Tag: milan

  • Kevin Strootman e Davy Klaassen il Milan torna orange?

    Kevin Strootman e Davy Klaassen il Milan torna orange?

    Non conosce soste il calciomercato Milan. Sebbene la finestra dei trasferimenti si sia chiusa ufficialmente due settimane fa, Galliani è alla ricerca di ulteriori tasselli per migliorare la rosa a disposizione di Allegri fin da gennaio. La parola d’ordine in Via Turati è “giovani”. Non sembra vero che proprio Milanello possa diventare il centro di una nuova rivoluzione culturale nel nostro Paese. Sono finiti i tempi durante cui la società rossonera puntava alle starlette del calcio mondiale (vedi Ronaldinho, Rivaldo, Ronaldo, Redondo, limitandoci alla lettera R). Quest’estate la svolta. Sono arrivati nell’ordine Gabriel, Niang e Bojan, senza dimenticare l’acquisizione a titolo definitivo del gioiellino El Shaarawy e l’esplosione dell’Under 21 Mattia De Sciglio. Avanti il prossimo.

    Nel segno orange Proprio durante la visita a Milano di Ruud Gullit, le pagine dei quotidiani sportivi rivelano l’interesse del Milan nei confronti di due calciatori olandesi. Entrambi militano in Eredevisie e rappresentano fin da ora due pezzi fondamentali nello scacchiere di Psv e Ajax. Il primo è un nome ormai diventato noto ai tifosi del Milan, sopratutto nella recente campagna acquisti estiva. Stiamo parlando di Kevin Strootman, 22 enne centrocampista del Psv Eindhoven, considerato uno dei prospetti più brillanti della terra dei tulipani.

    kevin strootman

    Conferme  Nel frattempo arrivano le prime conferme direttamente dall’Olanda. Nella tarda serata di ieri il portale di informazione rossonero Milannews.it ha riportato le indiscrezioni secondo cui il Milan avrebbe pronta un’offerta da 13 milioni di euro per convincere il club olandese a vendere quello che è considerato in patria come il nuovo Van Bommel.

    Nome nuovo Strootman non è però il solo orange in orbita rossonera. Infatti Galliani avrebbe individuato in Davy Klaassen come il futuro trequartista per il Milan. Classe ’93, prodotto delle giovanili dei lancieri, Davy sta conquistando l’esigente pubblico olandese. Il 19 enne dell’Ajax ha un contratto in scadenza nel 2016 e può liberarsi per una cifra intorno ai 7 milioni di euro.

  • Verso Milan-Atalanta, rientra l’allarme Pazzini

    Verso Milan-Atalanta, rientra l’allarme Pazzini

    Dopo la sosta per le Nazionali torna di scena la Serie A. Nell’anticipo serale di domani sera il Milan sfida l’Atalanta. In casa rossonera tiene banco la presenza o meno di Pazzini. L’ex Inter ha interrotto anzitempo la sessione pomeridiana di ieri. Il problema è lo stesso che ha bloccato il Pazzo durante il ritiro con la Nazionale azzurra, costringendolo a saltare la sfida contro la Bulgaria (mentre è sceso regolarmente in campo nel match di mercoledì contro Malta, entrando nella ripresa). Un piccolo versamento all’articolazione del ginocchio che pare non dia tregua al forte attaccante del Milan. In ogni caso, guardando il bicchiere mezzo pieno, è un fastidio che non dovrebbe pregiudicare la presenza di Pazzini nella partita di domani sera.

    Le ultimeL’ariete rossonero quindi non preoccupa più di tanto il tecnico Allegri, che tira un sospiro di sollievo dopo lo spavento di ieri, con più voci che consigliavano il mister di non rischiare il giocatore in vista del tour de force che attende il Milan questo mese. Dunque in attacco il Milan schiererà con ogni probabilità la coppia Pazzini-El Shaarawy, con quest’ultimo che dovrebbe ottenere una nuova maglia da titolare (la terza consecutiva in quest’inizio di stagione).

    Giampaolo Pazzini |©Claudio Villa/Getty Images

    Panchina per Montolivo L’altro ex dell’incontro, Riccardo Montolivo, ha recuperato prima del previsto dall’infortunio muscolare che l’ha costretto ad uscire nel corso del primo tempo contro il Bologna. Alla vigilia del match sembra improbabile un suo impiego dal primo minuto. Quasi certa invece la sua presenza in panchina domani sera.

    Boateng col tutore Nessun problema anche per Kevin Prince Boateng. Il ghanese, reduce dall’operazione alla mano destra, scenderà regolarmente in campo a San Siro dal primo minuto, agendo alle spalle della coppia d’attacco. Finito sotto i ferri dieci giorni fa, il Prince si è allenato con il resto del gruppo durante le ultime sedute, confermando di essere in condizioni ottimali per giocare.

  • Infortuni Pato Parodia, la fan page di Facebook è un successo

    Infortuni Pato Parodia, la fan page di Facebook è un successo

    Pato injured, to be continued…Noi del Pallonaro diamo una dritta, se poi il fenomeno Pato dovesse continuare (e le premesse ci sono tutte), chi si aggiudicherà l’esclusiva del titolo potrebbe davvero fare concorrenza fra un paio di mesi ai classici cinepanettoni visti e rivisti. Non che gli infortuni di Pato siano rari, lungi da noi affermare una cosa simile, ma ad oggi rappresentano un evento social di portata nazionale (su Facebook la fan page Infortuni Pato Parodia è prossima ai 10 mila like, e tutto lascia pensare che tale cifra è destinata a crescere nelle prossime settimane). La divina provvidenza farà il resto, con la Champions League che potrebbe diventare un campo minato per le gambe scattanti del Papero, e allo stesso tempo fonte di ispirazione per uno spettatore abbastanza sveglio da intuire il business che si cela dietro gli infortuni di Pato. Tutto il mondo è Paese, la crisi avanza, per arrivare a fine mese si dovrà pur arrotondare in qualche modo, non trovate?

    Infortuni Pato Parodia Vince un like in più chi la dice più grossa. E’ un po’ questo il canovaccio che si registra negli ultimi giorni su Facebook, con gli infortuni di Pato a farla da padrone. La scuola è iniziata, il campionato pure, anche La vita in diretta con Mara Venier, ma il pezzo più battuto al momento dalle radio e dai media è la Parodia di Pato. Tra le più gettonate troviamo infortuni del tipo “Gli scattano una foto con il flash, resta cieco per 15 giorni”; “Sente il calore dei tifosi, scottatura”; “Firma il rinnovo del contratto, rottura al pollice”; “Si soffia il naso, frattura del setto nasale”. Altre amenità simili potete trovarle con tanto di foto esaustive sulla fan page Infortuni Pato Parodia.

    alexandre pato | ©Claudio Villa/Getty Images

    Videogioco Pato In realtà non è proprio un videogioco incentrato sull’attaccante del Milan, quanto piuttosto un fermo immagine che ritrae Pato steso a terra sul fianco sinistro, per un non meglio precisato infortunio (supponiamo comunque uno stiramento al bicipite femorale della gamba destra). Ciò che si può evincere dall’immagine è la gravità dell’infortunio, segnalata dalla croce rossa vicina al nome del calciatore. In poche ore ha già avuto oltre 87 condivisioni e 156 like.

    Rientro vicino I tifosi del Milan stanno già facendo gli scongiuri. Pochi giorni infatti separano Pato dal suo rientro (si parla di una possibile convocazione per la trasferta di Udine). Il brasiliano riuscirà a stupirci oppure continuerà ad alimentare la fan page di Facebook? I più fiduciosi vedono in Pato il capocannoniere della stagione 2012-2013. Pronostico opinabile, a cui non manca un pizzico di coraggio.

  • Per Boateng e Melissa Satta grandi progetti per il futuro

    Per Boateng e Melissa Satta grandi progetti per il futuro

    Altro che amore da copertina, quello tra Melissa Satta e l’attaccante del Milan Kevin Prince Boateng sembra proprio essere amore vero: nel prossimo numero di Vanity Fair infatti i due innamorati hanno raccontato la loro storia ed i sogni per il futuro tra cui c’è anche già ben impresso quello di sposarsi e di avere una famiglia allargata. Ma per ogni coppia c’è sempre quello che avanza e quello che arretra e, questa volta, a correre velocemente in avanti è il ghanese, il quale dichiara:

    “Ci siamo conosciuti un anno fa, durante la settimana della moda di Milano. Dopo la separazione da mia moglie, pensavo che avrei avuto un periodo di pausa. Amici, qualche serata, insomma viaggiare leggero, senza impegni- ha spiegato inizialmente Boateng – invece ci hanno presentato e sono partito all’attacco. Così è iniziato un lungo e impegnativo corteggiamento”.

    Boateng e Melissa Satta © Comunicato Stampa

    A tenere a bada il rapporto è infatti la bella Satta che dichiara di aver tirato il freno a mano fin da subito onde evitare di alimentare il gossip che già l’aveva vista al centro di troppi casi. Il corteggiamente del tedesco ha però fatto cedere l’ex fidanzata di Bobo Vieri, la quale è caduta tra le braccia del rossonero, che sembra voler fare proprio sul serio.

    “A luglio, prima di partire per il ritiro, Kevin aveva un paio di giorni liberi, così sono tornata a casa dalla Sardegna. Mi ha detto che dovevamo parlare, perché non ci saremmo visti per un po’. Ed invece, per la prima volta mi sono trovata davanti un anello, accompagnato da intenzioni serie”.

    Proprio con diamante da 1,8 carati Boateng ha infatti messo alla prova la sua dolce metà, spiegando che la loro non è una relazione leggera, ma un qualcosa di serio, chiedendole anche di sposarla.

    “Sono sicuro dei miei sentimenti, e attraverso questo anello ho voluto capire se Melissa era in sintonia con me. Non voglio perdere tempo, per me la nostra non può essere una relazione leggera. Quindi l’ho messa davanti a una scelta: se vuoi stare con me dobbiamo fare sul serio. È un anello che vuol dire famiglia. Non l’ho ancora convinta ad avere presto un figlio, ma troverò gli argomenti giusti”.

    L’unica cosa che rallenta la sarda ad avere un figlio è ovviamente la carriera lavorativa: nel bel mezzo del suo cammino in televisione Melissa ha infatti paura di non riuscire a conciliare le due cose, ma ha inoltre dichiarato che nella loro casa ci sarà posto per tutti i figli che vorranno, compreso anche il già nato Jermaine, bambino di 4 anni che Boateng ha avuto con l’ex moglie.

  • Berlusconi vende villa Certosa, ossigeno per il Milan?

    Berlusconi vende villa Certosa, ossigeno per il Milan?

    Silvio Berlusconi ha venduto villa Certosa per 470 milioni di euro al figlio dello sceicco Mansour, Khalifa bin Zayed. La notizia è di ieri pomeriggio, ma ha riscosso popolarità tra i media sportivi soltanto nella giornata di oggi, quando la vendita dell’abitazione del patron rossonero è stata associata alle vicende del Milan. L’idea, rilanciata in primis dal noto sito Calciomercato.com, prevede che i fondi guadagnati da villa Certosa vengano poi reinvestiti durante le prossime sessioni di mercato, fin da quella di gennaio. Particolarmente suggestiva l’ipotesi di vedere vestire Cristiano Ronaldo (da sempre pallino del numero uno di Via Turati) vestire la maglia rossonera. Se azzeccata, il direttore Xavier Iacobelli potrebbe vantarsi a lungo della sua “genialata”, sebbene tutto lasci pensare che Ronaldo non potrà mai venire in Italia, almeno fino a quando la crisi economica imperverserà in Italia e in Europa.

    Comprano sempre loro A meno che tu non ti chiami Mansour, oppure che tu non sia il Paris Saint Germain, i pezzi da 90 difficilmente approderanno nella tua squadra. Il tempo delle vacche grasse è terminato anche per le due super-potenze spagnole (Real e Barca) che quest’estate hanno toccato con mano la crisi che attanaglia il vecchio Continente. Gli unici che in questo momento possono permettersi di spendere a loro piacimento sono i padroni dell’oro nero, salvo qualche eccezione russa, come ad esempio Abramovich.

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Questione di lodo Lasciando da parte la storia di Cristiano Ronaldo, a mio parere falso specchietto per le allodole, ciò che andrebbe sottolineato maggiormente è il fatto che Silvio Berlusconi abbia venduto villa Certosa al prezzo di 470 milioni di euro. Non siamo immobiliaristi, però la cifra è praticamente identica a quella che la Fininvest ha dovuto versare in un’unica tranche a Carlo De Benedetti durante la primavera scorsa. Facile quindi immaginare che Berlusconi abbia sacrificato la villa in Sardegna più per il bene della famiglia piuttosto che per questioni pallonare.

  • M’Baye Niang beccato senza patente. E’ come Balotelli?

    M’Baye Niang beccato senza patente. E’ come Balotelli?

    Chi ben comincia è a metà dell’opera. Dice così un famoso proverbio, e a ben guardare i detti popolari si rivelano il più delle volte veritieri. M’Baye Niang non è arrivato da neanche dieci giorni a Milano, e già fa parlare di sé. Purtroppo non per le sue qualità calcistiche (per quelle ci fidiamo della rete scouting rossonera) ma per faccende extra-calcistiche. Nella notte di ieri infatti il giovane calciatore è stato pizzicato alla guida di un Audi (di proprietà della società di Via Turati, la stessa che Gattuso guidava fino allo scorso anno) dalla polizia stradale. Al momento della richiesta dei documenti, il francese ha risposto di averli dimenticati in hotel. Oltre a non possedere la patente (in quanto minorenne), Niang ha aggravato la sua posizione rivelando di essere in realtà Bakaye Traorè, per via di una certa somiglianza fisica che accomuna i due giocatori del Milan.

    Game overIl giochino dell’ex Caen è durato il tempo di arrivare in hotel, dove era presente lo stesso Traorè. Evidente lo sbaglio clamoroso del calciatore rossonero, che forse pensava di essere immune soltanto perché appartiene all’elite del calcio. Non sappiamo come “funzioni” in Francia, ma crediamo che tutto il mondo sia Paese (almeno per quanto riguarda le quattroruote).

    M’Baye Niang | ©DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

    Sospensione di giudizio Dal Milan fanno sapere che ogni giudizio sull’azione di Niang verrà emesso soltanto dopo aver ricevuto dalla polizia stradale il rapporto dettagliato di quanto accaduto stanotte. In ogni caso immaginiamo che Galliani non lascerà impunito il giocatore, dal momento che il club di Via Turati si è sempre dimostrato sensibile riguardo la buona condotta dei propri tesserati.

    Come Balotelli Ovviamente l’episodio che ha coinvolto Niang ha fatto scattare il cosiddetto gossip pallonaro, con i media pronti ad accostare il 17 enne a Mario Balotelli. Forse i giornali non aspettavano altro, considerata la somiglianza fisica del francese col bad boy d’Inghilterra. D’altronde, chi ben comincia..

  • Milan e Juve che batoste. Insigne Jr. show

    Milan e Juve che batoste. Insigne Jr. show

    La terza giornata del Campionato Primavera rivela tutta la fragilità del nuovo corso Milan targato come lo scorso anno da Aldo Dolcetti, sconfitto pesantemente in trasferta dai pari età del Bologna per 3-0 (secondo ko dopo il 2-0 subito al debutto contro il Cesena). Sempre nel Gruppo B si registra il terzo successo consecutivo dell’Inter, che si accontenta di uno striminzito 1-0 proprio contro i romagnoli, giustizieri dei cugini due settimane fa (gol vittoria al 21′ del primo tempo firmato da Belloni). Nel Girone A clamoroso quanto successo nel campo della Juventus Primavera, uscita pesantemente sconfitta per 5-0 dalla sfida contro il Cagliari, con l’attaccante rossoblu Michele Chelo autore di una tripletta da sogno. Nel Gruppo C invece Lazio e Roma passeggiano rispettivamente contro Ternana (5-1) e Crotone (2-0 fuori casa). Infine continua la cavalcata del Napoli, aiutato anche ieri da Roberto Insigne (doppietta per il fratello di Lorenzo) nel successo per 3-2 contro l’Ascoli. Tre punti che confermano il primato in vetta al girone  da parte degli azzurri.

    Che scoppole Giornata da dimenticare quindi per Milan e Juventus. Se da una parte lo 0-5 interno subito dai bianconeri di Marco Baroni può essere letto come una sconfitta senza precedenti nella storia della Vecchia Signora, dall’altra parte crediamo che chi si debba preoccupare maggiormente è in realtà il tifoso rossonero. Una Primavera, quella di Dolcetti, che fatica a trovare una propria identità, apparsa ieri pomeriggio vuota di spirito (specialmente nel primo tempo). Un twit emblematico della giovane punta rossonera Petagna (fra le altre cose uno dei più negativi a mio parere) a fine partita recitava così: “Per giocare a calcio ci vogliono le palle! Bisogna lavorare dai ragazzi”. Una frase che per quanto visto nei 90′ minuti contro il Bologna è assolutamente legittima, ma forse sarebbe dovuta essere pronunciata da mister Dolcetti. Da segnalare il debutto con la maglia della Primavera di Niang. Il francese non è mai riuscito ad incidere sull’andamento della partita ed è poi stato sostituito ad inizio ripresa da Spagnoli. Se a Milanello piangono, a Torino non sorridono. Ad onor di cronaca comunque lo 0-5 contro il Cagliari deve essere interpretato semplicemente come una giornata storta e sopratutto decisa da episodi quasi sempre sfavorevoli ai ragazzi di Marco Baroni. Nei primi venti minuti gli ospiti erano già sul 2-0, frutto di due penalty concessi dal direttore di gara alla squadra di Diego Lopez (ex difensore/capitano dei rossoblu), con il secondo che è costato a Branescu il cartellino rosso. L’inferiorità numerica della Juventus si è poi accentuata a fine primo tempo, quando Emmanuello ha dovuto abbandonare il rettangolo di gioco per un fallo di reazione giudicato da cartellino rosso. Uno stop che comunque non pregiudica la situazione di classifica dei bianconeri, già a quota 6 punti dopo due sole giornate.

    Favola Insigne Continua il periodo magico di Roberto Insigne, il fratello più piccolo di Lorenzo. Se il Napoli di mister Saurini sta volando (a punteggio pieno dopo 3 giornate nel Girone C), il merito è sopratutto di Roberto, anche ieri protagonista assoluto del match degli azzurri, vinto non senza difficoltà contro l’Ascoli. Una doppietta che si aggiunge ai due gol segnati contro la Roma di De Rossi all’esordio, per un totale di quattro gol in 180′ minuti, così come l’attaccante della Lazio Antonio Rozzi. Sebbene sia presto per tirare conclusioni, l’inizio travolgente degli azzurri lascia immaginare un futuro roseo per lo stesso Insigne junior. Per un giovane come lui (ricordiamo che ha compiuto appena 18 anni nel mese di maggio) ciò che può fare la differenza, oltre ovviamente alla qualità, è la costanza con la quale sarà in grado di ripetere prestazioni come quella offerta ieri. Diventando il trascinatore della Primavera partenopea, automaticamente Roberto potrà coronare il proprio sogno di giocare nel San Paolo insieme al Magnifico.

  • Come cambia il Milan con De Jong? Ecco le alternative possibili

    Come cambia il Milan con De Jong? Ecco le alternative possibili

    Così come il 31 agosto di due anni fa andò a modificare radicalmente il gioco e il destino del primo Milan targato Allegri, anche gli ultimi giorni dell’estate 2012 potrebbe apportare cambi sostanziali negli schemi tattici dei rossoneri. Il tecnico livornese, assistito da Tassotti, sono chiamati a plasmare un nuovo Diavolo, vista la mole di giocatori che lavorerà a Milanello da qui alla fine del campionato. Gli acquisti di De Jong e Bojan non possono passare in secondo piano, poiché rappresentano due calciatori che per le loro caratteristiche rappresentano un unicum nella rosa del Milan. Inevitabile che nel prossimo futuro la squadra rossonera proverà a giocare in maniera diversa da come aveva abituato i tifosi negli ultimi anni. Il 4-3-1-2 va in pensione.

    Modulo anacronisticoLa rivoluzione di ancelottiana memoria, quella che pose Pirlo davanti alla difesa, è ormai diventata anacronistica. Continuare sulla rotta del 4-3-1-2 vorrebbe dire andare incontro ad un’usura irreparabile, di difficile guarigione, sia dal punto di vista tattico che psicologico. Sono tante, fin troppe, le carte a disposizione di Allegri per un’analisi serena. Pirlo non c’è più da un anno, e il suo vuoto è incolmabile. Nonostante Van Bommel si prodighi nel dire che De Jong, suo connazionale, sia il suo erede in mezzo al campo, abbiamo i nostri seri dubbi, dal momento che l’ex Citizen ci sembra piuttosto lontano dal livello qualitativo dell’olandese, senza tralasciare l’aspetto prettamente tattico. Il regista davanti alla difesa non è l’unico elemento del puzzle che manca ad Allegri. Il discorso infatti abbraccia anche la punta più estrema del rombo geometrico, ovvero il trequartista. Nei giornali spesso e volentieri si sente parlare di Boateng come il nuovo trequartista, un concentrato di muscoli e forza esplosiva. Il trequartista però, oltre a possedere una buona velocità e la naturalezza negli inserimenti, deve anche saper dare del tu al pallone, qualità di cui Boateng rimane ad oggi (in via definitiva ormai) privo. Già, la maglia numero 10 indossata dal ghanese segna in qualche modo l’era che stiamo vivendo.

    arrigo sacchi e carlo ancelotti | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Ritorno al passato In questi giorni si parla tanto di 4-2-3-1, 4-3-3 e varianti simili. Non volendo essere banali e ripetitivi, e utilizzando un pizzico di sana follia, vorrei proporre ad Allegri un ritorno al passato. Il paragone è difficile, quasi improponibile, però noi vogliamo lanciarlo ugualmente. Provocazione, pazzia, chiamatela come volete, la mia idea è quella di tornare al 4-4-2, quel modulo che rivoluzionò il calcio mondiale nei primi anni ’90, quando Arrigo Sacchi diventava la mente geniale di un Milan leggendario (Dopo aver visto questo Milan, il calcio non potrà essere più lo stesso”, così intitolava Equipe dopo la finale di Champions contro lo Steaua). E’ forse eresia, ma proponiamo ugualmente una coppia di centrocampo composta da Nigel De Jong e Boateng: l’olandese nei panni del connazionale Rijkaard, mentre il Prince chiamato a ricoprire il ruolo che in passato fu di Carlo Ancelotti, sempre pronto a spingersi in avanti favorendo il cosiddetto calcio totale. Sulle fasce due calciatori che possano sacrificarsi e svolgere entrambe le fasi di attacco e difesa, e per questo vediamo bene sulla destra Abate (con De Sciglio terzino) e Robinho a sinistra, col brasiliano che già in passato ha dimostrato di sapersi sacrificare per la squadra. In attacco due calciatori che sappiano giocare vicino, duettare fra loro senza difficoltà: la coppia Pazzini-Bojan ha tutte le potenzialità per far bene. In difesa contiamo sull’apporto del nuovo arrivato Zapata, che ai tempi dell’Udinese era uno dei giovani più interessanti nel reparto difensivo. Il punto debole della rosa a disposizione di Allegri continua ad essere quello del terzino sinistro, con Antonini che in questo momento non sembra all’altezza di vestire la maglia rossonera, specialmente se pensiamo che soltanto 4 anni fa su quella fascia c’era ancora Paolo Maldini. La solita nostalgia autunnale.

    Il passato che non può tornare

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  • Seedorf dopo Pirlo, rinascita lontano da Milano

    Seedorf dopo Pirlo, rinascita lontano da Milano

    Aveva lasciato il Milan a giugno. Una conferenza stampa da Re, quale era su prato di San Siro. Un saluto doveroso a quella maglia che l’ha reso celebre in tutta Europa negli ultimi 10 anni. Quando Clarence Seedorf sposò la causa del Botafogo in molti storsero il naso. Che cosa ci fa uno come lui in Brasile? Chi aveva apparecchiato per lui un ritorno in Olanda, alle origini, è rimasto spiazzato dall’annuncio che risale ormai ad un mese fa. Trenta giorni e forse più che hanno convinto anche i più scettici circa la bontà della decisione di Clarence. Il Re del cioccolato, come veniva simpaticamente presentato dal telecronista-tifoso di Premium Carlo Pellegatti, continua a dimostrare di essere un autentico fuori-serie, sfidando carta d’identità e ipocriti.

    Cruzeiro travoltoIeri notte l’ultima gemma. Il Fogao trionfa sul campo del Cruzeiro, nonostante lo svantaggio iniziale nei primi minuti del match avesse gettato numerose ombre sulla tenuta degli ospiti. Nel giro di 60 secondi Seedorf regala una fantastica doppietta ai sostenitori della squadra, imbufaliti per la striscia di risultati negativa delle ultime settimane (tre sconfitte consecutive in campionato ndr). Proprio lui, Clarence Seedorf, il calciatore intorno al quale si erano concentrate le ingiuste critiche della torcida verdeoro, e che il sito Sportmediaset dava addirittura infortunato poche ore prima l’inizio della partita. Oltre ai due gol, Seedorf pone la firma su uno splendido assist per Jadson nell’azione del definitivo 3-1.

    clarence seedorf | ©ANTONIO SCORZA/AFP/GettyImages

    Rinascita post Milan L’addio di Seedorf per certi versi può essere paragonato a quello di Andrea Pirlo. Chiaramente il ruolo ed il modo con cui i due calciatori hanno lasciato Via Turati è diametralmente opposto, ma forse la motivazione per la quale entrambi sono stati “estromessi” dalla rosa rossonera è la medesima. Sia Pirlo che Seedorf erano reduci da una stagione non esaltante, durante la quale c’erano stati più i fischi dei tifosi che gli applausi (Allegri compreso). Tutti e due maestri del pallone a cui veniva rinfacciata poca dinamicità nei 90′ minuti della partita. Dopo la loro partenza il centrocampo del Milan non può essere più lo stesso. La strada dei muscoli (Van Bommel, De Jong) è stata tracciata da tempo. Può piacere o meno, non cambia in ogni caso il giudizio prettamente personale di un disagio nell’ipotizzare una linea a tre composta da De Jong, Ambrosini e Nocerino se la maglia che si indossa è quella rossonera. Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, due rimpianti di un calcio che al Milan non rivedremo nemmeno quest’anno. Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, due scommesse vinte da Juventus e Botafogo. Il primo è l’unico reale top-player che il campionato italiano possa ancora vantarsi di avere, e se la Juventus l’anno scorso ha vinto lo scudetto il merito è sopratutto dell’ex rossonero, consegnato su un vassoio d’argento ai bianconeri da una scellerata decisione della coppia Allegri-Galliani. Anche l’olandese sarebbe potuto tornare utile, se non a livello tecnico sotto il profilo umano, essendo l’unico leader rimasto lì a Milanello. Punti di vista.

    LA DOPPIETTA DI CLARENCE SEEDORF CONTRO IL CRUZEIRO
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  • Hulk e Witsel allo Zenit, Milan preoccupato

    Hulk e Witsel allo Zenit, Milan preoccupato

    In Italia la finestra del calciomercato si è chiusa ufficialmente venerdì 31 agosto alle ore 19, ma all’estero le trattative di mercato sono più vive che mai. Ne sa qualcosa il nostro Luciano Spalletti. L’ex tecnico di Udinese e Roma, ora alla guida dello Zenit, ha ricevuto in regalo dalla società il brasiliano Hulk e Witsel, centrocampista belga inseguito la scorsa estate anche dal Milan. Il costo complessivo dell’operazione si aggira intorno ai 80 milioni di euro, qualcosa di inimitabile per i top club italiani e per la maggior parte delle squadre europee. Stavolta i russi della Gazprom hanno preso in contropiede tutti, lasciando a bocca asciutta squadre come Chelsea e Manchester City, le quali avevano manifestato il loro interesse specialmente nei confronti del fuoriclasse del Porto.

    Fulmine a ciel serenoLa mattinata di ieri si era aperta all’insegna della calma piatta, nessun elemento lasciava immaginare che qualche ora più tardi venisse lanciata una bomba di tale portata. Mentre l’app di Di Marzio cinguettava circa il futuro di Alessandro Del Piero e il twitter di Laudisa si concentrava sul capitolo Vieri, dal Portogallo giungevano voci sempre più insistenti circa un’operazione destinata a riempire le pagine dei quotidiani il giorno seguente. I primi a darne notizia sono stati i colleghi di A Bola, giornale sportivo portoghese, fra le altre cose profondo conoscitore della sfera privata di Mourinho, dedicando ampio risalto alla trattativa da 80 milioni di euro che investiva direttamente le due squadre più titolate del Portogallo, ovvero Porto e Benfica.

    hulk | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Il precedente In realtà lo Zenit già in passato dimostrò di avere i numeri e il portafoglio per concludere affari come quello che ha messo in porto nel pomeriggio di ieri. Nel 2008 infatti i russi acquistarono per una cifra record (allora) di 30 milioni il portoghese Danny dalla Dinamo Mosca. Due anni dopo invece staccarono un assegno da 22 milioni per convincere il Porto a cedere il centrale difensivo Bruno Alves, balzando davanti alle altre concorrenti che avevano in precedenza sondato il terreno con la società lusitana (inclusa la Juventus).

    Cosa cambia Il passaggio di Hulk e Witsel allo Zenit ridisegna le gerarchie del Gruppo C di Champions, dove ritroviamo anche il Milan. Se nel giorno del sorteggio di Montecarlo i rossoneri potevano pensare di giocarsi alla pari la vetta del girone con la squadra di Spalletti, oggi la sensazione è che gli uomini di Allegri partano uno/due gradini sotto rispetto ai russi. Tra meno di un mese Zenit e Milan saranno difronte nel match valido per la seconda giornata del girone, trasferta che dirà se il gap tra i padroni di casa e i rossoneri sia o meno colmato. Sulla carta riteniamo la seconda ipotesi di difficile realizzazione, sebbene non bisogna trascurare l’aspetto della cosiddetta tradizione, dettaglio che in casa Zenit farebbero bene a non sottovalutare.

    Anche Nani Nelle ultime ore sta rimbalzando una clamorosa indiscrezione, secondo la quale il club sovvenzionato dal colosso Gazprom avrebbe messo nel mirino il fuoriclasse portoghese Nani. Il rapporto tra il calciatore dei Red Devils e Sir Alex Ferguson è ai minimi termini, a tal punto che nei giorni scorsi erano trapelate voci circa una possibile cessione del lusitano per una cifra comunque superiore ai 30 milioni di euro (lo United lo acquistò dallo Sporting nell’estate del 2007 per 25,5 milioni). Lo Zenit sarebbe disposto ad investire una somma praticamente identica a quella sborsata per Hulk e Witsel (40 milioni ciascuno ndr), soldi che Ferguson difficilmente rifiuterebbe. E se anche Nani dovesse approdare alla corte di Luciano Spalletti, a preoccuparsi non sarebbe soltanto il Milan ma anche tutte le più grandi squadre d’Europa che ambiscono alla finale di Wembley.