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  • Milan-Sampdoria alle 18. Allegri lancia El Shaarawy

    Milan-Sampdoria alle 18. Allegri lancia El Shaarawy

    Dopo le vittorie di Fiorentina e Juventus negli anticipi del sabato tra poco meno di un’ora toccherà al Milan far il suo debutto nella stagione 2012-2013. Ospite dei rossoneri a San Siro (dotato di un nuovo e tecnologico manto erboso) la neo promossa Sampdoria cercherà il primo colpaccio approfittando dell’apparente confusione dell’ambiente rossonero. Milan-Sampdoria può aver tante chiavi di lettura ma quella più importante è senza dubbio quella emotivo-caratteriale con le due squadre alla ricerca di convinzioni e nuove motivazioni per iniziare nel migliore dei modi il campionato e nelle intenzioni delle rispettive società un nuovo ciclo di successi.

    Milan-Sampdoria, la vigilia I tifosi rossoneri e apparentemente anche la dirigenza non sono ancora in clima campionato per le distrazioni delle sirene del calciomercato ma anche dal rumore delle pesanti cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva.

    Stephan El Shaarawy | ©Dino Panato/Getty Images)
    Allegri in conferenza stampa ha sottolineato più volte come questo sia il nuovo anno zero del Milan e i giocatori senza troppe prime stelle saranno chiamati ad uno sforzo caratteriale superiore per sopperire alla minore caratura tecnica. In casa Samp si attende la prova del nove dopo l’exploit al Camp Nou contro il Barcellona, l’eliminazione dalla Coppa Italia pesa ancora come un macigno e per l’undici di Ferrara un vittoria a San Siro potrebbe unire maggiormente il gruppo facendo salire le convinzioni intorno al nuovo progetto

    Milan-Sampdoria, la chiave tattica Massimiliano Allegri senza capitan Ambrosini, Mexes e Pato vara una difesa inedita schierando De Sciglio al posto di Abate (anche lui acciaccato), Zapata e Yepes in mezzo e Antonini a sinistra. Montolivo occuperà la cabina di regia con Flamini e Nocerino ai lati, in avanti con Boateng e Robinho ci sarà Stephan El Shaawawy preferito a Pazzini. Ciro Ferrara dovrebbe adottare un accorto 4-4-2 con Estegarribia a sostegno del tandem d’attacco Maxi Lopez Eder. La supremazia a centrocampo sarà fondamentale per le sorti dell’incontro, Allegri mira a non dar punti di riferimento in avanti. Ferrara spera in qualche distrazione della nuova difesa rossonera.

    Milan-Sampdoria, le formazioni
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; De Sciglio, Bonera, Yepes, Antonini; Flamini, Montolivo, Nocerino; Boateng; El Shaarawy, Robinho. All. Allegri
    A disp.: Amelia, Zapata, Acerbi, Mesbah, Carmona, Constant, Emanuelson, Traoré, Valoti, Pazzini
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Muntari, Pato, Abate, Strasser, Didac Vilà, Mexes, Ambrosini
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero; De Silvestri, Gastaldello, Rossini, Costa; Obiang, Tissone, Poli; Estigarribia, Eder, Maxi Lopez. All. Ferrara
    A disp.: Padelli, Castellini, Berardi, Laczko, Soriano, Mustafi, Renan, Munari, Icardi, Krsticic
    Squalificati: Da Costa, Pozzi
    Indisponibili: Juan Antonio
    Arbitro: Banti

  • Allegri-Galliani aria di crisi: il tecnico parla di dimissioni

    Allegri-Galliani aria di crisi: il tecnico parla di dimissioni

    La crisi tra Adriano Galliani e Massimiliano Allegri era nell’aria già dall’amichevole estiva contro il Real Madrid quando i rossoneri uscirono sconfitti con un pesante 5-1 con conseguenti numerose critiche che i vertici del Milan avanzarono verso il tecnico. Dopo le discussioni scaturite da quel risultato a dir poco vergognoso, proprio in queste ore la sintonia tra i due sembra essersi rotta completamente: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di Allegri di chiedere a Zè Eduardo di sottoporsi ad alcuni test prima di approdare al Milan, mettendo in discussione il lavoro dell’ad rossonero.

    Non bastasse il brasiliano ha deciso di non sottoporsi agli allenamenti, cancellando così ogni possibilità di vestire la maglia del club di Via Turati. Una sorta di ripicca dunque quella di Allegri, sicuramente deluso per i troppi pezzi da novanta persi che hanno scelto di andare altrove: il tecnico dopo la partenza di Van Bommel, ha dichiarato di volere a tutti i costi un giocatore di tale calibro, annunciando di essere disposto a dare le dimissioni se questo non accadesse. A quanto pare nemmeno l’arrivo di Kakà potrebbe risollevare l’umore di Allegri il quale, in merito all’ex Pallone d’Oro, ha esplicitamente fatto capire che lo userà davanti alla difesa.

    Allegri © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La situazione diventa quindi complicata in casa rossonera, visto anche l’ennesimo infortunio di Pato che si è procurato la lesione dell’adduttore della gamba sinistra e l’obbligato stop che durerà quasi un mese: nella giornata di oggi il Milan dovrà quindi tentare di chiudere tutte le possibili trattative per portare alla corte di Allegri dei giocatori che riescano a completare la rosa. Entro il fine  settimana il club rossonero dovrebbe concludere con Niang, giovane del Caen, con El Kaddouri e con Kakà, il quale è stato messo fuori da Mourinho per la sfida di Supercoppa Spagnola contro il Barcellona.

  • Kaka, il futuro del Milan nelle mani del vecchio Bronzetti

    Kaka, il futuro del Milan nelle mani del vecchio Bronzetti

    Da oggi fino a mercoledì ogni giorno è buono per vedere Kaka tornare al suo vecchio amore, il Milan. L’esclusione clamorosa decisa da Mourinho per l’andata della Supercoppa spagnola è l’ultimo segnale che spinge il Bimbo d’oro verso l’Italia. La volontà del calciatore è nota, le stesse sirene provenienti dalla Turchia non arrecano insofferenza nel suo animo. Disposto a ridursi lo stipendio fino a 5 milioni di euro, Kaka ha già deciso da tempo il suo futuro. La passa passa a questo alle due società. Essenziale trovare un accordo che sia capace di accontentare entrambe le parti. Per certi versi è il Real ad avere il coltello dalla parte del manico, per altri invece è proprio il Milan a potersi giocare le carte giuste.

    L’affare non dovrebbe riguardare il solo Kaka. Galliani infatti pare intenzionato ad assicurarsi anche uno tra Diarra e Sahin oltre il verdeoro, andando così ad incrementare un reparto di centrocampo che pone numerose domande ai tifosi del Diavolo. Entrambi non godono della stima tecnica del tecnico portoghese, secondo quanto dichiarato alcuni giorni fa pubblicamente dallo stesso Mou. Oltre al Milan però sui due calciatori ci sono anche squadre della Premier, con l’Arsenal in testa per l’ex centrocampista del Bayern Monaco.

    Ernesto Bronzetti | ©Elisabetta Villa/Getty Images

    Per arrivare a Kaka, l’ad rossonero ha rispolverato Ernesto Bronzetti. E’ lui la figura che agirà da intermediario tra il club di Via Turati e quello madrileno, con il compito di riportare il brasiliano a casa. Nella serata di ieri Bronzetti era insieme a Florentino Perez al Camp Nou. I due hanno discusso dell’affare: modalità, numeri, convenienze, necessità. Perez avrebbe aperto al prestito, concessione fino a qualche settimana fa che sembrava impossibile. Questa mattina i quotidiani sportivi si sono sbilanciati riguardo le cifre: si parla di un prestito oneroso intorno ai 6 milioni di euro, con il riscatto fissato al termine della stagione che potrebbe aggirarsi sui 10 milioni.

    La figura di Bronzetti evoca ai tifosi rossoneri più attenti sorprese non sempre piacevoli. In questi anni il suo nome è stato spesso accostato al Milan, specialmente riguardo trattative che avessero la Spagna come interlocutore. Fra le delusioni più cocenti ricordiamo la coppia di attaccanti costituita da Jose Mari prima e Javi Moreno poi. I due attaccanti spagnoli lasciarono il Milan nello stesso anno (estate 2002), totalizzando complessivamente 7 gol in 3 anni.

    L’anno dopo toccò a Rivaldo subire la maledizione di Bronzetti: 22 presenze e 5 gol, bottino che non poteva di certo soddisfare società e tifosi alla luce delle ultime stagioni in blaugrana di uno dei campioni brasiliani più forte in quegli anni. Suo connazionale, e come lui “scaduto” dopo 12 mesi, Ricardo Oliveira. Acquistato dal Betis Siviglia per 20 milioni di euro, il calciatore non riuscì a confermare quanto di buono mostrato fino ad allora.

    Dopo 5 lunghi anni ricompare Ernesto Bronzetti, stavolta relativamente all’affare Kaka. Siamo proprio sicuri che Galliani abbia scelto l’uomo giusto? Noi non ne siamo così sicuri. Anche perché Bronzetti è lo stesso che “ufficializzò” il trasferimento di Tevez al Milan lo scorso gennaio. C’è da fidarsi?

  • Omar El Kaddouri al Napoli, De Laurentiis rompe l’asse Genoa-Milan

    Omar El Kaddouri al Napoli, De Laurentiis rompe l’asse Genoa-Milan

    L’ultimo campionato di Serie B ha regalato gol e spettacolo grazie alle performance di giovani dalle belle speranze. Il campionato di Serie A ormai alle porte ospiterà molti di questi talenti, Insigne in primis tenterà di confermarsi ai massimi livelli nazionali sotto l’ombra del Vesuvio. Stesso dicasi per l’ex compagno di squadra Ciro Immobile, capocannoniere dell’ultima serie cadetta con 28 gol, che godrà di una maglia da titolare nel Genoa, sperando di convincere la Juve (proprietaria dell’altra metà cartellino) a puntare su di lui in futuro. Non dimentichiamo Gianluca Sansone che nell’ultima splendida stagione a Sassuolo si è garantito un posto in A con il Torino così come Marco Sau è tornato alla base al Cagliari dopo aver deliziato in B i tifosi della Juve Stabia. Ecco allora che in questi ultimi giorni di mercato a questa ristretta lista potrebbe aggiungersi un ottimo talento straniero come Omar El Kaddouri.

    Omar El Kaddouri © Jeff J Mitchell/Getty Images

    CHI E’? – Omar El Kaddouri, 22 anni compiuti lo scorso 21 agosto, è un trequartista in forza al Brescia. Nato a Bruxelles ma di origini marocchine ha la doppia nazionalità (belga e marocchina) e ha partecipato agli ultimi giochi olimpici con la selezione del Marocco. Oltre ad essere giovane El Kaddouri è un prospetto davvero interessante soprattutto per la sua predisposizione tattica in quanto può giocare da prima o seconda punta ma anche da regista. Chi lo prende fa un affare, il Brescia ci ha visto lungo quando l’ha prelevato nel 2007 dalle giovanili dell’Anderlecht aggregandolo alla primavera. Nel 2008 esordisce in Serie B con la maglia delle rondinelle mentre nella stagione successiva totalizza 2 presenze in Coppa Italia. Nel 2010-2011 trova continuità giocando in prestito in Lega Pro con il Sud Tirol Alto Adige. In trentino trova una maglia da titolare in 31 occasioni, siglando le prime 2 reti tra i professionisti. Dopo l’esperienza in Lega Pro nella scorsa stagione il Brescia lo riporta alla base garantendogli la possibilità di ben figurare in B ed El Kaddouri non delude le aspettative facendosi notare anche grazie alle 7 reti messe a segno su 37 presenze totali. Per strapparlo al Brescia bastano 4 milioni di euro, ma tra un paio d’anni potrebbe valere ben altre cifre.

    SINERGIA GENOA-MILAN – Le ottime cose fatte intravedere dal centrocampista marocchino non sono passate inosservate neanche in Serie A visto che negli ultimi mesi sul giocatore c’è stato il forte interesse della Juve e del Parma. Altro particolare da non sottovalutare è chi cura i suoi affari ovvero il numero 1 dei procuratori Mino Raiola. Negli ultimi giorni il Genoa sta pensando ad imbastire insieme al Milan un’operazione con il Brescia con protagonista proprio El Kaddouri. Galliani e Preziosi non sono nuovi a questo tipo di operazioni basti pensare alle 2 operazioni più eclatanti sull’asse Milano-Genova vedi Kevin-Prince Boateng e Stephan El Sharaawy. L’intenzione del Genoa è quella di prelevare l’intero cartellino di El Kaddouri dal Brescia, per poi a gennaio girare metà cartellino al Milan. Insomma sarebbe un colpo del futuro in chiave Milan ma anche un ottimo acquisto del presente per il grifone.

    PRESSING NAPOLI – Nonostante la pole position del Genoa per El Kaddouri, c’è una altra società italiana pronta a beffare il Grifone e di conseguenza anche il Milan. Stiamo parlando del Napoli di Aurelio De Laurentiis che nelle ultime ore sta tentando il colpo grosso offrendo al Brescia 2 milioni più bonus per la comproprietà facendo tremare di conseguenza l’asse Genoa-Milan. Anche il Napoli ha un precedente ben augurante con il Brescia basti pensare all’affare Hamsik. Il centrocampista slovacco che ben figurò con le rondinelle in B fu acquistato dal Napoli per 5,5 milioni nel 2007, guarda caso l’anno in cui il Brescia scovò El Kaddouri in Belgio. Corsi e ricorsi del mercato…

  • Champions League 2012-2013: Milan testa di serie, Juve in terza fascia

    Champions League 2012-2013: Milan testa di serie, Juve in terza fascia

    Giovedì 30 agosto a Monaco ci sarà il sorteggio dei gironi di Champions League 2012-2013. L’Italia si presenta quest’anno per la prima volta con solo due squadre sicure mentre l’Udinese, terza nello scorso campionato, dovrà cercare di non perdere al Friuli nella gara di ritorno contro lo Sporting Braga per conquistare un posto tra le magnifiche trentadue. Il Milan quest’anno dovrebbe aver un girone più agevole potendo contare di un posto tra le teste di serie evitando così gli scontri con Real Madrid e Barcellona che hanno caratterizzato le ultime due stagione. Avrà sicuramente il girone di ferro la Juventus di ritorno in Champions League dopo i tanti anni bui. La Vecchia Signora a meno di clamorosi stravolgimenti occuperà un posto in terza fascia.

    Sorteggio Champions League | ©Fabrice Coffrini/EuroFootball/Getty Images
    Alla luce dei risultati delle partita di andata dei Preliminari di Champions League 2012-2013 cercheremo adesso di abbozzare le quattro fasce che comporranno le urne per i sorteggi della fase a gironi.

    La Prima Fascia (Teste di Serie)
    L’urna delle teste di Serie è già al completo. Barcellona, Manchester United, Chelsea, Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal, Porto, Milan guarderanno tutti dall’alto sperando in un girone agevole per preservare le energie nei turni successivi.

    La seconda Fascia (occhio al Manchester City)
    Sei degli otto posti sono già occupati (Valencia, Benfica, Shakhtar Donetsk, Zenit Pietroburgo, Schalke 04, Manchester City). Da italiani e da tifosi dell’Udinese speriamo che lo Sporting Braga esca facendo di fatto guadagnare un posto nell’urna all’Ajax, mentre la Dinamo Kiev dopo la vittoria sul campo del Borussia Mönchengladbach ha praticamente blindato il suo posto.

    Terza fascia (Il Paris Saint Germain di Ibra e Thiago Silva)
    E’ la fascia più incerta e valutando il coefficiente del Ranking Uefa dovrebbe esser quella che ospiterà la Juventus insieme al Paris Saint Germain dello sceicco e di Carlo Ancelotti. Potrebbe trovar un posto anche l’Udinese.

    Quarta Fascia (non chiamatela così)
    Borussia Dortmund, Olimpiakos, Montpellier, Nordsjælland, Malaga sono già sicure del loro posto gli altri tre dovrebbero esser ad appannaggio di Celtic(?), Bate Borisov (?), Dinamo Zagabria (?). In questo gruppo potrebbero nascondersi delle grosse insidie per tutti e sopratutto per le italiane.

    Le possibili 4 fasce per il Sorteggio Champions League 2012-2013
    prima fascia:
    Barcellona, Manchester United, Chelsea, Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal, Porto, Milan

    Seconda Fascia:
    Valencia, Benfica, Shakhtar Donetsk, Zenit Pietroburgo, Schalke 04, Manchester City, Sporting Braga, Ajax,

    Terza Fascia
    Dinamo Kiev(?), Anderlecht, Juventus, Copenhagen (?), Spartak Mosca(?), Paris Saint Germain, Galatasaray, Cluj(?)

    Quarta Fascia
    Celtic(?), Borussia Dortmund, Bate Borisov, Dinamo Zagabria, Olimpiakos, Montpellier, Nordsjælland, Malaga

  • Milan Pato si ferma ancora. Dal Genoa arriva Ze Eduardo

    Milan Pato si ferma ancora. Dal Genoa arriva Ze Eduardo

    Rieccolo. Alexandre Pato si è nuovamente infortunato. Stavolta il colpevole è l’adduttore (sinistro), parte del corpo che i maligni mettono in relazione spesso e volentieri con “dolci pratiche”. E a dire che il brasiliano era tornato bello carico, rinfrancato da una preparazione in Brasile senza alcun problema, anche se poi il finale di Londra non è stato dei migliori. C’è una sorta di maledizione intorno alla figura del Papero. Il cambio del numero di maglia non ha portato i frutti sperati evidentemente. Gli stregoni di Milanello avevano dato la colpa al 7, numero ereditato dall’ucraino Shevchenko. Pato aveva percepito tale suggerimento occulto, passando al 9 di Pippo Inzaghi. Anche l’altro maggiore indiziato è risultato mancante: San Siro. Lo sconforto regna a Milanello.

    La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel primo pomeriggio. Carlo Laudisa, esperto di calciomercato e giornalista della Gazzetta dello Sport, è stato il primo a darne l’annuncio attraverso il proprio profilo personale di twitter. Inutile dire come questa si sia poi nel giro di poche ore propagata fino a raggiungere ogni angolo della penisola italiana, bussando anche alle porte del Sudamerica. Nei prossimi giorni si saprà qualcosa di più circa l’entità del nuovo infortunio di Pato. Tra i tifosi del Diavolo si fanno gli scongiuri e c’è chi, forse più vicino agli affari celesti, consiglia un viaggio a Medjugorje.

    alexandre pato | ©Claudio Villa/Getty Images

    Quasi in contemporanea, come se Adriano Galliani avvertisse il pericolo che incombeva sull’attacco rossonero, si è sparsa la voce di una trattativa in fase avanzata tra il Milan e il Genoa per Ze Eduardo. L’ex giocatore del Santos non ha trascorso sicuramente una stagione (la prima) felice in Liguria, non trovando praticamente mai spazio, prima con Malesani e poi con Marino (idem durante l’ultima parte di campionato con De Canio). Sinceramente fatichiamo a capire il perché di Ze Eduardo, che dovrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto a favore della società di Via Turati. Sicuri di ricevere risposte più esaustive, rivolgiamo la domanda ai tifosi del Milan: perché Ze Eduardo?

    D’accordo, è brasiliano, ma anche Roque Junior lo era. Forse il paragone non calza a pennello, perché quest’ultimo era un difensore centrale. Diciamo allora Oliveira, forse il confronto regge maggiormente. Almeno Ze Eduardo arriva gratis, mentre l’altro arrivò a Milano a peso d’oro. La sostanza comunque rimane quella. E se proprio dobbiamo ripercorrere le orme di Holmes, ci domandiamo: perché Milan e Genoa riescono a concludere operazioni di mercato in un amen? Senza dover andare troppo lontano ricordiamo Constant mezzora dopo che Muntari si fosse rotto il crociato. Ora il caso Pato-Ze Eduardo. Sarà un caso?

  • Cassano all’Inter, agente Pazzini da Galliani

    Cassano all’Inter, agente Pazzini da Galliani

    Manca ormai relativamente poco alla chiusura del calciomercato, e in questi ultimi giorni di fine estate le trattative subiscono accelerazioni degne dei migliori piloti di Formula 1. Esempio? L’idea, trasformatasi in realtà dello scambio tra cugini milanesi con Pazzini al Milan e Cassano a vestire la maglia dell’Inter. Il più bel colpo di scena estivo, dopo aver che rispettivamente le due dirigenze hanno di fatto ‘illuso’ con precisi giochi di ombre i loro tifosi, con i nomi altisonanti di top player inavvicinabili come Lucas, (sponda Inter) e Dzeko e Tevez (sponda Milan) si sta materializzando con uno scambio che alla fine dei conti potrebbe, dico potrebbe accontentare tutti quanti. Cassano in primis, che ha chiesto esplicitamente di essere ceduto; Pazzini che dopo lo sfogo nel giorno della presentazione estiva si è di fatto autoeliminato da un progetto in cui per lui non c’era più molto spazio, e le due società che in questo modo colmerebbero con una ‘pezza’ un buco lasciato vuoto da un calciomercato fin qui avaro di colpi.

    Giampaolo Pazzini e Antonio Cassano © Emilio Andreoli/AFP/Getty Images
    Lo scambio sarebbe stato avallato dallo stesso Galliani, e dal tecnico rossonero Allegri, che non avrebbe convocato il talento di Bari Vecchia per il match contro la Juventus nel Trofeo Berlusconi. Galliani avrebbe confermato tutto, dichiarando esplicitamente come Cassano abbia chiesto personalmente di essere ceduto, e di come la trattativa con i nerazzurri sia avviata per raggiungere un accordo con lo scambio per Pazzini. Ovviamente viste le differenti valutazioni dei cartellini dei rispettivi giocatori, l’Inter e Massimo Moratti in primis avrebbero chiesto per il benestare della trattativa un conguaglio economico vicino ai 10 milioni di euro. Il Milan sarebbe fermo sui 7 milioni, con la possibilità che l’affare dell’estate si chiuda in tempi brevissimi. In casa Inter nessun storcerebbe il naso, considerando come anche Stramaccioni avrebbe dato il suo assenso all’arrivo di FantAntonio nel club nerazzurro.

    CASSANO PAZZINI
    La domanda a questo punto sorge spontanea: “ Chi ci guadagna tra Inter e Milan in questo scambio?”
    A occhi chiusi volendo fare un’analisi tecnico tattico, il Milan ne trarrebbe assoluto vantaggio, mentre per l’Inter sarebbe un operazione più rischiosa, e forse meno utile. Pazzini in rossonero potrebbe ritrovare la sua vena del gol, da grande bomber di area, somigliando per caratteristiche all’ex di turno Pippo Inzaghi, e proprio i rossoneri orfani di una prima punta d’area troverebbe nel Pazzo un’arma in più per scardinare le difese avversarie. Mentre l’Inter alla ricerca di un vice Milito e con un’abbondanza mostruosa di seconde punte (Palacio, Sneijder, Coutinho, volendo anche Alvarez) dove collocherebbe l’estro di un giocatore come Cassano? Inoltre ci sarebbe da considerare l’aspetto psicologico di un giocatore quantomeno ‘instabile’ e meglio noto alle cronache per le sue ‘cassanate’. Dopo aver giurato amore eterno al Milan, e aver dichiarato come il suo arrivo in rossonero fosse l’ultima tappa della sua carriera calcistica, Cassano aveva precisato come non avrebbe di certo deluso le aspettative, e che se fosse andato via anche dal club rossonero l’avrebbero dovuto rinchiudere in un manicomio. Certo l’Inter è pazza, ma da qui a definirla un manicomio ce ne passa.

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • Cassano per Pazzini, tutt’altro che Fantacalcio

    Cassano per Pazzini, tutt’altro che Fantacalcio

    Quanti di voi solo un mese fa erano disposti a puntare solo un euro su uno scambio tra Inter e Milan tra Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini? Il calciomercato nel corso degli anni ha spesso regalato trattative impensabili lasciando spesso sorpresi addetti ai lavori e tifosi ma quella tra l’ex coppia gol della Sampdoria le supera di gran lunga tutte e se dovesse andare in porto farebbe definitivamente riallacciare i rapporti tra le due società di Milano alla disperata ricerca di idee e invenzioni low cost per abbassare il gap dalla Juventus Campione d’Italia. Pazzini ufficialmente fuori rosa è sin dall’inizio della finestra di calciomercato alla ricerca della maglia del rilancio, Antonio Cassano senza sorriso dopo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva è stato escluso dai convocati del Trofeo Berlusconi in programma questa sera.

    Cassano per Pazzini, Milan e Inter trattano | &copy: Getty Images
    Cassano per Pazzini, si tratta I destini di Cassano e Pazzini sono intrecciati sin da quando a suon di gol e grandi prestazioni trascinarono la Sampdoria di Garrone fino al quarto posto in campionato e ai preliminari di Champions League. In blucerchiato i due fecero rivivere la coppia d’oro Mancini Montella permettendo ai tifosi di sognare uno storico scudetto, poi nel gennaio 2011 l’esodo verso Milano: Pazzini acquistato da Moratti per 18 milioni di euro per risolvere la sterilità dell’attacco nerazzurro, Cassano arrivato in rossonero per circa 5 milioni dopo la famosa lite con il presidente Garrone. Fu subito amore. Pazzini si esaltò in nerazzurro segnando gol importanti e scalzando Milito dal ruolo di titolare, Cassano portò entusiasmo in rossonero trovando una straordinaria affinità con Ibrahimovic. L’idillio però con il passare dei mesi è scemato e adesso i due sembrano esser un peso per le rispettive squadre.

    L’Inter valuta Pazzini 13 milioni di euro, ufficialmente Cassano non ha un prezzo ma gli ambienti vicino ai rossoneri parlano di una valutazione intorno agli 8/9 milioni di euro. Uno scambio alla pari è impensabile perché sarebbe molto svantaggioso per l’Inter che realizzerebbe una pesante minusvalenza. Da domani Beppe Bozzo e Tullio Tinti procuratori di Cassano e Pazzini cercheranno la soluzione migliore per i propri assistiti e per le due società.

    Cassano per Pazzini. Affinità L’affinità tra Cassano e Stramaccioni è sicura. Fu Sneijder a raccontare a Cassano l’impatto devastante e positivo dello “Strama” nello spogliatoio nerazzurro, Pazzini invece è la tipologia di prima punta perfetta per Allegri. E’ solo Fantacalcio? Vedremo…

  • Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Arriva ad una settimana dall’inizio del campionato il più classico dei tornei estivi italiani. Il trofeo Berlusconi in programma alle 21 a San Siro tra Milan e Juventus però sarà parecchio diverso dall’ultima edizione. E forse si può anche affermare che mai come nell’ultimo anno di cose, tra un’edizione e l’altra del memorial intitolato al padre del presidente milanista Luigi, ne sono cambiate. Innanzitutto per ciò che riguarda la differenza con la passata stagione: dodici mesi fa infatti l’ambiente rossonero, reduce da quello scudetto che ha interrotto la lunga egemonia dell’Inter, era molto carico, e sognava in grande per l’Italia e l’Europa.

    Dall’altro lato vi era una Juventus piccola piccola, incapace pochi mesi prima di qualificarsi perfino in Europa League, e che vedeva alla guida un Antonio Conte alla prima avventura con una grande squadra. Insomma qualche piccola speranza c’era, ma minore rispetto ai grandi timori causati dalle annate precedenti. Tra fine 2011 e inizio 2012 è successo quello che tutti sanno, ovvero la Juventus capace di ritornare sul tetto d’Italia e il Milan secondo che in estate ha praticamente smantellato una squadra, non solo per via delle clamorose cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, ma anche causa l’addio di tanti veterani, sovvertendo cosi quella che era la situazione dell’anno precedente. Stavolta infatti è la Juventus che sembra avere qualcosina in più, almeno sulla carta.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ma non sempre, storicamente, ciò viene considerata una cosa positiva al trofeo Berlusconi: nel corso degli anni infatti ha preso piede una questione scaramantica. Tantissime volte infatti chi ha perso questo incontro, ha poi vinto il campionato. E’ successo perfino la scorsa stagione, quando la Juventus usci sconfitta nonostante il gol di Vucinic, grazie ai gol rossoneri di Boateng e Seedorf. Per ciò che riguarda la condizione delle due squadre vi è da dire che sarà un match dove non ci saranno alcuni dei protagonisti più attesi. Nella squadra bianconera infatti out Chiellini, Caceres, Isla, Pirlo e Buffon. Va meglio ad Allegri che deve fare a solo di Ambrosini e Mexes.

    Al rientro dopo l’esperienza con la nazionale brasiliana Pato, ma ci sarà spazio anche per Constant e Zapata, quest’ultimo osservato speciale in vista della stagione che comincerà presto. Esordio a San Siro anche per Montolivo, mentre non ci sarà, almeno dall’inizio Cassano. Nella Juventus invece la curiosità dei tifosi è rivolta verso Pogba, talentuoso francese chiamato a sostituire Pirlo.

    Situazione paradossale invece per Matri, il quale scenderà in campo con la maglia bianconera ma che presto potrebbe trovarsi a vestire quel rossonero che in serata affronterà d’avversario. Spazio anche per un ritrovato De Ceglie oltre che per Lichtsteiner, negli ultimi giorni nel mirino del Paris Saint Germain. Per le due compagini sarà la prima volta sul campo in sintetico-misto di San Siro che l’Inter ha voluto già collaudare. Per Conte invece le ultime prove tecniche di collegamento con la panchina sulla quale siederà Massimo Carrera.

    Milan – Juventus, le probabili formazioni:
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Zapata, Antonini; Flamini, Montolivo, Constant; Boateng, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Asamoah, De Ceglie; Vucinic, Matri. Allenatore: Carrera