiola, ormai lontano dai colori blaugrana e l’ultima tentazione che vedrebbe vicino ai colori nerazzurri l’attuale commissario tecnico della Nazionale azzurra Cesare Prandelli.

    GAZZETTA- Invitato come spesso accade ai tecnici interisti e rossoneri nella sede della Gazzetta dello Sport per una lunga intervista alla vigilia del derby, il tecnico romano, si è detto insicuro sul suo futuro, lasciando tutto nelle mani del presidente nerazzurro Massimo Moratti, che verosimilmente avrebbe le idee molto chiare, e in cuor suo avrebbe già preso una decisione in merito al futuro della panchina nerazzurra. I dubbi rimangono, e forse proprio il risultato del derby potrebbe dipanare il bandolo della matassa, con Stramaccioni che ci tiene a precisare come comunque andrà a finire, sicuramente non tornerà ad allenare la Primavera, sentendosi a questo punto pronto per il calcio di alto livello.

    Andrea Stramaccioni © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    MERITI- Assolutamente a favore del tecnico romano parlano i risultati, poiché nel mese e mezzo di gestione Stramaccioni l’Inter è tornata ad agganciare il terzo posto, e ad assaporare un sogno remuntada sfumato solo per i tre minuti di ordinaria follia accusati contro il Parma. Aver dato nuova linfa a giocatori che nella gestione Ranieri erano come scarichi è un merito che Moratti e tutto lo staff nerazzurro gli riconoscono in maniera evidente. Lo stesso mix di senatori e giovani mandati in campo ha fatto tornare ad innamorare i tifosi di una squadra che aveva annoiato e fatto sbuffare anche i fans più sfegatati. Il rilancio di un ‘problema’ (cit. Ranieri) come Sneijder e di un corpo estraneo come Zarate, il nuovo fiorire di Cambiasso, e le prove convincenti di Alvarez con il nuovo ottimo inserimento di Guarin, sono tutti segnali di un tecnico che sta lavorando bene e sia in grado di raccogliere moltissimi consensi all’interno dello stesso spogliatoio.

    DERBY- La riconferma passa dunque soprattutto nel match contro i cugini rossoneri, considerando come una vittoria possa valere in maniera doppia, e viceversa una sconfitta maturata in malo modo potrebbe in qualche modo portare il presidente e la dirigenza nerazzurra a riconsiderare la candidatura di Stramaccioni anche per il prossimo anno. Quindi prima di pensare a favorire la Juventus, o nella peggiore delle ipotesi rilanciare la corsa del Milan verso il tricolore, i calciatori nerazzurri dovranno pensare ad onorare la maglia, scendere in campo per ottenere i tre punti fondamentali per non perdere anche il treno Europa League e dare una mano al loro nuovo tecnico per ottenere una conferma che poi tanto scontata non è.

  • Serie A, probabili formazioni 37 giornata

    Serie A, probabili formazioni 37 giornata

    Ecco le probabili formazioni relative alla 37esima giornata del campionato di serie A 2011/2012.

    LECCE-FIORENTINA (5/05/12 ORE 18:00): Il Lecce in piena emergenza visto le squalifiche di Muriel, Carrozzieri e Cuadrado, cerca tre punti fondamentali per giocarsi la salvezza nell’ultima giornata. La Fiorentina dopo il fattaccio di mercoledì ha affidato la squadra a Vincenzo Guerini, che dovrà fare a meno di Stevan Jovetic, punta di diamante dell’attacco viola. Assente anche Nastasic in difesa. I viola con un pareggio sarebbero salvi.

    LECCE: Benassi, Miglionico, Esposito, Tomovic, Blasi, Bertolacci, Giacomazzi, Delvecchio, Brivio, Di Michele, Seferovic

    FIORENTINA: Boruc, Camporese, Natali, Gamberini, Cassani, Behrami, Montolivo, Lazzari, Pasqual, Cerci, Olivera

    ROMA-CATANIA (5/05/12 ORE 20:45): Allo stadio Olimpico la Roma cerca tre punti che la riproietterebbero nella zona Europa League. Saranno disponibili dopo aver scontato le rispettive squalifiche sia Osvaldo che Lamela, entrambi partiranno titolari ed insieme a Totti formeranno il trio d’attacco. Ancora fuori Stekelenburg. Il Catania di Montella, autore di un gran campionato, ha poco da chiedere alla sua classifica ed è apparso sottotono in queste ultime partite. Tuttavia scenderà in campo la squadra migliore ad eccezione dello squalificato Spolli.

    ROMA: Curci, Rosi, De Rossi, Heinze, Josè Angel, Pjanic, Gago, Marquinho, Totti, Osvaldo, Lamela

    CATANIA: Carrizo, M. Motta, Bellusci, Legrottaglie, Marchese, Izco, Lodi, Almiron, Barrientos, Bergessio, Gomez

    SIENA-PARMA (6/05/12 ORE 12:30): Al Franchi di Siena si affrontano due squadre tra le più in forma del campionato. Il Siena di Sannino vuole vincere per puntellare la sua classifica e si affida all’affiatamento tra Brienza e Destro per scardinare la difesa di un Parma reduce da cinque vittorie consecutive e trascinato da un Giovinco in forma strabiliante. Assenti tra i ducali Mirante, Santacroce, Valdes e Mariga.

    SIENA: Pegolo, Vitiello, Terzi, Contini, Mannini, Gazzi, Vergassola, D’Agostino, Del Grosso, Brienza, Destro

    PARMA: Pavarini, Feltscher, Paletta, Zaccardo, Biabiany, Valiani, Galloppa, Musacci, Gobbi, Okaka, Giovinco

    ATALANTA-LAZIO (6/05/12 ORE 15:00): All’Atleti Azzurri d’Italia va in scena l’ultima Atalanta dell’anno e mister Colantuono può contare sulla ritrovata verve di Denis e Maxi Moralez. La Lazio, in piena emergenza di formazione e di risultati (2 punti nelle ultime 5) proverà a far risultato per assicurarsi almeno un piazzemento in Europa League. Possibile panchina per Klose.

    ATALANTA: Consigli, Ferri, Stendardo, Manfrdini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Carmona, Bonaventura, Maxi Moralez, Denis

    LAZIO: Bizzarri, Konko, Diakitè, Scaloni, Garrido, Cana, Matuzalem, Gonzalez, Mauri, Candreva, Kozak

    BOLOGNA-NAPOLI (6/05/12 ORE 15:00) Ultima in casa per il Bologna di Pioli. I rossoblù sono matematicamente salvi e vogliono chiudere in bellezza un campionato sorprendente. Squalificati Ramirez, Portanova e Kone. Penultima partita nel Bologna per Di Vaio che andrà a giocare in Canada. Il Napoli di Mazzarri vede sempre più vicino l’obiettivo terzo posto e una vittoria al Dall’Ara sarebbe fondamentale in ottica Champions. Conferma da  titolare per Pandev mentre Lavezzi si accomoderà in panchina per la terza partita consecutiva.

    Ezequiel Lavezzi © ROBERTO SALOMONE/AFP/GettyImages

    BOLOGNA: Agliardi, Sorensen, Antonsson, Cherubin, Garics, Taider, Mudingayi, Morleo, Diamanti, Di Vaio, Acquafresca

    NAPOLI: De Sanctis, Cannavaro, Aronica, Britos, Maggio, Gargano, Dzemaili, Zuniga, Pandev, Hamsik, Cavani

    NOVARA-CESENA (6/05/12 ORE 15:00): Partita tra due squadre già retrocesse ma che stanno onorando al massimo la serie maggiore. Il Novara si affida alla coppia Mascara-Caracciolo per vincere l’ultima in casa in serie A. Il Cesena dovrà fare a meno di Mutu e Iaquinta. In attacco spazio al giovane Rennella.

    NOVARA: Coser, Morganella, Lisuzzo, Paci, Garcia, Gemiti, Porcari, Pesce, M.Rigoni, Mascara, Caracciolo

    CESENA: Ravaglia, Moras, Von Bergen, G. Rodriguez, Comotto, T. Arrigoni, Guana, Parolo, Martinho, Santana, Rennella

    PALERMO-CHIEVO (6/05/12 ORE 15:00): Il Palermo cerca una vittoria che significherebbe aggancio al Chievo ma soprattutto salvezza matematica. Tornano disponibili Silvestre, Mantovani e Miccoli che affiancherà in attacco Budan. Il Chievo si presenta con una formazione tipo. Assente Thereau. In attacco spazio al fattore P (Paloschi, Pellissier)

    PALERMO: Viviano, Munoz, Silvestre, Mantovani, E. Pisano, Migliaccio, Donati, Barreto, Aguirregaray, Miccoli, Budan

    CHIEVO: Sorrentino, Sardo, Cesar, Acerbi, Jokic, Bradley, L. Rigoni, Hetemaj,  Cruzado, Paloschi, Pellissier

    UDINESE-GENOA (6/05/12 ORE 15:00): Partita fondamentale in chiave terzo posto per i ragazzi di Guidolin. In difesa torna Benatia mentre in attacco conferma per Fabbrini dopo il gol decisivo a Cesena. Il Genoa, rinfrancato dalla vittoria di mercoledì, proverà a fare risultato per non giocarsi la salvezza all’ultima giornata. Attacco Sculli-Palacio. Jankovic titolare.

    UDINESE: Handanovic, Benatia, Danilo, Domizzi, Pereyra, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Armero, Fabbrini, Di Natale

    GENOA: Frey, Mesto, Granqvist, Moretti, Alhassan, M. Rossi, Kucka, Biondini, Jankovic, Sculli, Palacio

    CAGLIARI-JUVENTUS (6/05/12 ORE 20:45): A Trieste in uno dei due posticipi serali, il Cagliari non vuole fare sconti alla Juve e manda in in campo la formazione migliore. La Juve deve rinunciare a De Ceglie (per lui stagione finita) che verrà sostituito dal rientrante Pepe. In attacco sono in rialzo le quotazioni che vedono Borriello affiancare l’inamovibile Vucinic.

    CAGLIARI: Agazzi, Perico, Ariaudo, Astori, F. Pisano, Ekdal, Conti, Nainggolan, Cossu, Pinilla, Thiago Ribeiro

    JUVENTUS: Buffon, Lichsteiner, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Vidal, Marchisio, Pirlo, Pepe, Vucinic, Borriello

    INTER-MILAN (6/05/12 ORE 20:45): A San Siro va in scena un derby spettacolare e dai molteplici significati. L’Inter recupera Zanetti mentre perde Stankovic per infortunio. Torna titolare Guarin mentre sono confermati Alvarez e il ritrovato Sneijder alle spalle di Milito. In casa Milan regna fiducia dopo i due punti recuperati alla Juve ma Thiago Silva non dovrebbe farcela; spazio quindi a Mexes e Nesta centrali con Abate che torna dopo il turno di riposo. Confermatissimo il trio in avanti: Boateng-Ibra-Cassano.

    INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Guarin, R. Alvarez, Sneijder, Milito

    MILAN: Abbiati, Abate, Mexes, Nesta, Antonini, Nocerino, Van Bommel, Muntari, Boateng, Ibrahimovic, Cassano

  • Inter – Milan senza Thiago Silva

    Inter – Milan senza Thiago Silva

    Domenica sera la 37 giornata di Serie A propone il derby Inter Milan, stracittadina fondamentale per entrambe le squadre. Da una parte i nerazzurri vogliono continuare il sogno chiamato Champions League, dall’altra gli uomini di Allegri cercheranno di approfittare di un eventuale passo falso della Juve a Trieste per effettuare quello che sarebbe un sorpasso miracoloso. Stramaccioni si è detto sicuro di poter fare una grande partita, mentre tra le fila rossonere regna un cauto ottimismo, senza però dimenticare l’immancabile scaramanzia, d’obbligo in situazioni come queste. Nel frattempo filtrano delle prime indiscrezioni riguardo le formazioni che scenderanno in campo domani sera. Thiago Silva non ci sarà, per il brasiliano stagione finita. Non sarà della partita nemmeno il nerazzurro Dejan Stankovic, che attende di finire sotto i ferri.

    FLEBILE SPERANZA – L’Inter si trova difronte all’ultima spiaggia. Conquistare tre punti nel derby è fondamentale per le ultime speranze champions nerazzurre, sebbene anche una vittoria potrebbe condannare in ogni caso il club di Moratti qualora il Napoli dovesse vincere a Bologna (per via della classifica avulsa che vede avvantaggiati i partenopei).

    thiago silva | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    TIFOSI  CONTRO – Non bisogna sottovalutare anche un altro aspetto psicologico particolarmente importante. Se la squadra di Mazzarri ottiene i tre punti nella trasferta del Dall’Ara, i nerazzurri si troveranno difronte ad una decisione che in queste ore sta dividendo migliaia di tifosi. Vincere per le mere statistiche da almanacco oppure lasciare il via libera al Milan per impedire che la Juventus vinca il primo titolo post Calciopoli? Intanto è certa l’assenza del serbo Stankovic in mezzo al campo, che in accordo con lo staff medico interista ha voluto sottoporsi all’intervento di pulizia del tendine d’Achille fissato in precedenza al termine del campionato.

    SENZA THIAGO – In casa Milan si vive la vigilia del derby con un ritrovato entusiasmo. Aver ridotto a un punto il distacco dalla Vecchia Signora è stato per i rossoneri come una vincita al Superenalotto. E’ anche vero però che i bianconeri rimangono ad oggi ancora i favoriti numero uno per il successo finale, e anche in caso di vittoria nella stracittadina, i rossoneri resterebbero a meno uno in caso di vittoria della Juve contro il Cagliari. Per la sfida di domani, Allegri non potrà contare ancora una volta su Thiago Silva. Il forte difensore centrale ha deciso di dare forfait anche per queste due ultime partite dell’anno, dando l’arrivederci all’inizio della prossima stagione.

  • Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    In un modo o nell’altro il derby tra Inter e Milan sarà nuovamente decisivo per le sorti scudetto. Rispetto allo scorso anno i nerazzurri hanno 20 punti in meno rispetto ai cugini. Però anche in questa stagione hanno l’opportunità di estromettere dalla lotta per il primo posto la squadra di Allegri, tornata incredibilmente in corsa per il titolo dopo il mezzo passo falso della Juventus mercoledì notte contro il Lecce. Nelle ultime ore il web sta vivendo accesi dibattiti all’interno del tifo nerazzurro se sia meglio lasciare la vittoria al Diavolo piuttosto che vedere la Vecchia Signora trionfare il giorno del derby stesso. Divisi anche gli stessi fan bianconeri. L’unica cosa certa è che fra 48 ore la Serie A vivrà la sua domenica più importante.

    VINCIAMO – I tifosi vip della Beneamata sembrano avere pochi dubbi: vincere. Nessuna alleanza con i cugini, nessun tipo di favore a chi vive sull’altra sponda del Naviglio. Un desiderio che percorre lungo le strade della Pinetina. Vuoi perché la stagione non è ancora finita (il terzo posto è difficile ma ancora possibile), vuoi perché il derby è sempre il derby. D’altra parte qualora l’Inter uscisse battuta domenica, e la Roma vincesse all’Olimpico, la qualificazione alla prossima Europa League sarebbe a rischio. C’è poi un’altra chiave di lettura. Se anche gli uomini di Stramaccioni perdessero il derby, ciò non darebbe alcun vantaggio ai rossoneri, che rimarrebbero sempre a un punto di distacco se la Juve vincesse in quel di Trieste.

    inter-milan | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    NO, PERDIAMO – Decisamente più contrastanti gli umori all’interno dei tifosi di strada, quelli che forse rappresentano meglio il cuore di qualsiasi squadra. Sono in tanti infatti a evidenziare come tra Milan e Juventus il male “minore” sia la squadra di Allegri. Troppo profondo l’odio nei confronti dei bianconeri, sentimento coltivato negli anni precedenti a Calciopoli, esploso successivamente nell’estate del 2006 e tornato in auge quest’anno, ora che gli uomini di Conte sono tornati ad essere i primi della classe. A gettare ulteriore benzina sul fuoco nello scontro tra Juve e Inter sono state le recenti dichiarazioni dell’ex juventino Tacconi, che ha parlato con orgoglio della terza stella.

    PARADOSSO – In tutto questo c’è il paradosso del tifoso bianconero. Fermo restando che la squadra è ancora davanti al Milan, potendo contare su un punto di vantaggio a due gare dal termine, nell’ambiente Juventus c’è chi sta iniziando a cedere difronte all’eventualità di tifare Inter qualora per assurdo dovesse arrivare un risultato negativo dalla trasferta di Trieste contro il Cagliari di Ficcadenti. Ma Inter e Juventus non si odiavano un tempo? Che confusione.

  • Van Persie, futuro incerto. Rinnovo o addio?

    Van Persie, futuro incerto. Rinnovo o addio?

    Robin Van Persie dichiara pubblicamente il suo amore per l’Arsenal. E fin qui nulla di strano, considerati gli 8 anni trascorsi a Londra dall’olandese, dopo l’esperienza in Eredivisie con il Feyenoord. Amore eterno per i Gunners, senza precludersi però un ultima avventura calcistica di primo piano. Parole che suonano come un addio, riferimenti a ex beniamini della tifoseria londinese (Pires ndr) che oltre all’Arsenal hanno voluto provare esperienze diverse. Segnali che giungono al termine di una stagione nella quale gli uomini di Arsene Wenger hanno deluso le aspettative di inizio anno, uscendo dopo pochi mesi dalla lotta per lo scudetto e venendo eliminati dalla Champions già agli ottavi. Ad aspettare il 28 enne olandese c’è praticamente mezza Europa, tra cui anche la Juve.

    THE END?Qualsiasi cosa dovesse succedere nella mia carriera, sarò sempre un Gunners. Parole pronunciate dal fuoriclasse dell’Arsenal durante la premiazione che l’ha visto protagonista come miglior giocatore della Premier di quest’anno (attualmente è primo nella classifica marcatori con 28 reti). Si potrebbe leggere questa frase in qualunque modo, però la situazione contingente favorisce poche strade di interpretazione. Dopo 8 anni forse gli stimoli per Van Persie non sono più quelli di un tempo, anche perché il progetto di Wenger è miseramente fallito. L’olandese vuole una sfida nuova, un club che possa permettergli di vincere quello che in questi anni a Londra non è riuscito a portare a casa.

    robin van persie | © PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    JUVE – La società che maggiormente ha messo nel mirino il capocannoniere della Premier è la Juventus di Antonio Conte. La coppia Marotta e Paratici ha da tempo il nome dell’olandese sul proprio taccuino. Non meno di due settimane fa il Daily Mirror aveva riferito di un incontro tra l’entourage di Van Persie e il direttore sportivo bianconero Paratici, segno tangibile della volontà bianconera di non lasciare nulla di intentato per assicurarsi la firma dell’attaccante. Dopo le dichiarazioni di oggi, è verosimile che la Juventus aumenti i propri sforzi per regalare ai tifosi il grande colpo del mercato estivo.

    ALTRE PISTE – Oltre alla Juventus, nell’ultimo periodo hanno mostrato grande interesse nei confronti del calciatore anche gli sceicchi del Manchester City e il Real Madrid di Mourinho, senza dimenticare il Milan, che attraverso la figura dell’amministratore delegato Galliani ha da sempre apprezzato il talento dell’orange. Il tempo per l’Arsenal ormai stringe. E’ inevitabile che una decisione debba essere presa entro quest’estate, visto che il contratto di Van Persie scade nel 2013. Lo stesso olandese ha chiarito come a fine stagione si incontrerà con Wenger per discutere sul suo futuro. Alla finestra c’è l’addio?

  • Inter arbitro dello scudetto. Chi scegli tra Juve e Milan?

    Inter arbitro dello scudetto. Chi scegli tra Juve e Milan?

    Sfumato definitivamente il sogno Champions League, con i tre minuti d’incubo contro il Parma che hanno frenato bruscamente la rincorsa al terzo posto in classifica, l’ Inter di Stramaccioni in questo finale di stagione passa dal ruolo di comparsa a quello di attore protagonista, decidendo proprio domenica nel derby le sorti dello scudetto 2012. La sfida con gli eterni rivali del Milan, avrebbe avuto un sapore diverso se i nerazzurri non avessero trovato un ottimo Parma sulla loro strada (capace di inanellare cinque vittorie di fila) considerando inoltre come gli evidenti errori difensivi, sia di Lucio sia di Samuel siano ormai un deja vu della stagione horribilis nerazzurra.

    Stramaccioni non si arrende, anche se in cuor suo sa che l’obiettivo stagionale fissato nel terzo posto è di fatto sfumato, e l’Inter dovrà virare e centrare ‘almeno’ un posto in Europa League, sprona i suoi a onorare la maglia cercando di scendere in campo per dare il massimo e chiudere la stagione con onore.

    Mauro Zarate © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    NIENTE COLPE – Moratti in merito alla sconfitta di ieri contro il Parma, non addossa particolari colpe al tecnico Stramaccioni, spiegando come ci sia in effetti stato un po’ di autolesionismo, rivedendo le immagini del match. L’obiettivo del terzo posto era alla portata, e soprattutto ad esclusione del Napoli, il discorso Champions era nelle mani dell’  Inter , che avrebbe dovuto affrontare la sfida contro il Parma con maggiore attenzione e concentrazione, soprattutto a livello di retroguardia. Oltre agli errori macroscopici difensivi, tra cui l’eccessiva superficialità di Lucio su Giovinco, e il pessimo posizionamento di entrambi i centrali sul lancio lungo per la Formica Atomica, rimane anche la sfortuna di una porta (quella del Parma) come stregata. Prima Pazzini da due passi che spara alto dimostrando il pessimo momento personale, poi Lucio murato da una splendida parata del portiere degli emiliani, e poi nel finale anche il salvataggio sulla linea da parte di Lucarelli a confermare come la dea bendata abbia dimenticato i colori nerazzurri.

    Stramaccioni dovrà ripartire da zero e alla svelta perché il derby contro il Milan, classifica a parte mostrerà comunque un’occasione importante per i nerazzurri di dimostrare l’attaccamento alla maglia e la voglia di ben figurare davanti ai loro tifosi nella stracittadina milanese.

    JUVE O MILAN? –  Il derby è sempre una partita particolare, e lo dimostra il fatto che all’andata nonostante l’ Inter fosse nettamente inferiore in termini di classifica, le motivazioni di una stracittadina sono sempre avulse da punti o obiettivi stagionali. Ed è proprio su questo fattore che il giovane Andrea Stramaccioni cercherà di motivare la sua squadra, bastonata e ferita dopo la sconfitta di Parma. Ovviamente rimane il dubbio, soprattutto quello che serpeggia nei tifosi, sul fatto di regalare uno scudetto agli acerrimi nemici juventini, nel caso di vittoria contro i cugini rossoneri. Lo stesso presidente Massimo Moratti si è detto indeciso su chi favorire, spiegando come quest’anno in ogni caso nel post derby una tra Juve e Milan gioirà del risultato, potendosi magari fregiare del titolo di campione d’Italia, o magari nel caso dei rossoneri continuare la rincorsa fino all’ultimo match di campionato. Per la serie tra i due litiganti c’è sempre il terzo a godere.

  • Cagliari – Juve alle 20:45 in contemporanea con Inter – Milan

    Cagliari – Juve alle 20:45 in contemporanea con Inter – Milan

    Ora è ufficiale: la prossima giornata di campionato, la penultima di serie A, vedrà la contemporaneità delle gare fra Cagliari e Juventus e Milan ed Inter, per garantire equo trattamento alle due contendenti allo scudetto. In tal senso, dunque, la Lega ha scelto la strada della ragionevolezza, andando oltre le logiche imposte dagli accordi con le televisioni che, da sempre, remano contro alla contemporaneità dei grandi match, prediligendo il cosiddetto campionato spezzatino, spalmato su più giorni e su più fasce orarie.

    maurizio beretta | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Il finale di campionato al cardiopalma che si sta profilando, però, impone che vengano tutelate in primis le esigenze sportive, di campo, piuttosto che le logiche di profitto dei colossi televisivi, Sky in testa, che si era fermamente opposta allo slittamento della gara della Juventus per evitare di perdere preziosi introiti derivanti dalle due gare. Pertanto, il Derby della Madonnina e la gara del Nereo Rocco di Trieste si giocheranno entrambi alle 20.45, alla luce dello slittamento anche di Cagliari Juventus dall’ orario delle 15, concordato nel mese di Aprile, all’orario serale.

    A soli 180 minuti dal termine del campionato, dunque, nella 37 esima giornata in calendario, sarà possibile assistere a scene – peraltro tipiche di finali di stagione tanto concitati – caratterizzate da radioline ed altri mezzi di comunicazione a bordo campo ed in panchina: un occhio in campo ed un orecchio altrove, sull’asse Milano-Trieste.

    Una decisione che appare senza dubbio “saggia” e che, comunque, soddisfa sia la Juventus capolista che il Milan inseguitore, anche in virtù del fatto che il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, curando i rapporti diplomatici, prima di comunicare la decisione ufficiale, ha ritenuto opportuno consultarsi proprio con Beppe Marotta ed Adriano Galliani in rappresentanza dei due club, ottenendo da entrambi il parere favorevole, anche perchè – già nelle interviste post partita di ieri – soprattutto in casa bianconera vi era stato un indirizzo favorevole al posticipo della gara con il Cagliari, espresso apertamente sia da mister Conte che da Claudio Marchisio.

    Una buona notizia che, dopo la probabile nottata insonne, farà piacere all’ambiente juventino.

  • Pasticcio Buffon, Juventus – Lecce 1-1. Milan a -1

    Pasticcio Buffon, Juventus – Lecce 1-1. Milan a -1

    Annullato il primo match ball per la Juve, doveva essere la partita della vita, una partita da non sottovalutare, come chiedeva Conte e invece alla fine succede quello che non ti aspetti: Juventus in vantaggio contro un Lecce che non è mai stato in partita, contro una squadra ormai quasi retrocessa, costretta a giocare quasi tutto il secondo tempo in inferiorità numerica. Juventus Lecce finisce 1-1 riaprendo così il campionato a 2 partite dalla fine con il Milan che insegue ora solo a una lunghezza.

    In uno stadio gremito che sembra una bolgia, la Juventus parte al solito a 1000 ma già dal 6′ le cose non si mettono bene per Conte che è costretto ad effettuare il primo cambio per infortunio a de Ceglie con l’inserimento di Caceres. All’8 minuto i bianconeri si portano in vantaggio grazie alla rete siglata da Marchisio: su cross di Pirlo Marchisio riesce ad insaccare di testa con un tiro che non è irresistibile ma che beffa Benassi. Per il Principino il miglior modo di festeggiare le 200 presenze in serie A tra Juventus ed Empoli. Poco dopo due minuti dal vantaggio bianconero pronta arriva la risposta del Milan che risponde a Marchisio con il gol di Muntari sull’Atalanta. E poi comincia il solito gioco asfissiante dei padroni di casa che provano a testa bassa a chiudere la partita, ci prova ancora Marchisio, tra i più ispirati dei suoi, e ci prova Vidal che sbaglia clamorosamente il raddoppio calciando a fil di palo da posizione più che ghiotta.
    Il Lecce è assente e spaesato nel tentativo di contenere la furia bianconera ma, contro ogni previsione, riesce comunque nell’impresa di chiudere la prima parte della gara con un solo gol di svantaggio.

    Juventus Lecce – Gigi Buffon | © Valerio Pennicino/Getty Images

    La ripresa inizia con il boato per il riscaldamento di Del Piero anche se per vedere in campo il capitano si dovrà attendere 77′. Al 53′ l’episodio che cambia le sorti della partita: Cuadrado, il più vivace dei pugliesi, si fa espellere per doppia ammonizione dopo un fallo inutile quanto stupido su Caceres. Il Lecce rimane in inferiorità e, paradossalmente, a pagarne le conseguenze è la Juventus, che subisce un calo di concentrazione e permette all’avversario di ragionare ed organizzarsi.
    La Juventus, che è parsa più stanca del solito, ci prova comunque con Vidal che in serata no, calcia malissimo a tu per tu con Benassi. Ci prova anche Quagliarella con un gran tiro dalla distanza che esce di poco e infine ancora il portiere leccese nega la gioia del gol al neo entrato Matri. Buffon si accinge a disputare l’ennesima partita da spettatore non pagante, ruolo che ricoprirà fino a 5 minuti dal termine: un retropassaggio di Barzagli che il portiere stoppa male regala il pallone a Bertolacci per la rete dell’1-1 che ammutolisce lo Juventus Stadium e fa esplodere San Siro riaprendo il discorso scudetto. Eppure Conte lo aveva detto “niente cali di concentrazione il cammino è ancora lungo“, ma evidentemente non è stato troppo convincente con i suoi in questa settimana.
    Il Lecce nonostante il punto conquistato vede complicarsi la salvezza dato che il Genoa ha portato a casa i tre punti contro il Bologna aumentando il distacco dai giallorossi di altri due punti.

    JUVENTUS LECCE LE PAGELLE

    Buffon 4: Non avremmo mai pensato di dover dare un voto del genere a Super Buffon in questa stagione ma la superficialità con cui ha gestito quel pallone a 5 minuti dalla fine di una partita già vinta non ci permette di fare altro. Il suo erroraccio potrebbe costare le fatiche di una intera stagione, ma sicuramente GiGi saprà come riparare al danno, già dalla prossima partita.

    Barzagli 6,5: E’ il giocatore del reparto difensivo più continuo del campionato. Non ha colpe sul pasticcio che ha portato al gol di Bertolacci.

    Pirlo 7: L’assist che confezione per il gol che porterà al vantaggio bianconero è uno dei pezzi più belli del suo repertorio. Sul finale perde un po’ di lucidità come il resto dei suoi compagni.

    Marchisio 7: Festeggia nel migliore dei modi le sue 200 presenze in serie A. Ci prova più volte ad andare a segno nel secondo tempo ma con meno fortuna.

    Vucinic 5: Le ultime prestazioni sembrano un ricordo, confezione qualche bell’assist nel primo tempo ma non prova mai la via del gol.

    Benassi 6.5: viene preso controtempo in occasione del gol di Marchisio, frastornato esce a vuoto qualche minuto dopo rischiando di subire la seconda rete poi nella ripresa salva prima su Vidal, aiutato anche dalla conclusione debole del cileno, e soprattutto su Matri distendendosi e mandando la palla in angolo.

    Cuadrado 4.5: uno degli uomini più temibili a disposizione di Cosmi, commette una leggerezza imperdonabile facendosi espellere per un fallo inutile su Caceres lasciando i compagni in 10.

    Bertolacci 6.5: è ancora lui a far male alla Juventus, dopo la rete del 24 febbraio 2011 scorso in un Lecce – Juventus 2-0, il centrocampista romano entra e segna, ha il merito di crederci e andare in pressione su Buffon che sbaglia il controllo sul retropassaggio di Barzagli.

    Juventus (3-5-2): Buffon 4; Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 5.5, Vidal 5.5, Pirlo 7, Marchisio 7, De Ceglie sv (6′ Caceres 6); Quagliarella 6 (27′ st Matri 6.5), Vucinic 5 (33′ st Del Piero 6). Panchina: Storari, Padoin, Giaccherini, Borriello. Allenatore: Conte 6

    Lecce (3-5-2): Benassi 6.5; Tomovic 6, Carrozzieri 6, Miglionico 6; Cuadrado 4.5, Blasi 6, Obodo 6 (26′ st Bertolacci 6.5), Delvecchio 6, Brivio 6; Seferovic 5 (5′ st Muriel 6), Di Michele 5 (15′ st Giacomazzi 5.5). Panchina: Petrachi, Di Matteo, Giandonato, Bojinov. Allenatore: Cosmi 6

    VIDEO JUVENTUS – LECCE 1-1 

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  • Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Il match tra Milan Atalanta termina 2-0 in favore dei rossoneri. A decidere l’incontro valido per la 36 giornata di Serie A le reti di Muntari ad inizio primo tempo e Robinho allo scadere. In classifica la squadra di Allegri si porta a meno 1 dalla Juventus, bloccata in casa dal Lecce di Serse Cosmi. E’ stata una partita difficile per i padroni di casa, specialmente durante la prima frazione di gioco, con i bergamaschi che si sono fatti apprezzare maggiormente sul piano del gioco. Delude Zlatan Ibrahimovic, piuttosto falloso per tutto l’arco della gara. Torna a segnare invece il brasiliano Robinho, la cui astinenza dal gol durava ormai dal 31 marzo scorso.

    SBLOCCA MUNTARI – Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, Allegri conferma il tandem d’attacco di Siena, con Cassano al fianco di Ibra. In difesa invece sorprende la scelta del giovane De Sciglio al posto di Bonera, complice l’infortunio che nei giorni scorsi ha messo ko Abate. L’avvio di partita è completamente a favore del Milan. Boateng e Consigli ingaggiano da subito un duello appassionante che vede momentaneamente vincente il portiere nerazzurro. Al 9′ minuto però la difesa di Colantuono si fa sorprendere dall’inserimento in area del ghanese Muntari, che dopo aver ricevuto un perfetto assist dal Prince conclude facilmente in rete il pallone dell’1-0 che sblocca la gara.

    BELLA ATALANTA – Dopo il vantaggio rossonero, gli ospiti crescono si a livello qualitativo che d’intensità. Il Milan fatica a manovrare e in almeno tre occasioni rischia seriamente di subire la rete del pareggio. I pericoli maggiori per la difesa guidata dalla coppia centrale Nesta-Mexes arrivano dall’argentino Denis. L’ex punta del Napoli alla mezzora sfiora il palo con un rasoterra pericolosissimo. Nel finale del primo tempo è Cazzola a mettere più di un brivido ai tifosi di San Siro, con un destro che si spegne fuori di poco.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    PRESSIONE ROSSONERA – La ripresa vede un Milan spingere sul pedale dell’acceleratore in cerca del gol che chiuderebbe l’incontro. Cassano illumina per Ibrahimovic ma lo svedese non trova la porta. L’Atalanta è meno propositiva rispetto ai primi 45′ minuti e la squadra di Allegri non sembra più soffrire come ad inizio gara.

    FINALE INATTESO – Il cronometro scivola via, nel mezzo le sostituzioni di Cassano per Robinho e Ambrosini per Gattuso. L’ennesimo errore di Ibrahimovic è il preludio degli ultimi minuti di gioia irrefrenabile tra gli spalti del Meazza. Arriva infatti la notizia del pareggio del Lecce a Torino, risultato che consente al Milan di sperare ancora nel titolo. A completare l’improvvisata festa di San Siro ci pensa il tap in vincente di Robinho sulla punizione scagliata in porta da Ibra al 3′ minuto di recupero. Campionato riaperto o destino già scritto?

    Pagelle Milan Atalanta 2-0

    Nesta 7: senza Thiago Silva è lui che manda avanti la “baracca”. D’estate prenderà il volo per gli Stati Uniti, ma il difensore romano ha già lasciato un marchio indelebile sui campi di mezza Europa.
    De Sciglio 6,5: a sorpresa in campo dal primo minuto, il giovane prodotto del vivaio rossonero gioca la sua più bella partita in prima squadra dal suo esordio tra i professionisti. Non fa rimpiangere Abate.
    Muntari 6,5: nel bene e nel male è l’uomo copertina di questo campionato. Chi l’avrebbe mai detto a gennaio, quando anche i tifosi del Diavolo più ottimisti non davano neanche una possibilità all’ex centrocampista dell’Inter?
    Ibrahimovic 5: quanta fatica per lo svedese nel trovare la porta. Da più di un mese ormai Ibra è lontano parente del calciatore straripante di inizio anno.

    Consigli 7,5: il portiere dell’Atalanta è protagonista di una serata magica. In avvio di match è letteralmente insuperabile. Non esaurisce la riserva di miracoli nella ripresa (chiedere a Ibrahimovic). Alla fine capitola proprio su Robinho, che non segnava da più di un mese.
    Cigarini 6,5: è il direttore d’orchestra della squadra nerazzurra. Forse uno dei segreti più celati della fantastica stagione degli uomini di Colantuono.
    Denis 6: El Tanque nel primo tempo sfiora il gol due volte. Prima è bravissimo Abbiati a respingere il pallone fuori dallo specchio della porta, alla mezzora invece l’argentino è sfortunato perché la sua conclusione si spegne di pochissimo a lato.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, De Sciglio 6,5, Nesta 7, Mexes 6, Antonini 6, Ambrosini 6 (78′ Gattuso s.v.), Muntari 6,5, Nocerino 6, Boateng 7 (73′ Flamini 6), Cassano 6 (68′ Robinho 6,5), Ibrahimovic 5.
    Allenatore: Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7,5, Ferri 6 (53′ Schelotto 6), Stendardo 6,5, Lucchini 6, Peluso 6, Raimondi 6,5, Cigarini 6,5, Cazzola 6, Bonaventura 6 (61′ Moralez 6), Denis 6,5, Tiribocchi 5,5 (77′ Carrozza s.v.).
    Allenatore: Colantuono.

    VIDEO MILAN ATALANTA 2-0
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  • Milan – Atalanta, dubbio Robinho El Shaarawy con Ibra

    Milan – Atalanta, dubbio Robinho El Shaarawy con Ibra

    Stasera a San Siro va di scena Milan Atalanta, sfida valida per la 36 giornata di Serie A. I rossoneri vogliono continuare a tenere aperto il campionato, consapevoli però che togliere lo scudetto alla Juventus sia ormai diventata un’impresa impossibile. Torna nella lista dei convocati Robinho, dopo le due assenze consecutive negli ultimi due incontri. Il brasiliano sarà in ballottaggio fino all’ultimo con El Shaarawy. Oltre a Binho, Allegri recupera anche Massimo Ambrosini. Con ogni probabilità il capitano partirà titolare in mezzo al campo. Tra gli ospiti c’è la tranquilli di chi non ha più nulla da chiedere al campionato. La classifica dice 46 punti (sarebbero 52 senza la penalizzazione), salvezza matematica raggiunta e quota 50 distante solo 4 punti. Obiettivo prestigioso, salvo il fatto che il personalissimo scudetto i nerazzurri l’hanno già portato a casa.

    UNDICI ROSSONERO – Il Milan scende in campo con il consueto 4-3-1-2. In porta Abbiati, difesa a quattro composta dalla coppia centrale Nesta-Yepes, con Bonera e Antonini terzini. Ancora non convocato Thiago Silva, mentre Bonera sostituisce l’infortunato Abate. A centrocampo classica linea a tre muscolare, con Nocerino e Muntari insieme al rientrante Ambrosini. Sulla trequarti giocherà titolare il ghanese Boateng, ormai pienamente recuperato, che agirà alle spalle del tandem d’attacco Ibrahimovic El Shaarawy. Difficile ipotizzare la presenza dal primo minuto di Cassano, se si tiene in considerazione del match disputato solamente tre giorni fa al Franchi di Siena. L’unico ballottaggio riguarda il compagno di reparto del capocannoniere svedese. Le indiscrezioni della vigilia danno favorito il Faraone, non è da escludere però un ritorno di fiamma di Robinho.

    robinho | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    ATALANTA – Reduce da tre vittorie nelle ultime 4 partite, i bergamaschi sono una delle squadre più in forma del campionato. Questa sera dovrebbero scendere in campo con il classico 4-4-1-1. Consigli guiderà la difesa a 4 costituita da Stendardo e Manfredini centrali, Raimondo e Peluso terzini. Lungo le fasce Colantuono opta per Schelotto a destra e Bonaventura a sinistra, mentre in mezzo al campo giocheranno Cigarini e Cazzola. Dietro El Tanque Denis, Tiribocchi è favorito su Moralez e Gabbiadini.

    PRECEDENTI – All’andata il Milan batté l’Atalanta all’Atleti Azzurri d’Italia per 2-0, grazie ai gol di Ibrahimovic su rigore e Boateng. La scorsa stagione, con Allegri in panchina, i rossoneri sconfissero i nerazzurri di Bergamo per 3-1 (doppietta di Pato e Borriello). L’ultimo successo dell’Atalanta in casa con il Milan risale alla stagione 2007-2008, quando i bergamaschi sbancarono il campo di San Siro per 1-2 con le reti di Floccari e Langella.

    Probabili formazioni Milan Atalanta, 36 giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Yepes, Antonini, Ambrosini, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Mexes, Mesbah, Aquilani, Gattuso, Robinho, Cassano. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli, Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Cazzola, Bonaventura, Tiribocchi, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Bellini, Ferreira Pinto, Lucchini, Carmona, Moralez, Gabbiadini. Allenatore: Stefano Colantuono.