Tag: milan

  • Debiti Serie A: Moratti ha speso 1160 milioni per l’Inter

    Debiti Serie A: Moratti ha speso 1160 milioni per l’Inter

    Debiti Serie A. Mondo del calcio in piena crisi, fair play finanziario alle porte e presidenti italiani che tagliano le spese. Il periodo che sta attraversando la serie A non è dei migliori e un’inchiesta della Gazzetta dello Sport ha sottolineato come i dieci patron delle maggiori società della massima serie abbiano speso di tasca loro circa 2.5 miliardi di euro! Cifre da capogiro che fanno capire quanto possa essere difficile gestire un club, puntando più sui soldi che sulle idee. Ora è arrivato il tempo del “taglio dei costi” causato soprattutto della crisi mondiale che ha causato una notevole riduzione dei guadagni nelle maggiori attività dei vari presidenti italiani. Pochi giorni fa Zamparini, presidente del Palermo, ha dichiarato che ormai ha speso tutto nel calcio.

    Ultimamente voci di possibili cessioni societarie sono aumentate a dismisura. Lo stesso patron siciliano aspetta l’arrivo degli arabi per poterlo aiutare negli investimenti in società. Anche il Milan di Silvio Berlusconi sta trattando (nonostante le varie smentite) la cessione del club che comanda dal lontano 1986 ed infine Moratti, presidente dell’Inter, colui che detiene il record di investimenti personali in un club, valuta la possibilità di inserire imprenditori cinesi in società. Periodo difficile, sotto tutti i punti di vista, dai risultati in campo europeo, ai guadagni sempre più bassi e infine all’appeal in discesa rapida.

    Maurizio Zamparini
    Zamparini, presidente del Palermo © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nonostante tutto, il calcio rimane lo sport più seguito in Italia, nonché quello che fa girare il maggior numero di soldi. Il problema è il modo di investire sbagliato, spesso portato avanti per la voglia di vincere o di provare a vincere (dipende dai casi) e in alcuni casi anche per interessi personali che ben si uniscono con il mondo pallonaro. In questa inchiesta sono state scelte le dieci società con i presidenti più spendaccioni: Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Palermo, Sampdoria e Udinese.

    FIORENTINADiego Della Valle – Il patron viola, proprietario dell’industria Tod’s (azienda di calzature), ha investito in dieci anni di presidenza nella società toscana ben 165 milioni di euro di capitali privati per poter rilanciare il club (acquistato nell’estate 2002 dopo il fallimento) nelle zone nobili della Serie A, con una risalita lampo dalla ex C2 fino alla massima serie.

    GENOAEnrico Preziosi – E’ il re dei giocatoli per bambini. Grazie alla sua azienda “Giochi Preziosi”, ha potuto investire importanti somme personali nel mondo del calcio, a volte senza successo (vedi Saronno e Como fallite). Il presidente rossoblu, dal 2003 proprietario del Genoa, ha speso ben 64 milioni di euro di tasca propria per le varie ricapitalizzazioni.

    INTERMassimo Moratti – Amministratore delegato della Saras (raffinazione del petrolio) di cui il fratello è presidente (dopo aver ereditato l’industria dal padre). E’ al momento il presidente più spendaccione della Serie A con i suoi 1160 milioni di euro investiti personalmente nella società, riuscendo a centrare importanti vittorie solo nell’ultimo periodo. Ora ha deciso di chiudere la cassaforte, entrando nell’ottica delle idee di un autofinanziamento societario (così come richiedere il fair-play finanziario).

    JUVENTUSAndrea Agnelli – Uno dei più “giovani” (per esperienza) dei presidenti di serie A. Ha ereditato dal padre la gestione della Fiat e dal 2010 la presidenza della società bianconera. In soli due anni ha speso 141 milioni di euro in capitali personali, che però gli sono valsi uno scudetto e soprattutto la costruzione del nuovo Juventus Stadium che porterà notevoli benefici nel corso degli anni al club juventino.

    LAZIOClaudio Lotito – Imprenditore nel campo dei servizi di pulizia, manutenzione e sanificazione. Acquista la società biancoceleste nel 2004, ad un passo dal fallimento, investendo 21 milioni di euro (ma questi soldi non vengono conteggiati nel calcolo dei 2.5 miliardi di euro dell’inchiesta). Il patron laziale è uno dei pochi presidenti a non aver utilizzato capitali propri nella gestione del club.

    MILANSilvio Berlusconi – Magnate milanese nel settore della televisione. Acquista la società rossonera nel 1986 investendo parecchi capitali personali. Circa 600 milioni di euro che sono serviti a vincere tanto nel calcio (sia in ambito nazionale che europeo) che in politica, visto che spesso le sue campagne elettorali coincidevano con qualche colpo a sorpresa del club. Con la crisi mondiale i suoi guadagni sono calati, tanto da far pensare ad una cessione societaria.

    NAPOLIAurelio De Laurentiis – Il produttore cinematografico, presidente della società partenopea dal 2005, in seguito al fallimento del club con conseguente partenza dall’ex C1. E’ riuscito, grazie ad un’ottima gestione dei ricavi, ad investire poco o nulla, tanto da far diventare nel giro di pochi anni, il Napoli un modello da imitare sotto il punto di vista dell’organizzazione e delle spese.

    PALERMOMaurizio Zamparini – Imprenditore immobiliare commerciale. Costruisce e avvia grandi centri commerciali per poi rivenderli. Dal 2002 è presidente della società siciliana, rilevata dai Sensi per 15 milioni di euro. In dieci anni ha rimesso quasi 60 milioni di euro di fondi personali, tanto da “denunciare” la sua impossibilità a continuare questa avventura, cercando nuovi acquirenti per il club.

    SAMPDORIARiccardo Garrone – Presidente dell’azienda petrolifera ERG, acquista la Sampdoria nel 2002. Nonostante sia chiamato dai liguri “braccino corto” per il suo modo di operare in fase di mercato, il buon Garrone ha investito privatamente ben 181 milioni di euro per il rilancio del club blucerchiato. Risultati? Una qualificazione ai preliminari di Champions League e poco altro.

    UDINESEGiampaolo Pozzo – Imprenditore nella lavorazione del legno, acquistò l’Udinese nel luglio 1986. Dopo i primi anni di assestamento, con conseguenti investimenti personali (circa 20 milioni in totale nei 26 anni di presidenza) è riuscito ad organizzare al meglio la società, permettendo di farla “vivere” senza bisogno di ricapitalizzazioni. Negli ultimi anni, grazie a questo modo di lavorare, ha potuto acquistare anche due società straniere (Granada e Watford).

  • Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Alla luce di quanto visto nelle prime settimane della nuova stagione, il Milan può definirsi come bello dentro ma sporco fuori. Una ragione a questo concetto c’è e va letta sotto la voce settore giovanile. Perché se è vero che la squadra di Allegri è lontana parente di quella che trionfava due anni fa all’Olimpico, è anche vero che i giovani ragazzi rossoneri attraversano un momento felice. Di questa mattina la notizia del debutto con i Giovanissimi Nazionali del gioiellino Hachim Mastour, acquistato dalla Reggiana per una cifra “record” di 500 mila euro e finalmente in campo a deliziare quelli che sono i suoi nuovi tifosi. Nel match contro l’Albinoleffe Mastour ha realizzato una doppietta, dando il là alla goleada dei ragazzi di Vecchi (7-0) contro i malcapitati avversari. Il talentuoso fantasista classe ’98 è ora pronto alla convocazione da parte degli Allievi di Pippo Inzaghi fin dalla prossima domenica.

    Ed è proprio l’ex bomber rossonero la nota più lieta per il settore giovanile del Milan. Galliani e il responsabile Filippo Galli lo hanno scelto da subito come tecnico degli Allievi Nazionali, una panchina molto importante perché ponte per l’arrivo in Primavera, l’anticamera del calcio professionistico. Nelle cinque partite fin qui disputate Inzaghi ha collezionato quattro vittorie ed una sconfitta (sul campo dell’Atalanta), dimostrando di avere la stoffa necessaria per proseguire questo lavoro. Ad avvalorare questa tesi è venuta in soccorso l’amichevole di ieri pomeriggio contro i pari età del Parma, capolista del Girone A e guidata da Cristiano Lucarelli. Il Milan di Inzaghi ha travolto nettamente i gialloblu dell’ex goleador di Livorno con un secco 4-1.

    AC Milan v Bologna FC - Juvenile Match
    Filippo Inzaghi studia per diventare grande | ©Marco Luzzani/Getty Images

    Il problema è che più ci si avvicina alla Prima squadra, più i problemi vengono al pettine. Parliamo della Primavera del Milan, che di per sé non ha nemmeno un organico inferiore rispetto alla media generale del campionato, ma che fatica ad emergere nel proprio Gruppo di appartenenza. Un ruolino in trasferta fin qui disastroso per gli uomini di Dolcetti, che hanno collezionato sempre sconfitte lontano dal centro Vismara (fuori-casa non vincono da 6 mesi ndr). In molti danno la colpa proprio all’allenatore, mister Dolcetti, incapace secondo i critici di dare un gioco alla propria squadra, che fra gli altri può contare su giocatori di talento come Cristante, Valoti, Di Molfetta, Petagna, Ganz. Le analogie con Allegri sono curiosamente numerose. Entrambi infatti sono ex centrocampisti, sfruttano un sorriso tirato, postura casual, ed ultimamente non riescono a vincerne una.

    LA PRESENTAZIONE DI MASTOUR AL MILAN
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”156981″]

  • Tifosi Milan petizione “Ridateci il nostro Ibrahimovic”

    Tifosi Milan petizione “Ridateci il nostro Ibrahimovic”

    La colpa non si può darla più al caldo, visti anche gli ultimi sviluppi climatici che danno in arrivo “Cleopatra”. Poi considerata anche l’ora in cui è avvenuto l’Evento è difficile ipotizzare un colpo di sole da parte degli ultras del Milan. Il tifoso rossonero è talmente scioccato per l’avvio disastroso in campionato da essere costretto a scrivere “Ridateci il nostro Ibrahimovic”. Da sottolineare il nostro, come se si fosse dimenticata la natura intrinseca dell’uomo-calciatore (per informazioni vi rimandiamo alla pagina di Wikipedia sotto la voce squadre di club). Ibrahimovic è tornato ad essere quindi l’uomo del desiderio, stavolta da parte del tifo organizzato rossonero. Fatto più unico che raro, quanto potrebbe essere un 30 febbraio. Quali le origini di tutto ciò?

    E’ chiaro che le parole di Ibra abbiano smosso le coscienze e conoscenze dell’ultrà milanista. Sentire un calciatore così determinante offrire i propri servizi al suo vecchio club in difficoltà rappresenta quella molla che fa scattare le voglie più incontrollabili, fra le quali ad esempio scrivere uno striscione pro Ibrahimovic. Non importa poi se il procuratore factotum Mino Raiola chiarisca come il suo assistito non si sposterà da Parigi per i prossimi 3 anni, e che qualora ritornasse lo farebbe soltanto per un ruolo dirigenziale. Ve lo immaginate Ibra dietro una scrivania? Noi sinceramente no, però come si dice in questi casi le vie del Signore sono infinite.

    FBL-FRA-LIGUE1-MARSEILLE-PSG
    Zlatan Ibrahimovic, sogno proibito dei tifosi milanisti | ©BORIS HORVAT/AFP/GettyImages

    D’accordo, vedere la propria squadra del cuore perdere il terzo derby consecutivo nell’ultimo anno e mezzo non è il massimo della vita. Capisco anche come lo spettro della zona retrocessione possa giocare brutti scherzi. Va bene tutto, non capisco però il perché si debba fare finta di un dettaglio fondamentale. I messaggi d’amore di Ibrahimovic quale tempistica hanno avuto? Sì, subito dopo la legge sui redditi voluta da Hollande. A buon intenditor poche parole.

  • Mediaset Al Jazeera insieme per il nuovo Milan

    Mediaset Al Jazeera insieme per il nuovo Milan

    Nonostante le smentite che continuano ad arrivare da Via Turati (l’ultima di Galliani a Sportitalia ieri sera), il Milan d’Arabia sta prendendo corpo. Trovano conferme infatti le voci che vorrebbero Al Thani interessato ad una collaborazione fra Mediaset Al Jazeera. Che gli arabi abbiano una marcia in più è sottolineato ancora una volta dalla prima pagina di oggi della Gazzetta dello Sport “il Milan drizza le antenne”. Il riferimento è ad Al Jazeera, l’emittente araba di proprietà della famiglia Al Thani. L’idea di Berlusconi è quella di stringere un’alleanza duratura con Al Jazeera, in modo da rivitalizzare  un’azienda, quella di Mediaset, pesantemente danneggiata dal Lodo Mondadori della scorsa primavera, che fra le altre cose non ha potuto non incidere sulle casse rossonere. D’altronde Al Thani, già proprietario di Paris Saint Germain e Malaga, non dovrebbe avere grande interesse nell’acquistare il 30% delle quote azionarie del Milan, in un campionato come quello italiano costantemente in perdita dal punto di vista finanziario.

    Mediaset appare quindi il reale motivo che ha fatto scoccare la scintilla tra il Milan e al Thani, con Berlusconi ben felice di ricevere una nuova e vivace liquidità dal mondo arabo. Uno scambio che ben si sposa con la volontà e i desideri di entrambe le parti in causa. Da una parte abbiamo il Milan che riceverebbe in un colpo solo una cifra pari a 250 milioni di euro. C’è poi anche la questione stadio, il sogno di Barbara Berlusconi, un desiderio che verrebbe esaudito dai nuovi soci.

    A microphone with the logo of recently l
    Bein Sport, gruppo sportivo di Al Jazeera, insieme a Mediaset Premium? ©Franck Fife/AFP/GettyImages

    Dulcis in fundo arriviamo a Mediaset. Il colosso televisivo italiano, il vero impero su cui Berlusconi ha costruito tutte le sue fortune, riceverebbe una nuova spinta dal ricco partner arabo. Possiamo anche ipotizzare una collaborazione proficua con le due reti sportive, Premium da una parte e Bein Sport dall’altra, che porterebbe in Italia nuovi eventi sportivi fino qui impensabili per il pubblico italiano, abituato negli ultimi anni al monopolio di Sky in campo satellitare.

    VIDEO IN CUI I RAGAZZI DEL MILAN FESTEGGIANO GLI 8 ANNI DI AL JAZEERA (OTTOBRE 2011)
    [jwplayer config=”30s” mediaid=”156879″]

  • Cristiano Ronaldo-Satta-Boateng, il triangolo dell’autunno

    Cristiano Ronaldo-Satta-Boateng, il triangolo dell’autunno

    Proprio un mese fa su Vanity Fair una delle coppie più belle dell’estate, quella formata da Melissa Satta e Kevin Prince Boateng, aveva rilasciato alcune dichiarazioni sui propri progetti futuri: in primo luogo il calciatore rossonero aveva messo al dito della fidanzata un diamante per chiederle di sposarla ma l’ex velina aveva messo ben in chiaro che i passi vanno fatti con molta cautela, spiegando di essere felicissima con il giocatore del Milan ma che in passato è stata più volte scottata e che quindi vuole andarci con i piedi di piombo. Nonostante questo i due si erano meritati la copertina della rivista, parlando anche di figli e famiglia: tutto questo però sembra essere andato in fumo in quanto proprio in queste ore è scoppiato il caso del triangolo formato dalla Satta, da Boateng e niente meno che da Cristiano Ronaldo.

    Il talentuoso giocatore del Real Madrid ha infatti messo gli occhi sulla bella showgirl italiana: dopo aver visto alcune foto di lei in costume il portoghese ha chiesto informazioni ad alcuni colleghi italiani che hanno fatto avere il numero di telefono a CR7. Tra i due ci sono già stati scambi di messaggi e, non bastasse, anche di foto, ovviamente tutto all’insaputa del calciatore tedesco che ora non l’avrà presa di certo nel migliore dei modi.

    Boateng contro Ronaldo Real Madrid v AC Milan - UEFA Champions League
    Boateng contro Ronaldo © Jasper Juinen/Getty Images

    La notizia è stata riportata da “Novella 2000” dove, nella sezione “Tele Dico, Tele Cante, Tele Suono” è stato precisato anche che il bel Cristiano Ronaldo ha chiesto se Melissa Satta fosse fidanzata ma a quanto pare, dopo la risposta ricevuta in cui è venuto a conoscenza della relazione con Boateng, il fenomeno del Real Madrid non si è fatto molti problemi a scriverle.

    Quel che è certo è che in casa del Milan saranno contenti della situazione creatasi dato che il flop dell’attaccante rossonero è cominciato proprio quando si è fidanzato con Melissa Satta. Ora staremo a vedere se l’ex di Bobo Vieri interverrà per precisare quanto successo con CR7 o se Boateng chiuderà definitavamente il loro rapporto.

  • Milan d’Arabia, Berlusconi vende il 30% per 250 milioni

    Milan d’Arabia, Berlusconi vende il 30% per 250 milioni

    Per la cessione del 30% del Milan Berlusconi riceverà 250 milioni da Al Thani, presidente del Qatar. La rivoluzione in casa rossonera è ormai pronta. I nodi iniziano a venire al pettine, il caos che regna a Milanello prende forma. Via Turati prepara gli abiti da sera, quelli per le grandi occasioni. Tra non molto il Milan potrebbe subire un cambiamento epocale. Berlusconi, il presidente più vincente della storia rossonera, ha finalmente deciso di cambiare marcia. Non sarà lui però a investire nuovamente nel Milan, ma qualcun’altro. A Milano c’è voglia di rivoluzione, la primavera araba è alle porte. La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina mostra il nuovo Berlusca arabo. Un’immagine, seppur ritoccata: quanto basta per riaccendere gli animi dei tifosi milanisti, rimasti in balia degli eventi dopo le top-cessioni d’estate. Il futuro torna ad essere sereno in casa Milan, dopo l’inizio shock di questo inizio di campionato.

    No non può finire così qualcuno troverò e rinascerò cantava Eros Ramazzotti qualche anno fa. Musica e parole che si adattano in toto alla situazione in fieri del Diavolo rossonero. Quel qualcuno Berlusconi l’ha trovato e si chiama Hamad bin Khalifa Al Thani. Le ultime due parole suonano familiari agli appassionati di calcio. Si tratta infatti dello stesso presidente di Paris Saint Germain e Malaga. Fra le altre cose la famiglia Al Thani detiene il controllo anche di Al Jazeera. Ed è proprio quest’ultimo aspetto a rendere il tutto più appetibile per Berlusconi. Perché stringere un’alleanza con Al Thani significherebbe avere tra le mani un’ingente liquidità per la rifondazione della squadra, uno stadio nuovo e una collaborazione proficua tra Al Jazeera e l’impero Mediaset. Quello che può definirsi un autentico jolly per la società rossonera e il presidente storico del club. Forse il silenzio dall’alto sta per giungere ad una tregua. Fin qui Berlusconi ha parlato pubblicamente in due occasioni ben precise: dapprima il bluff sui canali di Sportitalia (conferma di Thiago Silva) e qualche settimana più tardi davanti a Milan Channel per sottolineare come le cessioni di Ibra e Thiago fossero inevitabili. Volendo essere pagani e dare fiducia al “non c’è due senza tre”, Berlusconi è chiamato adesso all’attesa terza volta. Quale occasione migliore per annunciare al mondo la rivoluzione araba?

    Italian Prime Minister Silvio Berlusconi
    Berlusconi incontra nuovamente Al Thani | ©VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    Sullo sfondo non dimentichiamo infine la campagna di Russia che ha visto protagonista lo stesso Berlusconi domenica scorsa. Ufficialmente la visita in Russia ha avuto come ordine del giorno il compleanno di Putin. Ufficiosamente però il presidente del Milan avrebbe trattenuto rapporti con diversi magnati russi. Le cronache nostrane hanno descritto due possibilità. La prima corrisponde al proprietario dell’Amkar Perm, un tale oligarca russo non meglio precisato che verrebbe ad offrire 500 milioni di euro per entrare in società. L’altro scenario ipotizzato qui in Italia prevede invece l’ingresso di Oleg Deripaska. Sconosciuto ai più, quest’ultimo secondo la rivista Forbes è il nono uomo più ricco al mondo. Come ovvio che sia in questi casi, Galliani ha prontamente smentito entrambe le piste. In ogni caso quella araba ad oggi rappresenta l’ipotesi più realistica e sensata, sia per i tifosi del Milan che sopratutto per il patron dei rossoneri.

  • Nuovo Milan, Galliani a New York per convincere Guardiola

    Nuovo Milan, Galliani a New York per convincere Guardiola

    Guardiola al Milan non è più una barzelletta da raccontare agli amici sotto l’ombrellone mentre si prende l’ultimo sole d’agosto. Il clima è cambiato, l’atmosfera è più seria, secchielli e palette lasciano il posto ai spenti uffici borghesi, dove tra una pausa e l’altra si legge la prima pagina di Google News e si scopre che un nuovo Milan sta nascendo. Sponda rossonera, la più malata, che nel giro di un mese si è riscoperta improvvisamente piccola. Una crisi tecnica senza confini, culminata nella furente sconfitta contro l’Inter domenica scorsa, nonostante gli odiati cugini nerazzurri abbiano giocato in dieci uomini per 45′ minuti, per un totale di 87′ minuti di difesa ad oltranza. Il silenzio dei colpevoli sembra una volta per tutte terminato. Il Berlusconi russo è pronto a purgare il Milan, iniziando dalla figura di Allegri, proseguendo poi chissà dove. La fermata, la luce in fondo al tunnel, è a New York e si chiama Joseph Guardiola.

    Dopo le felicitazioni a Putin nello scorso weekend, Berlusconi è pronto a riprendersi il Milan. Il suo vuole essere un ritorno in grande stile, un po’ come quello che vide protagonista Neil Amstrong con il suo Apollo 11 nel lontano ma allo stesso tempo storico ’69. Se fosse stato per lui, Allegri forse avrebbe già da tempo lasciato Milanello (una data realistica sarebbe potuta essere il ritorno dei quarti di Champions contro il Barcellona, o perlomeno la seconda settimana di maggio). E’ stato Galliani a impedire il divorzio anticipato con il tecnico che aveva appena firmato il prolungamento del contratto fino al 2014. Senza dimenticare che Allegri fino a prova contraria fu scelto da Galliani in persona. Ora le fiches per Allegri sono quasi terminate. Al livornese rimane un ultimo all in disperato contro la Lazio all’Olimpico. E anche in caso di vittoria, il destino per Allegri è comunque segnato. L’ondata rossa(nera) di Berlusconi prima o poi lo travolgerà, è inevitabile.

    Barcelona's players throu to the air to
    Guardiola, il sogno proibito di Silvio Berlusconi | ©JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    E’ la stessa Gazzetta dello Sport in edicola stamani a intitolare “Via all’operazione Guardiola, Galliani andrà a New York“. Sempre la Rosea sottolinea quello che è stato il comando di Berlusconi all’ad rossonero: vai e convincilo. La carriera parla per Galliani, che raramente ha toppato in situazioni simili. Negli ultimi anni tornano alla memoria i vari Ronaldinho e Ibrahimovic, senza però dimenticare anche gente come Rivaldo, Rui Costa, Beckham e tante altre stelle che hanno scritto la storia recente del nuovo corso Milan. Guardiola rappresenta oggi una soluzione di completa rottura rispetto al passato-presente rossonero. La scelta presidenziale è una scelta che va al di là del curriculum. Guardiola significa progetto. Guardiola sarebbe dopo Sacchi e Zeman l’unico allenatore in Italia ad aver inventato calcio. Guardiola riporterebbe un entusiasmo che forse a Milano manca da quella finale contro la Steaua, quando una marea di 30-40-50 mila tifosi rossoneri invasero il Camp Nou per godere lo spettacolo unico di una squadra che rivoluzionò il modo di intendere il calcio (cit. Equipe: dopo aver visto il Milan questa sera, il calcio non potrà più essere lo stesso). Guardiola al Milan, il calcio in Italia non sarà più lo stesso.

  • Incassi Uefa, Inter e Milan nella Top Ten. Chelsea guida la classifica

    Incassi Uefa, Inter e Milan nella Top Ten. Chelsea guida la classifica

    Che il calcio italiano fosse in crisi lo si sapeva da un pezzo, ma i dati emersi dal sito portoghese futebolfinance.com fanno davvero paura. Infatti, lo stesso portale online ha redatto la classifica, dal 2009 al 2012, degli incassi Uefa delle squadre europee e salta subito all’occhio come nella Top Ten ci siano solo due italiane, l’Inter con i suoi 118 milioni di euro si ritrova al quinto posto, mentre i cugini del Milan sono solo ottavi con 89 milioni guadagnati. E la Juventus? I bianconeri, a causa di una lenta rinascita post calciopoli, si ritrovano 41esimi alle spalle di Roma e Napoli (rispettivamente al 25esimo e al 28esimo posto) e poco sopra la Fiorentina 43esima.

    Le altre italiane possiamo considerarle non pervenute, visto che la somma dei loro guadagni non supera i 13 milioni di euro. Parliamo di Lazio, Udinese, Palermo, Sampdoria e Genoa che troviamo in classifica dall’83esimo posto in giù. Ma tornando alle prime dieci posizioni, notiamo che gli inglesi continuano ad essere i padroni indiscussi d’Europa, con il Chelsea (che ha vinto l’ultima Champions League) al primo posto assoluto, seguito subito dopo dal Manchester United. Poco più sotto troviamo l’Arsenal (settima posizione). I ricchi proprietari del Manchester City invece non saranno certamente soddisfatti del loro 23esimo posto, segno che non sempre investire tanti soldi nel calcio moderno è sinonimo di vittorie e guadagni. Stesso discorso per il Paris Saint Germain che, a dirla tutta, ha iniziato le spese folli solo da un anno e attualmente occupa la 74esima posizione.

    Champions League
    Champions League © Adrian Dennis/Getty Images

    La Spagna con le solite Barcellona (terzo) e Real Madrid (sesto), la Germania con il Bayern Monaco (quarto) e la Francia con la coppia Lione e Marsiglia (nono e decimo) chiudono la classifica della Top Ten.

    Questa la Top Ten degli incassi Uefa dal 2009 al 2012:

    1. Chelsea (Inghilterra) – 136.625.000 €
    2. Manchester United (Inghilterra) – 135.435.000 €
    3. Barcellona (Spagna) – 130.636.000 €
    4. Bayern Monaco (Germania) – 119.154.000 €
    5. Inter (Italia) – 118.310.000 €
    6. Real Madrid (Spagna) – 104.547.000 €
    7. Arsenal (Inghilterra) – 91.563.000 €
    8. Milan (Italia) – 89.420.000 €
    9. Lione (Francia) – 71.072.000 €
    10. Marsiglia (Francia) – 69.802.000 €

    Di seguito troviamo:

    23.  Manchester City (Inghilterra) – 33.901.000 €
    25.  Roma (Italia) – 32.759.000 €
    28.  Napoli (Italia) – 30.016.000 €
    41.  Juventus (Italia) – 24.078.000 €
    43.  Fiorentina (Italia) – 22.431.000 €
    74.  Paris Saint Germain (Francia) – 6.257.000 €
    83.  Lazio (Italia) – 4.468.000 €
    88.  Udinese (Italia) – 3.137.000 €
    107.  Palermo (Italia) – 1.760.000 €
    108.  Sampdoria (Italia) – 1.690.000 €
    110.  Genoa (Italia) – 1.640.000 €

  • Allegri all’ultima spiaggia, Lazio-Milan decisiva

    Allegri all’ultima spiaggia, Lazio-Milan decisiva

    Come riportato questa mattina dalla Rosea, il Milan è pronto ad esonerare Massimiliano Allegri. Il tecnico rossonero sarebbe arrivato alla sua ultima spiaggia quindi, il classico punto di non ritorno. Sarà Vladimir Petkovic il giudice supremo per il livornese, chiamato a decidere vita o morte per l’ex allenatore del Cagliari. L’ultima sconfitta nel derby ha riaperto una frattura evidentemente troppo profonda per essere tamponata dalla trionfale campagna di Russia. Anche il cambio di modulo e i piccoli progressi sul piano del gioco non sono bastati ad Allegri per allontanare la pesante scure che grava sul suo capo. C’è bisogna di un’altra impresa, come quella contro lo Zenit. Roma come San Pietroburgo, El Shaarawy in versione staliniana. Tutto vero?

    GALLIANI TESO – Il rapporto tra Allegri e Galliani non è più come un tempo. Dall’amichevole con la “Solbiatese-Real” fino alle ultime domande post-derby senza risposta. Tutti quesiti che l’amministratore delegato rossonero ha gentilmente indirizzato ad Allegri, che per salvare la panchina del Milan ha obbligatoriamente il dovere di dare un senso a domandequali: perché Boateng e Robinho non rendono più come nelle stagioni passate? Perché il Milan subisce sempre e solo sui calci piazzati? Perché il Milan è a due punti dalla zona retrocessione nonostante un organico comunque valido se non per lo scudetto ma almeno per i primi posti?

    FBL-ITA-SERIE-A-MILAN-INTER
    Allegri verso l’esonero, è pronto Tassotti | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    OMBRA TASSOTTI – Con Allegri sulla graticola ritorna in auge il tormentone Tassotti. Qualora la squadra dovesse uscire sconfitta dalla trasferta di Roma contro la Lazio, il principale candidato a sostituire il tecnico livornese è proprio l’attuale vice rossonero. Tassotti resta la soluzione più “comoda”, anche perché mancano alternative in questo senso, almeno in questo momento della stagione.  Se per l’anno prossimo circola sempre più insistentemente il nome di Guardiola (di oggi la notizia che la moglie preferirebbe Milano all’Inghilterra), adesso il nome di Tassotti rappresenta la scelta più logica a livello ambientale e la più sensata sotto l’aspetto economico.

  • Golden Boy: Rodrigo Ely miglior giovane ottava giornata

    Golden Boy: Rodrigo Ely miglior giovane ottava giornata

    E’ Rodrigo Ely il Golden Boy della settima giornata di Serie B. Diciannove anni da compiere il mese prossimo, il difensore di origini brasiliane ma con passaporto italiano della Reggina si è messo un mostra non solo per una prova difensiva di spessore ma anche per un gol che è stato decisivo nel permettere alla sua squadra di tornare a vincere dopo una lunga serie negativa. Contro il Novara dopo un primo tempo senza grossi sussulti la squadra calabrese conquista un calcio di punizione dal limite dell’area. Se ne incarica, con grande personalità vista la giovane età, Ely, il quale con un bel tiro insacca alle spalle del portiere avversario Bardi.

    E’ quello il gol decisivo visto che gli assalti dei piemontesi sono fermati dalla difesa reggina di cui Ely è ormai diventato punto fisso avendo convinto con le sue prestazioni l’allenatore Davide Dionigi. Alto 1 metro e 88 ha una grande agilità ma anche qualità tecniche piuttosto importanti per l’età che gli permettono di poter far ripartire le azioni direttamente dai suoi piedi. Anche dal punto di vista caratteriale è dotato di grande personalità tanto che riesce a comandare la difesa senza problemi.

    Nato in Brasile nel 1993, Ely cresce nelle giovanili del Gremio dove rimane sino al marzo 2009, allorquando il Milan prova a portarlo in Italia nonostante il parere contrario della società di Porto Alegre che instaura un bracco di ferro con i rossoneri. A quel punto la società milanese lo lascia in una sua scuola calcio brasiliana in attesa che il ragazzo, di origini italiane, ottenga il passaporto, tesserandolo cosi come comunitario ben prima della maggiore età. Ad inizio 2010 Ely sbarca in Italia e gioca nella Primavera del Milan allenata da Giovanni Stroppa dove colleziona 5 presenze condite da un gol, impressionando tutti per le sue doti.

    Rodrigo Ely
    Rodrigo Ely © Maurizio Lagana/Getty Images

    La stagione dopo comincia la preparazione con la prima squadra ma inizia soprattutto a giocare con continuità nella Primavera rossonera disputando ben 23 gare con 2 reti all’attivo. Tutto ciò gli vale la convocazione nella Nazionale Under 19 allenata da Alberigo Evani. In estate il Milan decide di cederlo in prestito per permettergli di farsi le ossa in un campionato importante come la Serie B e approda cosi alla Reggina dove si mette in mostra tanto che proprio domenica Luigi Di Biagio ha deciso di convocarlo nella Nazionale Under 20. Un ulteriore passo in avanti per una delle più importanti promesse del calcio italiano attualmente nella cadetteria.

    Le immagini del gol di Rodrigo Ely in Reggina-Novara:

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”156439″]