Tag: milan

  • Robinho in vacanza con Neymar aspettando il Santos

    Robinho in vacanza con Neymar aspettando il Santos

    Le vacanze natalizie per i calciatori brasiliani in forza alle squadre europee sono l’occasione per rilassarsi e ritemprarsi al tepore del sole di Rio de Janeiro, tra una giornata in spiaggia ed una partitella sulla sabbia, in barba anche alle regole stabilite dai club, contrari a tale tipologia di attività che potrebbe comportare qualche infortunio. Per Robinho, però, questo divieto non sembra assumere grande importanza considerando che il rossonero è stato fotografato mentre giocava a footvolley, ed ha anche rilasciato un’intervista ad un’emittente brasiliana mentre si trovava in spiaggia in compagnia di Neymar, la stella verdeoro inseguita da mezza Europa. E poi, come non suggellare queste vacanze con uno scatto da postare su Twitter? Detto, fatto. La foto di Neymar e Robinho  durante un party a Rio è stata subito caricata in rete con tanto di dedica fraterna: “al mio idolo e fratello”.

    Un sodalizio, quello tra i due, che potrebbe preludere a qualcosa di più soprattutto in questi roventi giorni di trattative e di scenari work in progress in chiave mercato: la passione del Milan per i brasiliani è un fatto più che noto e, pertanto, Adriano Galliani è volato in Brasile per una vacanza di lavoro, per cercare di piazzare sul mercato proprio Robinho, con un incontro con i dirigenti del Flamengo avvenuto proprio alla vigilia di Natale, dal quale è seguito un comunicato ufficiale della società brasiliana che ne ha chiarito i contenuti, sintetizzabili in un “nulla di fatto” per il trasferimento di Robinho in Brasile considerando che “in virtù della valutazione fatta dal Milan abbiamo deciso di non proseguire nelle trattative per il giocatore, almeno in questo momento”. 

    Robinho in vacanza in Brasile con Neymar | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Robinho in vacanza in Brasile con Neymar | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il problema, dunque, sta nel divario tra la domanda e l’offerta che ha indotto il Flamengo a desistere, mentre il Milan per mezzo del suo amministratore delegato ha deciso di guardare ad altri scenari, che riguarderebbero l’Atletico Mineiro e, soprattutto, il Santos di Neymar il quale potrebbe sfruttare il suo grande potere all’interno del club per spingere per l’acquisto dell’amico Robinho, che poi sarebbe un “ritorno a casa” considerando che il ventottenne fantasista del Milan venne lanciato proprio dal Santos di San Paolo. Se l’operazione andasse in porto – e secondo quanto riportano i media brasiliani lo stesso Galliani si sarebbe dichiarato possibilista – potrebbe essere questa l’ultima occasione per i due amici Robinho e Neymar per poter giocare nella stessa squadra prima che il gioiellino prenda la via dell’Europa considerando il pressing del Barcellona che vorrebbe portarlo in terra catalana nel prossimo mercato di Giugno.

    Il Milan ha bisogno di liquidità da reinvestire, poi, già nel mercato di Gennaio e, dunque, affinchè l’operazione cessione-Robinho possa andare a buon fine è necessaria un’offerta da almeno undici milioni di euro e se il Santos non dovesse formularla, potrebbe aprirsi un nuovo scenario che riguarderebbe ancora il Flamengo considerando che l’Adidas ha appena concluso un accordo decennale con il club e potrebbe avere tutto l’interesse nel finanziare l’operazione che porterebbe sicuri ritorni in termini di immagine e, di conseguenza, di vendite, ma per avere ulteriori sviluppi sarà necessario attendere i primi giorni del nuovo anno.

    Inoltre, è sempre calda la trattativa per il passaggio di Pato al Corinthians, in questo caso per la cifra di quindici milioni di euro: saranno i primi giorni del 2013 ad essere decisivi anche in tal senso. Per ora, dunque, sia per Galliani che per Robinho meglio concentrarsi sulle vacanze brasiliane.

  • Fantacalcio 2012/2013: migliori e peggiori per ruolo al giro di boa

    Fantacalcio 2012/2013: migliori e peggiori per ruolo al giro di boa

    L’anno sta per finire ed è tempo di tirare le somme. Chi sono i giocatori che hanno più deluso al fantacalcio? E quali sono invece quelli che hanno sorpreso in positivo? Sicuramente ce ne sono tanti di entrambe le categorie ma, per fare maggiore chiarezza, abbiamo deciso di selezionare 5 elementi di ogni ruolo che si sono rivelati top e 5 che si sono dimostrati dei flop. I fanta allenatori che hanno scommesso sui primi senz’altro si sono ritrovati in mano un bel tesoretto: non vorremmo essere invece nei panni di coloro che hanno scommesso sui secondi…Vediamo dunque nel dettaglio quali sono i migliori e i peggiori portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti in circolazione iniziando dalla top-five.

    PORTIERE

    Il ruolo più delicato di tutti è quello del portiere. Quando la squadra subisce gol, è lui che paga per tutti e anche il fantacalcio sembra dimostrare questa tesi: un secco -1 per ogni rete subita non è poco. Alla fine di una partita, è facile avere un estremo difensore con un punteggio quasi imbarazzante per colpa anche di una difesa ballerina. Chi si è comportato meglio? Ecco la classifica. Al primo posto Marchetti che ha dimostrato di valere i soldi che il listone mette accanto al suo nome: media altissima per lui e chi l’ha preso ha fatto un affarone. Dietro troviamo il solito Buffon, garanzia di diritto. Fra le altre sorprese troviamo Consigli, Handanovic e Brkic, tutti colpi low-cost.

    DIFESA

    Per la difesa il migliore in assoluto è Barzagli. Il centrale bianconero ha una media quasi costante, circa 6.5, e per chi usa il “modificatore” i punti extra sono assicurati con lui nel pacchetto arretrato. Segue Rodriguez, difensore rivelazione della Fiorentina che ha già messo a segno 5 gol. Altro goleador inatteso è Angella, centrale dell’Udinese che vanta 4 realizzazioni. Sull’ultimo gradino diamo spazio al giovane De Sciglio: all’inizio sembrava destinato a vedere il campo col binocolo ma poi ha conquistato il posto da titolare facendo molto bene.

    Erik Lamela
    Erik Lamela tra i top del Fantacalcio 2012/2013 | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages
    CENTROCAMPO

    Il miglior colpo a centrocampo se l’è assicurato colui che ha puntato su Lamela: il romanista infatti nel listone parte come centrocampista anche se di fatto Zeman lo usa come attaccante. Già 10 gol per lui. Sempre nella capitale ha disputato un buon girone Hernanes, seguito dal partenopeo Hamsik. La sorpresa? Aquilani. Il giocatore della Fiorentina si trova alla perfezione negli schemi di Montella e ogni tanto segna qualche golletto.

    ATTACCO

    La concorrenza fra gli attaccanti è spietata. Nonostante questo non si deve far molta fatica per dire che il top del top è comunque Cavani giocatore con una media gol impressionante. Dietro di lui la sopresa El Shaarawy, attualmente capocannoniere del torneo. Da tenere d’occhio anche Osvaldo, Klose e Di Natale, giocatori con il gol nel sangue.

    Questi erano i migliori nel loro ruolo. Diamo spazio invece ora ai peggiori.

    PORTIERE

    La grande delusione è stata Stekelenburg, caduto fra l’altro nel dimenticatoio quando Zeman ha iniziato a preferirgli Goicoechea. Seguono Abbiati, Viviano e Sorrentino, tutta gente partita per far bene che ha finito per essere sommersa di gol.

    DIFESA

    Chi ha deluso di più è stato Abate: il terzino rossonero è irriconoscibile tanto che ha perso il posto in favore di De Sciglio. Male anche Astori, troppi cartellini minano il suo rendimento. In calo anche Zanon e Di Cesare rispettivamente del Pescara e del Torino.

    CENTROCAMPO

    Ilicic è un talento che non riesce più a esprimersi: chi ha puntato su di lui è rimasto ancora una volta deluso dal suo rendimento incostante. Seguono Sneijder, mai utilizzato in questa stagione o quasi dall’Inter, Boateng, in cerca di un’identità, Vargas, sparito a Genova e Donati del Palermo.

    ATTACCO

    Il più deludente è stato Pato: il brasiliano sta per lasciare Milano con 0 gol in campionato. Il suo prezzo era comunque alto all’inizio della stagione…Da dimenticare fin quì anche le stagioni di Thereau, Destro e Calaiò. Anche Borriello ha deluso le aspettative.

  • Pato al Corinthians, bye bye Milan. Robinho invece…

    Pato al Corinthians, bye bye Milan. Robinho invece…

    Il cine-panettone di Adriano Galliani in quel di Rio ha dato il primo frutto. Pato al Corinthians per 15 milioni di euro e tanti saluti a Barbara e company. L’ufficialità arriverà non oltre il 3 gennaio, ma l’operazione tra l’ad rossonero e la dirigenza del Timao è ormai alle battute finale.

    Contro ogni pronostico rispetto alla vigilia sarà quindi il Papero a lasciare per primo il Milan e non Robinho, come in un primo momento si era pensato. Per Binho infatti, dopo l’auto-esclusione del Flamengo giunta poche ore dopo l’incontro con Galliani.

    Addio dunque definitivo quello di Pato, dal momento che l’intesa col Corinthians è per un trasferimento a titolo definitivo, senza altre scorciatoie di sorta.

    A nulla è servita l’ennesima rinascita che sembrava compiersi tra novembre e dicembre. L’ex attaccante di Porto Alegre aveva illuso in tanti dopo le marcature contro Malaga e Anderlecht, salvo poi ricadere nella spirale degli infortuni. Due gol in Champions su tre presenze totali come biglietto d’addio prima di tornare in Brasile per cercare disperatamente l’ultimo treno dei Mondiali di casa.

    Alexandre Pato vola via dal Milan per tornare in Brasile | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Alexandre Pato vola via dal Milan per tornare in Brasile | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Mondiale 2014 che potrebbero essere ancora alla portata del Papero se i medici del Corinthians non hanno bluffato dicendosi consapevoli della situazione fisica del calciatore milanista e sicuri del fatto che uscirà fuori una volta per tutte dal buio in cui è caduto negli ultimi due anni.

    Situazione invece diversa per Robinho, sebbene anche il suo futuro sia ormai già scritto. Binho difficilmente tornerà in Italia. Su di lui nei prossimi giorni si aprirà un’asta che farà felici le casse di Via Turati. Apparentemente non c’è più il Flamengo (che non giocherà la Libertadores ndr), e forse nemmeno il Santos (il Peixe sta per ufficializzare Montillo). Non a caso Galliani ha aperto ieri, a sorpresa, all’Atletico Mineiro. C’è però anche il Fluminense. E attenzione, perché dietro le quinte c’è il Gremio di Luxemburgo.

  • Il vento del Nord, Ghirardi e Della Valle bacchettano Zeman

    Il vento del Nord, Ghirardi e Della Valle bacchettano Zeman

    Zeman punzecchia, le avversarie rispondono. Dopo l’infelice uscita “In Lega soffia il vento del Nord”, in riferimento agli aiuti arbitrali ricevuti costantemente dalle tre strisciate del nord Italia durante la prima fase di campionato, il boemo riceve stizzita la risposta di due presidenti che spesso evitano di entrare in merito a questioni sugli arbitri. Parliamo di Tommaso Ghirardi (presidente del Parma) e Andrea Della Valle (presidente della Fiorentina). Tutto tace invece nei piani alti di Inter, Juve e Milan, veri obiettivi dell’allenatore giallorosso, sempre polemico contro le tre grandi. E’ soprattutto il proprietario del club ducale a bacchettare Zdenek Zeman, invitandolo ad evitare di alzare inutili polveroni intorno alla classe arbitrale.  Una cosa è certa, il boemo non avrebbe mai immaginato di ricevere una risposta da parte dei presidenti di Parma e Fiorentina.

    “Sinceramente non ho capito la battuta di Zeman sul ‘vento del nord, la Roma è a tre punti dalla Champions, siamo tutti lì: nord, centro e sud”. Queste sono le parole di Della Valle, che sottolinea l’equilibrio del campionato (dal secondo posto in giù) nonostante i presunti torti arbitrali.

    Ghirardi risponde alle polemiche di Zeman © Claudio Villa/Getty Images
    Ghirardi risponde alle polemiche di Zeman © Claudio Villa/Getty Images

    Ma è il proprietario del club ducale, Ghirardi, a rispondere con più energia al boemo “Zeman è un grande allenatore, ma deve smetterla di alimentare sospetti” aggiungendo che la classe arbitrale è giovane e qualche errore lo sta facendo (ma mai in malafede) e che dopo mezza stagione ha notato un netto miglioramento. Il patron dei gialloblu ci tiene a sottolineare come anche il Parma abbia subito pesanti torti, ma ha sempre evitato di parlarne proprio per far crescere in serenità le prestazioni degli arbitri. Successivamente lancia forse una frecciatina, parlando della posizione in classifica della sua squadra. “Anche noi potremmo recriminare ma se ci troviamo all’ottavo posto è per quanto dimostrato sul campo”. Chiude la sua risposta a Zeman con un chiaro invito ad evitare di fare polemica.

    Insomma, Zeman attacca le tre grandi del Nord e incredibilmente a rispondere sono due presidenti sempre in disparte quando si tratta di giudicare le prestazioni della classe arbitrale. Il boemo subirà il colpo o tornerà presto all’attacco? Ma soprattutto, ci dobbiamo aspettare qualche risposta da parte delle tre strisciate?

  • Pato e Robinho in Brasile? Comunque vada il Milan ha perso

    Pato e Robinho in Brasile? Comunque vada il Milan ha perso

    L’urna di Nyon prima e la sono sconfitta dell’Olimpico contro la Roma hanno riportato sulla terra l’ambiente rossonero galvanizzato dal poker di vittorie ottenuto in campionato e di un ritrovato entusiasmo venuto meno in estate dopo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva. Il capitombolo in casa giallorossa se in qualche modo era preannunciato dalla cabala che vede il Milan far sempre difficoltà nell’ultima partita del mese di dicembre ha pero’ evidenziato ancora una volta la poca competitività della difesa capace di subire gol con estrema facilità e spesso distratta anche in fase d’impostazione. A centrocampo il ko di De Jong che non è certo Pirlo ma nemmeno Van Bommel ha evidenziato i limiti di capitan Ambrosini e l’incapacità di Nocerino e Montolivo di esser leader. Obiettivamente non ci avevamo mai creduto ad un possibile ritorno del Milan nella lotta per la Champions League e seppur con qualche dubbio sulla strategia avevamo in qualche modo approvato il nuovo modus operandi della società di via Turati.

    Pato e Robinho sempre più lontani dal Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Pato e Robinho sempre più lontani dal Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Evidenziati i limiti di difesa e centrocampo è logica pensare che la finestra invernale di mercato arrivi a pennello per il Milan con Galliani pronto ad investire una parte dei derivati del passaggio del turno in Champions League e delle cessioni estive per dar qualità ed alternative ad Allegri. I tifosi sperano che l’ad rossonero stia lavorando sotto traccia sfruttando il clamore delle sempre più possibili cessioni di Pato e Robinho per piazzare i colpi importanti sulla mediana e al centro della difesa.

    Galliani in Brasile per trattare in prima persona la cessione di Pato e Robinho però non ci convince. I due brasiliani sono di gran lunga i due giocatori più talentuosi dell’organico rossonero, hanno l’età giusta per continuare a far parte del nuovo corso Milan ma apparentemente hanno un’improvvisa saudade per la terra carioca. Voi ci credete? Ci credete alla bufala che furono Shevenchko, Kaka, Thiago Silva a voler lasciare il Milan? Bene la strategia rossonera sembra ripetersi, il finale? Il Milan non tiene in organico giocatori contro voglia oppure il presidente Berlusconi ha fatto l’ennesimo sacrificio per far rimanere in rossonero due grandi campioni. Voi quale scegliete?

  • Galliani in Brasile, anno nuovo Milan vecchio

    Galliani in Brasile, anno nuovo Milan vecchio

    Champagne, per brindare a un incontro. No, non ci siamo rincretiniti. Galliani in Brasile è un po’ come Peppino Di Capri in Patagonia. Dopo la scoppola dell’Olimpico rimediata ieri dal Milan, l’amministratore delegato dei rossoneri volerà nel weekend in Sudamerica per assestare l’ennesimo colpo basso alla rosa di Allegri, deturpata con violenza la scorsa estate. Di petali ormai non se ne contano più, se si esclude il pistillo di El Shaarawy e la spina di Niang. Altre due cessioni sono già state apparecchiate sul tavolo del calciomercato, con tanto di inchiostro e moneta sonante. Robinho al Santos, Pato al Timao, e più nulla sarà come prima. L’epurazione dei brasiliani ha raggiunto l’ultimo gradino, dove appoggiarsi può significare cadere in un baratro senza fiamma.

    Aveva forse ragione Ventura quando nel prepartita di Torino-Milan sottolineò come la squadra di Allegri avesse raccolto più punti di quanto realmente seminato, aiutata da episodi favorevoli e arbitri fuori forma. Il proverbio dice che chi semina vento raccoglie tempesta, ed è un po’ il senso della stagione rossonera. Per tre mesi Galliani e Berlusconi hanno sputato vento, spogliando i tifosi del Diavolo della propria anima e alimentando un fuoco altrimenti sopito. Nerone ai suoi tempi non avrebbe saputo eguagliare il piano diabolico della dirigenza milanista, il cui sorriso delle settimane precedenti stava diventando ormai pagliuzza sugli occhi del gregge belante.

    Robinho lascia il testimone a El Shaarawy | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Robinho lascia il testimone a El Shaarawy | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Via Robinho e anche Pato, per un anno nuovo e un Milan vecchio. Il sambodromo saluta il centro sportivo di Milanello lasciando il posto al vecchio Continente. Di brasiliano è rimasto solo lui, Gabriel. Acquisto inconcepibile, considerato il suo utilizzo da parte di Allegri, prossimo alla temperatura che si registra d’inverno al Polo nord. Robinho e Pato restavano insieme ad El Shaarawy la speranza dei tifosi per un Milan amante del gioco e della magia. La luce va lentamente spegnendosi ora, per un addio definitivo alla matrix che ha partorito la maglia rossonera.

  • Zeman adesso fa paura, Roma-Milan 4-2

    Zeman adesso fa paura, Roma-Milan 4-2

    La squadra di Zeman è devastante. Roma-Milan termina con il risultato di 4-2 in favore dei giallorossi. Primo tempo che vede i padroni di casa avanti 3-0 grazie alle reti di Burdisso, Osvaldo e Lamela. Nella ripresa la musica non cambia, con la Roma che trova il 4-0 ancora con l’argentino. Troppo tardiva la reazione dei rossoneri, a segno poco prima del 90′ con Pazzini e l’ex Bojan, entrambi subentrati nel corso del secondo tempo, approfittando anche dell’espulsione di Marquinhos al minuto 78. La vittoria di ieri consente alla Roma di avvicinare il terzo posto, ora distante solo tre punti. Per il Milan invece  ogni discorso legato all’Europa diventa complicato, specie se l’obiettivo è la Champions, lontana otto punti. Nel girone di ritorno servirà qualcosa di più che una semplice rimonta.

    PRIMO TEMPO – Nel primo quarto d’ora la squadra di Allegri era partita bene, salvo poi essere punita dall’ennesimo calcio piazzato, con Burdisso lesto a ribadire in rete un angolo battuto da Pjanic. L’1-0 non destabilizza più di tanto i rossoneri, che hanno subito l’occasione per pareggiare con El Shaarawy. Il Faraone però spreca una ghiotta occasione di fronte Goicoechea, bravo a chiudergli lo specchio della porta. La chance fallita dal Faraone è l’episodio che cambia il match. Nel giro di sette minuti infatti la Roma vola sul 3-0. Prima è Osvaldo a siglare il raddoppio sfruttando al meglio un cross al bacio di Totti dalla sinistra. Tocca poi a Lamela sancire il 3-0 con cui si chiude il primo tempo, azione nata da un errore maldestro di De Sciglio e rifinita da un assist no look di De Rossi. Per l’argentino è il settimo gol stagionale.

    Festa Roma all'Olimpico contro il Milan | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Festa Roma all’Olimpico contro il Milan | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Al rientro dagli spogliatoi sono in pochi ad immaginare ad rimonta del Milan, che non fa nulla per far credere il contrario. E’ ancora Roma show. I padroni di casa raggiungono il 4-0 intorno all’ora di gioco. Un altro colpo di testa regala il gol alla squadra di Zeman, con Lamela che si fa trovare pronto sul preciso cross dalla sinistra di Balzaretti. Doppietta per l’ex River Plate, a quota otto gol in questo campionato. La partita, già morta e sepolta prima dell’intervallo, trova il suo ultimo sussulto con l’espulsione di Marquinhos nel finale. L’inferiorità numerica degli avversari e il fallo di Goicoechea consente al Milan di siglare la rete della bandiera con Pazzini su calcio di rigore. Sessanta secondi dopo è Bojan ad accorciare ulteriormente le distanze per il più classico dei gol dell’ex. Finisce così 4-2 la sfida dell’Olimpico, con la Roma che risponde presente e si candida prepotentemente per un posto in Champions League.

    Pagelle Roma-Milan 4-2
    Goicoechea 7: capiamo perché Zeman preferisca lo sconosciuto uruguaiano al più rinomato Stek. Tre o quattro prodezze all’interno di una partita fanno la differenza. Se poi sei in perfetta simbiosi con il resto della squadra diventa tutto più facile.
    De Rossi 7,5: schierato titolare, capitan Futuro offre una prestazione da leader vero. L’assist per il 3-0 è da 10 puro.
    Totti 7,5: continua la favola del capitano giallorosso, anche ieri autore di una prova maiuscola condita da un assist in occasione del gol di Osvaldo.
    Lamela 8,5: due gol per far capire a chi ancora è dubbioso il proprio potenziale immenso. Dieci e lode a Zeman che sta riuscendo a trasformarlo in calciatore dal profilo mondiale.
    Yepes 4: serata da dimenticare. Lui e Mexes dovrebbero quantomeno competere sulle palle alte con giocatori come Burdisso e Lamela ma la maledizione dei calci piazzati rende i colossi dei semplici cacciatori di mosche.
    El Shaarawy 5: non è da lui sbagliare un gol come quello di ieri quando il risultato era ancora recuperabile. Partita da dimenticare.
    Bojan 6,5: il migliore dei suoi ieri. Entra e mette da subito in mostra le sue qualità. Forse doveva togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ma anche i suoi ex compagni di squadra non scherzano.

    Tabellino Roma-Milan
    Roma (4-3-3): Goicoechea 7, Piris 6,5, Burdisso 7, Marquinhos 6,5, Balzaretti 7, Pjanic 7 (69′ Florenzi 6), De Rossi 7,5, Bradley 6,5, Lamela 8,5, Osvaldo 7 (69′ Destro 6), Totti 7,5 (81′ Romagnoli s.v.). Allenatore: Zeman
    Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 4,5, Mexes 4,5, Yepes 4, Constant 4,5, Montolivo 5, Ambrosini 5 (77′ Muntari s.v.), Nocerino 5 (56′ Pazzini 6), Robinho 5 (70′ Bojan 6,5), Boateng 4,5, El Shaarawy 5. Allenatore: Allegri

  • El Shaarawy e Lamela accendono Roma-Milan

    El Shaarawy e Lamela accendono Roma-Milan

    In palio c’è l’Europa League. Roma-Milan è il posticipo della 18^ giornata di Serie A, ultima partita dell’anno solare 2012. Le due squadre attraversano un buon periodo di forma. I padroni di casa allenati da Zeman, nonostante il ko di Verona della settimana scorsa, sono reduci da cinque vittorie nelle ultime sei partite. Anche la squadra di Allegri può vantare un ottimo ruolino di marcia, con quattro vittorie consecutive in campionato che l’hanno rilanciata dopo un avvio di stagione disastroso. Se i capitolini otterranno i tre punti questa sera avranno l’occasione di agganciare al quarto posto la Fiorentina e portarsi a meno due dal secondo posto attualmente occupato dall’Inter. Se invece fosse il Milan ad avere la meglio nel big-match della 18^ giornata, i rossoneri guadagnerebbero il sesto posto, scalzando di fatto i giallorossi e chiudendo il 2012 con un posto in Europa.

    ROMA – Diversi dubbi di formazione per Zeman. Le certezze sembrano essere tutte in difesa, con il brasiliano Marquinhos che ha pienamente recuperato e quindi sarà regolarmente in campo insieme a Burdisso e i terzini Piris-Balzaretti. A centrocampo l’eterno ballottaggio tra De Rossi e il greco Tachtsidis. Stavolta sembra essere in vantaggio l’azzurro. Al fianco di Capitan Futuro dovrebbero giocare Pjanic e Florenzi, con l’americano Bradley inizialmente in panchina. Nel reparto offensivo il tecnico boemo è intenzionato ad affidarsi all’artiglieria pesante, schierando contemporaneamente il trio Lamela-Osvaldo-Totti. Anche qui però bisognerà aspettare fino all’ultimo per scoprire se Osvaldo sfilerà la maglia da titolare a Destro.

    Erik Lamela sarà il protagonista di Roma-Milan? | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Erik Lamela sarà il protagonista di Roma-Milan? | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    MILAN – Allegri ha convocato 23 giocatori per la sfida odierna. Se si esclude l’assenza di Pato, il tecnico livornese può contare su quasi tutti gli effettivi. L’unico dubbio riguarda il reparto offensivo, dove il ballottaggio Boateng/Pazzini sarà deciso soltanto nelle ultime ore. Per il resto formazione che conferma quanto visto nelle precedenti settimane. Quindi 4-3-3 con Amelia a guidare il pacchetto arretrato formato da De Sciglio, Mexes, Yepes e Constant. A centrocampo Massimo Ambrosini in mezzo insieme all’atipico regista Montolivo e Nocerino mezzala. In attacco sicuri di una maglia da titolare il partente Robinho e il capocannoniere El Shaarawy. In panchina finiscono Emanuelson, Muntari, Bojan e Niang.

    PRECEDENTI – Nelle ultime venti partite giocate all’Olimpico, bilancio positivo per i padroni di casa. Sono infatti otto i successi dei giallorossi, a fronte di cinque sconfitte e sette pareggi. Durante lo scorso campionato gli uomini di Allegri si imposero per 3-2 grazie a una doppietta di Zlatan Ibrahimovic e la rete di Nesta. Due anni fa la trasferta romana fu dolce per il Milan, laureatosi campione d’Italia proprio pareggiando 0-0 all’Olimpico contro la squadra allora allenata da Vincenzo Montella. Quest’anno per lo scudetto ogni discorso è chiuso, ma l’Europa esercita comunque ancora il giusto fascino.

    Probabili formazioni Roma-Milan
    Roma (4-3-3): Goicoechea, Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti, De Rossi, Florenzi, Pjanic, Lamela, Totti, Osvaldo. Allenatore: Zeman
    Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Yepes, Constant, Montolivo, Ambrosini, Nocerino, Boateng, Robinho, El Shharawy. Allenatore: Allegri

  • Roma, Zeman silenzio polemico sugli arbitri

    Roma, Zeman silenzio polemico sugli arbitri

    Ormai è una cosa nota: Zeman non ha peli sulla lingua. Quando bisogna parlare di una determinata questione, il boemo non è tipo da girarci intorno ma piuttosto un tipo che bada al sodo. Succedeva così nel passato e accade così ancora oggi con Zeman sulla panchina della Roma. A proposito dei giallorossi. Sabato sera, per l’ultimo turno di campionato prima della sosta natalizia, la Roma ospiterà il Milan per una gara che ha un sapore d’Europa. I rossoneri sono infatti alle calcagna dei capitolini ed una loro vittoria nel posticipo serale sancirebbe il sorpasso degli uomini di Allegri che crede al terzo posto.

    CAMPIONATO – Come da tradizione, Zeman ha parlato in un ampio pre-partita proprio del prossimo avversario, in questo caso del Milan. Non sono mancate poi alcune dichiarazioni sugli arbitri. Andiamo per ordine. L’allenatore giallorosso, come riportato da Vocegiallorossa.it, considera i rossoneri “una squadra importante, nonostante abbiano perso alcuni giocatori“. Ovviamente l’uomo da temere sarà soprattutto Stephan El Shaarawy, l’uomo più in forma dei rossoneri che sabato verrà bollato come pericolo numero uno per Totti e compagni. Se si dovesse infine fare un bilancio di questi primi mesi sulla panchina della Roma, Zeman vede il bicchiere mezzo vuoto: tanto è stato fatto ma molto altro ancora si sarebbe potuto fare. Queste le parole del tecnico: “Ero più contento se avessimo avuto quei 10 punti in più che abbiamo buttato. Come espressione di gioco e partecipazione sono contento. Poi il futurò si vedrà, io sono contento di questa rosa di giocatori. Si lavorerà per migliorare“.

    Zdenek Zeman
    Zdenek Zeman avversario del Milan © Paolo Bruno/Getty Images

    ARBITRI – Per Zeman c’è spazio anche di rispondere ad una domanda riguardo gli errori arbitrali e del rammarico che potrebbe esserci dopo alcune decisioni che hanno sfavorito la Roma. Il tecnico tuona secco: “Non ne voglio parlare. Le cose poi si vedono sempre e si vede ciò che è successo. La squadra non ha avuto ciò che doveva avere. Per questi errori, poi ci sono quelli nostri che sono un’altra cosa“. Categorico dunque il boemo. Gli errori degli arbitri ci sono stati, ma ovviamente non sono gli unici: anche i giocatori hanno dato il loro contributo miscelando un cocktail davvero esplosivo.

  • Drogba, più Juve che Milan. L’Inter su Pepito Rossi

    Drogba, più Juve che Milan. L’Inter su Pepito Rossi

    Per Drogba Juve in vantaggio. Prosegue il duello tra bianconeri e Milan per l’ingaggio dell’ivoriano, prossimo ad abbandonare il campionato cinese dopo un’esperienza non esaltante con il club dello Shanghai Shenhua, conclusasi con un anonimo piazzamento a metà classifica, facendo registrare un ritardo dalla capolista (Guangzhou) di venti punti, senza citare anche il problema relativo al pagamento del ricco stipendio promesso dal presidente del club (circa un milioni di euro al mese). Sull’ex Blues ci sono Milan e Juventus, sebbene in misura diversa. Da una parte infatti ci sono i rossoneri, impegnati più in un’azione di disturbo che altro, consapevoli del diktat presidenziale per un Milan giovane ed economicamente sostenibile.

    PIÙ JUVE – Considerate le grandi manovre che in questi giorni tengono occupati i dirigenti rossoneri, è proprio la Juventus di Antonio Conte ad essere vicina a quel tanto agognato top-player capace di fare realmente la differenza in campo europeo e indirizzare sempre più un campionato che di per sé ha già espresso chiaramente i reali valori in campo. L’operazione Drogba può essere equiparata in termini di valori sul campo a quella di Tevez lo scorso anno, fermo restando che l’ivoriano arriverebbe gratis a Torino. Il Milan dodici mesi fa si lasciò scappare dalle mani il possibile risolutore della stagione. E’ difficile pensare che la Juve commetta il medesimo errore quest’anno.

    Didier Drogba guarda all'Italia come prossima destinazione | ©ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images
    Didier Drogba guarda all’Italia come prossima destinazione | ©ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images

    PEPITO – Il nome di Giuseppe Rossi è stato di recente accostato all’Inter per nome dell’inossidabile fair-play finanziario, dogma destinato a diventare concreto dalla prossima stagione. L’italo-americano, ora in forza al Villareal, rappresenta a tutti gli effetti una scommessa. Fermo da oltre un anno per un crociato che non ha voluto sapere di star fermo, quello che era considerato come uno dei migliori talenti del calcio azzurro può liberarsi per pochi euro dal club spagnolo. Su di lui però ci sono anche Napoli e Roma. Moratti dovrà dunque mettere sul piatto un’importante proposta contrattuale se vorrà averlo nell’attacco della prossima Inter targata 2013-2014.