Tag: milan

  • Milan, Berlusconi e la psicologia nel calcio

    Milan, Berlusconi e la psicologia nel calcio

    La visita di ieri del presidente Berlusconi in quel di Milanello è stata salutata come un evento storico più che trionfale. La crisi del Milan non ha lasciato indifferente il numero uno di Via Turati, sceso letteralmente in campo per dare una sferzata alla sua creatura. Mezzogiorno di fuoco per la famiglia rossonera. Approdato in elicottero subito dopo le ore 12, Berlusconi ha prima stretto la mano al tecnico Massimiliano Allegri, per poi lasciarsi coinvolgere dal gruppo, avendo un occhio di riguardo verso quella che lui stesso ha definito la sua ultima scommessa, Stephan El Shaarawy. Il discorso alla squadra è durato poco meno di dieci minuti, durante i quali il presidente ha voluto tirare fuori il meglio da ogni singolo calciatore. Il presidente ha infine pranzato con il tecnico.

    LO PSICOLOGO – Berlusconi sarà davvero riuscito a stravolgere l’assetto mentale del Milan? La partita contro il Napoli, e sopratutto l’intensità che i rossoneri metteranno nel match di questa sera, daranno una risposta esaustiva. Di certo la psicologia nel calcio conta forse più di qualunque altra cosa. Non si è mai fuoriclasse se prima non lo si diventa dentro la testa. Calciatori che hanno la tecnica di Lionel Messi in Argentina ce ne sono miliardi. Molti di loro però si sognano la forza mentale del fuoriclasse blaugrana. E qui sta la vera differenza. Come tanti addetti ai lavori hanno già sottolineato, il Milan non può essere una squadra da zona retrocessione, anche se in estate sono venuti a mancare Thiago Silva e Ibrahimovic.
    La parola psicologia ha iniziato a fare breccia per la prima volta nei corridoi di Milanello grazie a Mauro Tassotti, che ha preceduto in questo senso Massimiliano Allegri di qualche settimana. Tutti avevano capito che il grande problema del Milan non fosse la mancanza di qualità, quanto il deserto di autostima che albergava nelle teste dei giocatori. La situazione non è cambiata da quel match casalingo contro il Cagliari, quando arrivò la prima vittoria dei rossoneri a San Siro con Tassotti in panchina. Il club più titolato al mondo ha quindi deciso di giocarsi la sua ultima carta, Silvio Berlusconi.

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    IL LEADER – Quello che manca a questa squadra è un leader vero, dentro e fuori dal campo. Fin qui sono mancati entrambi. Berlusconi ora vuole ricoprire quel ruolo di cui si è volontariamente privato in tutti questi anni. L’ha ripetuto a più riprese durante la giornata di ieri, le prossime settimane diranno se fossero parole al vento o meno quelle di ieri. Berlusconi dovrà nuovamente essere un leader che sappia stare accanto ai propri giocatori e, contemporaneamente, torni ad investire fin dal mercato di gennaio (sono da leggersi in questo senso le aperture del presidente verso Balotelli).

    LA LEZIONE – Immancabile poi l’entrata in tackle su Allegri per quanto riguarda alcune questioni tattiche. Berlusconi ha sentenziato di non voler più vedere la difesa a tre (Palermo, Malaga), di ritenere Montolivo un regista alla Pirlo e, in ultima analisi, di riconsiderare il vecchio 4-3-1-2, con Boateng mezzala destra. Questi i consigli paterni del presidente milanista riferiti ad Allegri durante il pranzo di ieri che ha sancito la conclusione della giornata rossonera di Berlusconi. Dalla psicologia alla lezione di tattica, il Milan avrà ritrovato il suo primo tifoso?

  • Calciomercato Milan Yanga-Mbiwa rinnova con il Montpellier

    Calciomercato Milan Yanga-Mbiwa rinnova con il Montpellier

    A sorpresa Yanga-Mbiwa ha rinnovato nella giornata di ieri il contratto con il Montpellier, in scadenza a giugno del 2012. Decisione che ha spiazzato un po’ tutti perché nelle scorse settimane si era parlato spesso di un possibile approdo al Milan del forte difensore francese al termine della stagione in corso, consentendo così ad Adriano Galliani di compiere l’ennesimo affare a parametro zero (rivelatisi comunque un’arma a doppio taglio in quest’ultimo periodo, vedi ad esempio Zapata e Traorè). Il capitano del Montpellier resterà in Francia per almeno altre due stagioni, avendo prolungato il legame con la società fino al 2015. Nella nota apparsa ieri pomeriggio sul sito ufficiale del club transalpino non sono stati rivelati i termini economici della trattativa.

    PARLA NICCOLIN– Enorme soddisfazione per i dirigenti del Montpellier e in primis per il presidente vulcanico Nicollin, il quale si è sempre detto convinto sul fatto che Yanga-Mbiwa avrebbe rinnovato il contratto. Parole di fuoco quelle di Nicollin all’indirizzo del Milan, messe in risalto questa mattina dal sito Milannews, con le quali ha voluto ribadire come le possibilità che il giocatore si trasferisca in rossonero sono prossime allo zero, sottolineando anche che il Milan non gli abbia mai chiesto il calciatore direttamente (una conferma indiretta sull’intenzione di Galliani di acquistare Yanga-Mbiwa a parametro zero).

    FBL-EUR-C1-OLYMPIAKOS-MONTPELLIER
    Yanga-Mbiwa vestirà la maglia del Montpellier fino al 2015 | ©LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images

    TORMENTONE ESTIVO – Quello del difensore francese era stato forse il nome più accostato al club milanista nell’ultima estate, dopo che Thiago Silva aveva preso la via di Parigi. Proprio in Yanga-Mbiwa era stato individuato il profilo ideale per l’erede del centrale brasiliano. Nonostante gli sforzi fatti in Via Turati per acquistarlo da subito, le richieste esose del presidente Niccolin (10 milioni di euro) fecero allontanare Yanga-Mbiwa dall’orbita rossonera. Soltanto in via temporanea però, perché Galliani era abbastanza sicuro di poter concludere l’affare a giugno senza sborsare neanche un euro. Il rinnovo di ieri chiude in maniera definitiva qualsiasi discorso relativo al difensore centrale d’Oltralpe.

    LA SCELTA – Rimane ancora difficile spiegare la decisione presa da Yanga-Mbiwa nel prolungare il matrimonio con il Montpellier. Riteniamo priva di fondamento l’idea per la quale il francese abbia rifiutato la corte del Milan soltanto per la classifica attuale della squadra di Allegri, dal momento che i campioni in carica della Ligue 1 hanno abbondantemente deluso le aspettative in questo avvio di stagione. Il Montpellier si trova infatti in 14 esima posizione, a due soli punti dalla zona retrocessione, a dieci lunghezze da Marsiglia e Paris Saint Germain, che al momento si trovano in testa alla classifica. Si potrebbe forse ipotizzare la sfiducia da parte di Yanga-Mbiwa nel progetto milanista, oppure l’inserimento di un altro club (Premier, Arsenal?) che ha di fatto convinto il difensore francese a salutare per sempre il sogno di vestire la maglia del Milan.

    E ADESSO? – Sfumato l’obiettivo Yanga-Mbiwa, in Via Turati si dovrà pensare ad un nuovo difensore centrale. Di queste ultime ore la notizia del viaggio in Spagna di Galliani dove avrebbe incontrato il presidente del Real Madrid Florentino Perez per chiedere informazioni circa Carvalho e Albiol, due calciatori di caratura internazionale di grande esperienza (sopratutto il portoghese). In Argentina invece Ariedo Braida continua il suo viaggio alla ricerca di nuovi talenti. Fra questi sottolineiamo il nome di Lisandro Ezequiel Lopez, giovane difensore centrale dell’Arsenal de Sarandì.

  • Milan, dopo lo sceicco i cinesi. Lippi dt?

    Milan, dopo lo sceicco i cinesi. Lippi dt?

    Questa mattina Corriere e Gazzetta dello Sport hanno rilanciato la notizia di un possibile ingresso nelle quote azionarie del Milan di Liu Yongzhuo, il presidente del Guangzhou Evergrande, fresco vincitore della Serie A cinese. Il club ha guadagnato all’improvviso fama internazionale dopo una campagna acquisti faraonica nei mesi invernali, che fra gli altri ha portato in Asia la stella argentina Dario Conca (29). Un mercato di rinforzi suggellato dall’ultimo tesseramento, quello di Marcello Lippi, insediatosi sulla panchina del Guangzhou il 17 maggio scorso. Oltre alla vittoria nella Super League, Lippi ha condotto i suoi in finale di Coppa Nazionale (l’andata è terminata 1-1) e ai quarti della Champions Asiatica (vinta in settimana dai coreani del Ulsan Hyundai).

    L’INCONTRO– Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, l’incontro tra il Milan e Lippi avverrà il prossimo 4 dicembre, in occasione dell’ultima partita del girone di Champions che vedrà la squadra di Allegri impegnata contro lo Zenit di Luciano Spalletti. Lippi potrebbe ricoprire il ruolo di intermediario tra la società rossonera e la presidenza cinese nella trattativa che consentirebbe a Liu Yongzhuo di entrare prepotentemente nell’universo del Diavolo. Ricordiamo che il patrimonio del cinese Yongzhuo è stimato intorno ai 3 miliardi di euro, e che lo stesso numero uno del Guangzhou ha ricoperto d’oro Lippi con un ingaggio annuo di 10 milioni netti, lo stesso stipendio che percepisce Dario Conca, la stella della squadra (23 gol in 41 presenze).

    FBL-ASIA-C1-CHN-KSA
    Marcello Lippi nuovo direttore tecnico del Milan? | ©STR/AFP/GettyImages

    SCENARIO – Qualora la trattativa andasse a buon fine, oltre a portare sicuri benefici economici alle casse finanziarie di Via Turati con conseguenti ripercussioni positive sul mercato di gennaio, l’ingresso dei cinesi a Milano porterebbe in dote Marcello Lippi. Per l’ex ct della Nazionale italiana si profila un ruolo come direttore tecnico, carica attualmente vacante in quel di Milanello. Lippi al Milan significherebbe un ovvio ridimensionamento di Ariedo Braida e dello stesso Adriano Galliani, da sempre le due figure che hanno curato la politica dei trasferimenti in casa rossonera.

    E L’INTER? – Curiosamente la notizia di Lippi pronto a sposare il nuovo progetto Milan è giunta poche ore dopo l’ufficialità della conclusione delle trattative tra Inter e lo stesso Yongzhuo. Ricorderete che nei primi mesi di ottobre aveva fatto molto rumore l’accordo tra la famiglia Moratti e la cordata cinese che faceva riferimento al presidente del Guangzhou. Tra i progetti più ambiziosi quello del nuovo stadio, che sarebbe dovuto essere di proprietà interamente nerazzurra. Il tutto però è definitivamente saltato per problemi burocratici con la società interista. Di qui la decisione del magnate cinese di restare a Milano, cambiando però sponda del Naviglio.

  • Satta-Boateng 30 mila euro per un Rolex

    Satta-Boateng 30 mila euro per un Rolex

    Nonostante i precedenti, la storia d’amore tra Melissa Satta ed il calciatore del Milan Kevin Prince Boateng continua a gonfie vele: nemmeno le voci uscite poche settimane fa su un presunto scambio di messaggi hot tra l’ex velina e Cristiano Ronaldo sono infatti riuscite a mettere fine al fidanzamento tra i due innamorati. Pochi giorni fa la coppia ha festeggiato il primo anniversario e, in occasione di questo momento importante, la Satta ha ben pensato di fare un piccolo regalo al rossonero: la bellissima  un Rolex da trentamila euro con incise le loro iniziali sul retro.

    Ricevuto il regalo Boateng si è visibilmente commosso ma poi ha lanciato una frecciatina alla sua compagna: “Grazie Melissa, ora puoi evitare di indossare i due Rolex che ti ha regalato Bobo Vieri”. Con queste semplici parole il calciatore si è dimostrato essere ancora una volta il solito geloso che non lascia passare proprio nulla alla bella show girl italiana. Tra i due, nonostante il rapporto sia in piedi solamente da dodici mesi, la passione è tanta ma anche la gelosia non è da meno: sicuramente il tedesco è il più possessivo ed è anche quello con le idee più chiare di tutti.

    Kevin Prince Boateng AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Kevin Prince Boateng © Claudio Villa/Getty Images

    Pochi mesi fa, durante un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Boateng ha infatti dichiarato di essere intenzionato a mettere su famiglia e soprattutto a sposarsi con Melissa con la quale sogna di avere più figli: quest’ultima però ha messo subito le mani avanti spiegando che il diamante che il calciatore le ha regalato è stato solamente un gesto carino per farle capire che il suo amore è vero ma che ancora non è tempo di vestito bianco, grandi cerimonie e soprattutto di pancioni. In molti si stanno chiedendo se la Satta con questo regalo ha voluto dare un chiaro e forte messaggio al proprio fidanzato o se è stato solamente un metodo per farsi perdonare il presunto flirt con il bomber del Real Madrid Cristiano Ronaldo.

  • De Rossi, mano pesante del Giudice Sportivo. Tre turni di squalifica

    De Rossi, mano pesante del Giudice Sportivo. Tre turni di squalifica

    Mano pesante del Giudice Sportivo che ha sanzionato con tre giornate di squalifica il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, dopo il cartellino rosso rimediato alla fine del primo tempo del Derby Capitolino. Un turno di squalifica invece per Stefano Mauri, anche lui espulso (per doppia ammonizione) nel corso di Lazio-Roma. Una giornata di stop per il regista della Juventus, Andrea Pirlo, dopo il raggiungimento delle quattro ammonizioni totali. L’ex Milan salterà la sfida interna contro la Lazio. Squalifiche pesanti anche in casa Milan e Napoli (che si sfideranno al San Paolo nella prossima giornata di Serie A) che dovranno fare a meno di Ambrosini e Behrami, entrambi squalificati per somma di ammonizioni.

    ROMA – La società giallorossa sembra intenzionata ad accettare la decisione del Giudice Sportivo, evitando di presentare il ricorso contro la squalifica. De Rossi quindi salterà la sfida interna contro il Torino e la doppia trasferta contro Pescara e Siena. Il suo ritorno è previsto per la sfida casalinga contro la Fiorentina. Il club capitolino per la prossima giornata, contro i granata, dovrà fare a meno anche di Tachtsidis e Burdisso. La doppia assenza di Capitan Futuro e del centrocampista greco potrebbero risultare un grosso problema per Zeman, che sarà costretto ad utilizzare Bradley davanti alla difesa.

    Daniele De Rossi
    De Rossi, tre turni di squalifica per lui © Paolo Bruno/Getty Images

    LAZIO – Per la sfida contro il Milan, il tecnico laziale Petkovic, dovrà fare a meno di due uomini importanti. Mauri e Lulic, il primo (come detto sopra) espulso nel derby, il secondo alla quarta ammonizione.

    ALTRI SQUALIFICATI – Il giudice sportivo ha fermato per un turno anche: Danilo (espulso per doppio giallo nella sfida contro il Chievo), Peluso, Parra (espulsione diretta contro l’Inter per una spinta ad un giocatore interista con palla lontana), Biabiany e Rigoni. Arrivano le multe per alcune società: all’Udinese 10 mila euro per cori razzisti. Per Lazio, Roma e Atalanta ammenda da 8 mila euro, mentre per Pescara e Genoa sanzioni rispettivamente da 5 e 3 mila euro.

  • Milan, la conferma di Allegri e i dubbi di Berlusconi

    Milan, la conferma di Allegri e i dubbi di Berlusconi

    Ha spiazzato un po’ tutti la decisione del Milan di confermare per l’ennesima volta Allegri, decisione arrivata dopo il summit notturno tra Berlusconi e Galliani. Il tecnico livornese salva così la panchina, che mai fino a ieri aveva traballato in maniera tale da far pensare a tutti un esonero imminente per Acciuga. Si continua nella tradizione rossonera, da sempre riconosciuta come particolarmente “pacifica” nei confronti dei suoi stessi allenatori. Allo stato attuale delle cose Allegri non sarà il terzo tecnico esonerato della storia milanista, dopo i licenziamenti di Tabarez, Zaccheroni e il sergente Terim. Difronte ad una prima sensazione di allontanamento certo, si è quindi passati ad una mattinata molto più serena in casa Milan.

    GALLIANI DECISIVO– Secondo quanto ricostruito dai media nella giornata di ieri, Massimiliano Allegri sarebbe stato salvato ancora da Galliani. L’ad rossonero, colui che ha scelto Allegri due anni fa, lo ha difeso a spada tratta nella prima parte del vertice a due con Berlusconi, rientrato dal weekend in Kenia nella serata di domenica. Dopo aver rasserenato i toni, Galliani e Berlusconi hanno convocato in sede Allegri. Una chiacchierata fiume tra la dirigenza e l’allenatore, un incontro che ha posto le basi per un futuro con più certezze e meno caos. Aver ottenuto la fiducia ieri nonostante il settimo ko stagionale ha quasi il sapore di una vittoria per il livornese.

    AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Silvio Berlusconi in tribuna durante Milan-Malaga | ©Claudio Villa/Getty Images

    IL SILENZIO – Non dobbiamo dimenticare un dettaglio che non è sfuggito a tanti addetti ai lavori, ovvero il silenzio di Galliani al termine del match contro la Fiorentina. Un comportamento enigmatico, alla luce della conferma di Allegri in nottata. L’amministratore delegato non si è voluto sbilanciare davanti alla stampa prima del faccia a faccia con Berlusconi, sapendo forse che il patron rossonero aveva già esonerato Allegri durante il volo Malindi-Milano.

    MANCANZA DI ALTERNATIVE – Sono venuti al pettine tutti i dubbi presidenziali. Dalle scelte del tecnico, quantomai discutibili anche nella partita di domenica pomeriggio, fino alla reale coesione dello spogliatoio, con la paura che i giocatori non seguano più il mister. Ci si è però dovuti scontrare contro lo scoglio delle alternative, tanto rare quanto indisponibili al momento. Perché Guardiola oggi appare come un’oasi nel deserto, Luciano Spalletti si sta giocando l’accesso agli ottavi di Champions proprio contro il Milan, Filippo Inzaghi rischierebbe di vedersi bruciata una carriera che comunque è iniziata col piede giusto. E poi altri nomi quali Rijkaard e Marco Van Basten, altrettanto impossibili perché il primo ha un contratto faraonico con la Nazionale araba, mentre il Cigno di Utrecht allena attualmente l’Heerenveen (fra le altre cose con risultati non proprio eccellenti). Resterebbe il solo Mauro Tassotti, ma più passano i giorni e le settimane, più si ha l’insindacabile certezza che l’ex terzino del Milan voglia vivere sempre una vita da secondo.

    BERLUSCONI A MILANELLO – Dal vertice notturno è poi scaturita la decisione della visita di Berlusconi alla squadra il prossimo venerdì, alla vigilia della sfida contro il Napoli al San Paolo. Il numero uno del Milan manca da Milanello da tempo immemore e questo fa riflettere sulla complessità del momento rossonero. Ad oggi è dato sapere che Berlusconi parlerà ad ogni singolo giocatore, cercando di tirare il meglio da ciascuno. Basterà questo per risollevare le sorti di una stagione maledetta per i tifosi del Milan?

  • Balotelli in tribuna, cessione vicina. Milan e Inter osservano

    Balotelli in tribuna, cessione vicina. Milan e Inter osservano

    Rapporto ai minimi storici tra Mario Balotelli e Roberto Mancini. L’esclusione per scelta tecnica dalla sfida interna del Manchester City contro il Tottenham (vinta in rimonta grazie ai gol di Aguero e Dzeko) ha di fatto sollevato l’ennesimo giallo sull’attaccante della Nazionale Italiana e l’ex tecnico dell’Inter. I due sembrano vivere un rapporto di amore-odio (calcistico si intende). Sembra ormai inevitabile una cessione di SuperMario nel mercato estivo con le due squadre di Milano pronte a darsi battaglia per il suo acquisto. Ma non escludiamo una trattativa già a partire da gennaio. Balotelli, secondo il tecnico Mancini, non si impegna abbastanza in allenamento, risultando quasi irritante per i suoi compagni di squadra.

    THE END – Acquistato nell’estate 2010 dall’Inter per 28 milioni di euro, Balotelli ha vissuto due stagioni tra alti e bassi in Inghilterra, tanto da finire sui giornali più per le sue “imprese” fuori dal campo che per i gol segnati. Mancini l’ha sempre difeso, ma stavolta sembra aver perso definitivamente la pazienza nei confronti del giocatore, che potrebbe lasciare il calcio inglese dopo tre stagioni (se dovesse concludere il campionato attuale). Al momento, SuperMario conta 49 presenze e 19 gol con la maglia del Manchester City.

    Mario Balotelli
    Balotelli e Mancini, il rapporto tra i due è ai minimi storici © Andrew Yates/Getty Images

    MERCATO – Si aprono interessanti scenari per il futuro di Mario Balotelli. Infatti potrebbe scatenarsi un derby di mercato tra le due squadre di Milano. L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, non ha mai escluso l’interesse verso il Bad Boy, negando però qualsiasi trattativa a causa dell’elevato costo del cartellino e dell’ingaggio del giocatore che non rientrerebbe nel nuovo limite imposto dalla società di via Turati. E se tornasse all’Inter? Non si esclude nulla. Il dirigente nerazzurro, Piero Ausilio, durante la settimana ha effettuato un viaggio in Inghilterra per assistere alla gara di Champions League tra City e Ajax, occasione ideale per iniziare ad imbastire una trattativa di mercato. Chi la spunterà? La società rossonera prima di poter acquistare l’attaccante dovrà cedere qualche pezzo pregiato della rosa (vedi Boateng, Pato e Robinho) visto che difficilmente il club inglese accetterà un prestito gratuito con diritto di riscatto. Al contrario, la società nerazzurra sarebbe disposta ad investire per riportare alla Pinetina il 22enne, anche senza cessioni eccellenti. Balotelli ha sempre mostrato una particolare simpatia verso il Milan e questo potrebbe rappresentare un punto a favore per il club di Berlusconi.

    NAZIONALE – Nonostante tutto, il commissario tecnico dell’Italia, Cesare Prandelli, continua a dar fiducia a Balotelli, convocandolo per la sfida amichevole di mercoledì a Parma contro la Francia. E’ probabile una sua presenza nell’undici titolare.

  • Allegri in bilico, esonero ad un passo. Vertice Galliani-Berlusconi

    Allegri in bilico, esonero ad un passo. Vertice Galliani-Berlusconi

    Dopo la clamorosa sconfitta interna di ieri pomeriggio contro la Fiorentina, la panchina di Allegri traballa pericolosamente. Al Milan da due anni e tre mesi, il tecnico livornese potrebbe aver concluso la sua carriera rossonera anticipatamente. E’ il precario più longevo del campionato di Serie A. Lo stato di allerta dura ormai da mesi. Il destino ha voluto che fosse la Fiorentina ad aprire la prima crepa ad aprile, e sono sempre stati i viola a rendere tale spaccatura insanabile. La distanza tra Allegri e Galliani non è mai stata così acuta. Neanche dopo la famosa amichevole estiva con il Real Madrid negli Stati Uniti, quando il nome della Solbiatese era diventato un cult. Per molti ieri è stato il punto di non ritorno, dal quale non sarà più possibile fare marcia indietro.

    IL SILENZIO– Pesa come un macigno il silenzio di Galliani a fine partita. Da quando Allegri è diventato il precario di lusso a Milanello e dintorni, non era mai mancato l’apporto della società, simboleggiato sempre e comunque dalla figura dell’amministratore delegato. Quello stesso appoggio ieri è venuto meno, senza se e senza ma. Nessuna voglia di confermare il tecnico, nessuna voglia di parlare del destino che pende sulla panchina del Milan. Dopo ieri non si hanno più giustificazioni per le scelte di Allegri, colpevole di continuare a ripetere errori capitali, mai digeriti e sopportati dalla presidenza, né tanto meno dai tifosi e dallo stesso Galliani. Quella che si prospetta nelle prossime ore è la fatidica resa dei conti.

    FBL-ITA-SERIE A-MILAN-FIORENTINA
    La rabbia di Massimiliano Allegri durante Milan-Fiorentina | ©Olivier Morini/AFP/Getty Images

    VERTICE NOTTURNO – Da Milanello rimbalzano voci che danno per reale un vertice tra Galliani e Berlusconi durante la notte appena trascorsa. In ballo il futuro del tecnico rossonero e le possibili scelte per il futuro prossimo. Nulla è ovviamente trapelato dall’incontro notturno tra le due massime cariche di Via Turati. C’è però la sensazione che il dado sia ormai tratto. Allegri, protagonista della panchina più traballante della storia recente del campionato di Serie A, potrebbe essere davvero arrivato al capolinea, all’ultima fermata del suo percorso in rossonero.

    TRITTICO – Se il livornese venisse licenziato, chiunque si siederebbe sulla panchina del Milan vedrebbe difronte un muro invalicabile, paragonabile al Zoncolan del Giro d’Italia. Il calendario infatti prevede due trasferte come Napoli e Bruxelles, dove il Diavolo si giocherà la qualificazione agli ottavi di Champions contro l’Anderlecht, per poi tornare in Italia e affrontare a San Siro la Juventus di Antonio Conte. Dopo il match della Juve sarà ancora Allegri l’allenatore del Milan?

  • Allegri a lezione da Montella, Milan-Fiorentina 1-3

    Allegri a lezione da Montella, Milan-Fiorentina 1-3

    La Fiorentina espugna San Siro per la decima volta nella sua storia, la seconda consecutiva dopo il successo dello scorso aprile. Affonda il Milan, alla sua quarta sconfitta casalinga in stagione (tre le vittorie). Termina 1-3 per i viola grazie alle reti di Aquilani al 10′, Borja Valero al 37′ e la perla di El Hamdaoui nel finale. Per i rossoneri aveva riacceso le speranze Giampaolo Pazzini ad inizio ripresa ma la squadra di Allegri non ha poi avuto più la benzina necessaria per proseguire il forcing che avrebbe forse consentito di raddrizzare una partita iniziata nel peggiore dei modi. Sconfitta comunque meritata per il Diavolo, mentre per Montella è la prima vera impresa della stagione dopo le sconfitte contro Napoli e Inter, senza dimenticare anche il pareggio allo Juventus Stadium.

    GLI EX– Da una parte Montolivo e Pazzini, dall’altra Aquilani. Due gol, ma a gioire è l’ex rossonero. Quando la maggior parte dei bookmakers attendeva il successo della squadra di casa, è arrivata invece puntuale la caduta degli ex più illustri. Montolivo e Pazzini, quasi 400 presenze e 50 reti in due, hanno masticato amaro questo pomeriggio difronte ai loro ex compagni di squadra. Aquilani, autore del gol che ha sbloccato l’incontro, è uscito nel corso del secondo tempo dopo un fallaccio su El Shaarawy. Uscito tra i fischi, Alberto dentro di sé sa di aver segnato un gol fondamentale che può far spiccare il volo alla Fiorentina e affossare in maniera definitiva la propria ex squadra.

    AC Milan v ACF Fiorentina - Serie A
    L’errore dal dischetto di Pato | ©Marco Luzzani/Getty Images

    L’ERRORE – Poco prima di subire il secondo gol, il Milan ha avuto l’occasione di impattare l’incontro grazie al calcio di rigore fischiato dall’arbitro Romeo per il fallo di Roncaglia su Pato. Lo stesso brasiliano si presenta dal dischetto ma la sua conclusione è da dimenticare. Errore che la squadra di Allegri pagherà pochi minuti più tardi, quando Borja Valero firmerà il raddoppio e la sua prima rete in Serie A. Emblematica la decisione del tecnico livornese di non far rientrare il Papero dagli spogliatoi, preferendogli Pazzini.

    LE COLPE – La sconfitta di oggi pomeriggio non potrà non lasciare pesanti strascichi. Sul banco degli imputati sale ancora una volta Allegri che con le sue scelte ha lasciato perplesso più di uno spettatore presente a San Siro. Non tanto la decisione di confermare dal primo minuto Pato, quanto quella di schierare alle spalle del brasiliano Boateng, apparso anche oggi un pesce fuor d’acqua nella posizione di trequartista. Il tutto per lasciare in panchina Bojan, che contro il Malaga martedì scorso aveva dimostrato di essere insieme ad El Shaarawy l’uomo più in forma del momento.

    LA CLASSIFICA – Con questo successo la Fiorentina di Montella consolida la quarta posizione a quota 24 punti, restando in scia del Napoli (-2), con i partenopei vittoriosi anche quest’oggi sul campo del Genoa. A questo punto i viola si candidano prepotentemente alla lotta per un posto in Champions League, traguardo impensabile ad inizio stagione. Crolla invece il Milan, che resta fermo a 14 punti e vede allontanarsi ancora l’Europa che conta. E nel frattempo torna l’incubo retrocessione (-5). La Sampdoria, quartultima, sconfitta anche oggi a Palermo e reduce da sette sconfitte consecutive, ha uno svantaggio di soli quattro punti rispetto ai rossoneri. Dato preoccupante quanto agghiacciante per Allegri e i tifosi del Diavolo.

    LE PAGELLE DI MILAN-FIORENTINA
    Montella 9
    : mantiene la sua filosofia di gioco invariata. Stupisce per la mentalità vincente data alla squadra nel giro di pochi mesi. Ad oggi il migliore tecnico italiano della Serie A.
    Borja Valero 7,5: insieme a Pizarro e Aquilani illumina il panorama calcistico italiano. Nel mini Barcellona made in Firenze non poteva mancare uno spagnolo.
    Aquilani 6,5: che rivincita difronte all’ex dirigenza milanista, la quale si è lasciata sfuggire di mano il cartellino di un potenziale titolare a centrocampo che insieme a Montolivo poteva garantire qualità e tecnica adesso inesistenti nel reparto rossonero.
    Boateng 4: quasi nullo l’apporto del Prince alla sfida di oggi. In casa Milan dovrebbero seriamente pensare ad una sua cessione a gennaio, sempre che il Bayern non abbia cambiato idea.
    Pato 3: il brasiliano continua ad avere paura. Dopo il gol al Malaga che sembrava potesse liberarlo mentalmente, Pato ricade nella trappola della fragilità. L’errore dal dischetto è pesantissimo.
    Allegri 2: errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti primi tempi regalati agli avversari, quante errori tattici, quanti giocatori fuori ruolo, quante sconfitte interne.

    Il tabellino di Milan-Fiorentina (11-11-2012)
    Milan: Abbiati 5,5, De Sciglio 5, Mexes 4,5, Bonera 5, Constant 6, Montolivo 5,5 Ambrosini 6 (Robinho 5), Emanuelson 5 (Bojan 5,5), Boateng 4, El Shaarawy 6, Pato 3 (Pazzini 6). Allegri 2
    Fiorentina: Viviano 6, Roncaglia 6, Rodriguez 6,5, Savic 6,5, Cuadrado 7, Aquilani 6,5, (Mati Fernandez 5,5), Pizarro 7, Borja Valero 7,5, Pasqual 6, Ljajic 5,5 (El Hamdaoui 7), Toni 5,5, (Cassani 5,5). Montella 9

    Il video di Milan-Fiorentina 1-3 [jwplayer config=”240s” mediaid=”159853″]

  • Pato contro la sua vittima preferita, Milan-Fiorentina ad alta tensione

    Pato contro la sua vittima preferita, Milan-Fiorentina ad alta tensione

    Alle ore 15 San Siro accoglierà Milan-Fiorentina per la dodicesima giornata di Serie A. Difronte due squadre che vivono uno stato di forma particolarmente positivo. I padroni di casa sono reduci da due vittorie casalinghe interne consecutive (Genoa, Chievo) e un pareggio esterno in rimonta a Palermo, con sette punti guadagnati in tre partite. Ancora meglio ha fatto la Fiorentina, sempre vittoriosa negli ultimi tre incontri (Cagliari, Genoa, Lazio). Allargando l’analisi alle ultime cinque partite, i toscani hanno raccolto 13 punti sui 15 disponibili. Sarà anche la sfida tra Allegri e Montella. I due tecnici si sono sfidati soltanto in tre occasioni. Il bilancio è favorevole al rossonero, che con il Milan ha colto due pareggi (Roma-Milan 0-0, Catania-Milan 1-1) e un successo (Milan-Catania 4-0).

    EL SHAARAWY IN DUBBIO– L’allenatore toscano affronta lo scoglio Fiorentina con qualche problema di formazione. In difesa mancheranno Abate e Antonini, entrambi infortunati. Nelle corsie laterali giocheranno quindi con assoluta certezza De Sciglio e Constant. Al centro della difesa rientra Bonera dopo il turno di squalifica. Al suo fianco dovrebbe partire dal primo minuto Mexes, con i colombiani Zapata e Yepes in panchina. A centrocampo sfida amarcord per Montolivo, che a Firenze ha giocato 219 partite prima di accasarsi quest’anno al Milan. Insieme all’ex viola partirà titolare il capitano Ambrosini, che vince il ballottaggio con De Jong e Nocerino. In attacco Allegri potrebbe rinunciare a El Shaarawy. Il Faraone accusa un problema al ginocchio e al suo posto è già in pre-allarme Boateng, con Emanuelson che verrebbe dirottato sulla fascia sinistra. Al centro dell’attacco rossonero confermato Pato, che martedì scorso in Champions contro il Malaga ha ritrovato la via della rete. Alle sue spalle Bojan, l’uomo forse più in forma della truppa di Allegri.

    ACF Fiorentina v Cagliari Calcio - Serie A
    Sei gol fin qui in campionato per il montenegrino | ©Dino Panato/Getty Images

    SENZA JOJO – Se il Milan ha qualche problema di formazione, la Fiorentina dovrà rinunciare al suo elemento di maggior spicco, il montenegrino Jovetic. Infortunatosi la settimana scorsa durante il match contro il Cagliari, Jojo dovrà saltare oltre al Milan anche la sfida contro l’Atalanta. Montella però non sembra intenzionato a ridisegnare l’assetto tattico della sua squadra, confermando in toto il 3-5-2 che ha consentito ai viola di volare in questa prima fase del campionato. Il sostituito del bomber Jovetic sarà Ljajic, che affiancherà il totem Luca Toni, quest’ultimo in gol anche domenica scorsa. L’Aeroplanino sta valutando se inserire o meno Aquilani, ex di lusso della partita, il quale andrebbe ad aggiungersi ad un centrocampo tutto tecnica con Borja Valero e Pizarro. Sugli esterni i titolari saranno ancora una volta Cuadrado e Pasqual, mentre la difesa a tre sarà composta da Roncaglia, Rodriguez e l’ex Genoa Tomovic. Infine Viviano sarà chiamato a difendere i pali della porta viola.

    NUMERI– Dando uno sguardo alle statistiche, è curioso scoprire come Pato abbia già segnato cinque volte alla Fiorentina nelle sei partite in cui è stato schierato contro i toscani. Dalla stagione 2007-2008 fino all’anno dell’ultimo scudetto, Pato ha sempre segnato un gol alla squadra viola. Fra le altre cose, quando Pato è in rete contro la Fiorentina, il Milan ha sempre vinto (soltanto una volta però con più di un gol di scarto, Fiorentina-Milan 0-2 stagione 2008-2009). Dall’altra parte troviamo invece Luca Toni, il quale ha sfidato il Milan undici volte, segnando quattro gol (tre con la maglia della Fiorentina, uno col Palermo). Luca Toni ha battuto i rossoneri soltanto due volte (con il Brescia nel 2003 e la Fiorentina nel 2005), perdendo quattro volte e pareggiando in altrettante occasioni.

    AC Milan v ACF Fiorentina - Serie A
    L’ultima vittoria della Fiorentina a Milano targata Amauri | ©Claudio Villa/Getty Images

    PRECEDENTI – Milan e Fiorentina a San Siro si sono incontrate 72 volte. Il bilancio è nettamente favorevole ai rossoneri, che hanno conquistato i tre punti nel 61% dei casi (44 successi), subendo la sconfitta in una percentuale irrisoria del 12% (9 ko). Per gli amanti delle scommesse quindi la giocata 1x (quotata 1,22) potrebbe essere abbastanza favorevole, sopratutto se si considera che l’ultimo scontro a San Siro è terminato con una vittoria dei viola (1-2, rete al 90′ di Amauri), successo che segnò definitivamente la corsa scudetto indirizzando il tricolore a Torino e pose una pietra fondamentale sulla salvezza dei viola allora guidati da Delio Rossi, prima che quest’ultimo venisse allontano per il gesto inconsulto nei confronti di Ljajic il 2 maggio scorso.

    Probabili formazioni Milan-Fiorentina (11-11-2012)
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Bonera, Constant, Montolivo, Ambrosini, Boateng, Bojan, Emanuelson, Pato. Allenatore: Allegri.
    Fiorentina (3-5-2): Viviano, Roncaglia, Rodriguez, Tomovic, Cuadrado, Pasqual, Borja Valero, Pizarro, Aquilani, Ljajic, Toni. Allenatore: Montella.