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  • Serie A, probabili formazioni 38 giornata

    Serie A, probabili formazioni 38 giornata

    Tutto pronto per l’ultima giornata del campionato di Serie A 2011/2012. Lo scudetto è già della Juventus, che chiuderà il campionato davanti al Milan mentre è ancora tutto da decidere per le posizioni che vanno dal terzo al sesto posto. Novara e Cesena sono già retrocesse in Serie B con il Lecce che ha bisogno di un miracolo per evitarla. Di seguito le probabili formazioni delle partite di domenica valevoli per il 38esimo ed ultimo turno della Serie A 2011/2012.

    FIORENTINA – CAGLIARI ore 15.00 – All’Artemio Franchi va in scena l’ultima partita della stagione di una Fiorentina desiderosa di chiudere bene un campionato deludente. Non sarà della gara Stevan Jovetic, capocannoniere della squadra con 14 reti. Il Cagliari, reduce da 5 sconfitte consecutive in trasferta, non avrà a disposizione Cossu e Pisano ma ritroverà Agostini in difesa.

    Fiorentina (3-5-1-1): Boruc; Camporese, Natali, Felipe; Cassani, Kharja, Salifu, Lazzari, Pasqual; Olivera; Cerci.
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Astori, Agostini; Ekdal, Conti, Nainggolan; Ibarbo; Pinilla, Thiago Ribeiro.

    JUVENTUS – ATALANTA ore 15.00 – Sarà grande festa bianconera allo Juventus Stadium. I campioni d’Italia affrontano l’Atalanta di Stefano Colantuono e vogliono chiudere imbattuti questo campionato. Squalificato Vidal, in avanti Borriello-Quagliarella. Possibile riposo per Buffon e Vucinic. Nell’Atalanta non recupera il portiere Consigli. In avanti Maxi Moralez e Denis.

    Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Padoin, Pirlo, Marchisio, Pepe; Borriello, Quagliarella.
    Atalanta (4-4-1-1):
     Frezzolini; Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Carmona, Bonaventura; Moralez, Denis.

    MILAN – NOVARA ore 15.00 – Partita di addio per Nesta e Gattuso, due protagonisti della storia recente del Milan. Siederanno in panchina invece, altri due partenti Seedorf e Inzaghi. Yepes, fresco di rinnovo, affiancherà Nesta in difesa. In avanti torna Cassano al posto di Robinho. Ultima partita in Serie A per il retrocesso Novara che dovrà fare a meno dello squalificato Mascara.

    Milan (4-3-1-2): Amelia; Antonini, Nesta, Yepes, Mesbah; Gattuso, Van Bommel, Nocerino; Boateng; Ibrahimovic, Cassano.
    Novara (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Lisuzzo, Garcia, Gemiti; Porcari, Radovanovic, Rigoni; Mazzarani; Jeda, Caracciolo.

    CESENA – ROMA ore 18.00 – Ultima di Luis Enrique sulla panchina della Roma. Il tecnico asturiano vuole lasciare la capitale con una vittoria e si affida al trio Totti, Borini, Osvaldo. Il Cesena, già retrocesso da tempo, vuole salutare il suo pubblico con una buona prestazione, probabilmente dovrà fare a meno dell’infortunato Mutu che è in dubbio per una contrattura muscolare. In porta gioca Ravaglia.

    Cesena (3-4-1-2): Ravaglia; Benalouane, Von Bergen, Rodriguez; Ceccarelli, Guana, Colucci, Martinho; Santana; Malonga, Rennella.
    Roma (4-3-1-2): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, Marquinho; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Borini, Osvaldo.

    PARMA – BOLOGNA ore 18.00 – Al Tardini si affrontano due delle squadre più in forma del campionato. Il Parma, reduce da 6 vittorie consecutive, ritrova Floccari al fianco di Giovinco. Il Bologna ritrova Ramirez dopo la squalifica e si prepara a salutare Marco Di Vaio, per lui ultima partita con il Bologna prima di andare in Canada.

    Parma (3-5-2): Pavarini; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Biabiany, Valiani, Valdes, Galloppa, Gobbi; Giovinco, Floccari.
    Bologna (3-4-2-1): Agliardi; Antonsson, Portanova, Cherubin; Garics, Mudingayi, Taider, Rubin; Ramirez, Diamanti; Di Vaio.

    Antonio Di Natale © Marco Luzzani/Getty Images

    CATANIA – UDINESE ore 20.45 – Gara cruciale in chiave Champions per i ragazzi di Guidolin, che con un punto conquisterebbero per il secondo anno di fila la qualificazione ai preliminari. Formazione tipo per i friulani mentre il Catania deve rinunciare allo squalificato Lodi. Probabile ultima panchina a Catania per Vincenzo Montella sempre più vicino alla Roma.

    Catania (4-3-3): Carrizo; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Almiron, Seymour; Gomez, Bergessio, Barrientos.
    Udinese (3-5-1-1):
     Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Pinzi, Asamoah, Armero; Fabbrini; Di Natale.

    CHIEVO – LECCE ore 20.45 – Il Lecce cerca i tre punti salvezza in casa del Chievo, aspettando buone notizie da Marassi. Per i salentini ritornano disponibili Oddo e i gioielli Muriel e Cuadrado. Nel Chievo possibile chance per il giovane Uribe, a segno nell’ultima giornata a Palermo.

    Chievo (4-3-1-2): Puggioni; Sardo, Cesar, Acerbi, Jokic; Luciano, Rigoni, Bradley; Cruzado; Pellissier, Uribe.
    Lecce (3-5-2): Benassi; Oddo, Carrozzieri, Esposito; Cuadrado, Blasi, Giacomazzi, Bertolacci, Brivio; Di Michele, Muriel.

    GENOA – PALERMO ore 20.45 – Il Genoa di De Canio ospita a Marassi un Palermo privo del leccese Miccoli, per lui problema muscolare. Squalificati Palacio e Kucka, in avanti spazio alla coppia Gilardino-Sculli supportata da Jankovic. Palermo senza Silvestre (squalificato), Acquah e Ilicic infortunati.

    Genoa (4-4-2): Frey; Mesto, Granqvist, Carvalho, Moretti; Rossi, Belluschi, Biondini, Jankovic; Sculli, Gilardino.
    Palermo (4-3-1-2): Viviano; Pisano, Milanovic, Munoz, Mantovani; Migliaccio, Donati, Barreto; Zahavi; Hernandez, Vazquez.

    LAZIO – INTER ore 20.45 – La Lazio di Edy Reja ospita l’Inter di Stramaccioni in un caldissimo scontro diretto per l’Europa. I laziali ritrovano dal primo minuto Miroslav Klose, capocannoniere biancoceleste che sarà supportato da Mauri e Lulic. Nell’Inter squalificato Julio Cesar, gioca Castellazzi. Problemi per Obi e Sneijder che non saranno della partita. Out dai convocati anche Zarate e Forlan.

    Lazio (4-2-3-1): Bizzarri; Konko, Diakitè, Biava, Garrido; Ledesma, Gonzalez; Candreva, Mauri, Lulic; Klose.
    Inter (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Guarin, Cambiasso, Zanetti; Alvarez; Milito, Pazzini.

    NAPOLI – SIENA ore 20.45 – Al San Paolo il Napoli di Walter Mazzarri ospita il Siena di Giuseppe Sannino. I napoletani andranno alla caccia dei 3 punti e di buone notizie da Catania e Roma. Squalificato Cavani, torna titolare dopo tre panchine consecutive Ezequiel Lavezzi che verrà affiancato da Goran Pandev. Nel Siena da tenere d’occhio sia Destro che Brienza, entrambi dati in splendida forma.

    Napoli (3-5-2): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Britos; Maggio, Gargano, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev, Lavezzi.
    Siena (3-5-2):
     Pegolo; Belmonte, Contini, Terzi; Vitiello, Vergassola, Gazzi, Brienza, Del Grosso; Destro, Larrondo.

  • Neymar stellare, Ganso fa il fenomeno. Video

    Neymar stellare, Ganso fa il fenomeno. Video

    Uno show incredibile quello del Santos negli ottavi di ritorno di Coppa Libertadores disputati ieri, con la roboante vittoria ottenuta dai brasiliani per 8 a 0 ai danni dei boliviani del Bolivar, riuscendo a ribaltare nettamente il risultato di 2 a 1 della gara di andata disputata a La Paz, a 2800 metri di altezza. In grandissimo spolvero le stelle della squadra brasiliana, e su tutti la coppia Neymar Ganso , entrambi autori di una doppietta: per Neymar è stata raggiunta  la quota di 106 gol, divenendo il miglior marcatore del Santos nell’epoca post-Pelè, a soli vent’anni d’età

    Una gara che, il talentino verdeoro Neymar, ha disputato “con il sangue agli occhi”, come lui  stesso ha dichiarato a fine partita, sottolinenado che “quando il Santos decide di giocare a calcio non ha rivali” e mostrando tutte le sue caratteristiche tecniche ed il suo genio, irridendo a tratti gli avversari, forse anche per vendicare l’increscioso episodio dell’arancia che, nella gara di andata in Bolivia, gli era stata tirata addosso dagli spalti.

    Neymar | © YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages

    Per Ganso, invece, due marcature di pregiatissima fattura, una su colpo di tacco ed un’altra su calcio di punizione magistrale: gli altri quattro gol dell’incontro sono stati realizzati, invece, da Elano (il gol di apertura ed il 6 a 0), da Kardec al 30′, e da Borges, che ha messo ha segno il definitivo 8 a o al minuto 61.

    Nei quarti di finale della Copa Libertadores il Santos incontrerà, dunque, gli argentini del Velez Sarsfield, che hanno ottenuto il tagliando  qualificazione in virtù del pareggio per 1 a 1 ottenuto contro l’ Atletico Nacional, mentre le altre squadre che hanno raggiunto i quarti della “Copa” sono gli argentini del Boca Juniors, il Vasco da Gama, il Corinthians, il Fluminense (che ha sconfitto l’Internacional per 2 a 1), i paraguayani del Libertad (che hanno eliminato il Cruz Azul) e l’Universitad de Chile (che ha eliminato il Deportivo Quito vincendo con un roboante 6 a 0 la gara di ritorno).

    Con il mercato in Europa pronto ad entrare nel vivo le giocate della coppia Neymar Ganso non possono che far aumentare le proprie quotazioni facendo rivivere i tormentoni della scorsa estate.

    Il video di Santos Bolivar terminata per 8 a 0:

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  • Milan: domenica gli addii di Nesta, Inzaghi e Seedorf. Giallo Gattuso

    Milan: domenica gli addii di Nesta, Inzaghi e Seedorf. Giallo Gattuso

    Sarà un pomeriggio di addii quello che vedrà di fronte Milan e Novara domenica a  San Siro alle ore 15:00. L’ ultimo saluto di Nesta, Inzaghi e Seedorf alla maglia rossonera. Maglia con la quale hanno vinto tutto, condividendo gioie e dolori.

    A darne l’ ufficialità per quel che riguarda il difensore campione del mondo è stato egli stesso mediante conferenza stampa. Alessandro Nesta dice addio al Milan dopo 10 anni vissuti da protagonista, con il quale ha conquistato tutto, dallo scudetto alla Champions League alla Coppa Intercontinentale. I ritmi del calcio italiano oramai sono insostenibili e il numero 13 rossonero ha deciso di dire basta. Finisce così l’ avventura italiana di uno dei difensori più forti dell’ intero panorama mondiale, uno dei più forti difensori di sempre.  Domenica ci sarà l’ ultimo saluta alla curva rossonera, poi il suo futuro sarà molto probabilmente in America a New York. Nesta si confronterà con una nuova esperienza di vita e potrà giocare su ritmi meno intensi, dimostrando ancora il suo reale valore.

    Alessandro Nesta e Filippo Inzaghi © Koji Watanabe/Getty Images

    Domenica sarà anche l’ ultima apparizione di Pippo Inzaghi e Clarence Seedorf con la maglia rossonera. Superpippo, ad un passo dall’ addio già a gennaio, ha preso la sua decisione in concomitanza con la società. Giunto alla soglia dei 37 anni, Inzaghi non rientra più nei programmi dei rossoneri, e quest’ ultima stagione ne è stata la conferma. Mai preso in considerazione da Allegri, Inzaghi ha trascorso il suo campionato tra tribuna e panchina. Pochissime le apparizioni, solo spezzoni di gara a risultato già acquisito. Non di certo il miglior trattamento per chi ha scritto la storia di questa maglia.  Memorabile la sua doppietta al Liverpool nella finale di Champions League del 2007, che consegnò il settimo trofeo alla compagine milanese. Domenica lo attenderà una vera e propria celebrazione e standing ovation.

    Anche Clarence Seedorf  dirà addio ai rossoneri, per lui pronto un contratto negli Usa. Nelle ultime ore si è parlato anche di un suo ritorno alle origini. Di fatto pare che l’ Ajax abbia chiesto informazioni sul centrocampista olandese.

    Intanto scoppia il caso Gattuso. Se fino a pochi mesi fa pareva certa la permanenza del centrocampista calabrese in maglia rossonera, nelle ultime ore lo stesso Gattuso ha lasciato trapelare la possibilità di un addio definitivo ai colori rossoneri dopo la gara di domenica.

  • Milan, Nesta saluta “Vado via”. Futuro negli Stati Uniti

    Milan, Nesta saluta “Vado via”. Futuro negli Stati Uniti

    Saluta uno dei senatori rossoneri, Alessandro Nesta: il miglior difensore italiano degli ultini 3 lustri, infatti, abbandona il Milan e l’Italia per andare negli States. “La comunicazione è che è stata l’ultima stagione al Milan, vado via. I ritmi sono elevati e se non mi sento importante preferisco stare a casa. Ho preso questa decisione sono stato benissimo, ho vinto tanto ma per il rispetto della società e di me stesse preferisco andare a fare un’esperienza diversa dove posso ancora fare qualcosa di buono. Verso febbraio ho deciso che sarebbe stato l’ultimo anno. Ho parlato con il Milan e l’ho riferito anche a loro. Destinazione? Non si sa ancora perché non ho firmato ancora nulla. Non so dove vado, non sarebbe male andare oltreoceano, altre opportunità non ci sono. Lascio un Milan deluso perché speravamo di vincere il campionato che era alla nostra portata. C’è delusione mentre il futuro non si sa perché c’è un bel gruppo di giocatori che lascerà il Milan. Se spendi e rinnovi resti a certi vertici, però non so la società cosa voglia fare. Veniamo a Milanello tutti i giorni mangiamo insieme ci sono sempre le stesse persone da dieci anni, ringrazio anche loro. Mi mancheranno. Lascio le amicizie storiche, persone come Ambrosini, Seedorf, Pirlo, Abbiati, Maldini sono le persone con la quale sono più legato. Mi mancheranno calcisticamente.

    La mia carriera è stata intervallata da molti infortuni, dopo ogni infortunio sono ripartito sempre bene. Sono un professionista. Ancelotti è stato l’allenatore più importante della mia carriera. Importante per tutto, un allenatore perfetto. La prima Champions è stato il ricordo più bello. Per riaprire un atro ciclo come quello bisogna trovare la gente giusta come Pirlo e Seedorf che per 10 anni hanno fatto tanto, sono seri professionisti, bisogna ricreare un gruppo serio“.

    Alessandro Nesta © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Alla domanda conclusiva, da parte di un giornalista, di alternare le partite, Nesta ha concluso la sua conferenza stampa, rispondendo così. “Non ce la faccio, non riesco a stare a casa, la domenica devo giocare. Se sto a casa qualcosa non va. Credo che sia importante capirlo. I ritmi sono troppo per me, vado altrove dove sono più bassi. La società mi ha offerto un altro anno ma ho deciso cosi“.
    Intanto i meneghini guardano al mercato in entrata ma dalla cintola in su e puntano due talenti sudamercani, Ganso ed Hernanes. Il primo, conosciutissimo in Italia, potrebbe lasciare la Lazio per sbarcare in Lombardia senza eccessivo esborso economico (in rapporto al valore assoluto del calciatore, si intende) mentre il secondo, da tempo accostato a Galliani e soci, potrebbe davvero arrivare finalmente in Italia. Joseph Lee, procuratore di Hernanes, centrocampista brasiliano reduce da due stagioni con la maglia della Lazio, afferma che il ‘Diavolo’ è sulle tracce del suo assistito.

    Queste le dichiarazioni del manager del giocatore a SpazioMilan.it: “In due anni in Italia ha dimostrato tutto il suo valore ed è una cosa automatica che sia accostato a grandi club”. Quante possibilità ha il Milan di ingaggiarlo? “Al momento non è arrivata un’offerta concreta da parte del club rossonero, ma sarebbe una destinazione gradita. Il Milan è una delle migliori squadre al mondo, Hernanes vuole giocare a grandi livelli e alla Lazio ha fatto capire che può fare la differenza”. Ci sono già stati contatti? “Si, il Milan ha dimostrato interesse per il mio assistito. Se n’era parlato anche nei mesi scorsi, ma dipende prima dalla Lazio. Noi siamo qui, la Lazio è proprietaria del cartellino. Il Milan, se vuole, sa come deve fare…”.

  • Bakaye Traore Milan, adesso è ufficiale

    Bakaye Traore Milan, adesso è ufficiale

    Bakaye Traore Milan, ci siamo. Nonostante manchi ancora l’ufficialità da parte della società, il maliano può considerarsi a tutti gli effetti il primo rinforzo della nuova stagione rossonera. E’ stato lo stesso calciatore del Nancy nella giornata di ieri a ufficializzare l’accordo con il Diavolo durante un’intervista rilasciata al quotidiano francese Equipe. Arriva quindi l’ennesimo affare a parametro zero da parte di Adriano Galliani, restato fedele quindi alla politica low cost varata da alcuni anni all’interno del club. L’ultimo calciatore africano che ha vestito la maglia del Milan (Taiwo ndr) non ebbe particolarmente fortuna, la cui avventura durò poco più di 4 mesi, per poi tornare in Premier League tra le fila dei Queen Park Rangers. Anche i giocatori provenienti dalla Ligue One non scherzano.

    CHI E’ – Per ruolo e qualità, il nuovo centrocampista del Milan può essere facilmente paragonato ad Antonio Nocerino. Rispetto al numero 22 rossonero, Traoré dispone anche di un buon colpo di testa. Quando ormai la stagione sta volgendo al termine, il centrocampista maliano ha segnato 5 gol (tra l’altro consecutivamente, da fine marzo fino ad aprile). Lo stesso Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti è stato una delle sue vittime. Traoré lascia il Nancy dopo 3 stagione. Queste le sue prime parole da calciatore del Milan:

    bakaye traoré | © FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    E’ incredibile. Firmo con il Milan. Sono molto orgoglioso di firmare per uno dei più grandi club del mondo.

    TABU’ – Nonostante la gioia di Traoré nell’essere approdato in rossonero, i tifosi del Diavolo evidenziano più di una perplessità, memori anche delle recenti prestazioni messe in mostra da parte di giocatori proveniente dalla Ligue One o con il passaporto africano. L’esempio più fresco nell’immaginario collettivo della Curva Sud è il terzino nigeriano Taiwo. Anche lui militava in un club francese (Marsiglia) e anche lui è in estate arrivò a parametro zero. Osannato dagli addetti ai lavori prima, scaricato senza troppi complimenti pochi mesi dopo. Volendo risalire più in là col tempo, citiamo l’ex stella del Bordeaux, Gourcuff, anche lui piuttosto “sfortunato” con la casacca del Milan.

  • Rinnovi Milan, Gattuso resta, Seedorf saluta

    Rinnovi Milan, Gattuso resta, Seedorf saluta

    Calciomercato Milan, tempo di rinnovi. Dopo la dolorosa abdicazione dal trono di Serie A, in Via Turati si lavora per il futuro. Come lo scorso anno, Adriano Galliani ha aperto la porta del suo ufficio per accogliere prima di tutto quei calciatori che vedono il loro contratto scadere fra poco più di un mese. L’anno scorso tra le vittime illustri del lungo pellegrinaggio in sede ci fu Andrea Pirlo, che a 12 mesi di distanza si è preso una bella rivincita nei confronti di chi non ha più credito nelle sue qualità. Crediamo che la lezione dell’ex regista rossonero sia stata imparata fin troppo bene dalla dirigenza milanista. Chi tra i giocatori in scadenza è già sicuro di rimanere la prossima stagione? Chi ha la valigia pronta e dirà addio a Milanello? Che le danze abbiano inizio.

    SICURIAmbrosini e Gattuso continueranno a giocare in rossonero. Capitano e vice-capitano, non è un caso. E non importa se sia lo stesso Ringhio a chiedere più giovani in rosa. La strada tracciata in Via Turati è nota da tanti anni. Affetto e lavoro viaggiano mano nella mano. La carta d’identità passa sempre in secondo piano.

    NI – Ci sono poi i precari: Aquilani, Muntari, e Maxi Lopez. Per il centrocampista della Nazionale azzurra il discorso è piuttosto complesso. Il fatto di non aver giocato in questi ultimi due mesi non è da ricondurre ad un disinteressamento da parte di Allegri, anzi. Semplicemente al Milan è scattato il timer. Quando l’ex centrocampista della Roma si avvicinava alla fatidica soglia delle 24 presenze (dopo cui i rossoneri erano obbligati a versare 8 milioni di euro al Liverpool), ha visto più panchina che altro. Galliani mira a ottenere un forte conto sugli iniziali 8 milioni. Se dovessero arrivare risposte negative dall’Inghilterra, il sostituto è già pronto: Montolivo.

    C’è poi Sulley Muntari, arrivato in prestito dall’Inter e Maxi Lopez, anche lui in attesa di risposte. Se non dovrebbero esserci particolari dubbi sull’ex nerazzurro, per la punta argentina il futuro non è poi così scontato, nonostante l’amministratore delegato del Milan abbia già virtualmente ufficializzato il suo riscatto dal Catania durante il mercato invernale.

    clarence seedorf | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    ADDIO – Praticamente certo l’addio di Nesta, da settimane in trattative con gli americani dei Red Bull New York. Sulle orme del difensore romano c’è Gianluca Zambrotta, anche lui in scadenza di contratto e spesso ai margini della rosa.

    Dopo 10 anni e due Champions League, saluta Milanello il trequartista olandese Clarence Seedorf, spesso determinante nei successi più belli della storia recente rossonera. Per l’orange si ipotizzano diversi scenari. Lo aspettano a braccia aperte in Brasile, Usa e Dubai.

    Un altro olandese è pronto a lasciare il Milan, Mark Van Bommel. Espresso in percentuale, l’addio dell’ex Bayern è sicuro al 95%. Mino Raiola ha voluto mantenere una porticina aperta ad un eventuale proposta del Diavolo, sebbene appaia certo il ritorno in patria del giocatore con la maglia del Psv.

    E’ ormai ai titoli di coda anche l’epica avventura di Pippo Inzaghi, il bomber di tutte le competizioni Uefa. Rispetto ai suoi compagni di squadra, è probabile che rimanga entro i confini nazionali. Siena e Lazio non hanno mai nascosto di provare un interesse nei confronti di Superpippo.

  • Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    Inter, Stramaccioni vince il derby e si guadagna la riconferma

    L’Inter batte il Milan 4-2 grazie alla tripletta del solito Diego Milito, per lui 23esima segnatura stagionale in campionato (nell’anno del triplete furono 22), che precede nel tabellino della partita, un ritrovato Maicon autore di una rete strabiliante che suggella il risultato, scuce lo scudetto dalla maglia del Milan e lo consegna con una giornata d’anticipo agli eterni rivali della Juventus.

    Vincere un derby è sempre emozionante ma vincerlo da esordiente e al primo colpo è da predestinati. Il soggetto in questione è Andrea Stramaccioni, che in meno di 2 mesi sulla panchina nerazzurra è già entrato nel cuore dei tifosi ed è sempre più fiero comandante della ricostruzione interista.

    STRAMALA – A dire il vero, i tifosi l’hanno amato fin dal primo giorno modificando su twitter l’hashtag #amala in #stramala e la vittoria nel derby di ieri ha solo confermato le ottime impressioni che il 36enne tecnico romano ha mostrato sin dal primo giorno. Il presidente Massimo Moratti non aveva dubbi apparenti e  prima della partita aveva chiaramente affermato che il futuro di Stramaccioni non dipendeva dal risultato della stracittadina; ma il giovane tecnico nerazzurro non appagato dalle manifestazioni di stima del presidente ha voluto chiarire qualsiasi dubbio e ha stravinto il suo primo derby generando un’esaltazione straordinaria nel popolo interista.

    Non so se sono un uomo derby però abbiamo vinto, questo lo so…“, – esordisce così Andrea Stramaccioni davanti ai microfoni dei giornalisti prima di analizzare in sintesi il suo primo derby – Per noi era importante ed è stata una gara spettacolare. Il primo tempo è stato perfetto, poi ci sono stati degli episodi. C’era amarezza dopo il rigore dato al Milan, ma dovevo portare i giocatori sulla strada che avevamo imboccato: è stata grande la reazione della squadra dopo il gol di Ibra. Possiamo parlare delle cose che non sono andate bene, come i tre minuti di Parma, ma voglio vedere il lato positivo: nella mia gestione abbiamo fatto più punti del Milan.

    Andrea Stramaccioni © TIZIANA FABI/AFP/GettyImages

    SPERANZA CHAMPIONS – Con la vittoria nel derby l’Inter è ancora matematicamente in corsa per il terzo posto e per conquistarlo i nerazzurri dovranno vincere con la Lazio domenica prossima e sperare in una non vittoria del Napoli e in una sconfitta dell’Udinese. Stramaccioni la pensa così: “Vincere il derby ha un sapore importante. Ci rendiamo conto che il terzo posto è molto difficile, ma non facciamo calcoli, andiamo a Roma per vincere la partita poi vedremo dove saremo. Vedere festeggiare la Juve ci carica per costruire una grande Inter, Moratti ha le idee chiare in proposito”.

    RICONFERMA – In sole 8 partite Stramaccioni ha ridato vitalità al gruppo nerazzurro che con lui ha conseguito 17 punti su 24 disponibili. I risultati non mentono e nella mente del tifoso interista balena il rimpianto di non aver anticipato il suo arrivo di qualche giornata. A rafforzare questo pensiero vi è anche una certa identità di gioco espressa dall’Inter in questo finale di campionato ma c’ è ancora tanta strada da fare per ritornare grandi considerando il fatto che i blackout avuti nel secondo tempo di Parma e nella partita di Firenze non sono da grande squadra. Ma dopo la vittoria di ieri c’è una certezza in più in Via Durini: l’Inter l’anno prossimo ripartirà da colui che l’ha rialzata: Andrea Stramaccioni.

  • Ibrahimovic, veleno sul Milan “Stagione fallimentare”

    Ibrahimovic, veleno sul Milan “Stagione fallimentare”

    Il day after in casa Milan non è proprio dei più piacevoli. Non bastasse la sconfitta nel derby, ad affossare gli animi del Diavolo c’ha pensato la Juventus con la conquista dello scudetto. L’amarezza è palpabile nelle parole di Allegri, che dopo la frenata dei bianconeri nell’ultima giornata aveva sperato di poter portare la lotta per il tricolore fino al 13 maggio. La storia ha scritto un altro finale, ben diverso da quello che i tifosi del Milan si aspettavano. Una stagione chiusa con zeru tituli, volendo richiamare il fantasma del Mourinho nerazzurro. E’ stata l’Inter a condannare i rossoneri, la Juventus a vincere il titolo. A ciò si aggiunge la bomba ad orologeria firmata Ibrahimovic: “stagione fallimentare”.

    ARIA D’ADDIO – Ieri sera lo svedese è stato l’ultimo ad arrendersi. Con la sua doppietta aveva riportato a galla il Milan, tenendo aperto il discorso scudetto. Nel giro di pochi minuti però la situazione si è rovesciata e ora il capocannoniere della Serie A deve fare i conti con un anno a bocca asciutta. Qualcosa di inimmaginabile per lo svedese, che non meno di due anni fa aveva dichiarato di voler vincere tutto con il club di Via Turati. Sono arrivati scudetto e supercoppa italiana, due trofei in 24 mesi. Bottino magro per l’Ibra pensiero, che ora non è più sicuro di rimanere a Milano.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Questa mattina il quotidiano svedese AftonBladet ha riportato le dichiarazioni di fuoco della punta milanista: “voglio vincere e tutto dipende da cosa vuole il Milan. Non ho dubbi su di me, ma non so cosa vogliono fare loro”. Testo e musica di Zlatan Ibrahimovic.

    TRADIZIONE CANCELLATA – L’ultima volta che non vinse lo scudetto era il lontano 2002-2003, quando ancora calcava i campi dell’Eredivisie indossando la maglia dell’Ajax. Dalla stagione 2003-2004 fino ad oggi Ibra aveva fatto centro per 8 volte consecutive, riscrivendo così la storia di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e lo stesso Milan. Quest’anno la fermata in attesa. Lo svedese è sceso dal pullman tricolore. Difficilmente resterà a piedi nei prossimi 12 mesi. Un nuovo autobus è pronto a prenderlo. Se parli ancora italiano è difficile dirlo. Possiamo immaginare però che l’autista sia portoghese e che lo conosca già molto bene. Madrid non è una semplice tappa turistica, non quando sul pullman ci sono due personaggi come Mou e Ibra.

  • Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    L’Inter sogna ancora, il Milan finisce all’inferno. Termina 4-2 per i nerazzurri la stracittadina milanese, valida per la 37 giornata di Serie A. Gli uomini di Stramaccioni trionfano grazie alla tripletta di uno scatenato Milito e al gioiello di Maicon. Inutile per i rossoneri la doppietta di Zlatan Ibrahimovic, che raggiunge i 28 centri stagionali, confermandosi il capocannoniere della Serie A. Oltre al sogno Champions, per la squadra di Moratti c’è anche la certezza di un posto in Europa League il prossimo anno. Il Diavolo invece dice addio alle ultime speranze scudetto, tornate in auge all’indomani del pareggio casalingo della Juve contro il Lecce mercoledì sera. Il tricolore ha preso definitivamente la strada di Torino, dove verrà gelosamente custodito per i prossimi 12 mesi.

    CHE DERBYL’è i’stess? Mica tanto. Erano anni che non si viveva un derby così avvincente. L’uomo della Madonnina è ancora lui, Diego Milito. Rinato nel girone d’andata proprio in occasione della stracittadina, esagera a modo suo, con una tripletta da incorniciare. Segna subito, al 14′ minuto, sotto la curva rossonera, che già aveva annotato l’1-0 di Vucinic in quel di Trieste. L’Inter domina, realizza anche il 2-0 con Cambiasso ma Rizzoli non se la sente di convalidare l’ennesima rete fantasma di questa stagione. Nell’occasione Abbiati si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. E’ il secondo cambio della serata per Allegri, che ad inizio match aveva perso Bonera (al suo posto il giovane De Sciglio). Segnali di una partita nata male e destinata a finire peggio.

    ORGOGLIO IBRAHIMOVIC – L’ultimo dei moicani. Certo, un paragone un po’ azzardato, ma ormai qualsiasi attributo che si voglia dare al bomber di Malmoe ha il sapore del superfluo. Rizzoli conferma di attraversare una giornataccia e assegna poco prima dell’intervallo un penalty a favore dei rossoneri, giudicando fallosa l’entrata di Julio Cesar ai danni di Boateng. La moviola mostra come il portiere brasiliano tocchi in realtà soltanto il pallone. Le vibranti proteste del verdeoro non fanno cambiare idea al direttore di gara. E nemmeno la linguaccia sventolata in faccia a Ibrahimovic aiuta Julio Cesar. Parità, 1-1. Pronti, via, Ibra. La ripresa si apre nel segno dell’attaccante rossonero che si beve letteralmente i difensori interisti e con un cucchiaio firma il sorpasso rossonero. Il Milan è di nuovo avanti, 2-1, lo scudetto è ancora in bilico.

    diego milito | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    STRA-RIMONTA – E’ un derby che non finisce mai. Muntari, sì proprio lui, sfiora la terza rete per il Diavolo pochi minuti più tardi. Nonostante non sia esattamente uno dei massimi esteti del calcio, opta per una soluzione fin troppa fantasiosa, invece che usare la “legna”. Peccato capitale della serata rossonera. Trascorrono 5′ minuti e Milito dal dischetto realizza il 2-2 (fallo di Abate). Il tricolore torna prepotentemente sotto il diluvio di Trieste. Allegri rimane imbambolato. Cassano viene fatto entrare soltanto quando mancano 15′ minuti al termine. Ragione e sentimento non trovano un significato a tale scelta, l’ennesima discutibile della gestione Max. In casa Inter sanno bene cosa siano le stra-rimonte, e Moratti ne assaggia i frutti più dolci. Milito (80′) fa tris, ancora su calcio di rigore (mano di Nesta). Maicon chiude il sipario all’87, un gioiello di rara bellezza. Milan, adesso è davvero finita.

    Pagelle Inter Milan 4-2
    Julio Cesar 6: premettendo che la linguaccia del primo tempo resterà forse come una delle immagini più belle del campionato, il portiere interista non da sfoggio della sua bravura dimostrata tante altre volte. La prestazione è comunque sufficiente.
    Maicon 7: da Oscar la conclusione con la quale ha sorpreso Amelia e fatto scattare in piede tutto il popolo nerazzurro. Saluta San Siro come ai tempi del triplete.
    Zanetti 7,5: domandate a lui se era l’i stess. Chiedete ad Allegri cosa abbia provato nei minuti finali nel vederselo sfrecciare per 80 metri senza che i suoi giocatori potessero avere arbitrio. Capitano dentro.
    Sneijder 7: altra bella prova dell’olandese, apparso rigenerato dalla cura Stramaccioni. Non è ancora in versione triplete, però è tornato ad essere determinante per i colori nerazzurri. Ed è già tanto.
    Milito 9: da ieri sera nel web è scattata la petizione per intitolare la stracittadina milanese a lui. Qualcosa che suoni come “derby Milito”. Quest’anno l’argentino, quando ha incontrato il Milan, ha giocato a poker.

    Abbiati 6,5: la stagione 2011/2012 non vedrà una parata scudetto di San Abbiati. Peccato, perché il portiere rossonero c’ha provato in tutti i modi a scrivere una nuova Perugia. Tutto inutile.
    Abate 5: quando vede Milito il terzino del Milan va in tilt. Il derby dell’andata venne deciso da un suo errore, e anche ieri non è stato da meno.
    Nesta 6: il difensore romano sente terribilmente la mancanza di Thiago Silva. Da solo, a 36 anni, tappa le falle come può. In maniera egregia il più delle volte, con la mano in altre circostanze. Se è stato il suo ultimo derby lo sapremo fra sette giorni. Sappiamo già però che quello di ieri non se lo ricorderà molto volentieri.
    Muntari 5: lo si era intuito da tempo, adesso è arrivata la conferma. E’ lui l’uomo scudetto, nel bene e nel male. Ha la palla del 3-1, la fallisce clamorosamente. L’ultima speranza tricolore svanisce con il suo errore.
    Ibrahimovic 8: il re abdica. Per la prima volta da 8 anni a questa parte, Zlatan non vincerà lo scudetto. Ajax, Juve, Inter, Barcellona, Milan. Però Zlatan lascia il trono a modo suo, con una doppietta. Il titolo di capocannoniere non glielo sfila più nessuno ormai.

    INTER MILAN 4-2, HIGHLIGHTS 
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  • Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Il derby della Madonnina è alle porte, Inter Milan si affrontano stanotte nella penultima giornata di Serie A. Ad inizio anno in tanti avevano pronosticato che sarebbe stata la sfida decisiva del campionato. Attese confermate, sebbene nessuno poteva immaginare che in realtà la lotta scudetto avrebbe avuto come protagonisti Juventus e Milan, con i nerazzurri fuori dal discorso tricolore. Stramaccioni vuole vincere sia per credere ancora nel terzo posto ma sopratutto per la riconferma in panchina nella prossima stagione. Dall’altra parte c’è un Diavolo che sogna l’insperato sorpasso ai bianconeri a 180′ minuti dalla fine. Comunque vada sarà un derby ad altissima tensione, e in situazioni come queste le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

    ZANETTI GIOCA – Dopo lo stop di Parma che ha posto fine alla serie di sei risultati utili consecutivi, l’Inter di Stramaccioni vuole tornare a vincere. L’ex tecnico della Primavera nerazzurra schiera i suoi uomini con un 4-3-1-2. Tra i pali c’è Julio Cesar, che pare abbia risolto il problema al gomito che lo affligge da più di un mese. In difesa spazio alla coppia centrale Lucio-Samuel, con Maicon e Nagatomo esterni. A centrocampo, come ricordato anche nella giornata di ieri, mancherà Stankovic, operatosi al tendine d’Achille. La linea dei tre sarà composta da Cambiasso, il neo arrivato Guarin e capitan Zanetti, in dubbio negli ultimi giorni. Sulla trequarti confermatissimo Sneijder, galvanizzato dopo le recenti prestazioni. In attacco, al fianco del bomber Milito, Stramaccioni non ha ancora deciso se dare un’opportunità a Zarate oppure confermare dal primo minuto Ricky Alvarez. Al momento l’ex biancoceleste sembra in leggero vantaggio sul connazionale. Soltanto panchina per Pazzini.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    ROBINHO O CASSANO – Tra i 21 convocati di Allegri non figurano Antonini, Emanuelson e Seedorf, che si vanno ad aggiungere agli indisponibili Pato, Thiago Silva ed Inzaghi. L’unica buona notizia per il tecnico livornese è il rientro di Abate sulla corsia di destra. In difesa, al fianco di Nesta, dovrebbe giocare il colombiano Yepes, con Mexes che verosimilmente si accomoderà in panchina. A sinistra è ipotizzabile l’utilizzo di Bonera, di gran lunga favorito rispetto al giovane De Sciglio (unica soluzione di riserva rimasta). Per stasera torna in mezzo al campo dal primo minuto l’olandese Van Bommel, probabilmente al suo ultimo derby milanese, che giocherà insieme a Nocerino e Sulley Muntari. Come trequartista agirà Boateng. Ancora da svelare invece chi sarà la spalla di Ibrahimovic. Robinho o Cassano? Nell’immediata vigilia del match il brasiliano viene dato come favorito, anche se non è da escludere che Allegri possa giocarsi la carta Cassano da inizio gara.

    I PRECEDENTI – All’andata il derby venne vinto dagli uomini di Ranieri per 1-0, grazie alla rete del Principe Milito. Il ko dello scorso gennaio confermò le difficoltà del Milan negli scontri con le prime sette della classifica, dai quali i rossoneri hanno raccolto quest’anno pochissimi punti (5 durante il girone d’andata e 8 in quello di ritorno, 13 punti su 33 disponibili). Da quando Allegri è sulla panchina del Milan, i rossoneri hanno ottenuto cinque successi in sei occasioni, compresa la vittoria in Supercoppa Italiana ad inizio stagione. Lo stesso Stramaccioni può vantare due vittorie in altrettanti derby con la Primavera nerazzurra.

    Probabili formazioni Inter Milan, 37 giornata Serie A
    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Cambiasso, Zanetti, Guarin, Sneijder, Milito, Zarate.
    Panchina: Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Faraoni, Obi, Alvarez, Pazzini. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Bonera, Van Bommel, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Ambrosini, Gattuso, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri