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  • Torneo di Viareggio 2017: riscatto Milan, solo pari per il Napoli

    Torneo di Viareggio 2017: riscatto Milan, solo pari per il Napoli

    Riscatto del Milan nella seconda giornata del Gruppo B del Torneo di Viareggio 2017. I rossoneri trovano la prima vittoria nella competizione e mantengono in vita tutte le possibilità di passaggio del turno. La partita contro l’Abreu si è decisa nella ripresa. Il Milan infatti nel primo tempo nonostante il vantaggio numerico non era riuscito a superare il muro congolese venendo beffato nel finale dal giovane Likuta, la strigliata negli spogliatoi ha fatto effetto e i rossoneri trovano il pari al 14′ con Tsadjout e si portano in vantaggio grazie a una prodezza da fuori area del “Rabiot” della Primavera del Milan Niccolò Zanellato oggi migliore in campo. Forte al 37′ chiude la partita. Nell’altra partita del girone il Belgrano trova la vittoria anche contro lo Spezia guadagnandosi il passaggio del turno.

    La Rappresentativa di Serie D dimostra ancora una volta al Torneo di Viareggio di esser sempre combattiva e dura da battere. I giovani dilettanti bloccano il Napoli sull’1-1 mantenendo intatte le possibilità di passaggio del turno. Nelle altre partite di giornata tutto facile per la Fiorentina, il Cagliari supera il Genoa e mette in evidenza il giovane coreano Han autentico motore e valore aggiunto della squadra.

    TORNEO DI VIAREGGIO 2ª GIORNATA DEL GRUPPO B

    RISULTATI TORNEO DI VIAREGGIO GIOVEDÌ 16 MARZO

    NAPOLI-RAPPRESENTATIVA SERIE D 1-1
    3′ pt. Russo (N); 2′ st. Bortoluz (R).
    CAMIONEROS-BARI 1-2
    41′ pt. Heinze (C); 31′ st. Abreu (B), 43′ Ávalos aut. (B).
    MILAN-UJANA 3-1
    47′ pt. Likuta Luezi (U); 14′ st. Tsadjout (M), 21′ Zanellato (M), 37′ Forte (M).
    BELGRANO-SPEZIA 1-0
    18′ st. Demofonti aut. (B).
    FIORENTINA-GARDEN CITY PANTHERS 2-0
    10′ pt. Sottil (F), 34′ Diakhate (F).
    CAI-PERUGIA 1-2
    11′ pt. Acosta (C), 20′ Loffredo (P); 43′ st. Calzola (P).
    GENOA-CAGLIARI 1-3
    37′ pt. Manca (C), 39′ Serra (C); 28′ st. Camba (C), 32′ Bianchi (G).
    BRUGES-PARMA 3-0
    12′ pt. Brodic (B); 11′ st. Van Vaerenbergh (B), 27′ Touba (B).

    TORINO-CORTULUÁ 3-0

    40′ pt. Bortoletti (T); 23′ st. Bortoletti (T), 44′ Auriletto (T).
    RIJEKA-REGGIANA 1-0
    20′ pt. Ristovski (Ri).

  • Torneo di Viareggio 2017 risultati 14 marzo

    Torneo di Viareggio 2017 risultati 14 marzo

    La seconda giornata del Torneo di Viareggio 2017 ha regalato la prima sorpresa con gli argentini del Belgrano che superano il Milan di Stefano Nava al termine di una partita senza esclusione di colpi. I rossoneri chiudono in vantaggio il primo tempo grazie alla rete del giovane difensore Altare, nella ripresa il Belgrano però mette in serie difficoltà il Milan e nel giro dei primi sei minuti riesce a ribaltare il risultato anche se sulla prima rete molto probabilmente è viziata da un fallo non visto dall’arbitro. Il Milan si rianima e trova il pari con un altro difensore, Zucchetti, ma capitola con un tiro da oltre 50 metri.

    Nella seconda giornata del Torneo di Viareggio le argentine comunque dimostrano di esser squadre quadrate e difficili da affrontare. Oltre alla vittoria del Belgrano infatti bisogna registrare le prestazione positive del Camineros che è riuscito a bloccare il Napoli sul pari, mentre il CAI ha messo paura alla Fiorentina portandosi sul doppio vantaggio e comandando la partita per 60′. Il Genoa nonostante un grandissima partita del giovane talento Asencio non riesce ad avere la meglio del Bruges chiudendo la partita sul 2-2.

    Questi gli altri risultati delle partite del Torneo di Viareggio 14 marzo 2017

    RISULTATI TORNEO DI VIAREGGIO
    GRUPPO B
    GIRONE 6

    NAPOLI-CAMIONEROS 1-1
    11′ pt. De Simone rig. (N), 44′ Chamorro rig. (C).
    RAPPRESENTATIVA SERIE D-BARI 1-1
    3′ st. De Palma (B), 11′ Sapucci (R).
    GIRONE 7
    MILAN-BELGRANO 2-3
    19′ pt. Altare (M); 2′ st. Ponce (B), 6′ Romero (B), 31′ Zucchetti (M), 40′ Altamirano (B).
    UJANA-SPEZIA 0-1
    5′ pt. Okereke (S).
    GIRONE 8
    FIORENTINA-CAI 3-2
    38′ pt. Acosta (C); 24′ st Orosco (C), 26′ Mlakar (F), 31′ Gori (F), 36′ Perez (F).
    GARDEN CITY PANTHERS-PERUGIA 1-2
    27′ pt. Loffredo (P), 44′ Nwafor (G); 46′ st. Pellegrini (P).
    GIRONE 9
    GENOA-BRUGES 2-2
    7′ pt. Brodic rig. (B), 37′ Asencio (G), 45′ st. Bruzzo (G), 45’+1 st. Fadiga (B)
    CAGLIARI-PARMA 4-1
    6′ pt. Mastaj (P), 38′ Pennington (C), 39′ Kwang Song (C); 5′ st. Arras (C), 39′ Pitzalis (C).
    GIRONE 10
    TORINO-RIJEKA 1-0
    37′ pt. Tobaldo (T)
    CORTULUÁ-REGGIANA 3-1
    9′ pt. Storchi (R), 15′ Sanchez (C); 31′ st. Trejos rig. (C), 35′ Leon (C).

  • Morata stende il Milan, Coppa Italia alla Juve

    Morata stende il Milan, Coppa Italia alla Juve

    Un gol per alzare una Coppa Italia e poi dirsi addio? Morata non ha ancora la certezza su quale sarà il suo futuro, se ancora con la Juventus o con il ritorno al Real Madrid, certamente però se se ne andrà da Torino lascerà ai tifosi bianconeri il bel ricordo della rete che, nel secondo tempo supplementare, ha piegato il Milan regalando alla Juve la Coppa Italia. 

    Un successo senza dubbio storico perchè la Juventus diventa la prima squadra italiana a conquistare il double (Campionato e Coppa Italia) per due anni di fila.

    Una vittoria che non è stata poi così agevole come poteva sembrare dalle previsioni della vigilia. Il Milan è stato un tosto avversario ed ha a tratti messo in grande difficoltà gli uomini di Allegri. Il difetto dei rossoneri è stato principalmente quello di non sfruttare il gioco creato, tante potenziali occasioni ma Neto sostanzialmente non ha dovuto rispondere con miracolose parate. I bianconeri invece, pur giocando decisamente sottotono, sono cresciuti pian piano e hanno sfruttato la zampata di Morata, dopo solo due minuti dal suo ingresso, nel secondo tempo supplementare per mandare al tappeto l’avversario.

    Veniamo al racconto della gara.

    Nessuna novità rispetto alle previsioni della vigilia: Milan con il 4-3-3 con Bacca, Bonaventura ed Honda nel tridente e Juventus con il 3-5-2 con Lemina ed Hernanes al fianco di Pogba e con la collaudata coppia Mandzukic-Dybala davanti.

    Il primo tempo è tutto di marca rossonera con Bonaventura e compagni che sprecano diverse chance mentre la Juventus sostanzialmente non si vede mai.

    Nella ripresa il Milan riparte all’attacco e crea opportunità con Bacca e Kucka, poi però i ritmi rossoneri si abbassano e la Juve cresce, anche per merito della freschezza dei neoentrati Cuadrado ed Alex Sandro. La sfida però non si sblocca e si va così ai tempi supplementari.

    Il primo extratime racconta di un’occasione per parte, Pogba e Bacca, ma entrambi non centrano la porta. La svolta arriva nel secondo supplementare, Allegri inserisce Morata al minuto 108 ed il canterano ci mette solo 2 minuti per girare in rete il cross di Cuadrado. Brocchi manda dentro Balotelli ma non accade nient’altro.

    Vince la Juventus che alza il cielo la Coppa Italia e fa gioire anche il Sassuolo che vola ai preliminari di Europa League mentre per il buon Milan di questa sera si prospetta una nuova stagione senza Europa. 

     

    MILAN – JUVENTUS 0-1 d.t.s. (110° Morata)

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (112° Balotelli), Montolivo (108° Mauri), Poli (85° Niang); Honda, Bacca, Bonaventura.

    Allenatore: Brocchi.

    Juventus (3-5-2): Neto; Rugani, Barzagli, Chiellini; Lichsteiner (75° Cuadrado), Lemina, Hernanes (108° Morata), Pogba, Evra (62° Alex Sandro); Mandžukić, Dybala.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Zapata (M), Niang (M), Honda (M), Mauri (M), Pogba (J), Barzagli (J), Chiellini (J), Morata (J), Rugani (J).

  • Ciao Cesare Maldini, addio alla bandiera del Milan

    Ciao Cesare Maldini, addio alla bandiera del Milan

    Una notizia giunta in mattinata rende più triste una domenica primaverile del calcio italiano: all’età di 84 anni ci ha lasciato Cesare Maldini leggenda, bandiera e capitano del Milan, come accaduto poi anche al figlio Paolo, e gran protagonista sulla panchina della nazionale Under 21 azzurra.

    La notizia della scomparsa di “Cesarone” è giunta nella mattinata ed è arrivata con un comunicato stampa da parte della famiglia Maldini che annunciava “con immenso dolore la scomparsa di Cesare nella notte tra sabato e domenica”.

    Nato a Trieste il 5 febbraio 1932, Cesare Maldini ha iniziato la sua carriera in Serie A, nel ruolo di difensore, esordendo con la maglia della Triestina nel campionato 1952-53. Nel 1954 passa al Milan e qui inizia la storia che si trasformerà in vera e propria leggenda. Con la maglia rossonera Cesare Maldini disputa la bellezza di ben 12 stagioni per un totale di oltre 400 partite. Non solo presenze ma anche tanti trionfi: 4 scudetti (1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962) una Coppa Latina nel 1956 ma sopratutto la Coppa dei Campioni alzata al cielo, da capitano, di Wembley (prima Coppa Campioni conquistata da un club italiano) dopo aver sconfitto il Benfica del grande Eusebio. L’impresa di sollevare la “Coppa dalle grandi Orecchie” con la fascia da capitano del Milan riuscirà poi anche al figlio Paolo.

    Cesare Maldini | Foto Twitter
    Cesare Maldini | Foto Twitter

    Conclusa la carriera da calciatore, dopo l’ultima stagione giocata con la maglia del Torino nel 1966-67 e dopo 14 presenze, sei delle quali con la fascia da capitano, in nazionale, Cesare Maldini decide di appendere le scarpette al chiodo e passare alla carriera di allenatore.

    Come tecnico parte da vice sulla panchina del Milan, poi si siede su quelle di Foggia, Ternana e Parma ma il vero capolavoro lo fa con la Nazionale Under 21.

    Alla guida degli “azzurrini” Cesare Maldini ottiene uno storico tris di successi nel campionato europeo di categoria, dal 1992 al 1996.

    Dopo il terzo trionfo, Maldini viene promosso alla guida della nazionale maggiore dove però la sua avventura dura solo due anni e si conclude con l’eliminazione ai quarti di finale di Francia 98 ai calci di rigore proprio contro i transalpini. La sua carriera da allenatore si conclude con la panchina del Paraguay, guidato sino all’ottavo di finale perso contro la Germania al mondiale di Korea e Giappone 2002.

    Storica e divertente rimarrà anche la sua imitazione fatta da Teo Teocoli.

  • Bacca e Niang mandano il Milan in semifinale

    Bacca e Niang mandano il Milan in semifinale

    Una rete di Bacca e una rete di Niang hanno consentito al Milan di staccare il pass per la semifinale di Coppa Italia, in attesa di conoscere l’avversario che verrà fuori dalla sfida Spezia-Alessandria in programma lunedì sera. Il Milan non centrava la semifinale dal 2012.

    Nianag, autore della seconda rete per  il Milan, dopo quella di Bacca
    Nianag, autore della seconda rete per il Milan, dopo quella di Bacca

    Missione compiuta per la banda Mihailovic che oramai, ha nella Tim Cup, l’obiettivo primario della stagione dopo il deludente campionato che sta disputando. Milan che ha legittimato nel primo tempo la supremazia con i gol decisivi di Bacca e Niang mentre nel Carpi, ha accorciato le distanze Mancosu.

    Il primo tempo ha visto un Milan attento, propositivo con poche sbavature nella prima mezz’ora con il Carpi che , nell’ultimo quarto d’ora ha iniziato a farsi pericoloso dalle parti di Abbiati fino ad allora era stato spettatore non pagante. Castori azzecca i cambi a inizio ripresa con Crimi e Mancosu, il Carpi produce più pericoli in 5′ che in tutto il primo tempo, prima impensierendo Abbiati poi accorciando le distanze. Il Milan soffre per qualche minuto per poi riprendere le redini dell’incontro, cercando il terzo gol che però, maggiormente per imprecisione delle punte rossonere, non arriva; i minuti passano e il Carpi comincia a pensare che salvarsi in campionato è l’obiettivo primario. Si arriva al 90′ senza patemi da entrambi i fronti, cosi Mihailovic può festeggiare la conquista della semifinale.

    Al 7′ occasione Milan, calcio d’angolo di Montolivo, colpo di testa di Zapata, la palla attraversa l’area di rigore e Bonaventura non ne sa approfittare. Al 13′ punizione di Honda, parata in tuffo di Brkic. Al 14′ il vantaggio del Milan con Bacca: lancio in diagonale, rasoterra, di Honda, la punta rossonera, dribbla Brkic e con una rabona trova il gol. Al 18′ diagonale di Kucka, respinta di Brkic. Al 28′ azione velocissima sull’asse Bacca-Niang, il primo bravissimo ad allargarsi sulla sinistra, palla in area di rigore per Niang, che stoppa e  supera Brkic. Al 42′ colpo di testa di Gagliolo, palla fuori.

    Al 49′ tiro di Lasagna, parata a terra di Abbiati.  Al 50′ accorcia le distanze il Carpi: azione irresistibile di Lasagna, grande la sua proiezione, palla in mezzo rasoterra per Mancosu e sfera in rete. Al 69′ tiro cross di Kucka, palla respinta di pugno da Brkic. Al 70′ destro di Boateng, da fuori area, parata di Brkic. Al 75′ destro di Lasagna, in diagonale, parata in due tempi di Abbiati. All’82 punizione di Bonaventura, palla alta. All’82’ percussione di Antonelli, palla recuperata, entra in area, dopo aver superato tre avversari, palla in mezzo, sinistro di Honda, sfera in angolo.

    MILAN-CARPI 2-1 

    MILAN: (4-4-2) Abbiati; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda, Kucka [71. Bertolacci], Montolivo, Bonaventura; Niang [57. Boateng], Bacca. All: Mihailovic  Sinisa

    CARPI: (4-4-1-1) Brkic; Zaccardo [46. Crimi], Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Marrone, Bianco [46. Mancous], Gabriel Silva, Lollo [77. Martinho]; Lasagna. All Castori Fabrizio

    ARBITRO: Calvarese

    AMMONITI: 20. Niang [M]; 21. Lollo [C]; 46. Gabriel Silva [C]; 65. Boateng [M]; 76. Montolivo [M]

    ANGOLI: 6-3

    RECUPERI: 0 + 3

  • Juventus-Milan il lampo di Dybala fa gioire Allegri

    Juventus-Milan il lampo di Dybala fa gioire Allegri

    Ci pensa un lampo di Paulo Dybala, nel secondo tempo a decidere Juventus-Milan.

    Primi dieci minuti di supremazia Juventus, Donnarumma non viene mai chiamato in causa ma il Milan ha un atteggiamento troppo rinunciatario ed è la Juventus ad avere la superiorità a centrocampo. La partita ha molti momenti di attesa, meglio la Juve, ma il primo tiro in porta, pericoloso, arriva al 40′ su una punizione di Hernanes, deviato da Bonaventura; il passo delle due squadre è lento e le difese hanno vita facile sugli attaccanti; il tridente del Milan non riesce mai a rendersi pericoloso: Cerci e, soprattutto Niang, non riescono mai a rendersi pericolosi. Nella Juve molto in difficoltà Hernanes apparso lento e impacciato, mai il brasiliano riesce a fornire spunti personali e a mettere le punte nelle condizioni ottimali.

    Dybala, autore della rete decisiva, nel successo dei bianconeri in Juventus-Milan
    Dybala, autore della rete decisiva, nel successo dei bianconeri in Juventus-Milan

    La Juventus ha il merito di essere aggressiva e alta in pressing, mettendo sempre il Milan nelle condizioni di non poter impostare una azione degna di nota: spesso il Milan pasticcia nel fraseggio corto con la difesa e il centrocampo scollegati e lunghi tra di loro. Fino al 64′ quando un grande assist di Alex Sandro mette Dybala nelle condizioni di ricevere sul petto una palla splendida che l’argentino mette alle spalle di Donnarumma con un sinistro implacabile.

    Al 3′ sinistro a giro, da fuori area, di Hernanes, palla alta; al 5′ tiro al volo di Kucka, di sinistro, palla alta sopra la traversa. Al 17′ tiro di Niang, su sponda di petto di Bacca, palla fuori. Rasoterra di Bonaventura, al 21′, parata a terra di Buffon; al 25′ sinistro di Marchisio, da fuori area, palla parata a terra da Donnarumma. Al 40′ punizione di Hernanes, la traiettoria viene deviata di testa da Bonaventura e Donnarumma la devia in angolo.

    Al 53′ destro di Alex Sandro, in diagonale, palla fuori. Al 60′ destro, di collo pieno, di Pogba palla deviata in angolo da Donnarumma. Al 64′ vantaggio della Juventus: Dybala, infila Donnarumma con un sinistro dopo un assist di Alex Sandro, potente dall’interno dell’area di rigore; al 66′ ancora Dybala, di sinistro, tira rasoterra da fuori area palla parata a terra da Donnarumma. Al 92′ sinistro di Cerci dal limite dell’area parata a terra da Buffon.

    JUVENTUS – MILAN 1-0 (0-0) 64′ Dybala

    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra [27. Alex Sandro]; Marchisio, Sturaro, Pogba; Hernanes [45. Bonucci]; Dybala [80. Dybala], Mandzukic. A disp: Zaza, Cuadrado, Rubinho, Neto, Rugani, Lemina, Vitale. All: Allegri

    MILAN (4-3-3): Dommarumma; Antonelli, Romagnoli, Alex, Abate; Montolivo, Bonaventura, Kucka [73. Adriano]; Cerci, Niang [84. Honda], Bacca. A disp: Livieri, De Sciglio, Suso, Jose Mauri, Calabria, Poli, Abbiati, Mexes, Zapata, Nocerino

    ARBITRO: Mazzoleni [Bergamo](Giallatini – Di Liberatore) Iv uomo: Meli  Addizionali: Orsato – Irrati

    Ammoniti: 27. Sturaro [J]; 30. Kucka [M]; 50. Lichsteiner [J]; Alex [M]

    Angoli: 3-1    Recupero:  1 + 3

    Nel match delle ore 18 è terminata 2-2 la gara del “Dall’Ara” tra Bologna  e Roma: vantaggio della squadra di Donadoni siglato da Masina al 14′; nel secondo tempo il pareggio è siglato da Pjanic al 52′ su rigore. Ancora un rigore a siglare il sorpasso dei ragazzi di Garcia, ad opera di Dzeko al 72′ e il definitivo 2-2 è di Destro anche lui su calcio di rigore al 87′.

     

  • La dolce storia di Donnarumma Jr. Il Milan lancia il suo ’99

    La dolce storia di Donnarumma Jr. Il Milan lancia il suo ’99

    25 febbraio del 1999. Non un anno come gli altri, dava l’addio al basket Michael Jordan, non certo un ” pivellino ” ma nasceva Gianluigi Donnarumma, non uno qualsiasi, tutti i buoni propositi erano nell’aria. Il giovane campano, di Castellamare di Stabia per la precisione, avrebbe di lì a poco deciso di mettersi i guantoni per cercare di scalare le montagne pur di avere un futuro da ” campione ” tra i pali e raggiungere la vetta. Due fratelli, lui e suo fratello maggiore, Antonio, ora al Genoa, anche lui portiere. Sei anni di differenza tra i due, ma le stesse ambizioni.

    Gianluigi Donnarumma | Foto Twitter
    Gianluigi Donnarumma | Foto Twitter

    Il Milan nel destino di entrambi, perchè da Castellamare Antonio approdò proprio nella Primavera rossonera, vincendo anche il titolo allievi. Prestiti di qua e di là, esordio in serie B con la maglia del Piacenza, prima della Lega Pro con il Gubbio. Tanta gavetta quindi. Il Genoa lo prende a titolo definitivo e, dopo la stagione a Bari è tornato in rossoblù quest’estate, anche se un infortunio brutto alla spalla lo terrà fermo a lungo.

    La storia dei Donnarumma ha il sapore dolce, l’altro fratello, Gianluigi, ha avuto un esempio in casa, un modello da seguire. Immaginate che bello arrivare a casa e parlare delle proprie parate, confrontarsi. 197 centimetri e sedici anni, un futuro roseo davanti, la speranza di diventare il portiere della Nazionale, chi non aspirerebbe a quello, è il desiderio di ogni calciatore fin da bambino. Bambino mica tanto, perchè la faccia è sì quella slavata di un ragazzino, ma le doti fisiche e atletiche sembrano proprio distinguerlo da quelli della sua età.

    Gli scout del Milan hanno messo gli occhi su questo portiere campano, la Nazionale Under 17, quindi subito l’azzurro, a testimoniare le qualità del ragazzo, da quest’estate nella rosa della prima squadra. Davanti c’è Diego Lopez, non certo un ” novellino ” nel ruolo, ma la forza di Gianluigi Donnarumma è l’umiltà, sacrificarsi e lavorare tutti i giorni cercando di cogliere i trucchi del mestiere. Tempo ne avrà, ma le amichevoli estive hanno dimostrato che Sinisa Mihajlovic potrà fare affidamente su di lui.

    ” Sono pronto ” – sembra aver detto il portiere – che domani avrà l’occasione con la ” o ” maiuscola, quella che a sedici anni devi cogliere al volo. Soprattutto in un periodo in cui l’estremo difensore spagnolo non sembra essere irresistibile tra i pali. Il gol di Baselli, alcune insicurezze, figlie anche di una squadra che non sta girando, perchè gli stati d’animo del singolo, soprattutto se sei portiere, sono legati a quelli del collettivo. Il migliore della passata stagione, ma adesso Diego Lopez forse sente l’odore dei nemici, o meglio ” amici “, perchè la competizione tra numeri uno nasconde spesso sane rivalità.

    Donnarumma tre rigori parati al Real quest'estate | Foto twitter
    Donnarumma tre rigori parati al Real quest’estate | Foto twitter

    Donnarumma, il ” ragazzo terribile “, è rimasto in silenzio, lo farà anche domani, quando Miha gli darà la chance per mettersi in mostra e parlare sul campo nel Trofeo Berlusconi. Nessuno dirà che è giovane, finora non ha certo dimostrato di essere un sedicenne qualsiasi. Sempre pronto, anche se le amichevoli sono un conto, le partite di campionato un altro, ma parare tre rigori alle ” merengues ” e ad un campione del mondo come Tony Kroos non è roba di tutti i giorni. Il serbo non ha paura di rischiare, lo ha sempre fatto, le sue idee sono incontestabili, ” sono pagato per questo ” – ha detto proprio qualche giorno fa – e a metterci la faccia non ha mai fatto fatica, come quando alla prima con la Fiorentina ha lanciato insieme Romagnoli ed Ely, due ragazzini.

    Se i giovani, peraltro italiani, valgono, è giusto dare loro spazio, perchè solo in Inghilterra, in Spagna e in qualche realtà lo fanno. Pensiamo al futuro, ai talenti fatti in casa, Donnarumma risponde a questa categoria. Chissà che domani non si guadagni la pagnotta anche per esordire in serie A, lui che scenderà in campo con la maglia numero 99, dell’altro giocatore, anche lui del Sud, che proprio nell’ultimo anno del secolo scorso segnò il suo primo gol. Parliamo di Antonio Cassano, e se a qualcuno piacesse la scaramanzia. Il rossonero, qualora scendesse in campo prima della fine dell’anno in campionato, sarebbe il più giovane di sempre a esordire in Italia, superando anche Gianluigi Buffon, che ai tempi nel Parma aveva 17 anni. Non bastassero i riferimenti, questo non può che essere un buon punto di partenza. In bocca al lupo Gianluigi, che sia l’inizio di una grande scalata.

  • Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Gli anticipi dell’ottava giornata di Serie A hanno visto la Roma ripartire con il piede giusto dopo la sosta e conquistare un successo, più complicato di quello che potrebbe dire il risultato, sull’Empoli. Nell’altra sfida Torino e Milan hanno chiuso in parità sul 1-1. Un punto, sostanzialmente, prezioso per entrambe.

    Veniamo al racconto delle due gare partite iniziando da quella delle 18 dell’Olimpico di Roma. 

    Garcia dovendo rinunciare ai suoi due attaccanti centrali, Dzeko e Totti, opta per un 4-3-3 con Salah, Gervinho e Iago Falque trio d’attacco.

    Giampaolo, invece, deve ancora fare a meno di Saponara, e anche di Zielinski, per questo dietro a Pucciarelli e Maccarone si posiziona Krunic.

    Il primo tempo non è certamente esaltante, la Roma fatica a trovare spazio contro un Empoli chiuso e ben messo in campo. Intorno alla mezz’ora i padroni di casa hanno una chance ma Gervinho, ben imbeccato da Salah, non riesce a concludere per la buona chiusura di Barba. L’Empoli risponde con un bel contropiede, la conclusione di Pucciarelli esce di poco. Si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa sembra mostrare lo stesso copione ma al 56° Pjanic pennella la sua solita punizione vincente che non lascia scampo a Skorupski. Il gol apre la strada alla Roma che 3 minuti dopo raddoppia con De Rossi, alla 500° in giallorosso, che gira di testa in rete un corner calciato da Pjanic. Non è finita qua perchè al 69° Gervinho vola via sulla sinistra e confeziona un assist che Salah non può sbagliare. L’Empoli, nonostante le tre mazzate, riesce a siglare il gol della bandiera con un bel tocco di Buchel. Finisce così 3-1 per una Roma che trova la 3° vittoria consecutiva.

    Miralem Pjanic | Foto Twitter
    Miralem Pjanic | Foto Twitter

    ROMA – EMPOLI 3-1 (56° Pjanić (R), 59° De Rossi (R), 69° Salah (R), 75° Büchel (E))

    Roma (4-3-3): Szczęsny; Torosidis, Manolas, Castán , Digne; Florenzi (79° Vainqueur), De Rossi, Pjanić (69° Uçan) ; Iago Falque (55° Nainggolan), Gervinho, Salah.

    Allenatore: Garcia.

    Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Zambelli, Tonelli, Barba, Mario Rui; Paredes (68° Maiello), Dioussé, Büchel; Krunić (61° Livaja); Maccarone (79° Piu), Pucciarelli.

    Allenatore: Giampaolo.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Pjanić (R); Dioussé (E).

     

    Alle 20.45, all‘Olimpico di Torino, è andato in scena il secondo anticipo di giornata tra i granata ed il Milan.

    Ventura, sempre costretto a convivere con gli infortuni, recupera Baselli a centrocampo. In avanti il ballottaggio per affiancare Quagliarella lo vince Maxi Lopez.

    Mihajlovic, come visto in settimana, cambia modulo ed anche uomini, passa ad un 4-3-3 con Alex al centro della difesa e con Cerci, Luiz Adriano e Bonaventura in avanti.

    La gara non regala certo tantissime emozioni nella prima frazione, il Milan si aggrappa ad un buon Bonaventura, i padroni di casa girano palla ma senza mai creare grossi pericoli. I portieri rimangono sostanzialmente inoperosi e quindi è logico che il primo tempo si chiuda sullo 0-0.

    La ripresa parte con i ritmi blandi, Mihajlovic si gioca la carta Bacca per Luiz Adriano e la scelta paga subito. Il colombiano infatti, lasciato inspiegabilmente solo in area, ha il tempo di controllare il bell’assist di Bertolacci e girare in rete per il vantaggio. Il gol dei rossoneri accende il Torino che si butta subito in avanti. Sembra la serata delle scelte giuste Ventura inserisce Belotti ed il Gallo, al 73° confeziona l’assist per Baselli che lascia partire il sinistro che supera, sul suo palo, Diego Lopez. I granata però vogliono vincere e cercano di mettere in difficoltà un Milan che pare impaurito. Il Toro non riesce a trovare la chance vincente, gli uomini di Mihajlovic tengono, la gara si chiude così sul 1-1.

     

    TORINO – MILAN 1-1 (63° Bacca (M), 73° Baselli (T))

    Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta (72° Belotti), Acquah, Gazzi (46° Vives), Baselli, Molinaro; Maxi Lopez, Quagliarella (80° Benassi).

    Allenatore: Ventura.

    Milan (4-3-3): Diego López; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (86° Poli), Montolivo, Bertolacci; Cerci (89° Honda), Luiz Adriano (55° Bacca), Bonaventura.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Baselli (T), Glik (T), Bovo (T), Kucka (M), Bonaventura (M), Diego Lopez (M).

  • Fiorentina capolista. Napoli, il poker è servito

    Fiorentina capolista. Napoli, il poker è servito

    La Fiorentina, da stasera, è la nuova capolista della Serie A, non succedeva dal febbraio del 1999, dopo il successo casalingo per 3-0 contro l’Atalanta: Ilicic su rigore, dopo tre minuti,come contro l’Inter, Borja Valero e nella ripresa il primo gol stagionale di Verdù. La gara ha preso subito una brutta piega per i bergamaschi: dopo soli 3′ gol su rigore di Ilicic e conseguente inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Paletta, per aver interrotto una chiara occasione da rete, dovuta all’atterramento di Blaszczykowski. Nel finale della prima frazione è Borja Valero a raddoppiare su invito verticale del solito Bernardeschi; la ripresa è stata ben gestita dalla formazione di Paulo Sousa che torva il tris con Verdù con uno splendido destro al volo su imbeccata di Kalinic. Questa Fiorentina è, oramai, una bellissima realtà, grande merito a Paulo Sousa, che ha sta dando un ottimo gioco alla sua squadra che arriva, alla seconda sosta stagionale, in vetta solitaria con tutta una città che sogna.

    Borja Valero, autore della doppietta con cui la Fiorentina ha battuto l'Atalanta
    Borja Valero, autore della doppietta con cui la Fiorentina ha battuto l’Atalanta

    A “San Siro” va in scena lo show del Napoli, la squadra di Sarri disputa la partita perfetta sconfiggendo il Milan per 0-4: Allan, Insigne per due volte, la seconda con una splendida punizione, a chiudere la gara è una autorete di Ely. Il Milan non è mai esistito, non è mai sceso in campo  e ha palesato tutti i limiti; la formazione di Mihailovic  incassa una sconfitta la quale lascerà sicuramente strascichi nel futuro della squadra. Il primo tiro, e unico, in porta arriva al 60′ ed è un colpo di testa da parte di Ely su palla inattiva; a nulla è servito l’ingresso in campo di Cerci con il cambio di modulo a tre punte. La sosta servirà a capire, a valutare le contro misure da prendere anche se tanti componenti della rosa saranno impegnati nelle gare di qualificazione delle Nazionali. Di contro Sarri le azzecca tutte, Napoli in formato splendido con due super Higuain e Insigne che mandano in continua difficoltà la difesa del Milan già uscito di partita dopo lo 0-2.

    Al 12′ il vantaggio del Napoli con Allan: Napoli bravo in pressing alto a sfruttare l’errore di Zapata, Allan giunge solo davanti a D. Lopez e lo supera con un piatto destro rasoterra.  Al 48′ la seconda rete: scambio Insigne-Higuain con l’argentino che ricambia, lanciando con un assist rasoterra Insigne il quale conclude con un tiro sul secondo palo, nulla da fare per D.Lopez. Al 67‘ ancora Insigne a rete con una splendida punizione che va ad infilarsi alla destra di D.Lopez. Al 76′ il poker è servito, Ghoulam mette in mezzo un cross rasoterra da sinistra, involontariamente Rodrigo Ely, in spaccata impatta la palla che finisce alle spalle del proprio portiere.

     

  • Un Milan a due facce espugna Udine

    Un Milan a due facce espugna Udine

    L’anticipo andato in scena questa sera al Friuli ha visto una sfida dai due volti completamente diversi.

    Nella prima frazione infatti, il Milan ha decisamente dominato il campo, mettendo in crisi l’Udinese ed andando meritatamente al riposo sul 3-0 di vantaggio, grazie alla punizione di Balotelli e ai gol di Bonaventura e Zapata.

    Nella ripresa però l’azzardo di giocare con le tre punte di Colantuono ha permesso all’Udinese di metter in affanno il Milan e di sfiorare un’incredibile rimonta.

    Il Milan, pur soffrendo, ottiene il 3° successo in 5 giornate, l’Udinese incassa il 4° k.o. consecutivo ma il secondo tempo di stasera può far sperare in una pronta ripresa.

    Veniamo al racconto della gara.

    Colantuono, nel suo 3-5-2 sceglie di puntare su Wague, Domizzi e Piris in difesa, lasciando fuori Danilo, ed in avanti affida l’attacco a Di Natale e Thereau, panchina inizialmente per Duvan Zapata.

    Mihajlovic conferma la sua fiducia a Calabria sulla fascia, inserisce De Jong a centrocampo e punta su Balotelli, che va a far compagnia a Bacca, in attacco.

    La partenza dà subito ragione alla scelta di Mihajlovic perchè al 5° Balotelli conquista e trasforma magistralmente un calcio di punizione. L’Udinese non ha nemmeno il tempo di reagire che viene infilata dall’inserimento di Bonaventura, lanciato da Montolivo, che a tu per tu con Karnezis non sbaglia. La reazione dei friulani è più d’orgoglio che di vero e proprio gioco, tant’è che Diego Lopez non corre alcun rischio. Nel recupero del primo tempo il Milan cala il tris con un perfetto colpo di testa di Zapata su corner di Bonaventura.

    Mario Balotelli | Foto Twitter
    Mario Balotelli | Foto Twitter

    Il secondo tempo riparte con Colantuono che modifica lo schema inserendo Zapata per Piris, passando dal 3-5-2 al 4-3-3. I risultati si vedono subito perchè al 51° l’Udinese attacca in massa, la palla giunge a Badu che lascia partire il tiro vincente. I bianconeri ci credono, il Milan sembra sbandare ed ecco che da una sontuosa giocata di Thereau arriva l’assist per il tocco facile facile di Duvan Zapata. Il Milan soffre, l’Udinese ci mette tutta l’aggressività, la gara si mantiene aperta con gli uomini di Colantuono che ci provano. Mihajlovic cambia schema passando ad un classico 4-4-2 con l’inserimento di Poli per Honda. Il copione non cambia, l’Udinese spinge, al 90° prima Diego Lopez salva in corner un tiro di Fernandes e poi sul susseguente tiro dalla bandierina Wague sfiora il pari.

     

    UDINESE – MILAN 2-3 (5° Balotelli (M), 10° Bonaventura (M), 45°+1 Zapata (M), 51° Badu (U), 58° D.Zapata (U))

    Udinese (3-5-2): Karnezis; Wague, Domizzi, Piris (46° D.Zapata); Edenilson, Badu, Iturra (86° Marquinho), Fernandes, Ali Adnan (73° Pasquale); Thereau, Di Natale

    Allenatore: Colantuono.

    Milan (4-3-1-2): Diego Lopez; Calabria (49° Alex), Zapata, Romagnoli, De Sciglio; De Jong, Montolivo, Bonaventura; Honda (63° Poli); Balotelli, Bacca (79° Luiz Adriano).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Balotelli (M), Calabria (M), Piris (U), Iturra (U), Wague (U), Zapata (M), Marquinho (U)

    Espulsi: B.Fernandes (U)