Tag: milan

  • Seedorf addio al Milan. I 5 momenti migliori di Willy Wonka in rossonero

    Seedorf addio al Milan. I 5 momenti migliori di Willy Wonka in rossonero

    Clarence Seedorf ha dato il suo addio al Milan. Dieci anni di successi, centoventi mesi da Re del Cioccolato, come lo ha affettuosamente ribattezzato Carlo Pellegatti. I tifosi del Diavolo difficilmente lo dimenticheranno. Un Coco, un Oliveira, un Giunti, un Sala, si possono dimenticare. Clarence no. Uno dei numero 10 più affascinanti della storia rossonera, insieme a Savicevic e il connazionale Gullit. Quante coppe, quante gioie, quante lacrime. Il Professore Seedorf ha lasciato un segno indelebile nella memoria di chiunque abbia amato il Milan negli ultimi dieci anni. Il suo nome è legato indissolubilmente alle Champions League dell’era ancelottiana. Oggi, nel giorno dell’addio, c’è solo una parola che il cuore riesce a pronunciare, Grazie Seedorf!

    Clarence Seedorf alza l’ultima Coppa Intercontinentale | ©TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images

    5) Milan-Inter 3-2 (2003-2004): la rimonta perfetta, un derby indimenticabile, sia per il Milan che per i cugini. Sopra di due gol al termine del primo tempo, l’Inter viene spazzata via dagli uomini di Ancelotti. Tomasson, Kakà e lui, Clarence Seedorf. Un gol che consentì al Milan di fare un passo fondamentale per la conquista dello scudetto, il primo per Ancelotti, il primo per Seedorf.
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    4) Milan-Chievo 1-0 (2009-2010): la stagione con in panchina Leonardo non regalerà grandi emozioni ai rossoneri. Uno dei lampi più belli lo offrirà il Professore, in un Milan-Chievo di primavera. Guardate che cosa si inventa il numero 10 rossonero. Un invito spassionato? Una volta che è terminato il video, riguardate.
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    3) Milan-Urawa Reds 1-0 (Coppa Intercontinentale 2007): Clarence Seedorf alla conquista del Mondo. E’ un suo gol a portare il Milan alla finale dell’ultima Intercontinentale (dal 2008 in poi si chiamerà Mondiale per club). Giapponesi battuti, c’era il Boca da affrontare. L’ennesima rivincita di un 2007 incredibile. Anche questa vinta.
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    2) Bayern Monaco-Milan 0-2 (Champions League 2006-2007): in tutte le partite più belle del Milan negli ultimi 10 anni Clarence Seedorf era in campo, e spesso il numero 10 ha messo la propria firma d’autore in ogni singolo match. All’Allianz Arena spettacolo puro del Professore. Assist e gol per una notte da vero Re.
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    1) Milan-Manchester United 3-0 (Champions League 2006-2007): eravamo partiti dalla rimonta perfetta, concludiamo ora con la partita perfetta. Un magico cerchio che si chiude, come una delle carriere più belle di sempre. Clarence Seedorf presente, come sempre.
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    Seedorf non è stato soltanto autore di reti bellissime. Ciò per cui non verrà mai dimenticato è la poesia pura che scriveva su qualsiasi campo. Chapeau Professore. Ah, quanti ne hai fatti ballare Clarence…
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  • Milan, dopo Acerbi Constant. Muntari ko

    Milan, dopo Acerbi Constant. Muntari ko

    A sorpresa il Milan conclude nel giro di 36 ore un doppio acquisto. Il partner d’affari ormai lo conosciamo già. Ieri è stato ufficializzato l’ingaggio del centrocampista Constant. Il francese arriva in prestito dal Genoa, che non meno di 12 mesi fa l’aveva prelevato dal Chievo. Enrico Preziosi e Galliani continuano quindi a intavolare trattative che spesso e volentieri aiutano i rossoneri. Dopo gli arrivi di Boateng ed El Shaarawy, si aggiungono così anche Acerbi e Constant. Ricordiamo che l’ex giocatore del Chievo piaceva al Diavolo già nel gennaio del 2010, ma poi non se ne fece più nulla perché il calciatore aveva già giocato per due diverse società nella stessa stagione. Proprio nel 2010-2011 Constant disputò la sua migliore annata, facendo innamorare Adriano Galliani.

    Fu amore a prima vista. Galeotto un Milan Chievo di due anni fa. Il calciatore di Fréjus (passaporto guineano) venne addirittura accostato a Clarence Seedorf, per la sua eleganza a centrocampo e una tecnica ai piedi invidiabile. L’anno scorso a Genoa non è riuscito a ripetere l’ottima stagione di Verona, nonostante ciò la dirigenza rossonera ha comunque deciso di puntare sul francese 25 enne.

    kevin constant | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il prestito di Kevin Constant si è reso necessario in seguito al brutto infortunio patito in Nazionale da Sulley Muntari. Il ghanese infatti ha riportato la rottura del legamento crociato al ginocchio sinistro. Il calciatore non riprenderà a giocare prima di 5 o 6 mesi. Per Muntari quindi se ne riparlerà con ogni probabilità dopo le vacanze di Natale.

    L’arrivo del rossoblu spinge Flamini lontano da San Siro. E’ praticamente impossibile che l’ex giocatore dell’Arsenal possa rimanere in rossonero, dal momento che non si decide a rinnovare un contratto il cui valore è più che dimezzato. Sul francese continuano a rincorrersi le voci di un possibile interessamento della Roma.

    Che Flamini sia a un passo dall’addio lo confermano indirettamente anche le parole di Adriano Galliani. L’amministratore delegato ha infatti spiegato che oltre a Constant arriverà un altro centrocampista, che sarà o Aquilani oppure un altro (prezzo permettendo). E poi il calciomercato Milan sarà davvero finito.

  • Comproprietà, affare Borini il più importante

    Comproprietà, affare Borini il più importante

    Il termine ultimo scade venerdì alle 19, ma sono tante ancora le comproprietà da sistemare per ciò che riguarda le formazioni di Serie A. Alcune tuttavia sono stante già risolte: parliamo di quella riguardante Acquafresca, passato interamente a Bologna (dopo accordo con il Cagliari), Giaccherini (ex Cesena) e Giovinco (ex Parma) alla Juventus, Destro (ex Siena) e Merkel (ex Milan) al Genoa, El Shaarawy (ex Genoa) al Milan. Concluso anche l’affare Acerbi: il giocatore, a metà tra Genoa e Chievo Verona, è stato acquistato per intero dalla squadra di Preziosi il quale ne ha girato subito la metà al Milan che lo inserirà subito nella propria rosa.

    Altre invece sono state rinnovate. In tal senso spiccano quelle del giovane talento Comi, a metà tra Milan e Torino e rimasto in rossonero, Immobile al 50% tra Juventus e Genoa e che vestirà la casacca rossoblù, Rodriguez che continuerà ad essere a metà tra Bologna e Genoa rimanendo in Emilia, Sorensen anch’esso nuovamente a Bologna nonostante sia stata rinnovata la comproprietà con la Juventus. Questi gli affari fatti, o almeno i principali. Su tante altre comproprietà invece si continua a discutere mentre il tempo stringe. Partiamo da Borini: l’attaccante della Nazionale infatti è a metà tra Parma e Roma.

    fabio borini | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Nelle ultime ore però si sarebbero aperti gli spiragli per un eventuale rinnovo della compartecipazione. Tutto sembra dipendere dal giocatore. Inter e Palermo invece discutono del portiere Viviano: l’affare quasi fatto tra le due squadre per Silvestre potrebbe sbloccare anche questa trattativa. Neroazzurri che con il Parma devono invece discutere di Crisetig mentre con il Genoa puntano a risolvere gli affari Kucka e Longo, bomber della squadra Primavera neroazzurra richiesto da numerosi club. Manuel Canini è a metà proprio tra la formazione di Moratti e il Cesena mentre Genoa e Brescia stanno discutendo di Caracciolo.

    Le Rondinelle tra l’altro posseggono la metà di Diamanti, nell’ultimo anno al Bologna che vanta l’altro 50%. Sul giocatore Azzurro si è già mossa l’Udinese. Kharja è ancora a metà tra Fiorentina e Genoa mentre per Khrin ne discuteranno Bologna e Inter. Novara e Catania devono decidere il da farsi su Morimoto con i piemontesi che in Sicilia dovranno chiudere un altro discorso, quello per il portiere Ujkani con il Palermo che a sua volta sembra interessato a trattenere il giocatore.

    Insomma ce ne sono per tutti i gusti e nelle prossime ore di sicuro si andranno a definire la maggior parte di questi affari. Probabile che invece si arrivi alle buste per giocatori considerati di secondo piano, in particolare per quelli contesi tra club di Serie A e formazioni di Lega Pro. Certo è che il mercato sta entrando nel vivo dato che molte società stanno attendendo di chiudere queste situazioni a metà per poi potersi tuffare in maniera convinta e determinata sull’acquisizione di nuovi giocatori. Strategia questa che sembra accomunare sia Juventus che Inter, alle prese con diverse compartecipazioni da risolvere ma che ora sono pronte a sferrare gli attacchi per portare a casa alcuni top player.

  • Acerbi al Milan, parola di Preziosi. Torna di moda Balzaretti

    Acerbi al Milan, parola di Preziosi. Torna di moda Balzaretti

    Il Milan è a un passo da Acerbi. Come ha confermato ieri sera Enrico Preziosi, il cartellino del giocatore è stato interamente riscattato dalla società rossoblu (ricordiamo che il giocatore era in comproprietà con il Chievo, club con cui ha disputato l’ultima stagione in Serie A). Una trattativa già anticipata da tempo dallo stesso presidente del Genoa. Non ha mai fatto mistero infatti di avere già un accordo con i rossoneri per la cessione di Acerbi, qualora fosse riuscito a risolvere a proprio favore la comproprietà con la squadra gialloblu. Il difensore 23 enne non è però l’unico acquisto che Galliani ha in mente per la difesa. Nei prossimi giorni infatti verrà dato l’assalto a Balzaretti. Il terzino ha rifiutato il rinnovo con il Palermo e appare sempre più probabile un approdo in rossonero.

    PRESTO SPOSI– Il calciomercato Milan si accende. La difesa è il reparto più coinvolto. Ieri il Genoa ha riscattato per 4 milioni di euro la seconda metà del cartellino di Acerbi. Il calciatore ha già le valigie pronte per l’approdo a Milanello. Un sogno che si realizza per il giocatore di Vizzolo Predabissi, che si è sempre dichiarato tifoso milanista. Il suo acquisto chiude (forse) in maniera definitiva le porte ad un ritorno clamoroso di Alessandro Nesta.

    francesco acerbi | © Dino Panato/Getty Images

    L’ormai ex difensore del Milan era stato messo in pre-allarme dall’ad rossonero, in caso di fumata nera sul fronte Acerbi. Con ogni probabilità il 23 enne contenderà la maglia da titolare a Philippe Mexes, sebbene sia lecito ritenere lui l’erede di Nesta, dal momento che il francese non gode di grande fiducia da parte del tecnico Massimiliano Allegri.

    SURPRISE – Non è propriamente una sorpresa a dir la verità. Già da un mese ormai se ne parla, e da ieri il nome di Balzaretti entra prepotentemente nell’orbita Milan. Il terzino rosanero ha rifiutato il rinnovo del contratto che scade nel 2013. Una scelta che mette la società del Palermo spalle al muro: cessione del giocatore adesso, oppure rischiare di perderlo a costo zero la prossima estate. In tarda serata l’agente (Alessandro Moggi ndr) ha voluto gettare acqua sul fuoco, sostenendo come sia il Palermo a decidere, e che per il momento il suo assistito è concentrato unicamente sugli Europei. Non ci stupiremo però se il 31 agosto Nocerino abbraccerà un vecchio compagno di squadra. A Milanello si intende.

  • Milan, Nesta ci ripensa? Pronto il rinnovo

    Milan, Nesta ci ripensa? Pronto il rinnovo

    Dopo l’ultimo colpo di scena, dove Berlusconi è intervenuto per tenere al Milan il loro miglior difensore Thiago Silva, a ripensarci nell’appendere al chiodo la maglia rossonera sembra essere l’esperto Alessandro Nesta. Il difensore romano, arrivato all’età di 36 anni, aveva dichiarato di non riuscire a mantenere i ritmi di un campionato italiano e di aver quindi deciso di lasciare il Milan spiegando:

    Quella che ho disputato quest’anno è stata l’ultima stagione al Milan. Ho fatto i conti e i ritmi del campionato, della Coppa Italia e soprattutto della Champions, non mi permettono di giocare sempre e io sono uno che non ce la fa proprio a restare a guardare dalla panchina. In queste occasioni non mi sento importante come aiuto per la squadra e quindi preferisco lasciare. Con il Milan sono stato benissimo, ho vinto tanto e passato dei bellissimi anni, ma ora è il momento di fare un’esperienza diversa“.

    Alessandro Nesta © Claudio Villa/Getty Images

    Con queste parole Alessandro Nesta aveva fatto capire che avrebbe lasciato certamente il Milan; il difensore infatti aveva preso in considerazione l’idea di approdare nella Major League Soccer aggregandosi ai New York Red Bulls.

    Ma a quanto pare Galliani è riuscito a fargli cambiare idea: appena ha saputo che il difensore ha dovuto rinunciare all’avventura oltre oceano perché non soddisfatto dell’ingaggio, ha contattato Nesta facendogli la sua proposta. Il romano seppur non più giovanissimo, rimane uno dei migliori centrali al mondo e sicuramente il Milan ne gioverebbe, arrivando ad avere in squadra giocatori esperti, giovani talenti e tanta qualità.

    Il ritorno di Nesta andrebbe sicuramente a complicare l’arrivo di Acerbi tra le fila della squadra rossonera; già nei giorni precedenti il Milan si è infatti mosso alla ricerca di Alessandro proprio per dover evitare di rimanere senza un gran difensore in caso che la trattativa per il giovane del Chievo non andasse in porto.

  • Kaka vuole il Milan, rescissione col Real? Intanto Sheva…

    Kaka vuole il Milan, rescissione col Real? Intanto Sheva…

    Chi lo dice che il calcio non è romantico? Anche le persone con il cuore più spietato avranno avuto un sussulto quando questa mattina hanno letto le prime pagine del Confidencial. Il giornale spagnolo “vede” Kaka al Milan. Sogno remoto o realtà concreta? Non è un’eresia affermare che il brasiliano non si sia mai ambientato al Bernabeu. Sarà la presenza di Mourinho che non aiuta gli ex rossoneri, sarà l’ingombrante presenza di Cristiano Ronaldo. Sarà quel che sarà. Fatalità,  destino vuole che un’altra leggenda milanista è pronta a tornare sui suoi passi. E’ da due anni che ormai se ne parla e ad oggi Smoking Bianco Kaka indossa il suo abito solo per le chicas. Ogni viaggio che si rispetti però ha un’andata, e un ritorno. Il biglietto per Milanello è pronto da tempo, il treno pure.

    CAROLINA – Non ce ne voglia Carolina, però le donne italiane hanno forse qualcosa in meno delle chicas? Saremo pure di parte, però obiettivamente parlando il Bel Paese se si chiama così un motivo ci sarà pure. In ogni caso Kaka, stinco di santo, non vuole certo tornare al Milan perché c’è qualche amante a San Siro che lo aspetta. Il pensiero, l’idea, il sogno, chiamatelo come volete, è rivestire la maglia del Diavolo. Vivere nuovamente quei colori che l’hanno reso celebre in tutto il mondo. Pallone d’Oro, Champions, Mondialiti, mica male come curriculum.

    andriy shevchenko e kaka | © PHOTO NEWPRESS/Getty Images

    TEMPO DI SCELTE – Il 22 aprile ha compiuto la veneranda età di 30 anni. Alla finestra due scelte: Europa o Arabia (con qualche interferenza cinese). La prima per restare competitivo e dimostrare di non essere un giocatore finito. La seconda soltanto per il piacere di guadagnare i soldi e vedere il portafoglio ingrandirsi giorno dopo giorno. Nel Vecchio Continente le due opzioni più plausibili sono quelle dove vi è ancora traccia di Milan, ovvero Psg e lo stesso club di Via Turati. Da una parte Ancelotti, dall’altra la maglia, il capitano e Pato. Per riscrivere la storia però non è mai troppo tardi, come ci ha insegnato in questi Europei un altro ex rossonero.

    FIGLIOL PRODIGO – La parabola del figliol prodigo la conosciamo tutti, senza interpellare né preti né suore. In molti avranno capito a chi ci stiamo riferendo. Sì, Shevchenko, l’ucraino. Se ne andò nell’estate del 2006, sei anni fa, in tempo per segnare più reti anche del Cigno. Tornò due anni dopo, dal Chelsea. Solo il fatto di scendere in campo difronte ai suoi vecchi tifosi era una magia bellissima, irrinunciabile. In quella stagione giocò 26 partite. Zurigo e Lazio le squadre scelte per tornare al gol. Dodici mesi per dirsi nuovamente addio. Con lui anche Kaka. Strade diverse per i due gemelli del gol. Sheva tornava in patria, a Kiev. Il brasiliano sceglieva la fama del Real. Tre anni dopo rieccoci qua, a scoprire che nulla è cambiato. Sempre il Milan in testa. Una doppietta alla Svezia di Ibrahimovic per dire: sono ancora io, Andriy. E alla domanda sulla sua vecchia squadra una risposta da batticuore: magari torno. Cosa cantava Max Pezzali qualche anno fa?

  • Thiago Silva, Berlusconi e Galliani vincono l’Oscar

    Thiago Silva, Berlusconi e Galliani vincono l’Oscar

    Benvenuti su Scherzi a Parte, conduce Silvio Berlusconi con la regia di Adriano Galliani. Autori del programma Carlo Ancelotti, Leonardo  Nascimento de Araujo, Massimiliano Allegri, Thiago Silva e Paulo Tonietto. Invitati Le Parisien, L’Equipe, La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Tuttosport, Eurosport, Milan Channel, Sportmediaset, Speciale Calciomercato (sì, anche loro, Criscitiello e la Carrà), Il Pallonaro. Parteciperanno alla puntata i 10 milioni di fan Facebook del Milan. Le riprese verranno effettuate tra Milanello e Parco dei Principi, senza dimenticare qualche nota di colore come ristoranti rigorosamente italiani e atmosfere esotiche, tra Rio e Arcore. Valletto d’onore per l’occasione Paolo Maldini, figlio di Cesare. Ave.

    OSCAR – Sono state giornate da brividi. Sembrava la realtà, invece era fiction. Degno della migliore Elisa di Rivombrosa, una sceneggiatura in maschera impossibile da intuire nell’immediato. Apre le danze Le Parisien, offerta shock da 40 milioni di euro per il difensore centrale più forte al mondo. I tifosi del Milan sono in pre-allerta. No, un’altra volta no. D’accordo Sheva, c’era un figlio da educare alla cultura anglosassone. D’accordo Kakà, c’era il Real Madrid che chiamava. Ma Thiago Silva no. Il film prosegue, ed entra in scena proprio lui, Thiago. Il carioca con il suo agente sono in Francia, a Parigi, insieme nientemeno che con Leonardo. La trama si infittisce, i dettagli la rendono reale, e i 10 milioni di like iniziano a scivolare nella trappola.

    silvio berlusconi e adriano galliani | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    HOLLYWOOD – Picchia duro Le Parisien, in collaborazione con L’Equipe: accordo totale fra le due parti, 8 milioni di euro a stagione per il difensore, proposta irrinunciabile per chi guadagna poco più di 4 milioni con il Milan. Leonardo fa capire che l’operazione è ormai prossima alla conclusione. Tifosi inferociti, non ci credono. Un’altra delusione dal Diavolo, dalla squadra per cui i like sono fioccati come nessun’altra squadra quotata su Facebook. E se non bastasse ecco il rilancio, 77 milioni. Sì, Thiago Silva e Ibrahimovic, le due colonne del Milan. Tutte e due insieme, lì a Parigi. Che storia! E per rendere il tutto più affascinante, più mistico, compare anche la vecchia gloria rossonera, Paolo Maldini. Sarebbe stato proprio lui a convincere Thiago nell’accettare l’offerta di Leonardo e Ancelotti. Non manca nulla?

    LA PREGHIERA GLOBALE – Padre Silvio, tieni duro. All’incirca così recitava il comunicato ufficiale di Milan Channel nei confronti del Deus ex machina, colui che può tutto, l’onnipotente (sempre con le debite distanze, claro). E qui la sceneggiatura inizia a scricchiolare. Inizia ad intravedersi il buio nella luce fin troppo abbagliante. Un buio che porta il tifoso rossonero a sentirsi tradito. La fabula prosegue secondo le aspettative. Galliani rientra in Italia. Dirà che le preghiere certe volte funzionano. Il disegno è sempre più evidente. Silvio Berlusconi osannato, ha resistito all’assalto (finto) del Paris Saint Germain. Grazie Padre. Grazie per aver tenuto in squadra Thiago Silva. Grazie perché con questo “acquisto” hai mantenuto la squadra competitiva sia in Italia che in Europa. Non importa se poi questo eroico salvataggio ci impedirà di fare un mercato serio anche quest’anno, anzi, grazie per averci ricordato che il calciomercato del Milan è chiuso il 15 giugno. Ma sopratutto grazie perché la Sua comparsa a Speciale Calciomercato ha davvero chiuso il cerchio di una storia incredibile. Alla prossima!

  • Gattuso riparte dal Sion “Qui per vincere”

    Gattuso riparte dal Sion “Qui per vincere”

    E’ passato poco più di un mese da quel pomeriggio dell’11 maggio, giorno nel quale Gennaro Gattuso ha annunciato l’addio al Milan dopo 13 stagioni, nelle quali ha vinto tutto quello che c’era da vincere (2 scudetti, 2 champions league, 1 mondiale per club, 1 coppa italia, 2 supercoppe italiane ed europee). La carriera del ringhio nazionale non si è conclusa con l’addio al Milan perchè nella giornata di ieri Gattuso ha firmato un contratto biennale con il Sion, squadra militante nella massima serie svizzera. Il suo grande desiderio era chiudere la carriera dove era cominciata ovvero nei Glasgow Rangers in Scozia, questo non è stato possibile per i noti problemi finanziari del club scozzese e la prossima destinazione del campione del mondo 2006 non sarà lontana dall’Italia dato che il campionato svizzero potrà ammirare la grinta di uno dei giocatori italiani più popolari dell’ultimo decennio.

    Gennaro Gattuso © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

    Ieri Gennaro Gattuso si è presentato al Sion: “Sono venuto per vincere”. Nella conferenza stampa di presentazione ha parlato a tutto tondo a partire del suo passato recente che risponde al nome Milan: “Credo che il Milan mi mancherà e che mancherò al Milan. Ma quel che mi mancherà di più è la Champions League. Voglio giocare la Champions League con il Sion”. Ringhio poi spiega perchè il suo ritorno ai Rangers non si è concretizzato: “Volevo finire la carriera ai Rangers. Ho incontrato mia moglie a Glasgow, era logico che ci tornassimo, ma i problemi finanziari del club hanno reso questa soluzione impossibile”. Il futuro è svizzero: “Ho sempre vissuto a mille all’ora e credo che sia giunto il momento di calmarmi un pò. Ho l’impressione di essere in paradiso qui. Non ho scelto Sion per motivi finanziari”.

    L’ex centrocampista del Milan è già al lavoro con la sua nuova squadra e non potrà di certo riposarsi con la sua famiglia dato che dovrà eseguire la preparazione in vista dell’inizio del campionato elvetico previsto il prossimo 14 luglio: “Tutto quel che ho potuto vincere in precedenza non conta. Riparto da zero, non conosco nessuno e debbo dimostrare tutto. Voglio far vedere che sono sempre un campione e non sono in vacanza”. Il presidente del club elvetico Christian Constantin condivide lo stesso desiderio dell’ex Milan: “Debbo vincere il campionato per andare in Champions League e per riuscirvi ho bisogno di Gattuso”. Constantin poi conclude elogiando il suo nuovo giocatore: “E’certamente il più grande giocatore che abbiamo avuto a Sion e forse anche in Svizzera”. La nuova avventura di Ringhio non poteva cominciare con premesse migliori.

     

  • Milan, Berlusconi spiega il no al Psg per Thiago Silva

    Milan, Berlusconi spiega il no al Psg per Thiago Silva

    La storia si ripete. E’ finita ufficialmente la trattativa Milan-Psg per Thiago Silva e il rifiuto milanista fa ritornare in mente quello di sei mesi fa quando Pato era pronto a volare a Parigi prima che il presidente Silvio Berlusconi decidesse di trattenere il suo gioiello brasiliano. Anche stavolta ha prevalso il cuore del presidente rossonero, e Adriano Galliani emblematicamente ha citato Pascal per riassumere la decisione del Milan di trattenere il difensore più forte del mondo: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”. Citazione esemplare quella pronunciata dall’ad milanista perchè in un periodo di crisi come questo rifiutare 46 milioni di euro per di più offerti per un difensore è da folli e a Parigi adesso non sanno se ridere del Milan che ha rifiutato un’offerta clamorosa o se piangere per non essere riusciti a portare il difensore più forte del mondo sotto la torre Eiffel. Certamente il Paris Saint-Germain difficilmente tornerà a bussare alla porta del Milan, dato le ultime due trattative (Pato-Thiago Silva) prima quasi concluse e poi mandate all’aria. I francesi attraverso un comunicato sulla pagina twitter hanno confermato il loro ritiro dalla trattativa.

    Silvio Berlusconi © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    A spiegare dettagliatamente i motivi del rifiuto e le fasi della trattativa Milan-Psg per Thiago Silva ci ha pensato il presidente onorario del club rossonero intervenuto telefonicamente a Sportitalia durante la trasmissione Speciale Calciomercato:

    “Non abbiamo cambiato idea, non si era mai consolidata l’ipotesi di una cessione. Arrivavano delle offerte che avevano dello straordinario da un club come il Psg. Noi siamo stati sempre molto chiari e assolutamente corretti, abbiamo detto fin da subito che non c’era una decisione già assunta di accettare delle offerte per il nostro campione. Volevamo tuttavia ascoltare le offerte e, una volta presa cognizione delle proposte, avremo dato una risposta. Ci hanno fatto un’offerta molto interessante di 46 milioni di euro e noi abbiamo preso atto di questa possibilità. Poi abbiamo dato un occhio al mercato dei centrali difensivi per sostituire il nostro Thiago e abbiamo convenuto che sarebbe stata un’operazione non conveniente. Il vecchio cuore rossonero di Silvio Berlusconi è riuscito a dire no ad un’offerta del genere per un difensore che farà vincere il Milan in Italia e in Europa. Richiesta di un adeguamento dell’ingaggio? Credo che sia naturale che ciò possa avvenire, ma credo sarà facile trovare un’intesa con una grande persona come Thiago. Siamo in un momento di crisi, anche per la mia famiglia non è facile sostenere le spese del Milan che si è dotato di gradi campioni. Avremo ancora Thiago Silva con noi e potremo contare su una difesa che spero possa subire meno gol. Rapporto con Galliani? C’è grande amicizia e grande affetto. Ibrahimovic? Non ce ne priveremo certamente, lo riteniamo il numero uno al mondo nel suo ruolo”.

    In definitiva Silvio Berlusconi conferma Thiago Silva ed anche Ibrahimovic, ma ammette che il Milan è in crisi a livello economico. La mancata cessione di Thiago Silva avrebbe consegnato al Milan 46 milioni e avrebbe consentito alla società di Via Turati di risparmiare il già ricco ingaggio del brasiliano, che ora dopo aver rinunciato al doppio dei soldi richiederà sicuramente un aumento dallo stesso Berlusconi. Inoltre il mercato milanista si configura più piatto di una tavola da surf e non si lamentassero coloro che hanno supplicato il presidente milanista a non cedere ai milioni del Psg qualora la società rossonera si presenti ai blocchi di partenza della prossima stagione con uno scacchiere molto rimaneggiato rispetto a quello della scorsa stagione visti gli addii di Gattuso (accasatosi ieri al Sion), Nesta, Inzaghi, Zambrotta, Seedorf e Van Bommel. La scelta eroica di Berlusconi potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio ma si sa il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.

  • Thiago Silva resta al Milan, miracolo Berlusconi. Adieu Psg

    Thiago Silva resta al Milan, miracolo Berlusconi. Adieu Psg

    Al Milan i colpi di scena non finiscono mai. Un po’ come i film di Tarantino o Spielberg. Fino a ieri mattina Thiago Silva sembrava a un metro dal Psg, una misura che nel calcio equivale ai decimi di secondo della Formula. Leonardo e Thiago erano lì, pronti a stringersi la mano. Bastava un tanto così, ma anche stavolta a Parigi sono rimasti con un pugno di mosche. Destino vuole che quando Galliani tratti con gli sceicchi qualcosa debba sempre andare alla rovescia. A gennaio un altro rossonero, anche lui carioca, era stato ad un passo dal vestire la maglia del Paris Saint Germain. Sappiamo bene come andò a finire. Pato a Milanello, Tevez a Manchester, strade tanto diverse quanto lontane. Stessi sceicchi di allora, stesso finale. Il nulla cosmico.

    ANDATA E RITORNO – Poco più di 48 ore fa Galliani partiva per quel di Parigi. Un viaggio in Oltralpe con destinazione Parco dei Principi, la nuova casa dell’ex Leonardo, ora mano armata dello sceicco Nasser-Al-Khelaifi. Lui, il brasiliano, ci mette la faccia, l’altro, padre e padrone, i soldi. A gennaio l’ad milanista lo gabbò senza troppi complimenti, con l’affare Pato andato a farsi benedire in un ufficio di Manchester. Martedì grandi abbracci tra i due, sorrisi a 30 denti in macchina, cena in ristorante tra bonus e cavilli burocratici da sistemare. Thiago Silva alla finestra, da Rio, con un contratto in mano più che duplicato rispetto a quello a strisce rossonere. Pezzo di carta destinato a rimanere soltanto virtuale, nei sogni del difensore brasiliano. Thiago resta lì, alla finestra, Leonardo là, a Parigi, Galliani qui, a Milano. Andata e ritorno, come se niente fosse successo.

    silvio berlusconi | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    PATER – E miracolo fu. Nel pomeriggio di ieri Milan Channel si era trasformato in un tempio buddhista, o qualcosa di simile, dove i tifosi pellegrini si sono radunati per chiedere ciò che da tanti è già stato definito come il nuovo miracolo, profano si intende. Silvio Berlusconi è apparso come in sogno ai milioni di pellegrini, ha ascoltato e provveduto, come nelle migliori parabole. Thiago Silva resterà, l’ha confermato anche Adriano Galliani di ritorno da Parigi. Le preghiere funzionano, non sempre, ma funzionano. Però esistono anche le pecorelle nere, quelle che camminano fuori dal gruppo, metafora degli uomini di poca fede. Uno di loro potrebbe anche porsi qualche domanda: perché dopo averlo praticamente venduto se lo ripigliano? E’ stata solo fiction o c’era qualcosa di vero? E’ una mossa solamente di facciata, per tenere calmi i tifosi, per poi completare l’operazione ad agosto? Amen.